Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Documenti umani

244602
Federico De Roberto 17 occorrenze
  • 1889
  • Fratelli Treves Editore
  • Milano
  • verismo
  • UNICT
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. - Geloso del tuo passato? Ma vi è un passato per te?... per me?... Non siamo noi nati appena da pochi giorni, dal giorno benedetto che io ti confessai

si diresse verso lo specchio. Giunta lì dinanzi, sporse il capo; poi lo ritirò. Pareva avesse una tentazione di guardarsi, ma ne fosse trattenuta

pensiero. L'esercizio prolungato dei muscoli, il consumo fisiologico, sono certo causa di sensazioni penose; ma basta che lo sforzo si arresti, che

mio, quelle mine piteuse! Scusate, non vi avrei mai creduto capace di una cosa simile! Francamente, non ve ne faccio i miei complimenti. Ma è una

colore, come quelli di passioni, di sentimenti? Il color rosa fu giustamente deriso, ma almeno era allegro; il nero, il tutto nero, ha gli stessi torti

piccolezza, la mediocrità mia mi parevano più grandi. "Divago; domando perdono. Questo è per far comprendere il mio carattere, ma importa fino ad un

aspettato che l'amico si calmasse, riprese a parlare passeggiando lentamente per lo studio: - Tu ti credi moderno, ma sei più antico del tuo Leopardi, che

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?... e poi?... - Poi, ho finito. - Ma la guarigione? - Ah, sì! È avvenuta da qualche mese soltanto, e non ancora, come vedi, completa. Ero andato a

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l'anima si distendeva, si distendeva, si distendeva come una elastica corda, e le sue radici gemevano dentro il mio petto, ma non per anco si strappavano: e

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colore di questi fiori? Dirò che è celeste? Vorrà dire: colore del cielo. Ma come dare ad un cieco o ad un minatore vissuto dalla nascita nelle

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, potranno destare, per associazione, l'idea ad essi attribuita, ma non rappresentarla direttamente. Io non voglio dirle che l'amo! io vorrei farle vedere

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, piccole elevazioni indicano il posto di una tomba; ma ben presto quelle pieghe si livellano anch'esse, e per l'immenso cimitero del mondo niun segno

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provati lo avevano ridotto, non rimaneva in lui che una sola, ma grande capacita sentimentale; la commiserazione pietosa per tutte le miserie umane. Ora

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segreto di quelle angoscie improvvise; egli si ostinava a tener giù il capo ripiegato sul petto. - Ma guardami, Andrea!... Egli rispondeva sordamente: - No

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vuoi veder piangere me! Ti ho detto delle cose cattive? Ma è perchè ti amo, non lo vedi? perché ti amo oggi più di ieri, perchè ti amerò domani più di

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, dirlo prima ancora che ne fosse stata richiesta!... Ma quello che non aveva fatto, non era forse ancora in suo potere?... Deludendo l'impazienza

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parola di accompagnamento, dentro la busta contenente il manoscritto. Così, senza nessuna spiegazione, Ella lo ha preso per quel che non era, ma che del

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L'indomani

246303
Neera 31 occorrenze
  • 1889
  • Libreria editrice Galli
  • Milano
  • Verismo
  • UNICT
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potevo mettere in guerra; ma volli ancora sentire il parere di un dotto giovane, valente e noto poeta, che da Roma manda in giro tratto tratto versi

22 febbraio. Gentile signore o amico mio? Amico mio è più dolce, il mio cuore lo suggerisce subito e la mia penna lo scrive ben volontieri. Ma è poi

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Amico mio, Sì, io vi chiamo amico mio; oramai non potrei più riprendermi questo cuore che è vostro, ma voi rispondete al mio affetto? La vostra

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una vostra lettera, non vivendo d'altro! Forse siete in collera perchè non vi ho ancora dato l'appuntamento che mi chiedeste? Ma come fare? Se ci

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come sento, ma vi amo sinceramente, con slancio, senza restrizioni. Voi non mi avete promesso nulla ed io nulla attendo e nulla vi chiedo se non questo

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mondo, voglio il tuo amore, non il tuo nome, non la tua casa, non i tuoi beni, non la pace e la salvaguardia che mi verrebbero da te, ma te solo, te, te

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Alberto, Credevo di non avere più lagrime, ma soltanto nello scrivere il tuo nome adorato esse mi sgorgano profondamente dal cuore, dal midollo delle

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nome, in fretta, fra una piega dell'abito; cercalo. Ma non mi basta il nome; scrivo quì le parole che desideravo unire alla fotografia; ritagliale e

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deludere la smania che la divorava? Decisa prima a tacere, dovette poi venire ad una transazione col proprio orgoglio; parlerebbe, ma parlerebbe per

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cavalli e non me ne intendo affatto. - Anzitutto è una cavalla - rispose Alberto allegramente - si chiama Bigetta, non vanta grandi bellezze, ma mi

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, sulla fronte quasi rettangolare, dietro le orecchie, giù molto abbasso nella nuca, una cornice di capelli castagni, bruni in massa, ma luminosi

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dottore che per solito non frequentava la compagnia, ma che in quella circostanza non aveva voluto mancare. Lo si era detto anche ai Gavazzini, ma

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! Obbedendo alle leggi naturali, Marta le avrebbe dato uno schiaffo; ma frenandosi e dominandosi, riuscì ad abbozzare un sorriso. La buona signora Merelli

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Le avevano ordinato delle lunghe passeggiate. Accompagnava qualche volta Alberto al podere, qualche altra gli andava incontro, prima del desinare, ma

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liquore delle sue vene, occhieggiava le donne degli altri, fra due liti intime. Merelli dava bensì dei frutti d'amore annuali alla angelica moglie, ma

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parte e dall'altra; immenso il desiderio di chiedere, di confidare, ma un pudore ed un orgoglio di donna le tratteneva. La madre si accontentava di

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cui si compone, non corre che una tenuissima favola. Sarà molto probabilmente giudicato nei modi i più diversi: ma la discussione e la disparità dei

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pazzi amori, quando si mostra negli espedienti dell'egoismo; la sua anima non è corrotta sino all'eccesso, ma è spesso cinica, in qualche momento fa

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successo di quel primo lavoro, ma che ha voluto far qualche cosa di più seriamente pensato. «L'argomento è una storia triste, ma vera, uno dei romanzi

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«Spergiuro!... Della fantasia si sente il difetto, ma forse a bella posta: l'Autore, sull'esempio della nuova scuola naturalista, sceglie apposta

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, che apre degnamente il volume. «Ma la migliore, a mio giudizio, è la terza, Amore e fame. In essa è tratteggiata splendidamente la lotta contro la

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un'ora, ma se anche ne avessi impiegate due, non me ne pentirei nemmeno. «Il racconto è dedicata ad una bambina, la figlia dell'autore, il quale con una

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«Sono scene le quali valgono a fissare uno dei tanti aspetti che presentano le cose della vita; aspetto passeggiero, fuggevole se si vuole, ma

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«Ogni nuovo lavoro dell'Autore di Malombra è una prova del suo non solo grande, ma originalissimo ingegno che, appunto per la elevata singolarità non

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pezzo di pane alla piccola Adelina. - Questo paese poi è simpatico, la posizione è bello... Lei ci è nata? - Non qui, ma vicino. Mi trovo in questa casa

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grido, che non aveva un soldo, ma guadagnava assai, simpatico giovinotto a cui fioccavano le avventure galanti. Si era contemporaneamente preso in

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l'assaliva qualche volta, era una malinconia vaga, uno scoraggiamento del quale non accusava Alberto, ma sè stessa. Ella faceva continui confronti tra

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si trova in loro compagnia meglio che... ma non volle terminarla. Salì svelta il gradino della farmacia, seguita dai due uomini. - Manca molto a questo

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affatto. Ma fra sè pensava: Casa nostra è molto più comoda, più elegante, non ci manca nulla; io lo adorerei, vorrei spiegare per lui solo la mia

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vent'anni, ma sapeva tante cose. Sapeva che da piccino aveva corso il rischio di morire per aver ingoiato il nocciolo d'una susina; che faceva le bizze

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Nello schiudersi delle palpebre gli occhi di Marta, per abitudine, cercarono la nota cameretta; ma prima ancora che le pareti, i mobili e l'ampio

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Edgar

338109
Fontana, Ferdinando 2 occorrenze

(i soldati vanno verso la bara, afferrano il corpo che vi giace, ma nelle loro mani non restano che dei pezzi di armatura)

(alcuni entrano nella casa d’Edgar come per impedire l’incendio, ma, dopo pochi momenti, vengono respinti in scena da Edgar che compare sulla porta

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