Via, perché oggi é Pasqua, un soldo l'uno! Ne piglio dodici; ma uno me lo darai di giunta, in regalo. Mettile insieme alle altre, là ... Senza
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Ma essa no! Essa non se lo mise il cuore in pace.
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Egli nega, perché gli faccio compassione; ma d'amore non mi ama più!... Ora che sono in questo stato ... che i miei fratelli quando lo sapranno
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Ma che vuoi fare?
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Vedete, io faccio come il campanaro, che chiama la gente in chiesa, ma lui se ne sta fuori.
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Ma la gna' Lola, no, vedete! Quella lì mi vuol far dannare l'anima.
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Io non ti abbandono, se tu non mi metti colle spalle al muro. Ma te l'ho detto: voglio essere padrone di fare quel che mi pare e piace. Sinora
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Tu puoi camminarmi coi piedi sulla faccia. Ma essa, no!
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Tardi arrivate. Ma vostra moglie c' è andata per voi con Turiddu Macca.
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Santuzza! Ma se mentite, per l'anima dei miei morti! Vi giuro che non vi lascerò gli occhi per piangere, a voi e a tutto il vostro infame parentado!
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Vi ringrazio, compare Turiddu, ma sete non ne ho.
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Chi sà quante ne avete fatte di queste galanterie colle donne di laggiù, fuorivia , mentre eravate soldato! Si vede che ci avete pratica! Ma che
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volevano dire dall'altra parte... Ma io non ero di quelli che, dice il dettato, ..«Lontan dagli occhi, lontan dal cuore».
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Ma che volete dire?
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Sentite, compar Alfio, come è vero Dio so che ho torto, e mi lascierei scannare da voi senza dir nulla. Ma ci ho un debito di coscienza con comare
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Ma dov'è andato mio figlio Turiddu? Ma che vuol dire tutto questo?
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Ma dov'è andato ora mio figlio?
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ANNI sono, quando Barbara, orfanella, sposò Marcantonio, mugnaio, parve che chiappasse un terno a secco. Pazienza i 40 anni dello sposo, ma la prima
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poteva più gridare, sotto quella stretta, ma li minacciava sempre con quegli occhi spalancati dove c'erano i carabinieri e la forca. Diventava livida, con
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del suo guanciale. — Ma... più presto è, meglio è! Dio non si fa aspettare. — Va bene! — mormorò l'inferma. E non aggiunse altro; e seguitava a
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poi ci avrai il tuo bisogno. Ma che nessuno ti veda, per l'amor di Dio, ora ch'è tempo di fichidindia, e la gente è tutta per quelle balze. Chissà
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dicevamo! Un momento chinaste il capo e sorrideste; ma un sorriso che voleva dir tante cose. — Vi saluto! - — Davvero? — Sì! — Venite? — Che so io! Forse non
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la sua domanda. — Osservare a che ora cadrà la febbre. Del resto nulla di nuovo. Bisogna dar tempo alla cura. Ma non lasciava il polso dell' inferma
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baciare le vostre scarpette piccine! Sì, sì, lo so, sono molto colpevole. Non merito il perdono. Ditemelo, ma ditemelo voi stessa. Sono otto giorni
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momento. Però tardava sempre. I telegrammi si succedevano. Infine Roberto ebbe un dispaccio. — Arrivo stasera. Il viaggio le parve eterno. Ma allorchè
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letto, col fazzoletto agli occhi. Ma la moribonda non si era mossa. Il medico le teneva il polso con gli occhi fissi su di lei. Da lì a poco come
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