Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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e manda di tempo in tempo qualche languido focherello.  Ma  non basta! Ma non basta! Ho un giovane caminetto dalle
tempo in tempo qualche languido focherello. Ma non basta!  Ma  non basta! Ho un giovane caminetto dalle vampe bionde, che
vampe bionde, che non mi brucia, mi consola, mi fa sognare.  Ma  non basta! Ma non basta! Ho un maturo, bollente scaldamani,
che non mi brucia, mi consola, mi fa sognare. Ma non basta!  Ma  non basta! Ho un maturo, bollente scaldamani, una palla di
tal volta per trastullo posando il libro o l'uncinetto.  Ma  non basta! Ma non basta! Ho un vecchio devoto scaldapiedi
per trastullo posando il libro o l'uncinetto. Ma non basta!  Ma  non basta! Ho un vecchio devoto scaldapiedi che mi serve
 Ma  io ... non ho figlia!
 Ma  così corrono i figli dei villani!
palazzo reale, si,  ma  in campagna non vogliamo fatte osservazioni!
 Ma  Reginotta! ... (Depone in un angolo, per terra, un bel
Lo sento un po' anch'io il maleficio;  ma  resisto. Non dormo, dormiglio. (Sbadiglia.)
Mago! ... Tutto quel che vorrete!  Ma  mutate le teste del Reuccio e della Reginotta!
quel che vorrete, gran Mago!  Ma  mutate le teste del Reuccio e della Reginotta ...
 Ma  Reuccio! ... (Depone anch'essa, in un angolo, per terra, un
sparire Centovite):  Ma  dunque, è destino? Per tutto il male che ho fatto agli
offrì questo suo Racconto a parecchi giornali,  ma  nessuno volle accettarlo. I più benigni si contentarono di
per i genitori brontoloni e per i maestri tiranni! ...  Ma  oramai ci vuol pazienza! e i ragazzi, con la scusa di farli
"La conquista della felicità" egli ci enumera, bonariamente  ma  con la precisione consueta, i molti modi assurdi che
che i problemi eterni, non solo della conoscenza,  ma  anche del "che fare", sono accessibili alla nostra ragione.
buon amico: ci dice che la condizione umana è miserabile,  ma  che è ozioso attardarsi a compiangerla, e doveroso
Le rane sono maligne!  Ma  domani verrò qui con una mazza ... E una, due, tre! ...
sbuffando, e si rimette in ascolto.) icono ...  Ma  ora è una sola ... Ah! ... È lei! ... È lei! ... La "fata
la scure e taglia la testa;  ma  anche questa volta il giovane si rizza in piedi, e subito
posto dove sta a sedere questo ragazzo che è Mario Betti,  ma  noi si chiama il Mi' lordo perché va vestito tutto per
quando è ritornato al suo posto non si è accorto di niente.  Ma  dopo un po' di tempo la pece sulla quale stava a sedere gli
ha il Betti? - Ecco, io... - Zitto! - Ma... - Fermo!... -  Ma  io non posso... - Zitto e fermo! Guai se lo vedo muovere un
- Zitto e fermo! Guai se lo vedo muovere un muscolo!… -  Ma  scusi, io non posso... - Non può? Non può star zitto né
Non può star zitto né fermo? Allora esca dal suo posto... -  Ma  io non posso... - Vada fuori di scuola! - Non posso... -
del banco, con l'intenzione di buttarlo fuori di scuola,  ma  l'ha lasciato subito, perché ha sentito un gran crac e s'è
era rimasto attaccato sul sedile. Muscolo è rimasto male...  ma  è rimasto peggio il Mi' lordo e bisognava vederli tutti e
rabbia, ha urlato: - Tutti fermi! Tutti zitti! Guai se... -  Ma  non ha avuto il coraggio di finire il suo solito
che stiamo nel banco dietro a quello del Mi' lordo  ma  non ci sono state spiate, fortunatamente, e la cosa è
di «sì Eminenza» moveva senz’altro all’infame missione.  Ma  su Clelia vegliava Attilio, suo compagno d’infanzia,
effeminata data alle dissipazioni, piegata al servaggio,  ma  di quella da cui usciva un giorno il nerbo di quelle
privato: temevo che uscisse dai ranghi, non per difetto  ma  per eccesso; che non passasse per le porte, insomma. In
"Moby Dick" c' è tutto quello che mi aspetto da un libro,  ma  anche molto di più. C' è l' esperienza umana, i mostri, il
alla bocca una fetta di gallinaccio,  ma  fata Azzurra gliela leva dalla forchetta e la depone nei
la scure, e taglia la testa che rotola per terra.  Ma  il giovane si rizza in piedi, e subito una nuova testa gli
era confusa come il nuovo compare e col contegno suo freddo  ma  dignitoso, rimise alla via
ho portato un po' di pane e un po' di acqua ...  Ma  non posso darteli. La chiave della cella l'ha il Re ! Vuol
Olga ha ascoltato con molta curiosità. Poi ha detto: -  Ma  vedete un po' che testa ho io! Ho tenuto per tanto tempo un
corsa a pigliarlo per restituirlo alla mamma che diceva: -  Ma  le pare! Ma le pare! - Ecco! Questo si chiama ragionare!
per restituirlo alla mamma che diceva: - Ma le pare!  Ma  le pare! - Ecco! Questo si chiama ragionare! Infatti se la
È colpa mia dunque, se la signora Olga è tanto distratta?  Ma  il più bello è stato quando la mamma e l'Ada hanno dovuto
anche delle medicine per guarire della cleptomania? Ah!  Ma  questo è un episodio graziosissimo, degno di un romanzo!...
confuse perché si aspettavano, invece, chi sa che scena!  Ma  quando siamo venuti via non ho potuto far a meno di dir
nella caverna del Ciclope. Ha perso molti compagni,  ma  poi la sua astuzia ha avuto ragione della rozza violenza di
espediente dei montoni. Potrebbe andarsene in silenzio,  ma  preferisce portare a compimento la sua rivincita: è fiero
del suo coraggio e del suo ingegno. È "un uomo da nulla",  ma  vuole far sapere alla torre di carne chi è stato il mortale
che mi sembra fondamentale, e che vorrei avere scritto io:  ma  non ne sarei stato capace, perché ad Auschwitz il mio
duplice ruolo lo espose ad un pericolo grave e costante,  ma  gli permise di raccogliere una messe sterminata di notizie
uno scopo dichiarato, non per accusare né per commuovere,  ma  per aiutare a capire. Ha condotto a termine un' impresa
e di interrogare i pochi superstiti fra i prigionieri,  ma  ha spinto l' indagine dall' altra parte, ai colpevoli di
ci rassomigliano. Non hanno sangue diverso dal nostro,  ma  hanno infilato, consapevolmente o no, una strada rischiosa,
poteva vivere miseramente sì,  ma  indipendente ed il profitto della sua industria serviva al
mancante il suo giovane amico. Così durò vari anni,  ma  Siccio diventava vecchio, alcuni malanni dell’età lo
solo. Accattare era doloroso per l’anima onesta di Siccio,  ma  bisognava pur mangiare e bisognava mantenere il suo
sollevò alquanto la miseria dei nostri poveri congiunti,  ma  Muzio che aveva imparato la sua storia e conosciuta la
levare, Muzio a 18 anni li maneggiava quasi scherzando.  Ma  intanto niuno lo aveva mai veduto stendere la mano, ragione
condizione vostra e quella di Muzio. Voi non mi conoscete  ma  quand’anche giungeste a conoscermi non dite mai al vostro
poesia come strumento per rendere il mondo un po' migliore,  ma  non penso che nutrisse grandi illusioni. Era uno di quegli
rammolliti rappresenta una classe che è scomparsa,  ma  un tipo umano che sopravvive.
- Abbracciami, collega... - Dammi un bacio, fratello! -  Ma  chi ti disse... - Il tetto dove attaccasti il nido? Me l'ha
l’adoro quel peccator romano! Lo tengo sempre meco;  ma  un ultimo esemplare che avea comprato a Siena, lo diedi al
- É un giocherello! - Chi guadagna e chi perde! - Via,  ma  vendere un libro che non costa un ducato... - Erano quattro
i suoi piedi. Si fermò, un po' sorpreso, e rispose di sì,  ma  che aveva fretta di rientrare. _ Ho fretta anch' io, non si
gli abitanti della Terra? _ Su per giù quattro miliardi.  Ma  perché lo chiede proprio a me? _ Per puro caso, mi creda.
dire, come digerite? C' è chi digerisce bene e chi male.  Ma  chi è lei? Non vorrà mica vendermi delle medicine a quest'
trasmissioni delle vostre tv non si fermano alla ionosfera,  ma  proseguono nello spazio. Ci mettono undici anni abbondanti,
proseguono nello spazio. Ci mettono undici anni abbondanti,  ma  arrivano fino a noi abbastanza distinte. Io, per esempio,
reso conto di come mangiate e di quello che mangiate,  ma  nessuno di noi ha idea di come digerite. Perciò la prego di
voce era proprio come quelle che si sentono in tv: chiara  ma  insipida e snervata. _ Perché passate tanto tempo a lavarvi
e dànno la cera ai pavimenti _. Elio cercò di rettificare,  ma  l' intervistatore aveva fretta, e continuò: _ Come vi
dalla tv), sull' eredità, sulla gravidanza e sul parto,  ma  lo straniero lo interruppe: voleva sapere a quanti anni
gli stava spiegando che il vestito non cresce addosso,  ma  si compera, si accorse che stava spuntando l' alba, e nella
ai suoi piedi; o meglio, non proprio una pozzanghera,  ma  come una grossa chiazza di marmellata bruna. Anche lo
quanto io so del mondo mi è pervenuto attraverso i sensi:  ma  se i sensi mi ingannassero, come avviene nei sogni? Se le
quotidiani. Allo stesso modo è non contraddittoria,  ma  improbabile, l' ipotesi che la Terra sia il centro immobile
Sono entusiasticamente d' accordo con le sue conclusioni,  ma  alcuni suoi argomenti mi lasciano perplesso. Sarebbe lecita
dall' uovo? Non certo che queste creature siano "cattive":  ma  pare necessario ammettere che le categorie morali, il bene
comportamento. Gli animali devono bensì essere rispettati,  ma  per motivi diversi. Non perché sono "buoni" o utili a noi
Non perché sono "buoni" o utili a noi (non tutti lo sono),  ma  perché una norma scritta in noi, e riconosciuta da tutte le
che il nostro dolor"; le certezze del laico sono poche,  ma  la prima è questa: è ammissibile soffrire (e far soffrire)
sofferenza evitata a sé o ad altri. È una norma semplice,  ma  le sue conseguenze sono complesse, ed ognuno lo sa. Come
lo sa. Come commisurare i dolori degli altri coi propri?  Ma  il solipsismo è una fantasia puerile: gli "altri" esistono,
dubbio se un insetto percepisca il dolore al modo nostro,  ma  lo percepiscono probabilmente gli uccelli e certamente i
ogni vita, il dolore in tutte le sue forme; ed è strano,  ma  bello, che a questo imperativo si giunga anche a partire da
e ignorantissima della nostra. Certo, mi aspettava;  ma  ciò non le impedi di manifestare una candida meraviglia per
arrestato sulla soglia, ingoiò ancora della saliva.  Ma  io ho, per le vocali isolate, un certo qual disdegno, e
mi ha detto.... - Oh, certo. Donna Clara non è uscito,  ma  sta preparando sé alla teatra. teatra.- Sta vestendosi?
donna Clara. aggiungendo che desidero e debbo salutarla. -  Ma  signoro, questo è ordine per tutte. Donna Clara non riceve,
nemmeno il mio sesso, m'avrebbe esacerbato troppo.  Ma  miss Lucy disse: - Oh! - e mentre se ne andava ad
era il solo vocabolo che io conoscessi discretamente.  Ma  uno sbatacchiar di porte mi fece rivolgere il capo; e vidi
di volersi avventare contro il suo piccolo avversario:  ma  Raffaello, svelto come uno scoiattolo, lo abbracciò subito
feci da sentinella avanzata. E me ne ricorderò sempre! ...  ma  oramai t'ho bell'e perdonato e non ci penso più. Però tutte
... o come chi dicesse, una tentazione di ricattarmi ...  ma  oramai ti ho bell'e perdonato e non ci penso più! E per
fame da lupi! ... Abbi pazienza, Leoncino, se te lo dico:  ma  quella celia fu una gran brutta celia e me la rammenterò
a dir la verità, se ne sarebbe tirato indietro volentieri;  ma  dopo essersi vantato tanto, non poteva più scansare la
amor proprio, si metteva al rischio di rompersi il collo);  ma  i ragazzi hanno avuto sempre il brutto vizio di voler
che fu dapprima rabbino e poi commerciante sfortunato,  ma  che in questo suo itinerario seppe raccogliere una tale
nei villaggi all' integrazione urbana e borghese;  ma  nel suo microcosmo si riflettono (con colori peculiari) i
in un mondo statico da secoli. Tewje ne fa parte: soffre,  ma  una lunga esperienza lo ha reso diffidente per i
di Tobia) è quello di un altro giusto che accetta il Male,  ma  non è un rassegnato. È rivelatrice, ed è un tratto di genio
dei "kilàim", i miscugli illeciti. Tewje è un semplice,  ma  ha un' idea alta e nobile della vita dell' uomo sulla
terra; è un sacerdote perché ogni ebreo è un sacerdote,  ma  insieme calza stivali, beve acquavite, frusta il suo povero
Aveva un altro fazzoletto mio! - E l'ampolliera d'argento?  Ma  io mi domando come avrà fatto a portar via l'ampolliera!
suo marito stasera stessa. - Io ridevo dentro di me,  ma  ho fatto finta di nulla, e anzi, ho detto a un tratto: -
» la bimba rispondeva: « Ognuno può imparare se vuole,  ma  nes- suna può esser bella come me.» Un giorno seduta nel
Rosettina e si la- sciò cadere sotto il peso del fastello;  ma  nel cadere tirò gli orecchi a Rosellina. La bambina non
landa, corse via per andarsi a guardare allo specchio.  Ma  nello specchiarsi gettò un grido; gli orecchi le erano
d'insegnarle il modo di liberarsi da quegli orecchi;  ma  non trovò più nè la vecchia nè il fastello, e si mise a
La strega le fece molte frizioni con pomate e unguenti,  ma  gli orecchi cre- scevano sempre e il pelo si faceva più
lacrime. Aveva sognato di sposare per lo meno un principe;  ma  ora chi l'a- vrebbe presa con quegli orecchi d'asino? Un
La strega pensò un pezzo e disse: - Non capisco bene,  ma  avrà voluto dire che tu faccia la carità a tutti quelli che
un pezzo di pane; poi andava a guardarsi allo specchio,  ma  gli orecchi non scemavano. Allora incominciò a regalare i
scemavano. Allora incominciò a regalare i suoi ve- stiti,  ma  gli orecchi non scemavano. Dette tutto quel che le era
non scemavano. Dette tutto quel che le era superfluo,  ma  gli orecchi eran sempre lunghi e pelosi. Un giorno passò un
gli storpi, i poveri passassero davanti alla sua casa;  ma  andò a cercarli per tutto e si diede a curarli sperando che
Il pelo cadeva a poco a poco dopo ogni atto caritatevole,  ma  gli orecchi ri- manevano lunghi lunghi. A forza di curare
e avrebbe volentieri mangiato quell’ultimo pezzo di pane,  ma  vedendo il cane cogli occhi smorti, che an- sava e non
stata morsa E corse alla fontana per bagnarsi le ferite;  ma  davanti alla fontana rimase a bocca aperta. Gli orecchi
 ma  sanguinosi furono gli ultimi episodi della vita militare
nel fiele e se sovente si tempera non col gentile temperino  ma  coll’acuto triangolare, terribile pugnale del carbonaro, ne
mirare indifferente gli sforzi d’una nazione infelice,  ma  generosa, annientati da una caterva di epuloni traditori
per il bene! ... (Lanciando un'occhiata alle Cameriere.)  Ma  so anche punire i tristi! ...
non conosceva; morto di umidità, di noia e di aria marina.  Ma  era un uomo d' ordine, che stava dove lo mettevano; se lo
il treno e tornava in città per passare la notte con Eva,  ma  poi se ne ripartiva al mattino tutto triste, perché gli
grandi scoperte, in una passeggiata ne fai magari molte,  ma  piccole. Granchiolini verdi che, anche loro, vanno a spasso
sugli scogli, e non è vero che camminino all' indietro,  ma  piuttosto di fianco, in una maniera buffa: simpatici, ma
ma piuttosto di fianco, in una maniera buffa: simpatici,  ma  Umberto si sarebbe fatto tagliare un dito piuttosto che
un dito piuttosto che toccarne uno. Norie abbandonate,  ma  avevano ancora intorno la pista circolare dove aveva
vino e pasta di casa che a Milano neanche te li sogni.  Ma  la scoperta più curiosa era stata la Bomboniera. La
torrette che avevano la forma di corolle di tulipano,  ma  di fatto erano gabinetti; lo dimostravano i quattro tubi di
al giorno, sempre alla stessa ora, con qualunque tempo,  ma  per pochi minuti; portava abiti di buon taglio ma fuori
tempo, ma per pochi minuti; portava abiti di buon taglio  ma  fuori moda, un ombrellino, un cappello di paglia a larga
decisi, come se avesse fretta di raggiungere una meta,  ma  invece percorreva il solito itinerario, rientrava e subito
ricca. Faceva molta beneficenza. Sorrideva a tutti  ma  non parlava con nessuno. Andava a messa la domenica
dal farmacista. La villa, l' aveva comperata il marito,  ma  di lui nessuno si ricordava più, forse non era neppure un
era stato fatto prigioniero e internato presso Pavia,  ma  poi era evaso e aveva raggiunto i partigiani. Non era stato
il libro. La coincidenza del nome poteva essere casuale,  ma  gli ritornava sullo schermo della memoria quel cognome
della sua pleurite; non ne trovò alcuno plausibile,  ma  raccontò una fandonia a Eva, e un sabato partì lo stesso,
mezza bugia fabbricata all' istante. Lui abitava a Milano  ma  era della Val Tidone: aveva sentito dire che la signora
guadagnava ad essere vista da vicino ; la fronte era rugosa  ma  fresca e ben modellata, e dagli occhi traspariva una luce
una luce ridente. Sì, ci era stata, molti anni prima;  ma  lui, da dove aveva saputo quelle notizie? Umberto
_ Lei è lituana, vero? _ Ci sono nata; è un paese infelice.  Ma  ho studiato altrove, in diversi altri luoghi. _ Così parla
_ Me lo dia! Umberto tentò una parata e una ritirata,  ma  con scarsa convinzione; si era reso conto in quel momento
sedette anche lui. Sul viso di Harmonika, ancora giovanile  ma  rosso per le molte venuzze dilatate, si vedevano passare i
talmente a lungo che Umberto temette si fosse offesa;  ma  poi sorrise e rispose: _ Mi guardi. Sono passati più di
del libro: mi accontenterei anche solo di esserlo stata,  ma  non lo sono mai stata. Non ero io a trascinare l' inglese;
sgridata avuta ed egli mi ha detto tutto meravigliato: -  Ma  se l'avvocato Maralli, anzi, dice che è stato lui che ha
il ricco zio di farlo erede del lauto patrimonio,  ma  con la predicazione sincera delle proprie idee lo convinse
il giornale era fatto dal babbo di Gigino gli ho detto: -  Ma  come! Ma qui il tuo babbo ha sbagliato!... Quando lo vedrà
era fatto dal babbo di Gigino gli ho detto: - Ma come!  Ma  qui il tuo babbo ha sbagliato!... Quando lo vedrà il
il Maralli, quest'articolo, starete freschi!... - Che dici?  Ma  il Maralli l'ha visto e come! - L'ha visto? - Non solo l'ha
l'ha visto e come! - L'ha visto? - Non solo l'ha visto,  ma  prima hanno discusso a lungo, lui e il babbo, se conveniva
scritto il Maralli stesso... - Io sono rimasto di stucco:  ma  Gigino Balestra, che è più infarinato di me di cose
con l’Unione Nazionale sentissi che cosa non si dicono!...  Ma  il babbo, mentre gliene scrive di quelle da levare il pelo,
sarebbe un giornalista di prim'ordine, lo dicono tutti:  ma  lui dice gli rendono più i pasticci con la crema che quelli
eletto deputato. Perché? Non lo so neppur io precisamente;  ma  mi pare che avere un deputato in famiglia sia una cosa
che si gridi: Evviva la lega! - Ci anderei volentieri,  ma  non so se il babbo mi ci manderà... Vedremo.
a forma penitenziaria; architetto ne fu Francesco Croce;  ma  non fu terminato. _ Ebbe gli elogi del benefico Howard, e
Povero signor Venanzio! Era un po' uggioso, ne convengo,  ma  era un buon uomo e mi dispiace molto che se ne sia andato.
so tutto, Maestà! So financo che avete perduto una chiave;  ma  a me non occorre. Entro pel buco della serratura. (La
dell'avvocato Maralli? - È vero - gli ho risposto -  ma  il Maralli non è quello che dici tu: invece è un uomo
poco da ridere! - gli ho detto scotendolo per un braccio. -  Ma  non sai - ha ripreso lui - che per fare il deputato ci
ripreso lui - che per fare il deputato ci vogliono dimolti,  ma  dimolti quattrini? Sai chi sarà deputato? Mio zio Gaspero:
dimolti quattrini? Sai chi sarà deputato? Mio zio Gaspero:  ma  lui è commendatore e il Maralli no; lui è stato sindaco e
d'uscita dicendogli: - Ora facciamo i conti fra noi! -  Ma  lui ha affrettato il passo e, appena fuori, è montato
l' erba, i fiori e le foglie che era costretta a mangiare,  ma  era felice di poter vivere senza spegnere altre vite, come
tempo c' erano stati molti ceppi che pungevano la schiena,  ma  Brokne li aveva sradicati uno per uno. Venivano in quel
anche gli unicorni ed i minotauri, timidi come ombre,  ma  solo ad ora tarda, quando il crepuscolo cede alla notte.
parti in ombra. Danuta lo toccava delicatamente col dito,  ma  il ponte resisteva, sembrava proprio fatto di roccia. Un
di forma adatta, e cercò di edificare un ponte come quello,  ma  che fosse della sua misura; non ci fu verso, non appena
a Brokne come, quando e da chi il ponte era stato fatto,  ma  Brokne le rispose di malumore che il mondo è pieno di
più vicina. Danuta sedette lì accanto con le mani tese,  ma  l' animaletto non accennava ad uscire. Le era sembrato
scappare. Infilò un dito nell' apertura della grotta,  ma  sentì una puntura e lo ritirò subito di scatto con una
sul polpastrello. Aspettò fino a buio, poi se ne andò,  ma  a Brokne non raccontò niente. Il piccolino doveva avere una
fiamme e si svegliò di soprassalto; l' incendio non c' era  ma  l' odore dell' incendio sì, e Danuta vide sull' altro
e regolare, come quando i picchi perforano le cortecce,  ma  più lento. Cercò di avvicinarsi a vedere, ma appena lei si
le cortecce, ma più lento. Cercò di avvicinarsi a vedere,  ma  appena lei si muoveva il rumore cessava. Venne finalmente
e si mostrava di frequente fra un albero e l' altro,  ma  se Danuta accennava ad avvicinarsi scappava svelto a
addosso e lo intrappolò fra i cavi delle mani. Era piccolo  ma  fiero: aveva con sé quel suo arnese lucente, e tirò due o
dei suoi; si sporse dalla sponda e vi depose il piccolino,  ma  questo, appena libero, si buttò nella corrente, e sarebbe
stava scendendo la notte, era ora di andare a dormire.  Ma  Danuta non volle sentire ragione, l' aveva preso lei, era
domestico. Provò a presentargli un ciuffo d' erba,  ma  lui girò la testa dall' altra parte. Brokne sogghignò che
sarebbe morto, e si stese in terra già mezzo addormentato,  ma  Danuta scatenò un capriccio d' inferno, e tanto fece che
molto grazioso: aveva viso, mani e piedi minuscoli  ma  ben disegnati, e non doveva essere un bambino, perché aveva
contro il petto. Appena si svegliò cercò subito di fuggire,  ma  dopo qualche giorno incominciò a farsi più lento e pigro. _
erba, le foglie tenere, perfino le ghiande e le faggiole.  Ma  non doveva essere per selvatichezza, perché invece beveva
gli occhi e temeva che al buio si ammalasse. Aveva provato,  ma  senza concludere nulla: aveva divelto dei frassini alti e
piccolino e aveva legato insieme le chiome con dei giunchi,  ma  le sue dita erano grosse e maldestre, e ne era venuto fuori
gli alberi. Brokne disse: _ Va bene così. Lo avresti amato,  ma  era troppo piccolo, e in qualche modo il tuo amore lo
aria ferma e gelida: sì, come le sbarre di una gabbia,  ma  questa volta dentro erano loro. Lungo tutta la cresta delle
della valle dove pareva che i fuochi fossero più radi,  ma  poco dopo dovettero tornare indietro tossendo e lacrimando,
 ma  la impiegano e pochi ve ne sono che non possiedano qualche
avete marinai non secondi ai migliori di qualunque nazione  ma  vi mancano gli ufficiali che stieno al paragone. Aveste
potrei contarne veramente, perché pochissimo vi sono andato  ma  in terra ne ho passata la mia parte e se non vi dà noia
del mondo ... - E dopo? - egli obbiettava. - Hai ragione.  Ma  per riflettere bisognerebbe essere calma ... Oh, è piú
di me! ... Già tu sei un uomo, e non puoi comprendere. -  Ma  dev'essere così! - Dev'essere cosí? Dev'essere cosí? E di
dove affondava come piú dibattevasi per uscirne? -  Ma  dev'esser così! - Era vero: doveva esser cosí! Però il
oggi esistenti sulla Terra, non sussistono ambiguità,  ma  i dubbi nascono e si ingigantiscono a mano a mano che si
in specie, con mirabile maestria ed economia di materiale.  Ma  la loro celletta esagonale è una sola, e la loro arte, pur
li troviamo in mostra dagli antiquari e dai ferrivecchi,  ma  nessuno li vuole più, neppure come ornamento, né tanto meno
è per lo più razionale, dettata da una lunga esperienza;  ma  a un esame più attento vi si ravvisano talvolta elementi
esitò a modificare gli stampi e a entrare in produzione,  ma  l' esito fu disastroso. Il consumatore rifiutò la forma
al liquido o al gas che si prevede di immagazzinarvi,  ma  questo non basta. Deve, per esempio, trattenere il vino ma
ma questo non basta. Deve, per esempio, trattenere il vino  ma  lasciar passare la luce, e qui soccorre il vetro delle
Lui l' aveva disegnata per conservare l' elio liquido,  ma  oggi serve egregiamente anche per i picnic. O trattenere i
stesse finestre delle nostre case ne contengono un piccolo  ma  raffinato arsenale. I vetri normali lasciano passare le
arsenale. I vetri normali lasciano passare le immagini  ma  sono di barriera all' aria e alla temperatura esterna; le
esterna; le persiane, al contrario, ammettono l' aria  ma  non la luce; le imposte, né l' aria né la luce; le tendine,
l' aria né la luce; le tendine, la luce e in parte l' aria  ma  non le immagini; i vetri smerigliati, la luce ma non le
l' aria ma non le immagini; i vetri smerigliati, la luce  ma  non le immagini né l' aria; le inferriate dei piani
terreni, aria, luce, immagini e perfino gatti e mani tese,  ma  non corpi umani interi. E stimolante pensare che il nostro
Agli gnomi che negli Stati Uniti, in Unione Sovietica,  ma  anche a Frascati stanno meditando questa bottiglia, che
stesso interesse auguriamo buon lavoro, e idee felici  ma  non troppo audaci. Noi non sappiamo, né sappiamo se loro
e del massimo danno: due porte contigue, due serrature,  ma  la chiave è una sola.
che mi offrivano era ai limiti della sopravvivenza,  ma  la sistemazione logistica, dati i tempi, e dati soprattutto
era vetusto, squallido, pieno di macerie e di fango;  ma  poco lontano, rinchiuso fra due collinette verdeggianti, c'
l' ingegnoso maggiordomo Jeeves dei romanzi di Wodehouse;  ma  da una narice gli usciva un tratto di spago, fissato sulla
volsi all' altro mio vicino, che era il medico di fabbrica;  ma  questi ignorò il mio sguardo e non fece commenti. Pensai
cuoca, venne a servire tavola una ragazza sulla trentina,  ma  con il corpo già sformato: era pallida, biondiccia, e non
non c' entra, _ continuò: _ Lei è appena arrivato,  ma  questa faccenda la sa tutta la fabbrica, anzi, tutto il
tirare la catena, come nei gabinetti, e filare via,  ma  in fretta. Non si dormiva mai tanto tranquilli, neanche
e gli diceva un po' sì e un po' no, perché Milio era ricco  ma  beveva, e aveva anche avuto a che fare con la giustizia per
vedere in giro con Clemente: Clemente era un bel ragazzo,  ma  timido, e siccome zoppicava un pochino non lo avevano preso
a fare il soldato. Quelli non erano tempi per sposarsi,  ma  Marisa e Clemente si sono sposati lo stesso: c' è chi dice
era guardato di giorno e di notte da due sentinelle,  ma  le sentinelle rubavano il cotone anche loro e lo vendevano
le calze tutte bucate". Clemente disse che avrebbe provato,  ma  non si decideva mai. Allora Milio disse che ci avrebbe
mai. Allora Milio disse che ci avrebbe pensato lui;  ma  siccome voleva vendicarsi, invece di rubare il cotone rubò
fece un paio di calze lunghe. Le davano un po' di prurito  ma  tenevano caldo. Per tutto l' inverno non accadde niente; a
finito al muro. Una punizione la meritava sicuro,  ma  non fino a quel punto. Non era un' aquila, l' ho
finire?", ho chiesto io. "La ragazza è guarita in tre mesi,  ma  non è più quella di prima. Mangia poco, non dorme, ogni
fino a guerra finita; così sono andati con i partigiani,  ma  in due bande diverse".
i fanali, il traffico serale si faceva sempre più intenso,  ma  quella signora non accennava ad andarsene. Aveva già fatto
che lo sconosciuto sapesse non solo i suoi dati anagrafici,  ma  anche diverse cose sul suo conto. C' era fretta? Non c' era
media statura, sulla cinquantina, coi capelli neri sul capo  ma  bianchi sulla nuca e sulle tempie, e non era né molto
ne intendeva, parve che la stoffa fosse di buona qualità,  ma  non riuscì ad identificarne la natura: forse era roba
Larghe e robuste erano anche le mascelle e la dentatura,  ma  questa era bassa e sembrava logora, tanto che le guance
facevano il loro dovere, magari si mangiava un po' di meno  ma  c' era più sicurezza di adesso, anche se si andava in
anche se si andava in bicicletta invece che in auto. _  Ma  lei, _ interruppe Giuseppe, _ aveva detto al telefono che
Sì, in effetti non ricordo bene che cosa le ho potuto dire,  ma  insomma ... sì, ecco, io di lei so parecchie cose. Non
cosa le è successo quando aveva cinque anni, è strano, no?  Ma  quando s' invecchia capita un po' a tutti. Quella volta che
si guardò la caviglia: sì, la cicatrice c' era proprio,  ma  lui aveva dimenticato da anni come e quando se l' era
lei ha soffiato la ragazza al suo collega, lì in negozio:  ma  poi lei si è subito stancato, e l' ha piantata, e lei ha
lei ha fatto una brutta fine. Tutte queste cose erano vere,  ma  il visitatore le raccontava con un' aria distratta e vaga,
desidera solo di vivere meglio. Lo disse allo sconosciuto,  ma  quello gli rispose con durezza: _ Sa, quello che lei
piace press' a poco come a lei il suo, non so se mi spiego.  Ma  è il mio mestiere, non ne ho un altro; alla mia età, che è
interessato, mi piacerebbe saperne qualche cosa di più. _  Ma  lo sa che lei è un bel tipo? Perché, quando, come, dove! Ha
Si capisce che piacerebbe a tutti sapere certe cose,  ma  invece no: la gente come lei (o come me, del resto: quando
alla giornata, sperando che non sia l' ultima giornata.  Ma  guardi, una cosa gliela posso dire, per oggi non se ne fa
accenno all' arma aveva messo Giuseppe un po' a disagio,  ma  il visitatore lo rassicurò: _ Ho detto "armato" così per
con tutti i controlli che dobbiamo fare a fine giornata,  ma  pure qualche volta capita, e allora la gente fa i suoi
in viso. Ci voleva poco a capire che cosa intendeva dire,  ma  Giuseppe era incerto sulla somma da offrirgli; non riusciva