si da non solamente il segno, ma anche la quantità (in millesimi) della deviazione della serenità di ciascun mese dalla serenità normale scritta pei
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richiegga dalla prima. Epperò l’ipotesi di M costante è non solo più semplice, ma anche più verosimile dell’altra.
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, restando pure invariato il numero di giorni misti. Un fatto analogo, ma in misura assai più grande, avviene per l’azione solare. Abbiamo infatti più sopra
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che l’influsso lunare non è simmetrico rispetto alla linea delle sizigie, siccome potrebbe aspettarsi, ma invece è più simmetrico rispetto alla linea
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osservazioni vigevanesi: ma la teoria richiede ricerche ben più numerose e ben più estese. Sopra ogni altra cosa è manifesto, che da 38 anni di
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osservazioni. Le deviazioni dei fenomeni dallo stato normale sono fatti non originati dal caso, ma prodotti da cause speciali, le quali non sono fra loro
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passando da un estremo all’altro. Si esamina qui non la condizione assoluta del tempo in riguardo al suo stato normale, ma bensì il suo modo di comportarsi
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alcuna variazione, ma solo permanenze: il suo valore sarà allora = 1, e la variabilità relativa corrispondente sarà nulla.
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tempo sereno, ma in dicembre ha luogo in favore del tempo annuvolato o misto.
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malgrado che queste ultime siano in numero notabilmente minore. Ma ne’ sei mesi rimanenti queste due specie di variazioni seguono una legge
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Per tale effetto prenderemo non già la tavola stessa, quale direttamente risulta dalle osservazioni, ma la tavola perequata di 5 in 5 giorni, onde
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, sebbene l’andamento generale sia perfettamente identico. Ma la tavola or ora formata è assai più precisa, perché essa non risulta, come la precedente, da
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dovrebbe sottrarre la metà dei numeri 76 Δ 2/2+s da quelli della colonna IX. Ma come qui si tien conto solo degli intieri, e la metà di 76 Δ 2/2+s non
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giorni, non ne fu tenuto conto, e furono registrate le escursioni come se non vi fosse stata soluzione di continuità. Ma in nove fra i 456 mesi le
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escursioni primarie. A questo si potrebbe pervenire mercé di una enumerazione diretta; ma si può qui evitarla, e calcolare il numero delle escursioni
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novilunio. Ma questo risultato avrebbe gran bisogno di esser confermato da calcoli analoghi eseguiti per altre stazioni meteorologiche, e per
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semplice azzardo, ma dovrà essere modificato. così a cagion d’esempio nella prima decade di gennaio avendosi
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è massima nell’ultima e nella prima decade dell’anno, per cui la variabilità osservata non è che 0,60 della variabilità eventuale: minima, ma
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il suo consecutivo, come finora fu fatto; ma quelle che si ottengono paragonando lo stato del cielo di ciascun giorno con quello che ha luogo due
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per il 15 del mese. Si sarebbero potute estendere le operazioni sul mese intiero, ma il lavoro sarebbe stato ingente. Ecco i risultati ottenuti per
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giorni dopo. Per essa si dimostra che da aprile a novembre l’influenza di un giorno non è ancora affatto estinta dopo tre giorni, ma tuttavia è già
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della lunazione sia sereno, già per questo solo fatto la serenità probabile di questa lunazione dev’esser superiore alla media. Ma di più, in virtù
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92. Nel giornale di osservazione che serve di base alle presenti ricerche raramente si trova indicata la direzione del vento; ma sempre il suo grado
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Ciò probabilmente non è opera del caso, siccome pur non sembra opera del caso l’aggruppamento dei venti caldi secondo certi anni. Ma simili questioni
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. Ma tali conclusioni non emergono in modo abbastanza sicuro.. Passiamo dunque ad argomenti di maggior importanza.
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nebbia, così facile a formarsi nelle pianure umide presso un gran fiume, abbia coperto il suolo all’altezza di alcune decine di metri. Ma quando si
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Ma siccome la progressione dei numeri della colonna V, la quale deriva dalla pura statistica delle osservazioni, lascia non poco a desiderare sotto
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1831. Estate tarda, ma secca in luglio ed in agosto.
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1847-48. Le nevicate non furono troppo numerose, ma assai abbondanti. La neve era però tutta dileguata il primo di marzo.
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scomparve, ma l’inverno fu lungo e sempre rigido.
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118. Si vede indicato in questa tavola un maximum di frequenza al principio di giugno e un altro al principio di agosto. Ma il numero delle
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una ebbe luogo il 9 settembre 1832, l’altra il 3 settembre 1841. Un’altra grandine notturna cadde pure il 9 febbraio 1865; ma essa è fuori del
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«La temperatura media annua della Tremezzina non differisce che poco da quella di Milano. Ma si rileverà dal confronto termometrico a prima vista la
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vapore che potrebbe contenere, ma solo il 20 o 30 o 50 per cento, si dice che l'umidità è di 20° o di 30° o di 50°. Questa è la misura relativa
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siano i più freddi. Allora il maximum di temperatura non succede più, come in estate, a livello della pianura, ma a qualche decina o centinajo di metri
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Che questo così sensibile aumento della piovosità abbia luogo non solo sul Lario, ma in tutte le nostre Alpi, in generale è provato dal seguente
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superficie. Questa interrogazione non ammette alcuna risposta precisa. La neve non è un corpo omogeneo, ma un cumulo di minutissimi cristalli di ghiaccio
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Sul totale dell'anno la proporzione di serenità è la stessa nelle tre stazioni; ma la ripartizione secondo i mesi, identica a Milano e a Vigevano
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ma questa proporzione è assai diversa nei diversi mesi; i temporali accompagnati da grandine sono relativamente assai più frequenti in primavera, che
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, col suo prolungamento inferiore, pel centro della Terra, ma incontra l'asse di questa in un punto compreso fra il centro ed il polo antartico, ad una
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minimi, uno in primavera poco pronunziato, l'altro più breve ma più marcato sul fine dell'autunno. Nel corso dell'anno a Milano la serenità oscilla dal 30
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, combinata col continuo scambio d'aria che ha luogo fra le regioni tropicali e le regioni polari. Tale movimento generale non è continuo, ma è
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direzione anormale del suo cammino. Quel ciclone infatti non veniva dal Ponente ma dal Sud, e in cinque giorni dall'Algeria passò in Danimarca, seguendo una
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, ma queste variazioni non hanno alcuna legge; prendendo insieme la media di molti anni si trova sempre il medesimo valore, per lo meno finora non si è
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modo continuato; ma per risalire dal minimo d'aprile al massimo del gennajo
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Le fasi sono le medesime in tutta l'alta Italia, come si è verificato per le stazioni di Modena, di Bologna e di Trieste; ma in altre stazioni più
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dell'insufficiente numero delle osservazioni, dal quale non sono ancora eliminate le influenze accidentali. Ma da un mese all'altro si notano alcune diversità, le
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avvenire anche per il periodo annuo, le minime velocità medie coincidendo con gennajo e febbrajo: ma nel resto dell'anno si hanno divergenze ed
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venti d'oltralpe possono succedere in qualunque epoca dell'anno, ma specialmente sono frequenti in primavera. Nell'estate apportano temporali tutte le
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l'abbondanza delle macchie nel sole è un fatto cosmico della più alta importanza; ma finora non è stato possibile darne alcuna sicura spiegazione. Si è
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