Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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incredibile,  ma  ancora a metà dell’Ottocento mancava una prova diretta
Terra. C’era l’aberrazione della luce trovata da Bradley,  ma  la componente dovuta al moto orbitale mascherava quella del
Lo schiacciamento ai poli era un indizio importante  ma  indiretto.
tale distribuzione non può dirsi impossibile,  ma  bisogna trovare un argomento che l’appoggi a preferenza
a preferenza dell’altra che le suppone tutte equidistanti,  ma  solo disposte in linee più lunghe.
24. Splendente,  ma  male contornato.
coda secondaria c’è ancora,  ma  debolissima: si può seguire per circa mezzo grado. Ho
Ho stimato che il suo angolo di posizione fosse 260° circa,  ma  una misura (difficile ad eseguire) mi ha dato 245° 5.
probabilissima  ma  di certezza quasi assoluta.
spiega certamente almeno una parte del calore del Sole,  ma  è dubbio se il contributo dovuto all'urto della materia
meteorica basti a produrre non dico tutto calor solare,  ma  nemmeno una grande parte di esso.
macchie non si osservano su tutti i punti del Sole,  ma  solo in due zone parallele all’equatore solare e distanti
solare e distanti da esso di circa trenta gradi,  ma  la posizione di queste zone è pure variabile: però non
massimo e minimo che si compie in 11 anni e un terzo circa,  ma  con grandi irregolarità.
mediocri ingrandimenti essa mostra una semplice nebulosità,  ma  coi più forti scopre molti punti luminosi nel suo interno.
Con 1000 volte il centro non prende la forma di un disco,  ma  diventa invece irregolare, e quasi multiplo, onde non pare
e quasi multiplo, onde non pare semplice stella,  ma  una massa brillante nebulosa.
393 nel Marzo, ancora nello Scorpione,  ma  nella coda. Ann. Chinesi.
adunque solo le altre due ipotesi di forze;  ma  la seconda è garantita dal caso dei pianeti; dell’altra non
dell’altra non si ha esempio nella meccanica celeste,  ma  solo nelle azioni delle correnti elettriche, onde solamente
di un'atmosfera in Mercurio fu già da tempo congetturata,  ma  solo le osservazioni recenti riescirono a dare di essa
Non si può ancora affermare con certezza che essa esista,  ma  la probabilità che esista è così grande, che poco dalla
Epidamo monaco a S. Gallo, morto nel 1088. Era lucidissima,  ma  subì molte variazioni di splendore e alternativamente
la crede simultanea a una cinese del 1011 nel Sagittario,  ma  forse sono due distinte.
ammassi vi sono ancora di natura più o meno risolubile,  ma  più complicata, dove però attesa la distanza dei corpi e la
di centro di moto nè legge di regolare concentrazione;  ma  non è a disperare che col tempo sia per iscoprirsi.
dell’Orsa. Nell’intervallo non vi sono righe distinte,  ma  uno spettro continuo. Il tipo si accosterebbe al 4°, ma
ma uno spettro continuo. Il tipo si accosterebbe al 4°,  ma  manca quella del verde intermedio.
impossibile misurare direttamente una tale circonferenza,  ma  per fortuna non è nemmeno necessario.
non combina punto colla prima linea scura della 152 Sch.  ma  però combina con una zona più debole, ma la b di Arturo
della 152 Sch. ma però combina con una zona più debole,  ma  la b di Arturo combina bene colla nera della 152 che sta
152 che sta nel verde. Ora in Arturo b è del magnesio,  ma  che pochissimo distando dal carbonio, la coincidenza non
alla zona debole della stella 152 che è del carbonio,  ma  questa non è vera riga ma una semplice sfumatura scura, —
stella 152 che è del carbonio, ma questa non è vera riga  ma  una semplice sfumatura scura, — Addì 15 maggio 1869 fu
righe spettrali dell’idrogeno non nere per rovesciamento,  ma  lucide dirette, la quale curiosità finora è unica in tutto
Solo vi è β Lira che talvolta pure le ha mostrate lucide,  ma  non sempre, essendo essa variabile.
tappo che protegge l’obiettivo della macchina fotografica.  Ma  funziona anche da tergicristallo lavando la parte anteriore
il liquido lacrimale. La cornea fa da scudo al cristallino,  ma  provvede a una prima sommaria messa a fuoco fissa. Il
che corrisponde all’obiettivo della macchina fotografica,  ma  mentre la lente è rigida, e per mettere a fuoco oggetti
dunque un sacco di materia invisibile.  Ma  quanta? E di che cosa è fatta?
facciam punto per non esser indiscreti;  ma  il lettore comprende quante idee si sveglino su questi
che siano sfoglie sferiche è certamente assai ingegnoso,  ma  non tutte certamente sono sfoglie: altre sono anelli, altre
legge in molti libri che trattano la vicenda dei calendari.  Ma  non è così, perché l’anno tropico non è costante ma si
Ma non è così, perché l’anno tropico non è costante  ma  si accorcia di mezzo secondo per secolo, sicché lo
per secolo, sicché lo sfasamento non cresce in modo lineare  ma  accelera. Il ritardo sarà dunque di un giorno dopo 2630
da tali errori col moltiplicare non solo le osservazioni,  ma  anche con una conveniente e saggia riduzione. Non solo in
differiscono i varii osservatori tra loro sistematicamente;  ma  lo stesso osservatore in diversi tempi e posizioni
ossia l ottica per 6 fisiche. E questo a tempo suo,  ma  dalle recenti misure questo numero delle fisiche è assai
misure questo numero delle fisiche è assai cresciuto,  ma  manchiamo di una più esatta statistica.
di questi corpi non sieno ancora ridotti a stato solido,  ma  siano ancora in istato caotico, o almeno cinti da una
istato caotico, o almeno cinti da una atmosfera densissima,  ma  non purificata.
 Ma  gli attriti tra il regno sabaudo e lo stato Vaticano non
Padre Secchi aveva nemici esterni sul fronte laico,  ma  anche nemici interni sul fronte religioso, tanto che non
Brera, affidato a Schiaparelli. Scelta valida anche questa,  ma  che rimandò di oltre mezzo secolo lo sviluppo
è limitata dalla circonferenza di circolo,  ma  la parte stessa prolungata quanto vuolsi in tutte le
fatte a Washington, la seconda ne avrebbe più d’uno  ma  tutti questi sono ora messi di nuovo in dubbio. Noi abbiamo
potuto vedere quello di Sirio e misurarlo colsig. Struve,  ma  non mai quelli di Procione. Gli oculari, e forse anche gli
di alcuni altri satelliti è stata affermata l’esistenza,  ma  non sufficientemente provata.
era un vulcano in eruzione. Spesso aveva idee bizzarre,  ma  sulla quantità c’era sempre qualcosa di buono e in forte
grande massa di materia oscura, perfettamente invisibile  ma  ben evidente nei suoi effetti gravitazionali. Analizzò
deducibile dalla materia luminosa visibile. Esagerava,  ma  oggi sappiamo che il 25 per cento dell’universo è materia
l’avvistamento dell’astro foriero di tanta rivoluzione.  Ma  ben presto si tuffarono nella controversa interpretazione
enigmatica non brillava nel corruttibile mondo sublunare  ma  nel cielo più remoto, quello delle stelle fisse.
la chiave. Anche lui aveva iniziato a usare il telescopio,  ma  con gli occhi e le lenti cattive che si ritrovava tutti gli
con una lente positiva. L’immagine risultava capovolta  ma  il campo inquadrato era più ampio e l’ingrandimento
e dal misticismo. Entrambi rispettano le osservazioni,  ma  Keplero, modesto osservatore, più ancora di Galileo,
punto di vista, con un esercizio di pensiero divergente,  ma  senza rinunciare a preconcetti ideologici. La creatività
La creatività scientifica del pisano è dunque meno potente  ma  più lineare rispetto a quella del tedesco.
suppose le stelle disposte in modo uniforme,  ma  ora abbiamo veduto che questa idea non è sostenibile.
dei sistemi che componevano questo ammasso di stelle,  ma  sempre modellando i loro concetti sulla stampa del sistema
 ma  ruota insieme intorno a sè medesimo. Di questo siamo certi,
sensibile una immagine, una traccia anche leggera  ma  sicura.
dei cangiamenti periodici nei colori delle stelle,  ma  questo fatto, che sarebbe importantissimo, non è ancora ben
che qui si dimostra e si accetta come verità di fatto,  ma  della quale è difficile acquistar coscienza intera.
acquistar coscienza intera. L’antichità pure l’ammise,  ma  si può affermare con sicurezza che essa non seppe mai
 Ma  di tavole o descrizioni figurate, o di globi non abbiamo di
assai grossolani. Gli Arabi e i Cinesi se ne occuparono,  ma  i loro lavori sono lungi dall’avere una qualsiasi
non appena ebbero una idea esatta del sistema solare;  ma  il verificare tal moto, assegnandone la direzione e la sua
cercò di risolverlo, e riuscì non solo a tracciarne la via,  ma  anche a darne un risultato soddisfacente.
nello spazio a distanze svariatissime le une dalle altre,  ma  sembrano al nostro occhio appartenere alla vòlta
Challis inizia le osservazioni, che durano due mesi,  ma  si lascia sfuggire la scoperta: il pianeta compare fra le
il pianeta compare fra le tremila stelle da lui osservate  ma  non viene riconosciuto per la sciatteria con cui le misure
fisicamente doppie potranno un giorno essere i loro colori;  ma  finora questo mezzo è assai poco studiato.
del pianeta occorrono talvolta macchie meglio definite,  ma  anche di queste poco finora si è con certezza veduto.
È da avvertire che qui non si tratta di distanze assolute,  ma  soltanto proporzionali; nè si tratta di distribuzione
geometricamente, perchè essa è impossibile nello spazio,  ma  solo di una uniformità approssimata.
questa sembra al primo aspetto una semplice ovale,  ma  realmente si trova composta di due grandi settori
Rosse uno nel 1844 l’altro nel 1850, e un altro Lassell,  ma  nell’ultimo di L. Rosse è quasi svanita la regione ovale
svanita la regione ovale che da noi si vede benissimo.  Ma  il suo disegno è dichiarato da lui stesso incompleto. Essa
In alcuni spettri le righe oscure appaiono non più sottili,  ma  sensibilmente larghe, non più uniformemente oscure in tutta
non più uniformemente oscure in tutta la loro ampiezza,  ma  oscure su un fianco, sfumate sul fianco opposto. Prendono
Ciò rese possibili non solo foto di paesaggi e monumenti  ma  anche ritratti di persone (ma la prima figura umana la
Sole essendo pure una stella,  ma  a noi più vicina e meno inaccessibile, ci fornirà la
da noi indicate, che non sono notate in questo catalogo,  ma  domandano conferma.

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