RISTAMPA luglio 1947 Proprietà riservata alla Società Editrice Internaz. di Torino OFFICINE GRAFICHE S.E.I. - TORINO (M. E. 20584)
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edifizio e né pure sulla via. M'impegno a non danneggiare o insudiciare alcun edifizio. Non getterò mai pezzi di carta o altri rifiuti nelle aule
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M'invoglia a scrivere una pagina su « la cortesia fra le armi » un fatto che mi pare meriti d'esser riferito: in séguito alla recensione di questo
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l'impiega-serve! - Tutti i mestieri, se c'è un po'di bene da fare! Don Pietro Sbano sorrise; e, rivolto a Trisuzza, disse: - Ora vo fuori per voi. M'è
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superiori si fa peggio tentando di scusarsi.... - Ma la multa?... - Qualche spia di collega.... Quella carogna.... - Chi? - M'intendo io. - E tu, - egli
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fatta la sua santa volontà! - Donna Mita perdette la pazienza: - Gesù Cristo! Gesù Cristo! Qualche volta nemmeno lui sa quel che fa!... M'è scappata! FINE
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Grazie! Grazie! M' accecate,Pina!
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(M. Paolo alza le spalle; esce insieme con Caterina, aiutandola a portar via degli oggetti).
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Fattoria di M. Paolo. A destra, casa rustica con palmento. A sinistra, pergolato che forma un capanno. In fondo, la campagna con vigneti su la
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(sotto voce a M. Paolo).
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affliggeva: non era zoppo, ma guercio. Le due vecchie implacabili zitelle, pag. 85, rispondevano al nome di zia Tatana e zia Paschedda M., governanti del
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. Le due ragazze M. vestono bene, perché il padre è impiegato al Tribunale ed ha una sorella a Sassari, dove spesso le ragazze passano qualche settimana
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flagella, la seppellisce!" Ah, que c'est drôle! Ah, que c'est drôle! Così, quando voi siete gonfiato, voi mordete la gente? Ma andate allora da M. Pasteur
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M. le comte Léopold des Fayolles, dêcédée à son château de Bretagne des suites d'une maladie de coeur".... Malgrado sapesse a memoria quelle poche
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veniva da me. Mi chiamavano la spugna. M'imbevevo di confessioni. Ero credulo. Quelle speranze, quelle gioie, quegli stessi dolori li invidiavo, e la mia
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Sera. M'inganno ancora. La parola scritta risponde più imperfettamente all'espressione del pensiero. Parlando, si è più ingenui, più fedeli, più veri
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la prima volta dopo mesi e mesi nella mia cameretta e attraversava il mio letto. M'alzai e corsi subito fuori, col desiderio di lasciare il paese, di
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tutto e accettavo già il castigo; ma in fondo speravo che la cosa potesse aggiustarsi con un matrimonio. M'ero buttato di nuovo sull'erba e aspettavo
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od infette. M'è parso, leggendoli, di uscire dall'aria rinserrata di un'alcova, e respirare un po' d'aria sana di montagna,, . "I Racconti che più mi
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per niente? E a me non ci pensate, eh? M'avete detto tante volte che ci pativi d'un potermi fare qualche bel regalo, che m'avresti dato volentieri un
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italiano.» M. MARIANI, nella Cronaca Rossa di Milano (22 Aprile 1888).
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- M. Savi-Lopez - La dama bianca. 13 - A. Fogazzaro - Sonatine bizzarre - Prose disperse. 14 - A. Olivieri Sangiacomo - San Martino. 15 - A. Rossi - Da
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. Castelnuovo e La dama bianca di M. Savi Lopez; il primo ha quattro novelle dalle quali spira tutta la soavità della laguna veneziana con i suoi fascini e con
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- M. Savi-Lopez - La dama bianca. 13 - A. Fogazzaro - Sonatine bizzarre - Prose disperse. 14 - A. Olivieri Sangiacomo - San Martino. 15 - A. Rossi - Da
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! Gli amici lo presero in mezzo, tentando di persuaderlo, di trascinarlo. - Vieni con noi; troveremo Agostino!.. - M'aspetta mia moglie! Egli si
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successo? Vi siete bisticciati? - M'importa assai, di lui e di voi! - rispondeva Rosa, con la sua voce squillante. - Ma che non ti vuole più? - insisteva
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guardò, senza muoversi. - Dunque è vero? M'ha portato via il mio sudore?... il ladro, il brigante?... Maledetto il giorno che ho posto piede in questa casa
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? M'avete voluta nella bottega? Ora che cosa pretendete? - La Madonna della Grazia deve farmela maritar presto - pregava donna Mena - se no finisce male. O
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non hai cuore di vendicarmi! E cacciatolo via, Anna Laferra se ne andò da suo marito. - M'hanno ingiuriata nell'onore, alla presenza della gente. Ve lo
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unghie sulla faccia, dopo che la Rossa si lasciò scappare una parolaccia «Arrabbiata!» - Arrabbiata tu! che m' hai rubato il fratello! Allorchè
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mi scomunicarono, e son diventato il folletto. Io non ti voglio negare che i mali trattamenti m'abbiano guastato un pò il sangue. M'ero fatto
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abbiamo per stassera. - Vi si balla? - Sì. - Andiamo, in tal caso! M'immaginerò di ballare colla mia bella Piemontese; - aggiunse Brusio, forzando le
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sangue. — Ah ! signor canonico — biascicò il moribondo — Per quattro ulive m' hanno ammazzato! Il canonico diede l'assoluzione. Poscia, verso
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annottava, e andava a rischio di perdere la corsa. Ambrogio voleva sapere se quella era la strada giusta pel tramvai. — M'hanno detto di sì — rispose lei
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No.... Non può essere.... Nessuno m' ha visto, al buio....
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M'hai messo in un bell'imbroglio!
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M' importa assai della moglie di Musarra adesso!... Fammi anche la gelosa, in questo momento!...
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Alla mia pelle!... Sissignora!... M'hai fatto cadere in trappola!....
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A causa vostra!... M'avete rovinata come la moglie di Musarra, scellerato!
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M'importa assai di lui!
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