donna si trova esposta, voleva che io la sostenessi. Era il mio dovere ed il mio piacere. Per un poco, parvero ritornati i tempi della luna di miele
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, andarono in cima di un monte a passare la luna di miele, scrissero i loro amori sulle corteccia degli alberi. Figurati, una volta si punsero apposta un dito
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farmacia era messo a giardino, con delle scalinate di fiori e degli arrampicanti piantati dentro a botti vuote. La luna lo batteva in pieno
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letto della piccina, intanto che Marta ne lodava il volto intelligente, la madre sospirò: - Lei è adesso nella sua luna di miele... le auguro che duri a
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avrebbe fatta gran fatica a portarla sulle braccia... - Adesso non la porta più? - domandò. - Oh! Le follie della luna di miele non possono continuare
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succede così spesso, spesso, assai più di quanto si creda. - Che cosa le dissi una volta? Follie della luna di miele! Non durano. - E quando - chiese
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Alberto? o l'amore etereo celebrato dai poeti, sognato nell'ebbrezza di una notte di luna, cantato sulle note del cembalo? o l'amore voluttuoso e
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piccina, tonda, tonda, ruzzolare come una palla dal letto al focolare, dal focolare al lavatoio, pacifica, col suo bel faccione da luna piena. - E quando
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Accademia della crusca
