Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: luna

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a ponente,  luna  crescente! Fuori lucertole e moscherini, bruchi, larvuccie
bonaccia, la bella faccia risplenderà. Corna a ponente,  luna  crescente! Betulla e salice, olmo ed ulivo, querciol,
al dolce viso che in paradiso tondeggierà! Corna a ponente,  luna  crescente! Oh come è limpida la collinetta, e l'aria pura
tale! Ve'! l'immortale comparsa è già! Corna a ponente,  luna  crescente! E anch'io, crisalide forse di un astro, da un
forse di un astro, da un sassolino a te m'inchino:  luna  cornuta che mostri muta l'anel reciso nel paradiso, di cui
giunge a portarti l'altra metà. Corna a ponente,  luna  crescente! Addio, mia vergine, felici amplessi! Io vado a
mi udrai sognare e ricantare la tua beltà! Corna a ponente,  luna  crescente!
che suo padre era prefetto. Al  Luna  Park il vecchio indovino insiste sulle sue origini povere,
 luna  che si nascondeva dietro la massa nera della nuvolaglia non
e ascoltando ci dimentichiamo di donnire, e guardando la  luna  le stelle e le nubi impariamo una distanza che di giomo non
ridente, e nell'alto la barca guidate, che già brilla la  luna  nascente. Già la luna nascente galleggia sui marosi del
la barca guidate, che già brilla la luna nascente. Già la  luna  nascente galleggia sui marosi del chiaro orizzonte, e, coi
ridente, e nell'alto la barca guidate, che già brilla la  luna  nascente; non mi giungan di salmo melodi, né di stola
m'appaia il candore ... di lassù qui mi canta le lodi della  luna  e del mar lo splendore; e qui, meco, sull'umile prora, qui
guardando la  luna  tonda sul tiglio. Con un vestito di seta azzurra siede
di squame. Dalla bocca di uno pende una lingua rotonda. Una  luna  remota, per chi ha respirato un'erba di capelli e saliva.
Francesco, delicatezza di sbirro, la  luna  non si stacca dal monte, Italia Giolittiana, frasaismo
Clusaz, oltrepassato l'ultimo lampione del paese, la stessa  luna  che alle nostre spalle illumina il monte e il torrente e le
e rubicondo cresce e svanisce, lottando col cero e colla  luna  che accarezza il mondo; mentre il musino del gattuccio
streghe, quello che sicuramente leimescola nelle notti di  luna  con ragnatele e code.
al mar quando la  luna  accende per gli spazi tranquilli il mesto vel; vengono al
le lunghe notti ad aspettar: ad aspettar sotto la fredda  luna  che il pan dell'indomani apporti il mar! Che flebile
pelago al lunar raggio lucente! La volta è pur serena, la  luna  senza vel, l'onde festanti! Se sia la rete piena, chi potrà
notte: azzurro il ciel, tonda la  luna  che disegna sul lastrico i ritratti dei comignoli; dormono
nappo, giovinetta bruna!... Vedi, la bianca e spensierata  luna  vi infilza un raggio... viva lo specchio, l'incubo e il
scrutator est majestatis opprimetur a gloria. S. PAOLO. La  luna  tonda e placida in mezzo al ciel veleggia, sol qualche muro
O fedeli, o cattolici, pura e beata greggia! Mentre la  luna  candida in mezzo al ciel veleggia, ti accarezza l'arcangelo
tuoi vecchi monaci, sulla muraglia bruna, col raggio della  luna  leggevi i nomi ancor. Care beltà del tempio!.. Sfumando in
pia, par che guatin l'azzurro, occhiaie smorte, e della  luna  la fisonomia; quando alle soglie, che il voto sigillò come
quale sogno levammo la nostalgia della nostra bellezza? La  luna  sorgeva nella sua vecchia vestaglia dietro la chiesa
bruni. Era facile incontrarle la sera per le vie cupe (la  luna  illuminava allora le strade) e Faust alzava gli occhi ai
gli occhi ai comignoli delle case che nella luce della  luna  sembravano punti interrogativi e restava pensieroso allo