pende una lingua rotonda. Una luna remota, per chi ha respirato un'erba di capelli e saliva. Ricordami che sguardo avevo in vita, dimmi se avevo
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delle streghe, quello che sicuramente leimescola nelle notti di luna con ragnatele e code.
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Dice che suo padre era prefetto. Al Luna Park il vecchio indovino insiste sulle sue origini povere, ma lei s'indigna. S'azzitta quando la definisce
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soltanto un sogno di bianco che generava bianco, così quando lui sveglio guardai a lungo, di là dalla finestra, la luna, che quella notte era bellissima e
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Sospira guardando la luna tonda sul tiglio. Con un vestito di seta azzurra siede davanti allo specchio dell'armadio. Ricorda la strada lungo il fiume
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lo sbarco sulla luna, sono in pochissimi a interessarsi alle astronavi che toccano pianeti remoti e roteano per anni e decenni nel vuoto siderale
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La luna che si nascondeva dietro la massa nera della nuvolaglia non si sa se lo faceva di proposito, ma protendendo la sua luce sopra i contorni
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Sulla via della Clusaz, oltrepassato l'ultimo lampione del paese, la stessa luna che alle nostre spalle illumina il monte e il torrente e le case
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ombra di eternità? A quale sogno levammo la nostalgia della nostra bellezza? La luna sorgeva nella sua vecchia vestaglia dietro la chiesa bizantina.
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armoniosamente coi lunghi riccioli bruni. Era facile incontrarle la sera per le vie cupe (la luna illuminava allora le strade) e Faust alzava gli occhi ai
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San Francesco, delicatezza di sbirro, la luna non si stacca dal monte, Italia Giolittiana, frasaismo borghese imperialismo intellettuale, rospi
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non abbiamo saputo morire negandoci il frutto saporoso e l’acqua d’oro, come la luna. E aggiungi che non morremo piú e che andremo per la vita errando
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Corna a ponente, luna crescente! Fuori lucertole e moscherini, bruchi, larvuccie e farfallucce, lumache e rane fuor dalle tane: il segno è certo
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Giovinettina bruna come una bruna notte, e malinconica come la luna! Io mi chiamo l'amore, l'amor mi chiamo, e sono il raggio e il gaudio del primo
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L'hai tu veduto, pensierosa luna, l'hai tu veduto il suo bacio all'amica?... Sorgevi appunto allor, per l'aura bruna, in un manto di fosforo e di
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cero e colla luna che accarezza il mondo; mentre il musino del gattuccio nero, immobile ed intento al limitare sogna il suo lungo sogno di mistero
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É notte: azzurro il ciel, tonda la luna che disegna sul lastrico i ritratti dei comignoli; dormono i tranquilli umani, e i gatti per le note gronde
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Colma il mio nappo, giovinetta bruna!... Vedi, la bianca e spensierata luna vi infilza un raggio... viva lo specchio, l'incubo e il miraggio! Questi
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Qui scrutator est majestatis opprimetur a gloria. S. PAOLO. La luna tonda e placida in mezzo al ciel veleggia, sol qualche muro squallido di campanil
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vegliavi, la dea che del tuo canto incoronavi? Ah dimmi che fu larva antica e bruna, o mammola di monte, o fil di luna, o vecchio frate, o bambolo
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, sulla muraglia bruna, col raggio della luna leggevi i nomi ancor. Care beltà del tempio!.. Sfumando in lontananza, si univan tinte e linee, quasi
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un'aria pia, par che guatin l'azzurro, occhiaie smorte, e della luna la fisonomia; quando alle soglie, che il voto sigillò come una bara, del sagrestan
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Sù, la vostra canzone intonate bruni figli del lido ridente, e nell'alto la barca guidate, che già brilla la luna nascente. Già la luna nascente
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Dea, quest'anima sperando, a te volgea! Come sei bella, o luna, quando il viso ti specchi nel mite tremolio della laguna; come bella, fra i pallidi
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- Per la deserta strada, o viaggiatore, dove t'affretti ai raggi della luna? una madre lasciasti, il genitore e sposa e bimbi, per cercar fortuna? La
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Vengono al mar quando la luna accende per gli spazi tranquilli il mesto vel; vengono al mar quando la nebbia stende le bianche braccia e lo congiunge
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, brilli piena la luna, sia notte bruna, non c'è mai caso ch'io possa dormire. Piove ? fa vento ?... o m'ho un magro tizzone, e allor, le buone veglie
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Quanti sogni, quante favole, che follie, che visïoni, non scandemmo, o Musa, al facile rimeggiar delle canzoni! Si cantò la luna, il pallido astro
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