la pagina?" gli domandò Raul, ironicamente. "Mh!" mugolò il capitano. "Spiritoso, lui! Veramente spiritoso!" "E allora," esclamò Raul con impazienza
, all'isola della Tortue ed approfittando dell'ascendente che ha su di lui, si fa affidare il comando della sua nave che dovrebbe partire per una
Trencabar, padre di Raul, e vediamo che, nonostante la sua carica di governatore di Maracaibo, ha anche lui i suoi guai 130 IX In cui si fa la conoscenza
tacchino. E seguivano i suoi movimenti con grande attenzione non perché temessero che si mangiasse il gallinaccio tutto lui, ma perché l'uccisione di
per di più Nero, che è un colore serio, quindi sono un corsaro serio..." "Uh, è nero, lui poverino!" fece la nonna tentando di fargli una carezza. Il
..." Quindi, indicando con un cenno della testa il maggiordomo ai due selvaggi: "Cominciate con lui, che è bello colorito" disse. "Lui sta bene... Guardate
testolina di Jolanda che compariva dietro la murata della nave. "Jolanda!" esclamò Raul, sussultando. Il conte Trencabar si voltò verso di lui sorpreso. "La
piace la gente che lascia la sua roba in giro dappertutto!" rispose la nonna con espressione disgustata. "E lui," così dicendo il Corsaro Nero indicava
avvicinandosi al giovane (poiché era proprio lui). "Ma come siete arrivato fin qui? E perché?" "Vi risponderò proprio come Romeo risponde a Giulietta
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Costa, dato che aveva sempre affermato che sui territori da lui governati l'ordine regnava sovrano, si affrettò a rispondere: "La flotta spagnola fa
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Caribeo... Li ha distrutti lui... Con mio figlio, naturalmente..." "Bene, bene..." tagliò corto il Viceré. "Buonanotte, governatore..." "Buonanotte, Altezza
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"Sì, ma io non resto qui come un allocco?" concluse il Viceré che era riuscito a far scorrere il pannello dietro di lui mentre Giovanna si spaccava
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dietro di lui, lo scostò e spalancata la porta entrò nella stanza. "Non c'è nessuno!" disse. "Allora, possiamo entrare liberamente!" disse il capitano
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viandante, (poiché era proprio lui) li seguì con lo sguardo crollando il capo, quindi riprese la sua strada diretto verso il mare, spintovi dal caso o da
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lui l'olandese o qualcuno che per lo meno era stato olandese. Una cupa voce scaturì dal nulla. "Comandate, capitano..." "Prendete voi il timone" disse
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porta si è riaperta..." "L'ha aperta lui!" "Chi lui?" "Il lenzuolo!" "Ma fammi il piacere!" "E mi ha fatto anche un inchino prima di uscire..." "Sì, e
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da solo, al colpo provocato dall'Olandese Volante si voltarono e lo videro. "Mamma mia bella!" esclamò Nicolino. "E quello chi è?" "Deve essere lui
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fossimo smarriti, capitano" disse. E poiché nessuno gli rispondeva si voltò, ma non vide il capitano Squacqueras che poco prima marciava accanto a lui. "E
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prigioniero! Adesso i prigionieri siamo noi..." "Proprio così, egregio governatore" disse il Corsaro Nero avanzando su di lui. "Siete nostro prigioniero
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di lui. "Cosa vogliono costoro?" domandò Giovanna, inarcando le sopracciglia. "Fanno l'adunata" rispose il nostromo Nicolino. "Mio nipote ha gridato
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" intervenne Battista "che lui però ha detto" e indicava Raul: "'Siamo spagnoli'." "Perché non l'avete lasciato finire!" disse il capitano Squacqueras. "Lui
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