Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: lui

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Scritti giovanili 1912-1922

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Longhi, Roberto 50 occorrenze

Sorto con fondamenti di colorismo gotico già impalliditi nelle opere paterne e ben presto quasi sopraffatti in lui da una educazione formale in senso

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- «y con gran fuego» 3; - vedremo del resto come l'influenza spagnola non si manifesti in lui che mediatamente e più che altro in qualche

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composizione più complessa che ci rimanga di lui, nella Natività della Vergine ch'è al Santuario della Misericordia presso Savona 9[figure 58-60].

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E non conosco altro di lui.

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Io credo che lo stesso Pater non abbia mai inteso di far critica estetica, ma più tosto critica generale come la definisce lui stesso nel suo saggio

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Non aspetto da lui più di quello che ha fatto, ma semplicemente qualcosa di diverso, qualche diverso capolavoro.

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La facoltà di esaltazione organica è quella anche che lo induce a rinnovare ogni volta il contatto con la natura che per lui non può presentare ormai

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circostanze sono già tutte per lui soggetto attualmente dinamico, ciò che non avveniva nelle sue tormentate produzioni primitive.

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per lui una pittografia psicologica di fatti e di sentimenti e neppure di quelli che si hanno ma di quelli che si dovrebbero avere. Per esempio egli

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dipingerle perfettamente normali e non anormali, ciò che su di lui, astigmatico, avrebbe prodotto una nuova deformazione.

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Vi fu tuttavia un pittore che a Napoli tenne fede al Caravaggio più che qual sia caravaggesco d'Italia; che fu di lui più puro discepolo che quanti

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, dacché addita con tanto interesse la firma solenne in lettere capitali di IO. BTTA CARACCIOLUS, sia proprio lui, Battistello. E sento subito

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soggetto a lui caro - la Nascita della Vergine - e lo compone in un forte riquadro al centro della vôlta dell'Oratorio dei Nobili presso il Gesù Nuovo

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Ed eccoci un'altra volta alquanto lontani da lui sebbene in senso migliore e simpatico; senza poterci ravvicinare né con Vaccaro che non fu mai un

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allora per nulla distinguersi dal giovinetto Giovanni Baglione che lavorava accanto a lui; allora egli non dipingeva, ma lavorava semplicemente di

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Meglio fu per lui operare similmente sopra la scena mitica biblica; allora, scegliendo con accortezza soggetti che potevano essere interpretati

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nobilesca di lineamenti che non si saprebbe se più offerta a Stanzioni o ripresa da lui, per mancanza di prove certe.

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» inaugurato da Gentileschi negli ultimi anni romani. Tornato a Genova egli si trova accanto ancora Gentileschi, e da lui pare apprendere a dipingere con sole

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chiaramente alla costruzione graficamente lampante, affrontata, ritmica, banalmente ritmica. Non resta in lui che la polpa, la sostanza delle cose, ch'è più

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dell'autore, è un riassunto dello stato di fatto dell'arte senese, e chiude, perfino, con un capitoletto: «Conclusione», nel quale l'autore - è sempre lui che

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avvedersene dà un buffetto gioviale al suo povero mistico castelluccio di carte da gioco, poiché è proprio lui ad affermare che due visioni diverse, la

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Piero della Francesca, anche lui ha parecchie cose al Museo Campana.

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Il San Sebastiano (n. 23) non potrebbe mai essere attribuito a Giulio Cesare Procaccini, trattandosi di opera almeno mezzo secolo anteriore a lui

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Ad Ercole, e se non proprio a lui ad altri deliziosi decoratori coetanei come il Busca o il Montalto (che si possono imparare a conoscere alla

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Ombra ignobile di Ribera, anche in questo usurpatore di fama! In lui, scarti realistici di luce e di pose, salite importune di fasci muscolari o di

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Ma lasciamo andare. Diremo che lo Schmidt segue entrando a trattare dei teorici del movimento (e qui ci pare strano che neppur lui si sia avveduto

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Ma perché intanto, da Cagiati, non ho trovato nessuno? Hans St. Lerche non è un novellino (ricordo anche un articolo su di lui nell' «Emporium» del

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Dopo un soggiorno nella città stregata, Toledo, il Kehrer ha sentito il bisogno di dar fuori anche lui un libro sul Greco, che di fronte al libro

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far credere all'Ente autonomo della pittura napoletana; proprio lui veleggia il suo cuore napoletano via nel mare del più generico e decorativo

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Pinacoteca di Napoli) e da lui giustamente assegnata al 1514-15 2.

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dimenticare che fu Lui, quando io ero ancora un ragazzo, a stimolarmi verso il Seicento, verso il Caravaggio. Gli debbo anche questo.

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Germania. Ulderigo Loth, per figura, si dichiara tanto presto per un caravaggista siccome il Gianson in Fiandra; il di lui figlio Carlo, più noto e che

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Venga il Manfredi e dica non aver giammai posto mano a quel gran concertone [figura 186] di lui men lucido e più furioso nel segno, più artifizioso

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Lo vedrete nelle due storie di N. S. adottar un altro suo stile più risentito alquanto; un accordo, non facile che in lui, del verissimo Spagnoletto

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d'opera del Bassetti, non sfigurano in Pommersfelden con il Turchi; genio men grande del Bassetti ma di lui più leggiadro pur sotto il fragore de' lumi

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Qui il vedrete al suo solito in una tela con la Cena di N. S. in Emmaus [figura 204a] assunto da lui usatissimo sulle orme de' caravaggisti; e in un

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Parmi il Bellucci procedere dallo studio del Liberi, di lui più anziano, e più ancora da' Veneziani del secolo sestodecimo; sennonché a questi vezzi

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di queste inclinazioni paterne e perciò a lui famigliari.

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Era rappresentato soltanto dal Bacco e bevitore (658) della Galleria Nazionale di Roma, opera genuina. A me sembravano copia probabile da lui i

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802. Sacra Famiglia [figura 237]. A lui attribuita nella Galleria di Ferrara, mi sembrava opera giovanile di Pasquale Rossi per il rapporto con

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Si volle rappresentarlo (1031) col Giuseppe interprete di sogni della Borghese che non ha alcun rapporto con lui (e pochi del resto anche con la

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che resta per molt'altri mero enunciato. Così la compenetrazione dei piani che nel cubismo non è spesso che un arbitrario prolungamento lineare, in lui

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in genere, laddove i colori non sempre giungono a vero e proprio valore: in lui, d'altra parte, il problema del movimento è troppo essenziale per

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Giovanni Bellini, più complesso, senza rifiutare il problema di forma troppo radicato in lui per l'educazione disegnativa - lo assume in modo da

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umana che si riduce per lui a una astrazione esasperata di volumi ideali, che ci dànno in scala umana il senso delle grandi costruzioni impersonali di

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da aggiungere, se non la dimostrazione dell'attacco di quelle forme da lui così esattamente interpretate, con le forme di Piero.

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innanzi a lui. Le coincidenze inventive si manifestano fra le mediocrità e non fra i geni, anche perché l'inventiva è in arte una qualità di ordine

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isolati sulla schiena del bimbo non si riscontra nelle opere conservate di Piero ma certo risale a lui poiché fra Carnevale che lo usò nella Madonna

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quell'affresco egli dimostrasse più che altrove l'influenza che Piero - come notò Adolfo Venturi - esercitò anche su di lui. Lo scorcio del morto San

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Le relazioni profonde del San Sebastiano sono invece con Piero. A lui si richiama la profonda ambientazione con edifici per asse prospettico ad

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