Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: lui

Numero di risultati: 107 in 3 pagine

  • Pagina 1 di 3

Sull'Oceano

171289
De Amicis, Edmondo 18 occorrenze
  • 1890
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
  • Paraletteratura - Divulgazione
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cambio, era nata da questo: che lui era stato compagno d'armi d'un fratello della ragazza, ferito a Bezzecca, e morto in un ospedale di Brescia. Certo

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Cesare Abba, e mi fissai nel capo ch'egli avesse fatto quella campagna, e che dovesse essere lombardo. Mentre guardavo lui, il mio vicino di sinistra

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maravigliosa: rivelava un intero sistema di filosofia, che doveva essere antico in lui: egli socchiudeva gli occhi, come un gatto che s'appisola, e

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Il mare era orribile; ma lui un originale divertentissimo. Avevo fatto la sua conoscenza alla latitudine delle isole Canarie, e parlato con lui due o

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là anche allora, mentre il Commissario parlava di lui, immobile, con un atteggiamento del viso, con cert'occhi, da far capire che per una parola

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davanti a lui, un sedicente contrabbandiere, piccolo e secco, con un gran ciuffo nero sopra la fronte e due occhi di girifalco, il quale s'era fatto da

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, toccava a lui a dargli il benvenuto nel nuovo mondo, come rappresentante della Repubblica.

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nobile disprezzo per le facili soddisfazioni che possono dar l'una e l'altra; oltre di che da tutta la persona di lui, e da quel lume profondo degli

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su, appoggiata al parapetto del cassero, e questa, come se avesse preveduto quell'atto, fissar lui. Fu uno di quegli sguardi che rivelano l'anima

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, non è vero, non è vero. - Ma incalzando sempre più e inasprendosi l'accusa, le denegazioni di lui pure s'andavano inasprendo e precipitando

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, mostrandomi alcuni documenti curiosissimi d'ingenuità contadinesca, delle lettere di raccomandazione che certi emigranti avevan consegnate a lui e al

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al vederlo, provai un nuovo senso di ripulsione per lui, parendomi che fosse troppo, che fosse una miseria ignobile alla fine quella di veder tutto

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dignità. Uscendo subito dopo di lui, lo vidi entrare nel camerino del prete; del quale intesi poco dopo la grossa voce che contava lentamente: - Dos

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insieme verso di lui, esclamando: - Attilio! - Ma a due passi di distanza s'arrestarono, aspettando ch'egli scegliesse l'uno o l'altro da abbracciar

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ripetè che amava l'Italia, perchè gli uomini come lui erano superiori agli odi dei governi, e che avrebbe fatto il possibile per conciliar gli animi degli

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campar lui meglio di prima. Tornino gli Austriaci, ma ad arricchirli, saran con loro. - E soggiunse, dopo una pausa: - Facciano buon viaggio. - Eppure

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viso del cerchio degli ammiratori, che mi distrasse da lui. Era un giovine di forse meno di vent'anni, spersonito e imberbe, con due spallucce misere

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altro, distratti e flemmatici: caso non raro di rassomiglianza fisica fra persone di natura opposta. Scesi con lui nell'infermeria, una specie di

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Saggi di critica d'arte

261894
Cantalamessa, Giulio 21 occorrenze
  • 1890
  • Zanichelli
  • Bologna
  • critica d'arte
  • UNIFI
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cuori palpitano più vibranti, tutte le bocche si schiudono ad un’esclamazione di gioia. “E lui, è lui!„ E la carrozza si ferma. Un legato del papa

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, in grado superiore ai pittori suddetti, la mia risposta sarebbe francamente negativa. I secentisti sono più disinvolti, più destri, più dotti di lui

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Caravaggio l’esteriorità di quell’arte, non lo spirito. Adottò quella fierezza e robustezza di stile, e fu per lui ginnastica salutare, grazie alla

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, nella famosa Aurora che volle da lui il card. Scipione Borghese, ora detta dei Rospigliosi. Che importa se, inebriato dagl’inviti e dalle onoranze

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poi divenire suoi maestri nel dipingere. L’arte del Francia infatti, mentre appare un perfezionamento dell’arte ferrarese, che tra le mani di lui

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dal biografo appresa a Bologna, ov’egli venne poco più di venti anni dopo la morte dell’ammirato maestro, ossia quando le memorie di lui sopravviveano

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resto, oltre che suggerita dall’animo buono e convinto, potea parer più tollerabile al Costa, pensando che il Francia infine avea dieci anni più di lui

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Misericordia sia stato il primo saggio pittorico di lui, e ch’esso avesse la data del 1490. Ma nè quella tavola ha la data che si dice, dopo che il

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Tornando al nostro argomento, Signori, devo dire che fin dal 1487 il Salimbene scriveva del Francia: “ Lui Polygnoto col pennello avanza „ sicchè lo

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accingea. Egli entrò infatti nella chiesa di San Giacomo, tutta scintillante di ceri ardenti, salutato dal grave soffiar dell’organo, e dietro a lui si

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degli aspetti già cominciava; quindi in lui la descrizione delle cose è minuziosa. Se, ad esempio, un santo vescovo ha un piviale rabescato, egli

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, senza dire che tale studio poco gioverebbe non sussidiato dalla presenza stessa delle opere. Dai due saggi del primo periodo pittorico di lui, dei

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hanno avuto come lui applausi sì generali e fervidi, frequenza di ordinazioni, agiatezza. L’effetto della parola irosa di Michelangelo dovett’essere

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’onestà in arte, non certo ai degeneri che pigliano il posto lasciato vuoto da lui, superbi delle grandi spoglie raccattate, che indosso ai loro corpi si

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discepoli diretti di lui non conservano le grazie raffaellesche se non a patto di farne una specie di revisione e di correzione, adattandole a quell

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sugli esempi del Perugino e di Raffaello. La graziosissima Maddalena, che di lui possiede questa pinacoteca, non fu fatta per Bologna, ma ottenuta

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due corone sulle teste di Cecilia e di Valeriano, inginocchiati davanti a lui con tale atto rispettoso a cui la fine esecuzione accresce efficacia

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, a mettere d’accordo questo concetto colla sentenza, da lui data in altro libro, della superiorità del Francia su Raffaello, convien proclamare

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Innocenzo di persona; lo dice Pietro Lamo, che fu rispettosissimo discepolo di Innocenzo e non avrebbe confuso un’opera di lui coll’opera di un altro

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stesso uomo inerpicarsi in alture ove procede a disagio, e di cui tenta invano raggiungere le cime. Meglio sarebbe stato per lui non impacciarsi di

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certamente nella sua intenzione), ma di fatuità irriflessiva. Per lui la Divinità è legata dal volere degli angeli, e le è attribuita un’animalesca

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XVII Legislatura – Tornata del 17 dicembre 1890

548915
Biancheri 3 occorrenze
  • 1890
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
  • UNITUSCIA
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presidente. Non manco mai a questo dovere, e se l'onorevole Imbriani mi ascolterà e mi presterà attenzione, riconoscerà che saprò far rispettare lui

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l'argomento da lui ora trattato, è molto affine a quello intorno al quale qualche anno addietro io ho discusso, a proposito delle famose petizioni

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intendeva di invocare da lui alcuna speciale misura di rigore ma solo di sentire ancor più confermare nell'animo mio la sicurezza che il Governo saprà in

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Demetrio Pianelli

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De Marchi, Emilio 8 occorrenze

fare, e piú ci si pensa, meno ci si riesce. Gli anni passavano anche per lui e ad aspettar troppo si arrischia poi di mettere i buoi dietro al carro

fuori di lui, che non cessava di risvegliare la sua meraviglia. Lasciamo stare che l'aria gli pareva diventata piú lucida e trasparente: ma anche la

Beatrice, tra lui e pà Vincenzo. Pareva una lunga storia sola, la vecchia storia di ca' Pianelli, l'eterna storia degli uomini stupidi e delle donne

, oltre all'andamento della casa, si incaricava lui delle scarpette, dei vestitini dei ragazzi, della loro istruzione, e dava il suo parere sul taglio, sul

fermò un'altra volta sull'angolo degli Speronari e il cane si fermò anche lui e tornò a dimenare il suo soldo di coda, guardando sempre con quegli occhi

di Gesú Cristo. La pazienza ha i suoi limiti. Anche a lui piangeva il cuore di dover mostrarsi duro e inesorabile, e magari avesse potuto mantenerli

dell'anima. Nato anche lui nel bel mezzo dei prati lombardi e da una gente abituata chi sa da quanti anni a rovistare nell'erba, aveva nel sangue l'istinto

"stregua" accettò e introdusse anche la frase del buon vecchietto, per dare anche a lui la sua parte di responsabilità. Trascrisse la lettera su un