Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: lui

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detto scotendolo per un braccio. - Ma non sai - ha ripreso  lui  - che per fare il deputato ci vogliono dimolti, ma dimolti
quattrini? Sai chi sarà deputato? Mio zio Gaspero: ma  lui  è commendatore e il Maralli no; lui è stato sindaco e il
Mio zio Gaspero: ma lui è commendatore e il Maralli no;  lui  è stato sindaco e il Maralli no; lui è amico di tutte le
e il Maralli no; lui è stato sindaco e il Maralli no;  lui  è amico di tutte le persone più altolocate e il Maralli no;
è amico di tutte le persone più altolocate e il Maralli no;  lui  ha l'automobile e il Maralli no... - Che c'entra
bum! - Quando poi s'esce di scuola, te lo dò io il bum! -  Lui  s'è chetato perché sa, come sanno tutti, che Giannino
d'uscita dicendogli: - Ora facciamo i conti fra noi! - Ma  lui  ha affrettato il passo e, appena fuori, è montato
rossa. Io l'ho ringraziato come era mio dovere, e siccome  lui  ha cominciato a rivolgermi delle interrogazioni sulle mie
allungati i baffi e allargata la bocca fino alle orecchie.  Lui  nel vedere il suo ritratto ridotto a quel modo, è diventato
un viso da far paura, e poi non volevo più perder tempo con  lui  a dargli altre spiegazioni, avendo da distribuire le altre
rossi e con quella faccia gialla tutta butterata! Ma  lui  non se lo figura nemmeno... - Buon giorno, Pietro, - gli ho
a casa stanno tutti bene? - Sì, e tanti saluti da tutti. -  Lui  allora ha tirato giù dallo scaffale un bel barattolo di
ma io non gli volevo dare il ritratto a nessun costo; però  lui  me l'ha preso per forza, e così ha potuto leggere quel che
per bene, hai capito? - Benché io avessi capito benissimo,  lui  per spiegarmelo meglio ha alzato una gamba per appiccicarmi
mio padre ha fatto la ritirata, ma era un' altra stagione:  lui  me lo raccontava, gelava fino il vino nelle borracce, e il
di questa sua confidenza con le piante e con le bestie, ma  lui  mi ha fatto notare che non era mica nato montatore: i suoi
facevano tutti così, in bassa valle erano tutti magnini, e  lui  lo ha fatto, il mestiere, fino che è morto. Lui lo diceva,
magnini, e lui lo ha fatto, il mestiere, fino che è morto.  Lui  lo diceva, che aveva da morire col martello in mano, e è
a bere o cominciano a parlare da per loro, e io credo che  lui  sarebbe stato uno di questi, ma appunto, è morto prima. Ha
avrei forse saputo spiegare il meccanismo del fenomeno, ma  lui  mi ha risposto che non gli importava, e invece mi ha fatto
che ottiene lo stesso risultato sul vino distaccandosi da  lui  e conservandolo nel buio di una cantina? È meglio che la
chimico; perciò ho ascoltato con interesse le notizie che  lui  mi ha fornite: "Una volta che la pentola è fatta, il lavoro
insomma col padre c' era stata un po' di ruggine perché  lui  aveva ormai diciott' anni e ne aveva abbastanza di stare al
di avergli risposto e di averlo fatto stare zitto: perché  lui  capiva che quel mestiere, fatto sempre in quella maniera e
ho risposto che dell' acido cotto non me ne faceva niente,  lui  è rimasto zitto, ma si è sentito morire un poco già a
nei santi non c' è, che era un nome troppo fuorivia, che  lui  non voleva grane, che ci andava il consenso del federale e
che io fossi libero. Non è che avesse delle idee politiche,  lui  di politica aveva solo l' idea di non fare la guerra perché
l' idea di non fare la guerra perché aveva provato; per  lui  libero voleva dire di non lavorare sotto padrone. Magari
buone e delle volte no, perché dopo la scuola andassi con  lui  a bottega a girargli la manovella della forgia e imparassi
non le può avere allora gli manda degli accidenti. A  lui  un lavoro come il mio gli sarebbe piaciuto, anche se l'
quello resta lì, è tuo, non te lo può togliere nessuno, e  lui  queste cose le capiva, si vedeva dalla maniera come stava
e lucidati. Quando venivano i clienti a portarseli via,  lui  gli faceva come una carezzina e si vedeva che gli
dei viaggi, perché ai suoi tempi si viaggiava poco, e anche  lui  aveva viaggiato poco, e malamente. Di quell' anno che aveva
quell' anno che aveva passato in Savoia come apprendista,  lui  diceva che si ricordava solo dei geloni, delle sberle, e
La firma per andare con la repubblica e tornare in Italia,  lui  non l' ha voluta fare. Tutto l' inverno ha fatto picco e
vestiti niente, aveva solo indosso la roba della naia.  Lui  si era messo in lista come meccanico: aveva già perduto
fuori che cercavano dei macchinisti per le ferrovie, e  lui  macchinista non era, ma insomma un' idea delle caldaie ce
che a quel tempo tiravano i merci e gli accelerati, e  lui  si era fatte due morose, una per capolinea. Non che lui
e lui si era fatte due morose, una per capolinea. Non che  lui  fosse uno tanto ardito, ma diceva che era facile, tutti gli
le donne ti correvano dietro. Può capire che questa storia  lui  non l' ha mai raccontata chiara perché quando l' han preso
raccontata chiara perché quando l' han preso prigioniero  lui  era già sposato e aveva anche un bambino piccolo che sarei
da mangiare, facile che sarebbe finito tisico anche  lui  come tanti altri, e per mia madre e per me si sarebbe messa
me si sarebbe messa male. Quanto a portare la locomotiva,  lui  diceva che è più facile che andare in bici, bastava solo
capolinea, invece che andare al dormitorio della ferrovia  lui  si impieniva di carbone le tasche, la borsa e la camicia
non ne aveva, e quella in cambio gli dava da cena, e  lui  al mattino ripartiva. Dopo un po' di tempo che faceva
viaggiava anche un altro macchinista italiano, anche  lui  prigioniero militare, un meccanico di Chivasso; però questo
sdebitarsi, tant' è vero che diversi anni dopo è stato  lui  che mi ha trovato il posto alla Lancia e ha convinto mio
tutta dello stesso spessore e per spianare le pieghe,  lui  le chiamava le veje. Gli avevano offerto dei posti buoni
buona, e per via della mutua, della pensione eccetera, ma  lui  non ci pensava neanche: diceva che il pane del padrone ha
bistecche non si attaccano, e soldi ne entravano pochi, ma  lui  di cambiare non se la sentiva e si è messo a fare gli
si rendeva conto che quell' uomo, finito il suo lavoro, per  lui  era finito tutto. Non voleva che il mondo cambiasse, e
siccome invece il mondo cambia, e adesso cambia in fretta,  lui  non aveva la volontà di tenere dietro, e così diventava
abate don Carlo Trivulzi, morto nel 1789, dal fratello di  lui  Giorgio, morto nel 1802, e continuato dai discendenti della
agosto 1826, il quale lasciava appunto due terzi del di  lui  patrimonio all'erezione di un ospedale in Milano pel
della caserma, in cui tuttavia non era il solo: come  lui  vivevano una dozzina di altri ragazzi o bambini che erano
quando arrivarono i tedeschi, come se rincorressero proprio  lui  Avrom, stanandolo in tutti i nascondigli d' Europa. I
in Germania. Avrom, nel vagone, disse all' alpino che  lui  in Germania non ci sarebbe andato, perché i tedeschi li
meglio buttarsi giù dal treno. L' alpino rispose che anche  lui  aveva visto che cosa avevano fatto i tedeschi in Russia, ma
visto che cosa avevano fatto i tedeschi in Russia, ma che  lui  di buttarsi non aveva il coraggio. Saltasse giù Avrom, lui
lui di buttarsi non aveva il coraggio. Saltasse giù Avrom,  lui  gli avrebbe fatto una lettera per i suoi in Canavese, con
che appunto era forestiero. Avrom arrivò sulla piazza, e  lui  e quei tedeschi si intesero benissimo, perché non erano
e gli affidò una radiotrasmittente: stava in una valigia,  lui  doveva portarsela dietro spostandola continuamente perché
in pace. Adesso Avrom vive in un kibbutz in Israele.  Lui  poliglotta non ha più una lingua veramente sua: ha quasi
padronanza piena dell' ebraico. In questo linguaggio per  lui  nuovo ha messo giù le sue memorie, sotto la forma di
ai suoi figli e nipoti, perché resti ricordo delle cose che  lui  ha viste e vissute. È da sperare che trovino chi
come un sultano, fa eccezione alla legge generale. Per  lui  tutto è diritto, nulla è dovere. Gli inglesi, più serî, più
vecchio signore, che sono felici di ospitarlo. Pensa che  lui  pure deve, come rappresentante della famiglia, dimostrare
sviluppatissimo. L'organo lo commove piacevolmente; e  lui  accompagna con modulazioni che va improvvisando quelle note
discordi, stonate, offendono il senso artistico di Mimì. E  lui  esprime con alte strida il suo disgusto, la sua
invece doveroso cercare di ricostruire l' immagine che di  lui  ho conservato, in questi racconti del passato prossimo che
che di parlare non avesse bisogno; il poco che so di  lui  l' ho ricavato solo in piccola parte dai suoi scarsi
faceva un' osservazione, anche con il migliore dei modi,  lui  non rispondeva, si metteva il cappello e se ne andava. D'
erano difficoltà per la consegna, ma dopo qualche settimana  lui  (o io, non ricordo) fu trasferito in un altro angolo del
Avevo avvisato io stesso Lorenzo di questo pericolo, ma  lui  aveva scosso le spalle senza parlare. Io dividevo la zuppa
subito denunciato il furto, mi disse che della gavetta a  lui  non importava niente, se ne sarebbe procurata un' altra, ma
di questa raccolta: lo lusingammo, lodando la sua forza, e  lui  accettò, gli piaceva mettersi in mostra. Un mattino, prima
sua sorella, che stava in Italia, a compenso di quello che  lui  stava facendo per noi, ma lui rifiutò di darcene l'
a compenso di quello che lui stava facendo per noi, ma  lui  rifiutò di darcene l' indirizzo. Tuttavia, per non
nessuno di noi poteva detenere denaro. Così, un giorno,  lui  ed io ci scambiammo le scarpe; lui camminò e lavorò per
denaro. Così, un giorno, lui ed io ci scambiammo le scarpe;  lui  camminò e lavorò per quattro giorni con le mie scarpe di
la zuppa era un po' sporca. Gli chiesi una spiegazione, ma  lui  scosse il capo e se ne andò, e non lo rividi più se non un
e sassolini, e solo dopo un anno, quasi a scusarsi,  lui  mi raccontò che quella mattina, mentre lui faceva il suo
a scusarsi, lui mi raccontò che quella mattina, mentre  lui  faceva il suo giro di raccolta, il suo campo aveva subito
subito un' incursione aerea. Una bomba era caduta vicino a  lui  ed era esplosa nella terra molle; aveva sepolto la gavetta
era esplosa nella terra molle; aveva sepolto la gavetta e a  lui  aveva rotto un timpano, ma lui aveva la zuppa da
aveva sepolto la gavetta e a lui aveva rotto un timpano, ma  lui  aveva la zuppa da consegnare, ed era venuto al lavoro
geografica di Auschwitz; anzi, perfino del nome, che  lui  non sapeva scrivere e che pronunciava "Suìss", forse
insieme con Peruch, il suo collega che aveva lavorato con  lui  sull' impalcatura. Peruch era friulano, e stava a Lorenzo
davanti a sé e ai due lati, come fanno i camaleonti. Anche  lui  aveva portato pane a prigionieri italiani, ma di nascosto e
a piedi aveva sempre viaggiato, per tutta la sua vita; per  lui  il tempo contava poco. Quando fui ritornato anch' io,
è al mondo per fare del bene, non per vantarsene. A "Suìss"  lui  era stato un ricco, almeno rispetto a noi, e aveva potuto
farlo ricoverare in ospedale, ma non gli davano vino e  lui  scappò. Era sicuro e coerente nel suo rifiuto della vita.
scrivere come lui, ed avere da raccontare le cose che  lui  racconta. Mi sento legato a lui anche da un fatto
da raccontare le cose che lui racconta. Mi sento legato a  lui  anche da un fatto personale. In questa antologia, a questo
tornarono a casa coi grem biulini pieni di trucioli;  lui  è falegname. "Che ti ha detto il babbo?" domandai a
era inutile mentire - sapeva tutto! - rispose: -  Lui  esclamò: "Non può essere!" - E si diè a interrogare la
lí e state zitto, o vi faccio star zitto io!". Allora  lui  si rammentò che in bottega c'era la pasta avvelenata pei
soggetto; non è possibile che abbia avvelenato la bambina  lui  stesso, a posta! Che male gli aveva fatto la innocente? ...
quale, fin nel suono della voce; si chiamava Giovanna come  lui  ... Era possibile? Ma voleva che lo dimenticassi, che non
cosa! ... Io corsi a chiudermi in camera, atterrita. Allora  lui  cominciò a stracciare quei vestiti (nuovi, di panno fino;
correvano vertiginosi attorno, quasi la terra girasse. E  lui  le andava dicendo: - Ora sei mia! Ora mi vorrai bene! Ora
su per avvocato. Mi piacerebbe tanto dì diventar come  lui  e d'andar nei tribunali a difendere i birbanti, ma quelli
sor Giannino, per un piacere? - Gli ho risposto di sì, e  lui  allora mi ha detto che aveva da andare un momento a casa
cognato e potete parlare liberamente... È come se ci fosse  lui  in persona. E voi chi siete? - Chi sono io? Io son Gosto
dire che è il nostro segretario e sa far di conto perché  lui  non è un contadino come noialtri disgraziati... Sicché i'
per farmi l'interrogatorio, ma io prima di andar da  lui  son venuto qui per sentire come mi devo regolare... - Io
dalla Grecia a Roma con un bottino, quale nessuno prima di  lui  aveva fatto, un bottino, col quale offuscava la fama e la
dei patrizi, dei senatori, che strisciavano avanti a  lui  e l'omaggiavano, gli facevano schifo. Ricordò il detto di
... già, che egli non era un sovrano assoluto; che sopra di  lui  v'era un Dio; che doveva essere giusto e misericordioso,
la voluttà sta nel costringere un superbo a piegare il capo  lui  pure. Si erano rifiutati. Li aveva condannati a morte:
Ho visto, ho sentito quel Mago presuntuoso ... Se oggi  lui  avesse toccato le teste del Reuccio e della Reginotta, le
dell'uomo e altero, è ridicolmente altero; e dietro a  lui  vengono otto armati, pure a cavallo e con facce patibolari;
buio. Alla luce incerta dell'aula con le lampadine accese,  lui  mostra un incarnato bruno a macchie che non sono di
alla panca, un momento si guardano con vaga bellicosità, e  lui  infine da lontano le ride. Non è stato ancora detto o mi
per terra. "Eh, non mi vince." Si ride. L'imputato anche  lui  abbozza una smorfia nervosa, fissando la sua antagonista
vita rassegnatamente prona alla soperchieria maschile. Ma  lui  è un buon figlio, ripete come tra sé. Si ordina alla
anni in montagna. Là tutti andavano con le pecore e anche  lui  così piccolo. A scuola venivano a tempo di nevicate Un
perso una pecorella? Alzò il braccio quel piccoletto e su  lui  conversero le incalzanti domande. Dunque tu lasci il
bestia gli dava così da fare, una volta ritrovata  lui  per rabbia la morsicava a un orecchio. Guardo Catelli
manesca spingerlo dandogli addosso secchi rapidi colpi. E  lui  voltarsi di scatto, appuntito il profilo scuro, come i
quanta gioia provassi in quel momento. Mi sedetti accanto a  lui  che era coricato, senza cuscini, vestito ancora come era a
in america. Io mi era fatto l'eco di William, e con  lui  si parlava sempre delle stesse cose. Il suo passato, il suo
e William decise di fermarsi al Brasile. Passai con  lui  una settimana in uno dei più bei paesi del mondo, e dinanzi
quasi tutte le sere, per tre partite di bigliardo con  lui  e con altri due amici. Non ero il suo medico di famiglia.
altri. Finalmente, Bertagni intravede che le parole da  lui  pronunciate il giorno della confessione di Lucia, sono già
domandai io, con vivissima curiosità. «Non dev'essere  lui  a finire il primo, no!» Entratagli in testa questa
lo sguardo, a tendere l'orecchio. E cosí ora soffriva  lui  - Lucia non sospettava affatto, e si lasciava illudere
affatto, e si lasciava illudere dalle apparenze! - soffriva  lui  tutte le torture, tutte le lacerazioni, tutti gli strappi
doveva averlo capovolto, e perciò essere un capovolto  lui  stesso: uno, mille, un milione di esseri antiumani, creati
nella stessa fabbrica, ma io stavo dentro il filo spinato e  lui  fuori. Tuttavia eravamo quarantamila a lavorare nel
nel cantiere dei Buna-Werke di Auschwitz, e che noi due,  lui  Oberingenieur e io chimico-schiavo, ci siamo incontrati, è
Neppure dopo ci siamo mai visti. Quello che so di  lui  proviene da lettere di amici comuni: il mondo si rivela
bugie, ma lacune, spazi bianchi. La prima notizia che ho di  lui  risale alla fine del 1941, epoca di ripensamento per tutti
scritto questa storia, lo hanno invitato a parlare, ma  lui  non ha parlato. Neppure ha parlato nel corso della sua
si apparta. Nella camera accanto c' è un pianoforte,  lui  suona e beve, torna in salotto ogni tanto solo per versarsi
di Mertens dopo il crollo della Germania. So che  lui  e sua moglie, come molti tedeschi delle regioni orientali,
piene di neve, di macerie e di morti; e che in seguito  lui  ha ripreso il suo mestiere di tecnico, ma rifiutando i
quasi tutte le sere, per tre partite di bigliardo con  lui  e con altri due amici. Non ero il suo medico di famiglia.
altri. Finalmente, Bertagni intravede che le parole da  lui  pronunciate il giorno della confessione di Lucia, sono già
- Non aveva però mai pensato al caso che potesse essere  lui  il primo a finire! Ed ora intuiva qualche cosa che non
Una mattina aveva detto alla moglie: - Che faresti ... se  lui  non ti amasse più? - Mi ammazzerei! - Perchè? - Perchè non
domandai io, con vivissima curiosità. - Non dev'essere  lui  a finire il primo, no! - Entratagli in testa questa
lo sguardo, a tendere l'orecchio. E così ora soffriva  lui  - Lucia non sospettava affatto, e si lasciava illudere
affatto, e si lasciava illudere dalle apparenze! - soffriva  lui  tutte le torture, tutte le lacerazioni, tutti gli strappi
e perplessa sullo strano caso, capitava Attilio e da  lui  uditi i particolari della faccenda non dubitò un momento
interrogare con più agio il giovane Spartaco su cosa per  lui  di tanto interesse.
una fanciulla sottile e pensosa si struggeva lentamente per  lui  d'amore: egli non l'amava. Altrove, altrove era il suo
il capo, lo salutava. Poi cominciava a camminare, e  lui  la seguiva con gli occhi intenti, movendo i passi
appena egli la raggiungeva, ella riprendeva la sua corsa.  Lui  dietro, senza sentire la stanchezza delle sue gambe che
delle sue gambe che diventavano pesanti come il piombo;  lui  dietro, sostenuto dall'indomita volontà, eccitato,
l'ultima volta, salutava, agitando la mano, e scompariva.  Lui  non osava gridarle: rimani, rimani! e s'abbandonava sopra
da quattro cavalli candidi; e discesa nel giardino dove  lui  giaceva svenuto accanto al suo idolo infranto, maledisse
in viso, lo insultò, lo calpestò; ogni tazza fu piena per  lui  di cicuta, ogni vassoio di cenere, ogni coppa da fiori
ogni vassoio di cenere, ogni coppa da fiori contenne per  lui  fiori malefici e crudeli. Ed infine si mosse il grande
arcivescovo di Milano l'anno 948, per la vicinanza della di  lui  casa di abitazione, e per avere esso fatta in quel luogo
Fra due carabinieri, con le manette. Non per sbaglio, è  lui  l'imputato. Tolti quei piccoli arnesi annichilenti si
parte voltarsi. E chi si trovò da una parte chi dall'altra.  Lui  del resto non ebbe scelta. Poi non ci avrà più pensato. Era
sopravvivere. Volevano farlo vestire da militare italiano,  lui  no. Lo dice come se avesse rifiutato per rispetto alla
sei in poi. Decretato così ripetutamente e decisamente che  lui  stesso se n'è persuaso. In principio, come mi avvicinavo al
un ragazzo che ha avuto la testa aperta da una scheggia.  Lui  dice squarciata come un cocomero, con sorprendente
arrestarsi e spremerle fuori così ingroppate. Anche  lui  fermo alla seconda. Solo pochi hanno un'età di bambini.
che sporge a corno due occhi vacui guardano nel vuoto.  Lui  così si assenta e si risparmia. Benito è debole di vista
non comprendevo. Gli chiesi in tedesco che cosa voleva, e  lui  mi mostrò il suo modulo, che era bianco, e indicò il mio
Mi avrebbe compensato. Con che cosa? Con un dono, rispose  lui  senza precisare. Io gli chiesi del pane: mezza razione, mi
Infatti accettò. Io tesi la mano verso il suo modulo, ma  lui  lo ritirò, e mi porse invece un altro brandello di carta:
insistette su un punto: voleva annunciare alla ragazza che  lui  le avrebbe mandato una "mugneca". Una mugneca? Sì, una
hai addosso, perfino il fazzoletto ed i capelli. Forse  lui  non se ne rendeva conto, ma un coltello come il suo valeva
mondo a me sconosciuto da cui Grigo proveniva. Tagliai, e  lui  mi lodò cavallerescamente: che le due mezze razioni fossero
il desinare. Le persone costrette a ricorrere da  lui  sapevano di trovarlo in casa fino a quell'ora. - Per
lo credessero audace. Si mostrava tale quando andavano da  lui  tre o quattro donne a una volta, quasi avessero paura a
barzellette, delle porcheriole, secondo le persone; rideva  lui  il primo, faceva ridere: intanto non perdeva di vista gli
trascinato a fare qualche sciocchezza: non si sapeva mai! E  lui  sciocchezze che potessero costargli quattrini non voleva
Si metteva però di buon umore tutte le volte che veniva da  lui  quel nanetto con due gobbe, una davanti e l'altra di
- ci corse poco che non gli scappasse detto don Mignatta! -  Lui  può favorirci, se vuole; senza suo interesse, s'intende....
Cerasa che sparge queste voci, per invidia!.... Invece era  lui  che, da gobbo malizioso, aveva capito prima degli altri la
se questo accade anche colà. Invece, riavendosi, cominciò  lui  a minacciare: - La bottega è mia!... È sangue mio! C'è la
a divertirsi, pensava Scurpiddu , come avrebbe fatto anche  lui  se avesse potuto fare il soldato. Il piroscafo, uscito dal
tacchini al pascolo, facendoli marciare di corsa, e suonava  lui  la marcia, imitando le trombe dei bersaglieri col pugno
nasciamo contadini; e quelli nascono re. Sorte! - Ma ...  lui  chi lo chiama per fare il soldato? - Comanda, non fa il
a un signore che le domandava: Dov'è la tua mamma? Anche  lui  aveva chiesto l'elemosina, anni fa: e la sua mamma pure era
e ricontate; ma gliele teneva in serbo la massaia, perchè  lui  non le smarrisse. Le contava però e le ricontava
di farsi ammazzare. Scurpiddu guardò il Soldato ; toccava a  lui  rispondere. - E San Sebastiano? E San Martino? Non erano
gèmito delle foreste e la notturna paura, per traccie che a  lui  solo èran vie, il rapitore cammina e cammina, ancor
abbia cercato prestiti per una sigaretta. L'imputato teneva  lui  il portafogli. Non è vero, glielo consegnò per strada
compra offre regala. Era sempre circondato. Nega anche  lui  con la testa. Negano tutto. Storia inestricabile. Dopo la
padre della bimba lavorava per il medico, volle andarsene.  Lui  l'hanno mandato in collegio a Napoli. È un carota
casa; in quel buio, e conoscendo tutti i cantoni del paese,  lui  un tedesco solo se lo sarebbe potuto lavorare. Ad ogni modo
Sante cercò in tutte le maniere di tranquillizzarli: che  lui  aveva paura di tutti quanti, dei tedeschi, dei partigiani e
in sospetto, per le convenienze, e anche perché aveva fame.  Lui  continuava a parlare sommesso, ma i tedeschi non capivano
timidamente di insistere: che era roba rubata lì in paese,  lui  forse sapeva perfino quando e a chi, e del resto che altro
al padre che andava bene, che stesse tranquillo, e che  lui  ed Ettore potevano tornare a letto; ma che prima Ettore
lo rispettavano, e avevano magari anche un poco di paura di  lui  per via di certe sue imprese solitarie sull' altipiano; e
aveva le manette e la faccia gonfia e livida; dietro a  lui  c' erano i due tedeschi, a mani sciolte e con l' aria di
eleganti. (Passaggio dal tu al lei negli interrogatori.)  Lui  sembra compiacersi di aver raccolto attorno a sé gente così
confusa. L'avrebbe buttata a terra, faccia contro terra e  lui  addosso. Lui dice che cadde dalla bicicletta perché Elena
buttata a terra, faccia contro terra e lui addosso.  Lui  dice che cadde dalla bicicletta perché Elena gli mise una
una mazza ai raggi. Rovinata la bicicletta. Elena dice che  lui  addosso non si muoveva. Testimonia una bella ragazza
dalla parte dell'otite. Il carabiniere afferma che fu  lui  preso a spintoni e a calci. Il ragazzino stava a vedersi lo
Tutt'e due le volte esce sangue. Si macchia una pietra e  lui  la butta sotto la ripa. Le fece lavare le mutande al
è zona di sport invernali vanno in giro sugli sci. Anche  lui  sembra una ragazza, col maglione azzurro e corti ricci in
sporgendo il labbro come i bambini.) Ma non rimane  lui  protagonista, sopravviene il falso testimonio. Nel gruppo
a una bicicletta che l'imputato gli offrì di comprare e che  lui  non comprò perché non aveva soldi. Domanda: È vero?
Sospetto che intenda solo in parte (quel fluido italiano,  lui  che sa solo la parlata del paese) ciò che gli si chiede con
stasera coi paesani alla montagna, a casa, a sua madre,  lui  onesto povero già votato alla fatica andrà a conoscere il
quelle cose scritte là, che non riconosce, che veramente  lui  non può aver detto con quelle parole ignote _ di cadere in
stadio ci sarebbero andati, ci andavano tutti i colleghi di  lui  e anche (ahimè!) le colleghe di lei, tutti i venerdì
che mondo si vive. Ecco, e adesso che si veniva al dunque  lui  si rendeva conto che tutti quei discorsi li aveva fatti con
ma al botteghino di San Secondo c' era già la coda.  Lui  odiava le code, ma si mise ugualmente in fondo alla fila.
non si capì se morto o solo svenuto. Caricarono anche  lui  sull' autosoccorso. Mentre entrava nell' arena il grande
di principio avrebbe preferito che fosse Stefania a pregare  lui  di andare via, ma la conosceva, e sapeva che non si sarebbe
che non si sarebbe mai piegata a farlo; così le disse che  lui  ne aveva abbastanza e se ne andarono. Stefania non stava
con lui, rifiutò tutti gli argomenti di conversazione che  lui  le offriva: doveva proprio stare poco bene. Nicola la
bene. Nicola la accompagnò a casa, e si accorse che anche  lui  aveva poco appetito, e neppure aveva voglia di fare la
l'odio e lo sdegno che sentivano necessariamente contro di  lui  e gli usavano misericordia, e gli sembrò che una voce gli
gli sembrò che una voce gli dicesse: Non l'anarchia ma Lui,  Lui  solo, è la salvezza di Italia... Si sentiva così stanco;
tante sere, insomma ci eravamo fatta buona compagnia, e  lui  mi aveva raccontato molte cose interessanti. Ho colto un
a tanti forestieri veniva naturale di parlare. Del resto,  lui  mi raccontava quasi soltanto del suo lavoro. Come è buona
o un guasto alla Singer, o la radio che faceva le scariche,  lui  metteva tutto a posto in un momento. Però c' era anche il
era anche il rovescio della medaglia, nel senso che quando  lui  studiava, aveva sempre bisogno di avere in mano qualche
farebbe piacere, perché per noi non vale neanche la pena, e  lui  è il solo nipote che abbiamo, e tempo ne abbiamo tanto ..."
quel figliolo: che poi, per noi, è roba troppo fina, forse  lui  si crede che noi andiamo ancora a spasso in via Roma.
anche provato. E sembrerebbe anche facile, perché anche  lui  è bravo, è un lavoratore, non è brutto, non ha vizi, e
non parla, e loro, ognuna racconta una storia diversa. Che  lui  è orso, che l' ha fatta camminare sei chilometri senza dire
neppure più di combinargli degli altri incontri. Eppure,  lui  al suo avvenire magari non ci pensa, ma noi sì, perché
a costruirgli un futuro, di stornare il futuro che  lui  stesso si stava costruendo, o il destino per lui. Solo un
pettine e dell'olio coll'essenza di spigo, il profumo da  lui  preferito. I bianchi e lucidi petti delle camicie si
non si andava innanzi. Nino rifiutava. Dunque toccava a  lui  di sacrificarsi sul l'altare della famiglia. Ed era pronto!
- Malthusiano! Mi scandalizzava! - Oh! diceva per dire.  Lui  credeva alla provvidenza ... Ma, infine, se il Signore si
era un affare finito! Mancavano alcune piccole formalità. A  lui  piacevano i conti spicci: non voleva aver noie coi parenti
ostinava a non voler fare una permuta da nulla. Capivo? A  lui  premeva di aver la dote raccolta in un punto. Doveva
fico. Non si viveva di quarti, disgraziatamente! I quarti  lui  li capiva accompagnati da centinaia di migliaia di lire; se
respirare! - Ah! Ah! Ah! - Rideva? Ah! Ah! Ah! Rideva anche  lui  e si fregava le mani! No, quel matrimonio non era punto il
scorso -. Píula scrollava il capo: - Mummia! Mummia! Ma  lui  si sentiva piú giovane di me; aveva la giovinezza del
tempo della ventesima dinastia! - Ma lo avrebbe provato che  lui  era giovane ancora ... - Se dovevo aspettar quella prova! -
più di un podere. Se i vicini raccoglievano venti, e  lui  raccoglieva cento, per lo meno. I vicini si rodevano. Una
ha tanti poderi! Che se ne farebbe dei miei sassi? - Ma se  lui  li volesse? - Se lui li volesse? - Questi sassi son per me:
se ne farebbe dei miei sassi? - Ma se lui li volesse? - Se  lui  li volesse? - Questi sassi son per me: Non li cederei
chi fosse, non l'otterrà. Il Re avrebbe voluto darglieli  lui  la pioggia e il sole! Ma c'era di mezzo la ragazza. Si
più bella della luna e del sole sarebbe stata sua sposa! E  lui  se ne tornerebbe al palazzo reale, Re come prima e più
tìriti, tì, la ragazza ricompariva e si metteva a ballare,  lui  se la divorava cogli occhi, da un cantuccio, zitto e cheto
e il popolo ritenendolo per matto, si erano dimenticati di  lui  e avevan dato, da parecchi anni, la corona reale a un suo
raramente, 'o munaciello era bestemmiato e maledetto. Era  lui  che attirava l'aria mefitica nei quartieri bassi, che vi
quartieri bassi, che vi portava la febbre e la malsania;  lui  che, guardando nei pozzi, guastava e faceva imputridire
guardando nei pozzi, guastava e faceva imputridire l'acqua,  lui  che toccando i cani li faceva arrabbiare, lui che portava
l'acqua, lui che toccando i cani li faceva arrabbiare,  lui  che portava la mala fortuna nei negozi ed il caro del pane,
che portava la mala fortuna nei negozi ed il caro del pane,  lui  che, spirito maligno, suggeriva al re nuovi balzelli.
portato via pei capelli, come è solito per ogni anima a  lui  venduta. Ma per fede onesta di cronista, mi è d'uopo
incespicare è proprio lui, lo spiritello impertinente; è  lui  che urta il gomito della fanciulla borghese che lavora
che lavora all'uncinetto e le fa pungere il dito; è  lui  che fa traboccare il brodo dalla pentola ed il caffè dalla
il brodo dalla pentola ed il caffè dalla cogoma; è  lui  che fa inacidire il vino dalle bottiglie; è lui che dà la
cogoma; è lui che fa inacidire il vino dalle bottiglie; è  lui  che dà la iettatura alle galline che ammiseriscono e
dà la iettatura alle galline che ammiseriscono e muoiono; è  lui  che pianta il prezzemolo, fa ingiallire la maggiorana e
e dopo tanti anni, il mio amico ladro. Si è definito  lui  stesso così, cioè amico. Ma davvero ho sentito che qualche
le sigarette. Rievochiamo insieme quell'agente, e altri _  lui  perfino i nomi _ li definisce buonissimi. Per quello che
come Chiappino. Spontaneamente accenna al padre e anche di  lui  dice buonissimo. (Diceva perfino la mia buona matrignetta.)
lo meno una notevole compunzione. Fra i reclusi a strisce,  lui  col Principe di Galles quasi nuovo e l'opulento padrino.
ha il codice davanti sullo scanno come un breviario,  lui  l'aveva tutto in testa. " Se vuole consigli non faccia
romanzi d'amore che i reclusi prediligono. In quel periodo  lui  scriveva lettere d'amore. Al tavolo d'ufficio, su carta
Ci tiene a confermare che in questi tempi di tralignamento  lui  ha le mani pulite. Le mostra, le stende, lunghe sottili, da