Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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secondo luogo a  lui  non sono visibili che le stelle aventi i loro paralleli
sempre al di sotto del suo orizzonte che è l’equatore. Per  lui  le stelle visibili si possono dire tutte circumpolari,
e aveva così consacrato il genio di Einstein. Anche  lui  era geniale, sia pure a un livello ben inferiore, ma era
nei salotti, le donne lo adoravano senza essere ricambiate,  lui  preferiva un professorino, certo Charles Trimble. Quanto a
le seguenti annotazioni, che pubblico dietro consenso da  lui  avuto.
al quale voleva strappare i dati sul moto della Luna da  lui  raccolti in tante faticose notti di osservazione per
tenace rimane quella con Leibniz, colpevole di avere anche  lui  elaborato il calcolo infinitesimale (ma in modo del tutto
proseguito per 15 anni, e da macchie polari del pianeta da  lui  vedute dedurrebbe per Venere una durata di rotazione
nell’anno 128 a. C. e conservatoci da Tolomeo ridotto da  lui  all’anno 137 dell’era volgare con precessione erronea:
per 12 ore di seguito; che le stelle descrivono per  lui  archi perpendicolari al suo orizzonte; che infine le stelle
riassunto, rimettendo pel resto ai Cataloghi pubblicati da  lui  e dagli altri. (Heis pag. 176 e 178). (v. il quadro pag. 48
Giacomo Filippo Maraldi, nato a Perinaldo nel 1665, anche  lui  astronomo.
esempio quella di Orione, sono certamente gassose. Sempre  lui  nel 1889 dimostrò che la luce di Urano è radiazione solare
e il fuoco, emblema della mutevolezza, costituiva per  lui  il principio universale.
si disse, arrestato di fronte al difetto delle lenti da  lui  usate; nel 1865 Rutherfurd arrestavasi di fronte al difetto
centro comune il suo zenit. Questo zenit però non è per  lui  determinato da nessun astro importante, perché il cielo
dei quali morirono piccolissimi. Dei sei sopravvissuti,  lui  è il terzo: si colloca tra Elisabeth, nata nel 1733 e
nata nel 1733 e Dietrich, nato nel 1755. Importante per  lui  e per l’astronomia fu la sorella Caroline che, nata nel
Dice Dante: “questa altra parte dell’Universo d’un cerchio  lui  comprende, sì come questo gli altri”, e nel canto
e altri dopo di  lui  erano riusciti a stabilire la distanza delle stelle più
mancò una interpretazione fisica dei fenomeni. Per  lui  il cosmo rimase astratta geometria, proprio come per
con un cannocchiale qualche mese prima di Galileo e anche  lui  aveva provato a disegnarla. Ma nei suoi schizzi (il più
di Galileo, sono teatrali dimostrazioni di effetti magici.  Lui  con mentalità barocca insegue meraviglia e diletto.
l’osservatore O non la vede, perchè l’emisfero che essa a  lui  rivolge è dalla parte opposta al Sole, da questo non è
in O vede nascosto quel tratto MM' del Sole, che per  lui  sta dietro della Luna, ed compreso fra le visuali OLM, ODM'
che bandisse per sempre la guerra. L’FBI raccolse su di  lui  un fascicolo di 1427 pagine e gli attribuì la
Altri test eseguirono Guglielmo Righini (1908- 1978), anche  lui  direttore dell’Osservatorio di Arcetri, e più recentemente
dell’enigma, non riuscì a trovarne la chiave. Anche  lui  aveva iniziato a usare il telescopio, ma con gli occhi e le
Sole occupa uno dei fuochi delle ellissi, e quindi neppure  lui  è al centro dell’universo. E poiché i pianeti accelerano in
Luna eclissata fosse dovuto a un minerale luminescente da  lui  studiato (era solfato di bario). Galileo smonta la tesi di
di lui. Galeotto fu il violino: lei suonava il pianoforte,  lui  l’accompagnava. Un amore candido, felice e breve. Il quel
Di poco posteriore è Anassimandro (610-546 a.C.). Fu  lui  a introdurre presso i greci lo gnomone, strumento
aver veduta la prima apparizione della Stella; quasi che  lui  sia in obbligo lo stare tutta la notte ad osservare per
Istituto di via Panisperna. Qui conobbe Fermi e lavorò con  lui  a un rivelatore di mesoni, poi si dedicò a studi sui raggi
e tutti questi lavori ed altri successivi furono da  lui  epilogati nel gran catalogo delle nebulose e gruppi
di mestieri più tranquilli. Aprì anche un’osteria, genere a  lui  congeniale perché gli piaceva alzare il gomito, ma non ebbe
sulla Trinità, vicine all’eresia unitariana. Così, proprio  lui  che aveva studiato e tenuto cattedra al Trinity College,
Arato di Soli (310-240 a.C.). Dobbiamo ciò che sappiamo di  lui  soprattutto a Tolomeo, che sui suoi lavori fondò la
una percentuale, tanto che divenne ricco: fu questa per  lui  vera la pietra filosofale sognata dagli alchinisti. Ma fu
lo diresse e potenziò subito dopo la sua istituzione. Anche  lui  affrontò la sfida di misurare la Terra: per lo Stato
con rito civile nel gennaio 1903 a Berna. Molti anni dopo,  lui  confesserà di aver fatto quel passo “con intima
anno prima di quella di Le Verrier. Quanto basta a fare di  lui  un eroe della scienza romantica.
proprio orizzonte, e quando dopo 6 ore circa il Sole per  lui  tramonta ad occidente dalla parte del punto p', la Luna
 lui  eredita i principi, meglio, i pregiudizi, di Aristotele
le bozze del suo capolavoro La mécanique céleste. Fu  lui  a metterlo a capo della commissione incaricata di stabilire
e assegnarono il premio a Fowler e Chandrasekhar (di  lui  parleremo tra poco), dimenticando Hoyle. Fowler riconobbe

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