| Lucrezio | Caro 41-43 angolo Via Ennio Quirino Visconti 28-30-32-34-36 |
Il pesce nella cucina casalinga -
|
| Lucrezio | esclamava già: |
Carlo Darwin -
|
| Lucrezio | Caro, Tito, 21, 22. |
L'evoluzione -
|
dopo | Lucrezio | le guerre religiose si fecero ancor più feroci, i fratelli |
Carlo Darwin -
|
avessi letto | Lucrezio | in liceo me ne sarei innamorato, ma Lucrezio non si legge |
La ricerca delle radici -
|
avessi letto Lucrezio in liceo me ne sarei innamorato, ma | Lucrezio | non si legge volentieri nei licei, ufficialmente perché è |
La ricerca delle radici -
|
può ammettere che quella di | Lucrezio | sia una concezione evoluzionistica, sebbene vaga e oscura; |
L'evoluzione -
|
di un'opera di pace e non di distruzione. Anna e | Lucrezio | venivan destati presto, al mattino, dagli operai che |
La scuola di ballo -
|
di batter sodo sui muri protettori di un pigro dormire. | Lucrezio | diventava inquieto nella camera buia e s'agitava nel letto |
La scuola di ballo -
|
spoglia e ignobile: le finestre parevano occhi senza cigli. | Lucrezio | era tormentato all'idea che dai ponti gli uomini |
La scuola di ballo -
|
in una poltrona, immota e fissa come per un grande dolore. | Lucrezio | scendeva in strada, si dirigeva verso la città, tornava |
La scuola di ballo -
|
basso, senza pensiero, per ora, di congiungere le due zone. | Lucrezio | soffriva l'attesa di quel congiungimento, ma temeva d'esser |
La scuola di ballo -
|
che sapeva invincibile in lui. Durante l'ora di colazione | Lucrezio | temeva gli sguardi indiscreti sulle vivande, ritenendole |
La scuola di ballo -
|
lo manovrava e del suo respiro in fatica. Finito il pasto | Lucrezio | usciva per andare all'Ospizio dei poveri vecchi dove aveva |
La scuola di ballo -
|
di uno scoppio d'ira, di un sarcasma che, pur fremendo, | Lucrezio | ascoltava in silenzio. In fondo, e non osava confessarselo, |
La scuola di ballo -
|
rinfacciava la memoria come a un figlio degenere. Dopo cena | Lucrezio | lavorava a stendere un discorso per l'anniversario della |
La scuola di ballo -
|
quale era esaltata la generosità dei ricchi benefici. A | Lucrezio | pareva di essere diventato l'inquisitore di quel vecchio |
La scuola di ballo -
|
per altri lavori in cantiere coperto. In quelle giornate | Lucrezio | soffriva di un vuoto incolmabile e cercava di star vicino |
La scuola di ballo -
|
piena e lucente. Entrando in camera, per coricarsi | Lucrezio | ed Anna videro che batteva nel centro della stanza e su |
La scuola di ballo -
|
e si tuffò sotto le coperte. Senza aver detto parola anche | Lucrezio | si coricò. Voleva parlarle, progettar con lei il viaggio, |
La scuola di ballo -
|
terra, riaffermare un diritto di vita venuto in pericolo, | Lucrezio | attirò a sé la donna per farla sua. La mattinata del giorno |
La scuola di ballo -
|
sua. La mattinata del giorno anniversario dell'istituzione, | Lucrezio | la passò all'Ospizio a disporre i preparativi della festa. |
La scuola di ballo -
|
e lo spugnoso dei buchi tappati di calce non ben liscia. | Lucrezio | n'aveva avuto un'irritata delusione e poi il senso di vuoto |
La scuola di ballo -
|
di due inservienti con dei vassoi colmi di biscotti. | Lucrezio | montò in cattedra. Anna soffrì del subitaneo silenzio quasi |
La scuola di ballo -
|
intenti come bimbi cui piacciono le fluenti parole. Dopo | Lucrezio | parlò il ricoverato istruito da lui. Quel balbettio ebbe |
La scuola di ballo -
|
scambiandosi i sorrisi del povero che si crede mistificato. | Lucrezio | raggiunse Anna. «Che ci fai qui» chiese nervosamente. |
La scuola di ballo -
|
Ella udì e ne fu colpita come da una cosa triste. Mentre | Lucrezio | e i suoi dipendenti accompagnavano all'uscita i benefattori |
La scuola di ballo -
|
e un ridere d'evasi che non san ben sicura la loro libertà. | Lucrezio | comprese con sgomento l'errore commesso lasciandoli senza |
La scuola di ballo -
|
di un tempo compariva inquietante. La voce e i gesti di | Lucrezio | non avevano alcun potere. L'economo venuto accanto a lui |
La scuola di ballo -
|
o sopra una fruttiera. «Non me n'importa nulla!» gli gridò | Lucrezio | sul viso, e trascinò Anna fuori da quell'ambiente |
La scuola di ballo -
|
torno subito.» Anna rimase sola in un incrocio di viali: | Lucrezio | e il custode sparirono al primo svolto. Ella si sentiva |
La scuola di ballo -
|
Ella si sentiva dolorosamente inquieta: le pareva che | Lucrezio | accettasse ormai anche il veleno della sua situazione |
La scuola di ballo -
|
per l'aria come in un giuoco di bimbi felici. Anche | Lucrezio | guardava, sbucato col custode da un vialetto. Raggiunse la |
La scuola di ballo -
|
eterno.» Rise, ma ella ebbe paura. Usciti per un cancello, | Lucrezio | prese la via di casa. Bisognava percorrere dei brevi tratti |
La scuola di ballo -
|
i riflessi rossi di un gran sole vicino al tramonto. | Lucrezio | si fermò. Aveva da confidarsi a lei che taceva aspettando. |
La scuola di ballo -
|
sole, ma una luce grigia appena toccata di riflessi rosei. | Lucrezio | si strinse ad Anna, la tenne a sé con la forza |
La scuola di ballo -
|
nel celebre poema della natura, De rerum natura, di Tito | Lucrezio | Caro. Questo poeta nacque probabilmente a Pompei nel 98 a. |
L'evoluzione -
|
come negli affreschi del tablinio della casa di Marzio | Lucrezio | Frontone, a Pompei, con la rappresentazione di edifici dai |
Leggere un'opera d'arte -
|
negli accostamenti impossibili. Cosa c' è di comune fra | Lucrezio | e Isaak Babel? Qualcosa c' è: il misterioso poeta epicureo |
La ricerca delle radici -
|
cattivo esempio, gli empî discorsi, le oscene letture, dal | Lucrezio | Caro al Zola, hanno spento il sentimento del bene, che |
Per la solenne inaugurazione della cassa rurale di prestiti S. Giacomo -
|
all' interfaccia (per esempio) fra Omero e Darwin, fra | Lucrezio | e Babel', fra Conrad il marinaio e Gattermann il chimico |
La ricerca delle radici -
|
umanista non aveva ripugnanza ad accettare anche le idee di | Lucrezio | Caro, che egli traduceva di nascosto per un certo gusto del |
Giacomo l'idealista -
|
e non governa in terra, gli citò imperturbabilmente | Lucrezio | come se costui fosse un redattore della Civiltà Cattolica. |
Malombra -
|
efficacia della quale maniera di argomentare è sentita da | Lucrezio | stesso, laddove procaccia di volgerla a pro della mortalità |
Psicologia Vol. I -
|
e inserita nello stesso « Timeo » di Platone, fu esposta da | Lucrezio | in questi versi: [...OMISSIS...] Dove il fuoco, di cui si |
Psicologia Vol.III -
|