affatto caravaggesco e cioè l'isolamento plastico di una figura nell'atmosfera per mezzo di un violento ed accentrato partito di luce. E v'è ancora di
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Improvvisazione della luce! Basterebbe questa frase per far intendere quanto Borgianni si sia slontanato da Caravaggio! Il luminismo caravaggesco e
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terribile mutamento. Aveva scelto là un taglio di luce romantico, un atteggiamento non privo di melanconia ma di melanconia in posa, e la bocca socchiusa e
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Mi riferisco infatti a Compenetrazione di testa e di finestra e a Testa+casa+luce [figura 67].
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in genere e la luce.
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La solidificazione della luce. Nulla di più simpatico. E d'altra parte non nuovo: quanti raggi di legno o di marmo non lanciò il barocco sui tremoli
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E infine io non sono certo che rappresentare la luce solidificata sia ancora superarne la rappresentazione realistica, poiché essa in determinate
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In Testa+casa+luce anche più che in Compenetrazione. Il titolo stesso ci svela che si tratta di addizione più che di sintesi.
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E, per un luminista di senso statico la luce veramente non si potrebbe esplicare che per via di forme appianate. Quanto più il luminismo è statico
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Deformazione organica di leggera astrazione raggiata e imposta architettura statica di blocchi d'atmosfera, di ambiente, di luce; massa squadrata e
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concezione di organismo isolato e situato. Testa+casa+luce non potrà mai divenire Testacasaluce.
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La risposta è semplice, e facile: in Testa+casa+luce il corpo si assettava in un'immobilità' di feticcio, ma quest'uomo cammina.
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Grottesca è dunque la luce congelata perché sarebbe grave e terribile che dopo aver appreso a circolare alla meglio nello spazio per le nostre
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Infatti le masse dei secondi piani scompaiono e un partito radente di luce combinato col rabesco organico dei piani superficiali di un volto compone
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E, ancora una volta, una costruzione regolare conchiude una forma di origine dinamica. La luce (obbiettiva) spiana su' suoi taglieri le ondulazioni
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Compenetrazione di testa e di finestra: senso organico anche più imprigionato nella stratificazione superficiale di luce diaccia e non per questo
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Ma, per esempio, perché non porre attenzione ai fasci ultrapotenti di luce che cadono perfettamente verticali su quella composizione, e non pensare
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plastico che, come in ogni opera sua, si ricomponeva, in totale, nella architettura dei piani di luce. Il copista volle isolare il particolare
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semplici e bassi, mentre qui dominano cupamente nella monodia di bronzi ossidati che la luce livida squadra; dico squadra, sebbene nel ridurre a
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diversamente quanto a pittura: la luce è di partito prodigiosamente intenso e livido, pure invece di unificare architettonicamente le cose per via di
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Ecco dunque la grande contraddizione: la luce non è più essenziale elemento stilistico, perché non riesce, come dovrebbe, a distruggere il
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A San Silvestro in Capite è, pure di questo tempo, il San Francesco stimmatizzato 22[figura 117], una tela d'altare che se fruisse di luce migliore
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sotto la nuova corrente fresca rade la scena delicatissima fra l'Angelo e il San Pietro. Sono quivi in bagno di luce ricchissima bruni, verdi
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Ecco la crema giallina di Gentileschi che raffina superficialmente, e in sostanza immiserisce la polpa caravaggesca; ecco la luce segnare gli scarti
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V'è, di certo, partito di luce ben determinato, anche qui: ma non più di tanto che basti alla composizione per conchiudersi nella sua tranquilla e
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V'è insomma disequilibrio quasi continuo tra il compito della luce che vorrebbe divenir preminente e costruire uomini e cose secondo il proprio stile
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Il Santo in orazione (n. 125) a luce di notte pare, piuttosto che un Mathys Naiveu, un Goffredo Schalcken.
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Altra luce all'interno domestico della scuola di Brescia verrà, ho già detto, da un'accentuazione guardinga sulla contrarietà dei temperamenti di
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E altra luce ancora verrà alla conoscenza della pittura bresciana da una ricostruzione precisa dell'attività di Savoldo; sicché s'impone questa
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Ma occorre più stile, occorre preordinare partiti di luce più netti e più statici affinché le quadrature corporee acquistino vera vitalità artistica
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Ma che da queste sue ricerche scaturisca nuova luce su quel campo tuttora contrastato, è più che dubbio. Secondo il M. infatti, l'iconografia è
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La creazione di Preti è dunque l'affioramento armonico delle masse lungo i piani capitali della luce.
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È la luce dunque - in Preti - l'astratta coordinatrice delle pose angolari, e divergenti, l'imperativa dei gesti radenti, delle immobilità divaricate
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perpetue, ma la luce che saettando con un violentissimo partito laterale presuppone l'ombra che abbranchi tutto il fondo della scena e l'imbruni, lasciando
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Né perde questo suo senso sovrano dei piani di forma-luce là dove la macchia rapidissima dovrebbe, sembra, annientare la forma. Al contrario. Il fare
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pescaie levigate dei piani di forma-luce.
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, si trova ancora editori che possano darsi agio di mettere alla luce collezioni dedicate, come questa collezione artistica Hoepli, alla Diva Inutilità.
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s'imperla granita di rugiada aerea. Ora, come stilizzare i piani quando l'atmosfera si slarghi e le fonti di luce si moltiplichino e s'intervallino
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La differenza sta pure nel modo più o meno struttivo di impiegare la luce, ma poiché il tocco è anch'esso un prodotto fantastico della luce, un
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Troppo maltrattato è Ribera (confiteor), e quel che più mi incresce anche Zurbarán ch'è pure il più grande costruttore di forme in luce, dopo
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obbietti solidi in zone di luce intervallate di zone d'ombra. Guardate, per comprendere questa trovata stilistica, alla Predica di S. Bernardino [figura
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Nella Scomposizione di figure a tavola è alla luce ch'è dato il potere integro di porre in moto la materia, poiché uno spigolo del bicchiere colpito
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Dapprima adunque alcune notazioni dove appare anche più chiaramente il resultato cui l'avrebbe condotto la ricerca di una luce e di un ambiente
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prospettici: intonate le loro superfici nella luce diurna e diafana di Domenico Veneziano cui Paolo Uccello non era giunto e avrete - ciò è noto - Piero dei
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E voi incorruttibili sfere d'avorio, bilicatevi sull'elmo metallico fino a che nella luce abbacinata diveniate, sul petto cerulo del cielo, medaglie
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nell'unicità della intonazione che poteva esser raggiunta solo per mezzo della resa di luce solare, del plein-air. Così la neutralità inesorabile delle
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un altro invece doveva spettare il più ampio merito di sviluppare essenzialmente le qualità di colore e di luce aperte dal grande Umbro: a Giovanni
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applicava ai piani per potervi distendere un grande colorismo e fermarvi la luce solare ed aurata del grande umbro.
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Soltanto, i residui della solidità mantegnesca nei corpi dei santi sono tali che si sente come il colore e la luce non riescano a granirne a nuovo la
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Essa, come è stato notato, «è tutta luce» e questa intensità d'intonazione aurata luminosa non poteva venirle che da Piero, le cui relazioni con
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