La luce, che percorre circa 300 mila chilometri al minuto secondo, impiega 8 minuti e 13 secondi a giungere dal Sole a noi.
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Mercurio è opaco, e splende per luce solare che la sua superficie riflette, ed esso riceve dal Sole una luce sette volte circa più intensa di quella
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Sono fatti questi che e uno e altro appena si possono spiegare per mezzo di rifrazioni della luce solare prodotte da una densa atmosfera del pianeta.
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138. Talora mentre Venere brilla sull'orizzonte ridotta a falce sottilissima, si vede di essa l'intero disco grazie ad una luce debole ed incerta
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come la Terra; la luce di cui risplendono è luce del Sole riflessa dalla loro superficie.
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La Terra non risplende di luce propria, e deve al Sole illuminazione della sua superficie.
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Calore, luce, grandezza e distanza del Sole.
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Spettro della luce solare.
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La luce del Sole non è omogenea.
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Spettri prodotti da diverse sorgenti di luce.
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Ogni qualvolta si ottiene uno spettro discontinuo, si ha certamente a fare con una sorgente di luce gasosa.
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Nel paragrafo sesto del capitolo quarto fu detto anche che un raggio di luce il quale attraversa un prisma di vetro si decompone nei colori diversi
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punto di vista chimico; che nelle immagini lunari fotografiche la luce e l’ombra non corrispondono in ogni caso alla luce e all'ombra delle immagini
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luce fu contemporaneamente trovato uguale a quattro o cinque sesti di quello della luce lunare; Saturno in generale impiega 12 volte tempo che Giove
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Per qualche tempo le si son viste soltanto durante le eclissi totali di Sole, la loro luce non essendo abbastanza intensa per vincere la luce diurna
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Nel 1868 si pensò che smorzando in qualche modo la luce diurna sarebbesi resa sensibile e visibile la luce della cromosfera e delle protuberanze, e
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276. E cromosfera e protuberanze risultano in gran parte di idrogeno ed hanno luce rossa, di un solo colore, monocromatica.
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Non appena scompare ultimo filo di luce solare, tutto attorno al disco intensamente oscuro della Luna appare una strana aureola luminosa, di debole
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, coronio; risulta in parte ancora di materiali minutissimi, i quali splendono di luce continua così propria come riflessa, e i quali riflettono la luce della
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281. è quest'ultimo un problema difficilissimo, e molti opinano ancora che di giorno e nelle condizioni ordinarie la luce riflessa dell'atmosfera
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di riuscire così a scoprire una regione dello spettro nella quale la luce della corona superi per intensità la luce diffusa dal cielo. In alcune
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Parallasse solare conclusa dalla velocità della luce.
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Viceversa pertanto conoscendo la velocità della luce si può calcolare la distanza del Sole, e la sua parallasse. Questa velocità si è determinata con
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L’aberrazione della luce, essendo un fenomeno tanto generale che spostava tutte le stelle e dipendendo da due fattori, cioè lo spazio percorso della
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Alcuni pretendono ora che questa luce sia un mero fenomeno terrestre, ma le loro ragioni non ci hanno punto convinto. Il dire che questa luce
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Luce zodiacale. Nelle ecclissi solari abbiamo veduto che il Sole apparisce cinto da una corona di luce, dovuta ad una atmosfera gassosa. Questa
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Risulta dunque che dando alle stelle di prima grandezza la parallasse di un decimo di secondo, avremo per esse il tempo della luce = 32 anni, e per
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1.° Le stelle sono altrettanti Soli simili al nostro, e dotate di luce propria. Alcune sono fornite di uno o più satelliti luminosi, altre di
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Nella figura (Tav. IV, primo disegno a sinistra nella serie inferiore) i contorni più forti indicano maggiore intensità di luce.
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Una luce singolare m' è parsa stendersi fra il Delfino e Fomalhaut Forse era la luce zodiacale nell’opposizione al Sole: non sembra che avesse alcuna
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La retina è una parte del cervello che si è modificata per essere sensibile alla luce. Ha una superficie di sei centimetri quadrati ed è composta da
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, nebulose come quella di Orione lontana 1800 anni luce, ammassi globulari come M13, a 25 mila anni luce nella costellazione di Ercole, formati da mezzo
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La luce di Newton
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Stabilito che il prisma non aggiungeva colori ma li separava, a ulteriore dimostrazione della natura composita della luce bianca, con un altro
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Cassini, Roemer e la velocità della luce
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La luce di Roemer
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A dimostrare che, pur essendo grande, la velocità della luce non è infinita, aveva provato Galileo Galilei. L’esperimento, riferito nei Saggi dell
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Tornando a Gian Domenico Cassini, sul fronte osservativo, c’è ancora da registrare, nella primavera del 1692, la scoperta di una strana “luce
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Falso allarme: Bradley e l’aberrazione della luce
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“fisica” indubitabile del sistema copernicano, diversa dalla parallasse sognata da Galileo ma altrettanto inoppugnabile); 2) la velocità della luce era
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Giochi di luce mondani
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Nel 1849 Hippolite Fizeau tentò una misura diretta inviando un raggio di luce tra il terrazzo della casa dei suoi genitori a Suresnes e Montmartre
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luce. Pure in questo caso c’è una connessione con la scala del sistema planetario e quindi con la parallasse solare. Per primo Roemer aveva dedotto
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Nell’anno 1800 William Hershel ripeté l’esperimento di Newton: con un prisma suddivise la luce bianca del Sole nello spettro dei suoi colori. Ma fece
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quantità di luce. Per studiare meglio il fenomeno usò tre termometri e li spostò in corrispondenza dei vari colori. Stranamente, il calore era
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Einstein rincorre la luce
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Nel marzo del 1905 Einstein parlò della questione della velocità della luce con l’amico Michele Besso senza venirne a capo. Ma tornando a casa in
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Einstein ne aveva in mente altre due. Stando alla sua teoria, la massa del Sole avrebbe dovuto agire sulla luce emessa dalla stella spostandola verso
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sono meno della distanza del Sole ed equivalgono a 0,000014 anni luce, mentre la stella più vicina è a 4,3 anni luce e i confini del cosmo sono a 13, 7
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Non è l’ingrandimento la cosa più importante, ma la quantità di luce che il telescopio può raccogliere, e questa dipende esclusivamente dal diametro
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