Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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traditori ed apostati, e non furono che conseguenti alla  loro  dottrina. Combattevano con sincerità il governo di Carlo X,
d'onde essi uscivano, e violava e tendeva a sopprimere i  loro  diritti. Combattevano in nome di quel benessere ,ch'essi
di quel benessere ,ch'essi non possedevano quanto pareva  loro  di meritare. Alcuni erano perseguitati nella libertà del
ai diritti che appartengono a ogni uomo. Poi, quando i  loro  diritti politici e intellettuali si trovarono assicurati,
si trovarono assicurati, quando la via agli impieghi fu  loro  aperta, quando ebbero conquistato il benessere che
traditori? Perché non chiamate invece traditrice la  loro  dottrina? Viveva e scriveva nello stesso tempo in Francia
che si contengono ne' concetti ontologici abbiano la  loro  verità e il loro fondamento in quel massimo sussistente. E
ne' concetti ontologici abbiano la loro verità e il  loro  fondamento in quel massimo sussistente. E nel fare questa
gli si mutano in mano quasi direi, identificandosi le  loro  essenze e di molte divenendo una sola. Ma da quell' una
potete educare colla parola. Parlate  loro  di Patria, di ciò ch'essa fu, di ciò che deve essere.
dei popolani delle antiche nostre repubbliche; insegnate  loro  i nomi dei buoni che amarono l'Italia e il suo popolo e per
tentarono migliorarne i destini. Instillate nei  loro  giovani cuori, non l'odio contro gli oppressori, ma
della tomba. Diffondete colla continuità dell'amore sulle  loro  anime stanche un profumo di fede e d'immortalità. E
dei diritti e quei del Dovere . Aiprimi la conquista dei  loro  diritti individuali, togliendo ogni stimolo, basta perché
guerra sociale che noi sosteniamo a un combattimento pei  loro  diritti ? Parlo, s'intende, della generalità e non delle
che hanno a combattere non per alcuni anni, ma per tutta la  loro  vita? Chi può dire ad un uomo: segui a lottare per i tuoi
teoria, che guidi gli uomini al meglio, che insegni  loro  la costanza nel sacrificio, che li vincoli a' loro fratelli
insegni loro la costanza nel sacrificio, che li vincoli a'  loro  fratelli senza farli dipendenti dall'idea d'un solo o dalla
vivere, non per sé, ma per gli altri - che lo scopo della  loro  vita non è quello d'essere più o meno felici, ma di rendere
che il combattere l'ingiustizia e l'errore a benefizio dei  loro  fratelli e dovunque si trova, è non solamente diritto, ma
intendetemi bene. Quand'io dico, che la conoscenza dei  loro  diritti non basta agli uomini per operare un miglioramento
I più tra voi guadagnano appena tanto da sostenere sé e la  loro  famiglia: come possono trovar mezzi per educarsi? La
le buone. Si tratta di render migliori e convinte dei  loro  doveri le classi ch'oggi, volontariamente o
lo produrranno invocando unicamente i vostri diritti ,siate  loro  riconoscenti delle buone intenzioni, ma diffidate della
condizioni dell'Umanità lo concedono, ai vostri mali e ai  loro  terrori. Ora questa è l'opera della fede, della fede nella
e intorno a lui v'erano apostoli che incarnavano nei  loro  atti la fede che essi avevano accettata. Siate tali e
mentre propagate tra i vostri compagni l'idea dei  loro  futuri destini, l'idea d'una nazione, che darà loro nome,
dei loro futuri destini, l'idea d'una nazione, che darà  loro  nome, educazione, lavoro e retribuzione proporzionata e
non tratta solo di queste ultime ragioni dedotte dai  loro  fonti, ma le applica altresì a misurare il valore relativo
la tirannide su tutti gli altri, se venisse turbato il  loro  ordine naturale, se i minori e men degni prevalessero ai
ai maggiori e più degni, se superiore a tutti, quasi  loro  capo e ordinatore, non rimanesse il nobilissimo della virtù
le occasioni che possono aver gli uomini di abusarne a  loro  propria sciagura ed infelicità. Il che ella otterrà
e non più: è una associazione che formano gli uomini fra di  loro  per un fine speciale: ella deve soggiacere alle stesse
tutti i diritti dei cittadini, acciocchè si collidano fra  loro  il meno possibile, siano tutelati e sviluppati. Questo è il
tutto il suo potere si restringe a tutelarli e aiutarli nel  loro  svolgimento, nel regolarne in una parola la modalità senza
Infatti i governi ed i governanti non sono istituiti a  loro  pro, o a pro delle loro famiglie, ma unicamente a pro della
i governanti non sono istituiti a loro pro, o a pro delle  loro  famiglie, ma unicamente a pro della moltitudine che
sono ministri di Dio per il popolo. Nè questo pregiudica ai  loro  interessi, perocchè non debbono avere alcuno interesse
maggiore di quello d' esercitare alla meglio possibile il  loro  ufficio; nè lo possono esercitare alla meglio se la società
la società cui presiedono non è costituita regolarmente: il  loro  unico vero interesse è l' interesse del popolo: il loro
il loro unico vero interesse è l' interesse del popolo: il  loro  unico vero interesse è il loro dovere. Questo non
l' interesse del popolo: il loro unico vero interesse è il  loro  dovere. Questo non pregiudica ai loro diritti, benchè possa
vero interesse è il loro dovere. Questo non pregiudica ai  loro  diritti, benchè possa diminuire la loro autorità e i loro
non pregiudica ai loro diritti, benchè possa diminuire la  loro  autorità e i loro proventi. L' autorità ed i proventi non
loro diritti, benchè possa diminuire la loro autorità e i  loro  proventi. L' autorità ed i proventi non sono diritti de'
la Magna Carta. Nei quattro libri seguenti se ne tenta la  loro  soluzione. Il carattere della giustizia è così essenziale,
usurpatori hanno dovuto prima ingannarli sulla natura delle  loro  imprese: e ricoprendo il mostruoso ceffo d' ingiusti, hanno
quanto seppero rendere questa più paziente alle enormi  loro  atrocità coll' indurre nella medesima l' opinione che tutto
alla vendetta che tentava far di continuo contro di  loro  l' oltraggiata natura. L' opinione di giustizia ha una
non il potere morale che hanno sui numerosi strumenti dei  loro  delitti? provi di comandare ad un esercito chi non è il suo
immediata contro l' ingiuria, dovettero le società ed i  loro  capi almeno darsi pensiero del modo di ritenere che la
della giustizia: renderla compiuta è il progresso che resta  loro  a fare, acciocchè diventino appieno civili. L' autorità
o del corpo dei cittadini, abusando della autorità medesima  loro  affidata. E ciò nasceva anche perchè gli uomini desiderano
la suprema autorità in due parti, supreme egualmente nella  loro  linea, l' una delle quali presiedesse alla giustizia
quella eguaglianza giuridica che hanno tutte le persone fra  loro  sì individuali, che collettive. A dimostrare che l'
eguaglianza, le dette forze non riuscirebbero eguali nel  loro  effetto per la diversità delle forze morali: l' opinione
che essi oggimai temono più i danni che possono venire  loro  apportati, quando la giustizia venga dagli uomini
trascurata, che non isperino dei vantaggi dalle stesse  loro  ingiuste intraprese sugli altri uomini, il che li muove
quali debbono essere, deve precedere un giudicio sulla  loro  giustizia. Questa necessità è intrinseca ed è necessità di
qualche guarentigia ai dominanti, qualche limitazione del  loro  assolutismo. Allora è incominciato nella società civile,
fino a tanto che non abbiano espulso dai visceri de'  loro  governi il dispotismo sotto tutte le forme, e così li
dell' abuso che i cittadini potrebbero fare dei diritti che  loro  accorda la Costituzione a danno della società quali
Più brevemente egli giudica dei diritti politici e della  loro  violazione sia per parte del governo sia per parte dei
dee appoggiare le sue sentenze alle leggi scritte ed alle  loro  conseguenze che sono implicitamente contenute in quelle.
una certa inerzia da una parte e un divagamento della  loro  attenzione, una soverchia confidenza dall' altra in se
e ai quali perciò non pensano deliberatamente fino che il  loro  pensiero spinto qua e là da una lunga successione di cose,
s' univano per aprire gli occhi agli uomini, e per mostrar  loro  ciò che l' istantanea esigenza delle cose addimandava. Ma
civili sussistenti, e conoscere i pregi ed i difetti della  loro  costruzione: 2 Indicare il modo prudente onde gli uomini
che venisse a disporre dei diritti dei medesimi, cioè del  loro  valore, anzi veniva ad essere incaricato della loro difesa,
del loro valore, anzi veniva ad essere incaricato della  loro  difesa, mentre tutte le lesioni di diritto che i soci si
tutte le lesioni di diritto che i soci si facessero fra di  loro  appunto perchè alteravano i diritti, alteravano ancora
fare, che la nuova instituzione non andasse a ferire i  loro  diritti, e che il nuovo Potere che si voleva erigere fra di
fossero tutti subordinati, non venisse a comandare nelle  loro  famiglie e a disturbarli nel possesso dei loro beni. E
nelle loro famiglie e a disturbarli nel possesso dei  loro  beni. E questa era l' idea che era entrata nelle famiglie
subito il vantaggio della cosa, mentre l' esperienza avea  loro  fatto conoscere, quanti mali nascevano dal non aver una
hanno tutti gli uomini senza eccezione, qualunque fosse il  loro  stato o condizione, tutti dovevano esser fatti entrare
dei diritti, che si trattava di sottomettere quanto alla  loro  modalità al potere che si voleva instituire. Trovò tale
nei Padri, ai quali pareva che con ciò si attentasse al  loro  potere sui figliuoli, sulle mogli e sui servi; e che fosse
mogli e sui servi; e che fosse cosa la più contraria alla  loro  dignità chiamar questi nell' assemblea, e atta a dar loro
loro dignità chiamar questi nell' assemblea, e atta a dar  loro  una baldanza, che avrebbe alterato l' ordine delle loro
dar loro una baldanza, che avrebbe alterato l' ordine delle  loro  famiglie. Qualcheduno dei più avveduti credette ancora di
verso la medesima. Possono i padri far ciò che vogliono dei  loro  figliuoli? dato anche ad essi un diritto sulla lor vita nel
diritto sulla lor vita nel caso di colpa, possono torla a  loro  capriccio? Non è egli il padre un uomo ragionevole che non
generazioni, e che la giustizia infranta dai padri verso i  loro  soggetti gli espone ad una reazione dei medesimi, o ad una
perchè il padre, il marito, il padrone, non passino i  loro  confini; mentre il passarli è un guastare l' ottima
presenza gli altri membri delle vostre famiglie non è dar  loro  alcun diritto; mentre con ciò non s' istituisce ancora la
biasimata l' importanza data ai diritti individuali, mostrò  loro  che la proposizione che era per fare avrebbe fatto vedere
cioè i capi di casa che possedevano un fondo, che dava  loro  il mantenimento senza bisogno del lavoro personale:
dovessero trovare nella Società Civile una rappresentazione  loro  conveniente e possibile. » Si cominciò col richiedere una
e con quell' impegno che ci poteva avere il particolare  loro  rappresentante e specialmente il suo possessore. All'
vago ed indeterminato che fossero gli uomini e non i  loro  diritti rappresentati nella società; e conchiuse collo
collo stabilire che gli uomini considerati privi dei  loro  diritti erano nulli in società; che la società civile non
uomini astratti; ma ch' ella non si faceva se non per i  loro  interessi; che gl' interessi adunque e non gli uomini
I Commissari fecero osservare a tal fine che nella  loro  proposizione non si parlava già d' una rappresentanza per
all' incontro hanno il diritto d' esigere dalla Società dei  loro  simili il proprio mantenimento; perchè il primo diritto di
società. La sola cupidigia insaziabile può esser sorda al  loro  diritto, e può impietrire il cuore a ricusare d' entrare
Essi sentono bensì la voce della natura verso a  loro  simili indigenti, ed è impossibile che v' abbia alcun uomo
che gl' indigenti che soccorrevano avessero un diritto al  loro  soccorso, sicchè lo si potessero pigliare per forza: gl'
creduto di averlo, e la natura e la ragione mosse sempre le  loro  lingue ai ringraziamenti, ed i loro cuori alla riconoscenza
ragione mosse sempre le loro lingue ai ringraziamenti, ed i  loro  cuori alla riconoscenza dei beneficŒ che ricevevano, poichè
amore, che ricevevano da quelli per unico risarcimento dei  loro  beneficŒ, e che all' incontro indurisce il cuore di questi,
affezioni che gli avvincolavano coi soccorritori delle  loro  miserie, li cangia in esattori assidui, e li rende
in principio, che la povertà stessa sia quella che dà  loro  questo preteso diritto. Se i proprietarŒ fanno un'
lecito di associarsi coi suoi simili, per conseguire colla  loro  unione qualche fine onesto; e i non proprietarŒ possono
e i non proprietarŒ possono parimenti fare se vogliono fra  loro  una simile associazione; poichè nessuno può loro impedirlo.
fra loro una simile associazione; poichè nessuno può  loro  impedirlo. Nè tampoco è vero che i proprietarŒ con ciò
un acquistare relazione con detta società per uno scopo a  loro  soli particolare. La Commissione prese a rispondere alle
e di farli fiorire non disponendo di altro che della  loro  modalità. Il potere civile adunque che si vuole instituire,
fra gli uomini che nascono da questi diritti, ovvero dalle  loro  scambievoli spontanee affezioni, appartengono pure allo
stato di natura umana in cui gli uomini sono legati fra  loro  per affezioni ad essi naturali, e per diritti e doveri
i proprietarŒ, non si potrebbono punto chiamare offesi nei  loro  diritti che hanno comuni con tutti gli altri uomini:
parteciperebbero degli stessi beneficŒ, e sarebbero a  loro  debitori della stessa gratitudine, e senza perder nulla di
la forza. Nè potrebbe essere impedita giustamente una  loro  associazione, la quale verrebbe a formare due poteri
peggiore? dei proprietarŒ che arrischiano di perdere colle  loro  sostanze anche la loro libertà, o dei non proprietarŒ che
che arrischiano di perdere colle loro sostanze anche la  loro  libertà, o dei non proprietarŒ che hanno l' avidità e la
arricchire, ed essere prosperata anche in tal modo la  loro  associazione la quale non si potrà più rompere, e si dovrà
li non proprietarŒ, ed è in questo che la Commissione dà  loro  tutta la ragione; mentre se non desse loro ragione in ciò,
Commissione dà loro tutta la ragione; mentre se non desse  loro  ragione in ciò, contraddirebbe a sè stessa, che ha posto
abbiano tanto peso nella società; che, se si accresce la  loro  potenza col dar loro in mano il governo civile,
nella società; che, se si accresce la loro potenza col dar  loro  in mano il governo civile, diventeranno più crudi e
maggior dimenticanza, e il bene pubblico sarà immolato a'  loro  capricci: che il merito solo distingue l' uomo dall' uomo;
di amministrare la proprietà, non si potrebbe già negare  loro  quello sulla proprietà stessa ed allo stesso modo si
non già, anzi voi riponete la prosperità pubblica nel  loro  aumento. Voi non sostenete adunque se non che le ricchezze
filosofi pretesero di avere essi il diritto di riformare la  loro  nazione, questa cadde nell' anarchia; fino a che tali
sapienti, il cui merito proclamato da se stessi diede  loro  la filosofica autorità di rapire l' altrui, si sono resi i
che riguarda i diritti e di quella che riguarda il  loro  modo di essere; l' amministrazione dei diritti particolari
torto a persona: perchè amministrerebbono male l' avere  loro  proprio: la società civile non distruggerebbe già per
di nulla, nè pure della direzione della modalità dei  loro  diritti; ma non venivano a far altro che a variare il modo
contro all' abuso che potessero fare i padri della  loro  autorità sui figliuoli, non già perchè i figliuoli avessero
acquisto di ogni altro diritto compatibile col diritto dei  loro  superiori, ovvero mediante l' assenso di questi, ovvero
la quale reclamare contro alle ingiurie che vengono  loro  fatte da chi che sia, e l' aver modo che questa voce sia
Commissione che sia conceduta ai figliuoli relativamente ai  loro  padri come il mezzo di comprimere l' abuso che questi
mezzo di comprimere l' abuso che questi potessero fare di  loro  autorità. Il Delegato delle persone non libere rispose,
sanitarie: quelli dunque che hanno diritto che la  loro  sanità si conservi nel miglior modo, debbono almeno poter
libere, sebbene non le ammetta; anzi non fa che apportar  loro  gratuita utilità. La sesta sessione si occupò nel ricercare
nè avevano una professione od un' arte che assicurasse il  loro  mantenimento, secondo il principio stabilito che ogni
della parte rimanente, e che perciò non era suscettibile la  loro  modalità di amministrazione propriamente detta, ma solo di
da ogni ingiuria; e quindi che la rappresentazione  loro  conveniente si restringeva ad avere una voce efficace,
che ricevessero, e reclamare con sicurezza che sarebbe  loro  fatta giustizia, allo stesso modo come si disse delle
delle persone non libere. Conchiuse che era necessario dare  loro  questa voce anche perchè essa era l' unico mezzo di tenere
la sanità, la moralità, e l' incivilimento prestando la  loro  opera in luogo di denaro, e d' altri beni materiali.
abbiano una voce onde reclamare efficacemente i torti che  loro  fossero fatti; ma che abbiano altresì una voce ed una
esser mosse contro al paese dai nemici esterni colle  loro  persone tanto quanto tutti gli altri cittadini? vale forse
tanto quanto tutti gli altri cittadini? vale forse la  loro  vita meno che quella degli altri uomini? o non sono forse
di dare solo ai non proprietarŒ una voce, onde reclamino i  loro  diritti infranti. Ma quai diritti? quelli della vita, della
della libertà. Richiameranno adunque la vita, dopo che a  loro  fu tolta? aspetteranno le figliuole che sia tolto loro l'
a loro fu tolta? aspetteranno le figliuole che sia tolto  loro  l' onore, perchè poscia la società glielo restituisca? e
uomini cioè che hanno una vita cui nessun potere può  loro  restituire dopo tolta e dei costumi più preziosi ancora
più care e delle più sacre proprietà dell' uomo; e sia  loro  assegnato qualche preteso risarcimento che in luogo d'
soglionsi dare ai bambini che piangono onde asciughino le  loro  lagrimucce fanciullesche, ed attutino le loro voci
asciughino le loro lagrimucce fanciullesche, ed attutino le  loro  voci importune. E` adunque inutile la rappresentazione
ponderarne le conseguenze, e se in esse rinvengono cosa che  loro  nuoca, possano a tempo impedirla. Laonde concesso ancora,
nelle pubbliche deliberazioni, nessuno potrà però negar  loro  il diritto del veto; quelli stessi che non attribuiscono ad
tarda voce di richiamo, ma il solo mezzo ad ottenere che i  loro  diritti sieno di fatto e non solo in apparenza tutelati.
e che la miserabile cupidigia non potè mai rapire alla  loro  naturale pubblicità, nè sottrarle a tutti onde farle un
in una voce di difesa, perchè è persuasa che l' indole dei  loro  diritti non ammette di più; tuttavia non è già vero che per
un guadagno: cioè acquistano un aumento di sicurezza dei  loro  diritti che non avevano nello stato di natura, e non perdon
di quanto avevano in questo stato. Egli è vero bensì che i  loro  diritti sono di tal natura, che non si possono, infranti
sia questo risarcimento, è però sempre un guadagno che  loro  manca nello stato di natura: è un risarcimento, che, se non
a ragion d' esempio che i proprietarŒ facciano a parte la  loro  società? che escludano quindi i non proprietarŒ da quei
concediamo che i diritti personali possano avere di  loro  natura un' amministrazione comune; concediamo che questa
che i non proprietarŒ essendo liberi possono disporre delle  loro  operazioni e con queste pagare la Società, con queste
dei non proprietari varia assaissimo prima in ragione della  loro  abilità, di poi in ragione della loro salute o delle
in ragione della loro abilità, di poi in ragione della  loro  salute o delle peculiari circostanze nelle quali si
essi assicurarsi di provvedersi costantemente del puro  loro  mantenimento? non hanno nulla a temere nei tempi di
i non proprietarŒ propriamenti detti rimangono esclusi di  loro  natura, solo perchè tale rappresentazione è loro
esclusi di loro natura, solo perchè tale rappresentazione è  loro  impossibile di conciliarla coi principŒ della giustizia, e
non in una voce efficace di reclamare i torti che potessero  loro  farsi: e questa è la proposta della Commissione; la quale
al tutto prive di proprietà materiali, non potevano per la  loro  condizione avere alcun diritto di regolare la modalità
che avessero il modo di soddisfare alle spese delle  loro  cause, e se ciò si supponeva, doveva supporsi egualmente,
principalmente contro tutto ciò che può esser fatto in  loro  danno dalla amministrazione della società. I diritti reali
fece vedere come i cittadini venivano a distinguersi di  loro  natura in due ordini principali , l' uno dei quali era
amministrativa proporzionata alla quantità della ricchezza  loro  esterna o materiale. Tutti egualmente i membri della
desiderando di realizzare questa debita riverenza pei  loro  diritti non debbe ricusare che sia messo ad esame tutto il
doveri verso le persone individuali che queste hanno fra di  loro  nello stato di natura. Ora nello stato di natura le persone
relazione che avvincola gli uomini, e che li mette fra di  loro  anche in quello stato in una specie di società. Ora questa
trascurato dagli uomini di questo, nè più importante per la  loro  tranquillità, nè di una necessità più fondata nell'
sè stessi, sono in un obbligo morale di agire verso dei  loro  simili con una delicatezza, con una guardia di sè, e più
altro vincolo il quale associa gli uomini senza cangiare le  loro  relazioni anteriori a questo civile associamento: ed ecco
mano la modalità dei medesimi, che resta nelle mani dei  loro  padroni. Ora i servi non avendo in propria mano la modalità
servi: ma senza mutare le relazioni che questi hanno coi  loro  padroni, cioè la società civile amministra la modalità dei
la modalità dei proprŒ diritti, ma ciò facevano i  loro  padroni. Se dunque si facesse che i servi entrassero nell'
società una relazione simile a quella che prima avevano coi  loro  padroni; che l' amministrazione non sia se non l' unione di
nel suo seno gli uomini tutti, sebbene senza alterare le  loro  relazioni, e che tutti governino: tutti adunque soggetti
liberi; poichè non potendo essi sussistere senza trovar il  loro  nutrimento, dovrebbero o passare alla classe dei mercenari
altri uomini che li beneficano, e che perciò non lasciano  loro  che quella libertà che loro piace: mentre questi poveri
e che perciò non lasciano loro che quella libertà che  loro  piace: mentre questi poveri sono obbligati per un diritto
che è necessario per acquistarsi il vitto, e non può esser  loro  lecito di torre l' altrui, se non dopo d' avere tutto
libertà precaria che godono di fatto non è fondata in alcun  loro  diritto, ma nella bontà dei loro benefattori, i quali li
non è fondata in alcun loro diritto, ma nella bontà dei  loro  benefattori, i quali li soccorrono senza esiger da essi
esercitare un' arte od un mestiere qualunque, che apporti  loro  un sufficiente mantenimento senza bisogno di sovvenzioni
ma debbono entrarvi mediante una rappresentazione del  loro  corpo. »Cioè i mercenarŒ non hanno nella società civile una
per questi si sforzò di provare che i mercenarŒ erano di  loro  natura totalmente dipendenti dai proprietarŒ, perocchè non
avendo essi nessun fondo da cui ritrarre con sicurezza il  loro  mantenimento ed indipendentemente da quelli, essi non
all' incontro come quelli che possedevano un fondo che dava  loro  onde vivere erano da sè i soli indipendenti e liberi:
li assoldano: da questi dipende totalmente la modalità dei  loro  diritti; e se questi s' accordassero insieme di non dare a
poca libertà ch' essi godono non l' hanno da sè, ma viene  loro  lasciata dalla generosità dei proprietarŒ: i quali torre
i quali torre gliela potrebbero senza toccarli nei  loro  diritti: sono adunque i mercenarŒ simili ai poveri o non
per liberi fino a che la beneficienza dei ricchi mantiene  loro  la libertà, ovvero simili a quei servi verso dei quali il
aver voce i mercenarŒ nelle pubbliche deliberazioni, ma i  loro  padroni per essi; quantunque abbiano quelli il diritto di
quelli il diritto di patteggiare nella mercede, che danno  loro  i padroni, anche la qualità del voto ch' essi debbono
dalla servitù , quanto dalla benestanza , aveva stimato che  loro  convenisse nella società un posto di mezzo fra i servi ed i
il corpo intero dei mercenarŒ dai lavori che portano  loro  le mercedi, e che perciò il corpo dei mercenarŒ non può
per un accordo o per un monopolio che facessero fra di  loro  i benestanti. A dimostrare la prima di queste due
dei mercenarŒ: giacchè, se i padroni si dividessero fra  loro  le arti, verrebbero ad accumulare in sè due officŒ, o sia
e si renderebbero in tal modo servi essi stessi senza che a  loro  restasse il modo nè il tempo di godere i frutti dei beni da
restasse il modo nè il tempo di godere i frutti dei beni da  loro  posseduti, nè quelli dalla loro avidità guadagnati. Il
godere i frutti dei beni da loro posseduti, nè quelli dalla  loro  avidità guadagnati. Il benestante adunque pagando il
possessori delle terre fecero però sentire che non sembrava  loro  giusto d' esser messi alla stessa condizione dei possessori
non vogliono nè possono volere rinunziare ai vantaggi che a  loro  apportano le manifatture ed il commercio, avviene ch' essi
dunque ed il commercio vennero ad esistere mediante una  loro  speculazione: allo stesso modo come il frutto della terra
i proprietarŒ delle terre pretendevano che solamente i  loro  fondi fossero bastevolmente assicurati ed all' incontro i
in danaro, o per dir meglio consideriamo la valutazione  loro  nel fatto. Quali sono dunque gli elementi che costituiscono
questi bisogni, calcolando la facilità d' acquistarle, la  loro  quantità, la loro durata rispettiva ecc. ecc.. Egli bisogna
calcolando la facilità d' acquistarle, la loro quantità, la  loro  durata rispettiva ecc. ecc.. Egli bisogna ben intendere che
dal rapporto fra la somma de' bisogni delle medesime e la  loro  acconcezza a soddisfarli, non è già stabilito da qualche
soggetti al pericolo della sorte, egli è evidente che nella  loro  valutazione questo viene calcolato: e se non viene
delle terre possono già dire: che il prezzo che viene  loro  assegnato, e nel quale resta necessariamente calcolato
ciò ammesso non possono tuttavia cavarne conseguenza in  loro  favore; giacchè lo stesso si può dire della valutazione dei
comune e non individuale; conciossiacchè la  loro  esistenza indipendente si provava collo stesso argomento
di un' aerea speculazione. Egli fu a costoro, i quali coi  loro  discorsi indisponevano gli animi dell' Assemblea, che prese
cedere bonariamente il posto a quelli che sulla  loro  disgrazia si sono arricchiti? Per quanto adunque sieno
sentendone alcuni uomini la utilità, dimandano a'  loro  compagni che vengano a simile convenzione ed associamento.
sono obbligati di seguirla tutta. Se malgrado di questa  loro  piena volontà, per mancanza di cognizione o di potere,
obbligati dalla ragionevolezza che debbe accompagnare i  loro  diritti, e che è pur essa un principio di giustizia, a
sono obbligati da una legge morale di prefiggersi nelle  loro  convenzioni quel fine giusto; e perchè se lo debbono
esigerlo dagli altri soddisfatto, perchè ciò sarebbe  loro  impossibile, come è impossibile esigere la esattezza
quando avendo tutti i sozŒ ampia facoltà di comunicare i  loro  lumi nessuno di essi ha saputo suggerire di meglio:
gli elettori dei membri di questo Tribunale doveano dare il  loro  voto come uomini, e non come ricchi, o come forniti di
o come forniti di qualche accidentale differenza dai  loro  simili; dovevano darlo come esseri morali, e in stretta
non emancipati non danno il voto elettivo, perchè la  loro  volontà si considera contenuta in quella dei mariti e dei
oltre il proprio danno altrettanti voti quanti sono i  loro  figliuoli di qualunque età sieno. 5 Dopo instituito il
dei candidati: affezione che è il segno della mutua  loro  benevolenza; 3 finalmente è un atto di autorità e di forza
considerati i voti come meri atti di autorità si possono di  loro  natura accumulare, ciò che la Legge riconosce riguardo ai
il quarto articolo, col quale si escludevano dal dare il  loro  voto a parte le mogli ed i figliuoli, perchè si
oltre il proprio, danno altrettanti voti quanti sono i  loro  figliuoli. » Il voto, considerato come un atto d' autorità,
che i padri poveri, i quali non hanno da alimentare i  loro  figliuoli, non debbano avere il vantaggio di dare i voti
non emancipati non danno il voto elettivo, perchè la  loro  volontà si considera contenuta in quella dei mariti e dei
comincia solo allora che due parti vengono fra di  loro  in discordia: prima di questo tempo le persone nulla hanno
altro lato i genitori, come fu già osservato, hanno sopra i  loro  figli un diritto, non già arbitrario, ma tuttavia
maritale. Che se i padri ed i mariti operando contro la  loro  naturale relazione tiranneggiassero i figliuoli e le mogli,
dagli opponenti, che i padri raccogliessero i voti dei  loro  figliuoli ed i mariti quel delle mogli, costituirebbe e
che vedono costantemente il padre aver bisogno de'  loro  voti, si formerebbero e con ragione, un' idea di
l' abuso che potevano fare i mariti ed i padri della  loro  autorità. Per il che la Commissione, movendo da più alti
Se voi convenite insieme di dichiararli decaduti dai  loro  diritti, la vostra dichiarazione arbitraria varrà al più al
ed i mariti che succederanno dopo di voi, riprenderanno il  loro  potere, e non si crederanno, con ragione a dir vero,
a dir vero, obbligati ad una disposizione arbitraria dei  loro  precessori. Introducendo adunque una tale disposizione
che di prevenire i mali, sono eccellenti; perchè lo scopo  loro  è lodevolissimo, e tali sono le leggi, ed i Tribunali
al fine di prevenire i mali quelle istituzioni che di  loro  natura hanno anche un altro scopo, allora si va bene spesso
Nella società corrotta gli abusi che gli uomini fanno dei  loro  diritti si rendono assai frequenti, sì che chiamano con
sì che chiamano con gran forza a sè il legislatore; la  loro  frequenza arriva a segno che se non viene compressa,
possono mai supporre una perversità illimitata; tutta la  loro  lode consiste nell' esser formate da un uomo esperimentato
uomini del suo tempo, e che ha vedute e calcolate tutte le  loro  malizie. Non poteva però vedere né immaginare quelle
fatti, ed al grado di corruzione di cui sono arrivati i  loro  autori a formarsi l' idea, durano un breve tempo, cioè fino
e perdono di vista totalmente lo scopo sostanziale della  loro  esistenza. Vorrete voi rimediare ai mali eventuali dell'
che metta disunione o diffidenza delle armate verso i  loro  generali distruggerete l' effetto delle militari ordinanze.
loro, e determinandola la corroborano, ed è egli questo il  loro  scopo? In tal caso non si debbono esse contorcere e
a ciò perciocché le instituzioni stabilitive sono di  loro  natura non solo inutili per una tale società, ma ben ancora
danno risalto ai diritti degli uomini, e dando risalto ai  loro  diritti non fanno che accrescer loro le occasioni di
e dando risalto ai loro diritti non fanno che accrescer  loro  le occasioni di abusarne. In una tanto deplorabile
uomini vengono ad essere giovati coll' esser privati dei  loro  beni: ed è il tempo in cui la tirannia si proclama come la
in relazioni false fra loro: se gli uomini non hanno fra  loro  queste false posizioni, le instituzioni false a poco a poco
diritto, o sia nessuna falsa relazione degli uomini fra di  loro  che non abbia portato in conseguenza delle false
fra gli uomini, se questi hanno qualche energia nel  loro  carattere, si ribellano alle medesime e le distruggono: ed
risvegliano. Se adunque i mariti ed i padri abusano della  loro  autorità, questi abusi non possono essere che accidentali e
si rivolgerebbero ad un altro scopo diverso da quello della  loro  natura, allo scopo vale a dire di ovviare gli abusi della
diritto dato ai figliuoli ed alle mogli di richiamarsi dei  loro  torti al Tribunale ogni qualvolta li soffrono, e più ancora
i padri ed i mariti, li mettono in istato di usare bene il  loro  potere, seguendo con ciò l' indicazione della natura che ha
moglie: poichè la natura dei figliuoli richiede ca volontà  loro  sia quella del padre, e la congiunzione maritale rende il
due vincoli, cioè il paterno ed il maritale, avevano per  loro  base essenzialmente l' amicizia, il vincolo all' incontro
Non è però necessario che i servi sieno obbligati a dare il  loro  voto, sì perchè può essere che per essi sia più vantaggioso
più vantaggioso il non darlo, giacchè tale funzione consuma  loro  un tempo prezioso se l' hanno in libertà, sì perchè se non
perchè se non l' hanno in libertà, ma l' hanno obbligato a  loro  padroni, essi non possono disporne, ne possono con facilità
la formazione della società dietro tali principŒ. Il  loro  calcolo poi è conghietturale, tanto più che precede l'
a ciò che determinano i pochi sapienti, che sono co'  loro  intelletti al livello dell' argomento. Nel caso adunque che
opera: questi ingegni, come dicevamo, non converrebbero fra  loro  od almeno non avrebbero dovere di convenire, perocchè
sarebbe già di fatto sottomessa a quei legislatori; e nelle  loro  mani abbandonata. Quegli uomini, a cui è commesso il
che può ragionevolmente cadere sul grado di forza dei  loro  ingegni, la comunanza degli uomini dovrebbe assicurarsi
la comunanza degli uomini dovrebbe assicurarsi della  loro  volontà. E chi la assicura che nel progetto di società che
fanciullo, avessero scritti quelli che fossero secondo la  loro  opinione diritti naturalmente imprescrittibili. L' essere
e quasi incredibilità, che gli uomini portano a cosa che  loro  par nuova: ma ciò che abbiamo detto all' Art. XI debbe
avendo fondi esercitavano però un' arte mercenaria che dava  loro  un sufficiente mantenimento, e fornì le medesime di un
che le collocava nella classe dei mercenarŒ, e dava  loro  i diritti politici annessi a questa classe. 3 Finalmente
la sostanza in fondi di tutti i benestanti sulle prove da  loro  offerte, e consegnò loro pure il brevetto della
tutti i benestanti sulle prove da loro offerte, e consegnò  loro  pure il brevetto della ricognizione di ciò che possedevano.
non essendo questi diritti in fondi, ma nell' opera delle  loro  mani, l' avevano solo in corpo, e non in individuo quali
non amministrassero già da sè stessi, ma mediante dei  loro  abili ministri o delegati forniti dei loro poteri e delle
ma mediante dei loro abili ministri o delegati forniti dei  loro  poteri e delle loro instruzioni, i quali potevano essere
abili ministri o delegati forniti dei loro poteri e delle  loro  instruzioni, i quali potevano essere ridotti a quel numero
sì dell' uno che dell' altro si può dire egualmente, che il  loro  avanzo è nullo: e che il loro fondo produce il puro vitto
può dire egualmente, che il loro avanzo è nullo: e che il  loro  fondo produce il puro vitto senza crescere nè calare. Ciò
rappresentativa in altrettante decurie secondo i  loro  beni di fortuna, e secondo questi assegnato loro il numero
secondo i loro beni di fortuna, e secondo questi assegnato  loro  il numero proporzionato di voti, ecco in qual modo si
fortune sono tutte distinte l' una dall' altra secondo la  loro  grandezza mediante i voti. I componenti la prima Assemblea,
tuttavia possono essere citati al Tribunale politico se la  loro  assenza sia pregiudicievole. Rimanevano le difficoltà sull'
per lo scemamento delle fortune, vale anche per il  loro  aumento; e perciò ciascuno, dato quest' aumento, può
precedenti? come sfuggì a tutte le nazioni e a tutti i  loro  savŒ, che pure hanno posto i più profondi pensieri ad
natura non abbiano perfettamente asseguito il termine dei  loro  sforzi; perchè è legge fermissima, a cui le umane forze
e che sostengono per gran tempo di esserlo, quando viene  loro  contrastata questa infallibilità. E se un tale contrasto
riflettere sulla propria incapacità, e sulla fallacità dei  loro  giudizŒ e delle loro operazioni. Se noi veniamo osservando
incapacità, e sulla fallacità dei loro giudizŒ e delle  loro  operazioni. Se noi veniamo osservando la storia delle
la storia delle nostre moderne monarchie, cominciando dalle  loro  origini nei secoli di mezzo, e giù venendo dietro i loro
loro origini nei secoli di mezzo, e giù venendo dietro i  loro  passi; noi veggiamo come il loro potere si sia venuto
e giù venendo dietro i loro passi; noi veggiamo come il  loro  potere si sia venuto rendendo sempre più assoluto, ed
opera di molti abili uomini di Stato, che affezionati ai  loro  Principi gli hanno serviti del loro avvedimento e della
che affezionati ai loro Principi gli hanno serviti del  loro  avvedimento e della loro destrezza nel maneggio delle
Principi gli hanno serviti del loro avvedimento e della  loro  destrezza nel maneggio delle pubbliche cose. Si grida
le catene dell' uman genere. - A bell' agio! Tornate su  loro  passi: esaminate le intenzioni dei loro fatti, e muterete
agio! Tornate su loro passi: esaminate le intenzioni dei  loro  fatti, e muterete opinione. Il potere supremo non era
veggano i proprŒ errori altrettanto come li vede chi è da  loro  diviso: perocchè ciò è contro le leggi della umana natura.
non sa neppure dubitare ch' egli stesso trovandosi nel  loro  posto potrebbe cader negli stessi errori; ma anzi si
degli amministranti per aumentare il grado di potere nelle  loro  mani, pervenuti essi stessi all' Amministrazione aver fatto
forte. I Principi nulla credono che vi sia da temere se la  loro  potenza sempre più si rende indipendente; anzi non la
è la ragione per cui gli uomini vogliono che sia resa  loro  giustizia; egli è dunque la causa movente della giustizia
gliela renda fa al modo stesso che fanno gli individui fra  loro  fino che si trovano nello stato di natura; decide e si
i popoli pure conservavano a cui avere ricorso ne'  loro  mali, cioè la Camera imperiale; e perciò trovavano qualche
e perciò trovavano qualche specie di Tribunale contro ai  loro  Sovrani; nuova ragione perchè il buon senso di Leibnizio
per accidente, cioè secondo le istruzioni ricevute dai  loro  mandanti, e secondo il carattere loro personale di
ricevute dai loro mandanti, e secondo il carattere  loro  personale di difficile o di buona volontà. L' amovibilità
debbono unanimemente ammettere ed assentire per la comune  loro  felicità: verità morali, ossia di giustizia, per le quali
due parti essenziali del governo civile indipendenti fra  loro  e supreme egualmente, e che dalla loro concordia solamente
indipendenti fra loro e supreme egualmente, e che dalla  loro  concordia solamente possano i popoli giudicare se è vero o
di operare, lasciando ai principi tutta intera la civile  loro  amministrazione. »Si domandi ancora: « Hanno ì Papi voluto
Dio voglia che questi ritornino alla sapienza dei  loro  avi, da cui hanno ricevuto le loro corone gloriose e
alla sapienza dei loro avi, da cui hanno ricevuto le  loro  corone gloriose e santificate. Sono poche le verità di
o fanciulli, ne hanno interesse, e debbe pender anche da'  loro  voti, o di chi fa per loro, la formazione del medesimo.
e abbiano sinceramente rinunziato a tutto ciò che potrebbe  loro  approdare la frode, la perfidia la violenza. A tanto non
portarono ancora nella società domestica che era presso di  loro  secondo Livio una piccola Repubblica 1) così divisero pure
in patroni , e clienti; perchè quelli aiutassero questi coi  loro  lumi, e fossero quasi i consiglieri e direttori di questi:
alla seconda età delle Società civili, o sia alla  loro  virilità. Quasi tutte le Società civili antiche ritengono
stato di Società domestica, ossia mostrano dei segni della  loro  infanzia; e ciò tanto più quanto più si considerano nei
infanzia; e ciò tanto più quanto più si considerano nei  loro  esordŒ. Rousseau stesso ciò travide. Dopo d' aver detto che
i Luceri, che esprimevano, non già quanto possedevano ma la  loro  origine, cioè gli Albani, i Sabini, e gli Stranieri.
civile, doveva presso i Romani conoscersi ben presto la  loro  importanza politica: e la manifestazione di questa legge,
già per delle teorie, ma per la forza della natura: il  loro  merito sta nell' essere stati obbedienti alla natura, come
sul terreno conquistato, allora si può dire che cominci la  loro  organizzazione sociale. Sentiamo in che modo riconosce
di consultarli sulle nuove imposizioni, e che fossero da  loro  acconsentite. Negli stati generali del 1345, sotto Filippo
dalla legge della natura: quando vollero atterrare la  loro  costituzione che si appoggiava sulle cose, per sostituirne
preferivano ben volentieri le istantanee creazioni della  loro  mente, alle cui decisioni con una inconcepibile presunzione
dei tre stati, che era l' effetto dell' esperienza dei  loro  antenati, e l' espressione della detta legge, fu tolta: i
sono costretti di fuggire spaventati e di lasciare le  loro  sostanze preda ai nuovi conquistatori: che che si dica
ingegnoso ragionamento s' instituisca, per ritorcere in  loro  colpa la loro infelicità, non si potrà giammai oscurare il
ragionamento s' instituisca, per ritorcere in loro colpa la  loro  infelicità, non si potrà giammai oscurare il vero, che
non avevano più la forza in mano da poter difendere la  loro  proprietà: questa forza era in mano dei minori proprietarŒ,
anche non si fossero stati per gli principŒ dichiarati  loro  nemici: non restava dunque ai nobili che di lasciar la
delle lor proprietà, e di mettere in salvo colla fuga le  loro  persone, eccitando con ciò stesso la commiserazione ed
novità politiche. » Gli economisti avendo per oggetto della  loro  applicazione la ricchezza potevano essere più in grado di
la cosa che imperfettamente, perchè imperfetto era il  loro  sistema: parlo di quelli che riguardando per unico fonte di
governanti hanno bensì il diritto di governare, ma il  loro  diritto rimane indifeso e non garantito per mancanza della
nasca sulle persone governanti, supponiamo tuttavia, che la  loro  riputazione sia tale, che le salvi da ogni sospetto d'
a vicenda: i mercatanti rinfacciano ai nobili il  loro  orgoglio, i loro vizŒ, la loro ambizione, l' avidità la
i mercatanti rinfacciano ai nobili il loro orgoglio, i  loro  vizŒ, la loro ambizione, l' avidità la voglia di dominare,
rinfacciano ai nobili il loro orgoglio, i loro vizŒ, la  loro  ambizione, l' avidità la voglia di dominare, e di
ma in Firenze non avevano forza di reagire per le  loro  discordie. Non restava loro che disprezzare il nuovo
avevano forza di reagire per le loro discordie. Non restava  loro  che disprezzare il nuovo governo, e sdegnare di
il popolo ed i nobili a quelle di Roma, e le distingue dai  loro  diversi fini così: [...OMISSIS...] E chi vorrà sapere la
qualche traccia di rappresentazione personale: ma i  loro  sforzi non hanno fatto che mettere in maggior evidenza la
una virtù eccessiva e soprannaturale dagli uomini: voi date  loro  tutte le occasioni e gli incentivi di fare il male, e poi
occasioni e gli incentivi di fare il male, e poi intimate  loro  la più severa morale. « « Oggi ricompaio come un' ombra di
uomo cattivo, come tutti quelli che avendo contribuito pei  loro  falsi principŒ politici alla rivoluzione francese, quando
politici, perchè temono di perdere nei medesimi le  loro  proprietà: che all' incontro quelli che nulla possedono
dei proprietarŒ essi lo useranno a tener le cose ferme nel  loro  stato: mentre se sarà in mano dei non proprietarŒ essi lo
la madre della schiavitù; poichè i ricchi per non perdere i  loro  beni si rendono facilmente servi di chi loro comanda. Il
non perdere i loro beni si rendono facilmente servi di chi  loro  comanda. Il Sismondi restringe quest' argomento alla
ha osservato, che l' amore della libertà individuale fa  loro  disprezzare la ricchezza, ossia tutti i beni della vita
vita colta e civile sono contenti che venga limitata la  loro  libertà individuale, possono fare il confronto di tutti due
questi prima di venire ad una guerra, nella quale le  loro  ricchezze vanno a pericolo, accetteranno delle condizioni
per sostenersi. D' altro canto se potranno compire la  loro  usurpazione senza bisogno di esterno soccorso, questa gente
quand' essi vollero un re. Egli comandò a Samuele di predir  loro  ciò che porta con se la dignità reale, cioè la tendenza di
si espresse: [...OMISSIS...] Questo non è altro che predir  loro  la legge della Società civile, cioè l' equilibrio fra il
nei secoli di mezzo quando la religione aveva su  loro  gran forza, e non era entrata nelle corti quella politica
private: se porrete i cittadini in uno stato di avere i  loro  diritti difesi con modi onesti, essi non penseranno a
sovrani del medio evo, e questa mancanza portava, che colla  loro  irregolare condotta, lungi dal cavare i vantaggi che loro
loro irregolare condotta, lungi dal cavare i vantaggi che  loro  offeriva la bontà delle costituzioni, venivano a
di prudenza per conservarle. Come la costituzione veniva  loro  strappata un poco alla volta dalla natura delle cose, così
Per questo errore che andava a ferire le costituzioni ne'  loro  visceri, cadevano i governi, ed erano frequenti le
di reggere come un officio di computisteria: elevati colle  loro  idee riguardavano la sovranità come l' officio di render
e quindi non sapevano conoscere degli stretti limiti alla  loro  generosità: consideravano come la più bella loro
alla loro generosità: consideravano come la più bella  loro  prerogativa quella di donar a tutti largamente. S'
senza porvi una giusta moderazione e nell' escludere dal  loro  officio l' Amministrazione economica; giacchè questa
contro de' nobili cercava di cattivarseli col dar  loro  ciò che chiedevano continuamente. In tal modo s' impoveriva
di dar la corona imperiale a Rodolfo d' Habsburg. La  loro  era certo una politica falsa, mentre per i privati vantaggi
principe quelli che si eleggono con ciò uno che limita il  loro  potere e che non lo può accrescere: quelli insomma che già
a dir vero strano che tanti popoli appoggiassero le  loro  instituzioni sopra una base così falsa se non esistesse una
e non sarebbe già facile che ricevessero un capo che  loro  si presentasse per occupare un trono, o vero una supremazìa
il quale era secondo l' equità, secondo lo scopo della  loro  intrapresa, e secondo l' idea ch' essi eransi formata del
intrapresa, e secondo l' idea ch' essi eransi formata del  loro  capo. In tal caso egli esercitava un governo, e faceva loro
loro capo. In tal caso egli esercitava un governo, e faceva  loro  un beneficio, giacchè amministrava la giustizia, metteva
armi del capitano supremo, e tutti i soldati ricevessero la  loro  porzione di terra dalle mani del loro duce; giacchè era
ricevessero la loro porzione di terra dalle mani del  loro  duce; giacchè era egli quello che la divideva e che l'
di una mercede; e di più che come gli avevano ricevuti dal  loro  capo, così restasse al medesimo capo la facoltà di
contro gl' inimici; quindi le terre dovevano ritenere il  loro  carattere primitivo di esser premio del valore e della
costumi che i conquistatori del settentrione ritraevano da'  loro  padri. [...OMISSIS...] Cesare pure dice: [...OMISSIS...]
ogni onore, a prestare ogni riverenza; a ricevere dalle  loro  mani le terre, purchè però le ricevano; a riconoscere in
riguardano con piacere la debilezza del trono; giacchè la  loro  potenza è appunto in ragione di quella debilezza. Il primo
al bisogno in cui le nazioni si ritrovarono di dar al  loro  capo una forza valevole, perchè potesse salvare la nazione
tutta la nazione; ad arricchir bensì quelli coll' attribuir  loro  i terreni, ma nello stesso tempo a conservar la nazione
della nazione ricevessero le terre divise dalla mano del  loro  capo, perchè con ciò si otteneva il primo fine: 2 che le
proprietarŒ, quanto col far dipendere dal comandante le  loro  proprietà: col far che le riconoscessero da lui, e col dar
comoda non si ammollissero e snervassero, e non diventasse  loro  impossibile di staccarsi dalle care loro proprietà, quando
e non diventasse loro impossibile di staccarsi dalle care  loro  proprietà, quando la salute comune esigesse che corressero
esigesse che corressero a schierarsi sotto le bandiere del  loro  duca. Per conoscere tuttavia che tanta potestà data al capo
nazione è in pericolo. Ma molti di voi più affezionati alla  loro  vita tranquilla che memori della giurata promessa,
ed i proprietarŒ si accontentano di diminuire la forza de'  loro  diritti sui loro fondi per non perderli intieramente. Egli
si accontentano di diminuire la forza de' loro diritti sui  loro  fondi per non perderli intieramente. Egli è il caso, come
di quelle che non riguardavano se non l' interesse del  loro  capo. S' accorse adunque che l' obbligazione del servizio
in vigor del quale dispensarono questi due fratelli i  loro  vassalli ove avvenisse che l' uno contro l' altro tentasse
lor divisione sarebbesi alla perfine distrutta, e che la  loro  ambizione e gelosia farebbe versare tutto quel sangue che
Signori all' incontro i quali erano stati avezzi di dare il  loro  affetto e la loro fedeltà al re sempre in cambio dei doni
i quali erano stati avezzi di dare il loro affetto e la  loro  fedeltà al re sempre in cambio dei doni che ricevevano,
anche troppo economica, giacchè teneva sempre viva la  loro  avidità. Quindi mentre la corte prendeva un alto e nobile
de' feudi continuarono a definirli conformemente alla  loro  prima instituzione; ma la proprietà non apparteneva più al
al principe tutte le parole ampollose, mantennero sempre il  loro  costume, cioè la loro industria per tirare a sè l'
ampollose, mantennero sempre il loro costume, cioè la  loro  industria per tirare a sè l' effettiva ricchezza; tanto la
l' autorità dei principi rimettendoli alla testa delle  loro  nazioni, probabilmente tutte le società civili d' Europa
di feudo, e le partissero come le altre proprietà fra i  loro  vassalli? 1) Le grandi cariche della Corona divennero
di riconoscere con un atto formale che nè essi nè i  loro  eredi potevano pretendere di possederla per un titolo
tutto il rigore delle dottrine feudali; ma il  loro  successore Enrico I giudicò utile per appoggiare le sue
e quei di Francia appigliati ai due opposti partiti che  loro  somministrava la legge feudale, cioè quei di Francia alle
d' indicare con precisione in che sarebbe consistito il  loro  errore: in che avrebbe peccato di sistema l' organizzazione
nessuna attività, nessuna voce da far intendere la  loro  ragione, perchè non sieno oppressati. Ora l' organizzazione
ciò che ne doveva seguire? doveva seguire che le società di  loro  natura prendessero un' organizzazione che fosse media
abbiano incontrato un ostacolo insuperabile che veniva  loro  opposto dalla stessa natura delle cose. Per esempio noi
che le nazioni specialmente cristiane organizzassero il  loro  governo unicamente come un' Amministrazione, che è quanto
uomini le più eminenti idee, e ciò nasceva perchè i due  loro  principali officŒ, erano: 1 il render giustizia, officio
dagli uomini probissimi indipendentemente al tutto dalla  loro  ricchezza e povertà. L' amministrazione perfetta dunque non
materialismo che corrompe i governi de' nostri tempi, dando  loro  la forma di un negozio mercantile; ma si farebbe ancor
eguaglianza, le dette forze non riuscirebbero eguali nel  loro  effetto per la diversità delle forze morali: l' opinione
tale che essi oggimai temono più i danni che possono venir  loro  apportati, quando la giustizia venga dagli uomini
trascurata, che non isperino di vantaggio dalle stesse  loro  ingiuste intraprese sugli altri uomini. Ora tale non è la
non tanto per malvagità, quanto per inavvertenza; poichè la  loro  attenzione è tutta occupata nel calcolare i vantaggi della
nel vedere se si può diminuire il pericolo che nasce dalla  loro  debilezza o dalla loro malvagità; e diciamo, che dovendosi
il pericolo che nasce dalla loro debilezza o dalla  loro  malvagità; e diciamo, che dovendosi la società esporre in
se sono onesti, e se desiderano bensì di conservare il  loro  potere, ma non di trapassarne i confini e di farne abuso,
un peso, gravissimo agli onesti, e mette in tranquillità la  loro  coscienza: la voce della quale pur grida: non è già
quale pur grida: non è già ragionevole il timore che venga  loro  fatto torto, e ristretta la loroautorità. 1 Primieramente,
è questa odiosissima tenacità che mostrano i potenti de'  loro  diritti, e che non mostrano giammai tale i deboli? E` forse
assicurar troppo i proprŒ diritti e ricusar un freno alle  loro  usurpazioni e a quelli che li imiteranno dopo di loro. In
può essere la maniera migliore di assicurare i popoli delle  loro  rette e pure intenzioni, se non quella di mostrarsi essi
tutto ciò che n' ha le sembianze, senza diminuire punto del  loro  potere ma solo legittimandolo? di sottomettersi, dico, a
è e può esser la maniera di assicurare i popoli e rendersi  loro  rispettabili se non quella di ispiegare una morale
ed i vizŒ de' trapassati, con cui hanno combattuto i  loro  secoli, e che vincenti o vinti furono giudicati dalla
alla diffidenza illuminata de' popoli da una parte, alla  loro  corruzione profonda dall' altra, non basta nè pure far ciò
equità resa in tal modo splendida e solenne sia di comune  loro  vantaggio. L' uomo che stenta nell' indigenza e che non ha
da probe persone atte a scorgere per la via retta la  loro  coscienza. Vana lusinga! Non varrebbe egli questo argomento
d' una delle due parti, ma debbono tutte due poter dire le  loro  ragioni innanzi al medesimo, e poterne ricevere la
accrescendo l' irritabilità fisica degli uomini, rende  loro  più grave tutto ciò che credono d' ingiustamente soffrire,
costante: egli è dunque questo Tribunale che i popoli colle  loro  inquietudini cercano senza trovarlo, e dimandano senza
debba comparire agli uomini come la più preziosa tutela de'  loro  diritti e come un dono celeste; e ad essa non si convertano
così semplice insieme e grande instituzione, e di averla i  loro  padri fino a' loro tempi prima così a lungo obliata, e
e grande instituzione, e di averla i loro padri fino a'  loro  tempi prima così a lungo obliata, e poscia così a lungo
la incolumità di questo Tribunale sarà il segno della  loro  incolumità: la prosperità sua sarà la loro: e tutto ciò che
che l' instruzione diffusa per le nazioni abbia insegnato  loro  che la conservazione della giustizia è il solo mezzo onde
degli uomini quella che si sforza di tenersi ai più di  loro  sconosciuta e che pretende di trattare del loro bene nel
ai più di loro sconosciuta e che pretende di trattare del  loro  bene nel segreto e nelle tenebre e di celare gl' interessi
alle persone componenti la società per qualche danno  loro  arrecato, e quale debba essere questo compenso perchè sia
questa il suo potere è illimitato: i diritti stessi cioè il  loro  prezzo reale non è l' oggetto del suo potere, ma ne è il
che avevano l' amministrazione, si è strappata dalle  loro  mani l' amministrazione stessa, o si è gittata la società
il Tribunale politico esclusivamente: poichè questi  loro  beni lungi da fornirli d' un titolo favorevole per
favorevole per sostenere tale officio, più tosto valgono di  loro  natura a renderli inetti al medesimo: conciossiachè tolgon
natura a renderli inetti al medesimo: conciossiachè tolgon  loro  quella nudità d' animo, quella tranquilla imparzialità,
che più il vogliono , che più sanno sostenere il giusto  loro  decreto; ecco quelli che debbono essere trascelti al
più strane conseguenze. Soffermiamoci pure ad osservare i  loro  traviamenti sopra un argomento che tanto interessa l'
i negri Changallas sono le femmine che importunano i  loro  mariti a prender dell' altre mogli per rinforzare con un
mogli per rinforzare con un buon numero di figliuoli le  loro  famiglie: e lo stesso dice dei Gallas: la donna sposata la
usando ad argomento principale quello che unendo insieme le  loro  famiglie diverrebbero più forti; mentre all' opposto il
più forti; mentre all' opposto il troppo stretto numero dei  loro  figliuoli, non farebbe che lasciarle senza resistenza
che lasciarle senza resistenza alcuna cadere nelle mani de'  loro  nemici. Le famiglie incorporate nella società civile già
non sentono tanto il bisogno di questa legge, mentre la  loro  esistenza viene dalla società civile protetta. Ma come la
maggior prudenza avessero moderato la moltiplicazione della  loro  famiglia, secondo quello che suggeriva loro la saviezza, ed
della loro famiglia, secondo quello che suggeriva  loro  la saviezza, ed il preveduto ben essere dei loro figliuoli,
suggeriva loro la saviezza, ed il preveduto ben essere dei  loro  figliuoli, era ben ragionevole che fossero premiati nella
discendenti, e che non venissero spogliati del frutto della  loro  virtù da quelle famiglie che imprudentemente, e però
aspirando alle proprietà dei ricchi, vogliono a  loro  invadere questo stesso diritto della moltiplicazione, sono
i figliuoli se voglion lagnarsi si lagnino adunque de'  loro  padri; ma non hanno ragione di pretendere come loro
de' loro padri; ma non hanno ragione di pretendere come  loro  diritto, che le famiglie ricche facendo parte dei loro
come loro diritto, che le famiglie ricche facendo parte dei  loro  beni, limitino con ciò il numero de' loro figliuoli futuri,
facendo parte dei loro beni, limitino con ciò il numero de'  loro  figliuoli futuri, o vero abbiano da prevedere altrettanti
figliuoli futuri, o vero abbiano da prevedere altrettanti  loro  discendenti in quella stessa mendicità dalla quale
non tratta solo di queste ultime ragioni dedotte dai  loro  fonti, ma le applica altresì a misurare il valore relativo
la tirannide su tutti gli altri, se venisse turbato il  loro  ordine naturale, se i minori e men degni prevalessero ai
ai maggiori e più degni, se superiore a tutti, quasi  loro  capo e ordinatore, non rimanesse il nobilissimo della virtù
le occasioni che possono aver gli uomini di abusarne a  loro  propria sciagura ed infelicità. Il che ella otterrà
e non più: è una associazione che formano gli uomini fra di  loro  per un fine speciale: ella deve soggiacere alle stesse
tutti i diritti dei cittadini, acciocchè si collidano fra  loro  il meno possibile, siano tutelati e sviluppati. Questo è il
tutto il suo potere si restringe a tutelarli e aiutarli nel  loro  svolgimento, nel regolarne in una parola la modalità senza
Infatti i governi ed i governanti non sono istituiti a  loro  pro, o a pro delle loro famiglie, ma unicamente a pro della
i governanti non sono istituiti a loro pro, o a pro delle  loro  famiglie, ma unicamente a pro della moltitudine che
sono ministri di Dio per il popolo. Nè questo pregiudica ai  loro  interessi, perocchè non debbono avere alcuno interesse
maggiore di quello d' esercitare alla meglio possibile il  loro  ufficio; nè lo possono esercitare alla meglio se la società
la società cui presiedono non è costituita regolarmente: il  loro  unico vero interesse è l' interesse del popolo: il loro
il loro unico vero interesse è l' interesse del popolo: il  loro  unico vero interesse è il loro dovere. Questo non
l' interesse del popolo: il loro unico vero interesse è il  loro  dovere. Questo non pregiudica ai loro diritti, benchè possa
vero interesse è il loro dovere. Questo non pregiudica ai  loro  diritti, benchè possa diminuire la loro autorità e i loro
non pregiudica ai loro diritti, benchè possa diminuire la  loro  autorità e i loro proventi. L' autorità ed i proventi non
loro diritti, benchè possa diminuire la loro autorità e i  loro  proventi. L' autorità ed i proventi non sono diritti de'
la Magna Carta. Nei quattro libri seguenti se ne tenta la  loro  soluzione. Il carattere della giustizia è così essenziale,
usurpatori hanno dovuto prima ingannarli sulla natura delle  loro  imprese: e ricoprendo il mostruoso ceffo d' ingiusti, hanno
quanto seppero rendere questa più paziente alle enormi  loro  atrocità coll' indurre nella medesima l' opinione che tutto
alla vendetta che tentava far di continuo contro di  loro  l' oltraggiata natura. L' opinione di giustizia ha una
non il potere morale che hanno sui numerosi strumenti dei  loro  delitti? provi di comandare ad un esercito chi non è il suo
immediata contro l' ingiuria, dovettero le società ed i  loro  capi almeno darsi pensiero del modo di ritenere che la
della giustizia: renderla compiuta è il progresso che resta  loro  a fare, acciocchè diventino appieno civili. L' autorità
o del corpo dei cittadini, abusando della autorità medesima  loro  affidata. E ciò nasceva anche perchè gli uomini desiderano
la suprema autorità in due parti, supreme egualmente nella  loro  linea, l' una delle quali presiedesse alla giustizia
quella eguaglianza giuridica che hanno tutte le persone fra  loro  sì individuali, che collettive. A dimostrare che l'
eguaglianza, le dette forze non riuscirebbero eguali nel  loro  effetto per la diversità delle forze morali: l' opinione
che essi oggimai temono più i danni che possono venire  loro  apportati, quando la giustizia venga dagli uomini
trascurata, che non isperino dei vantaggi dalle stesse  loro  ingiuste intraprese sugli altri uomini, il che li muove
quali debbono essere, deve precedere un giudicio sulla  loro  giustizia. Questa necessità è intrinseca ed è necessità di
qualche guarentigia ai dominanti, qualche limitazione del  loro  assolutismo. Allora è incominciato nella società civile,
fino a tanto che non abbiano espulso dai visceri de'  loro  governi il dispotismo sotto tutte le forme, e così li
dell' abuso che i cittadini potrebbero fare dei diritti che  loro  accorda la Costituzione a danno della società quali
Più brevemente egli giudica dei diritti politici e della  loro  violazione sia per parte del governo sia per parte dei
dee appoggiare le sue sentenze alle leggi scritte ed alle  loro  conseguenze che sono implicitamente contenute in quelle.
una certa inerzia da una parte e un divagamento della  loro  attenzione, una soverchia confidenza dall' altra in se
e ai quali perciò non pensano deliberatamente fino che il  loro  pensiero spinto qua e là da una lunga successione di cose,
s' univano per aprire gli occhi agli uomini, e per mostrar  loro  ciò che l' istantanea esigenza delle cose addimandava. Ma
civili sussistenti, e conoscere i pregi ed i difetti della  loro  costruzione: 2 Indicare il modo prudente onde gli uomini
che venisse a disporre dei diritti dei medesimi, cioè del  loro  valore, anzi veniva ad essere incaricato della loro difesa,
del loro valore, anzi veniva ad essere incaricato della  loro  difesa, mentre tutte le lesioni di diritto che i soci si
tutte le lesioni di diritto che i soci si facessero fra di  loro  appunto perchè alteravano i diritti, alteravano ancora
fare, che la nuova instituzione non andasse a ferire i  loro  diritti, e che il nuovo Potere che si voleva erigere fra di
fossero tutti subordinati, non venisse a comandare nelle  loro  famiglie e a disturbarli nel possesso dei loro beni. E
nelle loro famiglie e a disturbarli nel possesso dei  loro  beni. E questa era l' idea che era entrata nelle famiglie
subito il vantaggio della cosa, mentre l' esperienza avea  loro  fatto conoscere, quanti mali nascevano dal non aver una
hanno tutti gli uomini senza eccezione, qualunque fosse il  loro  stato o condizione, tutti dovevano esser fatti entrare
dei diritti, che si trattava di sottomettere quanto alla  loro  modalità al potere che si voleva instituire. Trovò tale
nei Padri, ai quali pareva che con ciò si attentasse al  loro  potere sui figliuoli, sulle mogli e sui servi; e che fosse
mogli e sui servi; e che fosse cosa la più contraria alla  loro  dignità chiamar questi nell' assemblea, e atta a dar loro
loro dignità chiamar questi nell' assemblea, e atta a dar  loro  una baldanza, che avrebbe alterato l' ordine delle loro
dar loro una baldanza, che avrebbe alterato l' ordine delle  loro  famiglie. Qualcheduno dei più avveduti credette ancora di
verso la medesima. Possono i padri far ciò che vogliono dei  loro  figliuoli? dato anche ad essi un diritto sulla lor vita nel
diritto sulla lor vita nel caso di colpa, possono torla a  loro  capriccio? Non è egli il padre un uomo ragionevole che non
generazioni, e che la giustizia infranta dai padri verso i  loro  soggetti gli espone ad una reazione dei medesimi, o ad una
perchè il padre, il marito, il padrone, non passino i  loro  confini; mentre il passarli è un guastare l' ottima
presenza gli altri membri delle vostre famiglie non è dar  loro  alcun diritto; mentre con ciò non s' istituisce ancora la
biasimata l' importanza data ai diritti individuali, mostrò  loro  che la proposizione che era per fare avrebbe fatto vedere
cioè i capi di casa che possedevano un fondo, che dava  loro  il mantenimento senza bisogno del lavoro personale:
dovessero trovare nella Società Civile una rappresentazione  loro  conveniente e possibile. » Si cominciò col richiedere una
e con quell' impegno che ci poteva avere il particolare  loro  rappresentante e specialmente il suo possessore. All'
vago ed indeterminato che fossero gli uomini e non i  loro  diritti rappresentati nella società; e conchiuse collo
collo stabilire che gli uomini considerati privi dei  loro  diritti erano nulli in società; che la società civile non
uomini astratti; ma ch' ella non si faceva se non per i  loro  interessi; che gl' interessi adunque e non gli uomini
I Commissari fecero osservare a tal fine che nella  loro  proposizione non si parlava già d' una rappresentanza per
all' incontro hanno il diritto d' esigere dalla Società dei  loro  simili il proprio mantenimento; perchè il primo diritto di
società. La sola cupidigia insaziabile può esser sorda al  loro  diritto, e può impietrire il cuore a ricusare d' entrare
Essi sentono bensì la voce della natura verso a  loro  simili indigenti, ed è impossibile che v' abbia alcun uomo
che gl' indigenti che soccorrevano avessero un diritto al  loro  soccorso, sicchè lo si potessero pigliare per forza: gl'
creduto di averlo, e la natura e la ragione mosse sempre le  loro  lingue ai ringraziamenti, ed i loro cuori alla riconoscenza
ragione mosse sempre le loro lingue ai ringraziamenti, ed i  loro  cuori alla riconoscenza dei beneficŒ che ricevevano, poichè
amore, che ricevevano da quelli per unico risarcimento dei  loro  beneficŒ, e che all' incontro indurisce il cuore di questi,
affezioni che gli avvincolavano coi soccorritori delle  loro  miserie, li cangia in esattori assidui, e li rende
in principio, che la povertà stessa sia quella che dà  loro  questo preteso diritto. Se i proprietarŒ fanno un'
lecito di associarsi coi suoi simili, per conseguire colla  loro  unione qualche fine onesto; e i non proprietarŒ possono
e i non proprietarŒ possono parimenti fare se vogliono fra  loro  una simile associazione; poichè nessuno può loro impedirlo.
fra loro una simile associazione; poichè nessuno può  loro  impedirlo. Nè tampoco è vero che i proprietarŒ con ciò
un acquistare relazione con detta società per uno scopo a  loro  soli particolare. La Commissione prese a rispondere alle
e di farli fiorire non disponendo di altro che della  loro  modalità. Il potere civile adunque che si vuole instituire,
fra gli uomini che nascono da questi diritti, ovvero dalle  loro  scambievoli spontanee affezioni, appartengono pure allo
stato di natura umana in cui gli uomini sono legati fra  loro  per affezioni ad essi naturali, e per diritti e doveri
i proprietarŒ, non si potrebbono punto chiamare offesi nei  loro  diritti che hanno comuni con tutti gli altri uomini:
parteciperebbero degli stessi beneficŒ, e sarebbero a  loro  debitori della stessa gratitudine, e senza perder nulla di
la forza. Nè potrebbe essere impedita giustamente una  loro  associazione, la quale verrebbe a formare due poteri
peggiore? dei proprietarŒ che arrischiano di perdere colle  loro  sostanze anche la loro libertà, o dei non proprietarŒ che
che arrischiano di perdere colle loro sostanze anche la  loro  libertà, o dei non proprietarŒ che hanno l' avidità e la
arricchire, ed essere prosperata anche in tal modo la  loro  associazione la quale non si potrà più rompere, e si dovrà
li non proprietarŒ, ed è in questo che la Commissione dà  loro  tutta la ragione; mentre se non desse loro ragione in ciò,
Commissione dà loro tutta la ragione; mentre se non desse  loro  ragione in ciò, contraddirebbe a sè stessa, che ha posto
abbiano tanto peso nella società; che, se si accresce la  loro  potenza col dar loro in mano il governo civile,
nella società; che, se si accresce la loro potenza col dar  loro  in mano il governo civile, diventeranno più crudi e
maggior dimenticanza, e il bene pubblico sarà immolato a'  loro  capricci: che il merito solo distingue l' uomo dall' uomo;
di amministrare la proprietà, non si potrebbe già negare  loro  quello sulla proprietà stessa ed allo stesso modo si
non già, anzi voi riponete la prosperità pubblica nel  loro  aumento. Voi non sostenete adunque se non che le ricchezze
filosofi pretesero di avere essi il diritto di riformare la  loro  nazione, questa cadde nell' anarchia; fino a che tali
sapienti, il cui merito proclamato da se stessi diede  loro  la filosofica autorità di rapire l' altrui, si sono resi i
che riguarda i diritti e di quella che riguarda il  loro  modo di essere; l' amministrazione dei diritti particolari
torto a persona: perchè amministrerebbono male l' avere  loro  proprio: la società civile non distruggerebbe già per
di nulla, nè pure della direzione della modalità dei  loro  diritti; ma non venivano a far altro che a variare il modo
contro all' abuso che potessero fare i padri della  loro  autorità sui figliuoli, non già perchè i figliuoli avessero
acquisto di ogni altro diritto compatibile col diritto dei  loro  superiori, ovvero mediante l' assenso di questi, ovvero
la quale reclamare contro alle ingiurie che vengono  loro  fatte da chi che sia, e l' aver modo che questa voce sia
Commissione che sia conceduta ai figliuoli relativamente ai  loro  padri come il mezzo di comprimere l' abuso che questi
mezzo di comprimere l' abuso che questi potessero fare di  loro  autorità. Il Delegato delle persone non libere rispose,
sanitarie: quelli dunque che hanno diritto che la  loro  sanità si conservi nel miglior modo, debbono almeno poter
libere, sebbene non le ammetta; anzi non fa che apportar  loro  gratuita utilità. La sesta sessione si occupò nel ricercare
nè avevano una professione od un' arte che assicurasse il  loro  mantenimento, secondo il principio stabilito che ogni
della parte rimanente, e che perciò non era suscettibile la  loro  modalità di amministrazione propriamente detta, ma solo di
da ogni ingiuria; e quindi che la rappresentazione  loro  conveniente si restringeva ad avere una voce efficace,
che ricevessero, e reclamare con sicurezza che sarebbe  loro  fatta giustizia, allo stesso modo come si disse delle
delle persone non libere. Conchiuse che era necessario dare  loro  questa voce anche perchè essa era l' unico mezzo di tenere
la sanità, la moralità, e l' incivilimento prestando la  loro  opera in luogo di denaro, e d' altri beni materiali.
abbiano una voce onde reclamare efficacemente i torti che  loro  fossero fatti; ma che abbiano altresì una voce ed una
esser mosse contro al paese dai nemici esterni colle  loro  persone tanto quanto tutti gli altri cittadini? vale forse
tanto quanto tutti gli altri cittadini? vale forse la  loro  vita meno che quella degli altri uomini? o non sono forse
di dare solo ai non proprietarŒ una voce, onde reclamino i  loro  diritti infranti. Ma quai diritti? quelli della vita, della
della libertà. Richiameranno adunque la vita, dopo che a  loro  fu tolta? aspetteranno le figliuole che sia tolto loro l'
a loro fu tolta? aspetteranno le figliuole che sia tolto  loro  l' onore, perchè poscia la società glielo restituisca? e
uomini cioè che hanno una vita cui nessun potere può  loro  restituire dopo tolta e dei costumi più preziosi ancora
più care e delle più sacre proprietà dell' uomo; e sia  loro  assegnato qualche preteso risarcimento che in luogo d'
soglionsi dare ai bambini che piangono onde asciughino le  loro  lagrimucce fanciullesche, ed attutino le loro voci
asciughino le loro lagrimucce fanciullesche, ed attutino le  loro  voci importune. E` adunque inutile la rappresentazione
ponderarne le conseguenze, e se in esse rinvengono cosa che  loro  nuoca, possano a tempo impedirla. Laonde concesso ancora,
nelle pubbliche deliberazioni, nessuno potrà però negar  loro  il diritto del veto; quelli stessi che non attribuiscono ad
tarda voce di richiamo, ma il solo mezzo ad ottenere che i  loro  diritti sieno di fatto e non solo in apparenza tutelati.
e che la miserabile cupidigia non potè mai rapire alla  loro  naturale pubblicità, nè sottrarle a tutti onde farle un
in una voce di difesa, perchè è persuasa che l' indole dei  loro  diritti non ammette di più; tuttavia non è già vero che per
un guadagno: cioè acquistano un aumento di sicurezza dei  loro  diritti che non avevano nello stato di natura, e non perdon
di quanto avevano in questo stato. Egli è vero bensì che i  loro  diritti sono di tal natura, che non si possono, infranti
sia questo risarcimento, è però sempre un guadagno che  loro  manca nello stato di natura: è un risarcimento, che, se non
a ragion d' esempio che i proprietarŒ facciano a parte la  loro  società? che escludano quindi i non proprietarŒ da quei
concediamo che i diritti personali possano avere di  loro  natura un' amministrazione comune; concediamo che questa
che i non proprietarŒ essendo liberi possono disporre delle  loro  operazioni e con queste pagare la Società, con queste
dei non proprietari varia assaissimo prima in ragione della  loro  abilità, di poi in ragione della loro salute o delle
in ragione della loro abilità, di poi in ragione della  loro  salute o delle peculiari circostanze nelle quali si
essi assicurarsi di provvedersi costantemente del puro  loro  mantenimento? non hanno nulla a temere nei tempi di
i non proprietarŒ propriamenti detti rimangono esclusi di  loro  natura, solo perchè tale rappresentazione è loro
esclusi di loro natura, solo perchè tale rappresentazione è  loro  impossibile di conciliarla coi principŒ della giustizia, e
non in una voce efficace di reclamare i torti che potessero  loro  farsi: e questa è la proposta della Commissione; la quale
al tutto prive di proprietà materiali, non potevano per la  loro  condizione avere alcun diritto di regolare la modalità
che avessero il modo di soddisfare alle spese delle  loro  cause, e se ciò si supponeva, doveva supporsi egualmente,
principalmente contro tutto ciò che può esser fatto in  loro  danno dalla amministrazione della società. I diritti reali
fece vedere come i cittadini venivano a distinguersi di  loro  natura in due ordini principali , l' uno dei quali era
amministrativa proporzionata alla quantità della ricchezza  loro  esterna o materiale. Tutti egualmente i membri della
desiderando di realizzare questa debita riverenza pei  loro  diritti non debbe ricusare che sia messo ad esame tutto il
doveri verso le persone individuali che queste hanno fra di  loro  nello stato di natura. Ora nello stato di natura le persone
relazione che avvincola gli uomini, e che li mette fra di  loro  anche in quello stato in una specie di società. Ora questa
trascurato dagli uomini di questo, nè più importante per la  loro  tranquillità, nè di una necessità più fondata nell'
sè stessi, sono in un obbligo morale di agire verso dei  loro  simili con una delicatezza, con una guardia di sè, e più
altro vincolo il quale associa gli uomini senza cangiare le  loro  relazioni anteriori a questo civile associamento: ed ecco
mano la modalità dei medesimi, che resta nelle mani dei  loro  padroni. Ora i servi non avendo in propria mano la modalità
servi: ma senza mutare le relazioni che questi hanno coi  loro  padroni, cioè la società civile amministra la modalità dei
la modalità dei proprŒ diritti, ma ciò facevano i  loro  padroni. Se dunque si facesse che i servi entrassero nell'
società una relazione simile a quella che prima avevano coi  loro  padroni; che l' amministrazione non sia se non l' unione di
nel suo seno gli uomini tutti, sebbene senza alterare le  loro  relazioni, e che tutti governino: tutti adunque soggetti
liberi; poichè non potendo essi sussistere senza trovar il  loro  nutrimento, dovrebbero o passare alla classe dei mercenari
altri uomini che li beneficano, e che perciò non lasciano  loro  che quella libertà che loro piace: mentre questi poveri
e che perciò non lasciano loro che quella libertà che  loro  piace: mentre questi poveri sono obbligati per un diritto
che è necessario per acquistarsi il vitto, e non può esser  loro  lecito di torre l' altrui, se non dopo d' avere tutto
libertà precaria che godono di fatto non è fondata in alcun  loro  diritto, ma nella bontà dei loro benefattori, i quali li
non è fondata in alcun loro diritto, ma nella bontà dei  loro  benefattori, i quali li soccorrono senza esiger da essi
esercitare un' arte od un mestiere qualunque, che apporti  loro  un sufficiente mantenimento senza bisogno di sovvenzioni
ma debbono entrarvi mediante una rappresentazione del  loro  corpo. »Cioè i mercenarŒ non hanno nella società civile una
per questi si sforzò di provare che i mercenarŒ erano di  loro  natura totalmente dipendenti dai proprietarŒ, perocchè non
avendo essi nessun fondo da cui ritrarre con sicurezza il  loro  mantenimento ed indipendentemente da quelli, essi non
all' incontro come quelli che possedevano un fondo che dava  loro  onde vivere erano da sè i soli indipendenti e liberi:
li assoldano: da questi dipende totalmente la modalità dei  loro  diritti; e se questi s' accordassero insieme di non dare a
poca libertà ch' essi godono non l' hanno da sè, ma viene  loro  lasciata dalla generosità dei proprietarŒ: i quali torre
i quali torre gliela potrebbero senza toccarli nei  loro  diritti: sono adunque i mercenarŒ simili ai poveri o non
per liberi fino a che la beneficienza dei ricchi mantiene  loro  la libertà, ovvero simili a quei servi verso dei quali il
aver voce i mercenarŒ nelle pubbliche deliberazioni, ma i  loro  padroni per essi; quantunque abbiano quelli il diritto di
quelli il diritto di patteggiare nella mercede, che danno  loro  i padroni, anche la qualità del voto ch' essi debbono
dalla servitù , quanto dalla benestanza , aveva stimato che  loro  convenisse nella società un posto di mezzo fra i servi ed i
il corpo intero dei mercenarŒ dai lavori che portano  loro  le mercedi, e che perciò il corpo dei mercenarŒ non può
per un accordo o per un monopolio che facessero fra di  loro  i benestanti. A dimostrare la prima di queste due
dei mercenarŒ: giacchè, se i padroni si dividessero fra  loro  le arti, verrebbero ad accumulare in sè due officŒ, o sia
e si renderebbero in tal modo servi essi stessi senza che a  loro  restasse il modo nè il tempo di godere i frutti dei beni da
restasse il modo nè il tempo di godere i frutti dei beni da  loro  posseduti, nè quelli dalla loro avidità guadagnati. Il
godere i frutti dei beni da loro posseduti, nè quelli dalla  loro  avidità guadagnati. Il benestante adunque pagando il
possessori delle terre fecero però sentire che non sembrava  loro  giusto d' esser messi alla stessa condizione dei possessori
non vogliono nè possono volere rinunziare ai vantaggi che a  loro  apportano le manifatture ed il commercio, avviene ch' essi
dunque ed il commercio vennero ad esistere mediante una  loro  speculazione: allo stesso modo come il frutto della terra
i proprietarŒ delle terre pretendevano che solamente i  loro  fondi fossero bastevolmente assicurati ed all' incontro i
in danaro, o per dir meglio consideriamo la valutazione  loro  nel fatto. Quali sono dunque gli elementi che costituiscono
questi bisogni, calcolando la facilità d' acquistarle, la  loro  quantità, la loro durata rispettiva ecc. ecc.. Egli bisogna
calcolando la facilità d' acquistarle, la loro quantità, la  loro  durata rispettiva ecc. ecc.. Egli bisogna ben intendere che
dal rapporto fra la somma de' bisogni delle medesime e la  loro  acconcezza a soddisfarli, non è già stabilito da qualche
soggetti al pericolo della sorte, egli è evidente che nella  loro  valutazione questo viene calcolato: e se non viene
delle terre possono già dire: che il prezzo che viene  loro  assegnato, e nel quale resta necessariamente calcolato
ciò ammesso non possono tuttavia cavarne conseguenza in  loro  favore; giacchè lo stesso si può dire della valutazione dei
comune e non individuale; conciossiacchè la  loro  esistenza indipendente si provava collo stesso argomento
di un' aerea speculazione. Egli fu a costoro, i quali coi  loro  discorsi indisponevano gli animi dell' Assemblea, che prese
cedere bonariamente il posto a quelli che sulla  loro  disgrazia si sono arricchiti? Per quanto adunque sieno
sentendone alcuni uomini la utilità, dimandano a'  loro  compagni che vengano a simile convenzione ed associamento.
sono obbligati di seguirla tutta. Se malgrado di questa  loro  piena volontà, per mancanza di cognizione o di potere,
obbligati dalla ragionevolezza che debbe accompagnare i  loro  diritti, e che è pur essa un principio di giustizia, a
sono obbligati da una legge morale di prefiggersi nelle  loro  convenzioni quel fine giusto; e perchè se lo debbono
esigerlo dagli altri soddisfatto, perchè ciò sarebbe  loro  impossibile, come è impossibile esigere la esattezza
quando avendo tutti i sozŒ ampia facoltà di comunicare i  loro  lumi nessuno di essi ha saputo suggerire di meglio:
gli elettori dei membri di questo Tribunale doveano dare il  loro  voto come uomini, e non come ricchi, o come forniti di
o come forniti di qualche accidentale differenza dai  loro  simili; dovevano darlo come esseri morali, e in stretta
non emancipati non danno il voto elettivo, perchè la  loro  volontà si considera contenuta in quella dei mariti e dei
oltre il proprio danno altrettanti voti quanti sono i  loro  figliuoli di qualunque età sieno. 5 Dopo instituito il
dei candidati: affezione che è il segno della mutua  loro  benevolenza; 3 finalmente è un atto di autorità e di forza
considerati i voti come meri atti di autorità si possono di  loro  natura accumulare, ciò che la Legge riconosce riguardo ai
il quarto articolo, col quale si escludevano dal dare il  loro  voto a parte le mogli ed i figliuoli, perchè si
oltre il proprio, danno altrettanti voti quanti sono i  loro  figliuoli. » Il voto, considerato come un atto d' autorità,
che i padri poveri, i quali non hanno da alimentare i  loro  figliuoli, non debbano avere il vantaggio di dare i voti
non emancipati non danno il voto elettivo, perchè la  loro  volontà si considera contenuta in quella dei mariti e dei
comincia solo allora che due parti vengono fra di  loro  in discordia: prima di questo tempo le persone nulla hanno
altro lato i genitori, come fu già osservato, hanno sopra i  loro  figli un diritto, non già arbitrario, ma tuttavia
maritale. Che se i padri ed i mariti operando contro la  loro  naturale relazione tiranneggiassero i figliuoli e le mogli,
dagli opponenti, che i padri raccogliessero i voti dei  loro  figliuoli ed i mariti quel delle mogli, costituirebbe e
che vedono costantemente il padre aver bisogno de'  loro  voti, si formerebbero e con ragione, un' idea di
l' abuso che potevano fare i mariti ed i padri della  loro  autorità. Per il che la Commissione, movendo da più alti
Se voi convenite insieme di dichiararli decaduti dai  loro  diritti, la vostra dichiarazione arbitraria varrà al più al
ed i mariti che succederanno dopo di voi, riprenderanno il  loro  potere, e non si crederanno, con ragione a dir vero,
a dir vero, obbligati ad una disposizione arbitraria dei  loro  precessori. Introducendo adunque una tale disposizione
che di prevenire i mali, sono eccellenti; perchè lo scopo  loro  è lodevolissimo, e tali sono le leggi, ed i Tribunali
al fine di prevenire i mali quelle istituzioni che di  loro  natura hanno anche un altro scopo, allora si va bene spesso
Nella società corrotta gli abusi che gli uomini fanno dei  loro  diritti si rendono assai frequenti, sì che chiamano con
sì che chiamano con gran forza a sè il legislatore; la  loro  frequenza arriva a segno che se non viene compressa,
possono mai supporre una perversità illimitata; tutta la  loro  lode consiste nell' esser formate da un uomo esperimentato
uomini del suo tempo, e che ha vedute e calcolate tutte le  loro  malizie. Non poteva però vedere né immaginare quelle
fatti, ed al grado di corruzione di cui sono arrivati i  loro  autori a formarsi l' idea, durano un breve tempo, cioè fino
e perdono di vista totalmente lo scopo sostanziale della  loro  esistenza. Vorrete voi rimediare ai mali eventuali dell'
che metta disunione o diffidenza delle armate verso i  loro  generali distruggerete l' effetto delle militari ordinanze.
loro, e determinandola la corroborano, ed è egli questo il  loro  scopo? In tal caso non si debbono esse contorcere e
a ciò perciocché le instituzioni stabilitive sono di  loro  natura non solo inutili per una tale società, ma ben ancora
danno risalto ai diritti degli uomini, e dando risalto ai  loro  diritti non fanno che accrescer loro le occasioni di
e dando risalto ai loro diritti non fanno che accrescer  loro  le occasioni di abusarne. In una tanto deplorabile
uomini vengono ad essere giovati coll' esser privati dei  loro  beni: ed è il tempo in cui la tirannia si proclama come la
in relazioni false fra loro: se gli uomini non hanno fra  loro  queste false posizioni, le instituzioni false a poco a poco
diritto, o sia nessuna falsa relazione degli uomini fra di  loro  che non abbia portato in conseguenza delle false
fra gli uomini, se questi hanno qualche energia nel  loro  carattere, si ribellano alle medesime e le distruggono: ed
risvegliano. Se adunque i mariti ed i padri abusano della  loro  autorità, questi abusi non possono essere che accidentali e
si rivolgerebbero ad un altro scopo diverso da quello della  loro  natura, allo scopo vale a dire di ovviare gli abusi della
diritto dato ai figliuoli ed alle mogli di richiamarsi dei  loro  torti al Tribunale ogni qualvolta li soffrono, e più ancora
i padri ed i mariti, li mettono in istato di usare bene il  loro  potere, seguendo con ciò l' indicazione della natura che ha
poichè la natura dei figliuoli richiede che la volontà  loro  sia quella del padre, e la congiunzione maritale rende il
due vincoli, cioè il paterno ed il maritale, avevano per  loro  base essenzialmente l' amicizia, il vincolo all' incontro
Non è però necessario che i servi sieno obbligati a dare il  loro  voto, sì perchè può essere che per essi sia più vantaggioso
più vantaggioso il non darlo, giacchè tale funzione consuma  loro  un tempo prezioso se l' hanno in libertà, sì perchè se non
perchè se non l' hanno in libertà, ma l' hanno obbligato a  loro  padroni, essi non possono disporne, ne possono con facilità
la formazione della società dietro tali principŒ. Il  loro  calcolo poi è conghietturale, tanto più che precede l'
a ciò che determinano i pochi sapienti, che sono co'  loro  intelletti al livello dell' argomento. Nel caso adunque che
opera: questi ingegni, come dicevamo, non converrebbero fra  loro  od almeno non avrebbero dovere di convenire, perocchè
sarebbe già di fatto sottomessa a quei legislatori; e nelle  loro  mani abbandonata. Quegli uomini, a cui è commesso il
che può ragionevolmente cadere sul grado di forza dei  loro  ingegni, la comunanza degli uomini dovrebbe assicurarsi
la comunanza degli uomini dovrebbe assicurarsi della  loro  volontà. E chi la assicura che nel progetto di società che
fanciullo, avessero scritti quelli che fossero secondo la  loro  opinione diritti naturalmente imprescrittibili. L' essere
e quasi incredibilità, che gli uomini portano a cosa che  loro  par nuova: ma ciò che abbiamo detto all' Art. XI debbe
avendo fondi esercitavano però un' arte mercenaria che dava  loro  un sufficiente mantenimento, e fornì le medesime di un
che le collocava nella classe dei mercenarŒ, e dava  loro  i diritti politici annessi a questa classe. 3 Finalmente
la sostanza in fondi di tutti i benestanti sulle prove da  loro  offerte, e consegnò loro pure il brevetto della
tutti i benestanti sulle prove da loro offerte, e consegnò  loro  pure il brevetto della ricognizione di ciò che possedevano.
non essendo questi diritti in fondi, ma nell' opera delle  loro  mani, l' avevano solo in corpo, e non in individuo quali
non amministrassero già da sè stessi, ma mediante dei  loro  abili ministri o delegati forniti dei loro poteri e delle
ma mediante dei loro abili ministri o delegati forniti dei  loro  poteri e delle loro instruzioni, i quali potevano essere
abili ministri o delegati forniti dei loro poteri e delle  loro  instruzioni, i quali potevano essere ridotti a quel numero
sì dell' uno che dell' altro si può dire egualmente, che il  loro  avanzo è nullo: e che il loro fondo produce il puro vitto
può dire egualmente, che il loro avanzo è nullo: e che il  loro  fondo produce il puro vitto senza crescere nè calare. Ciò
rappresentativa in altrettante decurie secondo i  loro  beni di fortuna, e secondo questi assegnato loro il numero
secondo i loro beni di fortuna, e secondo questi assegnato  loro  il numero proporzionato di voti, ecco in qual modo si
fortune sono tutte distinte l' una dall' altra secondo la  loro  grandezza mediante i voti. I componenti la prima Assemblea,
tuttavia possono essere citati al Tribunale politico se la  loro  assenza sia pregiudicievole. Rimanevano le difficoltà sull'
per lo scemamento delle fortune, vale anche per il  loro  aumento; e perciò ciascuno, dato quest' aumento, può
precedenti? come sfuggì a tutte le nazioni e a tutti i  loro  savŒ, che pure hanno posto i più profondi pensieri ad
natura non abbiano perfettamente asseguito il termine dei  loro  sforzi; perchè è legge fermissima, a cui le umane forze
e che sostengono per gran tempo di esserlo, quando viene  loro  contrastata questa infallibilità. E se un tale contrasto
riflettere sulla propria incapacità, e sulla fallacità dei  loro  giudizŒ e delle loro operazioni. Se noi veniamo osservando
incapacità, e sulla fallacità dei loro giudizŒ e delle  loro  operazioni. Se noi veniamo osservando la storia delle
la storia delle nostre moderne monarchie, cominciando dalle  loro  origini nei secoli di mezzo, e giù venendo dietro i loro
loro origini nei secoli di mezzo, e giù venendo dietro i  loro  passi; noi veggiamo come il loro potere si sia venuto
e giù venendo dietro i loro passi; noi veggiamo come il  loro  potere si sia venuto rendendo sempre più assoluto, ed
opera di molti abili uomini di Stato, che affezionati ai  loro  Principi gli hanno serviti del loro avvedimento e della
che affezionati ai loro Principi gli hanno serviti del  loro  avvedimento e della loro destrezza nel maneggio delle
Principi gli hanno serviti del loro avvedimento e della  loro  destrezza nel maneggio delle pubbliche cose. Si grida
le catene dell' uman genere. - A bell' agio! Tornate su  loro  passi: esaminate le intenzioni dei loro fatti, e muterete
agio! Tornate su loro passi: esaminate le intenzioni dei  loro  fatti, e muterete opinione. Il potere supremo non era
veggano i proprŒ errori altrettanto come li vede chi è da  loro  diviso: perocchè ciò è contro le leggi della umana natura.
non sa neppure dubitare ch' egli stesso trovandosi nel  loro  posto potrebbe cader negli stessi errori; ma anzi si
degli amministranti per aumentare il grado di potere nelle  loro  mani, pervenuti essi stessi all' Amministrazione aver fatto
forte. I Principi nulla credono che vi sia da temere se la  loro  potenza sempre più si rende indipendente; anzi non la
è la ragione per cui gli uomini vogliono che sia resa  loro  giustizia; egli è dunque la causa movente della giustizia
gliela renda fa al modo stesso che fanno gli individui fra  loro  fino che si trovano nello stato di natura; decide e si
i popoli pure conservavano a cui avere ricorso ne'  loro  mali, cioè la Camera imperiale; e perciò trovavano qualche
e perciò trovavano qualche specie di Tribunale contro ai  loro  Sovrani; nuova ragione perchè il buon senso di Leibnizio
per accidente, cioè secondo le istruzioni ricevute dai  loro  mandanti, e secondo il carattere loro personale di
ricevute dai loro mandanti, e secondo il carattere  loro  personale di difficile o di buona volontà. L' amovibilità
debbono unanimemente ammettere ed assentire per la comune  loro  felicità: verità morali, ossia di giustizia, per le quali
due parti essenziali del governo civile indipendenti fra  loro  e supreme egualmente, e che dalla loro concordia solamente
indipendenti fra loro e supreme egualmente, e che dalla  loro  concordia solamente possano i popoli giudicare se è vero o
di operare, lasciando ai principi tutta intera la civile  loro  amministrazione. »Si domandi ancora: « Hanno ì Papi voluto
Dio voglia che questi ritornino alla sapienza dei  loro  avi, da cui hanno ricevuto le loro corone gloriose e
alla sapienza dei loro avi, da cui hanno ricevuto le  loro  corone gloriose e santificate. Sono poche le verità di
o fanciulli, ne hanno interesse, e debbe pender anche da'  loro  voti, o di chi fa per loro, la formazione del medesimo.
e abbiano sinceramente rinunziato a tutto ciò che potrebbe  loro  approdare la frode, la perfidia la violenza. A tanto non
portarono ancora nella società domestica che era presso di  loro  secondo Livio una piccola Repubblica 1) così divisero pure
in patroni , e clienti; perchè quelli aiutassero questi coi  loro  lumi, e fossero quasi i consiglieri e direttori di questi:
alla seconda età delle Società civili, o sia alla  loro  virilità. Quasi tutte le Società civili antiche ritengono
stato di Società domestica, ossia mostrano dei segni della  loro  infanzia; e ciò tanto più quanto più si considerano nei
infanzia; e ciò tanto più quanto più si considerano nei  loro  esordŒ. Rousseau stesso ciò travide. Dopo d' aver detto che
i Luceri, che esprimevano, non già quanto possedevano ma la  loro  origine, cioè gli Albani, i Sabini, e gli Stranieri.
civile, doveva presso i Romani conoscersi ben presto la  loro  importanza politica: e la manifestazione di questa legge,
già per delle teorie, ma per la forza della natura: il  loro  merito sta nell' essere stati obbedienti alla natura, come
sul terreno conquistato, allora si può dire che cominci la  loro  organizzazione sociale. Sentiamo in che modo riconosce
di consultarli sulle nuove imposizioni, e che fossero da  loro  acconsentite. Negli stati generali del 1345, sotto Filippo
dalla legge della natura: quando vollero atterrare la  loro  costituzione che si appoggiava sulle cose, per sostituirne
preferivano ben volentieri le istantanee creazioni della  loro  mente, alle cui decisioni con una inconcepibile presunzione
dei tre stati, che era l' effetto dell' esperienza dei  loro  antenati, e l' espressione della detta legge, fu tolta: i
sono costretti di fuggire spaventati e di lasciare le  loro  sostanze preda ai nuovi conquistatori: che che si dica
ingegnoso ragionamento s' instituisca, per ritorcere in  loro  colpa la loro infelicità, non si potrà giammai oscurare il
ragionamento s' instituisca, per ritorcere in loro colpa la  loro  infelicità, non si potrà giammai oscurare il vero, che
non avevano più la forza in mano da poter difendere la  loro  proprietà: questa forza era in mano dei minori proprietarŒ,
anche non si fossero stati per gli principŒ dichiarati  loro  nemici: non restava dunque ai nobili che di lasciar la
delle lor proprietà, e di mettere in salvo colla fuga le  loro  persone, eccitando con ciò stesso la commiserazione ed
novità politiche. » Gli economisti avendo per oggetto della  loro  applicazione la ricchezza potevano essere più in grado di
la cosa che imperfettamente, perchè imperfetto era il  loro  sistema: parlo di quelli che riguardando per unico fonte di
governanti hanno bensì il diritto di governare, ma il  loro  diritto rimane indifeso e non garantito per mancanza della
nasca sulle persone governanti, supponiamo tuttavia, che la  loro  riputazione sia tale, che le salvi da ogni sospetto d'
a vicenda: i mercatanti rinfacciano ai nobili il  loro  orgoglio, i loro vizŒ, la loro ambizione, l' avidità la
i mercatanti rinfacciano ai nobili il loro orgoglio, i  loro  vizŒ, la loro ambizione, l' avidità la voglia di dominare,
rinfacciano ai nobili il loro orgoglio, i loro vizŒ, la  loro  ambizione, l' avidità la voglia di dominare, e di
ma in Firenze non avevano forza di reagire per le  loro  discordie. Non restava loro che disprezzare il nuovo
avevano forza di reagire per le loro discordie. Non restava  loro  che disprezzare il nuovo governo, e sdegnare di
il popolo ed i nobili a quelle di Roma, e le distingue dai  loro  diversi fini così: [...OMISSIS...] E chi vorrà sapere la
qualche traccia di rappresentazione personale: ma i  loro  sforzi non hanno fatto che mettere in maggior evidenza la
una virtù eccessiva e soprannaturale dagli uomini: voi date  loro  tutte le occasioni e gli incentivi di fare il male, e poi
occasioni e gli incentivi di fare il male, e poi intimate  loro  la più severa morale. « « Oggi ricompaio come un' ombra di
uomo cattivo, come tutti quelli che avendo contribuito pei  loro  falsi principŒ politici alla rivoluzione francese, quando
politici, perchè temono di perdere nei medesimi le  loro  proprietà: che all' incontro quelli che nulla possedono
dei proprietarŒ essi lo useranno a tener le cose ferme nel  loro  stato: mentre se sarà in mano dei non proprietarŒ essi lo
la madre della schiavitù; poichè i ricchi per non perdere i  loro  beni si rendono facilmente servi di chi loro comanda. Il
non perdere i loro beni si rendono facilmente servi di chi  loro  comanda. Il Sismondi restringe quest' argomento alla
ha osservato, che l' amore della libertà individuale fa  loro  disprezzare la ricchezza, ossia tutti i beni della vita
vita colta e civile sono contenti che venga limitata la  loro  libertà individuale, possono fare il confronto di tutti due
questi prima di venire ad una guerra, nella quale le  loro  ricchezze vanno a pericolo, accetteranno delle condizioni
per sostenersi. D' altro canto se potranno compire la  loro  usurpazione senza bisogno di esterno soccorso, questa gente
quand' essi vollero un re. Egli comandò a Samuele di predir  loro  ciò che porta con se la dignità reale, cioè la tendenza di
si espresse: [...OMISSIS...] Questo non è altro che predir  loro  la legge della Società civile, cioè l' equilibrio fra il
nei secoli di mezzo quando la religione aveva su  loro  gran forza, e non era entrata nelle corti quella politica
private: se porrete i cittadini in uno stato di avere i  loro  diritti difesi con modi onesti, essi non penseranno a
sovrani del medio evo, e questa mancanza portava, che colla  loro  irregolare condotta, lungi dal cavare i vantaggi che loro
loro irregolare condotta, lungi dal cavare i vantaggi che  loro  offeriva la bontà delle costituzioni, venivano a
di prudenza per conservarle. Come la costituzione veniva  loro  strappata un poco alla volta dalla natura delle cose, così
Per questo errore che andava a ferire le costituzioni ne'  loro  visceri, cadevano i governi, ed erano frequenti le
di reggere come un officio di computisteria: elevati colle  loro  idee riguardavano la sovranità come l' officio di render
e quindi non sapevano conoscere degli stretti limiti alla  loro  generosità: consideravano come la più bella loro
alla loro generosità: consideravano come la più bella  loro  prerogativa quella di donar a tutti largamente. S'
senza porvi una giusta moderazione e nell' escludere dal  loro  officio l' Amministrazione economica; giacchè questa
contro de' nobili cercava di cattivarseli col dar  loro  ciò che chiedevano continuamente. In tal modo s' impoveriva
di dar la corona imperiale a Rodolfo d' Habsburg. La  loro  era certo una politica falsa, mentre per i privati vantaggi
principe quelli che si eleggono con ciò uno che limita il  loro  potere e che non lo può accrescere: quelli insomma che già
a dir vero strano che tanti popoli appoggiassero le  loro  instituzioni sopra una base così falsa se non esistesse una
e non sarebbe già facile che ricevessero un capo che  loro  si presentasse per occupare un trono, o vero una supremazìa
il quale era secondo l' equità, secondo lo scopo della  loro  intrapresa, e secondo l' idea ch' essi eransi formata del
intrapresa, e secondo l' idea ch' essi eransi formata del  loro  capo. In tal caso egli esercitava un governo, e faceva loro
loro capo. In tal caso egli esercitava un governo, e faceva  loro  un beneficio, giacchè amministrava la giustizia, metteva
armi del capitano supremo, e tutti i soldati ricevessero la  loro  porzione di terra dalle mani del loro duce; giacchè era
ricevessero la loro porzione di terra dalle mani del  loro  duce; giacchè era egli quello che la divideva e che l'
di una mercede; e di più che come gli avevano ricevuti dal  loro  capo, così restasse al medesimo capo la facoltà di
contro gl' inimici; quindi le terre dovevano ritenere il  loro  carattere primitivo di esser premio del valore e della
costumi che i conquistatori del settentrione ritraevano da'  loro  padri. [...OMISSIS...] Cesare pure dice: [...OMISSIS...]
ogni onore, a prestare ogni riverenza; a ricevere dalle  loro  mani le terre, purchè però le ricevano; a riconoscere in
riguardano con piacere la debilezza del trono; giacchè la  loro  potenza è appunto in ragione di quella debilezza. Il primo
al bisogno in cui le nazioni si ritrovarono di dar al  loro  capo una forza valevole, perchè potesse salvare la nazione
tutta la nazione; ad arricchir bensì quelli coll' attribuir  loro  i terreni, ma nello stesso tempo a conservar la nazione
della nazione ricevessero le terre divise dalla mano del  loro  capo, perchè con ciò si otteneva il primo fine: 2 che le
proprietarŒ, quanto col far dipendere dal comandante le  loro  proprietà: col far che le riconoscessero da lui, e col dar
comoda non si ammollissero e snervassero, e non diventasse  loro  impossibile di staccarsi dalle care loro proprietà, quando
e non diventasse loro impossibile di staccarsi dalle care  loro  proprietà, quando la salute comune esigesse che corressero
esigesse che corressero a schierarsi sotto le bandiere del  loro  duca. Per conoscere tuttavia che tanta potestà data al capo
nazione è in pericolo. Ma molti di voi più affezionati alla  loro  vita tranquilla che memori della giurata promessa,
ed i proprietarŒ si accontentano di diminuire la forza de'  loro  diritti sui loro fondi per non perderli intieramente. Egli
si accontentano di diminuire la forza de' loro diritti sui  loro  fondi per non perderli intieramente. Egli è il caso, come
di quelle che non riguardavano se non l' interesse del  loro  capo. S' accorse adunque che l' obbligazione del servizio
Signori all' incontro i quali erano stati avezzi di dare il  loro  affetto e la loro fedeltà al re sempre in cambio dei doni
i quali erano stati avezzi di dare il loro affetto e la  loro  fedeltà al re sempre in cambio dei doni che ricevevano,
anche troppo economica, giacchè teneva sempre viva la  loro  avidità. Quindi mentre la corte prendeva un alto e nobile
de' feudi continuarono a definirli conformemente alla  loro  prima instituzione; ma la proprietà non apparteneva più al
al principe tutte le parole ampollose, mantennero sempre il  loro  costume, cioè la loro industria per tirare a sè l'
ampollose, mantennero sempre il loro costume, cioè la  loro  industria per tirare a sè l' effettiva ricchezza; tanto la
l' autorità dei principi rimettendoli alla testa delle  loro  nazioni, probabilmente tutte le società civili d' Europa
di feudo, e le partissero come le altre proprietà fra i  loro  vassalli? 1) Le grandi cariche della Corona divennero
di riconoscere con un atto formale che nè essi nè i  loro  eredi potevano pretendere di possederla per un titolo
tutto il rigore delle dottrine feudali; ma il  loro  successore Enrico I giudicò utile per appoggiare le sue
e quei di Francia appigliati ai due opposti partiti che  loro  somministrava la legge feudale, cioè quei di Francia alle
d' indicare con precisione in che sarebbe consistito il  loro  errore: in che avrebbe peccato di sistema l' organizzazione
nessuna attività, nessuna voce da far intendere la  loro  ragione, perchè non sieno oppressati. Ora l' organizzazione
ciò che ne doveva seguire? doveva seguire che le società di  loro  natura prendessero un' organizzazione che fosse media
abbiano incontrato un ostacolo insuperabile che veniva  loro  opposto dalla stessa natura delle cose. Per esempio noi
che le nazioni specialmente cristiane organizzassero il  loro  governo unicamente come un' Amministrazione, che è quanto
uomini le più eminenti idee, e ciò nasceva perchè i due  loro  principali officŒ, erano: 1 il render giustizia, officio
dagli uomini probissimi indipendentemente al tutto dalla  loro  ricchezza e povertà. L' amministrazione perfetta dunque non
materialismo che corrompe i governi de' nostri tempi, dando  loro  la forma di un negozio mercantile; ma si farebbe ancor
eguaglianza, le dette forze non riuscirebbero eguali nel  loro  effetto per la diversità delle forze morali: l' opinione
tale che essi oggimai temono più i danni che possono venir  loro  apportati, quando la giustizia venga dagli uomini
trascurata, che non isperino di vantaggio dalle stesse  loro  ingiuste intraprese sugli altri uomini. Ora tale non è la
non tanto per malvagità, quanto per inavvertenza; poichè la  loro  attenzione è tutta occupata nel calcolare i vantaggi della
nel vedere se si può diminuire il pericolo che nasce dalla  loro  debilezza o dalla loro malvagità; e diciamo, che dovendosi
il pericolo che nasce dalla loro debilezza o dalla  loro  malvagità; e diciamo, che dovendosi la società esporre in
se sono onesti, e se desiderano bensì di conservare il  loro  potere, ma non di trapassarne i confini e di farne abuso,
un peso, gravissimo agli onesti, e mette in tranquillità la  loro  coscienza: la voce della quale pur grida: non è già
quale pur grida: non è già ragionevole il timore che venga  loro  fatto torto, e ristretta la loro autorità. 1 Primieramente,
il timore che venga loro fatto torto, e ristretta la  loro  autorità. 1 Primieramente, perchè le decisioni del
è questa odiosissima tenacità che mostrano i potenti de'  loro  diritti, e che non mostrano giammai tale i deboli? E` forse
assicurar troppo i proprŒ diritti e ricusar un freno alle  loro  usurpazioni e a quelli che li imiteranno dopo di loro. In
può essere la maniera migliore di assicurare i popoli delle  loro  rette e pure intenzioni, se non quella di mostrarsi essi
tutto ciò che n' ha le sembianze, senza diminuire punto del  loro  potere ma solo legittimandolo? di sottomettersi, dico, a
è e può esser la maniera di assicurare i popoli e rendersi  loro  rispettabili se non quella di ispiegare una morale
ed i vizŒ de' trapassati, con cui hanno combattuto i  loro  secoli, e che vincenti o vinti furono giudicati dalla
alla diffidenza illuminata de' popoli da una parte, alla  loro  corruzione profonda dall' altra, non basta nè pure far ciò
equità resa in tal modo splendida e solenne sia di comune  loro  vantaggio. L' uomo che stenta nell' indigenza e che non ha
da probe persone atte a scorgere per la via retta la  loro  coscienza. Vana lusinga! Non varrebbe egli questo argomento
d' una delle due parti, ma debbono tutte due poter dire le  loro  ragioni innanzi al medesimo, e poterne ricevere la
accrescendo l' irritabilità fisica degli uomini, rende  loro  più grave tutto ciò che credono d' ingiustamente soffrire,
costante: egli è dunque questo Tribunale che i popoli colle  loro  inquietudini cercano senza trovarlo, e dimandano senza
debba comparire agli uomini come la più preziosa tutela de'  loro  diritti e come un dono celeste; e ad essa non si convertano
così semplice insieme e grande instituzione, e di averla i  loro  padri fino a' loro tempi prima così a lungo obliata, e
e grande instituzione, e di averla i loro padri fino a'  loro  tempi prima così a lungo obliata, e poscia così a lungo
la incolumità di questo Tribunale sarà il segno della  loro  incolumità: la prosperità sua sarà la loro: e tutto ciò che
che l' instruzione diffusa per le nazioni abbia insegnato  loro  che la conservazione della giustizia è il solo mezzo onde
degli uomini quella che si sforza di tenersi ai più di  loro  sconosciuta e che pretende di trattare del loro bene nel
ai più di loro sconosciuta e che pretende di trattare del  loro  bene nel segreto e nelle tenebre e di celare gl' interessi
alle persone componenti la società per qualche danno  loro  arrecato, e quale debba essere questo compenso perchè sia
questa il suo potere è illimitato: i diritti stessi cioè il  loro  prezzo reale non è l' oggetto del suo potere, ma ne è il
che avevano l' amministrazione, si è strappata dalle  loro  mani l' amministrazione stessa, o si è gittata la società
il Tribunale politico esclusivamente: poichè questi  loro  beni lungi da fornirli d' un titolo favorevole per
favorevole per sostenere tale officio, più tosto valgono di  loro  natura a renderli inetti al medesimo: conciossiachè tolgon
natura a renderli inetti al medesimo: conciossiachè tolgon  loro  quella nudità d' animo, quella tranquilla imparzialità,
che più il vogliono , che più sanno sostenere il giusto  loro  decreto; ecco quelli che debbono essere trascelti al
più strane conseguenze. Soffermiamoci pure ad osservare i  loro  traviamenti sopra un argomento che tanto interessa l'
i negri Changallas sono le femmine che importunano i  loro  mariti a prender dell' altre mogli per rinforzare con un
mogli per rinforzare con un buon numero di figliuoli le  loro  famiglie: e lo stesso dice dei Gallas: la donna sposata la
usando ad argomento principale quello che unendo insieme le  loro  famiglie diverrebbero più forti; mentre all' opposto il
più forti; mentre all' opposto il troppo stretto numero dei  loro  figliuoli, non farebbe che lasciarle senza resistenza
che lasciarle senza resistenza alcuna cadere nelle mani de'  loro  nemici. Le famiglie incorporate nella società civile già
non sentono tanto il bisogno di questa legge, mentre la  loro  esistenza viene dalla società civile protetta. Ma come la
maggior prudenza avessero moderato la moltiplicazione della  loro  famiglia, secondo quello che suggeriva loro la saviezza, ed
della loro famiglia, secondo quello che suggeriva  loro  la saviezza, ed il preveduto ben essere dei loro figliuoli,
suggeriva loro la saviezza, ed il preveduto ben essere dei  loro  figliuoli, era ben ragionevole che fossero premiati nella
discendenti, e che non venissero spogliati del frutto della  loro  virtù da quelle famiglie che imprudentemente, e però
aspirando alle proprietà dei ricchi, vogliono a  loro  invadere questo stesso diritto della moltiplicazione, sono
i figliuoli se voglion lagnarsi si lagnino adunque de'  loro  padri; ma non hanno ragione di pretendere come loro
de' loro padri; ma non hanno ragione di pretendere come  loro  diritto, che le famiglie ricche facendo parte dei loro
come loro diritto, che le famiglie ricche facendo parte dei  loro  beni, limitino con ciò il numero de' loro figliuoli futuri,
facendo parte dei loro beni, limitino con ciò il numero de'  loro  figliuoli futuri, o vero abbiano da prevedere altrettanti
figliuoli futuri, o vero abbiano da prevedere altrettanti  loro  discendenti in quella stessa mendicità dalla quale
possono disputare lungamente senza mai incontrarsi con il  loro  pensiero. Cominciamo dunque subito a domandare: Che cosa è
uniti insieme al fine di dare un ordine pacifico alle  loro  reciproche relazioni, per così fatta maniera, che tutti i
della Chiesa, anche lo Stato, che non è altro che il  loro  complessivo aggregato, avrà una subordinazione e dipendenza
e di legare e sciogliere le anime, e di aprire e chiuder  loro  le porte del cielo, secondo i giudizi ch' ella pronuncia:
dipendente da una data autorità, pel semplice fatto della  loro  volontaria unione non diventano indipendenti, e però nella
volontaria unione non diventano indipendenti, e però nella  loro  unione non si può trovare l' indipendenza, di cui ciascuno
o senza alcun riguardo a questo giudizio, essi mancano alle  loro  obbligazioni, ed il peccato che commettono, trae seco la
obbligazioni, ed il peccato che commettono, trae seco la  loro  eterna dannazione, e può essere punito con la scomunica e
e degli imperii, a temperamento salutare e benefico della  loro  materiale potenza e della forza bruta. Per essa tutti
incoerenti seco stessi, non potendo prescindere in molte  loro  disposizioni da considerazioni superiori a quelle degli
niuna delle cose terrene gli paragonano, ma considerano la  loro  religione come la cosa più preziosa, e più cara di tutte,
quando fossero nello stato di natura, a difendere la  loro  religione con tutte le loro forze, e non solo con il
stato di natura, a difendere la loro religione con tutte le  loro  forze, e non solo con il sacrificio delle sostanze
onnipotenza delle leggi, indipendenza, autonomia , sono le  loro  frasi più care. Questo sistema dunque altrettanto scempio
Ai fautori di cotesto sistema non mancano tuttavia le  loro  giustificazioni, e conviene ascoltarli. « Non è vero,
l' ascolteranno quelli che governano, quando sembrasse  loro  utile, almeno a se stessi, il non ascoltarla? L' hanno mai
Autonomia della maggioranza governi, le minoranze sono alla  loro  mercè, al loro capriccio. Niun avvilimento, niuna servitù,
maggioranza governi, le minoranze sono alla loro mercè, al  loro  capriccio. Niun avvilimento, niuna servitù, niuna
nella sua Chiesa, le accolse a questa condizione, che i  loro  imperanti e i loro civili governi, ed esse stesse le
le accolse a questa condizione, che i loro imperanti e i  loro  civili governi, ed esse stesse le nazioni intere ed i
ad una tale dottrina, qualunque sia il lenocinio delle  loro  parole, sono i nemici del progresso, della libertà, dell'
dunque ai governi civili anche noi, per dirlo di nuovo, la  loro  Autonomia, l' Autonomia nella sfera dell' utile, sfera
utile, perché non è sua. Le due potestà dunque hanno i  loro  proprii oggetti distintissimi e inconfusibili: ma tuttavia
altre, e come i pianeti non percorrerebbero le diverse  loro  orbite con tanta regolarità, se nel bel mezzo di essi non
ci fosse il sole, che con la sua attrazione ne determinasse  loro  il corso, e nel debito ordine, aggirantisi a sé d' intorno,
cerchiamo quale deva essere l' armonia che accordi tra  loro  le leggi e gli atti de' governi civili, e le leggi e gli
già toccate, cioè perché le due potestà impongono le  loro  leggi a sudditi identici, essendo un identico uomo il
difficile: di che la necessità che i due poteri entrino tra  loro  in amichevoli e coscienziose trattazioni, affine di
procedere, e giova oltremodo alla conservazione del  loro  buon accordo, in conformità del volgare proverbio: « Conti
potestà si mantengono dentro i propri confini, la concordia  loro  è immanchevole, e dai loro atti risulta naturalmente a
i propri confini, la concordia loro è immanchevole, e dai  loro  atti risulta naturalmente a ciascuna un reciproco
Cristo per dirigere tutti gli uomini in questa vita alla  loro  perfezione morale, e alla beatitudine nell' altra, per
morale, e alla beatitudine nell' altra, per insegnar  loro  a non peccare, ma in tutte le loro relazioni, come
altra, per insegnar loro a non peccare, ma in tutte le  loro  relazioni, come individui e come membri di qualunque
ed osservino quelle relazioni fra loro, che escono dalla  loro  natura e non son sopraggiunte dall' artificio o dall'
della Chiesa: li unisce affinché abbiano tutela e regola i  loro  diritti reciproci, ed essi coesistano e convivano con
che poteva essere congregata dagli uomini, non eccedendo le  loro  forze: Iddio dunque ne abbandonò ad essi il lavoro. L'
de' filosofi atei, ma del resto ragionevoli, e dimandassimo  loro  che cosa pensano d' un così fatto precetto che si dà ai
quali gli uomini si lasciano movere e determinare alle  loro  operazioni ». L' ateismo stesso dunque, puro e solo, non
». Cotesti legislatori adunque sono sleali: secondo la  loro  passione irreligiosa interpretano il mandato ricevuto dal
dalla religione: anzi questa sta di continuo presente al  loro  pensiero: l' hanno presente, ma per distruggerla; e quand'
con ciò stesso, che nel formare in tal modo le leggi, il  loro  scopo è il progresso dell' empietà. La questione dunque
aspirando a questo infernale intento, come al massimo de'  loro  desiderii, al più ardente de' loro voti. Quanto più l'
come al massimo de' loro desiderii, al più ardente de'  loro  voti. Quanto più l' umanità svolse di mano in mano le sue
sofistici tentarono di spingere avanti la malaugurata  loro  impresa. Di tutti questi sistemi sofistici, forse il più
tale legislazione nel compilarla hanno potuto prendere per  loro  norma due princìpii diversi, cioè o il princìpio « di
che nel caso che in compilando la legge avessero preso per  loro  norma il primo di questi due princìpii, la legge da essi
caso poi che i detti legislatori avessero abbracciato per  loro  norma il secondo princìpio, col quale appunto si propongono
appunto si propongono d' evitarle, la legge uscita dalle  loro  mani sarebbe amica alla medesima religione. Tanto l' una
e il sacrificio: tale la gerarchia de' Pastori e tutto il  loro  governo disciplinare, del quale almeno una parte è
supposto che i legislatori civili si astengano nelle  loro  leggi da tutti affatto gli oggetti religiosi e si
restringano a disporre unicamente intorno a cose di natura  loro  temporali. Ma è ella possibile una tale supposizione? Si
i primi a cadere nelle più aperte contraddizioni con il  loro  principio. Infatti il governo civile mancherebbe al fine
che le sue leggi e le sue disposizioni abbiano anche per  loro  materia degli oggetti religiosi, tali essendo i diritti di
tuttavia essi sono connessi indivisibilmente con la  loro  causa religiosa, ed esistono quando questa è posta, non
religione dei cittadini, è obbligato di più a difendere i  loro  interessi religiosi. Ma se insieme con l' ateismo domina
nazioni, era il governo civile. Diedero dunque forma al  loro  concetto di una teoria politica. Nello stesso tempo che
a se stessi, non solo si mostrano atei indifferenti, ma le  loro  leggi sono un monumento d' odio e di disprezzo di ogni
conservazione dei proprii diritti reciproci, quali vengono  loro  assegnati dalla Religione. In tutti questi tre casi c' è
possedono. E` egli dunque presumibile, che questi padri nel  loro  mandato impongano alle persone a cui affidano il governo la
esistenti, dal quale mandato essi stessi riconoscono il  loro  potere, sopratutto quelli che si dànno il vanto d' essere
al mandato che hanno ricevuto i governi dai popoli; insegna  loro  a operare in opposizione a questo mandato, e così rompere
in opposizione a questo mandato, e così rompere la fede ai  loro  mandati, e infrangere (per usare le frasi d' un Sommo
il contratto matrimoniale. Si arrogano adunque con la  loro  distinzione l' autorità di decidere quale sia l' oggetto
contratto. Ebbene, per quanto vadano costoro errati nelle  loro  opinioni, quello che a noi importa dimostrare non è
un princìpio più elevato e più universale, che sfugge alla  loro  considerazione. Che poi la legge del così detto matrimonio
numero degli infelici bambini abbandonati dagli snaturati  loro  genitori (2). Tali disposizioni di quel governo civile
alle figlie che avrebbero avuto il coraggio di allattare i  loro  bambini in pubblico (3). Ognuno sa che il matrimonio civile
Allora si risolsero di distruggere l' opera della  loro  legislativa sapienza, riabilitando, in virtù della stessa
governi civili, che invocando la libertà di coscienza nelle  loro  leggi e nei loro atti, non si curano di velare l'
invocando la libertà di coscienza nelle loro leggi e nei  loro  atti, non si curano di velare l' insincerità del loro
e nei loro atti, non si curano di velare l' insincerità del  loro  procedere, e di più hanno la vanità di far trasparire ad un
e di più hanno la vanità di far trasparire ad un tempo e la  loro  falsità e la loro incredulità, dichiarandosi per la libertà
vanità di far trasparire ad un tempo e la loro falsità e la  loro  incredulità, dichiarandosi per la libertà di coscienza. La
di qualunque religione non potessero più esercitare il  loro  culto fuori dei templi, instituì ancora nuove cerimonie
l' assoluta e piena libertà religiosa di coscienza ch' egli  loro  promette. Ecco che cosa s' intende nel sistema legale
di coscienza: s' intende quella porzione che non viene  loro  tolta dalla legge civile. All' opposto, la questione della
uomini, o viceversa se gli uomini debbano conformare le  loro  leggi a quelle di Dio »; e di conseguente, quando le due
i cristiani non potevano fare gli atti che emanavano dalla  loro  fede religiosa; ma questi atti non essendo legali, poiché
quegli altri non proibiti dalle leggi che emanassero dalla  loro  fede religiosa! Che se non avevano altra fede religiosa che
Stati costituzionali e delle repubbliche, che dettano le  loro  leggi atee; soltanto che allora s' attribuiva alla volontà
ma, parlando sempre in astratto, assicurano sulla  loro  fede i popoli, che una legge, quando è atea, adempie
com' essi dichiararono solennemente, quello che suggerì  loro  la legge universale sul divorzio, ma un altro princìpio
i legisti: vi dicono di partire, nella formazione delle  loro  leggi, dal princìpio della libertà di coscienza, e poi,
e poi, quando voi li riconvenite della falsità del  loro  asserto, vi scambiano le carte in mano, e vi dicono di
della libertà di coscienza? Io crederò, per diminuire il  loro  torto, che prima di mentire a noi, abbiano mentito a se
di adempire alle più gravi obbligazioni che impone  loro  la fede religiosa che professano, e li obbliga a permanere
propria coscienza, vogliono ricongiungersi. Questo è un  loro  sacro diritto, è un atto altamente morale. La legge civile
Che se si riuniscono, devono farlo in onta della legge, e i  loro  figli sono considerati illegittimi. I diritti dunque che
sono considerati illegittimi. I diritti dunque che vengono  loro  in conseguenza della religione che professano, sono
sono distrutti da quella legge civile del divorzio, ed il  loro  esercizio aggravato d' incomodi e danni gravissimi. Ora,
una religiosa credenza possono liberamente esercitare i  loro  religiosi diritti. Di nuovo adunque hanno pronunziata una
credenze, o non ne hanno abbastanza per raffrenare le  loro  passioni, l' orgoglio sopratutto, e lo spirito di
arditi brigatori e faccendieri sono temuti oltremodo per la  loro  attività sempre inquieta e intraprendente. I governi
intraprendente. I governi utilitari dunque si mettono dalla  loro  parte, fanno loro delle concessioni e così la fazione
governi utilitari dunque si mettono dalla loro parte, fanno  loro  delle concessioni e così la fazione incredula riesce infine
e accidentale, perché è quella, né più né meno, che viene  loro  imposta dai partiti su cui s' appoggiano. Riassumendo, tre
prendere intorno all' intelligenza dei princìpii. La  loro  universalità, quel ch' è più, e le parole indeterminate con
ed irreligiosi, approfittandosi sofisticamente della  loro  indeterminazione, se ne prevalsero per ingannare ugualmente
per lo contrario, che gli indicati princìpii sono nelle  loro  espressioni indeterminati, e che involgono dell' incertezza
certi gruppi di essi, gruppi o classi formate da certe  loro  differenze, a ciascuna delle quali ha minuto riguardo la
che possa distinguere i cittadini tra loro, in tutta la  loro  vita e in tutte le loro abitudini, e in tutto il modo di
i cittadini tra loro, in tutta la loro vita e in tutte le  loro  abitudini, e in tutto il modo di operare, anche riguardante
condizioni in cui i cittadini si trovano, e delle varie  loro  differenze? Se la legge civile è istituita all' utilità de'
qualche ragionamento che si possa trovare il fondamento del  loro  sistema, ma nelle loro disposizioni d' animo e ne' loro
si possa trovare il fondamento del loro sistema, ma nelle  loro  disposizioni d' animo e ne' loro istinti. Alcuni di essi
del loro sistema, ma nelle loro disposizioni d' animo e ne'  loro  istinti. Alcuni di essi non si persuadono che la Religione
religioso. Quindi, con tanto più piacere inseriscono nelle  loro  leggi qualche elemento d' empietà, inquantoché sembra loro
loro leggi qualche elemento d' empietà, inquantoché sembra  loro  con ciò di fare una bravata, e d' ostentare nello stesso
un tantino increduli. E` questo un gusto delicatissimo alla  loro  vanità! Fatti uomini leggeri da questa loro tutta
alla loro vanità! Fatti uomini leggeri da questa  loro  tutta individuale disposizione (quando altramente
fermo ostacolo nelle coscienze, onde o sono rovesciati da'  loro  gradi, o, essendo scaltri e proteiformi, cedono senza
sentono, e il volere che essi vi cedano un briciolo della  loro  religione, è impresa così pazza, come pretendere che ve la
certi civili legislatori: sono contrariissimi (a udire le  loro  proteste) a voler distruggere la Religione, ma si
inflessibile, sapete voi perché? perché è divina. Sembrando  loro  impossibile che la cosa sia così da vero, scherniscono come
scherniscono come fanatici coloro che non si adattano alle  loro  voglie discrete. Ma tant' è: o conviene abolire il
dalla licenza, considerando essi come mezzo opportuno al  loro  intento la confusione stessa de' concetti. Tutto questo non
riconoscerà che i governi licenziosi, lungi dal mirare co'  loro  atti a stabilire la libertà, mirano veramente ad edificare
quando ci trovino il tornaconto, o credano secondo il  loro  calcolo di trovarcelo: né si può entrare con cotestoro in
per venirci. Poiché que' governi, che con le leggi e con le  loro  disposizioni lasciano i cittadini liberi ad operare quanto
naturalmente è lecito e buono, questi, qualunque sia la  loro  forma, o monarchia, o aristocratica, o democratica, o
e quanto più li lasciano liberi a ciò e meno dànno  loro  impacci di leggi e di decreti, tanto più sono liberali.
Que' governi all' incontro, di nuovo qualunque sia la  loro  forma, che nella formazione delle loro leggi, e in tutti i
qualunque sia la loro forma, che nella formazione delle  loro  leggi, e in tutti i loro atti seguitano la massima, che c'
forma, che nella formazione delle loro leggi, e in tutti i  loro  atti seguitano la massima, che c' è tanto più di libertà in
la rende difficile; poiché gli uomini viziosi difendono la  loro  libertà di peccare impunemente in due modi. Alcuni con la
diritto di non essere molestati dal governo a cagione del  loro  operare vizioso: onde in questo senso chiamano l' impunità
felicità materiale, vi tradiranno. Cercano essi pure il  loro  benessere: s'affratelleranno con voi, come un elemento di
v'abbandoneranno per godere tranquillamente della  loro  conquista. È la storia dell'ultimo mezzo secolo e il nome
uomini, da quei filosofi, al materialismo, tradire la  loro  missione, tradir l'avvenire, tradire la loro Patria e se
tradire la loro missione, tradir l'avvenire, tradire la  loro  Patria e se stessi, dietro alla stolta immorale speranza
né vita d'apostoli, né cosa alcuna fuorché la vanità dei  loro  sistemi, io lo dico con profondo convincimento, non
liberi, fra nazioni libere, capaci di coscienza della  loro  missione. Credo che l'uomo deve mangiare e vivere e non
Caino alla spia volgare dei nostri giorni, i traditori dei  loro  fratelli, gli uomini che si son messi sulla via del male,
davanti e senza conoscenza di Storia fuorché della  loro  nazione e spesso della loro città, guardavano al genere
di Storia fuorché della loro nazione e spesso della  loro  città, guardavano al genere umano unicamente come un
di uomini, senza vita e legge propria, e non derivavano i  loro  pensieri fuorché dalla contemplazione dell'individuo. La
dell'individuo: l'Umanità come corpo collettivo, rimase  loro  ignota. Conobbero la Provvidenza e la sostituirono alla
erano infallibili. Dimenticavano che il fondatore della  loro  religione era venuto, non ad annientare la Legge ma a
egualmente pieni d' amore dell' umanità, che rivolgendo i  loro  sguardi a questo spettacolo morale che il presente stato
lagrime della gioia de' vincitori si mescolino a quelle che  loro  spreme una compassione involontaria ed un sentimento
pur troppo si ritrovano indeboliti dal combattimento, e le  loro  file non sono piene: e solo dai secoli aspettar si può ai
fatto a letizia, alle più ampie speranze del futuro, e par  loro  di vedere già sereno il cielo perchè s' accorgono del molto
pura e più splendida la divina sua religione; come è colle  loro  persecuzioni ch' egli purifica la sua Chiesa dagli affetti
di tutti i punti d' appoggio, su' quali poteva riposare il  loro  cuore; eglino sentono tutta intera la forza di quella
stessa senza conoscere che questa non era punto la  loro  inimica. Tale sciagura toccò a' cristiani trascurati nello
toccò a' cristiani trascurati nello studiare intimamente la  loro  divina religione, ch' essi presero in fallo, avvisandosi
hanno giammai estinto interamente il fuoco religioso ne'  loro  cuori, perchè non vi hanno giammai estinto il germe della
da principio di trovarvi la verità, rimasero vittima della  loro  poca fede e precipitarono in quel fondo di perdizione, onde
fede e precipitarono in quel fondo di perdizione, onde par  loro  impossibile rilevarsi! D' altra parte l' errore non istà
rimanevano per tanto tempo da lei divisi, e che avevano da'  loro  stessi padri ricevuto l' infelice retaggio di tanta
divisione, non hanno sentito negli estremi pericoli della  loro  virtù il bisogno della loro madre sempre tenera e sempre
negli estremi pericoli della loro virtù il bisogno della  loro  madre sempre tenera e sempre sospirosa sopra di loro? Duro
perdono dal cielo, a condizione di universale perdono fra  loro  e di scambievole compatimento in nome del comun Redentore,
e quasi non fossero mai stati al contatto per così dire de'  loro  simili sembrano abitatori di regioni più pure e più
di religioso e di rispettabile che l' ottima intenzione de'  loro  inventori; e in questa loro opinione fermissimi, sono
che l' ottima intenzione de' loro inventori; e in questa  loro  opinione fermissimi, sono pronti di sacrificare con animo a
con coraggio: se il faranno, dileguate le vane chimere che  loro  traversano il sentiero della luce, essi si vedranno ben
della luce, essi si vedranno ben presto fuori di queste  loro  tenebre, fuori di quest' aria grave e nebbiosa, in regioni
l' anima nelle dottrine, v' infonde l' ordine , stringe le  loro  parti fra loro, ed ecco un altro modo onde questa religione
che si trovano nell' uomo, col volerle tutte ordinate fra  loro  all' unico fine, sì che armoniosamente e secondo la natura
i difetti, di vedere come quelle qualità stieno fra  loro  disunite ed in combattimento, come, apportando d' un lato
non giunge giammai a rallargarsi e considerare le cose nel  loro  totale, ma le considera sempre l' una partita dall' altra,
la improporzione e inteso chiaro quanto l' esito del  loro  combattimento doveva essere infelice, e però non tentabile:
sapienti e dei veraci. Que' falsi sapienti consumano i  loro  affetti nelle cose particolari, ristringendo tutta la possa
nelle cose particolari, ristringendo tutta la possa del  loro  cuore ad alcuni oggetti, e però sconoscendo ed odiando
tutte insieme le considerano, e distribuiti alla misura del  loro  rispettivo valore, pesando il valore delle cose singole
pesando il valore delle cose singole colla ordinazione  loro  agli scopi generali, e gli scopi generali sottomettendo
generali sottomettendo all' universalissimo, il quale è  loro  bilancia unica, e però non mai variabile: di che viene la
bilancia unica, e però non mai variabile: di che viene la  loro  costanza e sicurezza d' animo e d' intendimento. Intima è
presi: nelle cognizioni ammettono e rigettano quelle che  loro  più piacciono ovvero dispiacciono: quelle che più s'
ovvero dispiacciono: quelle che più s' accordano co'  loro  affetti, o che con essi discordano: ed a capriccio
con essi discordano: ed a capriccio contraffanno nelle vane  loro  imaginazioni la incommutabile verità. I savii cristiani
cristiani all' opposto reputano, che quanto sta fuori di  loro  sia fornito di cert' ordine fisso, immutabile, dipendente
fisso, immutabile, dipendente dalla prima cagione e non dal  loro  arbitrio: al quale ordine gli uomini sono tenuti di
al quale ordine gli uomini sono tenuti di conformare la  loro  mente, se vogliono partecipare della verità, e di
se vogliono partecipare della verità, e di conformare il  loro  cuore, se vogliono godere della pace. Non è la verità l'
è l' opera della verità (1). Però a qualunque cosa  loro  si presenti danno quell' affetto, il quale ella merita,
con quel tutto che hanno sempre innanzi agli occhi: però il  loro  affetto lungi dal turbare il loro intendimento, o dall'
agli occhi: però il loro affetto lungi dal turbare il  loro  intendimento, o dall' affaticarlo, procede con quello a sì
camminando al giorno della fede vedono colla mente  loro  tutte le cose composte in un ordine solo risplendente di
lor conceduto giammai di limitare i pensieri fermandoli dal  loro  corso in qualche oggetto sparso in sulla via che
quello che lo origina, assegnando a tutte le altre cose il  loro  posto, la loro forma, il loro inclinamento, e all' incontro
origina, assegnando a tutte le altre cose il loro posto, la  loro  forma, il loro inclinamento, e all' incontro consideriamo
a tutte le altre cose il loro posto, la loro forma, il  loro  inclinamento, e all' incontro consideriamo tutte le altre
primo sistema, che dirò il sistema del sensibile, dopo la  loro  distruzione ritornino alla vita; ma non più come principali
della perfetta natura del comun padre che veniva  loro  comunicata per mezzo della naturale generazione; così nel
che non si riposa se non vede condotti alla piena  loro  statura i suoi avventurati figliuoli; a ciascuno de' quali
simili vengano a parte della stessa avventura, e anche a  loro  sia data la perfezione. Così la Religione perfeziona l'
vita de' più perfetti rivolta sempre a segregarsi quanto è  loro  più possibile da tutte le sensibili cose. Ed ancora questo
rivolto in bene: mentre il solo uso di quelle cose per la  loro  naturale acconcezza a dilettarci è un indugio alla rapida
le cose naturali e sensibili senza riferirle alla  loro  cagione primitiva, esse si disgregano e spargono fra di
uno di essi, esprime l' intendimento di tutti, cioè che il  loro  spirito attendendo alle cose materiali, e a queste
troppo i figliuoli di questo secolo sono nella generazione  loro  più prudenti, cioè più sagaci nel ritrovare que' mezzi che
più sagaci nel ritrovare que' mezzi che possono essere a'  loro  scopi opportuni, di quello che sieno i figliuoli della luce
i figliuoli della luce (3); ma sgraziatamente non vale la  loro  sagacità, poichè con nessuna sagacità o prudenza si può
a un medesimo, se si debbano prezzare più le cognizioni dal  loro  numero, ovvero dalla scelta e qualità loro (1): e credo che
cognizioni dal loro numero, ovvero dalla scelta e qualità  loro  (1): e credo che qualunque assennato non dubiterà che il
ma ad una distribuzione e colleganza fra esse, secondo i  loro  naturali e legittimi vincoli. Questo stesso regolamento ed
degli educatori. Ed io concedo che i più fanno l' opera  loro  in parti, e senza disegno fisso danno, per così dire, de'
alla privata, o la privata alla pubblica. Tutte due hanno  loro  vantaggi particolari, nè può l' una all' altra comunicarli.
ridurre tutti gli altri, perchè tutti convengono colle  loro  intenzioni e scopi nell' uno o nell' altro di que' primi
poste in dignità, ma le voci di tutta la nazione e le opere  loro  onde inchiarirono, è cosa impossibile che sul tutto di
cose le quali sembra che nulla abbiano di profondo e che la  loro  natura sia per così dire di essere superficiali: tali sono
uomini da un' improba fatica? Non fecero che raddoppiarne  loro  il carico: giacchè non potendo questi prescindere da quelle
non potendo questi prescindere da quelle questioni, col far  loro  dimenticare tutto ciò che ne avevano meditato le
sono come sementi, che si sviluppano nel corso di  loro  vita; sono verità, che quantunque oscure diventano poi
luce; che si fanno alimento alla intelligenza per la stessa  loro  oscurità, la quale viene cangiandosi in luce più pura,
sono i più pregni di pregiudizi, e stanno fissi a certe  loro  abitudini e foggie di pensare loro proprie e quasi
e stanno fissi a certe loro abitudini e foggie di pensare  loro  proprie e quasi ammanierate: per cui quanto l' uomo sarà
uomini da natura variatissimi non alla foggia che più  loro  conviene, o per dir meglio a quella quasi larga e
Poichè l' aspettazione di un largo e giusto premio alle  loro  fatiche, sarebbe anch' essa non picciolo eccitamento ad
animo degli uomini dotti ha quel lucro onorato che accresce  loro  i mezzi e gli agi o della vita, o degli studi. La quale
toglie molti altri dispendii, non gravi a dir vero, ma pel  loro  numero e per la loro continuità più dannosi a mio credere
non gravi a dir vero, ma pel loro numero e per la  loro  continuità più dannosi a mio credere alla economia, fatte
e riceverebbero una buona direzione a comune vantaggio i  loro  ingegni; perciocchè quando in quest' opera fossero
opera fossero impegnati, col bene di questa fisserebbero le  loro  idee, altramente vaghe, e talora nocevoli. E quantunque
a' bisogni degli uomini; e più o meno converrà alle  loro  necessità, secondo che più o meno vi regnerà: nè questo
così quella li punirebbe colla privazione del gran bene che  loro  offeriva, e ch' essi verrebbero indirettamente a ricusare.
e quasi naturalmente nell' uomo fioriscono, dare  loro  coltivamento. Poichè indarno altri si sforza di andare
la italiana, la latina e la greca, consanguinee tra  loro  e non soverchiamente difficili, se se n' allevia lo studio
che si sente ne' fiorentini scrittori, ed usiamo delle  loro  grammatiche, conciossiachè è lor nativa tal grazia di
difficilmente a gran pezza conseguiamo per arte; venendo a  loro  tal dono non so dir io se più dall' aure soavi de' colli o
stesse, oltre nascere per quel general vincolo del  loro  fine che vorrà esser fatto conoscere al giovanetto, si
che la insegni in ordine naturale a' fanciulli, rivolto a  loro  appianare l' intelligenza della Scrittura. E quest' opera
nel fondo della pura coscienza la verità, e splende in  loro  il lume di Dio, quanto per munirli contro agli sgraziati
più in mostra l' incredibile debilezza e fallacia del  loro  ingegno e il dominio cieco delle passioni, fino nelle menti
delle grandi verità, che trasporta noi nel mezzo alle  loro  contese, che mette insomma il nostro ingegno in azione; e
ma l' una e l' altra è necessaria; e perchè ottengano il  loro  fine debbono essere fatte l' una per l' altra. Senza la
antica e moderna, fornendo questi due lumi della storia di  loro  carte e tavole, nelle quali per amena maniera si faccia
riducono; poichè o riguardano le quantità delle cose, o le  loro  qualità. Questo studio della natura perciò potrà essere in
perfezione: giacchè è da confessare che se rapidi furono i  loro  passi, e grande lo spazio percorso; quella rapidità però fu
di tirarmi sopra lo sdegno de' retori, e de' giovani  loro  ascoltatori. E comincerò osservando come il risorgimento
di tanta perfezione in esprimersi; e però mancava  loro  un esempio che rendesse possibile alle loro imaginazioni
e però mancava loro un esempio che rendesse possibile alle  loro  imaginazioni quello, che vedevano in fatto: per il che
triviali e comuni, come oracoli atti a tagliare pel peso di  loro  autorità ogni più incerta questione, e ciò senza
promiscuamente cogli scrittori cristiani; e interpolati i  loro  costumi ai nostri; e le loro false virtù senza alcuna
cristiani; e interpolati i loro costumi ai nostri; e le  loro  false virtù senza alcuna maraviglia poste al lato dell'
a' giovani, e come gli antichi debbono essere preparati  loro  appositamente con iscelta e con corredo di note e d'
corredo di note e d' osservazioni, che chiami e castighi la  loro  morale ed il loro spirito colla severa legislazione e collo
d' osservazioni, che chiami e castighi la loro morale ed il  loro  spirito colla severa legislazione e collo spirito de'
i secreti dell' arti, dove non sia scoperta e visibile ai  loro  occhi tutta intera l' opera dell' eccellente artefice;
colle scienze dell' Università ch' ella sia veramente il  loro  sostegno, anzi la loro generatrice. Da essa debbono quelle,
Università ch' ella sia veramente il loro sostegno, anzi la  loro  generatrice. Da essa debbono quelle, per così dire,
a tener gli uomini tanto divisi, tanto inimici fra  loro  senza cagione. Ma il legame più intimo che abbia la
ma questi due modi hanno una troppo stretta parentela fra  loro  perchè non si ravvicinino, giacchè egli sembra che l' uno
fra loro: e le nazioni ed i secoli pugnan pur fra  loro  in tanto pazza e in tanto feroce battaglia. Perchè in
nella concorrenza de' vari oggetti ben avvincolati fra  loro  ad un solo termine; l' interezza del metodo nella
e vie più in quelli di Condillac, come pure di tutta la  loro  scuola, la quale tiene un linguaggio che pare chiarissimo,
ma rivolgerle da tutte bande, fissarle, e precisarle co'  loro  caratteri, sicchè non si possano scambiare con altre: e
che collocato per filo e per segno dentro a certo loculo da  loro  fissato ti lodavano a cielo come cosa nuova e profonda.
non so quale agevolezza mirabile nella varia celerità delle  loro  menti. E di questa abilità di trovare ed amare egualmente
gli antichi; perciocchè conoscevano che se il  loro  discorso avessero reso dolce e aggradevole, avrebbero già
cristiani chiamati dalla Religione alla educazione de'  loro  popoli, ai quali fidatamente indirizzerò queste sacre
il maggiore tra i doveri dei governi civili, così ella reca  loro  altresì la massima consistenza ed utilità. La giustizia
della morale. Costoro in conseguenza dell' assoluta  loro  negazione d' ogni morale, non possono ammettere che il
ma la morale che ammettono è dimezzata, accomodata alle  loro  passioni, e a' loro interessi, non ricevuta qual è, qual
ammettono è dimezzata, accomodata alle loro passioni, e a'  loro  interessi, non ricevuta qual è, qual dev' essere, ma
è universale, cioè hanno diritto d' insegnare ai  loro  simili tutti indistintamente gli uomini dentro i tre limiti
con un' assoluta negazione de' limiti morali, e d' insegnar  loro  a confiscare con molt' altri diritti naturali anche quello
pericolo allora sarà che si spoglino i Governi anche delle  loro  legittime attribuzioni all' insegnamento. Poichè ogni
e con una cieca resistenza producono l' ira che toglie  loro  anche più del giusto. Mentre dunque c' è tempo si studi il
(1). Gesù Cristo infatti diede agli Apostoli e a' Vescovi  loro  successori il comando e il diritto d' ammaestrare le
su tutti i mezzi coi quali i fedeli comunicano tra  loro  le dottrine, il principale dei quali è la stampa. Se dunque
dovere e l' autorità d' avvisarli del pericolo, e d' impor  loro  l' obbligazione di guardarsene, e di punirli altresì colle
indipendentemente dalla Chiesa Cattolica, o impedisse  loro  di tenere o di professare quella della Chiesa, esso non
di tutti i preti indisciplinati, scorretti e ribelli ai  loro  Vescovi: se per un bastardume di liberalismo distribuisca i
a' sacerdoti che lungi dal corrispondere ai doveri della  loro  santa vocazione, conducono una vita secolaresca,
vita secolaresca, abbandonando anche i segni esteriori del  loro  stato, e vergognandosi delle vesti sacerdotali, o
cosa è, che i Vescovi sono obbligati di ricordarsi della  loro  divina autorità sopra i propri ministri, e devono
più di forza le briglie che si sono forse allentate nelle  loro  mani in tempi di più fede e di più benevolenza dei Governi
Governi, usando dall' altra tutte le armi spirituali date  loro  da Cristo contro i sacerdoti ostinati, che loro ricusano la
date loro da Cristo contro i sacerdoti ostinati, che  loro  ricusano la promessa ubbidienza; 5 Ma ancora maggiore si
chi nelle circostanze particolari giovi meglio che cada la  loro  scelta, appunto perchè deve esser libero anche il diritto
insegnare, se non con un solo metodo, e questo imposto  loro  da una mano invisibile, poichè quando il Governo lo impone,
ai dotti; il primo di non mettere all' esercizio del  loro  diritto d' insegnare alcun impedimento; il secondo di
d' insegnare alcun impedimento; il secondo di lasciar  loro  la libertà di seguire nell' insegnamento quei metodi che
o indirettamente che i dotti esercitino con libertà il  loro  natural diritto d' insegnare. A questa specie di Governi,
e prima di ricevere la licenza dieno delle prove della  loro  scienza. Le prove poi della scienza tocca a noi Governi lo
ignoranti, ricorrendo a quelli che non possono insegnare  loro  cosa alcuna. Una libera concorrenza adunque, aiutata da
Questo nuovo impedimento, posto al libero esercizio del  loro  diritto, è ancora più gravoso del primo. Con questo il
Sembra che si voglia con tutto ciò piuttosto che provare la  loro  scienza, provare la loro borsa. Intanto è evidente, che per
tutto ciò piuttosto che provare la loro scienza, provare la  loro  borsa. Intanto è evidente, che per quanta scienza o anche
una ferula più crudele ancora pei maestri medesimi, e il  loro  liberalismo consiste bene spesso nel proibire severamente
con modi rispettosi, cortesi, generosi, e non rendendo  loro  difficile e grave l' assumerlo, sia ponendo loro tra piedi
rendendo loro difficile e grave l' assumerlo, sia ponendo  loro  tra piedi impacci, incomodi e spese; sia ancor più,
facile ritrovare non pochi maestri che, avendo già fatto il  loro  tirocinio in tali scuole, e date prove della loro probità,
fatto il loro tirocinio in tali scuole, e date prove della  loro  probità, scienza ed attitudine all' insegnare, potrebbero
il diritto di scegliere per maestri ed educatori della  loro  prole quelle persone, nelle quali ripongono maggior
contiene i diritti speciali seguenti: 1 Di far educare i  loro  figliuoli in patria o fuori, in iscuole ufficiali o non
pubbliche o private, come stimano meglio al bene della  loro  prole; 2 Di stipendiare appositamente quelle persone, nelle
famiglia insieme istituendo scuole dove mandare in comune i  loro  figliuoli. Il diritto che hanno i padri di famiglia di far
di far istruire ed educare da chi giudicano meglio la  loro  prole non è indeterminato, nel qual caso non sarebbe
cessa. Primieramente anche i genitori devono rispettare ne'  loro  figliuoli i diritti connaturali agli uomini tutti, diritti
i maestri e gli educatori che credono migliori, non dà  loro  il diritto di prescrivere alle persone che eleggono o
è una facoltà di fare del bene ai figliuoli, e non di far  loro  del male. I Governi monopolisti dell' insegnamento, come
che riconoscono nei padri il diritto di fare istruire i  loro  figliuoli da persone di loro fiducia, scelte senza
il diritto di fare istruire i loro figliuoli da persone di  loro  fiducia, scelte senza impedimento, ma poi aggiungono: « Ciò
liberali , sono teste inconseguenti, senza principii. Col  loro  ragionamento distruggono ad un tempo il concetto del
una cosa che emana da essi, e in quella misura che essi a  loro  beneplacito concedono agli uomini ed ai cittadini? Come? se
ed ai cittadini? Come? se credono di poter disporre a  loro  arbitrio senza scrupolo alcuno della libertà di tutti, ed
costituzionale. Allora la libertà d' istruire ed educare i  loro  figliuoli, lasciata pienamente ai padri di famiglia, sarà
pienamente ai padri di famiglia, sarà opportuna, e noi  loro  la concederemo ». Ma, cari signori, volete voi da vero che
allora diverremo liberali anche noi, cioè non impediremo la  loro  libertà. Per intanto vogliamo impedire la libertà altrui,
ancora usare della propria libertà, questa non varrebbe  loro  cosa alcuna. Se dunque un tal Governo giudica ed opera di
di famiglia non siano liberali abbastanza per esercitare il  loro  diritto naturale di fare istruire ed educare i loro
il loro diritto naturale di fare istruire ed educare i  loro  figliuoli da chi vogliono, e supplicate il Governo di
acciocchè non possano esercitare liberamente questo  loro  diritto? E` questo un essere coerenti ed onesti? Volete
libertà dell' istruzione e dell' educazione da darsi a'  loro  figliuoli, non potrebbero giudicare come voi, perchè
in virtù della forza bruta, ogni qualvolta glie ne sia data  loro  l' opportunità , ve lo concedo. Ma veniamo alle strette,
non siano ancora abbastanza liberali per far buon uso del  loro  diritto naturale, di far istruire ed educare i loro
uso del loro diritto naturale, di far istruire ed educare i  loro  figliuoli da chi loro ben pare? e che si deva perciò
di far istruire ed educare i loro figliuoli da chi  loro  ben pare? e che si deva perciò impedire la loro libertà,
da chi loro ben pare? e che si deva perciò impedire la  loro  libertà, con vincoli posti appositamente per questo dal
liberi di scegliere le scuole e i maestri, metterebbero la  loro  confidenza nel clero regolare e secolare: è dunque
nell' animo de' cittadini, il clero sarà sempre il  loro  confidente, e in generale crederanno, che esso, dedicato
ufficio a tutto ciò che è santo, e che è intemerato, presti  loro  una assai maggiore malleveria per l' istruzione e l'
maggiore malleveria per l' istruzione e l' educazione della  loro  amata prole, che non possano prestarla uomini secolari
i diritti de' padri di famiglia, e di non impedire la  loro  libertà di esercitarli. E` vano dunque sperare d' ottenere
nostri dottrinari dell' opportunità, giacchè l' opportunità  loro  non può venire: e guai alle nazioni, a cui venisse una tale
alcuni, se i padri di famiglia potessero far allevare i  loro  figliuoli da chi loro ben piacesse? Anzi consolidata. La
di famiglia potessero far allevare i loro figliuoli da chi  loro  ben piacesse? Anzi consolidata. La forma costituzionale, se
i cittadini concordi spontaneamente , o la volete impor  loro  colla forza e col raggiro. Nel primo caso dovete mutare
costringendoli a diventare costituzionali col dichiarare  loro  che devono deporre le proprie opinioni e prendere le
dei padri di famiglia come un diritto, e poi impedirne  loro  l' esercizio, consultando l' opportunità (già s' intende l'
educatori non devono esser trattati come servi , da chi dà  loro  lo stipendio, ma con riverenza e gratitudine pel servizio
tre categorie di persone si può domandare quali diritti  loro  competano riguardo all' insegnamento. Come abbiamo difeso i
n' hanno un naturale diritto, e deve esserne lasciata  loro  la piena libertà d' esercitarlo. Deve loro essere ancora
esserne lasciata loro la piena libertà d' esercitarlo. Deve  loro  essere ancora lasciata la libera scelta de' maestri ed
de' maestri ed istitutori, salvo il dovere morale che  loro  sempre rimane d' eleggerli con saviezza. Ma questo diritto
insegnamento. Non devono dunque i benefattori imporre a  loro  arbitrio il metodo che seguir devono i maestri nelle
soverchia. Ma quelli che così la pensassero, sospendano la  loro  sentenza, fino che abbiano inteso l' intero nostro
della cosa li modera reciprocamente e naturalmente nel  loro  esercizio, e gli armoneggia insieme. E per fare un cenno di
ufficiali, il Governo ha il diritto, non già d' imporre  loro  condizioni arbitrarie, ma sì d' avere da essi una prova,
affari, assai pochi vorranno mandare a quelle scuole i  loro  figliuoli. Non intendiamo punto di dire che anche quelli
e generosi sentimenti. Queste, e queste sole, danno nel  loro  carattere morale, provato col fatto del disinteresse, una
il solo fine del bene della gioventù raccoglie tutto il  loro  pensiero e le loro facoltà. Anzi i benefici e i virtuosi
bene della gioventù raccoglie tutto il loro pensiero e le  loro  facoltà. Anzi i benefici e i virtuosi non sanno neppure
non sanno neppure difendersi dagl' ingiusti attacchi che  loro  possono venir fatti, o quand' anche lo sapessero è loro
che loro possono venir fatti, o quand' anche lo sapessero è  loro  infinitamente molesto il discendere a tali zuffe
benefici, e quello de' padri di famiglia, togliendo da'  loro  occhi una seduzione funesta o molesta. Sono lontanissimo,
proprietari: ed è conveniente che gli amministratori diano  loro  guarentigie sufficienti della loro amministrazione e
gli amministratori diano loro guarentigie sufficienti della  loro  amministrazione e dispensazione. Come la nazione ha diritto
in tal modo, che nella buona riuscita fosse impegnato il  loro  onore. Noi abbiamo posta in questo modo la questione perchè
illesi e proteggere tutti que' diritti che sono per  loro  natura anteriori ad essi. L' autorità comunale dunque,
momento all' altro e senza giusti motivi: dee proteggere la  loro  libertà nell' uso de' metodi, e nella condotta delle
un altro che gli convinca d' errore, ovvero aggiunga al  loro  insegnamento qualche parte essenziale dai primi ignorata.
qualunque fossero, volessero insegnare un' altra dottrina  loro  propria, non avremmo de' maestri, ma solamente de' ciechi,
Ci sono dunque degli uomini, a cui sembra che si tolga  loro  la terra sotto i piedi, se si manifesta un desiderio che
questa forza che tutti i cittadini, e per sè e per la  loro  religione, dimandano guarentigie, è contro questa forza che
non solo data alla Chiesa, ma data a tutti i cittadini e ai  loro  diritti, data allo Stato medesimo, e dirò di più, è una
conto. Il Governo può designare le scienze in generale col  loro  nome, può dire: « Queste e queste scienze s' insegneranno
dottrina religiosa e morale come la più preziosa delle  loro  ricchezze, e la causa principale della loro civiltà e del
preziosa delle loro ricchezze, e la causa principale della  loro  civiltà e del loro progresso. Ma in qual maniera potrà il
ricchezze, e la causa principale della loro civiltà e del  loro  progresso. Ma in qual maniera potrà il potere dare qualche
Governi contro la propria coscienza; sanno nel fondo del  loro  cuore d' essere usurpatori d' una potestà che loro non
del loro cuore d' essere usurpatori d' una potestà che  loro  non ispetta; ma hanno la forza in mano e la forza bruta è
possano meglio adempire il divino, benefico e paterno  loro  ministero. Si riconoscerà in questo Corpo insegnante il
ai Governi senza mostrarlo pure in apparenza. Dice  loro  ancora: « Se voi riconoscete lealmente i diritti del clero
che la Chiesa e il clero colla sua influenza ne impediscano  loro  l' esecuzione. I Governi, all' incontro, leali, che altro
altro non bramano che il bene, che hanno per norma delle  loro  azioni de' principii di morale, di giustizia e di
i cattivi Governi considerano l' una e l' altro come  loro  nemici, e par loro di fare altrettante prodezze quante
considerano l' una e l' altro come loro nemici, e par  loro  di fare altrettante prodezze quante volte possono
costringendoli a credere piuttosto a voi, che al Papa  loro  unico superiore: non esiste nessuna potestà, nè
inglese. - Bacone. Le scienze fisiche debbono tutti i  loro  progressi al metodo rigoroso introdotto da que' due sommi
uomini [...OMISSIS...] . Le scienze filosofiche debbono il  loro  poco sviluppo e i loro grandi errori al non essersi
. Le scienze filosofiche debbono il loro poco sviluppo e i  loro  grandi errori al non essersi applicato ad esse lo stesso
poterono che inventare de' sistemi mostruosi. - Gioberti,  loro  seguace, privo di metodo. Conclusione. - Essere nostro
esigere che si segua un metodo logico, perchè su questo nel  loro  fondo vi ha consenso universale - Parlando di metodo
il quale è assurdo, ecc.. - Le altre scienze si fermano co'  loro  ragionamenti a verità mediate; la filosofia muove il suo
ecc.. Esempi. Obbiezione - E qui alcuni oppongono un  loro  pregiudizio che è che « tutto si dimostri col raziocinio »
gli uni sotto gli altri, congiungerli in somma co'  loro  nessi naturali, e così rifare e ricomporre quell' uomo che
non osando sottoporre ad una prudente critica le  loro  sentenze e giurando in verbo magistri , non possono
e fantasticamente: pronunciano, non ciò che dà  loro  il senso, ma ciò che dà loro la fantasia. Vedono essi forse
pronunciano, non ciò che dà loro il senso, ma ciò che dà  loro  la fantasia. Vedono essi forse la cognizione nella
pronunziano quello che non vedono, quello che non sanno, il  loro  giudizio è temerario. Qui si passi a dedurre queste due
vi hanno alcuni i quali non trovano mai una prova che per  loro  sia convincente dell' esistenza di Dio. Questa loro
che per loro sia convincente dell' esistenza di Dio. Questa  loro  esitanza non nasce già perchè la dimostrazione non abbia in
ma perchè, dipendendo la persuasione dalla volontà, manca  loro  il coraggio e la forza di aderire ad essa coll' animo
ridurre all' altro. Già il senso comune coll' applicar  loro  due vocaboli distinti mostra di distinguerli; ma non
anche le sensazioni sieno o anche costituiscano le idee coi  loro  aggregati - Così fa la filosofia scozzese. Reid,
Hegel e di Gioberti. Questi filosofi immaginosi pongono una  loro  idea (giacchè così chiamano Iddio), la qual sia ad un tempo
vuol trattare; II Le scienze di percezione usano per primo  loro  istrumento o modo di conoscere l' osservazione; III Le
interna, una delle quali è la psicologia, usano per primo  loro  istrumento o modo di conoscere l' osservazione interna. 2
per principio che le menti finite, quantunque abbiano per  loro  oggetto la verità, tuttavia per la limitazione degli atti
l' identità delle facoltà rispetto alla moltiplicità de'  loro  atti, che sono aggiunte che vengono fatte alle facoltà, non
applicati alle facoltà o potenze che vengono tratte ai  loro  atti secondi. 2 Che la varietà accidentale degli atti della
la diversità specifica degli atti secondi determinati dai  loro  termini. (E` necessario aver qui a mano la dottrina delle
- corporeo. Ora questi due sono atti distinti per la  loro  natura, e però sono innati. La distinzione poi delle altre
noi ai soggetti dobbiamo la nostra diligenza, non già la  loro  guarigione (1). Così Dio diceva ad Ezechiello, a cui era
pieni dello spirito di verità vedean le cose nella  loro  giusta misura, tutto nella Chiesa trovavano santo, tutto di
meno: e tenga la sua propria indole. Se adunque voi leggete  loro  alcuna cosa da muovere al riso, non le inducete a serietà
modo, e se non assegnate il movimento, movendosi come  loro  viene voglia, si divagano. Se poi a qualche tratto del
Talora sarà meglio eludere la risposta, o pure far  loro  un argomento appoggiato solo su' lor principii, secondo che
fate altresì di appareggiarvi a loro. Resa quasi una del  loro  numero, abbiano esse con voi tutta l' amichevole
l' amichevole confidenza. Allora s' apriranno con voi de'  loro  animi, e voi potrete accorrere co' salutari consigli.
altre volte. E questa è gran via per far del bene. Dite  loro  di spesso questo detto dello Spirito Santo: [...OMISSIS...]
con docili fanciulline, non avverrà che offendiate mai il  loro  amor proprio esortandole a virtuosa condotta. Perciò state
cioè, anzi ha l' uomo necessità di fare delle cose, che di  loro  natura spirituali non sono, ma farle a lui conviene per lo
Questo insegnate alle fanciulle vostre. E fate  loro  intendere come ciò sia: come le nostre azioni, se fatte non
Cristo Dio e Uomo in una congiunto . Dopochè ben a dentro  loro  avete impressa tale istruzione intorno alla comune vita,
qualunque cosa che offenda Dio ». Tali massime riposte nel  loro  cuore, daranno di bonissimi frutti. Ma di questa generale
generale dottrina conviene, perchè bene l' assaporino, fare  loro  delle applicazioni a tutte le opere della vita. Di spesso
alla nostra necessità. Quanto al diletto del palato fate  loro  comprendere, che è pure cosa vilissima, e che Iddio ce l'
a noi, per così dire, la pietra filosofale (spiegando  loro  che cosa s' intendea per essa) onde possiamo fare oro da
che significa dilezione . E a modello finalmente proporrete  loro  GESU` Cristo stesso: quando pregato da' suoi discepoli a
con gaudio e simplicità di cuore, lodando Iddio » (2), e  loro  mostrerete come questo gaudio e questa simplicità giovi
di similitudini, e d' ogni lume del discorso, le direte già  loro  così tutte in una fiata talchè n' abbiano sopraccarico, ma
fuori a tempo e luogo acconcio. E quando le legherete  loro  in mente con qualche arguta sentenza, o dove venga bene
con alcuna puntura contro de' vizi; quando le stempererete  loro  nell' animo con più distese parole, secondo l' opportunità
sollecita di prepararle sempre vogliose, e di non parlare  loro  (almeno a lungo) se non quasi pregata; come ponendo
con ogni verità, che « la legge di Dio sia lucerna a'  loro  piedi » (3); otterrete che di tutto traggano merito, e però
» (3); otterrete che di tutto traggano merito, e però la  loro  vita sia tutta orazione , colla quale impetrino nuove
il mio cuore » (4). E voi insegnerete, che se terranno il  loro  cuore chiuso nella giornata ad ogni perverso affetto, se
dormendo nelle braccia di Cristo, egli che deve essere il  loro  cuore e il loro spirito farà la scolta sopra di esse contro
braccia di Cristo, egli che deve essere il loro cuore e il  loro  spirito farà la scolta sopra di esse contro al nemico, che
navigando sul lago di Genesarette, [...OMISSIS...] :  loro  narrerete finalmente del poco dormire che fa la donna forte
dalla bocca vostra come convenga operarlo a utilità del  loro  spirito, come amarlo a fine di questa utilità solamente, e
da voi uditi spesse volte ripetere con efficacia sopra i  loro  atti quotidiani, abbiano argomento continuo di meditazione,
il salutare timor dell' inferno. Ora dottrina tale toglie  loro  le infinite pene, e le rende eternamente ed
quasi folgori per lo splendore e la celerità dell' opera  loro  (3): lo riformò e raggiornò « sgombrandovi l' opere delle
sono sublimi cose, e sta in voi abbassarle e porgerle  loro  quando e come le possano ricevere; non tutte a principio,
ritenendo le sicure della cattolica fede, senza volere dar  loro  troppo sottili dilucidazioni di propria mente; e in quanto
di tutte l' anime. Indi quella casa ove abitano la farete  loro  riguardare come casa di Dio, dove egli quasi padre di
come casa di Dio, dove egli quasi padre di famiglia apre  loro  scuola di paterne istruzioni, e facile arringo di sante
non volerla, a malgrado di ciò, custodire: il che sarebbe  loro  maggiore condanna. Tornate spesso sopra il divino beneficio
il cibo cominciando da' primissimi rudimenti, e facendo  loro  apprenderli prima quasi per consuetudine di memoria che non
mano di fanciulle. Se dunque chiedete come fare a stemperar  loro  questo cibo, rispondo doversi premettere innanzi tratto la
espressioni e parole proprie, naturali ed atte a  loro  istillarle. Pe' libri avete quelli che il vostro Vescovo
anco i primi maestri della legge di grazia nelle  loro  istruzioni, come facile è di vedere sia ne' quattro libri
meditare in silenzio sull' esempio di Maria quanto è  loro  insegnato, di esser fanciulle, e di condizione bassa,
madri di famiglia in povere case. Come a cristiane dite  loro  che se « avranno fame e sete della scienza della salute, ne
Voi dovete dunque scerre questo cibo come più  loro  giova. La regola è in S. Paolo subito appresso alle parole
parole allegate. [...OMISSIS...] E in vero se insegnerete  loro  cosa sopra il lume della loro fede, o non trarranno
E in vero se insegnerete loro cosa sopra il lume della  loro  fede, o non trarranno profitto non capendo l' istruzione
a tutto quello che havvi nella sacra dottrina da voi  loro  spiegata, non sopra svolazzandovi coll' ingegno senza
a meditazione lunga e sforzata in ore fisse. Ciò sarebbe  loro  gravoso, arido, intollerabile, poichè nè per l' età, nè pel
erano più pochi e ferventi, in un solido corpo fra di  loro  si sentivano fortemente compaginati, e raggiunti in un sol
alle nobili dottrine della fede, mediante il legger  loro  e lo spiegare acconciamente, in sulle vestigie dei santi
cui quell' altre due si staccarono, crescendo alla perfetta  loro  grandezza. Dirassi di questa, che il pregio e la beltà sua
quali giusti però servivano tutti i tristi, esercitando la  loro  pazienza, e mettendo a tutte prove la loro virtù, che in
esercitando la loro pazienza, e mettendo a tutte prove la  loro  virtù, che in tal modo cresceva, e più meritava. Appresso
a corrompersi gli uomini insieme con quasi tutta la  loro  propagazione fino che il Verbo si chiamò Abramo dalla
dello spirito, se non si conosce in che esse membra fra di  loro  sono differenti, e in che si convengono. Conciossiachè è
seco schiava la schiavitù; e salvò gli uomini distribuendo  loro  i suoi doni. Questi doni tutti sostanzialmente consistono
Ora Cristo, trascelti dodici de' suoi discepoli, comunicò  loro  sì grande titolo di Apostolo. Dopo risorto poi disse: «
divennero luogotenenti di Cristo presso gli uomini, diede  loro  in particolare i tre uffizi o dignità di sopra annoverate.
cioè partecipi dell' unico suo sacerdozio, conferendo  loro  la potestà di consecrare il pane ed il vino, obblazione
proprio corpo e sangue convertito il pane ed il vino, e fra  loro  diviso, disse quelle memorabili parole: « Fate questo in
suo, perchè spediti al modo di Cristo, posero limiti a'  loro  successori. I successori degli Apostoli non furono già
e debbono accomodarsi tutti alle incombenze particolari  loro  imposte. Agli Apostoli commesso era di fabbricare tutta la
Chiesa novella, avute a ciò le istruzioni da Cristo: in  loro  perciò era piena l' autorità, e secondo la sapienza che li
Apostoli, ed esercitare ciascuno quel peculiare incarico a  loro  sortito, a cui di muratori, a cui di manovali, a cui d'
avevano veduto in Cristo, e che lo spirito di lui veniva  loro  suggerendo; nè operavano a capriccio, ma seguendo Cristo
che non sia ne partecipassero, come l' esterna Chiesa  loro  affidata era, più che la Chiesa stessa, figura della gran
agl' indovini di mille maniere, agli oracoli, e a tutta la  loro  superstizione, che chi ben a dentro la mira, su questa
meditando sopra se stessi ritraevano per ultimo frutto di  loro  speculazioni la ignoranza umana, e la miseria, e la
genere: se egli detrarrà alla legge, e così li rimoverà dal  loro  Iddio (1). Ma quando nel capo XVIII di questo libro stesso
altri profeti furono ispirati; scopo e termine fisso alle  loro  predizioni; Cristo solo forma la prova della loro verità,
alle loro predizioni; Cristo solo forma la prova della  loro  verità, perchè in Cristo si videro verificate. Per opposito
esser vero; ma ancora perchè avendo Cristo profetato pel  loro  ministerio, la verificazione delle loro profezie prova
profetato pel loro ministerio, la verificazione delle  loro  profezie prova lucidamente la dote di vero e sommo Profeta
natura dell' antico patto aveano ragione. Ora Cristo mandò  loro  gli Apostoli, che erano profeti per eminenza, come Mosè
antichi profeti con assai vantaggio. Il perchè Cristo mandò  loro  non solo profeti, ma più che profeti. Questi ancora della
come avevano udito da Cristo, e come lo spirito  loro  suggeriva. Venne ancora nel Nuovo Testamento un nuovo
mostrando loro, come gli Dei non sanno rispondere a  loro  inchieste, non possono coi predicimenti aprire le grandi
si riferiscono, giustificarla; nè avendo essi Gentili nè i  loro  Dei cosa alcuna ad opporre con verità in questa disputa,
senza Dio in questo mondo. Alla fine promette, che non da'  loro  Iddii avranno questi profeti sì bisognevoli all' uomo nella
possanza sua faralle partecipi di Sionne. Pur non dice  loro  di dare oggimai un Profeta , bensì un Evangelista: che
i diaconi, e però dicendo Apostoli hassi a intendere, co'  loro  compagni , come sarebbero stati Silla e Barnaba compagni a
la Chiesa (4). Quando Cristo adunque dice agli Ebrei che  loro  manderà dei Profeti, invece di dire che manderà degli
Profeti, invece di dire che manderà degli Evangelisti, a  loro  parla assai dolcemente sì come a suo popolo, e mostra che
si nomano), forse derivano da Mosè stesso nella prima  loro  origine, come vogliono alcuni (1), e da Esdra furono solo
una cosa medesima co' Farisei ambiziosi di tali titoli, che  loro  dava il vulgo, benchè appresso vollero piuttosto essere
co' pubblicani e co' peccatori: cosa disdicevole alle  loro  consuetudini; là dove gli Scribi gl' imputavano la
fur mandati anche a' sapienti e scribi, e a rispetto di  loro  altresì si voleano appellare in tal modo. Il vocabolo di
a somiglianza di Cristo col gran sacrifizio; possa sopra di  loro  esercitare autorità. Per questo i pastori hanno sempre
e tutti uniti negli Apostoli gl' istituì Cristo, quando  loro  diede podestà sopra il suo corpo reale. Perchè poi i fedeli
se stesso, che dalle membra nessuna perfezione ritrae, ma  loro  solo comunica: a differenza della testa nel corpo umano,
uomini, in questi estende e dilata la propria santità,  loro  comunicandola: è sempre quella santità stessa, ma in molti
mediante la carità comunicano proporzionatamente l' aumento  loro  alle membra. Dice mediante la carità , perchè senza questa
colla nuova sua forza va conducendo tutti i frutti alla  loro  maturità, e a' corpi stessi degli animali dà uno sviluppo
de' quaranta giorni erano rimaste vivamente segnate ne'  loro  animi, e rendevano loro Gesù ognor presente, ognor sui
erano rimaste vivamente segnate ne' loro animi, e rendevano  loro  Gesù ognor presente, ognor sui labbri: faceano ch' ei fosse
ognor sui labbri: faceano ch' ei fosse l' oggetto di  loro  intrattenimenti, la consolazione di loro angustie, il caro
l' oggetto di loro intrattenimenti, la consolazione di  loro  angustie, il caro argomento de' lor canti, e di tutti i
angustie, il caro argomento de' lor canti, e di tutti i  loro  trastulli lo scopo ed il condimento. Lo stato miserabile
e più stretta con quel primo martire compagno ed esempio a'  loro  dolori, e fonte di loro robustezza: gli Apostoli vicini,
martire compagno ed esempio a' loro dolori, e fonte di  loro  robustezza: gli Apostoli vicini, che predicavano quel Gesù
predicavano quel Gesù che veduto avevano e toccato colle  loro  mani, da cui tanti atti d' amore, tanti saggi della più
imprimevano altamente in que' bei tempi la presenza del  loro  Signore in tutte le cose. Erano di Cristo piene le loro
del loro Signore in tutte le cose. Erano di Cristo piene le  loro  prediche, di Cristo piene le loro lettere, di Cristo piene
Erano di Cristo piene le loro prediche, di Cristo piene le  loro  lettere, di Cristo piene le loro vite. « Innanzi a' cui
di Cristo piene le loro lettere, di Cristo piene le  loro  vite. « Innanzi a' cui occhi », scrivea Paolo ai Galati, «
abbiano nell' orecchio il nome di Gesù, l' abbiano nelle  loro  occupazioni presente, intervenga egli a tutti i loro
nelle loro occupazioni presente, intervenga egli a tutti i  loro  divertimenti. Se voi potete far loro prendere quest' abito
egli a tutti i loro divertimenti. Se voi potete far  loro  prendere quest' abito d' imaginarsi Gesù a loro compagno
potete far loro prendere quest' abito d' imaginarsi Gesù a  loro  compagno indivisibile in tutti i luoghi, i momenti, le
a cui fu detto: Questo popolo mi onora colle labbra; ma il  loro  cuore è lontano da me (1). Riprova molte invenzioni di
farne il discreto e ragionevole uso che si conviene, lascia  loro  di pregiar più quelle, che per antichità, solidità, dignità
dire con verità, il corpo ed il sangue di Cristo essere  loro  cibo cotidiano: e tanta venerazione s' aveva all'
si prostravano innanzi al Vescovo, ed ei pregava su  loro  insieme con tutta l' adunanza fedele; ma prima che
al grado de' consistenti , chiamati così perchè a  loro  era conceduto finalmente assistere a' misteri, ma non
uno scandalo, o pietra d' inciampo, perchè verrebbero da  loro  trasandate quelle severe ordinazioni per lo poco fervore, e
però, chiariti da un po' di lume di natura e di ragione che  loro  rimase, riti somiglianti. Ma quantunque il culto esterno si
che è libera (4). E non di meno chi si fa dentro nel  loro  spirito, come hanno fatto i Santi in tutti i tempi, si
l' uso agli Apostoli: sebbene anche queste le lasciò  loro  come cose sue, non come cose altrui. Del cantare inni e
Oliveto » (2). E Paolo esorta que' di Efeso ad essere nelle  loro  adunanze pieni di Spirito Santo. [...OMISSIS...] Questo
che udimmo prescritto nelle lezioni, od almeno questo è il  loro  uso solito (7). Invece poi della lingua abbiamo l'
raccogliersi a' sepolcri de' Martiri. Ivi facevano  loro  Stazioni, ivi ricevevano i Sacramenti. La perfezione poi di
altre funzioni facilmente apparisce. Laonde dirò delle  loro  mistiche significazioni, essendo queste atte a nudrire
delle cose divine. Or facciamoci addentro alcun poco nel  loro  spirito. Che diversità fra queste e le cerimonie del mondo!
e dignitoso. E perchè i mondani uomini sono avvezzi nelle  loro  smorfie, e in certi loro attucci, colle idee picciolissime
mondani uomini sono avvezzi nelle loro smorfie, e in certi  loro  attucci, colle idee picciolissime che queste cose
come le altre cose di Dio, austere, penose e secche. E  loro  avviene questo come a colui, che ode dignitosissimo
allargando le mani sue in atteggiamento di abbracciare, e  loro  dice: Sia con voi il Signore. Essi rispondono all'
contemplare le divine, e cantarle. Come poi gli Ebrei dal  loro  Sabbato numeravano i giorni, così i Cristiani dalla
così i Cristiani dalla Domenica presero a numerare le  loro  ferie. E come il Venerdì presso gli Ebrei veniva chiamato
ciascun mese celebravano certa festa solenne, chiamata da  loro  Neomenia , ossia luna nuova . In luogo di questa noi
pare, se i genitori o gl' istruttori facessero celebrare a'  loro  giovinetti in questo anniversario un domestico giorno
l' anima? [...OMISSIS...] Quelle acque dunque traggono  loro  potere dal sangue di Gesù. Quando Cristo morì e scese nel
non entra il vate ispirato, accennando il deserto che  loro  rimaneva ancora a percorrere, dopo scampati alle acque,
inebriatevi. Avete Giovanni a maestro, avete Paolo. Il  loro  stesso modo di scrivere è eccitamento di amore. Io vi farò
alle costumanze di quelli fra cui si vive, e fino a'  loro  gusti, se un dovere nol vieta, e prevenirli ancora con
via »? (1). Sì bene; le fanciulle si privino di quanto è  loro  pericolo d' inciampo. Pur se nel viver comune ed onesto la
le regge, il Signore non le abbandona; mentre anzi ha  loro  posti i vincoli che altrui le lega, perchè abbiano esse dei
al Cristiano. Lo insegnava alle cristiane donne Pietro,  loro  l' insegnava Paolo. [...OMISSIS...] Dirà taluno per
di prestare altrui occasione di scandalo e di dicerie per  loro  bene e non perchè ella le tema, che porta le altrui
degli altri! che ignora per fino i difetti loro, di  loro  virtù si consola ed edifica, da tutti pronto ad apprendere,
a' buoni. Non s' esercita con quelli carità piacendo, ma  loro  spiacendo; purchè si spiaccia non per altro che per la
uomini, e amandoli tutti a tutto ha riguardo, anche alle  loro  debolezze, cercando nè di offenderle, nè di fomentarle: ad
premettere che per sistema intendo una serie d'idee fra  loro  intimamente connesse per mezzo d'un'idea principale o
medesimo universo; e perciò queste sono già per origine  loro  collegate in sistema. L'idea d'unire in mazzo più fiori
che i popoli si andarono foggiando, consuonano sempre fra  loro  in alcune parti. Ciò avviene perché la natura anche nelle
quelle idee posticcie e imaginarie che tenevano il  loro  luogo nelle menti. Le altre fantasie rimangono. Le parti
oggidì non fanno altretanto, perché affrontano colle inette  loro  giunche le navi animate dal vapore? Più tardi la filosofia
maggiori; miseri i figli che temono d'esser migliori dei  loro  padri; le dottrine più audaci sono ridutte dal tempo ad
di sempre nuovo lavoro per tenere vivaci e sveglie le  loro  facultà. I sistemi devono tenersi sempre aperti, n sistema
effetto di quella stessa precoce sapienza che si ammira nei  loro  antichi sistemi. In tale stato giacque per mille anni la
al progresso o di soccumbere; e ancora in codesta  loro  apparente ruina d'associarsi a noi e al nostro avvenire.
greca i Dori, ch'erano quasi barbari nell'alpestre  loro  patria, svolsero un alto genio politico nella colonia di
delle nazioni, vengono sovente a involgersi principj fra  loro  contrarii. Allora divien perpetuamente vano lo sforzo di
scoperte, vi sono molti di tali principii più o meno fra  loro  discordi. Tali sono la giurisprudenza romana e la feudale;
mobilità e incertezza di sistemi, se non in quanto per la  loro  verace utilità possano giustificarsi; quindi continua
dal piangere io medesimo. Quando poi le avevano, pareva  loro  di essere più umili col loro Dio, pareva loro di sentirselo
Quando poi le avevano, pareva loro di essere più umili col  loro  Dio, pareva loro di sentirselo appresso, e che ivi stesse
pareva loro di essere più umili col loro Dio, pareva  loro  di sentirselo appresso, e che ivi stesse dolcemente
e che ivi stesse dolcemente consolandoli, e parlando  loro  come amico, come fratello. E oh le soavissime consolazioni,
di Dio! Se poi essi portavano il pensiero a Gesù Cristo  loro  maestro, loro esemplare, loro modello; di quali e quante
poi essi portavano il pensiero a Gesù Cristo loro maestro,  loro  esemplare, loro modello; di quali e quante dolcezze non si
il pensiero a Gesù Cristo loro maestro, loro esemplare,  loro  modello; di quali e quante dolcezze non si sentivano
sì paziente nelle afflizioni! al vedere che le miserie  loro  non erano altro che un saggio, un' ombra di quelle del loro
loro non erano altro che un saggio, un' ombra di quelle del  loro  Redentore e Fratello! Onde se ne gloriavano anzi in Gesù
se ne gloriavano anzi in Gesù Cristo e tanto più pareva  loro  d' imitarlo, e d' avvicinarglisi, quanto più era gravosa e
e d' avvicinarglisi, quanto più era gravosa e aspra la  loro  croce. Io ho letto di una povera donna, molestata da un
quando alcuno mi fa questa obbiezione, ed io fidatamente  loro  rispondo, che Iddio ci può far santi, e che io lo spero in
sopra di voi. Noi vostri fratelli mesceremo con le  loro  le nostre, e insieme con noi tutti gli amici. E quante
quanti virtuosi uomini non vi hanno ciò dimostrato colle  loro  cure e premure per voi? E per chi si può aver premura e
si negligentano e si lasciano senza badare ravvolgersi nel  loro  fango. Ma non così è di voi, caro fratello: se fate bene,
coll' arte intrapresa. Rivolte le cose a questo naturale  loro  fine, acquistano un pregio vero e ci danno de' veri
Questi, quando si sapesse farla conoscere, tutti quasi di  loro  natura dovrebbero essere cooperatori della medesima. Chi
e prudentemente dirette, le tre potrebbero formare tra  loro  sì fatta federazione, che, come è uno il fine che le
scienze di curiosità, ma nella religione e nella morale, la  loro  arte e professione dovrebbe propriamente consistere nell'
fedeli nei primi tempi! quando non vasti tempii, ma le case  loro  bastavano a raccogliersi per le unanimi preghiere! Con che
che, colla tepidezza che hanno, poco o nulla aderiscono al  loro  corpo ed al loro capo. Non è già che io non sappia che pii
che hanno, poco o nulla aderiscono al loro corpo ed al  loro  capo. Non è già che io non sappia che pii e santissimi
coltivassero, s' onorassero, s' aiutassero; sicchè e fra di  loro  per l' unione fossero rinvigoriti e confortati nelle
a quelli, in tutti i modi possibili, i quali per la  loro  luminosa e santa vita non lasciano formare ragionevole
occhi di coloro che più abbisognerebbero di conoscere la  loro  vita! Si vive con diffidenza di tutti i forestieri nelle
non incontrerebbero gli scellerati pell' eseguimento dei  loro  neri disegni? Ella sarebbe una guardia vigilante, una
seguace di Kant, e un seguace di Voltaire sono contrari nel  loro  pensare, come la terra e la luna. A cui perciò giovano dei
Pensando io come potessi cooperare al nobile e cattolico  loro  disegno dello spargimento de' buoni libri, e sentendo che
vorrebbero fare meglio; e non si accontentano mai, e par  loro  un gran difetto non potere toccare la perfezione. A questi
però ancora una cosa, che le forme esteriori delle  loro  divozioni fossero, per così dire, di uno stile il più
da esse trarne tutto il frutto, rivolgendo tutta la  loro  divozione nel bene intendere e usare con profitto di quelle
e magnifica istituita dagli Apostoli santi, e lasciata da  loro  alla santa Chiesa. Ma poichè, per le cagioni dette, questa
però un bene minore per quelli che potrebbero usare, col  loro  studio, di quelle altre fondamentali, poichè queste minori
che lo studio de' Fratelli della Carità , rispetto alle  loro  pratiche divote, consistesse nell' apprendere il modo di
idee con uomini savi, e di rallegrarmi veggendo come nel  loro  segreto i cristiani, anche di terre lontanissime, volgono
o d' un' epistola apostolica, ed una del Vangelo con altre  loro  preci. Così fu composta la prima e la più antica parte del
contiene le feste de' Santi distribuite per l' anno ne'  loro  giorni fissi. E non è differenza dall' una all' altra se
spirituali, trovano scandalo per alcuni nèi, che sembra  loro  di vedere in questo, che io non dubiterò di chiamare divino
perchè non v' ha caritatevole ufficio che già non entri nel  loro  divino ministero. Questo governo o reggimento, o
propria santificazione li hanno per propria elezione: il  loro  desiderio è quello di contemplare e lodare Iddio nella pace
della carità del prossimo li hanno per le richieste che  loro  vengono fatte dal prossimo; alle quali si debbono, potendo,
quali si debbono, potendo, prestare. Essi dipendono dal  loro  Superiore totalmente , dal quale ricevono l' ordine della
io amerei dire i pesi dell' ecclesiastico ministero, dal  loro  Istituto. Questo prova che Iddio volle così; che in quei
di Dio che sono vivuti nella dignità coll' esterno della  loro  vita, e nella più profonda abbiezione col loro spirito.
della loro vita, e nella più profonda abbiezione col  loro  spirito. Consideri, signora Marchesa, quanto sia grande
a conseguire, e tale che fu da tutti i santi uomini a tutto  loro  potere fuggita. - Alla prima difficoltà mi è facile di
debbe giudicare dell' opportunità de' membri, della  loro  maturanza, dirò così, perchè possano essere esposti a sì
Carlo coi suoi Oblati: e all' opera di questi tre santi e  loro  imitatori è dovuta la riforma in vari tempi avvenuta del
operosità; bisogna combattere i nostri avversari colle  loro  armi. Mi permetta ancora di dire, che se gli uomini in
candidamente) che questa cosa era molto pericolosa alla  loro  umiltà, che il demonio sapeva assai bene mettere fra loro
loro umiltà, che il demonio sapeva assai bene mettere fra  loro  dei fumi di vanità e di compiacenza. In fatti è un pericolo
senza pericolo. Questa dote non può essere comunicata  loro  da semplici religiosi. La mancanza ancora di questa
a ragion d' esempio, di tutto quello che non entra nel  loro  circolo, e di cui per ciò non intendono la importanza; e in
una certa zoticità, in tante parti, che allontana da  loro  gli uomini del mondo. Io non negherò finalmente che anche
state più pericolose a questi Ordini, i quali avevano per  loro  scopo di starne privi e nascosti, che non ad un Ordine che
sanno nulla di se stessi, nè di quello, che si dispone di  loro  dai superiori, ma ben anche l' umiltà di tutto il corpo (il
tutti gli uomini in un solo corpo, qualunque sieno i  loro  legami, le società particolari, e le differenze loro d'
i loro legami, le società particolari, e le differenze  loro  d' ogni maniera. Attendendo a questo sentimento, ella vedrà
misericordia gli ha collocati, e di cooperare con tutte le  loro  forze a sollevare i loro prossimi dalle miserie sì
e di cooperare con tutte le loro forze a sollevare i  loro  prossimi dalle miserie sì spirituali che corporali,
miserie sì spirituali che corporali, esercitando verso di  loro  tutte le opere di carità; si uniscono insieme a questo
si uniscono insieme a questo doppio fine, dedicando la  loro  unione al loro Redentore Gesù Cristo, crocifisso per
insieme a questo doppio fine, dedicando la loro unione al  loro  Redentore Gesù Cristo, crocifisso per eccesso di carità, a
diranno, ma bensì alla recitazione comune, quanto mai sarà  loro  più possibile, dei divini offizi. Non credono bene di
inferiori. Gli inferiori, stretti per voto d' ubbidire ai  loro  superiori, debbono essere preparati alla intera obbedienza
debbono essere preparati alla intera obbedienza di tutti i  loro  comandi, di qualunque maniera e natura sieno. E` necessario
a tutte le opere caritative, essi non si limitano già per  loro  instituto a nissun ramo particolare di queste opere ,
avere continuamente innanzi agli occhi e nei desideri del  loro  cuore. Per la qual cosa la Congregazione di questi
della Santa Chiesa. 2 A qualunque persona che chiegga di  loro  essi debbono porgere orecchio per sentire, se qualche
debbono insomma ricevere tutte le domande o richieste di  loro  carità , e così richiesti debbono prestarsi, potendo,
Congregazione a tutti i bisogni che in tal modo vengono  loro  a manifestarsi. Possono però queste richieste essere tali e
debbono diligentemente conoscere le forze, e secondo le  loro  forze ed abilità anche dare loro i pesi. Quanto al secondo
le forze, e secondo le loro forze ed abilità anche dare  loro  i pesi. Quanto al secondo riguardo dell' esistenza dell'
dell' opera assunta; e intorno a questo avranno per  loro  lume alcune regole fisse. La principale di tutte queste
i Sacerdoti della Carità imitano più da vicino Gesù Cristo  loro  Redentore e Sacerdote alla cui imitazione sono consacrati;
Cristo, almeno da quel punto, in cui, venendo alcuno di  loro  destinato alla cura delle anime, cominciasse questa
via. Questi Sacerdoti della Carità poi, sebbene rispetto a'  loro  superiori sieno legati ad una totale povertà, tuttavia in
strettamente insieme, abbiano più viva la coscienza della  loro  dignità e grandezza, siano incoraggiati da questa coscienza
incoraggiati da questa coscienza a formare un corpo fra  loro  e col loro capo visibile, il Romano Pontefice, e col loro
da questa coscienza a formare un corpo fra loro e col  loro  capo visibile, il Romano Pontefice, e col loro capo
loro e col loro capo visibile, il Romano Pontefice, e col  loro  capo invisibile Gesù Cristo; e in tal modo la società dei
vincoli spirituali, quasi come germi fecondi, portassero le  loro  infallibili conseguenze anche su tutte le cose temporali,
società cristiana, nel far sì che prendano in quella il  loro  posto, secondo il bell' ordine che va a compire l' intera e
di carità, e che tutte possono trovare in lei il giusto  loro  luogo, quando la unione loro colla medesima sia ordinata
trovare in lei il giusto loro luogo, quando la unione  loro  colla medesima sia ordinata nel debito modo allo scopo di
poverelli di Gesù Cristo, onorando in essi la imagine del  loro  divino Maestro. Questa inclinazione che debbe prendere la
Congregazione veramente poveri di professione, conviene, e  loro  debbe giovare moltissimo a mantenersi nello spirito di
di intertenersi, e conversare coi più bassi e poveri  loro  simili. Lo stare molto e conversare fra poverelli tanto più
non debbano però assumerli se non venendo richiesti dai  loro  superiori. Questa difficoltà riguarda il modo di operare
ben educati e disposti all' ubbidienza e alla carità . La  loro  educazione e la loro disposizione virtuosa di animo,
all' ubbidienza e alla carità . La loro educazione e la  loro  disposizione virtuosa di animo, rispetto al primo punto,
la quale essi debbono fare tutto ciò che i superiori  loro  comandano sia piacevole o sia spiacevole, sia glorioso od
di carità, amando a preferenza di tutte le altre quella che  loro  viene indicata da superiori, godendo solo di somigliarsi
da superiori, godendo solo di somigliarsi quanto più  loro  fia possibile a Gesù Cristo, che non altre, ma quelle cose
errore. Come mai giudicare le cose più tosto dall' abuso  loro  che dall' uso? Certamente che se la religione stessa non è
resistono con un cuore duro alla forza che continuamente  loro  vien fatta. Ci persuadiamo di questo quando, come a me è
persone, che sono profondamente cristiane, che uniscono nel  loro  spirito tutte le virtù, e che dalle esterne pratiche
pratiche traggono il più vivo e sostanziale alimento alla  loro  eroica carità. Considerando queste cose ed esaminando da
consigli; non dico che vi distraggano col frastuono dei  loro  stolti cicalecci che assordano non che gli orecchi, ma l'
e poscia troviamo altresì bellamente il modo di ridurle al  loro  ordine, e componiamo, quasi dir vorrei, gli ammontati
greci e di altre nazioni, sono stati resi infelici dai  loro  talenti; 3 Gesù Cristo non lodò mai le doti dell' ingegno,
in cui si trova: gli stessi voti religiosi, non solo di  loro  natura, ma ben anco per particolare intenzione dell'
propria santificazione, senza che vengano richiesti dal  loro  prossimo di qualche servigio caritatevole: e in questo caso
con quella prudenza che è necessaria, dovendo già dalle  loro  costituzioni essere obbligati a farlo sempre, ma solo
essere obbligati a farlo sempre, ma solo quando le  loro  forze, secondo il giudizio de' superiori, sono a quell'
sia quello d' essere altrettanti padri spirituali dei  loro  soggetti: di che ne viene, per dirlo di passaggio, che i
che possano fare ad arbitrio ciò che vogliono de' membri a  loro  soggetti, che anzi dalle costituzioni debbono essere
cui lo comandano; poichè la carità verso di questi e la  loro  santificazione è lo scopo principale ed immediato del loro
loro santificazione è lo scopo principale ed immediato del  loro  magisterio. Aggiungo qui a questo proposito la carta
rimettano nei Superiori l' attuale diritto di disporre a a  loro  arbitrio dei medesimi. Ciò tuttavia che questo voto avrebbe
ad arbitrio comandare tutto quello che volessero a'  loro  soggetti: ma ciò non è. E se la potestà de' superiori è
ed ha per primo suo incarico ed ufficio di esaminare le  loro  forze, e non solo le loro abilità, ma specialmente il loro
ed ufficio di esaminare le loro forze, e non solo le  loro  abilità, ma specialmente il loro spirito, per vedere ciò
loro forze, e non solo le loro abilità, ma specialmente il  loro  spirito, per vedere ciò che possono portare. Oltre di
coscienza davanti al Signore, senza che influisca sopra di  loro  nessun' esterna autorità, e nessun esterno motivo. La
la Chiesa, e che tutti e due tengono quell' ordine che  loro  conviene. Il superiore della congregazione in tal modo è
non può non amare la società fino ch' è un mezzo per la  loro  salute: finalmente perchè nella società la scala degli
non avranno ragione di avere una maggiore confidenza nel  loro  superiore, quando esso sia un mandato e un pastore? Non
diviso fra i diversi corpi religiosi intorno ai mezzi della  loro  conservazione, qui potrà trovarsi unito: come è necessario,
mi sono potuto trattenere con essi, li ho goduti pei buoni  loro  sentimenti, e specialmente per la stima e per l' amore
per la stima e per l' amore manifestato verso il  loro  padre. Io non posso che sperare, che il Signore la benedirà
de' medesimi. La prego di salutarmeli caramente, e di fare  loro  sapere, che hanno in me una persona che gli ama nel
gli ama nel Signore, e che prende tutto l' interesse alla  loro  felicità. La tenerezza che Ella mi manifesta pe' medesimi è
pe' medesimi è naturale, ed essa diventerà un mezzo della  loro  buona riuscita: giacchè i sentimenti che l' accompagnano
scrive che faranno! Io sento tanto più il pregio di questa  loro  bontà, quanto meno è il mio diritto d' aspettarmela. Mille
innanzi che vani sono i pensieri degli uomini e tutti i  loro  consigli fallaci: voi deporrete tutta quella confidenza
tenesse bene la disciplina: io non sarei buono che di dare  loro  de' mali esempi per la mia poltronaggine e mollezza. Ma se
a tutti; e non sieno più indifferenti quando Iddio ha  loro  parlato. Voi conchiudete adunque benissimo: « stiamo ai
a chi è fornito di questi sensi non sentire le sensazioni  loro  proprie; e così a chi ha un senso interiore, un senso più
tanto sono più semplici e facili a percepirsi; ma nella  loro  applicazione tanto sono più difficili, giacchè hanno una
delle cose e delle azioni nostre da sè stesse, dal  loro  esterno apparato, dal loro numero, dalla loro pomposità, in
azioni nostre da sè stesse, dal loro esterno apparato, dal  loro  numero, dalla loro pomposità, in somma da una falsa
stesse, dal loro esterno apparato, dal loro numero, dalla  loro  pomposità, in somma da una falsa apparenza che non ci
come vostre viscere, e di non risparmiare verso di  loro  alcuna delle sollecitudini della materna carità del nostro
non per riuscire a quelle, e per conformare le cognizioni  loro  a quelle, e come a certa norma paragonarle, e su quelle
tempo conta di lasciarli? qual è il progetto suo circa il  loro  mantenimento finchè restano al monte? ecc.. Per altro in
così decisi nel bene, offerti ogni dì a Gesù ed a Maria dal  loro  buon genitore, è impossibile che non sieno benedetti dal
e il menomo sentimento di baldanza sopra gli altri uomini  loro  inferiori, rispetto al posto nella umana società. Tutti e
mezzi a' quali sicuramente rispondono. Converrebbe fare  loro  sentire vie più profondamente l' importanza di un travaglio
l' importanza di un travaglio forte: e infondere nelle  loro  anime una forte volontà. E` questo il principio di ogni
nel pretendere che essi credano alla cieca quanto  loro  diciamo, o ci accusino non pure di poca delicatezza, ma
mai agli uomini, se non ciò che noi possiamo provare  loro  con delle prove manifeste, acciocchè non abbiano ragione di
nel trattare cogli uomini dee essere quella di usare  loro  un sommo rispetto ed una somma delicatezza, e non solo di
mi lasciarono, li vedrò e li toccherò e converserò con  loro  liberamente fino che a me piace, perchè essi saranno la mia
nei nostri tempi, giacchè anche i buoni debbono avere il  loro  diritto di difesa. Questo dico è l' effetto che ne
a malgrado che egli prima volesse far noto ad uno di  loro  tutte le iniquità della sua vita, e dando a lui libertà di
noi, e formare, se Dio vuole, una cosa sola, prescrivendo  loro  intanto di pregare per i loro confratelli che sono qui col
una cosa sola, prescrivendo loro intanto di pregare per i  loro  confratelli che sono qui col corpo, ma insieme con loro
i loro confratelli che sono qui col corpo, ma insieme con  loro  collo spirito nel Signore (come noi tutti preghiamo per
sera nelle orazioni domestiche) e di fare con semplicità i  loro  doveri e le opere buone incominciate, avendo un solo fine
tedesca; ma oltracciò dotate di una nobile pacatezza, tutta  loro  propria che conservano anche nel maggior fervore, giacchè
la stessa fantasia degli Italiani è ordinata e lascia  loro  tempo di pervenire a tutta quella pienezza e perfezione
applicazioni pratiche ai bisogni degli uomini, alle  loro  varie circostanze, e massime ai loro diversi avvincolamenti
degli uomini, alle loro varie circostanze, e massime ai  loro  diversi avvincolamenti nelle varie società che fecero
mala consuetudine di quei primi, e si trascinano dietro il  loro  esempio! Grande pericolo, mio caro, è questo dell' esempio,
l' imposizione delle mani, e, dopo ricevuta, viversi a  loro  grand' agio, come se non l' avessero ricevuta, o peggio
cominciate, e a quella di costì che dee cominciare, colle  loro  opere caritatevoli annesse: ma nulla di più. Bensì è
di ringraziare di cuore il Signore de' buoni sentimenti che  loro  ispira, sollecitandoli al desiderio della perfezione. Oh
a farsi conto d' una tal grazia, che sarà certamente per  loro  seme di felicità eterna. Per essere aiutati nel coltivare
Apostolo S. Paolo; e per quanto essi me ne dicono nella  loro  lettera, e Molinari a voce, non mi sembra improbabile che
noi ecclesiastici. Per ciò io non posso che lodare molto il  loro  pensiero di essersi stretti fra loro, anche dopo la
della Società di S. Paolo. Non so poi come possa essere  loro  venuto in mente di ricorrere a me, come fanno nella loro
loro venuto in mente di ricorrere a me, come fanno nella  loro  lettera; perchè io volessi servire loro di centro e di capo
come fanno nella loro lettera; perchè io volessi servire  loro  di centro e di capo nella loro santa corrispondenza. Iddio
perchè io volessi servire loro di centro e di capo nella  loro  santa corrispondenza. Iddio sa chi io mi sono; un vero
di tutto questo, e di quel più che taccio, perchè dalla  loro  bontà non sarei creduto, mi trovo impegnato nell' ufficio
i riflessi che credeva a' miei compagni, ho poi ceduto alla  loro  volontà prendendo la loro direzione e governo spirituale.
miei compagni, ho poi ceduto alla loro volontà prendendo la  loro  direzione e governo spirituale. Che posso dunque dir loro
loro direzione e governo spirituale. Che posso dunque dir  loro  circa la proposta che essi mi fanno? Io non mi ricuserò
fanno? Io non mi ricuserò neppure a loro, se persistono nel  loro  disegno; essi si dichiarano miei figliuoli in Gesù Cristo,
fosse, io non mi ricuserò punto di assumere nel Signore la  loro  direzione, e considererò la loro unione come un'
di assumere nel Signore la loro direzione, e considererò la  loro  unione come un' affigliazione alla piccola società del
la vittima, il pontefice. Dove tutto ciò si confermi nei  loro  cuori dalla voce dello Spirito, io comincierò ben
dello Spirito, io comincierò ben volentieri a comunicare  loro  quelle regolette, che per ora credo a proposito di
si è, che non comunichino al presente con nessuno dei  loro  compagni la cosa fin dopo l' orazione e la deliberazione
1.31 Mi scusino, se non ho risposto prima d' ora alla  loro  fervorosa lettera, colla quale si mostrano costanti nel
fervorosa lettera, colla quale si mostrano costanti nel  loro  primo divisamento, dopo fatta l' orazione, e anche nel
e anche nel pensiero di volere la mia infinita nullità per  loro  padre spirituale. Le mie occupazioni mi hanno impedito, in
in questi giorni passati, di potere trattenermi con  loro  a mio agio, come desiderava di poter fare; quest' oggi
ora, dopo essermi raccomandato al Signore, di assecondare i  loro  desiderii, che mi paiono santi e rivolti tutti alla gloria
aiutare la direzione che mi propongono, e considerare le  loro  persone come una estensione di questa mia piccola carissima
Or io credo di non dover punto differire a comunicar  loro  qualche cosa di ciò che credo indispensabile per un buon
cosa di ciò che credo indispensabile per un buon effetto al  loro  santo desiderio. Vi ha una massima, su cui tutta si regge
questo Istituto, ecco che cosa io suggerisco  loro  per ora. Conviene che ciascuno si faccia un librettino col
regolette e que' mezzi che io un poco alla volta verrò  loro  indicando secondo l' opportunità ed il bisogno. Intanto
propriarum animarum ». Le altre poi che al momento presente  loro  suggerisco, consistono tutte in alcuni esercizi religiosi,
gioverebbe che almeno una volta la settimana si unissero  loro  due in una conferenza spirituale sopra argomenti i più atti
e finalmente tutto ciò che mi comunicheranno intorno alle  loro  carissime persone, il riceverò con grande mio piacere. Una
il riceverò con grande mio piacere. Una cosa, che anche  loro  molto raccomando, è il leggere più volte e colla massima
duole di non avere trovato tempo fin ora da rispondere alla  loro  lettera, che mi è riuscita cara anche più delle altre,
libretto in un' altra mia. Intanto qui finisco. Supplico la  loro  bontà di orazioni per tutti noi: io celebro ogni giorno
bontà e pietà delle figlie che ben vi compensano con tanta  loro  virtù e col loro affetto... [...OMISSIS...] [...OMISSIS...]
figlie che ben vi compensano con tanta loro virtù e col  loro  affetto... [...OMISSIS...] [...OMISSIS...] 1.31 Ciò che mi
coi nostri, anzi sono propriamente nostri; e unitamente nel  loro  stato travagliano tutti alle opere della gloria di Dio e
adoperando degli interni, si metterebbe forse a pericolo il  loro  spirito; sicchè la società potrebbe sussistere anche senza
Mi piace che si diano ai novizi delle meditazioni tutte al  loro  scopo, e son certo che ci guadagneremo. Quello che vi
con una dolcezza e carità senza fine, sopportando i  loro  difetti con vera longanimità e pazienza, non volendoli far
pazienza, non volendoli far correre più che non possano le  loro  forze; ma solamente conducendoli a mano d' un gradino all'
indisposto verso di loro; altramente perdereste la  loro  confidenza e il loro amore, senza di che nulla vi
di loro; altramente perdereste la loro confidenza e il  loro  amore, senza di che nulla vi gioverebbe ogni fatica.
e tentare d' intromettervi presso i grandi per avere la  loro  protezione; e, in questo caso poi, potete correggere lo
e, la Dio mercè, tali che certamente è ancor più dalla  loro  qualità che dal loro numero che si può conoscere quanto
tali che certamente è ancor più dalla loro qualità che dal  loro  numero che si può conoscere quanto voglia essere liberale
una particolare direzione o aiuto spirituale, e prestano la  loro  cooperazione nell' esercizio delle opere della carità; e
in quella classe di persone che meglio a ciascuno di  loro  si conviene. Finalmente riguardo alla mia particolare
veramente desiderano l' Istituto, in questo caso confidate  loro  ciò che credete; altrimenti vi prego di tacerne e non
non hanno un particolare oggetto esterno in cui sia  loro  essenziale l' occuparsi, nè intraprendono cosa alcuna da sè
o anche da semplici fedeli, si prestano in tutto ciò che  loro  è possibile; per esempio in missioni, in cura d' anime, in
non sono dimandati, essi non escono dalle funzioni della  loro  propria Chiesa, ma in essa confessano e predicano e
oltre che negli esercizŒ pii, negli studŒ adattati alla  loro  professione. I membri di questa Società hanno de' voti
[...OMISSIS...] 1.32 Ho tardato alquanto a rispondere alla  loro  cara lettera per diverse occupazioni sopraggiuntemi.
sopraggiuntemi. Intanto il caro Loewenbruck avrà recato  loro  i miei saluti, essendo stato qui a trovarmi; sebbene alla
La relazione che mi danno di sè stessi mi fa fede del  loro  sincero desiderio di profittare nella virtù ogni giorno, e
dolce via del servizio del Signore. La perseveranza nei  loro  tentativi, nei loro sforzi, nella loro rinnovazione dei
del Signore. La perseveranza nei loro tentativi, nei  loro  sforzi, nella loro rinnovazione dei santi proponimenti, ne'
La perseveranza nei loro tentativi, nei loro sforzi, nella  loro  rinnovazione dei santi proponimenti, ne' sospiri e ne'
stessi crederanno di formarsele e proporsele, secondo le  loro  circostanze): e nello stesso tempo l' uno assumesse
ormai tempo che alle due regolette che hanno scritto nel  loro  libriccino se n' aggiunga una terza cioè appunto quella
Vicario Scavini, e che potrebbe essere espressa così, se a  loro  pare: 3 « Omnes alieni domui societatis adscripti erunt, et
l' aggiungano adunque alle due prime del libretto, se  loro  piace, e la comunichino altresì a Monsignore; e queste tre
diceva di sopra da imporre a sè stessi, e rendersi della  loro  esecuzione l' uno e l' altro scambievolmente responsabili.
inops et pauper sum ego ». Anche per me innalzino la  loro  voce, il più povero di tutti, ROSMINI p.. [...OMISSIS...]
de' miei carissimi fratelli del Calvario nell' impiegare le  loro  forze e nell' esporre le loro vite in servire Gesù Cristo
Calvario nell' impiegare le loro forze e nell' esporre le  loro  vite in servire Gesù Cristo ne' suoi infermi. Oh bella
tutti, facendo sapere a tutti la consolazione mia della  loro  generosa disposizione. Qui siamo tutti dello stesso cuore,
I Superiori ancora possono sciorre i membri da' voti; ed è  loro  prescritto di farlo ogni qual volta credessero che questi
senza eccezione alcuna, e sopporti con piena carità i  loro  difetti, condonandoli loro per amore di Cristo, soffrendoli
e sopporti con piena carità i loro difetti, condonandoli  loro  per amore di Cristo, soffrendoli anche con gusto per
informandoli di quanto possono credere che sia utile  loro  sapere per vantaggio de' singoli. Questa carità santa, e
del Cristo, e non mancherà loro: nel tempo stesso che la  loro  carità universale è portentosa, non penserà che di
Le due Case vanno bene per la grazia di Dio: lo scopo  loro  è tutto morale religioso, non è uno scopo particolare, ma
reclusorio a reclusorio, il che nasce dalla diversità de'  loro  regolamenti e del primo loro impianto: ma appunto l'
che nasce dalla diversità de' loro regolamenti e del primo  loro  impianto: ma appunto l' estrema difficoltà di dare un
sotto gli occhi nostri i poverelli e ad allontanarne il  loro  aspetto da noi: Gesù Cristo e gli Apostoli non ci hanno mai
perocchè gli uomini non la perdonano mai a chi rivela un  loro  secreto. [...OMISSIS...] 1.33 Ho letto le vostre lettere,
segreto e, quasi direi, una etisia morale fino nei primi  loro  anni infantili, e sono l' origine sconosciuta di quegli
secondo il lume divino, vi conviene quest' abito mostrarlo  loro  nel vostro proprio contegno. Tutto ciò che voi fate adunque
vostro proprio contegno. Tutto ciò che voi fate adunque sui  loro  occhi, e tutto il trattar vostro con essi sia pacato e
dimandano con tanta frequenza pubblico perdono di alcune  loro  mancanze, non vi sentite per anco cuore di imitarli, ciò
prender nomi o diritti d'uomini. Tutti i diritti hanno la  loro  origine in una legge, e voi, ogni qualvolta non potete
convinti e presti ad affrontare il martirio in nome della  loro  coscienza. Oggi il Protestantesimo si divide e suddivide in
vasto e pericoloso campo dell' ammaestrare; ci stringono i  loro  lamenti, le loro sparse fatiche; ci move l' affetto della
campo dell' ammaestrare; ci stringono i loro lamenti, le  loro  sparse fatiche; ci move l' affetto della cara gioventù e la
le quali ciascun educatore s' incammina, e le contese tra  loro  apertamente dimostrano, che manca ancora all' arte del
alle mani tanti mezzi di farlo, vacillano ancora ne'  loro  passi; e se in quelle nazioni nelle quali l' istruzione è
da giovarsene il mondo, quelli che amano con sincerità i  loro  simili sapran valutare le intenzioni che mi fecero prender
fatica, e s' accorgeranno, io spero, che al battito del  loro  cuore risponde quello del mio. Vengo ora ad espor
che ci stan sotto, i quali abbraccerem d' uno sguardo nel  loro  complesso, nel loro ordine, nella loro bellissima varietà,
i quali abbraccerem d' uno sguardo nel loro complesso, nel  loro  ordine, nella loro bellissima varietà, e potremo a nostro
d' uno sguardo nel loro complesso, nel loro ordine, nella  loro  bellissima varietà, e potremo a nostro grand' agio
grand' agio considerare tutte le parti e misurarle e tra  loro  paragonarle. Voglio dire, che la mente, posseditrice d' un
come meglio le viene e ricercarne il valore e tra  loro  paragonarle. Il perchè senza più poniam mano a quella
prima considerarle nel piccolo e nel facile, e non nella  loro  massima ampiezza (1). » Questa regola di metodo dava
dalle cattedre i maestri accompagnarsi agl' ingegni de'  loro  discepoli conducendoli per mano dal piano all' arduo, quasi
del volgo, onde per ambizioso amor della scienza scappa  loro  di mano assai sovente il comun senso; e la gioventù, che
e che si rendono valenti istitutori. Se non che le  loro  nobili fatiche nel conformare costantemente le parole, ch'
nel conformare costantemente le parole, ch' essi volgono ai  loro  discepoli, al detto principio, rendono bensì fecondi di
detto principio, rendono bensì fecondi di grande utilità i  loro  travagli, e recano grande giovamento ai loro allievi; ma l'
utilità i loro travagli, e recano grande giovamento ai  loro  allievi; ma l' arte loro per lo più va perduta rispetto
e recano grande giovamento ai loro allievi; ma l' arte  loro  per lo più va perduta rispetto agli altri maestri e
metodo, conformando ad esso ciò che scrissero o dissero ai  loro  alunni. Egli è per ciò che rimane a desiderarsi tuttavia,
addietro il più delle volte, non perchè le idee che  loro  si vogliono comunicare sieno superiori in se stesse alla
si vogliono comunicare sieno superiori in se stesse alla  loro  capacità, ma perchè giungono tardi, e intanto che essi si
un anello della catena, si fermano unicamente, perchè  loro  vien meno l' idea di mezzo, senza la quale sono come a chi
intelligenze non arrivano ad esse unicamente perchè vien  loro  tolta dinanzi o sia interrotta la strada, non perchè, se
dinanzi o sia interrotta la strada, non perchè, se fosse  loro  dato di fare agiatamente tutti i passi necessari nella via
conosce le classi e molto meno ha indizio a conoscere le  loro  larghezze o strettezze rispettive. Quanto alle altre due
al mio tenero discepolo, io gli domando: « quale sarà il  loro  nome comune, »egli tosto mi risponderà: quello di
agli azzeruoli, significante questi oggetti da alcune note  loro  comuni. Solo dopo di ciò egli comincia a intendere il
che feci su bambini, i quali cominciano costantemente il  loro  sviluppo intellettivo dall' apprendere i due elementi
procedere dal credere facilmente le cose esser simili tra  loro  al notarne poi più tardi le loro differenze. Io ho spiegato
le cose esser simili tra loro al notarne poi più tardi le  loro  differenze. Io ho spiegato questo fatto incontrastabile nei
fatte a lui notare tra quelle cose sotto certo aspetto tra  loro  simili. Ora il metodo che mena il fanciullo da' generali a'
a mano a mano le classi sempre minori e gli individui che  loro  appartengono, fino che si giunge alla specie minore di
egli intenderà, con poco aiuto che gli si dia, la  loro  distribuzione, gliene verrà il pensiero, ne sentirà la
s' accorse come le forme e i colori diversi più o meno tra  loro  armonizzavano; e dilettandolo quest' esercizio d' assortire
di accogliere in mente cose male ordinate e rimutar  loro  l' ordine per poter intendere, non solo rende i loro studi
loro l' ordine per poter intendere, non solo rende i  loro  studi lunghissimi, ma, quel che è più, affaticanti e
e tormentosissimi, come contraria alle leggi della  loro  intelligenza. I due esempi, ne' quali abbiamo veduto questo
le une dipendenti dalle altre come conseguenze da'  loro  principŒ? Da questo apparisce che l' intendimento non possa
un fardello immenso d' inintelligibili parole. Il povero  loro  cervello si traccia tuttodì e si solca di cifre e di note
Chi ammaestrando i fanciulli si facesse una legge di dar  loro  sempre la dimostrazione di ciò che loro dice, sarebbe
una legge di dar loro sempre la dimostrazione di ciò che  loro  dice, sarebbe costretto altrettanto, quanto il matematico,
sull' ordine naturale delle operazioni della mente e de'  loro  oggetti. Tre furono le maniere di oggetti, intorno ai quali
delle sue operazioni: il classificare le cose secondo le  loro  somiglianze, il distribuirle con cert' ordine locale,
sono: 1 Ordine di pensieri: pensieri che non prendono la  loro  materia da pensieri anteriori ad essi. 2 Ordine di
ad essi. 2 Ordine di pensieri: pensieri che prendono la  loro  materia da pensieri del 1 ordine e non da altri. 3 Ordine
da altri. 3 Ordine di pensieri: pensieri che prendono la  loro  materia da pensieri del 2 ordine. 4 Ordine di pensieri:
2 ordine. 4 Ordine di pensieri: pensieri che prendono la  loro  materia da pensieri del 3 ordine. 5 Ordine di pensieri
esatta classificazione di tutte le intellezioni umane ne'  loro  varii ordini naturali di sopra distinti. Questo è quello
ne' casi particolari ha rivelato, rimanendosi nondimeno  loro  nascosto nella sua universalità (1). Io recherò a provarlo
. Or dunque, perchè i fanciulli troppo si stancano a porger  loro  proposizioni da analizzare? - Perchè si pretende con ciò
operazioni mentali ad un sol tratto, due operazioni che di  loro  natura sono successive e non possono essere contemporanee.
comprende quelle colle quali il fanciullo deve annodare tra  loro  i vocaboli per farne riuscire il senso della proposizione.
singole parole? Le intellezioni adunque che non hanno per  loro  scopo se non l' intendere una voce alla volta appartengono
a conoscere il valore delle congiunzioni che legano tra  loro  le sentenze; quegli osservò di più che i fanciulli non
a conoscere il valore delle congiunzioni che legano tra  loro  i vocaboli, dal qual legamento riescono le sentenze. L' una
in questo trattato le intellezioni umane secondo i  loro  ordini, il che non può essere l' opera nè di un libro nè di
Perocchè, se noi parliamo di sensazioni senza aggiunger  loro  nulla d' ideale, esse, così nude e sole nel loro essere
aggiunger loro nulla d' ideale, esse, così nude e sole nel  loro  essere meramente reale, non sono peranco oggetto della
soggettivo e un elemento extra7soggettivo. Considerate nel  loro  elemento soggettivo, l' ente a cui esse appartengono è il
esse sono atti7passivi di quell' ente. Considerate nel  loro  elemento extra7soggettivo, l' ente a cui esse appartengono
di stimolo a ciò fare, e perciò non le afferma in tutte le  loro  particolarità e qualità, ma solo in un modo più o meno
allo spirito non le presenta (1) d' un tratto con tutte le  loro  attività, ma parzialmente e successivamente, attesa la
sensi. Questi sono lavori distinti dello spirito, ma il  loro  effetto è sempre la percezione intellettiva e perciò non
moto nello spirito in conseguenza delle percezioni e delle  loro  memorie e imaginarie riproduzioni, sono operazioni, che non
come possibili, senza aggiungervi il pensiero della  loro  reale sussistenza. Se io ho percepito una melagrana, mi
ma una idea che rappresenta individui forniti di tutte le  loro  particolarità. Finalmente chiamo quell' idea
come sarebbe d' altri aranci non distinguibili tra di  loro  se non per molta attenzione sulle piccole differenze, di
rende ragione appunto del perchè i bambini s' annoiino dei  loro  giocarelli, dicendo, che ciò nasce quando hanno esauriti
e abbattimenti; giacchè fino che trovano casi nuovi par  loro  di vedere un moto spontaneo, un' anima nelle cose
all' amicizia. Quanto piacer non provano a giocolar tra  loro  i cagnolini, i gatti, ecc.? Molti animali vi sono a mandre,
L' affezione che i genitori di tutte le specie mostrano pei  loro  nati, è un istinto, che troverebbe facilmente la sua
il cane, il cavallo, l' elefante, ecc., prendono fra di  loro  una scambievole affezione: all' uomo poi si legano con
penetreranno la natura di quelle volizioni, e della  loro  verace esistenza non dubiteranno. Ora si osservi, che coll'
sensuali e intellettive e per la moltiplicità de'  loro  atti. Ciò non ostante dobbiamo tentare una breve
gli uomini mediante una occulta potenza, che esercita sul  loro  spirito, e che lo ammigliora, la quale si chiama grazia ; 2
il fare molti atti religiosi per lui, derivando da Dio al  loro  fanciullo, già rinato col battesimo, grazie sempre
vivaci; prova solo, che son celeri, e che la natura de'  loro  oggetti, per lo più tenui e leggeri, non permette loro una
de' loro oggetti, per lo più tenui e leggeri, non permette  loro  una durata consistente, come quella che è labile e
unità perfetta del soggetto sensitivo7intellettivo una  loro  unità: egli è vero che la forza unitiva domina non meno
nel quale il sentire e l' intendere ugualmente hanno la  loro  origine. Ma tra quelle operazioni dell' animale e queste
sieno unificate: l' unità che si domanda è quella de'  loro  oggetti; e questi nella seconda età del fanciullo sono del
tutte queste prove e le percezioni che ne riceve sono tra  loro  slegate, disordinate. Il primo ufficio dunque dell' arte
medesimo oggetto, della vivezza di queste sensazioni, del  loro  ordine e della loro associazione, e sopra tutto dell'
della vivezza di queste sensazioni, del loro ordine e della  loro  associazione, e sopra tutto dell' attenzione, che lo
un far nulla; ma più tosto un' attività grandissima del  loro  intendimento, avido, aspirante a conoscere, ad abbracciarsi
prima da sè l' un dopo l' altro, poi gradatamente ne'  loro  salti armonici e ne' loro accordi; per trastullarsi poi
l' altro, poi gradatamente ne' loro salti armonici e ne'  loro  accordi; per trastullarsi poi dandogli de' solidi regolari,
natura, ma la inventano. A provare quanto sia gratuita la  loro  supposizione basta il fatto seguente. Di tutte le potenze
umane. Alcune non si formano prima, perchè prima manca  loro  la materia . Alcune non si formano prima, perchè manca allo
invocandolo qual ausiliare al soddisfacimento delle  loro  tendenze. L' intendimento accorse, fece tutto quello, che
cagioni: 1 per ricadergli sotto i sensi le cose stesse o  loro  parti; 2 o per qualche accidentale movimento delle fibre
di second' ordine. La produzione di queste è il quarto dei  loro  uffizi e principalmente l' astrazione, che noi dobbiamo
e identità in qualche cosa di essi, che lo persuade a dar  loro  lo stesso nome. Medesimamente, i nomi plurali delle cose
sono un acconcio specchio dello sviluppo delle menti nei  loro  tempi: e si può dirittamente indurre dallo stato di quelle
costante nelle nazioni, quando queste vanno innanzi col  loro  intellettivo sviluppo, di maniera che la lingua primitiva
intellettivo sviluppo, di maniera che la lingua primitiva  loro  più non basta; prima di risolversi a coniare nuovi
del tutto, ed assentono assai volentieri a chi ne afferma  loro  l' esistenza. Il qual assenso dei bambini non reputisi ch'
natura d' una mera credenza gratuita alla parola di chi  loro  parla. No; in questo fatto essi non credono ciecamente, ma
gli si vuole imprimere, e questo concetto non riescirebbe  loro  tanto naturale e tanto facile a riceversi, che, appena
Essendo Iddio invisibile, senza una parola che fermasse la  loro  attenzione, non potrebbero fissarne il concetto. Ma che
ama la ragione degli oggetti buoni ( rationem boni ), la  loro  bontà. Le volizioni che hanno per termine solamente un
determinato, si acquetano in esso, e però l' efficienza  loro  finisce tosto. All' incontro, le volizioni che hanno per
quale quel genere di oggetti son buoni, non si acqueta nel  loro  oggetto che è un astratto insufficiente ad appagare, ma si
tratteremo dell' istruzione da darsi ai fanciulli nelle  loro  singole età, ossia ne' successivi periodi della loro età,
nelle loro singole età, ossia ne' successivi periodi della  loro  età, segnati dai singoli ordini d' intellezioni. Ma quanto
il privilegio dei più ricchi; non quello di sdegnare che i  loro  figliuoli usino alle pubbliche scuole, ma quello che
giustamente in tal modo la sapienza de' genitori, unita a'  loro  mezzi, otterrebbe il primato nelle scuole a' loro
unita a' loro mezzi, otterrebbe il primato nelle scuole a'  loro  figliuoli! E a questi sopravanzerebbe poi sempre gran
una moltitudine di cognizioni assai utili che conserverebbe  loro  un posto di giusta superiorità agli altri lor simili. E per
nel quale si può esercitare il giovane a distinguere coi  loro  nomi tutte le cose sensibili. Il nome , questa è la parte
numero di oggetti, e però più frequentemente sono da  loro  uditi. - Ma riman sempre a domandare, perchè si faccia
stessi un uso sì frequente de' nomi generici, quando fosse  loro  più facile l' usare gli specifici, che certamente sono più
sono in se stessi giusti (sbagliando solo nell' applicar  loro  le parole) ma imperfetti; e però si vanno successivamente
fargli udire tutti i suoni per ordine, e ordinatamente le  loro  consonanze. Egli è però certo, che tutta l' educazione non
e operare. L' ingiustizia di codesti educatori nasce dalla  loro  ignoranza. Essi si sono fatte delle regole di operare, e
bambini si spiega verso le cose belle agli occhi loro, e il  loro  cuore indurisce, ove si tratti di cose che loro sembrano
loro, e il loro cuore indurisce, ove si tratti di cose che  loro  sembrano deformi (1). Nella seconda età le norme dietro le
se non sulle percezioni delle cose sensibili e sulle  loro  idee imaginali: perocchè non vi era altro nel suo spirito,
come abbiam detto. L' impazienza e l' ira, che hanno la  loro  culla nell' animalità e fino che rimangono in questa non
conviene impiegare tutte le vie acciocchè se ne purghino le  loro  anime, e si potrà, quando si usi il bambino, o la persona
razionali prendono legge dall' intendimento che propone  loro  gli oggetti. Ora nella sfera della intelligenza si dee por
egli non è più per gli altri, le sue forze sottratte  loro  o non gli danno più di essi contezza, o glie la danno ben
non più vedute, ma egli riman sorpreso e intimorito al  loro  comparire, si arretra da esse se l' avvicinano, si mostra
comparire, si arretra da esse se l' avvicinano, si mostra  loro  turbato, corrucciato, ostile. E perchè mai tutto ciò?
molesti al suo pensiero che rimane nell' incertezza sulla  loro  favorevole o avversa natura. Fu già osservato da altri, che
in qualche sperimento fatto sui fanciulli basta raccontar  loro  qualche storiella: essi la gustano sommamente: ma guai se
o anco semplicemente vi aggiungete nel contarla  loro  la seconda volta! essi tosto vi correggeranno: vogliono
scena. E perchè? perchè avendo quella scena viva nelle  loro  menti, essi ripugnano a guastare o a cancellare quel bel
adulti: questi riserbano sempre indietro qualche parte de'  loro  affetti per poterli collocare poi in quegli oggetti nuovi
non hanno, ne' primi oggetti versano tutto il tesoro del  loro  cuore. Ho già osservato la veemenza e la semplicità delle
Ciò posto, egli è manifesto che quando si presenta  loro  una persona nuova hanno un naturale invito ad amarla; ma
e darne una parte a quella persona. Or questo invito è  loro  molestissimo per due ragioni; la prima perchè dovrebbero
cominciar a disamar quelle a cui hanno dato tutto il  loro  amore? Che demerito si hanno? Che colpa? Insorge appunto
Indi è che le mutazioni d' oggetti o di ordine nella  loro  vita riescono talora al bambino grandemente moleste, e gli
l' istinto che hanno i fanciulli, e l' idea che ben tosto  loro  nasce della proprietà. Tutte le cose che li circondano
cose che li circondano diventano per la forza unitiva del  loro  sentimento altrettante parti di sè stessi: il levargliene
sè stessi: il levargliene alcuna è uno squarcio fatto nel  loro  sentimento. Questo fenomeno si manifesta anco negli animali
bambini potrà testimoniare altri fatti simili, in cui il  loro  amore non termina a delle belle qualità delle persone, ma
Ma quando l' uomo intelligente, la persona morale dà  loro  un prezzo, allora esse diventano materia di moralità: se il
allora esse diventano materia di moralità: se il prezzo  loro  dato dall' intendimento è giusto, la persona che le ha
prezzo allor quando diventano premio della virtù. In questa  loro  relazione diventano giuste ed appetibili anco dalla persona
luogo, l' amare i reali finiti secondo il merito delle  loro  buone doti e qualità è certamente giusto. Ma in tal caso
ai genitori che se in conseguenza di questa dottrina pare  loro  di perdere qualche cosa del desiderato amore de' loro
pare loro di perdere qualche cosa del desiderato amore de'  loro  bamboli, essi s' ingannano così credendo. Il risultamento
rispetto profondo, il quale nell' istesso tempo che darà a'  loro  nati quella dignità morale che è l' altissimo bene dell'
e sostegno in qualsivoglia vicenda della vita, in ogni  loro  età, e memoria ed onoranza oltre il sepolcro. Ma il
in qual maniera questa legge determini gli affetti de'  loro  figlioli sì verso di essi che verso l' Essere supremo. Che
possono starsene pienamente tranquilli sull' affetto de'  loro  figli: la natura glielo garantisce: basta solamente ch'
glielo garantisce: basta solamente ch' essi stessi colla  loro  rea condotta non vi pongano impedimento. Ma s' arricordino
a' genitori cristiani) che relativamente all' amore della  loro  prole non è già che questo scarseggi, ma che da una parte
al primo di questi due pericoli che rende l' amore de'  loro  figlioli immorale si guarentiranno, facendo che nel cuore
immorale si guarentiranno, facendo che nel cuore de'  loro  fanciulli Iddio abbia un posto maggiore di essi, memori
pure, se esigeranno dal fanciullo il debito onore alla  loro  autorità, fonte d' un amor rispettoso, di ubbidienza e di
questa stessa in tutto ciò che fanno a vantaggio de'  loro  genitori, come pure di tutti gli altri uomini. Mi sia
chi la fa; così i genitori cristiani, i quali più amano la  loro  prole, debbono vegliare su di se stessi (e forse niuno loro
loro prole, debbono vegliare su di se stessi (e forse niuno  loro  fin qui lo disse!), acciocchè non forse usurpando essi quel
dare a Dio solo, essi perdano anche quel legittimo che  loro  è dovuto e che a loro la divina legge tribuisce. Ma
essi perdano anche quel legittimo che loro è dovuto e che a  loro  la divina legge tribuisce. Ma ritorniamo su' nostri passi.
i bambini sorridono alle madri, primo segno certo di  loro  intelligenza. A segnare il principio della terza età,
le intellezioni di second' ordine sono quelle che hanno per  loro  oggetto i rapporti delle intellezioni del primo ordine tra
le intellezioni del terz' ordine sono quelle che hanno per  loro  oggetto i rapporti che hanno le intellezioni di second'
sulle idee imaginali, traendosi da queste un  loro  elemento, e questa operazione è un vero giudizio analitico,
alle lingue la denominazione di metodi analitici data  loro  da Condillac. Tal è l' operazione che corrisponde al
poi nelle superiori senz' interruzione, aumentando i  loro  prodotti di numero e di perfezione, il che complica sempre
ancora per lui. Ma tostochè egli giunge a mettere tra di  loro  in armonia le sensazioni de' suoi varŒ organi e a ricever
Ora egli ha bensì de' predicati , ma per confrontarli tra  loro  e trovarne il rapporto dovrebbe salire ad un ordine più
insieme da' sensisti, e dagli Scozzesi, ma differiscono tra  loro  interamente (2): gli astratti sono il fondamento delle
il cinque, io nella cognizione del due e del cinque e del  loro  rapporto col dieci ho implicitamente la cognizione del
più l' uno; io nella cognizione dell' uno e del due, e del  loro  rapporto col cinque avrei implicitamente la cognizione del
sia un composto di uno e di due, presi questi numeri e i  loro  composti una o due volte. E questa importanza del numero
Le percezioni non possono servire di principio per la  loro  particolarità, e lo stesso dicasi delle memorie di esse. Le
avute: or queste non hanno mai bisogno di quelle idee per  loro  regola, quando anzi esse sono il loro effetto. Il second'
di quelle idee per loro regola, quando anzi esse sono il  loro  effetto. Il second' ordine poi somministra delle idee
ristretti che non l' idea dell' essere in universale, nella  loro  applicazione. Dai principŒ che dirigono i giudizi
di intellezione ha le sue regole; il fine, l' essenza  loro  è la medesima, tendono tutte a prescrivere la stima e l'
ammirazione e la sua benevolenza; con questa influenza da  loro  esercitata con tutti i loro atti e con tutte le loro
con questa influenza da loro esercitata con tutti i  loro  atti e con tutte le loro parole, possono restringere o
da loro esercitata con tutti i loro atti e con tutte le  loro  parole, possono restringere o allargare la benevolenza
il lavoro occulto che è venuto formandosi di continuo nelle  loro  piccole menti, onde si è bel bello immensamente falsato il
piccole menti, onde si è bel bello immensamente falsato il  loro  pensare: esistono nelle loro testicciuole dei principŒ
bello immensamente falsato il loro pensare: esistono nelle  loro  testicciuole dei principŒ falsi che essi seguono fedelmente
saprebbe spiegare l' origine: nessuno infatti gli ha forse  loro  insegnati; ma il loro spirito che non resta mai ozioso, e
origine: nessuno infatti gli ha forse loro insegnati; ma il  loro  spirito che non resta mai ozioso, e che si va sempre
anco dietro gli astratti. Questi primi astratti sono tra  loro  divisi; e però anche l' attività riesce sconnessa, e tratta
della ragione, e vi ha l' improvviso ed inaspettato per la  loro  continua novità e apparente stranezza. Quello che è
la voglia di percepire e di sapere le cose sotto tutti i  loro  possibili aspetti. Ho già detto che questi possono essere
astraendo le azioni delle cose comincia a pregiarle pe'  loro  usi, o almeno a ciò si va disponendo. Dallo stesso fonte
suoi affetti. Da principio, come dicevo, egli si uniforma  loro  come può, cioè colla simpatia e colla imitazione animale
volontà: trova con ciò nuovi lati, da cui poter se stesso a  loro  uniformare e acconciare. Queste scoperte egli le fa col
dell' interno de' suoi simili, vede coll' uso di esso le  loro  opinioni ed i loro voleri. Conosciuti questi tosto
suoi simili, vede coll' uso di esso le loro opinioni ed i  loro  voleri. Conosciuti questi tosto incomincia a manifestarsi
volontà pure delle persone colle quali usa. In questa  loro  prima apparizione la credulità e l' ubbidienza del bambino
conosciute. Questo bisogno di uniformità che sentono tra  loro  le anime tosto che si conoscono, è veramente cosa profonda,
da nessun sospetto turbate o represse, e però nella  loro  maggior forza: ecco il primitivo fondamento della facilità
quello di rettificare la pronuncia de' bambini, e insegnar  loro  l' uso perfetto degli organi della favella. E in vero, dopo
o scrivere si rendano perfetti nella pronuncia, facendo  loro  vincere le difficoltà delle sillabe più difficili. Al quale
Conviene esercitare il bambino a scomporre le parole ne'  loro  suoni, cioè nelle loro sillabe, e nel riconoscere e notare
il bambino a scomporre le parole ne' loro suoni, cioè nelle  loro  sillabe, e nel riconoscere e notare le differenze loro (1).
loro sillabe, e nel riconoscere e notare le differenze  loro  (1). Questo esercizio orale sarà utilissima preparazione
credettero di dover notare una grande incostanza nella  loro  moralità, nella quale non si potesse trovare, per poco,
oggettivo: ma questi oggetti sono composti, come d' un  loro  elemento, di piaceri e dolori che sarebber suoi proprŒ, s'
sostanza quanto sull' accidente e di più ne riconosco la  loro  relazione . Lo studio poi di questa relazione diviene nel
(primo ordine) non potevo fare alcun confronto fra  loro  e nol potevo pure, quand' io astraevo da essi le loro
fra loro e nol potevo pure, quand' io astraevo da essi le  loro  qualità (second' ordine): perocchè io mi fermavo a queste,
le une cogli altri e conoscere col PARAGONE la scambievole  loro  natura. La fecondissima operazione del PARAGONARE le cose
con essa delle attività che o non sono comprese nel  loro  concetto o se sono, sono però anco distinte da essi nella
concetto o se sono, sono però anco distinte da essi nella  loro  mentale esistenza. Questa osservazione è importante;
il sentimento; 2 disgiungere le due cose legate tra  loro  (terz' ordine); 3 osservare che data l' una vi è l' altra,
a tutte le altre parti delle medesime, e lo stesso  loro  numero; perocchè in questa operazione non si fa se non
passano sotto l' occhio, senza tener menomamente conto del  loro  numero e senza paragonarli. All' incontro la differenza non
ordine: distinguere tutti e tre i tempi raffrontandoli tra  loro  prima del quint' ordine è assolutamente impossibile. Di più
comincia già a concepire qual sia il modo costante del  loro  operare, ed è in istato di prevedere che cosa un dato
trovi questi limiti nella sperienza, egli non li pone  loro  da sè, ma crede tutto possibile, la sua credulità è
scienziati è riserbato di stramazzare; buon avviso che dà  loro  la natura, se ascoltar lo volessero, per non ingalluzzire
di queste conclusioni e principŒ; ma che crescendo la  loro  esperienza e la loro scienza, li rompono per formarsene di
e principŒ; ma che crescendo la loro esperienza e la  loro  scienza, li rompono per formarsene di nuovi più ampŒ e più
e quando niuna osservazione, niuna esperienza veniva  loro  in sostegno, anzi tutte le osservazioni e tutte le
da quelle regole di possibilità che si sono formati a  loro  arbitrio (1). Fino a tanto che il bambino si dirige secondo
egli giudicava le cose che il circondavano secondo la  loro  piacevolezza e bellezza, o asprezza e deformità, egli non
avrò perduto nulla d' esse, che avrò ancora tutto il bene  loro  indicibilmente e inconcepibilmente migliorato, e questo è
distintamente i limiti di quelle volontà e dall' attribuir  loro  una dignità maggiore ancora di quella che esse realmente
di questo tesoro divino che sta nascosto nell' anima del  loro  bambino ed adorarlo: debbono custodirlo e svilupparlo;
nè pienamente irragionevoli. Quello per tanto, che le  loro  volontà hanno in sè di bono, di ordinato, di ragionevole,
cominciano a rendersi manifestamente necessarŒ, sebbene la  loro  necessità si faccia anche più stretta ne' susseguenti. Uno
tesi da' sofisti agl' individui e ai popoli hanno la  loro  origine dal significato improprio e vago delle parole.
le particelle o i nessi de' nomi tra loro, de' verbi tra  loro  e de' nomi co' verbi. Questo è veramente un insegnare a
come osservò Rousseau, [...OMISSIS...] . L' azione, il far  loro  fare le cose è dunque il migliore mezzo per farle loro
far loro fare le cose è dunque il migliore mezzo per farle  loro  apprendere e per saldarle nella loro memoria. Tuttavia
mezzo per farle loro apprendere e per saldarle nella  loro  memoria. Tuttavia tutto lo studio di lettura come quello di
nelle proprietà relative dell' uno, del due e del tre, e  loro  varie unioni, esprimendo queste in modo che non faccia
di questi tre numeri in prima, e poi gradatamente de'  loro  varŒ composti. Oltre tutte le cognizioni descritte, che si
tutta nell' unità del soggetto, in cui tutte le potenze e i  loro  atti si radicano. La seconda ragione è la forza unitiva
perocchè si riassumono le cose continuamente alla  loro  classe suprema, s' imparano a veder le parti bensì delle
s' imparano a veder le parti bensì delle cose, ma nel  loro  tutto unificate, e ai sommi principŒ si appendono per così
la reminiscenza delle idee, e per ciò anche quella del  loro  ordine, perocchè l' ordine delle idee è formato da altre
veduto che le due prime maniere d' associazioni hanno il  loro  fondamento nella forza unitiva del soggetto: è l' unità del
le idee e i pensieri si congiungano nel bambino secondo i  loro  nessi naturali e veri, e non secondo nessi arbitrarŒ e
ai fanciulli, e farli pervenire successivamente al  loro  spirito, sarebbe pure argomento d' un libro importantissimo
idee delle azioni si unificano, perocchè si sollevano alle  loro  cause. Veniamo ora all' educazione. Nell' esporre l'
l' ignoranza e la debolezza del fanciullo, l' averlo nelle  loro  mani senza ch' egli possa difendersi, nè tampoco perorar la
possa difendersi, nè tampoco perorar la sua causa, sembrano  loro  de' titoli sufficienti a poter disconoscere il tenero loro
loro de' titoli sufficienti a poter disconoscere il tenero  loro  fratello, e a credersi in possesso del diritto per fare di
del diritto per fare di esso e ad esso bene e male, come  loro  attalenta. Vedemmo ancora che la benevolenza spontanea del
Quanto debbano questi, se sono savŒ, misurar tutte le  loro  parole, per non introdurre nella mente del fanciullo niente
quelli che venendo in questo mondo, riceveranno sortiti  loro  dalla Provvidenza tali educatori! Oltre il danno che i
nelle lor menti, la mancanza di sincerità e di verità nei  loro  educatori rallenta altresì lo sviluppo del fanciullo.
si comunica al cuore e alla mente: queste tre cose tra di  loro  intimamente e pienamente comunicano. Grand' errore adunque
avere nel figliolo una proprietà è la prima che entri nel  loro  spirito: le leggi gentilesche contribuirono a rinforzare
ed ella, la mente, immediatamente gli accoglie ed assente  loro  senza la menoma dubitazione, trovandoli essenzialmente
poi anco di parole acconce questi sentimenti, che colla  loro  comunicazione intima l' anime si trasmettono. Nè meno si
e che vogliono educare a Dio i cari pegni consegnati  loro  da Dio. Chi volesse fare una classificazione delle
ordine la sintesi a discoprire i rapporti, che hanno tra di  loro  quei due elementi. La terza specie di sintesi adunque
« nella determinazione della relazione che hanno fra di  loro  due cose che ne formano una sola ». Da questa definizione
a' subbietti la mente qui può discoprire con qual legge tra  loro  si leghino in un oggetto: se per accidente, o per
o per necessità, o per l' essenza medesima: di guisa che la  loro  distinzione sia concettuale e non veridica. Se gli oggetti
esso, si continuano a eseguire altre operazioni, che per la  loro  natura spetterebbero agli ordini precedenti, ma per
si è di distribuire le cose in cert' ordine secondo un  loro  valore vero o supposto, assoluto o relativo. Al quart'
un' altra, non basta conoscere semplicemente la differenza  loro  in generale, ma convien riflettere di più, che quella
sentimenti di quelli coi quali egli conversa, crede alle  loro  parole e ubbidisce alle loro volontà. Egli è
egli conversa, crede alle loro parole e ubbidisce alle  loro  volontà. Egli è indubitatamente aiutato a far ciò da degli
egli di più può attribuirle al soggetto; onde per le azioni  loro  può de' soggetti portar giudizio. Questo giudizio è retto,
« Stima gli esseri intelligenti secondo il grado della  loro  dignità ». Dico « della loro dignità »e non « della loro
secondo il grado della loro dignità ». Dico « della  loro  dignità »e non « della loro bontà »unicamente per
loro dignità ». Dico « della loro dignità »e non « della  loro  bontà »unicamente per significare, che ciò, che si fa
insieme le diverse intelligenze a lui note e le diverse  loro  volontà, acciocchè nella collisione de' suoi doveri verso
(2). Formate adunque queste concezioni astratte, si può col  loro  mezzo conoscere, quale di più enti tenga in se più di
in questo modo, egli è chiaro, che gli enti stessi, e le  loro  azioni su di lui, hanno cessato di essere la sua suprema
più elevata, colla quale egli giudica gli enti stessi e le  loro  azioni. Questa norma è appunto la nozione astratta della
e gl' istinti da esse nascenti si conterrebbero nella  loro  sfera, produrrebbero forse delle azioni senza intervento
sue sensioni, non s' accontenta di esse; vuol fare servir  loro  l' intendimento, e così piega la sua ragione a pronunciare,
ne' fanciulli a mantenere una costante veracità nelle  loro  parole. Osserva M. Necker de Saussure che « « ogni azione,
promette tacitamente a quelli, co' quali parla, di dir  loro  la verità usando le parole per quel che corrono. Quegli ai
se non ha qualche cognizione delle cose esteriori e del  loro  operare, ch' egli dee pur fingere e in qualche modo
percepite le cose esterne, comincia ad osservarne le  loro  azioni, a formarsene degli astratti, a notarne alcuni
natura e le nuove osservazioni, ch' egli fa di continuo sul  loro  operare, lo rende accorto de' confini più precisi, entro a
più precisi, entro a cui son racchiuse le nature nelle  loro  azioni: i tipi dell' operare delle cose, che egli s' era
i popoli: l' Oriente, la Grecia, il Settentrione hanno le  loro  favole: a tutte le storie sono preceduti i poeti. Questo
cognizione precisa delle cose reali ha reso impossibile la  loro  illusione. Allor quando alla mitologia greca si pretese di
Ben avviene che i popoli, che occupano interamente la  loro  attività in interessi reali e in cose positive, divengono
Questi vanno all' eccesso contrario: legano del tutto la  loro  fantasia, perocchè a questa non rimane più a innovar cosa
Il desiderio di conoscere le cose in sè stesse nella  loro  oggettiva essenza, anzichè nell' accidentale loro realità,
nella loro oggettiva essenza, anzichè nell' accidentale  loro  realità, è lo stesso che il desiderio del sapere; perocchè
che formano una lingua, segnano le cose come sono nella  loro  natura e non nella loro sussistenza. Or come sarebbe
segnano le cose come sono nella loro natura e non nella  loro  sussistenza. Or come sarebbe possibile, che all' udire i
un aumento di contemplazione intellettiva delle cose nel  loro  essere metafisico; indubitatamente, che ella gioverebbe
l' umano istinto , che segretamente dirige le potenze alle  loro  operazioni, avesse per suo mobile solo l' accennato, voglio
realità delle cose, che ci si rappresentano, perchè la  loro  rappresentazione, cioè la loro azione nel sentimento nostro
si rappresentano, perchè la loro rappresentazione, cioè la  loro  azione nel sentimento nostro è perfetta. Nella veglia
moralmente funesti, non si danno se non ispinti dai  loro  desiderii e dai loro affetti. Questi riguardano o il tempo
non si danno se non ispinti dai loro desiderii e dai  loro  affetti. Questi riguardano o il tempo passato, o il futuro;
o il tempo passato, o il futuro; e dirigono l' imaginazione  loro  per modo « che le cose passate e le future non le
e le future non le imaginino, se non quanto possono dar  loro  piacere ». A questo fine egli è necessario che sia loro
dar loro piacere ». A questo fine egli è necessario che sia  loro  formato il concetto del tempo, concetto che aiuta appunto
lo più divenire il guasto da questo che si promuove nella  loro  mente la formazione di un mondo fantastico, a cui essi dan
pari imaginario; dal qual posto movendo i lor pensieri e le  loro  azioni commettono dei continui torti alle persone reali del
cose pure reali. Poveri fanciulli! Tutti sono falsati i  loro  pensieri, i loro giudizi, i loro affetti, le loro
Poveri fanciulli! Tutti sono falsati i loro pensieri, i  loro  giudizi, i loro affetti, le loro abitudini: l' imaginazione
Tutti sono falsati i loro pensieri, i loro giudizi, i  loro  affetti, le loro abitudini: l' imaginazione li tradì, ma l'
falsati i loro pensieri, i loro giudizi, i loro affetti, le  loro  abitudini: l' imaginazione li tradì, ma l' imaginazione non
e lo metamorfosi, o ne crei un altro dentro di quelli, qual  loro  più piace che sia. Convien ben poco aver osservata la
ogni qual volta hanno da fare con persona che niente  loro  ricusa: questo trovare d' essere soddisfatti ad ogni loro
loro ricusa: questo trovare d' essere soddisfatti ad ogni  loro  richiesta fa sì che essi non siano mai condotti a
società, senza aver mai potuto determinare l'attenzione  loro  ad osservarli e quasi senza vederli: anzi sovente senza
oiché congiunge sovente in un'idea molte genti eziandio fra  loro  ignote e molte generazioni. Né considera come e d'onde, in
i nervi, le arterie, le vene, le contempla quali cose fra  loro  congiunte e in quanto e come stanno fra loro congiunte;
quali cose fra loro congiunte e in quanto e come stanno fra  loro  congiunte; anzi mette in luce gli ignoti loro legami.
stanno fra loro congiunte; anzi mette in luce gli ignoti  loro  legami. Quando osserva che le quattro dita minori
Poiché quella veste commune rende comparabili fra  loro  e commutabili anche quei concetti che a prima vista
essere fenomeno complesso i esseri o fenomeni e a tutte le  loro  parti, qualità relazioni, ntro quella misura e secondo quel
chimica non tende solo a distinguere per le  loro  attive proprietà le sostanze che si manifestano spontanee;
e dei luoghi e dei climi. Le singole genti nelle singole  loro  patrie non potevano avvedersi se non di ciò ch'ella vi
indelebili, nei successivi incrementi delle lingue e nelle  loro  miscele e trasformazioni. Per un esempio: - nella
e americane e africane, le quali non giunsero a compire i  loro  numerali, nemmeno per potersi contare tutte le dita d'una
si avvezzano a far senza dei numeri, come fecero i  loro  avi per migliaia d'anni. Perciò tutti i loro concetti, non
come fecero i loro avi per migliaia d'anni. Perciò tutti i  loro  concetti, non solo di numero, ma di spazio, di tempo, di
indeterminati;sono irreparabilmente vaghi e vani. Tutta la  loro  potenza mentale e materiale ne rimane snervata. Io credo
del commercio, dovranno inevitabilmente completare la  loro  numerazione. Ma credo che non potrebbero più dedurre i
forma di mero accrescitivo, forma inflessiva ch'essi nelle  loro  lingue non avevano. Quando le singole genti nelle singole
passato vevano adunque già incominciato a communicarsi fra  loro  da tribù a tribù le idee del presente. lla tradizione
lontani secoli, i re persiani solevano mandare inanzi al  loro  esercito fochi sacri, accesi sopra altari d'argento, come
con quel dono allettare i popoli ad accettare i beni della  loro  signoria: - Ignis, quem ipsi sacrum et aeternum vocabant,
tribù ingrossando inegualmente nel corso dei secoli le  loro  correnti, dovevano ad ogni modo incontrarsi fra loro e
le loro correnti, dovevano ad ogni modo incontrarsi fra  loro  e confluire. Le tribù vicine, o perché amiche o tanto più
'analisi universale interrogò tutte le lingue, issepellì le  loro  radici, le radici delle loro radici; narrò ad esse colle
tutte le lingue, issepellì le loro radici, le radici delle  loro  radici; narrò ad esse colle loro proprie parole com'erano
radici, le radici delle loro radici; narrò ad esse colle  loro  proprie parole com'erano nate e come da lingue di canibali
cedere una parte della quotidiana fatica ed esporre poi le  loro  dottrine in lezioni volontarie perte a tutti. Anzi io
si può chiamare. Ed ella non è cosa rada che gli uomini ne'  loro  ragionari seguano cotesto metodo che dal razionalismo
un oggetto meramente accidentale e transitorio della  loro  credenza; potendosi, anzi dovendosi cangiare l' oggetto
essi, come cangiano ogni dì ed ogn' ora i risultamenti di  loro  individuale ragione. Così avvenne, che il protestantismo
santa Sede più e più volte li riprese, condannando diverse  loro  proposizioni, e diversi loro libri. Avvenne ancora un altro
riprese, condannando diverse loro proposizioni, e diversi  loro  libri. Avvenne ancora un altro sconcio da questo
a principio preso a combattere le eresie dominanti nella  loro  forma accidentale, vadano ora approssimandosi a gran passi
sono implicati alcuni de' nostri teologi, spiega altresì i  loro  costumi. Conciossiachè essi presero tal direzione per un
di Bajo e di Giansenio; onde non è maraviglia, se nelle  loro  operazioni tengano l' avventatezza propria dello zelo
di dottrine che dicevamo per opporlo alle eresie, il  loro  impegno acquistò da quell' ora due oggetti in vece di un
l' abbattimento dell' eresia, anche lo stabilimento del  loro  proprio sistema dottrinale; e quest' ultimo divenne presto
sistema, tanto più cresceva in essi la persuasione che la  loro  dottrina fosse la sola contradditoria dell' eresia, e però
Colla qual intima persuasione dovette ingenerarsi ne'  loro  animi l' intolleranza di tutte le teologiche scuole, benchè
che da essi dissentono. E tanto più dovea infiammarsi  loro  l' animo, perchè a tutti gli altri teologi cattolici
perchè a tutti gli altri teologi cattolici dispiacevano le  loro  novità, e riprendevano quella tendenza a sottilizzare col
a quando dalla Sede apostolica proposizioni estratte da'  loro  libri, o insegnate da loro in sulle cattedre. Così la
proposizioni estratte da' loro libri, o insegnate da  loro  in sulle cattedre. Così la fazione si trovò avvolta in una
non avrebbero arrecato alla Chiesa que' direttori, se della  loro  potenza, che era acquisto legittimo de' grandi meriti di
nome si valgono a denigrar l' altrui fama, onde si può dir  loro  con s. Gregorio, « Tacete igitur nec tam ignorantes, alios
di carità e di concordia, giovarono ad emendarli; parendo  loro  di conseguire colle acri loro censure fama di zelanti
ad emendarli; parendo loro di conseguire colle acri  loro  censure fama di zelanti avversarii dell' eresia; e di
riman privata per la colpa del primo padre (3). Nella quale  loro  dottrina mescolano più equivoci e contraddizioni che
buoni non cessano dall' essere umani, e giunti anzi alla  loro  ultima perfezione. Il negar poi che fanno qualsivoglia
parlare di tali atti, che erano una volta evitabili nella  loro  causa rimota, ma accade che nol siano più all' istante in
ree conseguenze indeclinabilmente procedono da una tale  loro  dottrina? Per sostenerla essi debbono dire, che il libero
, e quindi peccati, benchè non sieno colpe se non nella  loro  rimota libera causa. Ma essi non riconoscono alcun male
nè pur COLPA in colui che li trascura. Laonde la  loro  dottrina rende gli uomini inerti e pigri a cercare coll'
della fede, gettano quello del razionalismo. Nè giova  loro  cosa alcuna il tenere tenacemente le frasi cattoliche
a tali teologi si possono giustamente rivolgere, senza far  loro  torto, le stesse parole che sant' Agostino rivolgea ai
di qualche eredità o altro bene temporale, permisero  loro  di desiderar l' altrui morte, foss' anche de' proprii
disobbligarli ancora dall' elemosina (2); permisero  loro  altresì, per soddisfare la naturale e innocente tendenza al
trionfo, ed osano applicare il titol d' eretici a quanti da  loro  discordano? Ella è cosa deplorabile a veder la maniera
ravvisano riprodotte pur troppo le maniere orgogliose de'  loro  predecessori, e l' imitazione dell' arti degli eretici. A
(1); così que' teologi moderni continuano a pigliare per  loro  caval di battaglia, come i loro predecessori, il
continuano a pigliare per loro caval di battaglia, come i  loro  predecessori, il Protestantismo, il Bajanismo e 'l
di Bajanismo e di Giansenismo tutti quelli che non andavano  loro  al verso, non solo pigliando le difese de' calunniati, come
i teologi inclinati al razionalismo? Hanno deposto quel  loro  « consuetum calumniandi modum », di cui parla il Pontefice?
officio » del 2 ottobre 1773, nella quale deplorando le  loro  tenebre dice: [...OMISSIS...] , e passa a reprimere le
pure alla luce nuove calunnie, ripigliando il gioco de'  loro  antenati, e nella piena pace della Chiesa, seminano altre
nel che sono tanto più riprensibili, quanto che non ne fu  loro  data nessuna, nè pure apparente, cagione. Conciossiachè
de' teologi italiani; e fra i colpi di mano che provano la  loro  miserabile destrezza, accennerò quello con cui, sorpresa la
l' Italia, e come altri teologi non v' avessero fuori del  loro  numero. Ma qual è questo numero? Nessuno lo sa in Italia.
questo numero? Nessuno lo sa in Italia. Quali sono almeno i  loro  nomi? di grazia, si pronuncino; udiremo le cime della
forniti, non occultarono già al pubblico vilmente i  loro  nomi; chè il difensore della verità non ha cagion di
impugnando l' error contrario, esposero pure lealmente i  loro  nomi, e quasi le loro fronti agli insulti di quelli
contrario, esposero pure lealmente i loro nomi, e quasi le  loro  fronti agli insulti di quelli occulti, che di soppiatto coi
che de' teologi, degli increduli beffardi sotto le  loro  maschere si nascondano (1). Conciossiachè cotestoro, benchè
a manifestarsi, continuano a tenersi carissime le  loro  tenebre, e a mandar fuori i loro scritti senza data di
a tenersi carissime le loro tenebre, e a mandar fuori i  loro  scritti senza data di luogo e di tempo (2), e senza nome,
si dovrebbe credere che mentiscano anch' esse. Nel qual  loro  procedere continuano a dimostrare la falsità dello zelo che
tenore, facendo così conoscere se sia la Chiesa che stia  loro  in sul cuore, le cui leggi conculcano ad occhi aperti; o
irreligioso, quanto deforme e pernicioso a sè stessi sia il  loro  procedere, quanto erronea la loro dottrina, e salutarmente
a sè stessi sia il loro procedere, quanto erronea la  loro  dottrina, e salutarmente se ne vergognino. Certo non potevo
ignoranza od inavvertenza (1), ed ero troppo disposto a dir  loro  con sant' Agostino, [...OMISSIS...] (2). Ma veduto poscia
dicevano espressamente il contrario di quello ch' egli  loro  metteva in bocca, e sopra tutto mi lamentai com' egli
cui parlo, ma dirò che questo è l' effetto inevitabile di  loro  dottrine; ed egli è oggimai necessario che sia pienamente
mentre taccio con altri, benchè dotti, che mi onorano di  loro  osservazioni in altri argomenti scientifici, perchè coi
in opera di religione, che, penetrata ne' buoni stessi alla  loro  insaputa, son presti a darvi biasimo dell' entrar che
o quelli che il fecero per lui stampare, secondo la tattica  loro  propria di operar sempre per vie segrete, ne ritrassero
non occultan perciò nè l' intrinseca erroneità delle  loro  scritture, nè i difetti accessorii, la triviale erudizione,
blandamente »(2) ». Esaminando adunque tali opuscoli e le  loro  accuse, darò un nuovo saggio del rincrescevole fatto, che
fanno degli argomenti irrepugnabili da me addotti contro di  loro  negli scritti precedenti, ai quali essi mai niente
Dopo di ciò merita, che si osservi la cavillosità del  loro  argomentare, massime quando maneggiano quell' arma che
di Trento, nè il Dottore angelico, nè quanti usano delle  loro  maniere di favellare. Ma se non v' ha confusione d' idee
e da tutte le scuole cattoliche ammessa, anzi dee mostrar  loro  che se n' allontanano, anche dove fanno le viste di
ad esprimere egualmente la contrarietà che hanno fra  loro  e i detti, o l' altre cose. Quindi dirassi acconciamente,
possono dare proposizioni che veramente sieno contrarie fra  loro  (il che significa tutt' altro dall' esser diverse e dall'
le quali non sieno medesimamente contradditorie: poichè la  loro  contrarietà consiste appunto nell' avere contraddizione a
nostri tanto si sdegnino al solo immaginare (ed è tutta  loro  immaginazione, come vedemmo), che a talun piaccia intendere
si voglia intendere per volontario in genere? N' hanno la  loro  ragione; ed è perchè, così intesa, ella ferisce nel cuore
ed è perchè, così intesa, ella ferisce nel cuore il  loro  erroneo sistema, tendente ad esaltare indebitamente la
conduce lo spirito razionalistico, che hanno preso a  loro  guida. E veramente se colla condanna di quella proposizione
facendo lor credere essere intieramente alieno dalla  loro  dottrina il distruggere il dogma del peccato originale; e
gli antichi Pelagiani? Non era questa appunto nel fondo la  loro  dottrina? Uno de' loro primi padri, Teodoro vescovo di
Non era questa appunto nel fondo la loro dottrina? Uno de'  loro  primi padri, Teodoro vescovo di Mopsuesta, non ebbe scritto
e combattuti. Nè egli fa maraviglia, se esponesse i  loro  sentimenti con espressioni un po' dure solendo così fare
assai facilmente, benchè di tanta apparenza, rispondendo  loro  in questo modo: « Sì, egli è vero quello che voi altri
una transazione cogli eretici, colla quale, abbandonando  loro  la sostanza del dogma, si contentano di salvare alcune
per natura , si può agevolmente dedurre, che se il  loro  peccato vien messo in essere dalla natura , è ad un tempo
vien messo in essere dalla natura , è ad un tempo la  loro  natura morale quella che, essendo suscettibile di peccato,
propriamente ne rimane affetta, la qual natura morale è la  loro  propria volontà personale: onde essi sono costituiti
bambini, perchè questi nol disdicono e non l' impugnano col  loro  libero arbitrio . Bajo ricorreva adunque al (preteso)
bambini era un libero7negativo , cioè era il non fare della  loro  libertà. All' incontro, egli non vedea necessario a
essenza del peccato originale de' bambini nel non7atto del  loro  libero arbitrio, quasichè fossero obbligati di far quello
arbitrio, quasichè fossero obbligati di far quello che è  loro  impossibile; e perchè nol fanno, incolpar si dovessero; il
dalla vista del sommo Bene; e questi mossi dalla  loro  libera elezione: 2 Reca alcuni testi ne' quali, così
i bambini quasi appena ch' esistono comincino ad usare di  loro  ragione e di loro volontà, benchè non possano nè
appena ch' esistono comincino ad usare di loro ragione e di  loro  volontà, benchè non possano nè riflettere, nè liberamente
e che quindi tant' è lungi, che la parola voluntarium in  loro  bocca valesse il libero , che anzi la stessa parola libero
valesse il libero , che anzi la stessa parola libero da  loro  si abusa a significare il semplice volontario, o spontaneo!
così far credere, che quella sia un' obbiezione che ponea  loro  in bocca Bajo, quasi che dei Pelagiani non fosse veramente;
eresia pelagiana nell' uso continuo che egli fa di quella  loro  cara obbiezione, siccome fanno altresì i suoi compagni,
natura umana (1). Le traduce egli per bajane, e decreta  loro  il bando come a quelle che troppo bene esprimono il dogma
causa, ma perchè da essi non è contrariato con un atto di  loro  propria volontà, [...OMISSIS...] . Ma incontanente
malvage è un proscrivere ciò che crede la Chiesa; e il far  loro  grazia di chiamarle innocue, è una maniera degna di chi
i bambini non rinati soggiacciono è conseguenza del peccato  loro  inerente . Quest' è ammesso da tutti universalmente i
non ricorre già di colpo al peccato d' Adamo, ma al  loro  proprio peccato per vizio di generazione da essi contratto
essi puniti pel peccato proprio, per quel peccato che in  loro  trasfuso per generazione sta loro inerente (2). Onde gli
per quel peccato che in loro trasfuso per generazione sta  loro  inerente (2). Onde gli autori dell' opera intitolata « «
peccato, ma solamente per la colpa del primo padre a  loro  resa comune? Che giustizia ci avrebbe qui? [...OMISSIS...]
viene imputata la colpa prima a' posteri, ella non vien  loro  imputata, se non perchè in essi passa il peccato, il morale
penalità a cui soggiacciono gli uomini non sien sequele del  loro  proprio peccato, ma sol della colpa Adamitica, e che, come
dunque la dimanda: come i fanciulli senza atto di libera  loro  volontà debbano ricevere il peccato? Rispondesi, che questo
i mali morali e fisici dei posteri hanno veramente la prima  loro  ragione e giustificazione nella libera colpa di Adamo, ma
nella libera colpa di Adamo, ma tenendo tuttavia tra  loro  quell' ordine, che l' Apostolo nella sua lettera a' Romani
ne' bambini la dannazione, non è mica un negare che il  loro  proprio peccato sia una pena della colpa Adamitica, la
usa solo questa seconda maniera d' argomentare, come sola  loro  adattata. Quantunque poi già nella « Dottrina del peccato
onde gli invita a produrla se ne hanno l' animo, così  loro  dicendo: [...OMISSIS...] . Il dire adunque che il guasto
Dottrina del peccato originale », e trovate espressamente a  loro  contrarie (1). Fra gli scolastici, si potrebbe trovar
de' medesimi dogmi; ma non è questo uno sciogliere le  loro  difficoltà, ma un fare ch' esse trionfino della
questi, farete assai bene a darne la soluzione, facilitando  loro  il ritorno all' ovile di Cristo col rimovere dalle loro
loro il ritorno all' ovile di Cristo col rimovere dalle  loro  menti gli ostacoli. Ma se la vostra intelligenza non giunge
i filosofi colla Chiesa, ma esponete la Chiesa a'  loro  dileggi. Poichè essi si persuaderanno, che la Chiesa si
significa peccato. Vi sfideranno dunque i filosofi a dar  loro  una definizione del peccato, che sia universalmente
non si contenteranno essi della natura senza vizio che voi  loro  promettete, e della beatitudine, a cui la natura così sana
diligenza avranno di fare amministrare il santo battesimo a  loro  bambini? O come si persuaderanno, che vi sia qualche
Ma certamente in tal caso prenderete il partito di dirlo  loro  in orecchi; acciocchè nessun vi senta, e la Chiesa non
di piazza scalzate non vi diano per avventura delle  loro  pianelle in sulla bocca (1). Ed oltre al pericolo che vi
rispondere alle difficoltà innumerevoli che contrappongono  loro  senza numero i sacri teologi (1). Conchiuderò invece questo
immaginava le anime preesistenti a' corpi, appunto per dar  loro  un luogo, dove avesser peccato prima di nascere, e così
testa alquanto più grande di quella de' nostri Teologi dà  loro  piena ragione. Egli prova che ragionavano bene nell' opera
sono congetturali solo inverso all' uomo che non sa dar  loro  la piena sua persuasione pel vacillare della riflessione e
altri filosofi, o anche gli stessi in altri luoghi delle  loro  opere facevano dallo stato in cui si trova l' umanità, ad
necessario comprimere coll' abbondanza degli argomenti la  loro  baldanza, ch' ella è tanta, che giungono ad attribuire il
baldanza, ch' ella è tanta, che giungono ad attribuire il  loro  coperto Pelagianismo a tutti i cattolici (1), ad asserirlo
. I nostri teologi moderni (stando alla sostanza delle  loro  dottrine, benchè colle parole si dichiaravano nemici di
. Ma questo appunto dimostra l' erroneità del  loro  sistema. S. Tommaso, e tutti i dottori, tutti i teologi,
Che cosa dunque resta, ci dicano, i nostri Anonimi? Nel  loro  sistema non resta più niente, come dice Bajo, niente più
in sè stessi, ma la mutuano dal peccato libero che fu  loro  causa; divenendo anco un male fisico morale, se è prodotto
peccato d' origine produsse nella natura. Ecco alcuni de'  loro  passi. S. Giovanni Grisostomo: [...OMISSIS...] ; passo
una naturale felicità, ma non perchè questa si appartenga  loro  di diritto, ma perchè è conveniente alla somma generosità
ed alla sua gloria. Questa felicità dunque gratuitamente  loro  largita non può addursi a provare che il peccato originale
in tentationem », parole tutt' al più utili, secondo il  loro  sistema, a renderci la fuga del male più facile, ma non
suppongono volute; non essendo nè buone, nè cattive nella  loro  entità puramente materiale (1). Adunque per far sì che un'
in cui perdurano la causa prossima ed il soggetto è la  loro  perversa volontà; 2 Dall' esser di fede, che il bambino che
tutti i posteri, se non l' avessero que' primi, di propria  loro  libera volontà, perduto. Onde a tutti i singoli loro
loro libera volontà, perduto. Onde a tutti i singoli  loro  discendenti era destinato da Dio il mezzo sicuro e facile
guasta l' umana natura, il debbono imputare; nè Iddio va  loro  debitore perciò di cos' alcuna, lasciandoli ad ogni modo
le generazioni corrotte, che avrebbero tramandato a'  loro  posteri non più ciò che avevano da Dio ricevuto di
battezzati, nulla togliendo con ciò ad essi, ma non dando  loro  del suo quanto ad altri; così non si può provare che sia
cui non fu annunziato il Vangelo, non potendo colle proprie  loro  forze eseguire a pieno la legge naturale, cadessero ne'
naturale, cadessero ne' peccati, in quanto ciò avvenisse  loro  per necessità, non n' avrebbero colpa; ma que' peccati
dell' originale infezione. Nè però sarebbe men vero, che le  loro  volontà fossero inordinate e malvagie, ed essi
cieche; ma solo si lagnino della fisica pena, che al  loro  vizio morale s' aggiunge. E tuttavia non è da credere che
gli aiuti senza lor colpa, all' eterna salute, assicurata  loro  da' meriti e dall' orazione di Cristo (1), bastando la
Oltre di che coll' orazione possono impetrare la grazia  loro  necessaria, quantunque non possano meritarla. La fazione
perciocchè, [...OMISSIS...] ; non quasichè l' infedeltà  loro  negativa sia colpa; ma pel peccato originale, e pe' loro
loro negativa sia colpa; ma pel peccato originale, e pe'  loro  peccati attuali. Laonde la fede soprannaturale è di
fino alla giustificazione, foss' anco bisogno di mandar  loro  per miracolo un Apostolo, o un Angelo ad annunziare loro il
loro per miracolo un Apostolo, o un Angelo ad annunziare  loro  il vangelo, acciocchè [...OMISSIS...] , e così pervengano a
che gli scrittori razionalisti non possono nuocere colle  loro  perniciose dottrine agli uomini pienamente istruiti; ma a
gli orecchi. A questi che nè sono teologi, nè sanno il  loro  giudizio sospendere, oppure lo sospendono a prò dell'
i pazzi ed i bambini non facciano alcun uso affatto della  loro  ragione, e lo chiamo un pregiudizio non solo volgare ma
salve le sole madri che contraddicendo col provvido  loro  istinto alla comune ignoranza e barbarie; credevasi inutile
credevasi inutile studiarsi a dirigere e sviluppare le  loro  razionali facoltà che si negavano in essi o senza attività
di un tal fenomeno e la meditazion vi dirà che i  loro  giudizi sono traviati dalla loro propria volontà, la quale
meditazion vi dirà che i loro giudizi sono traviati dalla  loro  propria volontà, la quale è la potenza che d' ordinario
muove e conduce il ragionamento; vi dirà ancora che quella  loro  volontà poi che travia in essi il ragionamento è fieramente
libertà le forze dell' anima; perchè dall' anima, come da  loro  radice, traggono la loro attività tutte le potenze; e l'
anima; perchè dall' anima, come da loro radice, traggono la  loro  attività tutte le potenze; e l' anima ha una virtù unica e
primitiva) si faccia istintivamente, il giudizio però del  loro  valore morale ed eudemonologico, si fa sempre per un
della vera (2). I teologi razionalisti per far prevalere il  loro  sistema falsificano dunque continuamente l' altrui. Il sig.
rinati nell' acque battesimali, o mediante le volontarie  loro  colpe contrassero un abito di peccare, rimangono in istato
di Adamo, là dove, se la necessità fu figliuola delle  loro  proprie libere colpe che ingenerarono la consuetudine; le
il nostro censore. I teologi razionalisti diminuiscono col  loro  sistema la virtù e l' efficacia della grazia del santo
si attribuisce ai dottori cattolici (questo è il perpetuo  loro  stile d' attribuire ai dottori cattolici in corpo i propri
essi diconlo peccato secundum quid e quadamtenus non è nel  loro  sistema che un peccato di mero nome, ed erano più
dalla Chiesa ne' pelagiani, e apparirà manifesto il  loro  inganno ed il loro errore. I pelagiani dicevano, che la
ne' pelagiani, e apparirà manifesto il loro inganno ed il  loro  errore. I pelagiani dicevano, che la natura umana nasce
condanna di questi antichi eretici? Ritenendo la stessa  loro  sentenza, ma vestendola d' altre parole. Gli uni e gli
per andar salvi dalla crudele tirannide del demonio e dalla  loro  propria concupiscenza. A torto dunque i teologi di cui
spontanei della volontà, questi sogliono trarre la qualità  loro  dalla potenza, ed esser buoni se la potenza è ben disposta,
i cristiani credono sulla parola di Dio rivelante proposta  loro  dalla santa Chiesa, c' insegna indirettamente una verità
uomo non ne ha immediata coscienza. E S. Agostino accordava  loro  che il reato della concupiscenza si toglie alla
possibili a' non giustificati operanti colle naturali  loro  forze. Onde ne' capitoli di S. Celestino Papa si legge (4),
teologi tali cose, mi darei una cura superflua, essendo  loro  troppo noto, appartenere alla fede, che le forze del libero
zelo per la pura dottrina, seguiterò a dir quello, che il  loro  vantaggio mi sembra richiedere. E questo sarà dimostrare,
di Cristo. Ma ne' battezzati non accade così fino che colla  loro  libera volontà non hanno di novo perduta la grazia di Dio,
non è peccato; e al fomite si riducono, e però dal padre  loro  non possono ricevere la denominazione di vero peccato; nè
mai sono addotti dalla tentazione senza il consenso della  loro  libera volontà in tale strettezza e deficienza di forze da
essi al tutto la forza di evitare il peccato (1). Ma nella  loro  volontà, se questa è soccombuta rimane una maggior piega ed
al male commesso. Nè con questo è mio pensiero di negar  loro  la possibilità di pregare, eccitati dalla grazia. Reputo
i beni dall' uom conosciuti, e si lascia muovere dalla  loro  azione; e acconsente di preferenza al maggiore, se non può
si riferiscano anche le grazie attuali, e sono tali per la  loro  interna efficacia, e per la certezza con cui realizzano l'
si fermarono i giansenisti. Essi racchiusero tutti i  loro  pensieri entro la sfera della volontà che si definisce: «
il regno di Dio, esclusero l' episcopato quant' era da  loro  e la gerarchia, o le fecero quella guerra lunga or diretta
de' Cinesi, e della giustificazione de' superstiziosi  loro  riti, con somma equità e moderazione si narra nelle belle
santissimi sulla via apparentemente piana e fiorita che  loro  addittava il pratico Razionalismo (2). Indi è che vinto
nella Chiesa il Semi7Pelagianismo (3) a cui diedero il  loro  nome anche uomini, che onoriam sugli altari, o quando la
le masse ancora credenti onorano ingannate i filosofi, che  loro  promettono mari e monti di felicità, e si nutrono in seno
e cresciuti quelli alla lunga ne cacciano queste, se sono  loro  contrarie, e se ne formano di omogenee. Così avvenne. I
Cardinali Baronio e Bona, che scorgeano pure colle  loro  menti, da lontano i danni del Pelagianismo irruente! Non
Non avea egli anche scritto: [...OMISSIS...] . Non era  loro  stato dato in tempo un avviso sì autorevole e savio, cioè
buona fede che non penetrano il fondo di questa lotta; io  loro  dirò così: Abborrite il Giansenismo, ma guardatevi altresì
a quelle che fanno presumere gli uomini delle forze della  loro  natura, e li rendono negligenti a procacciarsi quelle della
prima ancor che felici, e a ciò li aiuta, non perchè  loro  permetta di andare per una via larga e lubrica in Paradiso.
i mezzi indispensabili all'esistenza. Essi lavorano colle  loro  braccia dieci, dodici, talvolta quattordici ore della
fisica. Insegnare ad essi il dovere di progredire, parlar  loro  di vita intellettuale e morale, di diritti politici, di
bisogno. La parte dei secondi è incerta, dipendente dal  loro  intelletto, dalla loro attività, ma segnatamente dalle
secondi è incerta, dipendente dal loro intelletto, dalla  loro  attività, ma segnatamente dalle circostanze, dallo sviluppo
operai, seguono dottrine ed associazioni corrispondenti al  loro  desiderio; non dimenticando che una sola cosa, ed è: che il
I milioni che vivono alla giornata sul lavoro delle  loro  braccia hanno forse acquistato una menoma parte del
va più sempre svegliandosi sui mali del popolo; ma la  loro  inefficacia a diminuire visibilmente quei mali dimostra un
e non operano che a seconda del principio d'educazione che  loro  è dato. Gli uomini che promossero le rivoluzioni anteriori
se camminando su quella non calpestassero le teste dei  loro  fratelli, fratelli di nome ma nemici nel fatto. A questo
la sua attenzione alle entità extra7soggettive e alle  loro  attività, ma inventa ben presto dei segni analoghi ed
ed attivi , non si riferiscono sempre agli enti nella  loro  totalità, neppure alla loro sostanza, neppure a quelle
sempre agli enti nella loro totalità, neppure alla  loro  sostanza, neppure a quelle percezioni che spartono gli enti
neppure a quelle percezioni che spartono gli enti secondo i  loro  effetti nei diversi sensorii; ma bene spesso sono
speciali che hanno con lui, e non in sè stessi e nel  loro  essere unico. Ora, per la legge ontologica di cognizione,
come altrettante essenze stanti da sè e imponendo  loro  dei nomi; i quali nomi propriamente non potrebbero essere
spezza gli enti con ispontanea operazione: 1 secondo le  loro  speciali azioni e passioni ; 2 secondo le loro relazioni .
1 secondo le loro speciali azioni e passioni ; 2 secondo le  loro  relazioni . Le azioni e passioni diverse, che ella
del soggetto umano che riceve tali azioni dagli enti, e in  loro  operando produce tali passioni. Le relazioni poi, altre
per esempio, il continuo rispetto ai corpi; altre sono  loro  accidentali , come, per esempio, un dato colore, che è
non erravano se non negli accessori e nello svolgimento del  loro  sistema. E` dunque ufficio della filosofia, e propriamente
sì vari (1), sicchè le varie sensazioni sono diverse pel  loro  diverso tocco, non pel diverso spazio che occupano; le
la situazione, i confini di tali parti, la proporzionale  loro  distribuzione nei vari sensorii è identica, perciò lo
non moltiplichi i corpi secondo i suoi sensorii, ma solo le  loro  rappresentazioni, e tutte queste le riferisca ad un ente
conosciamo positivamente gli enti per gli effetti che le  loro  azioni producono nei nostri sensorii, e più generalmente
per la stessa idea o specie. Quindi avviene che la  loro  moltiplicità sia moltiplicità d' individui e non
che ci fanno conoscere l' ente, non differiscono che per la  loro  diversa realità. Ora, parrebbe a questo contrario il vedere
è dunque il principio che moltiplica gli individui? - La  loro  diversa realità . Quale è il principio che moltiplica gli
diremo che gli enti si moltiplicano come si moltiplicano i  loro  fondamenti sensibili. Quale è il principio che moltiplica
in tal caso a più fondamenti sensibili, diversi per la sola  loro  realità diversa, corrisponde una specie sola. Ora i
sensibili sono dati dal sentimento vestiti del gruppo dei  loro  effetti; e ai sentimenti sensibili così vestiti risponde la
conoscere fondamenti che sono diversi, prescindendosi dalla  loro  realità, come pure dal considerare gli effetti accidentali
posto a principio della moltiplicazione degli enti il  loro  diverso fondamento realmente sensibile; ma lo spirito umano
quando gli effetti sensibili sono così ordinati fra  loro  che l' uno è condizione precedente dell' altro. Poniamo che
si dice che quei fondamenti sensibili differiscono fra  loro  di specie e non d' individuo meramente. Ora, se io prendo
diversa specie, e ne formo un astratto prescindendo dalle  loro  differenze specifiche, io ho formato il genere di quei
alcuno nella specie. Infatti la forma degli enti, la  loro  forma compiuta, altro non è che la loro individualità quale
degli enti, la loro forma compiuta, altro non è che la  loro  individualità quale nella specie si conosce, e però si dice
impropriamente. La forma degli enti adunque costituisce la  loro  individualità specifica, ossia ideale; e se si scompone l'
infatti che i corpi speciali si unificano mediante il  loro  fondamento sensibile, che è una parte determinata dello
Dicemmo ancora che i fondamenti sensibili vestiti dei  loro  gruppi di sensazioni sono più, quando la specie astratta
astratta con cui si conoscono è una sola; nel qual caso la  loro  moltiplicazione si fa nell' ordine della realità e non in
(potenza che comunica coll' essere reale) che si conosce la  loro  pluralità. Trattandosi ora di enti materiali, la loro
la loro pluralità. Trattandosi ora di enti materiali, la  loro  sussistenza, ossia realità, è materiale. In ogni fondamento
toccata altrove, e abbiamo detto che i corpi prendono la  loro  vera individualità dallo spirito a cui sono termine, ma non
tuttavia dal nulla (1). Non sussistono così staccati dal  loro  principio, e però sono qualche cosa dell' ente, che
e sotto questo aspetto non vi è linguaggio da applicar  loro  con proprietà. Ad ogni modo, se è vero che questo principio
i corpi ricevono un' altra individualità, mutuata da questa  loro  causa prossima; e ciò che si potrebbe dire di questa specie
che occupano; 2 dalla diversità sensibile dell' esteso da  loro  occupato. Ora l' individualità, che ha per fondamento il
un miglior fondamento all' individualità dei corpi nella  loro  organizzazione? Rispondiamo che, o questa organizzazione si
azioni ed effetti, che ricevono l' indole e il carattere  loro  dalla natura dello stesso recipiente, cioè dall' anima, che
enti (poichè l' ente è l' oggetto suo proprio) dai segni  loro  rappresentativi, egli non può andar più là nella cognizione
della sussistenza di essi; non acquista la cognizione della  loro  forma positiva, ma in luogo di questa, di alcune
nella nostra percezione, essendo contingenti, non hanno la  loro  sussistenza nella loro essenza, e perciò si possono pensare
essendo contingenti, non hanno la loro sussistenza nella  loro  essenza, e perciò si possono pensare e tuttavia non
lo faccia pensare al cieco; ci mostra i termini, ma non il  loro  nesso, nel quale consiste l' essere divino. Questi sono
principŒ sono due errori gravissimi in sè, gravissimi nelle  loro  conseguenze, l' una delle quali è il panteismo.
non ne hanno la minima consapevolezza. Tutta l' attenzione  loro  riposa nella conclusione, di cui solo lor cale, e chi
di cui solo lor cale, e chi volesse farli tornare sui  loro  passi intellettuali, essi l' avrebbero siccome uno scherzo,
siccome uno scherzo, una scempiaggine, riderebbero di  loro  che si perdono in tali oziose ricerche. Può dirsi di più
per non dire la milionesima parte di ciò che passa  loro  contemporaneamente per mente; perocchè tutto ciò che dicono
per mente; perocchè tutto ciò che dicono gli uomini fra  loro  sono conclusioni pensate, ed ogni vocabolo esprime un
comune e sociale ratto pervengono a quelle conclusioni, che  loro  importa conoscere e comunicare ai loro simili, non procede
conclusioni, che loro importa conoscere e comunicare ai  loro  simili, non procede sempre nella loro mente così disteso
e comunicare ai loro simili, non procede sempre nella  loro  mente così disteso che mantenga tutte le proposizioni o gli
stabilite una volta per sempre, senza più darsi pensiero di  loro  dimostrazione, senza tornare più addietro a quella serie di
ad occhio, senza bilancia? Certo, se essi pigliassero a  loro  regola l' unità, non ne verrebbero a capo sì presto,
unità, non ne verrebbero a capo sì presto, ancorchè nella  loro  mente fosse ben impresso il volume, che risponde ad una
di foglia. Non prendono dunque l' unità a regola, ma nella  loro  mente hanno segnati altri volumi; per esempio, essi hanno
e trovano, coll' una o coll' altra, l' equazione che  loro  abbisogna, così determinandone la quantità. Lo stesso
tutte quelle diverse misure che tengono improntate nella  loro  immaginazione non sono quello che cercano; sono mezzi al
mezzi al fine, e questo solo è l' ultimo anello in cui la  loro  attenzione finisce e riposa, e vuol sapere con riflessione
sanno trovare gli espedienti più opportuni al fine, e il  loro  consiglio, che è pure ragionatissimo, riesce a male in
a pezza rendere così chiare ragioni, siccome i primi, di  loro  sentenze, colgono così aggiustato che pare abbiano un cotal
che sembravano eccellenti teorici in economia, gettarono il  loro  avere in imprudenti speculazioni, quando altri che parevano
in imprudenti speculazioni, quando altri che parevano nei  loro  parlari e modi cortissimi d' intelligenza, accumularono
dall' esperienza regole medie, e di addestrare la  loro  attenzione a prendere colla mente il tutto della questione,
nostra attenzione ». Perocchè è chiaro che quei principŒ di  loro  natura non sono l' ultimo anello della catena dell'
se si sono abituati a considerare ciò che passa nel  loro  spirito. Questo è quel lento lavoro che fa la mente da sè
bel bello disponendosi col tempo ed ordinandosi quasi ai  loro  luoghi. Quante volte non è avvenuto a quelli che si danno
e si rinforza graduatamente la persuasione che hanno per  loro  base; e tuttavia restano occulti nell' animo, se l'
degli eroi, posti in circostanze consonanti colla  loro  disposizione interna ed occulta (1); è anche la cagione
secrete, ma potenti; che sa inventare formole acconce a dar  loro  un' esistenza riflessa e splendida, a farle valere per cose
poi alle rivoluzioni nazionali, la sola ragione della  loro  riuscita è la disposizione segreta delle menti e degli
che erano il vero oggetto intellettivo a cui si riferiva il  loro  culto; trasnaturando quindi appresso in altrettante
la creatura. Perocchè, se essi non avessero aggiunto col  loro  pensiero qualche cosa di divino alle statue o ad altri enti
idolatri, perchè riferivano alla virtù e potenza divina il  loro  culto, e non lo finivano nelle immagini dei loro idoli.
divina il loro culto, e non lo finivano nelle immagini dei  loro  idoli. Oltre di che è da distinguersi fra quell' immagine o
propone la questione: « in che consista la regolarità del  loro  operare », non si può già loro imporre una regolarità
consista la regolarità del loro operare », non si può già  loro  imporre una regolarità arbitraria; ma è mestieri desumere
regolarità arbitraria; ma è mestieri desumere la regolarità  loro  conveniente dall' ordine in cui l' agente è, secondo
nelle piante dei giardini alla francese, quando egli dà  loro  forma di piramidi, di colonne, di vasi, di statue, ecc.,
anzi ella è uno scempio e una distruzione barbarica della  loro  naturale e verace regolarità. E quel che si dice delle
educazione degli uomini, perocchè anche gli uomini hanno la  loro  naturale regolarità, la quale si deve proteggere e
dalla savia educazione e dal buon governo, e non imporne  loro  una capricciosa, che è come dire, uno snaturarli. Il perchè
tutti gli enti: essa varia in ciascuno, siccome varia la  loro  natura. La spontaneità nell' operare degli enti ha questa
tanti minutissimi movimenti, con tanta proporzione fra  loro  da rendere l' immagine perfetta, neppure uno di più, non
è atto a rendere non solo quelle immagini intere, ma le  loro  parti o anche dei colori che nulla rappresentano. Quale è
curva, cioè con quale ordine quei punti sono determinati ai  loro  luoghi l' uno relativamente all' altro. E` vero che l'
queste proprietà dai matematici se non fondando appunto i  loro  ragionamenti sopra la regola, secondo cui trovarono essere
la regolarità delle diverse linee rette e curve, e dei  loro  varii sistemi. Onde l' uomo deve amare la regolarità delle
nell' essere universale, e a lui riportarle come al  loro  supremo contenente; onde, essendo bene dell' intelligenza
più alla distesa che non molte e molte conseguenze da  loro  dedotte, e però hanno più di luce, ma ben anche dentro ai
E il conoscere le cose molteplici in quella regola che dà  loro  una distribuzione regolare, è già conoscerle per principŒ.
L' anima sensitiva gode ella veramente dei numeri e delle  loro  proporzioni? Gode della simmetria delle parti? Gode
che egli cercherà nel suo termine, dovranno avere fra  loro  una proporzione di tempo, non vorranno riuscire raddossati,
e confusi, ma distinti e ordinati, affinchè colle  loro  more regolate lascino tempo al principio sensitivo di
nel sentimento non entra il numero delle vibrazioni e le  loro  proporzioni, ma che egli nasce come un effetto unico di
modo. Se io considero quei quadrati come uniti insieme pei  loro  lati, mi esce un disegno diverso da quello che mi esce
diverso da quello che mi esce riguardandoli come uniti pei  loro  angoli. Io posso anche di alcuni di essi formarmi una
dei quadrati in quella direzione nella quale sono uniti dai  loro  lati. Ebbene, se io prendo l' intera fila degli otto
risulta da otto file di quadrati eguali uniti pei  loro  lati »; ecco una regola che mi determina una distribuzione
di sedici file di scacchi quadrati, uniti diagonalmente ai  loro  angoli ». E se coll' occhio fisso queste sedici file da cui
ammirabile organismo. Oltre di ciò, sopra di tutti ed alla  loro  testa, per così dire, sta l' unico principio sensitivo, che
dei varŒ sensorii riceve una regola suprema, che determina  loro  il tempo dell' operare, le pause, le proporzioni, le
due sentimenti assai elevati, i quali pure hanno una  loro  naturale armonia nelle loro operazioni e nei loro piaceri.
elevati, i quali pure hanno una loro naturale armonia nelle  loro  operazioni e nei loro piaceri. E come il sentimento
hanno una loro naturale armonia nelle loro operazioni e nei  loro  piaceri. E come il sentimento intellettivo coll' armonia
predeterminata dalla natura certa successione di atti fra  loro  variamente disposti. L' uomo ha l' istinto a questa
sopra la terra, che prendono le nazioni nella vita  loro  ed i secoli nel loro continuo rivolgersi. Dei quali
che prendono le nazioni nella vita loro ed i secoli nel  loro  continuo rivolgersi. Dei quali principŒ facciamo qualche
provino veramente un sentimento aggradevole, e non sembri  loro  in verità sgarbata la precedente. La spiegazione che noi
le varie consuetudini dei popoli, il corso delle  loro  opinioni, e fin' anche la serie degli storici eventi. Il
successione; perfino le idee perdono ed acquistano del  loro  splendore in diversi tempi, con leggi segrete, ma
di averne il sentimento già rimutato, benchè ne restasse  loro  l' ammirazione altissima nella mente, la quale non si
al resto del corpo, atteggiandole e componendole fra  loro  come debbono essere all' uopo - Assimilazione e
effetti di essenza così disparata, e anzi aventi fra  loro  la più grande opposizione? Se dunque si vuole intendere per
e impedisce ben anche, io credo, che vengano fra  loro  a troppi punti di contatto; tutto ciò, quanto è necessario
crediamo che si possano probabilmente ridurre, quanto alla  loro  forma, alla contro7distensione, e che perciò possano
si può acconciamente, sotto questo aspetto, attribuir  loro  la proprietà browniana dell' eccitabilità extrasoggettiva.
extrasoggettiva. Ma se si considera, poi, che la  loro  attività così suscitata si mantiene qualche tempo da sè
dei fenomeni extra7soggettivi, cioè dei movimenti e  loro  conati. Essendo dunque una la sostanza del corpo, non vi è
noi proposta. Le leggi dell' attività animale manifestano i  loro  effetti in certi corpi, i quali si dicono viventi. Quei
la sola materia, ubbidiscono ad una legge d' inerzia; ma la  loro  inerzia differisce di grado. Questa inerzia universale si
potenze, essi non hanno in sè la ragione piena dei  loro  atti secondi, e però non possono passare dalla potenza all'
si compone, sieno nel fatto più o meno attratte secondo la  loro  collocazione, riuscendo alcune più vicine al corpo
fisiche e chimiche dovrebbero rinserrarsi strettamente fra  loro  e produrre certe composizioni e dissoluzioni, come avviene
operanti con leggi diverse, e però sempre atte a venire fra  loro  in collisione; se non che assistite di continuo da un terzo
venire a darsi alcuna battaglia, per puro accidente che da  loro  non dipende. La possibilità di questo armonico concerto non
che apparisce fra lo spirito e la materia, nè mai cadde  loro  in pensiero che gli effetti, che manifestamente si
presenta tre classi di fenomeni sommamente distinti fra  loro  e di opposti caratteri forniti: 1 la classe dei fenomeni
altresì invaghire dalla bellezza ed eleganza, che  loro  pareva dovesse avere una spiegazione dei fenomeni naturali
e di richiamare tutti i movimenti ad una sola legge e la  loro  origine ad una sola causa. Ma posciachè i movimenti, in
visceri, adunque, sono collegati così mirabilmente tra  loro  che i movimenti di ciascheduno contribuiscono ai movimenti
rimarrebbero, se le sole leggi meccaniche determinassero la  loro  giacitura, divengono scomode al sentimento; quindi l'
tempo si stanno fuori del posto, che le forze meccaniche  loro  assegnerebbero, per tenere il posto, che loro assegna il
meccaniche loro assegnerebbero, per tenere il posto, che  loro  assegna il bisogno del sentimento; il quale posto è
elise, modificate, fatte servire, consiste propriamente il  loro  carattere essenziale, nè l' animale può vivere se non a
molecole atte a vivere della vita del tutto, e a questo nei  loro  propri luoghi s' innestino; il secondo poi è la causa dei
esercitare una tale azione sulle molecole, che procuri  loro  tale una reciproca posizione che esse si tocchino nel minor
che l' angolata. Avendo così meno punti di contatto fra  loro  godono di una maggiore mobilità, e possono strisciare l'
i vasi si originano dagli spazietti vuoti, che lasciano tra  loro  le molecole. Ora, data la rotondità delle molecole, è
quando si trovano al contatto, un interstizio maggiore fra  loro  che non farebbero molecole di altra forma, non potendosi
maggior comodità ad altre particelle d' intromettersi fra  loro  staccandole alquanto, come deve avvenire quando una
la straniera, che si mette in mezzo per forza, vincendo la  loro  rattenenza, riceve in virtù di questa stessa rattenenza la
organismo, ed annessi ad atomi o molecole non formanti fra  loro  unità. Il sentimento e l' istinto conseguente deve certo
principŒ diversi, con ciò rimarrebbe sempre inesplicato il  loro  complesso armonico, la loro mirabile unità, che non può
sempre inesplicato il loro complesso armonico, la  loro  mirabile unità, che non può trovare ragione sufficiente se
il conformarla piuttosto in un modo che in un altro è il  loro  proprio effetto. Di più, nei moti della macchina umana,
per indicare « il consenso vitale, che hanno fra  loro  le diverse parti di un corpo vivente »; ed alla simpatia
contiguità e continuità, dei tessuti, dei vasi, ecc. per  loro  condizione preparatoria, acciocchè si possano manifestare
provano i bambini nel travaglio della dentizione, cagionano  loro  rilascimento di corpo, vomiti, tossi, ecc.; qui il
come sono le donne specialmente in certi momenti, e toglie  loro  l' appetito. E` avvenuto che la sola vista d' un
dell' istinto vitale I Classe - Funzioni che hanno per  loro  termine e scopo il continuo, cioè: 1) tendenti a far sì che
sentito si accresca. II Classe - Funzioni che hanno per  loro  scopo l' eccitamento, tendenti a fare: 1) che l'
le classi delle funzioni dell' istinto sensuale, secondo i  loro  prossimi effetti e scopi, ci condurrebbe troppo a lungo,
a formarle. Il comune degli uomini non le conosce che nel  loro  tutto, nella loro unità; con questa unità cadono nella sua
degli uomini non le conosce che nel loro tutto, nella  loro  unità; con questa unità cadono nella sua coscienza;
principali del corpo umano godano d' una vita speciale  loro  propria, non però così speciale che sia intieramente
A costoro è necessario usare tanta meditazione, quanta  loro  basti a convincersi che coscienza e sentimento sono cose
queste si debbono attribuire al principio sensitivo, come a  loro  vera causa. Broussais, e i suoi discepoli Caignon e
acquista tale un' abitudine di così adoperarli che la  loro  azione uniforme sembra poi naturale anzichè abituale .
non si manifestano se non a condizione che le prime  loro  affezioni, le affezioni dalle quali la simpatia viene
di una parte del corpo si comunichino spesso a tutto il  loro  sistema. E qui si consideri la differenza che vi è tra due
acciocchè vi sia simpatia fra due organi si richiede che la  loro  affezione primitiva sia eguale, condizione che nei tessuti
essendovi meno cagioni che rendano disuguali le affezioni  loro  primitive, onde infine emana ogni attività. Insomma,
che fa giocare più organi armoniosamente, a tal che i  loro  movimenti cospirino a produrre ciò che il sentimento
la ricevano diversamente, sia perchè diversamente viene  loro  impressa, come esige l' armonia delle loro operazioni, sia
viene loro impressa, come esige l' armonia delle  loro  operazioni, sia perchè esse sono diversamente costrutte e
la cognizione, che noi abbiamo del rapporto che hanno fra  loro  le due serie di fenomeni indicate, si acquista colla sola
dunque differenza fra i movimenti dei nervi secondochè i  loro  fascicoli saranno più o meno voluminosi, le fibre più o
dipendere dall' istinto sensuale), gli umori alterano il  loro  corso, modificano la loro crasi, diventano irritanti essi
sensuale), gli umori alterano il loro corso, modificano la  loro  crasi, diventano irritanti essi stessi, e sono bene spesso
e discontinuare le parti sentite, l' istinto vitale fa  loro  forza per ritenerle; e se altre molecole opportunamente
altro, sono le cause di entrambi; essi andrebbero sempre di  loro  natura verso il bene, se non dipendessero da stimoli
stimoli che li alterano, li perturbano, e scompigliano la  loro  naturale armonia. Quindi la causa di tutte le malattie si
istinto vitale e dell' istinto sensuale riproducono ad ogni  loro  operazione una nuova schiera di stimoli irritanti, e
si abbattino di continuo a fatti ribelli refrattari al  loro  sistema. Laonde il Tommasini confessa di non poter
perchè varia lo stato dei due istinti che li producono, il  loro  reciproco rapporto, e la qualità relativa degli stimoli
passiva che dice « le sensioni moleste diminuire la  loro  vivacità colla loro ripetizione e continuazione », è quella
dice « le sensioni moleste diminuire la loro vivacità colla  loro  ripetizione e continuazione », è quella che spiega perchè
a quello che avviene negli animali bruti, quantunque il  loro  corpo non riceva stimolo dalle notizie intellettive e dalle
Enumeriamo i sentimenti primitivi (1) secondo i  loro  tipi, o specie7piene (2), e vediamo da quali speciali
differisce secondo il grado di continuità, che hanno fra  loro  le molecole viventi. Sembra probabile che la vita non esiga
robusta; ma la troppa aderenza delle molecole impedisce il  loro  movimento, e deve quindi scemare la vita di eccitazione.
colle massime superfici; dall' altra tende ad aiutare il  loro  movimento reciproco ed organico, e quindi a rotondarle e
nel maggior numero di punti possibili, senza che perdano di  loro  continuità. E` un vero problema di massimi e di minimi, che
suppone molecole, che mutino di posto senza abbandonare la  loro  continuità. Quando questo spostamento si diffonde in un
e il grado dell' indisposizione di dette particelle, la  loro  qualità, il loro collocamento, ecc.); le varietà delle
indisposizione di dette particelle, la loro qualità, il  loro  collocamento, ecc.); le varietà delle forze dell' istinto
uno stimolo qualunque sposti quelle particelle dalla  loro  reciproca posizione, senza che questo spostamento tolga la
reciproca posizione, senza che questo spostamento tolga la  loro  continuità, noi diciamo che si modifica ed eccita il
animale, che è sentimento, ed appartengono al sensifero. Il  loro  effetto è il movimento extrasoggettivo, a cui s' accompagna
secrezioni dei fluidi, e col movimento e la direzione che  loro  dànno. Con essi determinano il sangue ad accorrere alla
e l' eccitamento, divengano esse stesse stimolanti col  loro  moto, ovvero generatrici, motrici e direttrici di fluidi
stimoli di altre parti vive, perchè la vita non toglie  loro  la forza sensifera. Ma acciocchè si ottenga la
colla sua attività quell' ultima modificazione, che è  loro  necessaria ad entrare nella vita dell' individuo; come
macchina, o riescono soprabbondanti rispettivamente alla  loro  ripartizione, a ragion d' esempio, se un genere di fluido
da quella che esige l' animale, e che si affatica di dar  loro  l' istinto vitale, ha per effetto la distruzione dell'
direzione, celerità, moltitudine di movimenti, ecc., che  loro  presta l' organizzazione, influisce a cangiare le sensioni
abitualmente l' istinto sensuale in aspettazione della  loro  ripetizione, e gli stessi nervi protesi inverso a tutti gli
nervose, che vanno a cercare lo stimolo e gli presentano le  loro  papille più nude, ma ben anche pel maggiore afflusso del
sensuale adduce alle speciali parti del corpo umano, pel  loro  impeto, pel loro eccesso e per l' alterazione della loro
alle speciali parti del corpo umano, pel loro impeto, pel  loro  eccesso e per l' alterazione della loro crasi, impigliano
loro impeto, pel loro eccesso e per l' alterazione della  loro  crasi, impigliano l' organizzazione e tendono a
disciogliere gli alimenti, e impedendo probabilmente che la  loro  azione dissolvente nuoccia al ventricolo. All' incontro
simili considerati fenomenalmente, ma considerati nelle  loro  cagioni efficienti interne, le quali non cadono sotto l'
tutti i fenomeni morbosi, e il classificarli secondo la  loro  maggiore o minore similitudine? richiede poca sagacità il
altro? il cogliere la gradazione delle somiglianze e della  loro  importanza per caratterizzare una malattia? Non si richiede
dai veri empirici, e tosto i medici s' intenderanno fra  loro  più facilmente. Dopo queste separazioni, a che si ridurrà
propongono di fare gli empirici, classificandoli secondo le  loro  caratteristiche somiglianze; 2 non ricuseranno d'
analitica, perchè si propone di studiare le malattie nei  loro  interni elementi e di coglierle all' origine,
investigandone il complesso delle forze, dei movimenti e  loro  effetti da cui risultano; il che è un andare prima per via
unirli insieme, facendoli cospirare all' unico intento  loro  comune; condizione indispensabile ad ogni modo si è che i
del pari risulta da innumerevoli moti intestini, e dalla  loro  reciproca azione e fusione. Di più, tanto nell' elemento
che ogni debolezza osservabile nel corpo umano si adatta al  loro  sistema. Ad ogni modo conviene intanto ammettere che nel
del cuore (1), ma i vasi abbiano una controdistensione  loro  propria. E quantunque il sistema venoso appaia
che il sistema venoso e il sistema arterioso abbiano fra  loro  un cotale antagonismo, essendo questo secondo sistema
che non le arterie, le quali lo sospingono aiutate dalla  loro  forza controdistensiva. Ora sarebbe forse impossibile che
più grossi di lor natura, diventando tali per la morbosa  loro  dilatazione. Ora, a che tutto questo nostro ragionamento?
perchè hanno sotto gli occhi gli infermi, che mostrano  loro  il contrario, è uopo applicare al loro detto un significato
che mostrano loro il contrario, è uopo applicare al  loro  detto un significato diverso da quel che suonano le parole.
dai suoi fenomeni, e i rimedi pure, quali appariscono dai  loro  effetti corrispettivamente ai mali così conosciuti e
questa, ma per cautelarli contro al rischio di deviare nei  loro  ragionamenti dal logico rigore, e così nulla ritrarne fuor
la teoria; e poscia dedurne le deviazioni anormali e i  loro  caratteri, e finalmente poterne rilevare la realizzazione
dilatando l' acqua in vapore, lascia restringersi fra  loro  le parti argillose, che non hanno più impedimento ad
medesimo effetto. Il freddo restringe i corpi, sottraendo  loro  il calorico, che tiene le loro molecole ad una certa
i corpi, sottraendo loro il calorico, che tiene le  loro  molecole ad una certa distanza. Or bene, l' acqua che si va
ecc.. Producono un effetto diverso, secondo che la  loro  azione si considera come modificatrice piuttosto delle
o viceversa. Producono un effetto diverso, secondo che la  loro  spontaneità è più o meno suscitata, più o meno disposta ad
elementi primitivi costituenti le cause dei morbi e della  loro  cura, diede spesso all' arte medica il tracollo, e
dell' istinto, furono dette seconde . Di queste e delle  loro  varietà noi dobbiamo ancora parlare. A formarsi chiaro il
del principio vitale, benchè sempre tendano, come in  loro  fine immediato e soggettivo, a perfezionare lo stato del
ogni moto che in essi nasce, ritenuto sempre dentro la  loro  continuità, deve necessariamente venirsi formando una
come avviene nella ossificazione dei vasi, o che impacci la  loro  libera comunicazione, o ne scemi la celerità, come nelle
fuori, e così si diminuiscono gli stimoli interni, che pel  loro  soverchio cagionano dolore. Conviene per altro riflettere
attività, questa serie di effetti che diventano cause alla  loro  volta, che complica immensamente la scienza medica, e rende
e delle arterie non essere accresciuta per uno stato di  loro  propria tensione e forza maggiore, ma pel maggiore stimolo
infiammati sono dotati di nervi, e più anche è dolorosa la  loro  infiammazione, e di conseguente più alterate riescono le
organi, i sensi esterni e i muscoli perdono una parte della  loro  attività, si fa sentire qualche brivido di freddo; il che
alle membra, restituendo ed accrescendo ordinatamente le  loro  forze; il che è un fatto tutto conforme alla spontaneità
queste dei danni, fra i quali quello appunto d' impedire la  loro  nutrizione, rattenendo il corso dei fluidi, che dovrebbero
, i nervi sono gli stimolati. I nervi stimolati, colla  loro  azione più o meno prolungata, ed anche simpaticamente
nasce l' eccitamento, ne costituiscono una grande colla  loro  iustaposizione, in tal caso si ha una sensazione
superficie unica, e le dette molecole si soffreghino tra  loro  da tutte le loro faccie, allora nasce una sensazione
e le dette molecole si soffreghino tra loro da tutte le  loro  faccie, allora nasce una sensazione confusa, in cui non si
all' interno del corpo, rimangano sempre, in quanto alla  loro  continuità, estensione e figura, senza alcuna precisione e
Medesimamente, alle immagini noi non assegniamo per  loro  luogo il cervello, perchè dell' interno cervello e delle
dove le abbiamo prima collocate, quando avemmo le sensioni  loro  corrispondenti mediante la sensitività esterna. Rimane la
in libertà altrettanti elementi, i quali anch' essi alla  loro  volta si compongono con quelli della susseguente, che pure
e continuità di parti, potrebbero conservare sempre la  loro  posizione, continuità e figura, giacchè di tanto entrerebbe
onde si alterano fisiologicamente nella composizione delle  loro  molecole sensorie; quando le molecole intermedie, benchè
nasca un tramutamento di elementi, conservano intatta la  loro  composizione elementare, e il tramutamento è spontaneo e
lo spostamento di elementi con tendenza d' uscire dalla  loro  sfera. Cosa è il pizzicore che si sente al naso, quando si
sostanze terapeutiche in determinate parti del corpo, e dei  loro  effetti in certe altre, o rispetto alla condizione
certe altre, o rispetto alla condizione universale; ma la  loro  spiegazione dipende dagli stessi principŒ. E` degno d'
Quindi le località, a cui trasmettono l' effetto della  loro  azione, sono determinate in gran parte dalle simpatie e da
cose inesatte, molte erronee. - Non ho che ad impetrare la  loro  indulgenza; emendare l' inesatto, cancellare il falso, mi
altrui campo. L' uomo è uno; le due scienze sono una; la  loro  conciliazione ed unione prepara la perfezione dell' unica
nello stesso IO , e dell' ordine in cui stanno fra di  loro  gli elementi che lo costituiscono. Niuna concrezione di
e facoltà umane. Ma tutte queste attività conservano nel  loro  operare delle leggi costanti e meravigliose, e per entro a
divino lume dell' intelligenza), procurai di raccogliere le  loro  sentenze, quando o ce le tramandarono se passati, o ce le
d' intendere, quanto per me si potesse, il fondo dei  loro  pensamenti, anzi che di fermarmi alla corteccia delle
dell' animo mio, che essi furono più consenzienti fra  loro  nell' opinare intorno alle cose sostanziali e necessarie,
anima, accompagnate da qualche mia osservazione benevola ai  loro  autori, e conciliatrice; persuaso che tu accoglierai questo
sè stessi « che cosa sia l' anima », volsero certamente la  loro  attenzione e la loro curiosità all' anima intellettiva;
sia l' anima », volsero certamente la loro attenzione e la  loro  curiosità all' anima intellettiva; perocchè l' uomo che
avvenire che il concetto di lei si confondesse nelle  loro  menti coll' una o coll' altra di quelle quattro cose, che
che sono all' anima congiunte, ecco il fonte di tutti i  loro  errori. Questo è il solito procedimento della mente umana,
a spiegare le operazioni dell' anima, allora s' aggiunse  loro  qualche altro principio; ma non si abbandonarono perciò
spiegare il senso coi soli elementi materiali o colle  loro  qualità, e ricorse ad un altro principio, che disse
Ora, come dopo la dottrina degli atomi venne quella della  loro  armonia, professata da Dicearco e da Aristosseno, così dopo
e sollevati eziandio sopra il senso, precipitarono il  loro  volo nella idea, senza fermarsi pure all' intelligenza, che
di Samo, di Colofone e di Elea erano celeberrimi, e le  loro  speculazioni meravigliavano per altezza gli ingegni. Ora
cominciò a traboccare. Le prime filosofie avevano certo nel  loro  seno un materialismo, ma loro proprio e speciale, veniente
filosofie avevano certo nel loro seno un materialismo, ma  loro  proprio e speciale, veniente da mancanza di riflessione,
umani. Quindi Empedocle, cangiati gli elementi in persone,  loro  dava i nomi della divinità (2); il che era uno stabilire
inscrisse quel libro, che compose sugli elementi e sulla  loro  commistione, «theokrasia». Perocchè questi savi nè poterono
«theokrasia». Perocchè questi savi nè poterono colla  loro  mente sollevarsi alla chiara cognizione di Dio, nè avevano
e intrapresero a dare una logica dimostrazione della  loro  tesi. A tal fine fissarono la loro attenzione sulla natura
dimostrazione della loro tesi. A tal fine fissarono la  loro  attenzione sulla natura del continuo corporeo, e così
punti non agirebbero che in sè stessi, e quindi colla  loro  aggregazione non produrrebbero mai nulla di sensibile;
del mondo doveva esistere qualche cosa di eterno, che desse  loro  esistenza e consistenza, fu forse il maggior lume che mai
che Filopono intese gli elementi di Empedocle per le  loro  nozioni o idee; il che gli pareva evidente scrivendo:
E oltre ciò sappiamo che i Pitagorici chiamavano il  loro  uno fuoco, o che prendessero il fuoco quale simbolo, o che
gli Eclettici Alessandrini vanno accaloriti per tirare al  loro  sistema tutta l' antichità (e indubitatamente ora supposero
filosofi, ora compendiarono, raffazzonarono, infarcirono di  loro  glossemi gli autentici, sempre poi interpretarono i
potuto tirare a sè l' autorità degli antichi, nè attribuire  loro  nuovi libri, se negli scritti originali e nelle memorie
a cui continuare l' edifizio, qualche vera traccia del  loro  proprio sistema. II) Che l' antichità presenta due grandi
tanto a trovare negli antichi l' autorità che confermi i  loro  detti. Ora, tenendosi conto di questa indole storica e
entità extra7soggettive. Quindi, a parlare esattamente, il  loro  errore intorno alla natura dell' anima giace nella «
Mosco, e che dalla Fenicia avevano pur tratto le  loro  dottrine Ferecide e Talete, si rende vie più verosimile che
Non voglio già asserire con ciò che i Fenici e gli Ebrei,  loro  contermini, possedessero in quell' antichissimo tempo la
degli enti, senza definire precisamente se l' oggetto del  loro  discorso fosse l' idea o l' ente reale; parlavano dell'
ente reale; parlavano dell' ente, come si presentava alla  loro  intelligenza, senza farne ancora un' analisi accurata. Così
Ma gli uni e gli altri confusero l' anima umana col  loro  termine. Quelli che determinarono l' ente, su cui si
e reale confuse insieme da lui) e i corpi formati (colle  loro  forme specifiche e individuali). Ora la natura, che Platone
grandi, come Platone, non vogliono essere costanti nei  loro  errori. Però vi sono dei luoghi, in cui egli mostra di
tampoco con quei potenti drastici, che sembrano essere le  loro  speculazioni trascendentali. II) In secondo luogo,
moto, passa all' atto giusta le leggi proprie, che hanno il  loro  fondamento pel moto sensibile nel corpo dall' anima
che gli oggetti intuiti o percepiti dalla mente sieno, al  loro  modo, uniti colla mente; ma l' essere uniti colla mente
oggimai svolti e dedotti logicamente fino alle ultime  loro  propaggini, come dicevamo. L' ultimo di questi errori, il
autorità di testimoniare cose diverse dall' anima; indi la  loro  testimonianza poteva essere illusoria; anzi doveva esser
Berkeley e di Hume, senza poter disciogliere il sofisma che  loro  serviva di fondamento, così Reinhold tolse a fare in
perocchè l' un concetto esclude l' altro per la stessa  loro  enunciazione. Onde il filosofo mescola e confonde l' Io, da
è affermazione, e il Non7Io che è negazione, fanno fra di  loro  un' equazione ». Ma le contraddizioni in tal sistema sono
vane dell' intelletto) « « non distinguono i mondi dal  loro  proprio intendimento. Tutto ciò che è nei mondi è lo stesso
oggetto, coll' intelligente, soggetto; ma l' esposizione  loro  ha qualche cosa di originale. Ecco come ella si conduce nel
in lui, una propria indipendente vita, in quanto permette  loro  di esistere come anime dei singoli corpi ». » E quindi
1) che le anime sono le idee divine, in quanto Iddio  loro  permette di esistere come anime dei singoli corpi; 2) che
che s' identificano con Dio, così come s' identificano coi  loro  corpi; 3) che queste nozioni, cangiate dal filosofo in
principio, che « tutte le cose sono in Dio soltanto per le  loro  eterne nozioni ». Ma questo è falso, giacchè le cose sono
è falso, giacchè le cose sono in Dio anche come nella  loro  causa efficiente, non meramente come nella loro causa
come nella loro causa efficiente, non meramente come nella  loro  causa esemplare . Perchè si ammette dunque una
principio che « « tutte le cose sono in Dio soltanto per le  loro  eterne nozioni » »deduce che « « Iddio si riferisce al
sono distinte, e sotto quale s' identificano; come nasca la  loro  separazione e la loro identificazione; quale sia la ragione
quale s' identificano; come nasca la loro separazione e la  loro  identificazione; quale sia la ragione sufficiente di tali
per sè stesse; no, elle sono anime, perchè Iddio permette  loro  di esistere come anime dei singoli corpi. Come poi tali
aver desiderio di essere anime, come questo possa esser  loro  permesso da Dio, come, ottenuto questo permesso, possano
perchè l' analisi, come abbiamo osservato, è pressochè  loro  sconosciuta. L' Io sottomesso all' analisi risulta: 1) da
anima di sè stessa. I nostri filosofi tedeschi fondarono il  loro  sistema sopra l' uno o l' altro di quei tre elementi, senza
nel quale atto il nulla e l' essere si congiungono quasi ai  loro  confini; perocchè non richiedendosi ragione del primo
ragione di tutti gli atti che conseguono, e delle  loro  circostanze (1). Tuttavia non si può negare che, commesso
altro; ed essi sono più, senza che in alcun modo nella  loro  pluralità vi sia unità, eccetto che rispetto all'
vedersi, poichè la mente nel concepirli può avere aggiunto  loro  qualche cosa, che non hanno nella pura loro realità. E
avere aggiunto loro qualche cosa, che non hanno nella pura  loro  realità. E questo, che si doveva diligentemente vedere e
mente, non sono puramente i singolari, come sono nella  loro  realtà fuori della mente; che anzi, entrando nella mente,
troviamo: 1) che le cognizioni più remote dall' origine  loro  sono le conclusioni ; 2) alle quali debbono precedere nella
della celeberrima questione dei Reali e dei Nominali, e le  loro  vere sentenze. Esse si rinvengono diligentemente esposte
accorgevano di aggiungervi l' idea, dove solamente sta la  loro  similitudine, perchè veduti nell' idea dell' essere, ivi si
l' universale, riposto nei singoli reali, risultasse dalla  loro  collezione, e non si potesse affermare di ciascuno (1); la
anima. Io procurai di esportele fedelmente, traendole dalle  loro  stesse parole, o dagli scritti più autorevoli che ce le
altrui concetti, non ne proferiscono e sostituiscono alcuno  loro  proprio; perocchè giammai non mi è sembrato convenevole il
tutti la medesima cosa, per molti secoli, non riuscì  loro  di pervenire ad un accordo, quasi che mentre il vero unisce
procacciano di ripescare, io volli, come ho saputo, farmi  loro  compagno nella pietosa fatica, come in altri miei libri
le divine qualità delle idee, egli degradò le idee dalla  loro  condizione altissima, riducendole al grado dell' anima
Due adunque sono i modi dell' essere al tutto distinti fra  loro  e inconfusibili, l' ideale e il reale ; due parimente sono
cosa; e chi vuol vederne un elenco di questi nomi, colle  loro  interpretazioni, gli sarà sufficiente all' uopo il
dal considerare la universalità delle cose percepite nel  loro  complesso siccome esigenti una causa; là dove quando vengo
che vengono a esprimere, per guisa che nessun altro può  loro  convenire; e così Iddio rimane determinato, quasi direi con
dell' essere ideale alle creature che ne partecipano e alla  loro  causa che è l' essere ella medesima. Giacchè, se non ci
materiale delle idee positive che sono la base di tutto il  loro  lavoro: ma fuori al tutto delle idee che la mente possiede,
per la necessità che di quelle verità avevano, bisognava  loro  conoscerle fin da principio e sempre averle alla mano, se
sensazioni, che egli patisce, sono tali che non hanno fra  loro  nessuna similitudine, cioè che i suoni sono interamente
sue idee generiche e universali: il che è ciò che mi fa dar  loro  l' appellazione di cognizioni ideali7negative . La luce
ideali7negative . La luce dunque e i colori nella  loro  specie rimangono per lui perfettamente incogniti, perchè
i misteri : cioè delle proposizioni che, sebbene chiare nei  loro  termini , tuttavia nel loro nesso riescono inesplicabili e
che, sebbene chiare nei loro termini , tuttavia nel  loro  nesso riescono inesplicabili e misteriosi per quelli che
di fede a quelli che veggono le stelle e gli parlano de'  loro  apparimenti e movimenti. Ora lo stesso avviene circa la
che assentono alla dottrina esternamente rivelata che vien  loro  annunziata, quanto quelli che la rifiutano, la
egualmente quelle proposizioni di verità che vengono  loro  poste innanzi: e appunto perchè egualmente concepiscono
quali pur non si veggono, come diceva, in sè stesse, ma ne'  loro  elementi, o termini co' quali sono quasi come in cifra e in
mutue azioni che derivano da questo complesso di enti e i  loro  effetti, è ciò che forma quello che si chiama l' ordine
veggono mai, non la prendono mai veramente ad oggetto de'  loro  pensieri e de' loro religiosi ragionamenti. Il perchè
prendono mai veramente ad oggetto de' loro pensieri e de'  loro  religiosi ragionamenti. Il perchè oggimai, chi non vuole
mi si permette di così dire, che meglio si direbbe per una  loro  conseguenza ) ai riti esteriori. La Religione adunque
unico sono IO, a cui tutti questi atti appartengono, come a  loro  soggetto e principio. Conviene pertanto ascendere alla
l' Angelico, il fondamento della specie delle cose è la  loro  essenza . Dunque l' intelletto appartiene all' essenza
è quello di ragionare e discorrere sulle cose e rilevarne i  loro  rapporti. Più ancora è chiara questa domanda del principio
è ancora l' esser noi congiunti con loro, nè il soffrire da  loro  un' azione sostanziale, cioè che venga dalla loro sostanza
da loro un' azione sostanziale, cioè che venga dalla  loro  sostanza in noi prodotta. L' idea non è propriamente un'
azione ideale dall' azione reale travolse i Pelagiani nel  loro  errore, che loro impedì il distinguere la legge dalla
azione reale travolse i Pelagiani nel loro errore, che  loro  impedì il distinguere la legge dalla grazia : e quindi
vivace questa cognizione. E veramente S. Agostino non negò  loro  che la grazia si potesse chiamare anche col nome di
intelletto, ricever può anche questo nome. Ma ciò che negò  loro  fu, che questa dottrina fosse pura dottrina, puro e freddo
mali, pure sensibili (perocchè anche questi cooperano colla  loro  vivissima molestia a renderci più avidi e più perduti
inimici dell' Essere Supremo, i quali mostrano col fatto  loro  che non sanno levarsi ai doveri morali che hanno Dio per
di morale. Tutto questo sapere, tutte queste notizie del  loro  intelletto valgono forse a sollevarli a Dio? Questo Dio si
valgono forse a sollevarli a Dio? Questo Dio si fa  loro  anzi così alto, che disperano di arrivarlo giammai. E
pensieri pieni di umana benevolenza, sicchè in leggere i  loro  scritti si prova una grata sensazione, e una cotal nobiltà
tutta la morale alle relazioni degli uomini fra di  loro  e, lasciato da parte non solo Dio, ma ben anco in gran
segno certissimo di una cotale disperazione che entra  loro  nell' animo di adempiere sì sollevati doveri, e pur
con cui tutto governa, e muove le sue creature al  loro  ultimo bene. Infatti sembrerebbe che Iddio avesse potuto
potentissimo. E con ciò si spiegano le maraviglie che nel  loro  vivere mostrano i servi di Dio. Ho detto che il NOI è un
questi non hanno ancora acquistato l' arbitrio delle  loro  potenze e non sanno rivolgere l' attenzione sopra ciò che
divina conduce gli uomini all' adempimento della eterna  loro  predestinazione: ed è a questa fede viva che attribuisce
« A quanti l' hanno ricevuto (Gesù Cristo) egli diede  loro  LA POTESTA` di diventar figliuoli di Dio (ecco la grazia
fede abituale . Negli adulti, i quali possono muovere le  loro  potenze ai loro atti, si richiede altresì una fede attuale
. Negli adulti, i quali possono muovere le loro potenze ai  loro  atti, si richiede altresì una fede attuale . Quindi Cristo
questione si spiana, a mio parere, ove si schierino qui nel  loro  giusto ordine tutti i passi dello spirito che precedono,
per ire innanzi in quella notte oscura, dalla quale par  loro  di essere circondati. La fede però ha pure il suo lume, ed
conserva le cose, ciò che è un continuo crearle, dà  loro  il moto, la vita, il senso, l' intelletto. Tuttavia nessuna
Padri: non sarà inutile che io la illustri e confermi colle  loro  testimonianze. S. Cirillo nel dialogo VII della Trinità,
Noi colle sensazioni percepiamo i corpi, cioè sentiamo la  loro  attività operante sullo spirito nostro, ove restano alcuni
dalla grazia rigenerante. Non sarà inutile sentire alcuna  loro  testimonianza di questa verità. S. Basilio osserva, nelle
che le cose create non possono informare la mente umana nel  loro  modo di essere reale , ma che la informano mediante il loro
loro modo di essere reale , ma che la informano mediante il  loro  modo di essere ideale (mediante le idee); il quale è
informare la nostra mente di sè stesse, ma di sole le  loro  idee. Di Dio dunque non si dà idea pura (positiva), ma si
S. Cirillo di Alessandria (4). Questo vero è tanto da  loro  ribadito e chiarito, che non rimane il più piccolo [luogo]
che non rimane il più piccolo [luogo] a dubitare della  loro  mente: almeno a me, dopo aver considerati i loro detti, è
della loro mente: almeno a me, dopo aver considerati i  loro  detti, è stata tolta via ogni dubitazione su di ciò. I
sembra che, anco rimosse le idee, le cose riterrebbero le  loro  specie. Ma questo è un sembrarci ingannevole: e ciò avviene
non è se non perchè non si giunge giammai ad astrarre da  loro  la conoscibilità e la ordinazione all' essere morale:
hanno la causalità delle cose create secondo il modo del  loro  procedere (2): sicchè l' atto, onde il Padre ha generato il
le divine persone già procedute e sussistenti come  loro  causa. Quindi nella processione delle persone non viene
dopo di ciò, che le tre persone concorrono a questa unica  loro  azione del creare in modo diverso , pari al modo del loro
loro azione del creare in modo diverso , pari al modo del  loro  procedere; sicchè Iddio Padre operò la creatura pel suo
appropriati , i quali generi di cose si riducono come in  loro  fonte nelle proprietà della Trinità augustissima, dopo che
questi fatti soprannaturali, di cui fu consapevole il  loro  spirito, parlando separatamente ora di uno e ora di un
vanno all' infinito, si compenetrano, per così dire, fra  loro  e in ciascuna di esse è ogni cosa. In ragione d' esempio,
che per una cotale somiglianza che hanno col modo del  loro  procedere, siccome detto è innanzi, e non sono quelle loro
loro procedere, siccome detto è innanzi, e non sono quelle  loro  proprietà, dalle quali vengono costituite. Conviene adunque
quale percepirono spiritualmente quelle invisibili cose che  loro  venivano dalla rivelazione narrate. Questo si accorda e
che ottennero per aver bene usato del primo aiuto dato  loro  insieme colla legge, umiliandosi, confessandosi incapaci di
è pure un sentimento di Dio; e che questo sentimento dava  loro  una fortezza superiore a tutte le cose della natura e a
era mandato dal Padre per istruire gli uomini e rivelare  loro  la dottrina della salute, e senza lui « quanti vennero,
una parete, fece sentire agli uomini la sua voce e comunicò  loro  le verità della salute. Ciò che dico del principio della
l' uno e gli altri internatisi scambievolmente: e vuol dare  loro  quella chiarezza che il Padre ha dato a lui avanti della
grazia del Redentore, nel quale avevano la fede. Ma la  loro  grazia non conteneva la comunicazione in essi della persona
divina del Verbo, ma solo dei doni spirituali che venivano  loro  compartiti. Questo conseguita da ciò che abbiamo detto, che
Questo conseguita da ciò che abbiamo detto, che la  loro  fede nell' uomo Dio venturo era implicita, e perciò non
uomo Dio venturo era implicita, e perciò non avevano nel  loro  spirito quella cognizione del Verbo, nella quale nasce la
persona, perchè non nota, non manifesta; ma bensì far  loro  sentire la sua possente e salutifera operazione in essi.
sussistente. I doni si dividono secondo le idee che servono  loro  di base. L' idea della grandezza divina, per esempio, e
l' essere ideale delle cose, ma con questa giungiamo alla  loro  sussistenza; quella poco ci affetta e muove, verso di
Padre (2); o quando dice che le pecore odono la voce del  loro  pastore (3). Medesimamente è mostrato assai di frequente,
fa Iddio alle anime solo dei doni , e il comunicare che fa  loro  altresì la stessa persona del Santo Spirito, l' amore
. Il Verbo apparito in carne umana agli uomini, si annunziò  loro  per quella divina persona che è, Figliuolo Unigenito di Dio
cose , non si può intendere altramente se non che gli abbia  loro  comunicata la propria persona ; perocchè essa sola è tutte
parole le ha comunicate a' suoi discepoli: ha comunicato  loro  la sua persona. Ma a qual fine ha comunicato a' suoi
da dir loro; e prima aveva pur detto che TUTTE le aveva  loro  fatte note. Si badi a quel TUTTE, che significa il
aveva tutte in sè: comunicato il Verbo, era vero che avea  loro  comunicate tutte le verità, perchè esso stesso il Verbo era
agli Apostoli tutte le verità, dice in singolare, che aveva  loro  dato il sermone del Padre, il quale tutte le conteneva. «
del Padre, il quale tutte le conteneva. « Io ho dato  loro  il tuo sermone« - « Il tuo sermone« è LA VERITA` (2) », la
dar il sermone del Padre a' suoi discepoli voleva dire dar  loro  sè stesso, segue mostrando gli effetti che ne vennero dall'
sermone del Padre ai discepoli; cioè che il mondo trattasse  loro  come lui, appunto perchè egli era in essi: [...OMISSIS...]
così un' operazione mia ne' miei diletti è quella che dà  loro  la vita. - Questa vita è ciò che vi ha di più sollevato ne'
sollevato ne' discepoli di Cristo e costituisce per ciò il  loro  essere personale (3) soprannaturale: e indi è che la
l' essere personale, così io do a' miei diletti l' essere  loro  personale. - E questa personalità, che noi riceviamo dall'
parola permanga , per indicare che egli stesso era il  loro  consolatore, fino che stava con essi visibile nella carne
o colla sua divinità: ma che per questo non sarebbe  loro  mancata ogni piena di consolazione, perchè la persona dello
perchè la persona dello Spirito Santo nelle anime  loro  sarebbe stato un fonte di gaudio perenne e inesausto che
interiore del Verbo rimarrà in essi anche sottratta ai  loro  occhi corporei la divina sua umanità; perchè egli è vivente
anime sante, appropriate al Verbo; ch' esse però, come in  loro  causa, si riferivano al Padre, principio della Trinità.
riterrete, sono ritenuti« (1) ». E certo fu quello un dar  loro  lo Spirito Santo; ma il fine di quella comunicazione del
autorità di legare e di sciogliere, non come forma della  loro  santità. Il dono della potestà di legare e di sciogliere
gliele aveva dette tutte, contenendosi tutte nella luce  loro  data, nel Verbo: « tutte le cose, che ho udito dal Padre
». Lo vedevano adunque, lo percepivano anche sottratto dai  loro  occhi corporei, lo vedevano con degli occhi che il mondo
detto] a' suoi discepoli, ch' egli andava a preparare  loro  il luogo; e quindi disse ancora positivamente che essi
qualche luogo de' Padri, ove si vegga esser pur questo  loro  sentimento che la venuta personale dello Spirito Santo
. L' operazione del Figliuolo nelle anime è di far  loro  conoscere Iddio Padre; sicchè sul fine della sua vita
la gloria celeste degli angeli, egli dice appunto così: « I  loro  Angeli veggono sempre la faccia del Padre mio che è ne'
la promessa fatta prima agli Apostoli, quando aveva  loro  detto: [...OMISSIS...] . Di che si vede quale ruota, a così
(4). Indi è che i Santi, come non s' intendono se non fra  loro  e hanno una lor propria lingua, così formano fra loro
fra loro e hanno una lor propria lingua, così formano fra  loro  altresì una particolare società secondo la dottrina della
e fra loro, perchè appunto l' associarsi e l' essere fra  loro  legati non è altro che il trovarsi tutti simili in questo
il cui principio è il Verbo di Dio, che si dà  loro  a percepire mediante una sua reale azione che fa in essi.
E nel carme della sua vita egli dipinge i filosofi e le  loro  disputazioni, nella chiesa introdotte a gran danno della
diverse e di continuo rimutabili (1): per creder  loro  si torcerebbero a significare un senso umano e naturale:
senso umano e naturale: altramente non si presterebbe punto  loro  fede. Questo è ciò che è appresso i protestanti. Il
i quali dànnosi tanto alle scienze naturali, che tutta la  loro  confidenza in quelle ripongono e credono che tutto lo
ripongono e credono che tutto lo scibile si acquisti pei  loro  studi; quando la speculazione naturale ha corte le ali
divine se non quella che consiste nelle idee . Tutta la  loro  sapienza nelle idee è contenuta, cioè in idee negative e
del mondo che con immense fatiche e studii hanno tutta la  loro  vita nelle speculazioni delle umane lettere consumata; e
un certo segno, praticare la morale naturale riguardante i  loro  simili, perchè di questi hanno la percezione: ma quella
religiosi sieno privi di un affetto ingiusto sia verso i  loro  simili, sia verso le cose umane, non hassi a riputar male,
non più occupati dal principio religioso, ebbero tutta la  loro  attenzione libera per collocarlo nelle umane conseguenze e
principio religioso, che è il capo della morale, e se la  loro  morale però non si può considerare giustamente se non come
considerare giustamente se non come acefala ; tuttavia le  loro  diligenze e studi sono commendevoli sotto un punto di
i quali fanno a gran senno a servirsene, come dee esser  loro  proprio e naturale l' abbracciare e distendere ogni sorta
hanno, si dispensano dall' eseguire i doveri morali verso i  loro  simili. E contro costoro si sdegnò e tuonò sì alto lo
il principio religioso, promuovano quella morale che  loro  ancor rimane e nella quale, da una cotale loro naturale
morale che loro ancor rimane e nella quale, da una cotale  loro  naturale onestà mossi, tutti si convertono (1). Di vero
del secolo XVI sono deviati dal principio religioso, ma la  loro  deviazione pareva piccola nei suoi cominciamenti; non
che si sono più avanzati nello sviluppo progressivo del  loro  sistema, prendono a sostenere scopertamente, « che ogni
non ebbero coraggio di abbracciarla, come quella che parve  loro  un assurdo e un abisso, sono dati addietro, son venuti al
chiesa chi abbia la pazienza di richiamare alla memoria le  loro  soluzioni. « Come tutti gli altri animali sono forniti di
di tali forze, colle quali possono ottenere i fini della  loro  natura; così senza dubbio , mediante la ragione, per la
alle sue creature? Sarà necessariamente fra queste e il  loro  Creatore un tal muro filosofico di separazione? Se la
con tante promesse, con tanta baldanza? Consentirà  loro  l' umanità di lasciarsi così privare del sommo suo bene, di
che mai non dissero. Se amore di verità li guidasse nelle  loro  ricerche, la prima cosa si darebbero tutta la cura di ben
di ciò, pigliano a combattere quelle opinioni che nella  loro  immaginazione credono essere sentenza cattolica, e pur non
da prove certe, riconosciute tali o piuttosto suggerite  loro  dalla ragione: e perciò non stimano punto di essere mossi a
stoltezza), oppure conosce il sistema cattolico, e vuol dir  loro  quelle sue parole: Voi credete e affermate di porre una
fare un maggiore oltraggio a' cattolici quanto parlando  loro  così, nè che si possa mostrare animo più villano e più
il signor professore di Hala si arroga di poter entrare ne'  loro  petti, spiarvi le loro intenzioni e credenze nascoste,
Hala si arroga di poter entrare ne' loro petti, spiarvi le  loro  intenzioni e credenze nascoste, accusarle altresì al mondo
nascoste, accusarle altresì al mondo come contrarie alle  loro  parole, trovandosi queste conformi a ragione; e quelle,
ragione, e chi la usa bene sono i così detti razionalisti  loro  avversari, sarebbe pur non poca arroganza; perocchè non è
e in tutto il mondo non vi ha nè può essere chi  loro  la contrasti, nessuno più fiata contro essi, nessuno osa
nessuno più fiata contro essi, nessuno osa opporre  loro  la minima ragione, perocchè chi opponesse anche solo una
pacifici possessori del campo, nessuno al mondo potrebbe  loro  contraddire; e gli uomini tutti o dovrebbero essere
far nessuna stima della ragione e d' averla ceduta tutta ai  loro  avversari. Finalmente se vero fosse il sistema dei
che dànno i razionalisti nella maniera di maneggiare le  loro  disputazioni. In primo luogo, chi sono gli avversari del
Ora la sana ragione da qual parte starà? Se io bado alle  loro  parole, i primi si chiamano razionalisti e vogliono
razionalisti e vogliono possedere la ragione in esclusiva  loro  proprietà; simili a quel pazzo che diceva tutti gli uomini
avventura fossero atti a persuadere anche noi stessi colla  loro  evidenza. Nelle parole del professore di Hala, che noi
pel criterio d' un interno furore di fantasia, e a un tale  loro  matto furore nelle cose loro religiose si lascino
di fantasia, e a un tale loro matto furore nelle cose  loro  religiose si lascino governare, io non vo' dire. Dico bensì
si richiamano a lui come d' ingiustizia e di oltraggio che  loro  fa, mettendoli così nel mazzo di tali fanatici o veramente
carnefici, e di autenticare e suggellare col sangue quella  loro  invincibile persuasione della verità. Diede mai la ragione
giacchè i razionalisti deducono dalle leggi della mente le  loro  dottrine a priori e non dall' osservazione e dall'
è quell' unica che unisce i protestanti, l' unico  loro  modo di unione, e questo, singolare, a dir vero, e
prove. I primi fedeli hanno creduto agli Apostoli sulla  loro  parola, per verbum eorum anche prima che il nuovo
, non sono solamente validi singolarmente presi, ma è nel  loro  complesso, nel loro accordo mirabile e stupendo che
validi singolarmente presi, ma è nel loro complesso, nel  loro  accordo mirabile e stupendo che sfolgoreggiano di una luce
luogo che tener dovrebbe lo studio accurato e fedele delle  loro  dottrine. Non è dunque vero, diremo al signor professore,
punto nè poco la vera subordinazione delle cause in fra  loro  e la loro temporale successione, poichè questa successione
nè poco la vera subordinazione delle cause in fra loro e la  loro  temporale successione, poichè questa successione di tempo
forme soggettive, senza che si possa provare alcuna  loro  oggettiva realità (1), deve naturalmente negare la
gli testimoniano di provare in sè tale sentimento; e la  loro  testimonianza ha tutti i caratteri che può desiderare l'
queste impressioni con quell' essere e vedutane la  loro  convenienza e uniformità con esso. Il che avviene in quella
tale è la nostra percezione delle cose, e la cognizione  loro  è pure determinata dal fantasma o sensibile impressione
o sensibile impressione rimasta nel nostro sentimento dalla  loro  azione su di noi. Questo discorso è così generale che vale
adunque, agendo in noi, non agiscono se non in sentimenti  loro  proprii, i quali sentimenti parimenti sono informati e
quali sentimenti parimenti sono informati e costituiti dai  loro  oggetti o più veramente da quelle cose che colle loro
dai loro oggetti o più veramente da quelle cose che colle  loro  azioni servono ai medesimi di materia. Or dunque, se col
cose tutte noi non sentiamo già l' essere, ma puramente la  loro  azione e che solamente per lo percepire che facciamo questa
azione e che solamente per lo percepire che facciamo questa  loro  azione noi attribuiamo poi loro l' essere di nostro proprio
che facciamo questa loro azione noi attribuiamo poi  loro  l' essere di nostro proprio moto: e così quelle che sono
quale si possono chiamare enti (2). Senza la conoscibilità  loro  non sarebbero che come azioni o termini del solo essere,
per cose reali e a quelle in luogo che a queste volgono i  loro  affetti (4). E una tale similitudine delle ombre dopo
di essere prodotte, in una parola perchè mostrano la  loro  contingenza , non propriamente, ma quasi per opinione (1)
che, come dicevamo, le creature non hanno in sè stesse, ma  loro  viene in qualche modo attribuito. Il che pure esprime
Massimo, che congiunge due veri, i quali sembrano fra  loro  opposti, e pure nol sono. Perocchè comincia egli dal dire
se non come azioni e termini dell' essere (3): e che questa  loro  cotale vacuità, questa loro contingenza, questa deficienza
dell' essere (3): e che questa loro cotale vacuità, questa  loro  contingenza, questa deficienza di essere, ci conduce a
E da questa mutabilità appunto delle cose e difformità  loro  dalla natura e proprie condizioni dell' essere i savii
e in essi talora finisce colla sua mente: il che è un dar  loro  quello che solo a Dio è proprio, è un divinizzare le
percepiscono in questa pura nozione dell' essere, ma in un  loro  proprio sentimento; il qual sentimento sarebbe cieco e
se noi vogliamo considerare Dio e le cose in sè, nella  loro  propria sussistenza, noi dobbiamo ben chiaramente
l' essere non si può applicare alle creature se non come  loro  sostegno e causa, ma non come elemento, il quale entri a
come egli è e indivisibile, le creature stesse come in  loro  causa e radice sussistere. Perocchè l' essere che è nella
il segno della sostanza, come avviene de' corpi mediante le  loro  figure. Indi è che i maestri delle teologiche dottrine
i germi di tutte le cose e quindi commetterne al tempo il  loro  sviluppamento, senza bisogno di rimettere quasi di bel
tutto l' animale. L' esser piccole le nature e nei  loro  esordii, non toglie loro l' esser in cotal modo perfette. E
L' esser piccole le nature e nei loro esordii, non toglie  loro  l' esser in cotal modo perfette. E tale certamente fu da
di un valore impregiabile (2). Ed ora questa comunicazione  loro  quasi per una cotal legge naturale riusciva come l' apice
ritraevano un vigore e una speciale vitalità che impediva  loro  la corruzione; e ivi finalmente risiedeva la mente
esseri intelligenti, a cui è dato un corpo qual mezzo del  loro  sviluppamento e della loro perfezione, si conveniva. In tal
è dato un corpo qual mezzo del loro sviluppamento e della  loro  perfezione, si conveniva. In tal modo uno è il disegno
Così fanno i matematici quando spogliano i corpi di certe  loro  qualità anche essenziali per calcolare l' una dopo l' altra
modo oggettivo, secondo quel valore appunto che avevano fra  loro  estimati e pesati sulle bilancie della ragione: per la
in cui sono le creature, toglie via, quasi direbbesi, i  loro  limiti, sana e giustifica questa cotale pravità, intesa nel
cosa d' infinito, che sia Dio in essi il termine del  loro  desiderio, come è Dio in essi il termine della deiforme
non è più un desiderio di una felicità universale: l' unica  loro  felicità è la giustizia stessa, è Dio stesso. Quindi la
luoghi dell' Angelico, che a prima fronte sembrano fra di  loro  pugnare (2). Dalla quale dottrina dell' Angelico conviene
a tutto il complesso di questi principii, mantenendo in  loro  e completando il giusto ordine: il che è quanto dire,
non già per diversità della grazia, ma sì dell' uso che il  loro  libero arbitrio ne fece. Ecco come Agostino dichiara la
individuamente connessi fra loro, senza riguardo alcuno al  loro  ordine, ossia alla relazione che ha l' uno coll' altro. Ciò
perocchè tutti i principii che la costituiscono sono nel  loro  posto e senza alcuna discordia fra essi formano quella
degli Angioli, i quali col primo atto meritorio furono al  loro  termine di perfetta beatitudine. E una tale dottrina
cercavano nell' essere ideale, quasi in uno specchio che  loro  rifletteva l' essere reale, tutto ciò che a loro piacesse
che loro rifletteva l' essere reale, tutto ciò che a  loro  piacesse di trovarvi aguzzandovi la loro vista
tutto ciò che a loro piacesse di trovarvi aguzzandovi la  loro  vista intellettiva; così vi potevano cercare dentro e le
e le altre cose create e sè stessi e il Creatore. E l' amor  loro  che volgeva la loro volontà in questo ricercamento dell'
e sè stessi e il Creatore. E l' amor loro che volgeva la  loro  volontà in questo ricercamento dell' oggetto della loro
la loro volontà in questo ricercamento dell' oggetto della  loro  contemplazione, poteva essere giusto, recando la loro
della loro contemplazione, poteva essere giusto, recando la  loro  intellettiva attenzione di preferenza in Dio, od essere
essere ideale che chiarissimamente risplendeva innanzi le  loro  menti, cercarono la divina essenza, ve la trovarono, e con
e con quell' atto medesimo col quale perfezionavano la  loro  cognizione, conseguivano altresì il merito della virtù e in
commisero peccato nel tempo medesimo che abbuiarono il  loro  intelletto, col trattenerlo dalla contemplazione della luce
e non poterono poi più isguardare nella faccia divina a  loro  amica e ridente, ma solo nella faccia divina turbata e
naturale, era pur massima in essi la cognizione che  loro  derivava dalla grazia; secondo il principio che noi abbiam
di natura che nascano i figliuoli coi pregi accidentali dei  loro  padri. Per questo gli adulti non generano già adulti, nè da
i principii attivi, che entrano nella umana natura, dal  loro  sviluppamento. In quanto ai principii attivi si può
In quanto ai principii attivi si può distinguere 1. il  loro  numero, 2. la potenza di ciascuno, e 3. il loro ordine o
1. il loro numero, 2. la potenza di ciascuno, e 3. il  loro  ordine o scambievole armonia. In quanto al numero abbiamo
l' umanità nelle tante e sì varie sue vicende. In quanto al  loro  ordine, l' essere questo perfetto, mediante una perfetta
altrove (2). Ora qual è l' ordine che devono avere fra  loro  la perfezione della persona e quella che è semplicemente
specie umana. Ma chi bene e imparzialmente considera i  loro  intendimenti, trova che nasce bensì un vantaggio dai loro
i loro intendimenti, trova che nasce bensì un vantaggio dai  loro  sforzi anche alla umana personalità per un effetto
materiale dell' umanità, non innalzano bastevolmente le  loro  intenzioni e non si propongono un fine abbastanza nobile
e non si propongono un fine abbastanza nobile dei  loro  utili travagli; cioè non tendono a rendere grande e
della persona umana, un preclaro beneficio farebbero colle  loro  oneste fatiche e studi all' umanità. Ma ove si consideri
morale e personale; non sarà difficile avvedersi che nei  loro  tentativi e nelle loro imprese la perfezione della persona
non sarà difficile avvedersi che nei loro tentativi e nelle  loro  imprese la perfezione della persona dovrà venir ben sovente
è una qualche perfezione o bene di natura; il qual  loro  volere assoluto, così determinato, impedisce che possano
una parte uomini, i quali tendevano certamente ad una cotal  loro  perfezione, che risplendevano sopra gli altri per coraggio,
fra loro, così irreconciliabili, così esclusivi, che i  loro  seguaci non possono mai aver pace insieme: ed indi la
meriti e di virtù, e quindi avrebbero fatto più celere il  loro  viaggio verso alla somma perfezione umana a cui tutti pure
ancorchè innocenti tutti, pure si sarebbero distinti infra  loro  anche per li diversi gradi del merito morale, come pure per
di perfezione alla propria persona. Perocchè non poteva  loro  mancare la temperanza, la rettitudine e la giustizia, come
sarebbe lor venuto per indiretto e avrebbe illustrata la  loro  persona quasi come lume riflesso; quando quei primi che si
divina natura per collocare in essa direttamente tutto il  loro  amore, si dovevano guadagnare un merito diretto e molto più
Le quali si trovano pur in contatto, per così dire, coi  loro  oggetti, che è tutta la natura materiale la quale circonda
Perocchè Iddio, dopo creati gli uomini, non disse già  loro  direttamente: coltivate la vostra personalità, linguaggio
approfittando essi in tal modo del progresso fatto dai  loro  padri. Il che però non avrebbe tolto in nessun d' essi l'
una o ad altra maniera di perfezione, secondo che fosse più  loro  piaciuto; rimanendo in tal modo le differenze fra gli
natura, quale è la quantità , e pure a ogni passo si offre  loro  incontro quella terribile idea dell' infinito che li
della divinità. Ma così non era degli uomini innocenti: la  loro  natura perfetta, la grazia affissa alla natura, la parte
virtuosi di quell' uomo. E come questi atti traggono più il  loro  merito dalla volontà che dall' intelletto, così anche la
essi gli ammaestramenti e i precetti e i consigli che  loro  abbisognavano. Ma non solo le vocali parole del Creatore
Ma non solo le vocali parole del Creatore risonavano ai  loro  orecchi, e per essi nelle menti e nei cuori; ma egli cadeva
menti e nei cuori; ma egli cadeva ancora sotto gli altri  loro  sensi, conversando con esso lui come con un Signore simile
immediatamente dal Creatore velato e atteggiato alla  loro  capacità, usciva la grazia, che per la via dei sensi
usciva la grazia, che per la via dei sensi entrava nelle  loro  anime e le condecorava, in un modo non dissimile a quello
poi cresceva in essi la percezione di Dio medesimo, e quel  loro  Creatore conversante in forma da cadere sotto i loro sensi,
e quel loro Creatore conversante in forma da cadere sotto i  loro  sensi, sempre più rendevasi sensibile e visibile al loro
i loro sensi, sempre più rendevasi sensibile e visibile al  loro  intendimento: sicchè quei veli sensibili onde il Signore si
si levava e afforzava a ciò, sarebbero periti i  loro  sensi, i quali pure dall' oggetto divino sarebbero stati
altrettanti dei, cioè a dire esseri perfetti, attribuì  loro  l' immortalità e introdusse il sommo Dio a parlare agli dei
nella eternità e che si sollevi alla dignità morale. Il  loro  dolore come il loro piacere sono de' fenomeni inerenti alla
che si sollevi alla dignità morale. Il loro dolore come il  loro  piacere sono de' fenomeni inerenti alla loro natura e che
dolore come il loro piacere sono de' fenomeni inerenti alla  loro  natura e che passan con essa. Nel solo uomo tutto mostra
appurandosi. Tutti questi tre sistemi si perdono colla  loro  origine nelle tenebre della più remota antichità. Nel passo
bensì subita l' azione della meditazione filosofica, ma nel  loro  fondo sono più antiche del nascimento della filosofia; sono
virtù, dalla quale poi gli uomini sono scaduti per qualche  loro  mancamento. Per ciò con ragione dice Voltaire: La caduta
e di pietà offerivano a lui de' sacrificii puri come i  loro  cuori, le primizie dei frutti, il latte dei loro greggi e
come i loro cuori, le primizie dei frutti, il latte dei  loro  greggi e non mai vittime di sangue. Ma questo culto sì
popolari e sebbene avessero preso da esse il meglio di  loro  filosofie, tuttavia le sdegnavano, pretendevano di essere
a più alte regioni: avevano appunto contrapposti i  loro  sistemi filosofici alle opinioni popolari e preteso di
cui sentivano la voce della propria coscienza, che diceva  loro  i sistemi da loro inventati non esser meglio soddisfacenti
voce della propria coscienza, che diceva loro i sistemi da  loro  inventati non esser meglio soddisfacenti delle comuni
dileggiate; e confessavano talora ingenuamente mancar  loro  il modo di rispondere a quelle questioni che pure la natura
e narrato in modi sì varii e sì contraddicenti fra  loro  e sovente anche del tutto assurdi. Ciò che dava buon
della ragione? E come castigati d' un peccato che non fu in  loro  arbitrio il non ricevere e che essi stessi non commisero?
perchè la facesse lor credere, perchè la facesse creder  loro  ragionevolmente, la facesse credere a tutti, la facesse
credenza degli uomini è uno di quei sommi beni che diede  loro  il cristianesimo, che è quanto dire l' unica religione vera
finisce collo scoprire in esse un abisso di luce e cava dal  loro  seno delle stupende cognizioni e trova che in esse si
conviene che il disordine del peccato sia altresì nella  loro  propria volontà. E perciò acconciamente dice Gaetano de
volontà e d' intendimento, consideriamo queste potenze nel  loro  primo atto in quanto determinano la costituzione del
di cui questo primo atto è vestito; e non già nelle  loro  operazioni. Quindi pertanto si potrà formarsi il concetto
attribuirsi che si fa alla persona le azioni morali come a  loro  causa (3). Per ciò non vi è imputabilità dove il principio
personale per l' unità individua che formano le potenze col  loro  principio supremo: allora anche il guasto delle potenze
apparisce come le potenze, non solo prese in relazione con  loro  e col soggetto principio di esse, ma ben anche considerate
Considerate poi in relazione col soggetto che è il  loro  principio, le potenze ricevettero dalla infezione originale
questo atto, il male che fanno è personale: o dove il  loro  operare dall' intenzione della persona discorda, ivi cessa
della natura, mantenendogli l' esistenza e le forze coi  loro  atti; pure questo qualche cosa è detto nulla nelle
col potere che hanno e tutti adempiscono il precetto che  loro  comanda di amare Iddio con quel cuore, con quell' anima e
natura: e bene e ottimamente così ritennero secondo il  loro  intendimento, perocchè intesero di un amor di Dio, il quale
la vita umana, che le percezioni delle sensibili cose colla  loro  violenza tirano e governano a loro talento. Ma non prova
sensibili cose colla loro violenza tirano e governano a  loro  talento. Ma non prova già che alla forza che ha la natura
meritano e il lor merito essendo determinato dal modo della  loro  esistenza, non si può amare nessuna cosa legittimamente se
esistenza delle cose come ella è in esse, ma come questa  loro  esistenza è nella nostra cognizione. Or in quelli che non
non ci pensano, basta come dicevamo che le operazioni  loro  sieno riferite in Dio mediante quello che abbiamo chiamato
prodotto il complesso delle forze naturali con tutti i  loro  ordini e collisioni. Ma essendo fra la umanità predestinato
fino che sono peccatori, di tanto la divina provvidenza a  loro  soccorre e provvede, di quanto è uopo perchè servano
una piena beatitudine e soprannaturale che non può  loro  fallire, e nello scorgerli a questa consiste la speciale
questa consiste la speciale provvidenza che guarda sopra di  loro  e veglia a questo scopo tutti gli avvenimenti (1): ai
gloria de' buoni: e nella futura parimenti vien fatto di  loro  ciò che valga a rendere più magnifico e glorioso il regno
ministero degli Angeli (2). I peccatori all' incontro di  loro  natura non hanno alcuna virtù soprannaturale che temperi e
perchè priva di Dio non può aver comune l' oggetto della  loro  felicità e quindi non può formare una società, una unità
sociale unione viene dall' unità dell' oggetto comune del  loro  godimento, ciò è quanto dire che è esclusa dal regno de'
Il riacquistare poi che fanno dei corpi è un aggiungersi  loro  un sentimento di cosa reale. Io non so in che stato questi
verranno ripristinati in buono stato, d' una bontà però  loro  naturale. E ciò che mi fa creder questo verisimile si è il
massa carnosa, la quale unita con essi forma parte de'  loro  corpi e vive in questo stato di parte. Ma staccata da essi
i soggetti sensitivi nella natura umana, è dato  loro  di veder sempre l' ente, ossia, che è il medesimo, di
faccia mia ad essi e starò a vedere a che mali termini da  loro  soli si condurranno« (3) ». Ma con non minore verità si può
e non cessando, essi beni rinnovellano continuamente le  loro  impressioni sull' uomo e le producono di nuovo. E nella
questione siffatta a quei sommi uomini. Nè è da credere che  loro  sfuggissero quelle ragioni ovvie che si presentano in
alla generazione e allo sviluppo dei germi. Perocchè par  loro  di ritrovare i germi sì delle piante, che degli animali,
non facesse la generazione se non edurli alla luce e dar  loro  il successivo e convenevole crescimento. Quasi nello stesso
di un cotale sforzo, e quasi direi che li traesse dal senso  loro  più ovvio e naturale. Tuttavia non essendo paruto a S.
d' intendere quelle parole alla lettera e deviarle dal  loro  ovvio significato, o far l' anima una particella emanata
di una unione e comunanza fra il genere umano e Adamo  loro  capo. Ora tutti questi luoghi dei Santi Padri e quelli
Scritture sui quali insistono non possono essere intesi nel  loro  vero significato, in tutta la loro forza, se non allora
essere intesi nel loro vero significato, in tutta la  loro  forza, se non allora quando sia ben chiarita la natura di
autorità delle Scritture e dai dogmi cattolici che nel  loro  seno racchiudono le più profonde notizie della natura
si fanno chiarissimi: altramente l' interpretazione  loro  ha bisogno di una certa condiscendenza, che tutti non sono
anche il soggetto percipiente. Gli scolastici adducono in  loro  favore questo luogo di Aristotele; ma egli non può valere,
gli elementi sostanziali della cosa rimangono ed è la  loro  forma che solamente cangia. Laddove l' anima che viene
sensitiva; ma quando egli riceve l' anima intellettiva il  loro  figlio è perito, e non rimane più che un figlio di Dio.
difficoltà sopra indicate sussistono egualmente in tutta la  loro  forza, e principalmente l' ultima. Perocchè se egli è vero,
di questi oggetti a cui ella aderisce; e per ciò della  loro  immateriale e eterna consistenza. E ora che abbiamo fatto
[qualità] costitutive dell' uomo con una relazione alla  loro  origine; quasi si definisce la parola« natura« con dire:
i mali gentilizii, i quali vanno comechessia a portare la  loro  corruzione contagiosa nelle prime radici della vita. Per
quali si devono essere convertite nella carne e secondo la  loro  propria natura andate per avventura a unirsi colla seminale
che essi credono per fede, dovrebbe fare a lei appo  loro  buona raccomandazione e prova efficace di sua verità. All'
cristiana parlando di ciò confessano assai spesso la  loro  ignoranza ed è loro frequente in bocca: così è, ma in che
di ciò confessano assai spesso la loro ignoranza ed è  loro  frequente in bocca: così è, ma in che modo ciò sia la
come altrettanti fatti indubitabili senza fornirli di  loro  ragioni e spiegazioni: il ciò farsi per molti secoli e il
più intimo? Quale assurdo il pensarlo! Dunque era vera la  loro  Fede: dunque erano veri tutti i singoli articoli della loro
loro Fede: dunque erano veri tutti i singoli articoli della  loro  Fede : dunque io n' ho abbastanza, non debbo cercare altro
misteri debbono essere per noi un nuovo argomento della  loro  verità, e un nuovo impegno da parte nostra di prestarvi
posti del Seminario; e che sia poi provveduto bene per la  loro  vecchiaia, venendo, a ragion d' esempio, provveduti in età
Vescovo onorati con imparziale giustizia, e per l' autorità  loro  conciliata opportunamente divengano altrettanti centri
e il nominare de' Vicari foranei eccellenti, dando  loro  molta autorità, e ispirando al resto del clero rispetto per
e ne prendano amore: il che facilmente s' ottiene spiegando  loro  l' eccellenza di questo ministero, e dando loro delle guide
spiegando loro l' eccellenza di questo ministero, e dando  loro  delle guide che in esso li dirigano. Giova sopratutto un
l' amministrazione di tutti i Sacramenti, così si dà  loro  la pratica del confessionale. Magnificar loro l' ufficio di
così si dà loro la pratica del confessionale. Magnificar  loro  l' ufficio di confessore, l' immensa importanza di esso per
su di ciò l' attenzione de' genitori, gravando la  loro  coscienza della libertà di conversare conceduta ai loro
la loro coscienza della libertà di conversare conceduta ai  loro  figliuoli con persone d' altro sesso; se prima d' ammettere
e obbligo di mantenere i regolamenti fino a tanto che piace  loro  di rimanere nell' ascrizione. Questa seconda sezione che si
Ascritti che vogliono unirsi a formarlo, estendano le  loro  proprie Costituzioni d' accordo col Prelato e, trasmesse al
predicare il Vangelo e convertire le nazioni, sono fra di  loro  di diversissima natura? La prima non ha bisogno di
di solidi principŒ coll' occasione appunto d' insegnare  loro  gli oggetti prescritti. Fra questi v' ha il Catechismo ;
; ebbene se ne stenda l' insegnamento in modo da fare  loro  conoscere prima di tutto la Religione nella sua pienezza, e
che dicono gli eretici e gli empi, e su cui fondano le  loro  obbiezioni; e la confutazione di queste conduce meglio i
de' giovanetti, così non poco conferirebbe a formare il  loro  cuore il presentare loro quegli argomenti morali, che
non poco conferirebbe a formare il loro cuore il presentare  loro  quegli argomenti morali, che dimostrano la Religione nostra
illustri, quanta vanità si nasconda spesso nelle clamorose  loro  virtù, e come la grandezza e la celebrità umana non sia che
i sudditi che il superiore non opera che per puro amore del  loro  vero bene, senza alcun puntiglio, nè fine secondario, e con
e inculcando assiduamente le verità evangeliche, e dando  loro  buon esempio; 3 Che dimostri nel superiore un giudizio
accompagni i suoi sudditi co' suoi sguardi in tutti i  loro  passi, non gli esponga a tentazioni sopra le loro forze, e
tutti i loro passi, non gli esponga a tentazioni sopra le  loro  forze, e rimuova da essi i pericoli di dissipazione; 7 Che
uomini ed i caratteri diversi, e ad ovviare i disordini nei  loro  principii, facendosi gran conto delle piccole cose, quando
da Dio ad essere sue vere vittime avranno compito il  loro  sacrifizio. Ora come nessuno quaggiù in terra può sapere di
Di più, gli uomini non potrebbero in coscienza dare  loro  un tal titolo, senza esporsi a mentire; perocchè quantunque
tanto onore, tuttavia, non consterebbe della verità della  loro  persuasione agli altri uomini, se pur loro non rivelasse
verità della loro persuasione agli altri uomini, se pur  loro  non rivelasse Iddio espressamente che tutte quelle
oziose: il che non è, mancando solo l' avvertenza delle  loro  operazioni, ed essendo l' oggetto, in cui sono occupate,
unire delle persone che aspirano alla perfezione, e dare  loro  tutti i mezzi al perfezionarsi coll' orazione, colla
verso il prossimo, e dare il proprio sangue in aiuto dei  loro  prossimi: e in questi ministeri verso i prossimi è appunto
anche i prossimi a sì bella offerta, ma senza ingerire  loro  nell' animo il pensiero di essere divenuti vere vittime;
che ama i suoi d' un amore perfetto, che ha per oggetto il  loro  miglioramento spirituale, permette che sieno così sbattuti,
persone passate di questa vita ci danno piena fiducia della  loro  salvezza, non possiamo però presumere che questa povera
i chierici dallo studio della dogmatica, senza dare pur  loro  altra morale, che quella de' soliti trattatisti, tutti
di buona fede, che pregano il Signore nella rettitudine del  loro  cuore, e che quest' operazione divina non potendo rimanere
verso cui sono mosse dal divino Spirito, senza però che il  loro  libero arbitrio rimanga legato. Specialmente noi lo
il potere delle chiavi, possono invocarlo e dimandare che  loro  sia aperto, se prima fu loro chiuso, e, riconoscendo il
invocarlo e dimandare che loro sia aperto, se prima fu  loro  chiuso, e, riconoscendo il potere di legare e di
e impetrano che questo potere supremo delle chiavi apra  loro  la porta del regno de' cieli, che prima era loro chiusa.
apra loro la porta del regno de' cieli, che prima era  loro  chiusa. Questo è il fatto, tale è la loro credenza. Se
che prima era loro chiusa. Questo è il fatto, tale è la  loro  credenza. Se questa loro credenza fosse falsa, sarebbe un'
Questo è il fatto, tale è la loro credenza. Se questa  loro  credenza fosse falsa, sarebbe un' eresìa; ed Ella stessa
tali persone la grazia del Signore, data probabilmente alle  loro  ed alle altrui preghiere, com' Ella giustamente osserva,
non per un altro atto della potestà delle chiavi che riapra  loro  la porta. Dio pur volesse che tutti i Vescovi separati che
i Vescovi separati che sono in Inghilterra, insieme colle  loro  diocesi, venissero all' unità! E parmi che il suo cuore,
mie condoglianze più sincere. Potessi essere a Torino e dar  loro  qualche conforto! Ma sono anch' essi sì religiosi, che
che, occupati nella cura esteriore delle anime, non avanza  loro  tempo (nella presente condizione di cose) per coltivare,
dottrina, voler operare qualche cosa nella Chiesa, senza la  loro  direzione, senza esser mandati da essi? Procurai dunque
Superiori potessero liberamente occuparsi a formare i  loro  soggetti alla santità; ma ebbe in pari tempo per sua regola
voler dei Vescovi e prestandosi in ogni cosa di carità alle  loro  domande preferibilmente a quelle di qualsivoglia altra
ed ecco qual' è. L' attaccamento dei varŒ popoli ai  loro  riti è così grande, e, se mi permette di dire, così cieco,
a quell' uno. Questo principio spiega maravigliosamente i  loro  costumi: bugie, calunnie, artifizi, sommovimento di
cristiano per ottenere il grand' uno necessario del  loro  nuovo cristianesimo, del loro nuovo evangelio. Da questo
il grand' uno necessario del loro nuovo cristianesimo, del  loro  nuovo evangelio. Da questo voi potete raccogliere che è una
e non più: del resto Iddio illumina i superiori, dando  loro  tutta quella sapienza appunto, che è necessaria a
a conseguire il sommo bene degli ubbidienti, la somma  loro  santità a cui risponde una somma gloria. Per questo lo
e raccomanderò a tutti i miei compagni di unire pure le  loro  preghiere al medesimo fine. Il dogma del Purgatorio è pure
abbiamo noi forse lette le vite degli uomini apostolici, la  loro  costanza ne' travagli, la fiducia che non venne loro mai
la loro costanza ne' travagli, la fiducia che non venne  loro  mai meno nella superna pietà, il sudore, il sangue, le
infinita bontà e sapienza, che i Santi apostolici, unendo i  loro  patimenti a' suoi, ottengano che i suoi meriti vengano
alla cura delle anime, cercano in un' altra dottrina la  loro  beatitudine! Vi debbono dunque, mio dolcissimo fratello,
col tempo, l' elemosine vi apriranno la strada a guarire le  loro  miserie e le loro infermità spirituali. Qui certo conviene
vi apriranno la strada a guarire le loro miserie e le  loro  infermità spirituali. Qui certo conviene che la carità del
de' Sacramenti, commendandone l' eccellenza, e facendoli  loro  amministrare con abbondanza, potrà il Pastore attirare le
scandalo ai protestanti, i quali tutti vanno in Chiesa col  loro  libretto di preghiere. Io vorrei dunque che tutti i nostri
Chiesa a vantaggio de' prossimi senza restar macchiati dal  loro  contatto, e cavandone anzi grandissimo merito di carità per
carità per le sollecitudini spinose che sostenevano nella  loro  amministrazione; così fecero tanti monarchi che onoriamo
corona di spine unicamente pel ben della Chiesa, pei popoli  loro  affidati dalla divina Provvidenza. Il sommo Pontefice non
scuola: ora voi non ricordate più le molestie che voi avete  loro  arrecato colle vostre censure continue delle loro paterne
voi avete loro arrecato colle vostre censure continue delle  loro  paterne disposizioni. I Superiori nondimeno hanno presunto
prestano alla Chiesa ed alla carità de' prossimi con tante  loro  privazioni e fatiche. Quanto poi a quello che potranno
o tre di voi si uniranno nel nome mio, io sarò nel mezzo di  loro  » », distenderà le sue ali, sotto le quali sicuri e fidenti
anche pensando come possa recarmi quanto prima in mezzo di  loro  a consolarli: ma l' ingombro delle cose che ho a Roma, e di
e confortateli ad intendere la dignità e la bellezza della  loro  santa missione. [...OMISSIS...] [...OMISSIS...] 1.49 Quando
pensare ed occuparsi delle cose religiose, rovescieranno la  loro  esorbitante attività sulla società civile, e ne turberanno
possa cessare se i popoli non abbiano Pastori di tutta  loro  confidenza, e i popoli stessi non prendano un vivo
de' popoli alle cose religiose, non rovescierebbero la  loro  attività aumentata sulle cose politiche con sì gran danno
Liturgia si traesse, come da uno de' fonti, l' istruzione  loro  teologica. Vorrei che avessero un' altissima stima e
meditazione, ed indi come da un altro fonte si deducesse la  loro  istruzione teologica. Quando ci fosse tutto questo, ove
i bramini, al che fare si esige moltissimo studio delle  loro  filosofie, oltre alla lingua indiana e l' indiana antica,
in quel popolo, perchè essendo egli sommamente legato ai  loro  bramini, non si fa niente o poco rivolgendosi al popolo
bramini stessi, se non convertendoli, almeno confutando le  loro  dottrine, e facendo loro perdere quel credito di
almeno confutando le loro dottrine, e facendo  loro  perdere quel credito di sapientissimi che si mantengono, e
lento, al quale si esige anche molto ingegno, perchè quelle  loro  filosofie sono veramente maravigliose, e quasi l' estremo
conoscere all' Europa dagli Inglesi, specialmente dalla  loro  società di Calcutta; ma converrebbe mettere a suo tempo i
suoi discepoli non la intenderebbero, se Iddio non aprisse  loro  l' intendimento alla sua luce, o la fraintenderebbero, se
o la fraintenderebbero, se Iddio non dirigesse al vero la  loro  intenzione. Una cosa nondimeno io vi dirò sulle generali, e
quelli, a cui egli è andato incontro il primo, offerendo  loro  i più alti posti nel suo regno, riconoscano il valore e la
guidato da un vero e ardente zelo della salute delle  loro  anime, alle quali un maestro di scuola può sempre in molte
penosa alla carne. Già sapete che i santi trovavano le  loro  delizie nell' orazione, la quale non si può sentire quanto
nostra misura, e fra uomini come noi imperfetti, che colle  loro  imperfezioni lo angustiavano e pressavano d' ogni parte, fu
e difficile vocazione. Io ne ringrazio V. S. anche a  loro  nome. Ma con questo solo non mi parrebbe di averle
aiuto e sostegno ai fratelli nell' esecuzione delle  loro  incombenze ed officii. Facciamoci dunque coraggio, o mio
arma, quella di ricorrere ai Superiori maggiori, dando  loro  imparziali e chiarissime relazioni de' casi, ne' quali
verità ad un' altra verità, tuttavia l' arte di unire tra  loro  in amichevole società quelle virtù che presiedono a facoltà
basso, tuttavia il perito compositore di musica, trovati i  loro  accordi, ne fa riuscire un' unica ed aggradevole armonia.
hanno piacere di sentire tali ingenue osservazioni dei  loro  sudditi, purchè tutto si faccia con ispirito di carità e di
nel nostro trattare o parlare coi prossimi, di esser  loro  utili in Gesù Cristo, e di cavare da loro anche
di esser loro utili in Gesù Cristo, e di cavare da  loro  anche edificazione per noi stessi. Se noi abbiamo un vivo
occupate al di fuori, esse conversavano internamente col  loro  Dio e Creatore; e questa conversazione non le impediva,
Sposo delle anime loro, nodo che deve poi durare tutta la  loro  vita. E quelle che non hanno finito d' ottenerlo nel
l' ha voluta diffondere anche ai suoi credenti, e  loro  partecipare. Ciò posto, le regole da tenere per unire
sinistramente de' proprii fratelli, è lo stesso che far  loro  un' ingiuria: onde per non esporci a commettere contro di
hanno il privilegio dell' esenzione, assegnandogli sopra di  loro  il Concilio di Trento, come dicevo, una parte di
essere necessario il lasciar libera la disposizione dei  loro  soggetti ai Superiori generali dell' Istituto, come quelli
che, come i Superiori dell' Istituto sono obbligati dalla  loro  professione di promuovere coll' attività dell' Istituto
quelli che conoscono davvicino le forze e l' abilità dei  loro  soggetti, e le forze e l' abilità delle singole Case e
i fattori circa il modo di amministrarli, e s' attengono ai  loro  consigli, riuscendo questa deferenza a loro vantaggio.
s' attengono ai loro consigli, riuscendo questa deferenza a  loro  vantaggio. Questa massima adunque ragionevole di dover
reverendissimi Vescovi della stabilità dell' Istituto nelle  loro  Diocesi, e della sollecitudine dei Superiori di applicare i
comunicargli; nè si ricusa di entrare anche con esso  loro  in positive convenzioni. Voglia, a ragion d' esempio, il
possono già in fatto dimandare tutto quel che vogliono ai  loro  sacerdoti diocesani; ma debbono usare con essi molti
dell' Istituto della Carità promettono al Signore nella  loro  stessa professione di essere indifferenti ad ogni opera
professione di essere indifferenti ad ogni opera buona, che  loro  venga ingiunta da esercitare; hanno per voto rinunziato ad
illimitata. Non v' ha dunque cosa alcuna che non si possa  loro  liberamente comandare, salvo solo quelle limitazioni che
sforzi de' buoni non riescano a bene, essi hanno fatto il  loro  dovere e n' hanno il merito, e di questo devon esser
da un amico solo, ma da molti Padri e fratelli, uniti fra  loro  coi più sacri vincoli, e formanti una sola famiglia di
reciproca, quasi trasformato in esse, essere divenuto del  loro  numero. Questa è quell' unione in Cristo che avvicina i
mie congratulazioni, perchè non solo esse alimentano, ne'  loro  animi, ma ben anco appalesano, e appalesandolo comunicano
lui ed invincibile. E le Vostre Reverenze poi dicono nella  loro  venerata lettera una verità che io riconosco per
dire che tutti esercitino la cura delle anime, perchè le  loro  fatiche tendono finalmente alla salvezza delle anime.
tutte le diverse membra, di cui il Corpo si compone, e i  loro  diversi uffizi. Onde avviene che tutti quelli che ben
con uomini grandi sotto ogni rispetto, e imitare i  loro  modi e la loro buona franchezza: ancora mettersi dentro nei
grandi sotto ogni rispetto, e imitare i loro modi e la  loro  buona franchezza: ancora mettersi dentro nei negozii,
, Lipsiae 1.20) » e pochi altri (2) spingono l' empietà  loro  a dubitare anco se Giovanni sia l' autore del quarto
dopo di lui, dubitato della fedeltà di quanto avrebber  loro  narrato gli Apostoli di sue parole; e però, non meno a
parole; e Cristo qui promette che lo Spirito suggerirà  loro  le cose che loro avrà detto, non dice le parole . - Questo
qui promette che lo Spirito suggerirà loro le cose che  loro  avrà detto, non dice le parole . - Questo non negasi,
scrittori usino delle parole, e una lingua, e uno stile  loro  proprio. Ma ciò deve intendersi così strettamente, che non
parole di Cristo, il quale attesta che tutte le cose sono  loro  suggerite dallo Spirito Santo, dopo che erano state dette
suggerite dallo Spirito Santo, dopo che erano state dette  loro  da lui medesimo. Ora, quanto non è intima la connessione
delle parole con le cose? nè solo delle parole, ma della  loro  giacitura, della sintassi, delle sillabe, delle lettere?
creante è eterno, e non di meno le cose create nel primo  loro  istante sono congiunte con quell' atto senza alcuna
è intimamente congiunto alle cose in tutti egualmente i  loro  istanti; così l' atto divino, che fa essere il Verbo, è
uscendo nè l' uno nè l' altro dall' eterno semplicissimo  loro  principio. Onde S. Paolo dice che il Verbo « « porta tutte
e poneva la legge alle acque acciocchè non trapassassero i  loro  confini; quando pesava i fondamenti della terra, io era con
ne partecipano. Le intelligenze finite dunque hanno la  loro  possibilità ontologica nell' eterno Verbo. S. Tommaso d'
il significato di mano in mano che gli uomini estendono le  loro  cognizioni, è più comoda che inventare vocaboli nuovi,
Adriano, già morto Giovanni, tuttavia prima esistevano coi  loro  errori, come si rileva da S. Ireneo «(L. III, c. XI -
è Dio; ma questi non sono che luoghi piuttosto sfuggiti ai  loro  autori per entusiasmo e senza coerenza co' loro principii,
sfuggiti ai loro autori per entusiasmo e senza coerenza co'  loro  principii, che luoghi esprimenti un loro sistema. « « Nel
senza coerenza co' loro principii, che luoghi esprimenti un  loro  sistema. « « Nel principio era il Verbo » ». - Egli è uopo
nella mente umana, ma vi ha prima la conoscenza della  loro  possibilità logica, e dappoi la conoscenza della
fa coll' unire la sussistenza delle cose contingenti colla  loro  essenza, le quali sono di lor natura distinte e separate,
all' uomo se non la persuasione ossia la notizia della  loro  sussistenza, non produce le cose stesse. All' incontro il
atto del crearle, perocchè le intelligenze sono tostochè è  loro  dato l' essere essenziale ideale, per sè manifesto. Il qual
correggerla così: apprendere le cose sussistenti nelle  loro  essenze, le quali sono in Dio, benchè da noi non si veggano
ignoranza, onde chiudono la porta in faccia al Verbo che  loro  si manifesterebbe se lo volessero ricevere. Di qui si può
pronunciarono e scrissero intorno al Verbo di Dio, così le  loro  parole non potevano essere intese, nè le loro scritture
Dio, così le loro parole non potevano essere intese, nè le  loro  scritture interpretate senza che lo Spirito Santo ne dèsse
umanità non giungono alla fede della divinità, ritorna la  loro  cognizione a morte, secondo la profezia: « Ecce positus est
»; laddove a quelli, che credono nella divinità, ritorna la  loro  cognizione a vita « et in resurrectionem multorum (2) ».
ripugna la natura e la superbia de' filosofi, e però rimane  loro  nascosto tutto ciò che appartiene alla comunicazione
già intendersi d' una ignoranza totale, ma del mancar  loro  la cognizione positiva e personale del Verbo, la quale non
Italica e Platonica avessero dallo stesso fonte tratte le  loro  dottrine filosofiche intorno al Verbo, e che i nuovi
Angeli, non era tuttavia quello che parlava agli uomini, nè  loro  si mostrava personalmente parlante; e però non avean gli
Ebrei nelle prime parole della sua meravigliosa lettera a  loro  diretta, che ancor si conserva: « Multifariam multisque
espressamente agli uomini, non sono il Verbo comunicante  loro  personalmente se stesso. Il che è da vedere diligentemente
si possano dire la Parola sussistente di Dio, ma però dalla  loro  origine tengono de' caratteri divini, come sarebbero l'
delle sostanze create, ognuna delle quali, attesa la  loro  limitazione, è esclusivamente in se stessa fuori di tutte
sostanze create la più notabile è quella per la quale la  loro  sussistenza non è contenuta nella loro essenza; onde è uopo
per la quale la loro sussistenza non è contenuta nella  loro  essenza; onde è uopo che la sussistenza, che esiste
umano con un atto diverso da quello con cui egli conosce la  loro  essenza. Ed è oltracciò da osservare, che lo stesso spirito
le verità rivelate adunque si riducono al Verbo come in  loro  principio nel quale sono eminentemente contenute, e
quale vengono rimessi i peccati di cui sono macchiate le  loro  opere, non è lontano, anzi egli viene comunicato mediante
quando cominciano ad applicarsi alla filosofia, e vien  loro  detto che antecedentemente a tutte le cognizioni vi ha l'
rispondere che è in se stesso, il che non è agevole il far  loro  ammettere per l' imaginazione che giuoca in essi, e che
che dimanda che venga collocato in qualche luogo, sembrando  loro  che non si possa senza questo concepire. Or quattro maniere
da materia e da forma: e, quantunque la materia sia un  loro  elemento e non una loro causa, tuttavia si riguarda come un
e, quantunque la materia sia un loro elemento e non una  loro  causa, tuttavia si riguarda come un mezzo o condizione
si riguarda come un mezzo o condizione necessaria alla  loro  sussistenza. Si esprime quindi anche questa causa materiale
Tanto più che il Verbo platonico, l' oggetto essenziale da  loro  ammesso, era un esemplare del mondo, ma non giunsero
sè amati anche tutti i possibili enti finiti. Ma poichè la  loro  sussistenza, come limitata che è, si esclude
finiti. Onde la generazione e la creazione sono simili nel  loro  principio, cioè nel modo onde avvennero. Rispetto poi al
da Dio, venendo adottati in figliuoli, perchè  loro  si comunica Cristo e vive in essi Cristo e il suo spirito.
relativa la quale costituisce l' esistenza esterna e  loro  propria delle creature. E così anche S. Paolo disse che «
relativamente a sè hanno una soggettività, perciò nella  loro  esistenza propria, che è quella di esistere come soggetti,
adopera due parole: una erant, la quale si riferisce alla  loro  sussistenza nel Verbo, dove Dio vedendole e volendole le
altra creata sunt, la quale si riferisce alla sussisistenza  loro  propria e soggettiva fuori al tutto del Verbo (3). Che la
mostrata alle menti, senza però ch' egli ancora mostri  loro  se stesso. Nell' ordine poi della scienza soprannaturale,
la produzione delle sostanze si dica fatta nel Verbo, il  loro  ordinamento pel Verbo ». Tutto nelle carte ispirate è degno
la sussistenza è fuori dell' idea, ossia fuori della  loro  essenza ideale: perciò l' essenza delle cose nell' idea non
crea, eziandio che non sieno ancora a se stesse; sono nel  loro  fondamento che è il Verbo, secondo l' espressione di S.
questi due aspetti del Verbo divino, mostra altresì la  loro  indivisibilità, perocchè dice che la stessa vita del Verbo
agli uomini, pei quali è anche la via di pervenire al  loro  beato fine, contenendo in sè tutta la legge morale, che è
dice che le piante vivono, qualora non si voglia attribuir  loro  qualche sentimento. Ma gli uomini, non solendo attribuire
solendo attribuire alle piante sentimento, attribuiscono  loro  nondimeno la vita per un' analogia con ciò che osservano
onde accade che la vita sia limitata? La limitazione della  loro  vita viene dalla limitazione del loro termine vitale, il
La limitazione della loro vita viene dalla limitazione del  loro  termine vitale, il quale non dipende da essi, ma essi lo
il quale non dipende da essi, ma essi lo ricevono quale  loro  vien dato. Ma nella persona divina questo termine non è
in ipso (Verbo), vita erat, ne abusarono per sostenere i  loro  errori. Questi sono due: Il primo teologico, quello de' due
come facevano tali eretici, suffragasse punto nè poco alla  loro  empia dottrina, apparisce da questo che, giusta il testo
però niun vantaggio possono cavare i Manichei a favore de'  loro  errori da questo luogo di S. Giovanni, alla lor foggia
Nè sarebbero perciò intelligenti, perocchè i principii  loro  non più potrebbero essere che principii sensitivi, il cui
uomini » », cioè l' oggetto che informa ed illumina il  loro  spirito e così li rende intelligenti. Se il Sacro Scrittore
perchè sono il Verbo stesso, ed hanno perduta la  loro  condizione di appartenenze del Verbo, dal Verbo distinte;
perocchè il Verbo era la luce degli uomini; e dando  loro  questa luce, si dava loro la vita altresì, perchè « nel
era la luce degli uomini; e dando loro questa luce, si dava  loro  la vita altresì, perchè « nel Verbo era vita, e la vita era
ed i volatili. Creò da esso un ajuto simile a lui: diede  loro  consiglio e lingua, e occhi, ed orecchi, e cuore da
della grazia, di modo che non l' idea mera dell' essere fu  loro  comunicata, ma altresì una incipiente visione del Verbo,
Se i primi uomini usciti recentemente dalla mano del  loro  fattore avessero impresso nelle loro anime il carattere,
dalla mano del loro fattore avessero impresso nelle  loro  anime il carattere, onde, non trovando ostacolo, provenisse
onde, non trovando ostacolo, provenisse la grazia e la  loro  santificazione. La qual questione si dee distinguere dall'
mera idea, ma è vita, vita che sta nel Verbo. Dunque era  loro  data una cotal percezione del Verbo, nel che sta il
dar la grazia a' suoi discendenti, ma il nuovo Adamo dà  loro  la grazia. Adamo non poteva dar loro l' immortalità, ma
ma il nuovo Adamo dà loro la grazia. Adamo non poteva dar  loro  l' immortalità, ma Cristo la dà loro: nell' uno e nell'
male non è tolta agli uomini. Onde gli uomini possono col  loro  libero arbitrio staccarsi da Cristo, e non riceverne più la
vivono della vita di Cristo; e da questa vita procedono i  loro  atti e tutto il bene soprannaturale che fanno, sia di
Questi erano creati innocenti: peccarono essi stessi e la  loro  discendenza divenne serva del peccato. Ecco la base della
luogo che col lume della ragione conoscevano Iddio, e colla  loro  volontà non lo riconobbero, anzi si sforzarono d'
conservato netto quel concetto della divinità che dava  loro  la ragione contemplatrice dell' universo, e ad essa fossero
universo, e ad essa fossero ricorsi per ajuto, ella avrebbe  loro  sovvenuto nella sua essenziale misericordia. Ma non avendo
Ma non avendo voluto far questo, s' aggravò d' assai la  loro  condizione morale. E prima di tutto s' oscurò il loro cuore
la loro condizione morale. E prima di tutto s' oscurò il  loro  cuore insipiente, perchè datosi liberamente ad un male che
da Dio, onde solo potevano averlo, e Iddio li abbandonò al  loro  reprobo senso, il quale, già originalmente viziato, divenne
unico faro che potevano avere, se avessero voluto, nel  loro  naturale intendimento, un concetto puro e sincero di Dio.
alla divina misericordia. Già la superbia stessa delle  loro  immaginazioni era stata la causa dell' idolatria. Perocchè:
pigliassero tuttavia l' aria di dottori e di giudici co'  loro  simili, co' quali giudizi condannavano se stessi:
peccato ereditato dal primo padre, ma ben anco da' peccati  loro  proprii, e da quello principalmente, che più impediva che
per ottenere umani avanzamenti e ricchezze, ma vivono nel  loro  stato tranquilli. Ma nè pure il cristiano esce dalla sua
dire nelle quali ricorre nel favellare degli apostoli e de'  loro  discepoli l' espressione in Cristo, perocchè tutto ciò che
congiunzione dell' uomo con Cristo gli Apostoli e i  loro  successori derivarono, come dicevamo, tutti i precetti
e della perfezione cristiana quasi da un principio che nel  loro  seno tutti li racchiude, ed indi trassero argomento a tutte
tutti li racchiude, ed indi trassero argomento a tutte le  loro  esortazioni colle quali stimolavano i fedeli alla virtù
alla virtù cooperando a quel fondamento che già era in  loro  collocato della spirituale loro salvazione. E da prima da
fondamento che già era in loro collocato della spirituale  loro  salvazione. E da prima da questa dottrina procedeva che la
Ebrei: « Vos ex parte diabolo estis (3) » per indicare la  loro  consumata malizia comunicata loro dal diavolo, il quale,
(3) » per indicare la loro consumata malizia comunicata  loro  dal diavolo, il quale, come voleva estinguer l' uomo, così
non vi ha nulla di dannazione, vi ha qualche porzione della  loro  parte inferiore molestata e in qualche modo posseduta dal
modo posseduta dal demonio: onde la lotta che accresce il  loro  merito, le venialità, e il bisogno della purificazione col
falsi sapienti del mondo, e degli eretici, suscitate nelle  loro  menti e suggerite dall' iniquo, cioè dal demonio. E chiama
cioè dal demonio. E chiama queste saette di fuoco, per la  loro  sottigliezza e nequitosità, e per rammentare la perdizione
per i ministri evangelici, acciocchè Iddio conceda  loro  il dono della parola, e la fiducia di predicare liberamente
la verità, il bene, e sommovendo de' fantasmi che, pel  loro  disordine, stravolgono e ottenebrano la mente umana e la
confermati in grazia. Ma i prevaricatori, superbi della  loro  eccellenza di natura, non credettero al misterio della
non credettero al misterio della divina parola, e parve  loro  un intollerabile abbassamento il pensiero di dover adorare
e tutti i mali, eccetto il peccato, e così poter con esso  loro  più comodamente trattare, e istruirli sull' abisso in cui
era pura giustizia: pagato questo debito non avanzava  loro  nulla che potesse restituirli in vita, erano morti per
gli uomini consorti della natura da lui assunta, divenne  loro  redentore dalla morte e dal peccato originale, loro maestro
divenne loro redentore dalla morte e dal peccato originale,  loro  maestro e salvatore da tutte le colpe attuali, e loro
loro maestro e salvatore da tutte le colpe attuali, e  loro  glorificatore. Quindi ebbe la dignità di mediatore e di
ma di poter anco venire in ajuto de' suoi fratelli nei  loro  patimenti e nelle loro tentazioni. Dice ancora « Non enim
in ajuto de' suoi fratelli nei loro patimenti e nelle  loro  tentazioni. Dice ancora « Non enim habemus pontificem, qui
Laonde Cristo stesso avea detto agli Apostoli che tornava  loro  conto ch' egli se ne andasse di questo mondo al Padre «
Santo, il quale segna Cristo nelle anime in cui viene, e dà  loro  la caparra dell' immortalità e della risurrezione; e di
egli glorificato, manderà lo Spirito Santo caparra della  loro  gloria futura: [...OMISSIS...] Per le quali cose S. Paolo
nella presente, a' cui diletti hanno rinunziato, ed è da  loro  considerata piuttosto come morte che come vita. La qual
Sapienza, parlando de' giusti defunti, non commenda il  loro  stato pel presente godimento a cui fossero ammessi, ma per
inutile il pregare pei morti per la remissione de'  loro  peccati. E le parole son queste: [...OMISSIS...] La qual
i negri tartari (1) ed i luoghi bui (2) de' poeti, e il  loro  ferreo ed eterno sonno. Questa fu una delle cause per le
e d' altri negarono l' immortalità dell' anima: e il  loro  errore fu di crederla annullata o disciolta, non
la negavano (3); e ciò qual conseguenza dell' altro  loro  errore pel quale negavano la risurrezione. Ora Gesù Cristo,
la risurrezione. Ora Gesù Cristo, togliendo a confutare il  loro  errore, non toglie a stabilire la tesi generale che l'
fossero morti, non si direbbe che il Signore fosse il  loro  Dio, perocchè il Signore è Dio de' vivi e non dei morti.
ragionamento fa dipendere la vita di que' Patriarchi dalla  loro  futura resurrezione. Perchè sono vivi? perchè risorgeranno.
individui, la qual consiste nell' unione vitale dei proprii  loro  corpi colle loro anime; ed altra la vita che comunica loro
consiste nell' unione vitale dei proprii loro corpi colle  loro  anime; ed altra la vita che comunica loro Cristo, quando ad
loro corpi colle loro anime; ed altra la vita che comunica  loro  Cristo, quando ad esso incorporati ne partecipano la
permanente negli uomini santi della nuova legge, è anche la  loro  risurrezione. Quella vita non può venir meno giammai,
in lui duri eterna, e la possa comunicare a' suoi, dandosi  loro  sotto forma di cibo. Poco appresso soggiunge: « Non Moyses
ricuperano quella vita che consiste nell' unione delle  loro  anime col loro corpo naturale, hanno oltracciò un' altra
quella vita che consiste nell' unione delle loro anime col  loro  corpo naturale, hanno oltracciò un' altra vita misteriosa,
di mente più ferma e libera e dominatrice dei sensi e delle  loro  apparenze che sogliono attirare e legare l' assenso dell'
me . » Non basta che gli uomini odano dal Padre quello che  loro  insegna, quello che loro insegnò colle primitive
uomini odano dal Padre quello che loro insegna, quello che  loro  insegnò colle primitive rivelazioni, quello che insegnò
acciocchè vengano a Cristo: cioè conviene che aggiungano la  loro  cooperazione, l' adesione della loro libera volontà,
che aggiungano la loro cooperazione, l' adesione della  loro  libera volontà, [...OMISSIS...] In tal caso vengano a
la vita agli uomini, anche quando questi avranno perduta la  loro  vita naturale, la vita del mondo. Io darò dunque a morte la
stato glorioso: dice che lo avrebbe bevuto « con esso  loro  », per indicare la partecipazione ad essi della sua vita
parlando Cristo a' suoi discepoli, preferisce di parlar  loro  del sangue suo, che avrebbe bevuto nuovo nel suo regno
a' dolenti discepoli che doveano quanto prima vedere il  loro  Signore e Maestro barbaramente crocefisso. L' essere
de' bambini ricevere il battesimo, se ancora non fosse data  loro  l' eucaristia. Ma ora è definito il contrario dall'
eucaristica, renderli atti alla visione di Dio; la fede  loro  era per essi il titolo, con cui sono morti, di un diritto
ad rem, che fu poscia effettuato da Cristo, quando diede  loro  il possesso delle cose in cui speravano, onde il loro
diede loro il possesso delle cose in cui speravano, onde il  loro  divenne un diritto in re . Il medesimo dicasi di tutti que'
a quelle anime fedeli, esse saranno tantosto liberate dalla  loro  oscura prigione, ottenendo quella vita di Cristo colla
della prima, o, per dir meglio, hanno la prima per  loro  base e quasi subietto: la seconda, cioè l' eucaristica, è
la vita spirituale, germe della futura risurrezione de'  loro  corpo. E paragona il battesimo alle acque del diluvio,
troppa ragione aveano gli antichi santi di riporre la  loro  fiducia e speranza, non nella immortalità naturale dell'
nè luce nè azione, ma bensì nella risurrezione che avrebbe  loro  dato Iddio per Gesù Cristo, cioè nella restituzione di una
di una vita ed attività soggettiva, in un termine nuovo del  loro  principio sensitivo e soggettivo, giacchè senza un termine
parlando, una vita attuale. In questa risurrezione delle  loro  anime li fa sperare S. Paolo, e non in altro.
que' santi dell' antico testamento dovevano rimanere colle  loro  anime separate lungamente nello stato di tenebre e d'
stessi, che è il germe della subitanea resurrezione delle  loro  anime, tostochè sono divise da' corpi. Il che dimostra che
in sè quella vita che si manifesta nell' ora della  loro  morte. Il sacrosanto Concilio di Trento parla espressamente
servi fedeli che saranno trovati vigilanti alla venuta del  loro  Signore, per la quale s' intende da' Padri la morte: «
che muojono giustificati, in cielo subito dopo la  loro  morte, e all' anime che escono pure d' ogni macchia dal
in vita tutti quelli che avevano tinti gli stipiti delle  loro  abitazioni col sangue dell' agnello. Allo stesso modo,
Quindi gli Angeli possono benissimo esser congiunti al  loro  modo al corpo eucaristico di Cristo, ad un modo che non è
si vantaggiano, ma altresì rispetto alla condizione della  loro  morte. E per dare maggior luce a questo concetto,
portano seco, dal quale Cristo immantinente sollevandoli dà  loro  la vita piena. I terzi, finalmente, avendo ricevuto Cristo
se non d' illuminarsi e di manifestarsi, senza che l' anima  loro  passi per alcun grado inferiore. Rimane ora a dichiarare
viatori cibano il corpo ed il sangue di Cristo che rimane  loro  occulto e velato, i comprensori celesti si nutrano dello
stesso divino alimento senza che alcun velo ne contenda  loro  la vista [...OMISSIS...] Gesù Cristo, deposta la vita
Onde il Salvatore disse de' suoi discepoli, promettendo  loro  la venuta personale del suo Spirito: « Venit hora, cum jam
fossero accompagnate da alcun lume interiore di fede, la  loro  condizione non si sarebbe potuta dire soprannaturale,
che percepissero nel Verbo quelle verità che venivano  loro  annunziate di fuori colle parole. 2 Ma, quantunque gli
parole. 2 Ma, quantunque gli Ebrei vivessero per questa  loro  fede, tuttavia quella fede non dava loro la vita
per questa loro fede, tuttavia quella fede non dava  loro  la vita soggettiva, non li trasformava, come dice S. Paolo,
legge, ma per la fede in Colui che toglieva e cancellava i  loro  peccati, i cui meriti per la fede si sarebbero loro
i loro peccati, i cui meriti per la fede si sarebbero  loro  applicati. Quindi gli antichi fedeli vivevano di una vita
quale è quello che rende propriamente gli uomini, che colle  loro  volontà non si oppongono e potendo cooperano, figliuoli di
ricevono il suo corpo santissimo, secondo il tenore della  loro  disposizione; e però quelli che sono meglio disposti, e più
meglio disposti, e più e meglio cooperano cogli atti della  loro  volontà, ne ricevano in maggior copia, e in minore gli
riferisce (esistenza extrasoggettiva). Quindi le cose nella  loro  esistenza oggettiva, appartenenze del Verbo, non sono le
udire il racconto che Pietro e Giovanni fecero del processo  loro  intentato dalla Sinagoga dopo la guarigione dello storpio
altri uomini, prima i doni e poscia la medesima persona che  loro  suggerisse praticamente quant' egli loro diceva quasi
persona che loro suggerisse praticamente quant' egli  loro  diceva quasi teoricamente. E la missione dello Spirito
prima di tutto la volontà di esse membra, dove risiede la  loro  personalità, è santificata, cioè tratta a riconoscere
Cristo, perocchè queste due vite hanno una porzione del  loro  termine corporale identica: Cristo ed il fedele sentono
il sangue di Cristo inefficaci, cioè non comunicando Cristo  loro  quel termine corporeo, in quanto è termine della vita di
sostanzialmente in quella più stretta guisa che la natura  loro  concede, e godono l' un dell' altro in questa unione, quasi
I battezzati, che non sono in grazia, hanno il Verbo nella  loro  mente, la quale appartiene alla loro persona umana, ma non
hanno il Verbo nella loro mente, la quale appartiene alla  loro  persona umana, ma non la costituisce; e però dall' avere l'
la grazia di questo, nella lor volontà, che costituisce la  loro  persona. Laonde il Verbo impresso nella loro mente si
costituisce la loro persona. Laonde il Verbo impresso nella  loro  mente si completa, quasi direi, colla carne e col sangue
ancora da questo della SS. Eucaristia, è varia secondo la  loro  disposizione e cooperazione. Onde della stessa
l' amore e il rispetto che i mariti debbono avere alle  loro  mogli: [...OMISSIS...] Deduce ancora l' obligazione che i
procede; così parimenti una duplice unione de' fedeli fra  loro  trovano i fedeli che ricevono degnamente Gesù Cristo nella
indivisa dal tutto, s' inserisce in essi quasi porzione di  loro  proprio corpo, e così vi ha una continuazione più piena di
Ma l' essere essi divenuti corpo di Cristo non giova alla  loro  salute, anzi grandemente loro pregiudica, se, trovandosi
di Cristo non giova alla loro salute, anzi grandemente  loro  pregiudica, se, trovandosi essi in istato di peccatori con
lo Spirito di Cristo in essi si diffonde, ed allora giova  loro  senza fine l' essere un corpo con Cristo, col quale
funicelle, colle diverse porzioni del pane eucaristico che  loro  divide. Onde questa parola di dividere o frangere il pane
E la medesima espressione scrupolosamente inseriscono nella  loro  narrazione S. Marco (6) e S. Luca (7). Anche negli Atti
tutto in tutti, e tutte le parti di Cristo comunicano della  loro  virtù a tutte le parti dell' uomo, di che fu figura la
che, come avevano in comune Cristo che era l' unico  loro  bene, così volessero avere in comune anche l' altre cose
la personalità di ciascuno, ma debbono comunicare fra  loro  nella natura. Gli uomini, prescindendo dalla grazia,
convengono nella medesima specifica natura, quindi la  loro  medesimezza appartiene al solo ordine ideale ed oggettivo,
nel quale tutti gli uomini acquistano per termine della  loro  vita sensitiva una porzione del corpo di Cristo indivisa
con Dio e fra sè hanno in comune, e in comune godono il  loro  bene che è appunto Cristo, e il suo Corpo santissimo, ed il
ciò che gli studi e le tristi facilità dell'esilio hanno  loro  insegnato sui voti presenti e sulla tradizione
tutti gli uomini; e se non l' ammettessero, cesserebbe la  loro  attività, chè gli uomini non s' affaticherebbero più a
a procacciarsi quel reale che risponde all' ideale delle  loro  menti, se questo secondo fosse della stessa natura del
la nostra distinzione, nasce da quell' ideale che par  loro  sì tenue, sì esile, sì aereo da scappar loro di mano ogni
ideale che par loro sì tenue, sì esile, sì aereo da scappar  loro  di mano ogni qual volta vorrebbero prenderlo, palparlo,
dicono in pieno accordo, che essi dipinsero e scolpirono i  loro  capilavori impiegandovi la testa e le mani. Notate bene non
la mente ai grandi artisti, e quale fu quella che prestò  loro  la mano? L' opera della mente fu l' ideale concepimento, l'
loro, il secondo tale che potè essere commesso parte a'  loro  discepoli, parte a materiali lavoratori. Ecco come questi
due basta a produrle. Spogliamo Raffaello e Canòva delle  loro  menti, lasciamo pur loro le mani; che faran esse? Nulla
Spogliamo Raffaello e Canòva delle loro menti, lasciamo pur  loro  le mani; che faran esse? Nulla affatto di quel bello che
dell' arte. Priviamoli in quella vece delle mani, lasciando  loro  la sola mente: essi ci diverranno de' meri contemplativi,
da se soli la bellezza di quell' ideale a cui ascende il  loro  genio, ma il mondo non possederà più di loro nè una
cui ascende il loro genio, ma il mondo non possederà più di  loro  nè una dipintura nè una statua, se pure non prendano a
l' ideale o il reale? Onde nasce più l' applauso dato alle  loro  opere? Dalla materia o dalla forma? Sono i colori che
le mani alla testa; giacchè le sole mani hanno per  loro  oggetto il reale, come la mente ha per oggetto suo l'
non la materia, non i materiali colori prismatici, o le  loro  tinte, non il marmo nella sua lucidezza; ma cerca ciò che
che l' una si possa confondere coll' altra, che perdano le  loro  distinte essenze, e che il nome che dal senso comune viene
la sua stessa mente che ha inventato il battello, e farla  loro  eseguire di legno e di ferro? Non c' è qui assurdità e
spiegar la natura, o perchè l' ammetterlo cozzava col  loro  sistema. Possiamo chiamare questi Filosofi gli eretici
delle Scritture ad una autorità manifestamente contraria al  loro  sistema, invece di abbandonare questo sistema,
Allo stesso modo i nostri Filosofi. L' ideale contradice al  loro  sistema; dunque le idee non esistono, o sono anch' esse
natura, nè in quelli dell' arte; ma traendo da tali enti le  loro  idee niuna delle quali è perfetta, egli si giova di esse
distinguere tra le idee rispondenti alle cose reali i pregi  loro  e i difetti, se non possedesse già prima nella sua mente
termini del pensiero sieno del tutto dissimili e divisi tra  loro  da un abisso, onde non si possa pur concepire la loro
tra loro da un abisso, onde non si possa pur concepire la  loro  congiunzione. Se attentamente noi li raffrontiamo, vedremo
particolarità, se si vuole anche il numero de' capelli, la  loro  lunghezza, il color biondo o bruno o bianco di essi come
di tutte queste cose? di vedere tutte queste cose nella  loro  idea? Non solo la sostanza dunque dell' uomo io posso
ond' egli pare che l' affermazione de' reali preceda le  loro  idee. Questa osservazione merita di essere esaminata
i nostri sensi; come farà lo spirito ad innalzarsi alle  loro  idee? Egli è chiaro, che se lo spirito di cui si parla non
albero, del bruto, o dell' uomo, nè mai salirebbe fino alle  loro  idee. Ma dato ch' egli sia intelligente, ei dopo aver
che « due cose uguali ad una terza sono uguali tra di  loro  »; e poi date mano ad Euclide ed osservate quante belle
sono identiche all' idea dell' essere universale; 2) il  loro  limite o determinazione, e in tanto non sono identiche all'
sensibile realità? Distinguete nelle cose reali l' essenza  loro  dalle loro quantità . Due cose, che in quanto alla sostanza
realità? Distinguete nelle cose reali l' essenza loro dalle  loro  quantità . Due cose, che in quanto alla sostanza sono
acqua non differiscono punto, ma la quantità e la realità  loro  differiscono. Dicevo che qui abbiamo il vero di sopra
filosofi, i quali riscuotono lode di gran chiarezza, e i  loro  libri hanno una quantità di lettori i quali si persuadono
quesiti, che altro veramente non fanno che coprire ai  loro  occhi la difficoltà, il vero nodo delle questioni. All'
moli di Firenze siano entrate nel nostro cervello colla  loro  realità? Non siamo noi nello stesso imbroglio quantunque
valgono bensì a perfezionare in me la cognizione della  loro  natura, che appartiene all' ideale; ma non sono punto
che noi conosciamo di positivo nelle cose è quel tanto di  loro  che cade nel nostro sentimento. A molti tutto ciò sembra
nostro sentimento. A molti tutto ciò sembra poco, sembra  loro  che noi rendiamo strema e misera la cognizione umana. Ma ad
le forme dalla riflessione ricevute, restituirli alla prima  loro  nudità, prenderli dove son giunti e far loro fare il camino
alla prima loro nudità, prenderli dove son giunti e far  loro  fare il camino contrario, rimettendoli al loro luogo
giunti e far loro fare il camino contrario, rimettendoli al  loro  luogo nativo, ond' hanno lungamente peregrinato; abolire
le operazioni riflesse e riaverli quali erano nel primo  loro  stato, nell' originaria loro condizione d' elementi
riaverli quali erano nel primo loro stato, nell' originaria  loro  condizione d' elementi percepiti. La cognizione positiva
con cui il soggetto intelligente si rende persuaso della  loro  realtà; ma quanto alla cognizione delle realità, ella è per
ne cava sono pur contenute virtualmente ne' due primitivi  loro  germi: somministrando l' essere ideale alla ragione tutta
con le sue facoltà sieno imperfette, o no; quanta sia la  loro  imperfezione, qual grado d' oscurità e qual grado di luce
coi nostri simili, se favellando non comunicassimo  loro  nessuna cognizione? Chi tutto ignora non parla: egli è il
cosa »e che perciò l' essenze sono conosciute per la stessa  loro  definizione. Invece dunque di dire, che l' essenze non si
mancare qualche idea di essi, e però può intuire qualche  loro  essenza; essendo questa tutto quel molto o quel poco che si
tutto ciò ch' elle hanno di positivo; l' idea somministra  loro  tutto ciò ch' elle hanno d' indeterminato e di negativo.
entrambi questi due elementi, e a ciascuno di essi fare la  loro  giusta parte nello scibile umano. Conviene riconoscerli,
poter essere accusati con ragione di temerità, se aprendo i  loro  libri leggeremo ciò che dentro ci sta scritto. Ebbene, noi
sbandiscano la parola sentimento, perocchè le parole date  loro  dal popolo non possono ricusarle e servono appunto a
popolo non possono ricusarle e servono appunto a smentire i  loro  sistemi arbitrarj, accorcianti l' umano sapere: ritengono
perchè usano di una osservazione imperfetta, pongono la  loro  attenzione esclusivamente ad uno dei due elementi, e non ad
e fonte degli altri, e lo prende per carattere fisso della  loro  sostanza, che cosa fa egli se non ricercare continuamente
delle essenze delle cose sensibili, tosto che venne  loro  dimostrato, o da se stessi trovarono, che tutta la
E appunto per evitare gli indicati errori opposti tra  loro  tenemmo il cammino che avete meco percorso nelle nostre
come i soggetti si possano oggettivare senza che perdano la  loro  natura di soggetti, noi troveremmo che v' ha un primo
coll' atto del pensar nostro in ciò che è oggetto per sè e  loro  contenente quasi in un immenso specchio, e di essere così
il che è quanto dire che non arrivano a coglierla colle  loro  menti; abbiamo dimostrato come quella distinzione sia il
ogni cosa appaja mescolata col tutto; niente ci abbia al  loro  vedere di distinto, e la Filosofia così cominci col caos
cominciarono il ciclo della filosofia occidentale, il primo  loro  pronunciato fu il panteismo. Ricordatevi, miei signori, di
dal primo abbozzato dell' « Unità assoluta »e della famosa  loro  formula «en ta panta» (1). Ma un tale sistema non si tenne
reale da noi percettibile hanno proprietà direttamente tra  loro  contrarie, esse non possono esser un subietto solo, nè una
nè una sola natura, ma devon esser due nature affatto tra  loro  distinte. Ebbene, con questo già voi vedete, o signori, che
le anime sono individue, aventi ciascuna un' esistenza tra  loro  incomunicabile; ma in Dio, non che darsi pluralità di
non sia solamente ideale, ma sia reale altresì; poichè, a  loro  avviso, ciò che è meramente ideale è nulla, non potendo
altro è la cognizione delle cose sussistenti, e altro la  loro  stessa sussistenza; senza l' essere possibile risplendente
Ma questa sussistenza che noi predichiamo di esse e che noi  loro  attribuiamo, secondo i nostri avversarj è nel primo
ateismo, avevano però Dio stesso per termine immediato de'  loro  studj, quel Dio che è sempre l' oggetto universale del
altresì che la disposizione più eccellente ad un tale  loro  sacerdozio non era altro che l' avvenenza de' corpi,
sacerdoti e tali sacerdotesse debbono esercitare il nuovo  loro  culto principalmente colla bellezza. Onde codesti
universale del sapere e tutte le scienze abbiano per  loro  termine immediato Dio stesso, e sieno una religione! Tale è
e non ricorre all' elemento divino se non per ispiegare la  loro  cognizione. Ma poichè il signor Gioberti stesso pur sente
reali, e non puramente ideali, si può egli dire che il  loro  oggetto debba esser privo di materia ossia di realità?
sapere intendano la forma o idea dei dati scientifici, e la  loro  materia egualmente, niuno potrà accagionarli per questo d'
finchè si parla di scienze che hanno esseri determinati per  loro  oggetto, quando non si voglia dire che l' oggetto di un tal
non già nella definizione dell' oggetto del sapere, che  loro  attribuisce il signor Gioberti, ma bensì nel pretendere che
nome d' oggetto la forma o idea dei dati scientifici, e la  loro  materia egualmente » » senza condannare sè stesso? E se
nome di oggetto la forma o idea dei dati scientifici e la  loro  materia egualmente » », non dovrà temere il signor Gioberti
panteisti tutti, siccome quello che mirabilmente giova al  loro  sistema. Nè sarà inutile raffrontare a questo proposito la
unicamente perchè l' astrazione poi distinguendoli toglie  loro  l' identità, e così ci mette una semplice distinzione di
nome d' oggetto la forma o idea dei dati scientifici, e la  loro  materia egualmente ». Ma Vincenzo Gioberti insegna, che « «
a costituire due oggetti e non un solo; poichè la  loro  separazione, se la si vuol riconoscere, si dee riconoscerla
impararvi, che le cose create sono bensì in Dio, come nel  loro  esemplare e nella loro causa, [...OMISSIS...] , per usare
create sono bensì in Dio, come nel loro esemplare e nella  loro  causa, [...OMISSIS...] , per usare l' espressione di s.
I, III, VIII) »; ma non sono mica in Dio nè quanto alla  loro  forma, nè quanto alla loro sostanza materiale,
sono mica in Dio nè quanto alla loro forma, nè quanto alla  loro  sostanza materiale, [...OMISSIS...] . Ora di che cosa
corpo, e niuna delle cose contingenti, in quanto hanno un  loro  essere proprio reale, contingente e materiale, non sono in
le conoscono cioè non tutte, ma solo quelle che Iddio vuol  loro  rivelare; ma non ve le conoscono per via di percezione come
neppure ad essi sia tolta la percezione delle creature nel  loro  essere proprio fuori di Dio; ma questa loro percezione non
creature nel loro essere proprio fuori di Dio; ma questa  loro  percezione non l' hanno nella visione di Dio, perchè quivi
Essi vedono in Dio le cose contingenti quante Iddio ne vuol  loro  dimostrare, come nel loro esemplare, cioè nella loro idea,
contingenti quante Iddio ne vuol loro dimostrare, come nel  loro  esemplare, cioè nella loro idea, e questa idea fa loro
vuol loro dimostrare, come nel loro esemplare, cioè nella  loro  idea, e questa idea fa loro conoscere la possibilità di
nel loro esemplare, cioè nella loro idea, e questa idea fa  loro  conoscere la possibilità di esse. Ci vedono ancora le cose
la possibilità di esse. Ci vedono ancora le cose come nella  loro  causa creante, e quindi ben intendono che sussistono e come
modo di conoscere le cose, ed è quello di conoscerle nella  loro  possibilità. Ma neppur questo modo si può spiegare, come
concetti così distinti, o si ricorra ai sentimenti e alle  loro  vestigia, come facciamo noi, o si abbracci un altro
un conoscere le cose indirettamente . Ma le cose create col  loro  essere sostanziale e materiale, come noi le conosciamo
come noi le conosciamo sperimentalmente, non sono in Dio  loro  causa, ma sono il termine dell' azione di questa causa.
l' esistenza eminente delle cose in Dio, e poi l' esistenza  loro  propria e reale; come pure niuno dirà che noi conosciamo la
per osservarlo di passaggio, che le cose mandino il  loro  lume in Dio come nello specchio? sicchè le cose sieno il
a prima base dell' umano sapere l' ente reale , e che il  loro  sistema riesce al panteismo. Quali sono, secondo il
frase sfuggevole, ma dallo spirito e dal fondo di tutte le  loro  opere. Ma che diremo poi della pretensione, che mette fuori
Ma se dopo separate queste, si tornano a unire colle  loro  nozioni corrispondenti, che sono l' astrattezza, la
da lui diversa? Perocchè qui non si tratta dell' insidenza  loro  come in esemplare ed in causa, ma si tratta d' un'
e modificazioni fossero due, e tanto distinte fra  loro  e disparate, quanto sono distinti gli oggetti che fanno l'
alle creature, questa modificazione che rende simili fra di  loro  Iddio e le cose create, è nello stesso tempo
ma anche l' esistente (le creature contingenti) « « nella  loro  concretezza, non già applicando loro l' idea astratta dell'
contingenti) « « nella loro concretezza, non già applicando  loro  l' idea astratta dell' ente » (2) », di maniera che anche
contingenti, reali ad un tempo ed intelligibili nella  loro  concretezza, o anche intelligenti; intenderete a
e passando in esse le ha create e costituite nella  loro  concretezza; perciò ella non è diversa dalle cose create
del conoscere, e così le cose create si conoscono nella  loro  stessa concretezza, senza bisogno d' altro, perchè nella
stessa concretezza, senza bisogno d' altro, perchè nella  loro  concretezza sta l' intelligibile divino. III S' intende
in composizione colle cose create, e però non può essere la  loro  forma sostanziale. Ma il signor Gioberti non si contenta
le cose create sono intelligibili, secondo lui, nella  loro  propria concretezza, senza bisogno di un altro lume
finite; e il renderle intelligibili s' immedesima colla  loro  produzione. Di più, l' intelligibilità divina, secondo il
dunque tutto l' essere delle cose create consiste nella  loro  intelligibilità, ed elle sono idee (ciò che è lo stesso pel
che dire cose reali); e però sono intelligibili nella  loro  concretezza, perchè la loro concretezza ed esistenza è
e però sono intelligibili nella loro concretezza, perchè la  loro  concretezza ed esistenza è appunto la loro intelligibilità:
perchè la loro concretezza ed esistenza è appunto la  loro  intelligibilità: [...OMISSIS...] (quasi che, miei signori,
essere astratta). Se dunque la concretezza delle cose è la  loro  esistenza, e quest' esistenza s' identifica colla loro
è la loro esistenza, e quest' esistenza s' identifica colla  loro  intelligibilità, onde coll' illustrarle sono create, e la
intelligibilità, onde coll' illustrarle sono create, e la  loro  intelligibilità è numericamente identica con quella di Dio,
che l' intelligibile divino passando nelle cose create dà  loro  esistenza, che crea i sensibili illustrandoli, e crea pure
intelligibili, idee, e lo spirito umano le afferra nella  loro  concretezza, senza bisogno di alcun mezzo di conoscere, di
da questa luce divina, come disse altrove, e così la  loro  concretezza non ha bisogno d' altro che di se stessa per
essendo Dio, sono intelligibili per sè stesse, nella  loro  concretezza, senza bisogno di alcuna idea che loro serva di
nella loro concretezza, senza bisogno di alcuna idea che  loro  serva di mediatore, poichè sono anch' esse idee, e però
e la riflessione convengono insieme « « NELLA SOSTANZA del  loro  oggetto » », giusta la dottrina del nostro Filosofo (4).
natura, e nella sostanza s' identificano perfettamente. La  loro  intelligibilità tuttavia, ossia la loro idealità (1),
perfettamente. La loro intelligibilità tuttavia, ossia la  loro  idealità (1), rimane la stessa anche nella riflessione, e
cose illustrandole, e le illustri passando in esse, nella  loro  propria concretezza che diventa così intelligibile per sè
suoi avversarj, [...OMISSIS...] , le quali sappiamo aver le  loro  radici, perchè sono piante? In secondo luogo è pure
l' aveva detto tante volte), [...OMISSIS...] , ossia nella  loro  radice obbiettiva. Udite ora come il nostro Filosofo
benchè non di meno sappia determinarle e segnarle con certe  loro  relazioni ad altre cose a lui note, e sappia ancora
ad altre cose a lui note, e sappia ancora assicurarsi di  loro  reale esistenza e di loro necessità. Ma spiegato il suo
e sappia ancora assicurarsi di loro reale esistenza e di  loro  necessità. Ma spiegato il suo detto a questo modo, cessando
e tutta abbracciata la dottrina da me proposta alla  loro  meditazione. Forse che la facilità apparente di questa
di conseguenza che si possano spossessare i malvagi de'  loro  averi, per trasferir questi nelle mani de' migliori? E pure
doveri e diritti generali diversi due popoli chiamati dalle  loro  tendenze speciali o dalle condizioni in cui vivono, l'uno a
madri deboli o da padri incauti, i quali lasciarono che i  loro  figli s'avvezzassero a considerare la vita non come dovere
senza viscere pei vostri fratelli? come reprimerebbero i  loro  grossolani appetiti, se vi vedono abbandonati
siete il vivente modello sul quale si formerà la pieghevole  loro  natura. Dipende da voi che i vostri figli riescano uomini o
egli non può però mai formarsi nulla d' infinito dal  loro  accozzamento, poichè degli elementi finiti sommati o
però viene limitata dagli oggetti che conosce applicando  loro  quel mezzo, cioè dall' essere reale, termine delle sue
la quale non si acquista dalle creature colle  loro  forze, ma sì perchè Dio stesso spontaneamente si abbassa e
detto una conseguenza, che l' analogia delle cose tutte fra  loro  è una proprietà necessaria, e quindi Iddio stesso creandole
stesso creandole non poteva a meno dal farle analoghe fra  loro  e coll' essere stesso e col sistema universale di tutte le
eccellenti che possono esprimere tutte le cose, perchè il  loro  fondamento è l' analogia , che a tutte le cose si estende.
implicitamente e sotto la condizione relativa di t“r via i  loro  limiti. Ciò posto tutti i pregi della natura da noi
la grandiosità e sublimità di tali cose sensibili dalla  loro  materialità; e quella grandezza e sublimità astratta gli
il Creatore nelle creature, e ogni cosa che cade sotto i  loro  sensi vale a levare il loro spirito a Dio, e stupiscono che
e ogni cosa che cade sotto i loro sensi vale a levare il  loro  spirito a Dio, e stupiscono che gli altri uomini così poco
stesse si congiunga una cotal virtù proporzionata alla  loro  natura, comunicante all' uomo che le riceve gli effetti
che apportano in gran parte di esse la conversione da'  loro  peccati, e in tutti una somma edificazione; sicchè appena
hanno congiunta la grazia, in quanto che l' uomo intende il  loro  significato o che le informa e le illumina, acquistando per
senza però averci bisogno che l' uomo ne intenda il  loro  significato, sebbene l' operazione che fanno sia
della Chiesa) manifestamente si vede, che la significazione  loro  si ha più relazione col principio soprannaturale operante,
sono pure sensazioni. E considerate in questo stato, il  loro  effetto immediato non può esser quello d' illustrare e di
significano; non avendovi altra differenza da queste nel  loro  modo di operare, se non che l' effetto immediato di queste
dal Creatore a sviluppare gli uomini primitivi e far  loro  copia di sè sempre maggiore. Non piglierebbe però a far
4. In secondo luogo era la prima coppia degli uomini. Il  loro  accoppiamento maritale simboleggiava particolarmente l'
è il Verbo che, comunicando sè stesso agli uomini, dà  loro  la vera e sostanziale sapienza, la vita e la immortalità.
che dai santi comuni ed apostolici, o in cielo per la  loro  intercessione e ministero, o in terra per la loro
per la loro intercessione e ministero, o in terra per la  loro  predicazione e esempio, viene in esse trasfusa: nè v' ha in
de' fanciulli, il quale infonde la grazia nelle anime  loro  sebbene le loro anime non abbiano fatto precedentemente
il quale infonde la grazia nelle anime loro sebbene le  loro  anime non abbiano fatto precedentemente nessun atto col
segni sensibili, i quali, per virtù soprannaturale aggiunta  loro  da Dio, abbiano efficacia di disporre le parti inferiori
E poichè questi due tutti avevano una mirabile armonia nei  loro  elementi e ciascun elemento aveva stato conveniente a tutti
e la creatura, come pur quella che subordinava fra di  loro  le varie potenze e facoltà di [cui] l' umana natura era
e mancò quella speciale provvidenza che dirigeva le  loro  forze e tutti i loro movimenti al bene dell' uomo come
speciale provvidenza che dirigeva le loro forze e tutti i  loro  movimenti al bene dell' uomo come dell' amico di Dio; 3. e
l' uomo, che per la via del corpo dovessero giungere col  loro  effetto fino all' anima, tirando questa stessa alla
esistenza in Cristo (1); intendendo col pronome quelli le  loro  persone; giacchè le nature loro non sono ancora esenti
col pronome quelli le loro persone; giacchè le nature  loro  non sono ancora esenti dalla corruzione che le danna alla
i moti della concupiscenza, ma è il guasto che nella  loro  natura rimane, cioè un principio inferiore al supremo, che
una efficacia straordinaria, al tutto straniera alla  loro  natura, colla quale operando nel soggetto umano lo
di produrre o almeno di occasionare, o per sè o per la fede  loro  annessa, le cose che significavano; era al tutto necessario
egli trascegliesse all' ufficio di detti segni, comunicando  loro  quella virtù e quel valore. Questo era quanto dire, che Dio
dover essere sacre cerimonie e per grazia speciale aggiunta  loro  sopra gli altri efficaci. E il torne alcuni pochi a cui
e che erano il mezzo della divina rivelazione, sebbene di  loro  natura fossero puramente naturali e ad essi non fosse
che pur parlava loro; e perciò Iddio non udito cessò dal  loro  parlare, e trascelse di tutti un uomo fedele per rivelarsi
all' uso delle lingue vocali, le quali ricevono da esse il  loro  valore e uso, o certo la loro possibilità. Or poi se le
le quali ricevono da esse il loro valore e uso, o certo la  loro  possibilità. Or poi se le percezioni sensibili e le idee
3. I figliuoli di Dio e i figliuoli degli uomini, che colla  loro  divisione marcavano e rendevano più evidente l'
degli uomini, e non aveva per iscopo principale di t“rre  loro  uno o un altro errore materiale, ma di condurli al bene
perchè giudice e vindice della giustizia; e se conserva  loro  la vita, ne è anche per ciò sempre padrone. Or la divina
i familiari; e a scegliere fra queste due cose, infra  loro  partite e contrapposte (5). 2. Il seme promesso . - Il seme
per fede formano la santità, colassù vedute nel proprio  loro  essere formano la gloria. Sicchè ciò che è emblema della
nella quale è fondata la Chiesa. Basta confrontare fra  loro  i varii luoghi della Scrittura per accertarsene. Giacchè in
per l' unione degli eletti nel mezzo de' quali abita il  loro  Re. g ) La terra promessa significa il medesimo dal lato
che compongono la Chiesa, massime nella consumazione della  loro  predestinazione in cielo. E però quella è detta la terra
peregrinazione dei fedeli pel deserto di questo mondo e la  loro  unione in cielo. a ) Gli animali figuravano i Gentili e
idea sì importante, di fissarla in modo che l' avessero nel  loro  spirito netta, spiccata dalle altre cose che a lei non
che al senso, perciocchè non essendo ancora formate in  loro  le grandi astrazioni, queste nulla operavano sullo spirito.
dagli uomini primitivi, e però i soli che fossero sopra  loro  efficaci e possenti, col fare Iddio questa congiunzione
grande importanza: tali oggetti non potevano chiamare la  loro  attenzione, col solo lungo affissare della quale solamente
a dover conoscere e introdurre nella maniera del  loro  vivere quella virtù che aveva possa di far stillare il
in ubertose rugiade, e dare la pinguezza alle biade della  loro  terra e la fertilità ai loro armenti. Con ciò si era fatto
la pinguezza alle biade della loro terra e la fertilità ai  loro  armenti. Con ciò si era fatto il primo passo, ed era un
e con questo artificio trasse gli uomini a porre la  loro  attenzione sulla giustizia come cosa di molta importanza.
dei beni temporali e nel nuovo è detto che la mercede  loro  copiosa è nei cieli. Nulladimeno anche nell' antico si
dominio. Iddio promette tutto ciò ai Patriarchi, promette  loro  la Cananea, vasto e reale possedimento, se a lui saranno
colla quale Iddio impegnava quegli uomini a porre tutta la  loro  attenzione nella giustizia. Dopo di ciò egli fa che vivano
nella giustizia. Dopo di ciò egli fa che vivano tutta la  loro  vita pellegrinando in paese straniero, senza possedere pure
di una promessa da eseguirsi solo molto tempo dopo la  loro  morte, quattrocento anni dalla chiamata di Abramo (1).
colla quale li teneva staccati dai beni temporali e faceva  loro  riflettere che vera ricchezza è solo il timore di Dio, la
lungamente abitato e non lasciatili senza andarne tinti di  loro  costumanze. [...OMISSIS...] Veramente di nessuna cosa sono
(3). Essi portano gli stemmi del Figliuolo di Dio, che è il  loro  Signore e l' auriga loro, cioè hanno forma di uomo nel
sicchè portano di tutte queste cose l' impronta nelle  loro  anime, indi deducendo la loro vita e il loro movimento,
queste cose l' impronta nelle loro anime, indi deducendo la  loro  vita e il loro movimento, devotissimi sì come sono a
impronta nelle loro anime, indi deducendo la loro vita e il  loro  movimento, devotissimi sì come sono a servire a
sono esse stesse le imagini sensibili, ma bensì le cose da  loro  significate sono queste imagini e simboli di idee astratte
rappresentino al nostro pensiero alcun che appunto per la  loro  composizione o per l' accordo che hanno colle circostanze
dalla efficacia della lingua stessa in modo che pel  loro  accozzamento quelle vengano a rappresentare o indicare l'
colle quali abbiamo esposte tali dottrine altrove, ma dando  loro  un aspetto nuovo e una nuova luce. A venire a capo di ciò
vengano appropriati a un individuo sussistente, non per la  loro  intrinseca natura, ma per qualche mezzo a loro estrinseco.
non per la loro intrinseca natura, ma per qualche mezzo a  loro  estrinseco. Noi esamineremo fra poco quale possa essere
dalla lingua ebraica, molti sono i nomi a cui è affisso dal  loro  istitutore il pronome possessivo mio : così Rachele impose
il menomo possibile di quanto bisognava perchè i  loro  sensi fossero intesi. Mi rimetto intorno a ciò al trattato
esser simbolica, e che questi simboli aveano la chiara  loro  intelligenza dalla notizia tradizionale della loro
chiara loro intelligenza dalla notizia tradizionale della  loro  istituzione, che trapassava di generazione in generazione
quali si predicono gli avvenimenti descrivendoli dalle  loro  circostanze, le quali insieme prese non possono convenire
nelle varie età, fino a Cristo dal quale ricevettero  loro  intera perfezione. A tal uopo si dee prima conoscere la
di mandare il Verbo stesso, o le traccie di lui, nelle  loro  intelligenze. Distinguasi adunque negli uomini due stati,
e percezione di lui si dispongono. Questa disposizione vien  loro  a gradi pei quali l' uomo si avvicina sempre più al Verbo,
tosto che in essi è formato (1). Da qual principio viene  loro  quel lume o più tosto quel barlume che è come l' aurora del
ed amministrare gli altri Sacramenti (6). Egli prescrisse  loro  l' uso di alcune parole, in virtù delle quali in suo nome e
suoi istrumenti amministrassero i Sacramenti. Determinò  loro  altresì l' uso di alcune materie cioè dell' acqua e dell'
i vari luoghi delle Scritture e de' Padri che sembrano fra  loro  contrari e ripugnanti. E tuttavia aggiungerò una parola su
dell' amor suo agli sposi battezzati, che osservano nelle  loro  nozze quanto stabilisce la Chiesa a fine di riconoscerle
ivi parimente la ravvisa e se ne piace, e così comunica  loro  della grazia del suo amore. Riepilogando tutto ciò che
quale ricevere lo Spirito Santo, e quindi edificarsi nelle  loro  anime la rivelazione e la grazia triniforme. Ma il Verbo si
questo è l' operare de' Sacramenti della nuova legge, se la  loro  è un' azione reale, se il poter fare quest' azione reale
azione reale, se il poter fare quest' azione reale viene  loro  comunicato dalla reale umanità di Cristo, che restava
a lungo a mostrare come tutti gli antichi Padri ebbero ogni  loro  salute e virtù dalla fede, e dice che di questa fede era «
nelle menti e nella fede, e così operava, e dirigeva le  loro  operazioni (5). Finalmente i Sacramenti antichi non pure
li ricevevano erano« segni protestativi« della fede già ne'  loro  animi concepita. Perciò dice S. Tommaso che « i Sacramenti
come presso gli Ebrei, essendo questi Sacramenti da  loro  richiesti da Dio per segni della loro fede (3). Di qui si
questi Sacramenti da loro richiesti da Dio per segni della  loro  fede (3). Di qui si vede ragione perchè in Abramo la
dichiarazione di quelle sovra recate di S. Paolo, anzi che  loro  contraddire. Per tal modo i Sacramenti antichi
i Sacramenti antichi giustificavano l' uomo non in virtù  loro  propria, come quelli del nuovo patto, ma della fede di
alcune opere buone, o disputandone (5). Ma come non valse  loro  il conoscere il bene, se non a condanna maggiore, così non
erano colpevoli, ma sono tuttavia beati perchè Iddio ha  loro  perdonato, e gli ha resi salvi senza loro merito di propria
perchè Iddio ha loro perdonato, e gli ha resi salvi senza  loro  merito di propria virtù. Se la giustificazione di Abramo
fanno il bene? se mostrano l' opera della legge scritta nei  loro  cuori? (1). No; ma questo preteso bene che fanno dee subire
che Iddio non rende giustizia agli Ebrei che operano le  loro  cerimonie? No; ma la circoncisione anzi giova, purchè « vi
della legge non si tenessero per oltraggiati, prova la  loro  ignoranza collo stesso Mosè. [...OMISSIS...] , cioè
una tale nozione, come pure era incapace di somministrar  loro  nulla di perfetto nella morale; e quando ella precettava o
di sè e de' suoi correligionari che « Cristo risorse per la  loro  giustificazione (.) » e che per Cristo furono ««
del tutto nascosto agli antichi, e pure egli solo era la  loro  giustificazione (2). Considerata adunque quella legge in sè
degli uomini (3). Che restava dunque ad essi? ove porre la  loro  speranza? essi doveano volger gli occhi al fine della legge
proceder suo dal Padre. Il dire adunque di aver comunicato  loro  quanto udì dal Padre è un dire che comunicò loro la propria
comunicato loro quanto udì dal Padre è un dire che comunicò  loro  la propria processione dal Padre; e questa non può venire
generò col suo spirito; perchè nella percezione, che diede  loro  di sè, tutte le cose veramente si comprendono, giacchè nel
volontà e di fede: ma importa ben altro. Quegli antichi nel  loro  spirito non avevano ancora la percezione di Dio, non
Divinità in se stessi; questa Divinità era l' oggetto della  loro  fede, come cosa che doveva comunicarsi loro in futuro. Ora
oggetto della loro fede, come cosa che doveva comunicarsi  loro  in futuro. Ora dalla percezione della Divinità scaturisce
contro il peccato, in virtù di quella fede che non dava  loro  la vita ma la prometteva: questo bastava per non cadere più
tanto che venisse colui che pagasse per essi, e comunicasse  loro  quel lume, quella vista di sè, che li congiungeva realmente
mescolavano colle idee religiose quelle della terra. Se le  loro  facoltà intellettuali avessero potuto operar sole, essi si
religioso che è proprio della natura umana (1): bensì la  loro  origine divina si riputerebbe a ragione ove l' istinto
affetto alle cose terrene, e i vincoli che li stringeva fra  loro  e con esse, Iddio nella sua provvidenza separò Abramo dal
Iddio, parlando ad essi in modo proporzionato allo stato di  loro  intendimento non pervenuto a riflessione d' alto grado e
non pervenuto a riflessione d' alto grado e allo stato di  loro  grazia corrispondente, provò ad essi i suoi attributi di
Ebrei protestavano di volere aver quella fede stessa del  loro  padre Abramo (2). Or in tal modo l' atto della fede era
e protestavano di credere a tutto ciò che aveva creduto il  loro  padre Abramo. Egli è per questo che fu chiamato Abramo il
vita vivevano della fede di Abramo, ed è credibile che  loro  fosse nel limbo esplicitamente rivelato ciò che Abramo
tal rito, non tutti sapendo queste cose, ma riferendo la  loro  fede ai lumi ricevuti dal loro santo padre Abramo. Nè in
queste cose, ma riferendo la loro fede ai lumi ricevuti dal  loro  santo padre Abramo. Nè in questa fede finiva il culto che a
Essi protestavano al Signore che riguardandolo per  loro  padre e re si sarebbero sommessi a tutte le leggi anche
quindi dissuade i primi fedeli dal circoncidersi, mostrando  loro  che vanno con ciò a sottomettersi a un peso servile,
segno del patto. [...OMISSIS...] Ecco il culto che da parte  loro  doveano prestare gli Ebrei. Or il segno di questo patto era
agnello pasquale, l' altro proprio de' sacerdoti, la parte  loro  spettante delle vittime immolate e degli altri commestibili
il popolo, e i sacerdoti a Dio consecrati confessavano la  loro  indegnità e come erano male acconci al patto di Dio; come
fede agli uomini, conveniva che quasi chiamando gli uomini  loro  dicesse così: [...OMISSIS...] . Questo è il patto nuovo che
e che ha giudicato ciò conveniente, non già per una  loro  intrinseca necessità, cioè perchè il patto sia di tal
gli altri Sacramenti, ella ne possa ricevere tutti i  loro  effetti. La Confermazione non fa che avvalorare e
di Dio, perchè hanno Cristo seco congiunto, perchè alle  loro  anime è immobilmente annesso il Verbo che costituisce
gli uomini colla impressione di sè in essi e in tal modo dà  loro  l' adozione di figliuoli. Di qui s' intende chiaro perchè
alla santificazione dell' uomo. L' ordine in che stanno fra  loro  questi tre aspetti, in cui il carattere può considerarsi, è
efficaci, ove non sia posto alcun obice volontario a questo  loro  effetto di santificazione. S. Paolo favellando del
in generale, quanto la santificazione dell' atto della  loro  unione particolare. E come l' unione maritale non è che una
delle persone, perciò essa non può che aggiunger  loro  un grado di santità speciale e grazia, ove le persone
come le sue parole possano ricevere il significato che noi  loro  attribuiamo. Egli scrive a' Vescovi di Sicilia, che il dì
e ordinarii ministri di questo Sacramento (6); tuttavia era  loro  ordinato di aspettare la venuta piena e solenne del Santo
siate rivestiti dall' alto di fortezza« (7) » venendo così  loro  a dire: sostenete però a esercitare questo vostro grande
in sè la grazia triniforme, sono confermati da essa nella  loro  fede e unione con Cristo; ma quelli che non sono ancora
che per la virtù del sangue del Redentore comunica  loro  lo Spirito. Per indicare i primi, usa S. Giovanni, secondo
tolta da' re d' Oriente, che facevano servire di  loro  sgabello il dorso de' principi captivati in battaglia e
si assomigliano gli uomini non rigenerati che servono colla  loro  soggezione alla maestà di Dio. Si consideri che sarebbe
Conciossiachè il martirio e il voto del Battesimo non hanno  loro  effetto fino a tanto che l' uomo vive; giacchè fino che
questi effetti successivi, che escono tutti come da  loro  radice dall' effetto primo ed essenziale del Battesimo, la
quasi medicina all' umana infermità. Tutti e due ne'  loro  effetti influiscono anche sul corpo, o certo sulle potenze
modi adunque il Verbo imprime sè stesso nell' anime, dando  loro  a vedere la propria luce divina rifulgente nel suo aspetto,
dell' agnello, di cui tinsero gli Ebrei le imposte delle  loro  case, serve ai Padri di figura tanto del carattere del
hanno altra; e tuttavia la Chiesa riconosce per valido il  loro  rito della Confermazione. Dunque o la Chiesa erra, o l'
che rende presontuosi ben sovente i dotti, e che insegna  loro  a sorridere delle opinioni più rispettabili. Io mi accosto
essi ricevere lo Spirito Santo senza Sacramento mandandol  loro  Cristo dal cielo, come non poterono ricevere la grazia del
della vita, avrebbero ricevuto immediatamente nell' anima  loro  il Verbo e lo Spirito; e gli altri fedeli avrebbero
al presentarsi che facevano a Cristo gl' infermi non diceva  loro  tostochè vedeva in essi la fede e la contrizione: « i tuoi
contrizione: « i tuoi peccati ti sono rimessi«, » senza far  loro  parola di Battesimo? (2) e se i peccati loro eran rimessi
» senza far loro parola di Battesimo? (2) e se i peccati  loro  eran rimessi avevano già ottenuto l' effetto del Battesimo
a voi« dico enim vobis , annunzia che egli vuole comunicar  loro  qualche gran cosa. Il regno di Dio poi consiste
trasferisce all' operazione della sua carne« (2) » cioè dà  loro  l' atto o la natura della propria carne: il che è appunto
accidenti, e però gli accidenti non sarebbero senza il  loro  soggetto, contro a quello che definì il Concilio di
ch' egli non è puro spirito ma anche vero corpo. Egli avea  loro  mostrate le cicatrici delle sue piaghe, e fattele loro
avea loro mostrate le cicatrici delle sue piaghe, e fattele  loro  toccare, ma essi tuttavia non credevano: a convincerli ch'
La visibilità e la solidità di questo corpo l' aveva già  loro  provata facendosi vedere e toccare. Se il cibo da lui preso
la prova non era tampoco maggiore del mostramento fatto  loro  delle cicatrici, e del toccamento di quelle ch' essi avean
e del toccamento di quelle ch' essi avean fatto. Ma volea  loro  mostrare, che il suo corpo era atto anche alle funzioni
della propria vita. Per questo fine egli volle mangiare in  loro  presenza. Se il cibo non si fosse cangiato nelle carni di
un dire che aveva ricevuto dentro di sè Cristo glorioso, a  loro  principio e fonte di ogni potestà e d' ogni bene; perocchè
Sicchè con quelle parole Pietro mostrava qual Cristo erasi  loro  comunicato, qual potere era il suo, qual dignità, qual
giovino a qualche uso, nè sieno inutili: sebben l' uso  loro  sia d' un modo, di cui non possiam avere esperienza, e
in un senso materialmente vero, che il pane Eucaristico che  loro  dava era quel suo corpo che avrebbe patito. O pure si
adunque che compongono il corpo non sono il corpo; la  loro  identità non è l' identità del corpo. Ma quando delle
della materia hanno subito cangiamento, la stessa essenza  loro  è trasmutata, essendosi resa viva: il quale elevamento all'
lui; di che avviene che non mi assicuro nè manco d' imputar  loro  risolutamente l' accennata sentenza. La quale, avendo noi
il vino non rimane ugualmente annichilato, sebbene dopo la  loro  annichilazione continui l' agente nell' operare? che fa mai
alle altre si succedono, sono più gli agenti, più i modi  loro  di operare e le disposizioni nelle quali operano. Non può
rimarrebbe il senso della medesima gravitante sopra il  loro  sistema. Il Bellarmino afferma che il pane perisce
sue creature? giacchè egli sottrarebbe ad esse l' intimo  loro  essere, che è quanto dire tutto ciò che sono? Nel
nel corpo di Cristo, l' adduzione; le quali senza un nesso  loro  intrinseco e fisico non si congiungono se non per una
e due queste mutazioni insieme prese si trova; perocchè nel  loro  esser fisico sono al tutto separate, come dicevamo, e non
non [si] saprebbe spiegare come potessero avere la  loro  chiara verità tante altre maniere di dire consecrate dalla
al pane il quale cessa del tutto di essere? e che costava  loro  ad adoperare queste ultime parole almeno qualche volta, che
non avrebbero dato cagion di errare, se tale fosse stato il  loro  avviso? 3. Simiglianti alle indicate sono le maniere di
ma non posso all' opposto formarmi alcuna idea di una  loro  santificazione quando essi sono distrutti, e sono distrutti
distrutti, e sono distrutti prima che sia addotto Cristo in  loro  luogo, di maniera che essi non toccano Cristo, nè sono
quello che involge le particelle del cibo, comunicando  loro  sè stesso e rendendole suo proprio corpo. Ora essendo
identico principio ad unificare le parti e a costituire la  loro  unità base dell' identità del loro complesso; egli è
parti e a costituire la loro unità base dell' identità del  loro  complesso; egli è evidente che le parti possono crescere e
tuttavia è da sapersi che queste unità non sono uguali nei  loro  elementi ma solo nel loro risultato; sicchè l' unità che ne
queste unità non sono uguali nei loro elementi ma solo nel  loro  risultato; sicchè l' unità che ne risulta è uguale nella
opposto [gli avversari] di mostrare nella conversione da  loro  descritta i caratteri sopraccennati di una conversione
verrò a convincere gli avversarii di rinunziare al  loro  tentativo. E a far ciò mi basterà osservare. 1. Che il
due azioni si ravvisano ne' corpi sì come sono nello stato  loro  naturale; ma l' azione però del corpo sopra il nostro
illuminando gli uomini ciechi a conoscere Iddio, e donando  loro  i mezzi co' quali sollevarsi all' eternal beatitudine,
ragionare, quanti erano i nodi che vi rinvenivano al  loro  debol pensiero insolubili. L' uomo in una parola ristretto
negarono in pari tempo colle parole e co' concetti  loro  il peccato d' origine. Furono condannati dalla Chiesa; e
che la Chiesa definì esplicitamente il vero, e dannò quella  loro  dottrina, la coscienza del delitto che comettevano,
rimanendo pertinaci in tale errore, non potea più  loro  mancare. Ma il dogma del peccato d' origine non ebbe solo a
Di che ben può dirsi, che l' emulazione che mostraron fra  loro  queste Scuole fosse una cotal gara a chi meglio evitasse
Scuole cristiane; rifiutandosi queste di riconoscere per  loro  seguaci coloro che eccedono di sì grave foggia. Perocchè
pelagiana diversa, il che può escusare davanti a Dio le  loro  persone, non può migliorare la condizione della loro
Dio le loro persone, non può migliorare la condizione della  loro  sentenza. Nel che si osservi, che le menti degli uomini per
che si osservi, che le menti degli uomini per la naturale  loro  limitazione ed infermità, mantengono anco nelle cose
che cedono alla naturale pendenza dell' inferma e breve  loro  ragione, anche quando questa li preme e sollecita a
solamente per la grazia che usciva da lui, non pe' meriti  loro  (2). L' opinione che attribuiva la creazione del mondo, ed
a quelli che non sono pervenuti ancora al libero uso delle  loro  potenze e con essa li santifica, come avviene co'
assoluto che tutti gli uomini pregassero Iddio di rimettere  loro  i debiti, o di non abbandonarli alla tentazione, ma
di tali demonii ed anime dannate è prodotto dall' attuale  loro  libero arbitrio; dunque non sono costretti di stare in un
sono costretti di stare in un tale stato, ma col medesimo  loro  libero arbitrio possono abbandonare il peccato. Indi l'
gratuitamente, ma secondo i meriti colle proprie naturali  loro  forze ottenuti, che è il primo de' tre principali errori
giunti all' uso della riflessione ed all' esercizio della  loro  libertà, si leggano da Dio santificati, poniamo, un S.
sicchè, disconosciuta quella e osservata sol questa, parve  loro  assurdo che dar si potesse peccato dove non era libertà,
natura irrazionale e la volontà. L' errore dunque della  loro  mente, che li travolse nell' eresia si fu non aver
razionale, avente cioè ragione e volontà: intralasciato nel  loro  calcolo questo elemento, dovettero rovesciare
avvertire che essendo tali quattro punti intimamente tra  loro  connessi, non se ne può rigorosamente e al tutto separare
furono due, che, denominate dai più celebri e più noti  loro  autori e fautori, furono dette Pelagianismo, condannato da
che queste due schiere opposte di eretici agitarono tra  loro  e coi dottori della Chiesa cattolica, era la diversa
forme di cui possano rivestirsi, cioè che li colpisca nella  loro  essenza, e non solamente in qualche loro espressione
li colpisca nella loro essenza, e non solamente in qualche  loro  espressione verbale, o forma particolare, a cagione
o forma particolare, a cagione specialmente dell' indole  loro  sottile e sofistica. Al qual fine si avrà presente la
ancorchè vestito di parole e frasi cattoliche, ma che nel  loro  contesto non nascondono meno per questo un senso eretico o
accompagnati o coperti con tali espressioni, che alla  loro  onesta apparenza ingannarono i giudici stessi. Di che per
cosa ingiusta che i bambini fossero puniti senza attuale  loro  demerito. Ma la Chiesa cattolica insegna tutto il
bene o il male, vengono pure in possesso del medesimo e le  loro  azioni hanno una moralità d' altra forma, poichè dell'
. Ma poichè anche la natura e l' arte hanno un  loro  fine, non solo la volontà, perciò distingue tre generi di
consiste in anteporre le cose che vanno anteposte pel  loro  pregio o dignità a quelle che vanno posposte, e però a
morranno nell' atto del peccato, ma nell' abito che resta  loro  infisso. Laonde vanno sanamente intesi que' luoghi de'
S. Agostino un argomento contro i Pelagiani per dimostrar  loro  il peccato originale, ove dice: [...OMISSIS...] . Si apre
ha ragione di peccato ne' bambini è una deviazione della  loro  volontà dalla legge eterna, ossia dal fine dell' umana
come incolparli di una cosa di cui non era causa il  loro  libero arbitrio, incolpando gli altri gli stessi bambini
il peccato originale è subìto da' posteri senza che la  loro  libera volontà vi concorra, perciò anche il rimedio al
concorra, perciò anche il rimedio al medesimo è dato senza  loro  libera volontà (3). La Chiesa dunque riconosce colla
1690. Ora se il peccato originale ne' bambini fosse  loro  colpa, cioè fosse peccato commesso dalla loro libera
bambini fosse loro colpa, cioè fosse peccato commesso dalla  loro  libera volontà, le conseguenze di esso (almeno quando
di cui si abusò cotanto anche di poi (1). Che cosa rispose  loro  Agostino? Che conveniva distinguere due specie di peccato,
ad intenderla, e gioverà che ci facciamo ad esaminare le  loro  obbiezioni. Costoro adunque per riconfondere di novo il
in essi colla colpa; ma negli agenti morali cioè nei  loro  atti volontarii il male, il peccato e la colpa s'
atti liberi , non solo apparisce dal contesto, attribuendo  loro  lode e colpa e avendo poche linee avanti già spiegato in
volontari : il peccato da lor contratto non è un atto della  loro  volontà, ma è un abito della medesima contratto per via di
alcun atto di sua libera volontà, il che non si potrebbe  loro  dimostrare se si trattasse di una colpa: ai Giansenisti del
che segue. Tutti gli argomenti dei Pelagiani a favore della  loro  eresia come a capo e principio si riducono al seguente:« Il
trasgredì il divino precetto, avrebbero anch' esse dato il  loro  consenso? Infatti i teologi chiamano intenzione
a consentire nel male stesso, nel quale consentì il  loro  padre prima di generarli? Delle cose contingenti e molto
di Adamo, acciocchè fossero imputati a' suoi figliuoli i  loro  atti non liberi: o piuttosto quel patto, se si potesse
della giustizia e ingiustizia dei posteri di Adamo, senza  loro  intervento e senza che nè pure esistessero: e ne
padre in virtù di un solo atto di questo, senza alcuna  loro  partecipazione: quando, se Iddio potesse fare un contratto
simile, per la sua infinita bontà, non potrebbe farlo che a  loro  favore e vantaggio. E dato, per supposizione impossibile,
o d' ingiustizia de' posteri di Adamo, e quindi la  loro  eterna sorte, sarebbe stata esposta ad una specie di giuoco
dalla parte degli stessi discendenti, volendo attribuir  loro  non esistenti ancora un assenso interpretativo, giacchè
di una persona umana possa mettersi in essere, non da una  loro  propria azione o passione, ma dall' azione di un' altra
che essi in sè stessi non hanno peccato alcuno, ma che  loro  viene imputato l' altrui peccato, pel buon volere di altri,
obbligarono, in caso che Adamo avesse peccato, di imputar  loro  questo peccato!«. 50. E non meglio, per quanto io vedo,
dall' un de' quali possano dimostrare ai Cattolici la  loro  perfetta ortodossia nell' ammettere il peccato originale,
e a dimostrarsi conforme alla ragione, si possa risparmiar  loro  quello che S. Agostino diceva a Giuliano: « Si potes,
restati privi della grazia, che posto il decreto di Dio era  loro  dovuta: e però questa mancanza di grazia in essi non è
oggetto dell' ira e dell' indignazione di Dio, parlano  loro  in questo modo:« Non c' è la menoma repugnanza colla
Per questo peccato altro non s' intende se non che viene  loro  tolto quello che non è per sè stesso dovuto alla loro
viene loro tolto quello che non è per sè stesso dovuto alla  loro  natura: la natura l' hanno tutta senza lesione o ferita di
del padre Adamo debba passare ai posteri, e così sia  loro  dovuta l' una o l' altro, non è un decreto condizionato, se
non volerla dare a' discendenti di Adamo, ma che l' avrebbe  loro  data se Adamo non avesse peccato, sapendo già egli che
credono di trovare il saldo fondamento di un tale  loro  sistema nelle proposizioni condannate in Baio e in
una cosa appartenente alla natura stessa dell' uomo«.  Loro  si può facilmente rispondere, che Iddio con un suo decreto
e a dir vero con poca sincerità, come favorevole alla  loro  opinione, insegna e dimostra apertamente, che il peccato
i bambini, dalla qual privazione provengono tutti gli altri  loro  mali, costituisca la stessa materia dell' imputazione, lo
di Dio, conveniva che la ragione per la quale negava  loro  la grazia santificante conferita alla natura umana in
alcuna promessa: essi non conoscono quando nascono, che  loro  sia fatta promessa acuna, nè sono in caso di accettare la
nuovo Testamento o patto si fa coi credenti, i quali colla  loro  fede accettano le promesse di Cristo, e lo stesso
del proposito fatto a principio da Dio di conferir  loro  la grazia, quando il loro stipite avesse conservata la
a principio da Dio di conferir loro la grazia, quando il  loro  stipite avesse conservata la giustizia, qual è il titolo al
che si suppone in essi, pel quale la grazia sarebbe stata  loro  dovuta? Converrà dunque ricorrere a un patto fatto da Dio
economia del Creatore, ma che la grazia sarebbe  loro  stata dovuta in modo che essi ne avessero avuto un vero
sotto precetto di ubbidienza, d' accusar d' eresia i  loro  sostenitori. Tali proposizioni baiane dunque nulla provano,
gli sono aggiunti in modo accidentale, e il quanto della  loro  entità e bontà, onde può eleggere fra essi. L' oggetto all'
ma la volontà stessa distingue e crea i finiti, e dà  loro  l' entità reale e ciò che hanno di bene: onde il bene degli
esistente è il padre che per via di generazione comunica  loro  la natura umana, e la comunica quale la ha in sè stesso,
mute senza poter portare alla piramide della scienza il  loro  tributo. Come potremmo dunque pretendere di conoscere in
di lavoro che Dio ci dava. È dunque necessario che il  loro  sviluppo sia promosso e aiutato; il loro esercizio protetto
necessario che il loro sviluppo sia promosso e aiutato; il  loro  esercizio protetto e libero. Senza libertà voi non potete
i nessi naturali, per mezzo de' quali può discoprirsi la  loro  unità, e comporsi di tutti quel tutto organico che si
solo allora che ne scòrsero il bisogno all' intento delle  loro  speculazioni. Con queste cercano da principio d' intendere
accosto l' una dell' altra, ma connesse moltiplicemente tra  loro  e vincolate. Indi, riandando le diverse entità per
il catalogo, si vedono obbligati di percorrerle pe'  loro  nessi, quasi per altrettante viuzze che conducono il
le prime differenze che s' osservavano in esse era il  loro  numero, essendo questo, come dicevamo, facilissimo ad
elementi di cui risultano, costituiva una differenza tra  loro  così fatta, che anche per essa sola si potevano sovente
proprietà di dar finimento alle cose; nel due quella della  loro  moltiplicazione indefinita; nel tre quella di rappresentare
i quali finalmente l' inquisizione filosofica dimette nella  loro  indeterminazione, non potendo essa più trovare alcun numero
riserbiamo a mostrare altrove come i Pitagorici traessero i  loro  due principii, il finiente e l' indefinito , da tradizioni
In generale i Pitagorici, di mano in mano che applicavano i  loro  due principii a diversi generi di cose esistenti e in esse
generi di cose esistenti e in esse le riscontravano, davano  loro  un altro nome; e così nacquero quelle categorie, o
che altro numero, niuna ragione intrinseca si vede nella  loro  deduzione, ma sembra essersi scelto questo numero per l'
essi facevano violenza alla natura, per farla ubbidire al  loro  sistema numerico (1). La prima coppia adunque, il finimento
fosse moto e quiete », come insegnavano i Pitagorici co'  loro  due principŒ. Alla rettezza e stortezza delle linee si
dovendo anch' essi avere l' unità e l' esistenza come  loro  elementi, essendo queste condizioni senza le quali non si
anche le figure geometriche, è conseguente che avessero il  loro  indefinito e il loro finimento: e anche in questi per la
è conseguente che avessero il loro indefinito e il  loro  finimento: e anche in questi per la stessa ragione si
essendo nell' uno tutto, ricevono da quest' uno tutto la  loro  stabilità, perchè sono in esso come uno nell' uno; ma l'
pensiero all' uno, poichè si vede che la condizione della  loro  esistenza è che sieno uno. Sotto questo aspetto dunque l'
sia per unire, sia per dividere più cose, se non applica  loro  un' idea comune «( Ideol. , 1.0 7 1.7) ». Il che prova di
alla mente, e però un certo confronto che le distingue tra  loro  e non le lasci confondere) (1), non si può intendere se non
l' uno è in altro o negli altri, intanto tocca gli altri,  loro  aderisce. Se quest' altro si deve intendere, come l'
possono essere maggiori e minori assolutamente, cioè per le  loro  proprie essenze [...OMISSIS...] : e in quanto manca loro
le loro proprie essenze [...OMISSIS...] : e in quanto manca  loro  una piccolezza e una grandezza assoluta, in tanto l' uno
le cose e per l' uno, la differenza aritmetica dell' età  loro  rimane la stessa. Ma se si considera la proporzione
colla mente dall' ente si concepisce come una cotale  loro  attività o movimento. Così si moltiplica l' essenza e ne
sè differenze e ha specie, e si predica delle specie come  loro  quiddità comune. [...OMISSIS...] L' uno dunque non si
ciascun individuo, e non produce di sè nè ammette in sè le  loro  differenze. Un' altra proprietà del genere si è che egli
dunque tutte le cose dall' uno, e in esso tendendo come in  loro  bene (4), l' uno è principio e fine de' generi, ma niuno di
Licopolitano, che confutò co' suoi scritti alcuni dei  loro  errori (1). Ma il principio del suo sistema è somigliante:
ben dimostrano che la ragione protestava in essi contro il  loro  sistema. A ragion d' esempio Plotino non può concepir l'
possibilità di concepire ciò che vogliono e d' esprimere i  loro  pretesi concetti in parole. Onde come, quando Plotino parla
queste cinque idee generiche come cose reali, cioè a dar  loro  anche un' esistenza subiettiva, altrimenti si rimarrebbero
sieno più, se non c' è un subietto unico che ne contenga la  loro  pluralità, e che sia da questa diverso, nè un subietto può
al che non giunse, qual poi sarebbe il principio della  loro  moltiplicazione? Questo non può essere, come noi abbiamo
realità; ma in tal caso, questa sta di fronte alle idee da  loro  originalmente indipendente, e non può venire, come la fa
dalle idee stesse già moltiplicate fino all' ultime  loro  specie. Onde anche per questa ragione si prova assurdo che
i filosofi entusiasti e imaginosi, i quali vogliono colla  loro  oscurità e misticismo imporre al pubblico, e captivarlo al
oscurità e misticismo imporre al pubblico, e captivarlo al  loro  carro trionfale; 5 Ma invano: il pensatore trova facilmente
del sistema rimane sempre fuori del sistema; il che toglie  loro  l' esser sistemi. Così Plotino che descrive l' uscita di
vanno compartite in diverse cerchie, secondo i gradi della  loro  eccellenza: le cerchie si allargano secondo l' imperfezione
Quest' è forse difetto generale de' discepoli, i quali da'  loro  maestri si contentano di t“rre le conclusioni
di t“rre le conclusioni alleggerendosi della fatica de'  loro  ragionamenti, supponendo quelle provate: e così poscia si
sarebbe un andare troppo manifestamente contro il  loro  intento, che è quello di filosofare delle altissime cose.
uno. Se poi i molti si considerano ad un tempo nell' unico  loro  complesso e negl' individui che il formano; allora la
accorgersi di questa triplice classificazione, e però le  loro  categorie altro non furono che certe classi, nelle quali l'
», i quali risolvono gli argomenti nelle legittime  loro  forme sillogistiche, e si dividono in priori e posteriori .
altro, i concetti significati da quel nome hanno sempre tra  loro  qualche ordine o rispetto; e lo stesso esempio che arreca
classi: I Quelli, la cui denominazione comune esprime varie  loro  relazioni di dipendenza con uno stesso oggetto a cui
per cagione della ugual proporzione che ha ad essi ciò che  loro  s' attribuisce. Così quando diciamo il piè dell' uomo, e il
il volto, le mani od i piedi. Ma quelle cose che di natura  loro  s' intende dover appartenere all' essere assoluto, queste
non può ancora Aristotele contemplarli così semplici nella  loro  oggettività (1): li considera dunque come subietti di cui
l' essere dall' atto della predicazione, e questo assegna  loro  un luogo elevato simile a quello che avea destinato loro
loro un luogo elevato simile a quello che avea destinato  loro  Platone. Se dunque si considerano le Categorie come
soli sussistono: quindi i suoi universali doveano essere di  loro  natura predicabili , chè solo per via di predicazione le
inclinano l' uno all' altro, o hanno azione o passione tra  loro  (3). Quindi è che talora la relazione reale è d' una parte
fuori della mente e di entità di ragione lavorate e messe  loro  intorno quasi come una rete dalle operazioni diverse dall'
una cosa ad un' altra, trattandosi di cose non ordinate tra  loro  per via di nessi reali attivi o passivi; IV Comporre ciò
valore oggettivo in sè stessi, ma se l' uomo conosce la  loro  falsità, o ipoteticità, con ciò stesso sfugge all' errore,
tutte quelle distinzioni dell' ente, che non hanno per  loro  fondamento il linguaggio, nè le operazioni subiettive della
che pigliandola come fu intesa dagli scoliasti greci, e da'  loro  discepoli gli Scolastici. Partendo dunque dal principio che
i generi minori e le specie, e queste sottostanno come  loro  materia. Le Categorie dunque non appartengono alla materia
suoi dieci generi, e avrebbe ridotto questi a quella come a  loro  sommo ed unico genere, se così si vuol chiamare, perchè
predicare le particolari specie di enti, nel qual caso il  loro  numero dovrebbe crescere pressochè all' infinito; ma sì
Affine adunque d' intendere i predicamenti, giova aggiunger  loro  il verbo essere che esprima la forma della predicazione,
o l' accidente (1). Questi predicabili o ricevono le  loro  determinazioni da questi quattro predicabili (2). Per
de' sensisti: ai sensi essi credono ciecamente: le  loro  deposizioni sono le sole oggettive, come espressamente dice
dell' uomo; Non meno il senso che l' intelligenza hanno dei  loro  proprŒ termini, cioè il senso ha i termini sensibili, l'
cercare altronde l' origine degli oggetti ideali, e de'  loro  eccelsi attributi. Io ho già citato altrove questo passo
a questa dottrina siano inclinati gli uomini, perchè la  loro  attenzione è assorbita, quasi direi, dai corpi e dai loro
loro attenzione è assorbita, quasi direi, dai corpi e dai  loro  fenomeni; tuttavia non lice ad un filosofo procedere così
filosofica, discoprendo i vizŒ di questa teoria nella  loro  radice, dopo avere svelati quelli che giaciono ne'
il prendere la generalità propria de' concetti per una  loro  moltiplicità. Generalità e moltiplicità sono cose non solo
ma tutti hanno la stessa relazione col concetto come col  loro  tipo comune. La pluralità dunque non è nel concetto, ma è
individui, e questa relazione consiste nell' essere egli la  loro  comune intelligibilità. Sono adunque affatto erronee le
tutti i corpi, tuttavia non si possono mica conoscere le  loro  differenze, nè distinguere un corpo dall' altro: perocchè a
si sono tratte fuori tutte le qualità de' giudizŒ, la  loro  classificazione è compiuta. Altro è la classificazione de'
classificazioni de' giudizŒ, risulta quanto esse, come  loro  legittime figliuole, devano essere manchevoli. Riporteremo
veramente giudizŒ , nulla provano sulla reale esistenza dei  loro  oggetti; prende audacemente a dimostrare, che la ragione
sofisticatrice e lor degnissima madre essi debbono la  loro  esistenza e la loro coltura! Quale ingratitudine non usano
e lor degnissima madre essi debbono la loro esistenza e la  loro  coltura! Quale ingratitudine non usano i sofisti colla
consiste in conservare appunto al mondo i sofisti, e dar  loro  quella cultura per la quale conoscendo di essere da essa
non mostrino d' aver in sè stessi le condizioni della  loro  esistenza, tuttavia non si può dire per questo, che essi
incondizionati!! Ma dove dunque si troverà questa  loro  necessità, e incondizionalità, se non si trova nella loro
loro necessità, e incondizionalità, se non si trova nella  loro  idea? Se l' idea di essi non ce la presenta, conviene
un oggetto senza le condizioni della sensitività, mancando  loro  le condizioni della realità oggettiva e non trovandosi in
lontane dalla realità oggettiva; perocchè esse hanno per  loro  immediato oggetto i concetti, ai quali cercano di dare
di porgere oggetti reali , mentre tutto il mondo non dà  loro  altra virtù ed officio che di porgere oggetti verissimi sì,
positive) non poteano esser date dall' idea che serve  loro  di fondamento, ma dalla sensitività stessa. Con questo
della ragion sufficiente , i filosofi tedeschi lavorarono i  loro  sistemi da Kant fino a Hegel. Kant imbevuto del sensismo
suppone, che la stella polare, a cui affidano il corso de'  loro  ragionamenti, è il principio della ragion sufficiente .
validità ed efficacia è condizionato il valore di tutti i  loro  ragionari. Peccano adunque tutte queste filosofie di
in generale, è da fermare questo principio, che « il  loro  intento si è quello di dare una ragione sufficiente di
sufficiente; giacchè, se lo facessero, mancherebbero al  loro  intento, e sarebbero in contraddizione seco stessi. Fichte
consultare puramente la coscienza, questa stessa avrebbe  loro  data la prova della sua erroneità. La coscienza infatti
IO ha una relazione con tutti gli oggetti, ma che non ha la  loro  natura, che anzi la natura degli altri oggetti è
che ho di tutte queste cose, che mi fa conoscere la  loro  differenza, e m' attesta, che l' essenza del cavallo, o
l' intelligente e gli enti da lui intesi; i quali hanno un  loro  modo d' INESISTERE NELL' INTELLIGENTE senza punto
che non possono essere vere , ve lo dicono sulla fede della  loro  parola, ve lo dicono a priori; anzi vi accertano che sono
l' uno coll' altro gli assurdi più contrari. Perocchè nei  loro  autori si scorge un gran potere di logica in rendere
E` perito per sempre, come quegli animali che generando de'  loro  simili muoiono nell' atto della generazione. Mentre adunque
ASSOLUTO e INFINITO. Veramente chi ha coscienza (presso di  loro  sarebbe l' Io empirico) è qualche cosa di più di quello che
è qualche cosa di più di quello che non ne ha. Ma il  loro  assoluto, il loro infinito, il loro DIO, non ha coscienza,
di più di quello che non ne ha. Ma il loro assoluto, il  loro  infinito, il loro DIO, non ha coscienza, sì va
che non ne ha. Ma il loro assoluto, il loro infinito, il  loro  DIO, non ha coscienza, sì va travagliandosi per cavarla
certi fanciulli nascono orfani di padre, e non compare  loro  più la madre, morta nel darli alla luce? 3 Perchè l' Io non
da una continua sostituzione di concetti gli oscuri  loro  sistemi: ciascuno de' concetti, di cui fanno uso, sarebbe
ma, scambiati gli uni per gli altri, mescolano insieme la  loro  fecondità per modo che ne riesca un viluppo sottilissimo e
adunque, trattandosi di enti contingenti, si conosce non la  loro  essenza eterna e necessaria, ond' hanno il nome di enti; ma
eterna e necessaria, ond' hanno il nome di enti; ma il  loro  atto contingente, la loro realità: in una parola non ciò
ond' hanno il nome di enti; ma il loro atto contingente, la  loro  realità: in una parola non ciò che sono di diritto, per
a' filosofi della scuola tedesca. Ogni qualvolta vien  loro  fra i piedi qualche cosa che gl' imbarazza, se ne
col soggetto; imponendo così alla natura quelle leggi, che  loro  detta il non sapere. Dopo la pubblicazione del « Nuovo
degli esseri, ed a produrre a sè stesso gl' ideali delle  loro  perfezioni; certo, dee suscitarsi in esso il desiderio di
ulteriore: ma le determinazioni che non abbiano per  loro  fondamento una ragione , sono cieche: la volontà stessa di
Nè pure avrebbe errato, se raffrontando le cose reali colle  loro  essenze ideali ne avesse predicata l' identità d' essenza.
un soggetto intellettivo, qual condizione ontologica della  loro  esistenza; e così assegnare un nuovo caso di quel
a' soggetti reali e non alle idee. Nè alle idee o al  loro  sviluppo (quantunque le idee non abbiano un loro proprio
idee o al loro sviluppo (quantunque le idee non abbiano un  loro  proprio sviluppo) appartiene la libertà (dell' uomo) che è
col pensiero dentro l' idea, onde altro non è che un  loro  creato, una finzione della loro attivissima immaginazione
onde altro non è che un loro creato, una finzione della  loro  attivissima immaginazione filosofica. L' esempio che
ragione del perchè la dovesse andar così, nè mostravano le  loro  credenziali che li dichiarassero atti ad eseguire tale e
de' suoi maestri: parte perchè ciò che abbiam detto a  loro  riguardo vale in buona parte anche per lui; parte perchè ci
dall' oggetto intuìto: laonde i seguaci di Hegel lodano il  loro  maestro di una logica rigorosa, e non può negarsi che egli
e reale; cosa ed idea; le quali nozioni differiscono tra  loro  essenzialmente: nè contro le nature delle cose possono
determinazioni dell' essere. Niente affatto: anzi è la  loro  negazione. 5 Si confonde l' indeterminatezza coll'
questa. Finalmente osserveremo, che l' uno, il vario, ed il  loro  nesso posto dall' autore dell' eclettismo francese, come le
santificarli; e 2 a quello di regolare l' esercizio della  loro  carità secondo lo spirito dell' Istituto. All' uno e all'
anche più umili e contrarie all' amor proprio, comandate  loro  all' occasione offerta dalla Provvidenza, nelle quali essi
dal mostrare poca stima di essi, o dal biasimare la  loro  condotta, e specialmente le innocenti loro ricreazioni. A
dal biasimare la loro condotta, e specialmente le innocenti  loro  ricreazioni. A questo fine di non porre un muro di
A questo fine di non porre un muro di separazione fra  loro  e noi, io amerei, che voi otteneste da Monsignore la grazia
distrutta. Ma Iddio infuse nei Santi tutti il lume che fece  loro  vedere una perfezione ineffabile consistere non nel
persone ubbidienti, umili e mansuete, egli il reputa a  loro  merito, e il fa materia di celeste rimunerazione. E tenendo
de' membri della Società, come anche il frutto delle  loro  fatiche, potete ben credere che mi è di grandissimo dolore
dai Vescovi, cioè che non potesse far nulla senza la  loro  chiamata o il loro consenso; positivamente , cioè quando si
cioè che non potesse far nulla senza la loro chiamata o il  loro  consenso; positivamente , cioè quando si trattasse di
con quanta facilità vengano questi distratti e stolti dalla  loro  santa vocazione. Io accordo pienamente che avendovi un
religiosa educazione, hanno tutti bevuto sino dalla  loro  gioventù lo stesso spirito, spirito che viene tramandato
convivano il più che sia possibile sotto gli occhi de'  loro  immediati Superiori . Da ciò apparisce che i membri di un
difficilmente potrebbero conservare lo spirito del  loro  Istituto, quando dovessero essere dispersi per la Diocesi
non tutti di un eguale spirito, ma anzi variatissimi fra di  loro  di pensare e di operare. Per questa ragione si è, che nella
ma primieramente essi convivono insieme, e nella  loro  Casa non si ammette ordinariamente nessun secolare.
di applicare alla Parrocchia uno o più membri delle  loro  Congregazioni, ma vogliono che la stessa congregazione sia
perciò sia immobilmente e per sempre affidata alle  loro  mani. In tal modo sono costituite (per quanto è a mia
arrecano; 3 con grandissima facilità tralignano dal  loro  spirito primitivo. Che se poi questa difficoltà nascente
anche questa sarà occasione per voi di merito, il comunicar  loro  della vostra costanza. Io, appena ebbi l' acerba notizia,
i giovinetti e ad operare efficacemente ed utilmente nel  loro  spirito, non v' ha che una sola e semplicissima forza, cioè
intelletto dei fanciulli la verità morale, conviene esporla  loro  con semplicità e con coerenza , non con ismancerie e con
giovinetti, circa la cura appunto di mantener diritta in  loro  la intenzione. Gli avvisi che loro diedi furono i seguenti:
di mantener diritta in loro la intenzione. Gli avvisi che  loro  diedi furono i seguenti: « Non sarà adoperato, a stimolare
della Chiesa. In luogo di prendere queste decisioni nella  loro  semplicità, come furono proferite, voi aggiungete loro
loro semplicità, come furono proferite, voi aggiungete  loro  coll' immaginazione una quantità di altre cose, che esse
di sedizione e rivolta dalla parte dei soggetti contro i  loro  sovrani ». Voi parimenti vi siete persuaso, che in quella
forza all' autorità pubblica che lo catturava, rispose  loro  delle parole sempre mai memorabili. Egli chiamolli a
alla sua difesa: fu un rimprovero ch' egli fece alla  loro  fede, quando disse loro, che se egli avesse voluto usare
perchè non proibisce ai cattolici irlandesi di difendere i  loro  diritti. Ma anche qui voi confondete due cause ben diverse.
Santa Sede non si divide dai popoli, quando anzi ella è il  loro  centro di unione: ella abbraccia egualmente e popoli e re,
anche ai soggetti, ogni qualvolta i Superiori rimettono al  loro  giudizio il modo di operare. Questo terzo segno del divino
fa sentire negli avvenimenti esterni e nel complesso delle  loro  circostanze. Conviene che questa voce sia da noi raccolta
Cristo, edificandoli col suo contegno e cooperando alla  loro  purificazione e perfezione, secondo lo spirito dell'
a Cristo ed al Padre, e che il Padre e Cristo, secondo il  loro  beneplacito, elevano, come dicevo, a loro ministro e l'
secondo il loro beneplacito, elevano, come dicevo, a  loro  ministro e l' adoperano a tutte quelle cose grandi a cui l'
Santi. Ecco alcuna di queste ragioni che hanno potenza col  loro  peso di annientare innumerabili ragioni secondarie, minute
come uomini che sono, non falla Iddio che permette il  loro  fallo, e son certo che lo permette pel mio massimo bene. I
fanno le mortificazioni comuni, pensando che nelle anime  loro  possono trovarsi infiniti tesori di grazie anco senza di
il voto e farei peccare i miei compagni condiscendendo alla  loro  imperfezione. E perciò vi prego e vi scongiuro, mio
prossimi, e quando non può farlo coll' opera, lo faccia  loro  col desiderio, colla compassione, coll' intercessione verso
altre mie opere per ridurre le questioni complicate ai  loro  semplici principŒ, abbia preso, come si suol dire, delle
di resistere fortemente, e di discoprire tutte le  loro  trame che vanno ancor tessendo continuamente contro l'
continuamente contro l' Istituto, e che io debbo dalle  loro  tenebre tirare in manifesta luce. Credo che io sono nelle
presenti circostanze obbligato a fare fronte, anche pel  loro  stesso bene. So che non farò nulla, e che le persecuzioni
seminario, dove questi ottimi sacerdoti ci accolsero colla  loro  solita cordialità. Non è però solo il darvi notizia del
stati essi peccabili; ma dobbiamo piuttosto attribuirli al  loro  zelo, e all' adempimento di quel precetto dello Spirito
Abbracciovi nella vivissima speranza che riceverete nel  loro  vero senso anche queste mie schiette parole, e non vorrete
di amare i vostri fratelli e di esser sollecito della  loro  e della vostra perfezione. Ma nello stesso tempo mi dite
voi, e non altramente », mostrando così di giudicare delle  loro  intenzioni, quando l' umiltà è il precetto di nostro Signor
di dissidio da parte vostra . Se gli altri non fanno il  loro  dovere, non vi affannate: affannatevi solo grandemente se
(Reg. Com. 24); quantunque se lo fanno, dobbiate essere  loro  grato; ma vi stia ben a cuore che i compagni comunichino i
22); e quando di questo vi sentirete allegrezza e verso di  loro  gratitudine, allora sarà segno che cominciate ad amare la
il giudizio dei savi e de' Superiori, punendo così la  loro  presunzione. Ah mio caro! I Santi diffidavano sempre di sè
divino, che son quelli che migliorano le anime ed assicuran  loro  l' eterna salvezza. Tutti questi beni, che mi rappresento
, e in essa (non nei proprii disegni) ripongono tutta la  loro  speranza. La Chiesa non ha da sperar altro che dalla
la morte coloro, che durante la vita non hanno amato il  loro  Creatore. Ma quelli che lo amarono, le anime buone e rette,
una parte questi stessi suffragi che rilevano l' efficacia  loro  dal sangue di Cristo, il cui merito è infinito, debbono
sante, piene di dignità perchè spose di Dio: la gloriosa  loro  destinazione è assicurata per sempre, non si tratta che d'
alla signora Duchessa ed ai suoi figliuoli; e di partecipar  loro  ad un tempo i sentimenti dell' umana mia condoglianza per
ardente, uno studio d' imitare in tutte le cose il divino  loro  Maestro: ecco a che si riducono le loro regole. Nessun'
le cose il divino loro Maestro: ecco a che si riducono le  loro  regole. Nessun' opera di carità è aliena dal loro Istituto:
le loro regole. Nessun' opera di carità è aliena dal  loro  Istituto: quella poi a cui attendono con più cura
di aiutar sempre le anime, che lo scelgono per unico  loro  bene, signore, maestro, esempio e sposo. A lui alzate le
applicarsi chi predica a' giovanetti, si è quello di far  loro  ben intendere la religione, che sol intesa è amabilissima
Inglesi e dai Francesi, si ricordassero finalmente dei  loro  padri, e la nostra ingegnosa gioventù, scosso il torpore e
definire come e fin dove le parti di essa siano tra  loro  coerenti ed atte a formare un solo tutto: se ce ne siano
all' intero sistema e quali siano: quali pure per la  loro  indeterminazione non si possano ridurre a concetti precisi:
entusiasmo, che la bellezza di quella luce suscitava nei  loro  animi, faceva tacere ogni critica. Appena si scorsero le
e la grandezza e l' importanza di queste, non meno che la  loro  difficoltà, restituirà sempre ad Aristotele un gran peso d'
i singolari prima di ricorrere agli universali come a  loro  similitudini (1) per renderli noti. Era dunque naturale che
e confessarono che gli individui si distinguevano per le  loro  essenze. Ma così furono presi nell' equivoco della parola
specie e non hanno altra esistenza che negli individui: la  loro  esistenza dunque è la realità di questi. Dove si vede il
che è l' essere reale , e dall' altra sono nelle cose colla  loro  realità (non potendo esserci altramente, essendo reali), e
mondo . Ma poichè queste stesse idee sono nelle cose colla  loro  realità, di maniera che sono il fondo e la materia delle
razionalisti non possono riconoscerne la differenza: ai  loro  occhi il lume soprannaturale è un lume falso, altro non è
mancando la materia intorno a cui pretendono lavorare col  loro  pensiero, cioè la realità di Dio , devono necessariamente
non suol essere tanto la causa, quanto l' effetto del  loro  misticismo. Ad ogni modo anche questi sono sempre perfetti
realità di Dio, per averne un' interiore esperienza. Il  loro  linguaggio tuttavia non si può intendere nè si può
la filosofia: mille problemi si presentano allo spirito: la  loro  diversa soluzione fa comparire una molteplicità di sistemi.
risolversi che le idee abbiano una maniera di essere tutta  loro  propria, interamente diversa da quella delle cose reali.
attivi ; 2 quello che colloca le idee nelle cose reali come  loro  forme o atti. E questo secondo sistema è in parte quello d'
Gli altri luoghi, dove sembra che Platone dia alle idee una  loro  propria attività, si devono intendere con cautela e
Il nominalismo e il concettualismo delle scuole ebbero il  loro  germe nello stesso realismo aristotelico . La prima
delle proprie idee: anzi nell' oscurità misteriosa delle  loro  locuzioni si piacevano d' involgere una pretesa sapienza
se gli scettici di questi tempi sembrano più acuti dei  loro  avversari, più dialettici, e abbiano conseguito una
che propagginavano dalle antiche filosofie e dalla  loro  degenerazione: ma non ci fu campo, nè tranquillità
da quei medici atei che tentarono d' attirare al  loro  materialismo il Petrarca (1), e più sù ancora (2) e più giù
averroismo ci dà gli epicurei di Firenze del secolo XIV coi  loro  successori (1); 3 la politica ; e dalla stessa filosofia
incaricano sul serio di rettificare e di ammoderare, colle  loro  discrete sentenze, quelle esorbitanze, quelle esagerazioni
ai re di Pergamo, che mandavano a caccia di libri per le  loro  biblioteche; il disordine nel quale probabilmente furono
non sono autentici, altri non autentici in tutte le  loro  parti), basta por mente alla maniera e al fine diverso in
le conseguenze: ma questa è la storia dei filosofi e dei  loro  speciali lavori e non ancora la storia dei sistemi. Il
lui posti in un modo indeterminato e imperfetto, o che la  loro  indeterminazione sia intrinseca agli stessi concetti della
averlo nessuno: l' hanno cioè tutti, se si considera che i  loro  sistemi, benchè diversi e contrari, giacciono virtualmente
piuttosto diversi che contrari; ma esaminato poi il  loro  valore nelle conseguenze che portano in seno, si scoprono
e razionale . L' ultimo risultato, a cui tendono di  loro  natura le diverse ricerche ed osservazioni che andremo
e di vocaboli equivoci che sopravvissero in tutta la  loro  ambiguità alla caduta dell' aristotelismo, esso avrà
ciascuno di questi individui » », è la causa formale della  loro  esistenza, è ciascuno di essi. Quindi domanda: « « l'
una parola nova che introduce: dice dunque, che è uguale la  loro  ragione , «logos», distinguendo la realità dalla ragione
una classe d' universali, inesistono le prime, come nelle  loro  specie, [...OMISSIS...] . Questa maniera, che si adatta
egli pone, che gli accidenti sieno nelle sostanze, come in  loro  subietto. Dall' essere essi nelle sostanze, argomenta che
egli colloca le sostanze singolari nelle specie, che danno  loro  la quiddità. Come dunque non deduce, secondo lo stesso
le specie , e poichè nominandosi le cose si nominano le  loro  essenze, quindi le cose tutte sono specie; [...OMISSIS...]
e ne' reali, sono nell' anima anche i reali indivisi dalla  loro  forma, il che nega Aristotele. Sembra piuttosto manifesto,
mondiali sono composte di materia e di forma, ma il  loro  essere sta nella forma (5), la materia poi, benchè non sia
una sola anima intellettiva completa. L' effetto della  loro  unione, quando la mente possibile abbia ricevuto le
come hanno più espressamente detto gli Scoliasti, e i  loro  successori, gli Scolastici. Ma che per via di similitudine
afferrata l' importanza di questa sentenza che usciva  loro  di bocca, ed avessero distinto accuratamente l' essere
accuratamente l' essere dalla maniera di essere , che nel  loro  linguaggio si confondono, avessero veduto che l' essere può
, e la parola forma è tolta dall' intelletto e a  loro  applicata, ma in esse veramente, in quanto sono fuori della
del sano, non osa poi dire, con egual franchezza, che sono  loro  atto , ma « « come atto, [...OMISSIS...] » ». E crede
dicendo che tutti gli atti sussistono nella materia come in  loro  subietto (giacchè nega che l' anima sia subietto), viene a
così, che i sensibili soggiacciono ai pensieri, come  loro  materia e condizione. In questa maniera si salva dall'
di Padova, Pomponazio co' suoi discepoli, fondavano il  loro  argomento principalmente sopra una sentenza che ricorre
i Sensisti credono d' attirare a sè Aristotele, svanisce  loro  in mano anche per un altro modo, solo che si consideri ciò
sostanze prime, delle quali si predicano le specie come del  loro  subietto (5). Avendo dunque detto che l' anima rispetto al
in atto, e sono eterne appunto perchè sono in atto per  loro  propria essenza, [...OMISSIS...] . Dice in appresso che
anima il rudimento è nella vita de' generanti ossia nel  loro  seme, onde così ne descrive lo sviluppo. [...OMISSIS...] .
non sono sempre, perchè queste si cangiano e perdono i  loro  atti, e ne prendono altri, che rispondono ad altre specie:
l' ingenerabilità e l' incorruttibilità e quindi l' altre  loro  doti. Altrove suddivide il falso delle cose, che ammettono
solo il nome), la quale non è le cose, essendo queste per  loro  essenza singolari, e quella per sua essenza universale , e
intellettiva la facoltà di separare nelle cose reali la  loro  specie dalla materia, e così separata in esse contemplarla.
ragione, che quelle idee, essendo pienamente separate per  loro  natura, non sono l' essenza di questi, e però, intendendo
delle idee o specie delle cose, nè l' immutabile ed eterna  loro  natura, ma unicamente l' essere state separate e dissociate
si possa avere scienza, e un fermo ragionamento, ma solo il  loro  essere separato da' reali. Socrate, dice in un altro luogo,
cose che si chiamano collo stesso nome, e la ragione della  loro  essenza è la stessa, [...OMISSIS...] equivoche ossia
altra ragione d' essenza, laddove i sensibili fossero tra  loro  uguali secondo la stessa ragione d' essenza: e questo solo
si predicano « delle sostanze della prima classe come di  loro  subietti », di maniera che si attribuisce alle sostanze
che si attribuisce alle sostanze della prima classe il  loro  nome e la loro definizione. Così l' uomo e l' animale che è
alle sostanze della prima classe il loro nome e la  loro  definizione. Così l' uomo e l' animale che è specie e
universali, che si dicono specie e generi, involgono nel  loro  concetto una relazione alle sostanze individuali e reali di
dei possibili: 1 La facoltà d' intuire le idee fino alle  loro  ultime determinazioni, colle quali si ha la specie piena ,
una dall' altra divise e indipendenti, ma si copulano tra  loro  con certe leggi, e il principale ufficio della Dialettica
. E per questo fine di dimostrare come si connettano tra  loro  le idee e vengano formando insieme un certo organismo, deve
ufficio di dividere le cose in generi, ma di mostrarne la  loro  connessione e la loro unità senza pregiudicare alla loro
le cose in generi, ma di mostrarne la loro connessione e la  loro  unità senza pregiudicare alla loro distinzione. E quando
la loro connessione e la loro unità senza pregiudicare alla  loro  distinzione. E quando Aristotele nelle Categorie distinse
punto, che Platone neghi la realità degli enti o la  loro  individuale sussistenza, e riduca ogni cosa a generi, cioè
singolari, che possono stare senza la partecipazione  loro  agli individui reali e irrazionali, di cui si compone il
essi acquistano qualche cosa di stabile, di consistente; la  loro  esistenza reale. Le menti poi godono della intelligibilità
intelligibilità intrinseca a tali essenze, e per questa  loro  intelligibilità le essenze si chiamano propriamente idee ,
sensibili qualche cosa di così permanente come sono le  loro  essenze, che si intuiscono nelle idee. Confessa Aristotele
che Platone non fa delle idee de' meri predicabili, ma dà  loro  una natura anteriore alla predicazione, e dice che quelli
delle sostanze sensibili. E quando dice che i sensibili tra  loro  univoci, nel sistema di Platone sono equivoci colle specie
e corruttibili dunque hanno bisogno secondo Platone d' una  loro  essenza immutabile, senza la quale non sarebbero, perchè l'
parla della continua mutabilità de' sensibili e della  loro  fenomenalità, egli parla de' sensibili così astratti e
i sensibili che sono, sono già uniti e inseparabili dalla  loro  unica essenza. E questo io credo in parte una delle cause,
a se stesse, se non fossero in un subietto, che desse  loro  anche l' esistenza subiettiva ». Quest' argomento è come
senza quelle nè sono nè hanno alcuna essenza, ma l' essenza  loro  è quella stessa che sta e si conosce nelle idee di cui
l' essere sta in queste cause delle cose, per modo che la  loro  definizione e quiddità si predica delle sostanze reali,
e immateriali non sono le cose, in quanto sensibili, ma  loro  cause prossime, non poteva farle derivare da queste, e
nè potendo ammettere che esistano come primi, per la  loro  universalità e potenzialità, dice che si devono ridurre in
senz' esso, non è nulla di tutto ciò che costituisce le  loro  differenze, e pur le fa essere in quel modo che sono, l'
Le qualità dunque delle cose (chiamando qualità non i soli  loro  accidenti, ma anche quello che costituisce la loro natura o
i soli loro accidenti, ma anche quello che costituisce la  loro  natura o essenza speciale, che è quello che Aristotele dice
gli enti esistenti, vedesi come Platone ne concepiva la  loro  costituzione di cose opposte e non punto contradditorie. Ed
morali, ma puramente in quanto sono, e perciò in quanto il  loro  essere è poi suscettivo d' una di quelle tre forme. Onde la
nell' uno nè nell' altro de' due modi esistono o divisi fra  loro  o divise dalla realità. In quanto sono partecipate sono le
di formare le sue idee col prendere i sensibili e aggiunger  loro  il vocabolo «auto» (2), questo non provando menomamente,
Le idee in Platone dunque non rimangono divise fra  loro  e ciascuna come un ente da sè sussistente, senza appoggio
appartengono, e ne' quali si copulano e congiungono tra  loro  e diventano operative e quasi mobili, non perchè esse sieno
e i singolari e i reali alle idee che sono il termine della  loro  intelligenza, ma non punto i reali corporei o i sensibili,
scienze se non traendone i primi fili da quella che dà il  loro  naturale iniziamento a tutte le scienze filosofiche «(
Teologia e Cosmologia precoce a comporsi un' Ideologia in  loro  servigio. Perocchè ad ogni modo questa e quelle devono
Esponiamo dunque i due sistemi intorno a questo punto colle  loro  conseguenze. Platone, come abbiamo detto prima, non pone la
tutto il mondo intero delle idee, certamente allude alla  loro  contenenza in Dio, come abbiamo detto altrove (1). E
per ora (1), dando così ad intendere che n' aggiungerà  loro  poscia qualche altro. Dopo aver dunque distinti questi tre
quale distinguendosi le cose per considerarle meglio nelle  loro  distinzioni, non si lasciano però divise, ma poi si
cose dunque che cadono sotto i sensi corporei ricevono la  loro  conoscibilità dal lume della ragione e dalle idee, ossia
373) », cioè per azioni, che poi dalla mente, che aggiunge  loro  l' idea del buono e del bello, ricevono la denominazione di
l' altre che sono simulacri, abbiano una duplicità nella  loro  esistenza: nelle prime adunque non si può distinguere un'
tutta si richiama la filosofia. Essendo dunque le idee tra  loro  per natura aggruppate (e la dialettica è quella che cerca
d' idee Platone intende l' essere stesso delle cose, non le  loro  similitudini, imagini ed ombre. Il che intende quando nel «
e assoluto? Certo le idee di tutte queste cose, non già le  loro  immagini o le loro ombre, ma lo stesso loro essere, lo
le idee di tutte queste cose, non già le loro immagini o le  loro  ombre, ma lo stesso loro essere, lo stesso moto, vita,
non già le loro immagini o le loro ombre, ma lo stesso  loro  essere, lo stesso moto, vita, anima, prudenza essenziale.
che tutte le cose hanno un primitivo e originale  loro  essere, un essere oggettivo eterno, necessario all' essere
nello spazio stesso de' luoghi diversi, con proporzioni tra  loro  di numeri e di figure geometriche e di movimenti (1), e
l' altro vedemmo essere la materia matematica , e medio tra  loro  sta il sentimento , che all' una e all' altra materia s'
tanta estensione, quale i Greci non usarono giammai nelle  loro  musiche, come già fu osservato da Adrasto presso Teone
e quello del sentimento ossia del diverso , rapirono colla  loro  potenza dominante il corpo, e in questo si rappresentarono
certi intelligibili: sono immobili in se stessi, ma nel  loro  seno hanno la mobilità esemplare della mobilità reale,
di divina provenienza gli animali razionali, formando i  loro  corpi, e alimentandoli; e quando si consumassero, ricevendo
a cui appartengono le anime seminali, queste ricevessero i  loro  corpi speciali e si moltiplicassero, Iddio mostrò ad esse
fiume d' atomi rimangono in essa impediti e sconcertati nel  loro  corso i due circuiti del medesimo e del diverso , che
nel pristino stato. Così le cose tutte finite e nella  loro  materia e nella loro forma si creano; e non solo la forma
Così le cose tutte finite e nella loro materia e nella  loro  forma si creano; e non solo la forma dà il suo finimento
quando sono nel senso ricevute, e nelle idee si vede il  loro  essere eterno; ma nei corpi, all' incontro, essendo forme
la comunione , «koinonia» 2). Giacchè i sensibili colle  loro  forme imitano, come dicevamo, le idee loro corrispondenti,
sensibili colle loro forme imitano, come dicevamo, le idee  loro  corrispondenti, e le loro imagini nell' anima nostra colle
imitano, come dicevamo, le idee loro corrispondenti, e le  loro  imagini nell' anima nostra colle idee, quasi direi,
essere ricevute dalle cose inanimate e sensibili, perchè la  loro  essenza è di essere intelligibili . Non essendo dunque
ricevute da' corpi, ma questi partecipano solo di alcune  loro  similitudini . Similitudini poi si dicono, perchè, ove per
seminali « « mostrò la natura dell' universo e insegnò  loro  le leggi fatali »(6) »; di che si può dedurre, che la
è la mente «nus» (4), che intuisce le idee e il  loro  ordine. Ora che cosa è questo lume delle menti, effetto,
prende Socrate a interrogare la stessa sapienza e mente, se  loro  bisognino, per formare il compiuto bene dell' ente creato,
cognizione e dalla verità, ma dall' essere a queste uniti e  loro  pedissequi ed inservienti [...OMISSIS...] deriva loro la
e loro pedissequi ed inservienti [...OMISSIS...] deriva  loro  la qualità d' essere bene. Essi, dice, devono esser veri ,
idee inferiori cioè più prossime ai reali sensibili, e il  loro  ordine dalle superiori e finalmente dall' ultima, che è
non partecipano di esse, ma soltanto esprimono le  loro  similitudini , dalle quali, ricevute dall' uomo col senso,
che gli enti reali e sensibili sieno similitudini, ma dà a  loro  stessi le specie o forme, che diventano intelligibili,
di cui si compongono gli enti, e il principio e il fine del  loro  movimento, sono chiamati cause da Aristotele, e alla
mente e ad un' arte precedente, perchè le forze e l' ordine  loro  esistono indipendenti dalla mente e dall' arte che si
da Aristotele le sue quattro o sei cause, cioè nel  loro  ordine, dalla più prossima all' effetto all' ultima più
sensibili e materiali, per foggiare su di essi e sul  loro  operare una perfetta ontologia : le leggi dell' ente reale
che un individuo solo non potrebbe mai percepire nella  loro  pienezza, nemmeno col ministero degli strumenti, ma è duopo
a queste cose in modo da essere da esse conosciuto. Egli dà  loro  l' esistenza e la vita, e con questa sua operazione si
a sè quello che voi fate ai fanciulli, e il giovare alle  loro  anime è da Lui considerato come la prova dell' amore che
e non devo reputarli tali, perchè ingannerei me stesso e  loro  altresì; e farei loro del danno se li lodassi o
tali, perchè ingannerei me stesso e loro altresì; e farei  loro  del danno se li lodassi o assecondassi nella loro passione.
e farei loro del danno se li lodassi o assecondassi nella  loro  passione. L' esempio, che voi portate, de' secolari non fa
quelli che si facessero sacerdoti contro il giudizio de'  loro  direttori, ne dovrebbero render conto a Dio: e quanti vanno
lo cercano, e in lui ritrovano la soddisfazione di tutte le  loro  brame, come in un bene infinito, a cui non manca nulla.
di non essere amato dai Superiori e di essere una spina nei  loro  occhi, nasce dalla stessa radice infetta, la quale vi rende
spirito insieme colla natura ottengano nel miglior modo la  loro  felicità », imponendo anche a Dio la legge che deva collo
e afflizioni della natura per purificare le anime dai  loro  difetti, e quasi l' oggetto della speranza d' un' anima che
ma in un senso che non contraddica mai a quello che  loro  dà la Chiesa ed i santi Padri. Ed è perciò una temerità che
e di gratitudine verso i Superiori, il trasformare i  loro  avvisi e correzioni in parole esagerate, per avere
avere occasione di menarne lamenti e chiamarsi offeso della  loro  carità: come essendo avvisato di usar temperanza e
pari all' ignoranza, di giudizio temerario, se fanno il  loro  dovere eseguendo il precetto di Cristo che dice: « Ex
religiosa, è indubitato, dico, che questi ottengono il  loro  fine. Poichè se Iddio vuole da essi molte opere esterne, il
Poichè se Iddio vuole da essi molte opere esterne, il fa  loro  conoscere per mezzo de' Superiori, non mancandogli mai il
dono inestimabile della propria vocazione, e scaddero dal  loro  luogo, e precipitarono così nella eterna dannazione! In che
le massime, dovete affezionarvi ai vostri Superiori, e  loro  mostrare gratitudine riconoscente per le sollecitudini
è naturale che tutti gli altri sentano accrescersi la  loro  vita spirituale e divenire in Gesù Cristo più potenti: è un
per alcun' altra cosa, assumendo, quasi direi, per unica  loro  professione, il soffiare in quel fuoco che Cristo ha posto
tutti i santi dal principio fino alla fine del  loro  vivere: la crocifissione dell' uomo vecchio con tutte le
ed espliciti di abbassamento di se stessi, che paion  loro  umiltà, perchè tali sono in se stessi considerati, e ne
i miei scritti: che quantunque destinati sieno, pel  loro  argomento, nella loro maggior parte ai dotti, tuttavia da
che quantunque destinati sieno, pel loro argomento, nella  loro  maggior parte ai dotti, tuttavia da parte mia desidero di
lascia i più notevoli fatti senza indicare nè cercare il  loro  perchè. Così qui vi dice, che la materia di cui constano
le cose mondiali fossero comprese in Dio, e da Dio nella  loro  natura propria conosciute. La conciliazione dunque di
e universali. Se dunque le sostanze singolari hanno la  loro  ragione o quiddità, come pure il nome, dalle sostanze
non sarebbero senza le universali, che contengono il  loro  essere: benchè Aristotele dica il contrario, cioè che le
sta che Aristotele parla sempre de' singolari, attribuendo  loro  i predicati universali, e in questi, oggetto dell'
dunque i concetti « di atto e d' intellezione »di natura  loro  universali e comuni, Aristotele, osservando che tutti gli
Ma onde avviene, che non tutti gli enti mondiali, nel  loro  perpetuo conato di giungere al puro atto, non ci
ossia le potenzialità, sono diverse, in quanto che nel  loro  sforzo all' atto, cioè verso il sommo bene, non arrivano
altri eterni motori hanno col primo la stessa natura, e la  loro  differenza rimane che sia accidentale, derivata dal diverso
ten tu pantos usian poiusin»? Poichè gli astri da  loro  mossi avranno un appetito tendente ad essi come tanti
le cose ordinate ed altre le casuali e che tale è la  loro  natura, principio del loro operare, [...OMISSIS...] . Noi
altre le casuali e che tale è la loro natura, principio del  loro  operare, [...OMISSIS...] . Noi diremo in appresso come il
gli astri. Ma poichè questi oltracciò hanno i movimenti  loro  propri, perciò introdusse Aristotele, seguendo in parte più
secondo il naturale sviluppo, ad uscire al maggiore  loro  atto possibile. Disse dunque che l' atto era il bene, e che
specie hanno qualche carattere comune , quantunque tra di  loro  differiscano. Questi caratteri comuni si riducono anch'
(3). Se si osserva l' ordine che hanno le categorie tra  loro  si trova che tale ordine considera: 1 l' ente, e a questa
accidente, o relazione. Ma poichè gli enti differiscono tra  loro  per la materia diversa, o per una potenzialità ad atti,
cioè tale che comprende degli enti diversi, solamente tra  loro  analoghi. Conveniva dunque cercare una classificazione di
sieno accidentali, sono prodotte più avanti verso l' ultima  loro  perfezione. Ma l' ultimazione stessa delle specie, cioè l'
Ma l' ultimazione stessa delle specie, cioè l' ultimo  loro  atto di perfezione, o è per sè tale, o è per accidente . L'
dell' intellezione. E poichè tutte le cose tendono per  loro  natura all' atto, dunque tutte tendono all' intellezione,
benchè tutte non ci arrivino per difetto della  loro  materia. Stabilisce così un appetito universale verso l'
anche questo senza addurre una ragione che sorta dalla  loro  stessa natura. Comechessia, sottomettendo Aristotele i
vita, e che però appetiscono questa specie sostanziale come  loro  bene , ricevuto l' impulso necessario, si mettono in
in tutti quei luoghi, dove distingue le cose corporee dal  loro  essere , e quelle concede al senso, ma riserva l' essere
gli universali non indicano l' essere delle cose, ma alcune  loro  qualità comuni (3), perchè in fatti gli universali si
» », ma solo potevano esistere negli enti compiuti, come  loro  qualità comuni (4). Che se si ponesse che l' universale sia
finite non si dà scienza, ma si conoscono colle specie  loro  che sono nella mente e col senso. Ma poichè l' essere come
a tutti gli altri, dal quale gli altri dipendono come da  loro  causa finale, e quest' è Dio; onde la prima scienza dee
queste però che sono in potenza, non potrebbero passare al  loro  atto, se non per la mozione d' altre cose che sono in quel
la specie7idea colla forma reale delle cose (cioè col  loro  atto immanente), dà a questa forma reale un' efficienza
altre sostanziali, altre accidentali: queste ricevono il  loro  esser da quelle; la specie sostanziale è più atto della
I generi poi sono più potenza delle specie, e ricevono il  loro  atto in queste (6). Le specie sostanziali ancora si
e che dà luogo a nuova serie di operazioni. A queste e ai  loro  prodotti dà il nome di effezioni [...OMISSIS...] , per
specie sensibili appartengano ai corpi esterni. E poichè la  loro  forza si cangia, per la diversa collocazione e aggregazione
è divina , anche le cose animate tendono al divino col  loro  appetito. Ma tutta questa dottrina s' appoggia sopra un
le specie, ma la realizzazione delle specie; queste sono la  loro  parte intelligibile, e l' iniziamento del loro essere, essi
sono la loro parte intelligibile, e l' iniziamento del  loro  essere, essi sono il termine d' un tal essere. O conviene
definizioni (5), e non sono l' essere delle cose, ma il  loro  modo di essere; l' essere stesso della cosa è l' essenza
sussistere separate da ogni materia, e certamente, nel  loro  atto di menti e d' intellezioni, come diremo. Poichè, oltre
però inizialmente negli enti già composti de' due  loro  elementi, la materia e la specie o nelle specie stesse (2).
meno i generi che delle specie si predicano, e così sono un  loro  elemento iniziale. Se sì, la questione è finita, perchè i
nell' anima l' essere, questi hanno nell' essere la  loro  ragione , e questa ragione è distinta dai sensibili stessi:
nelle cose materiali, ma perchè queste si considerano nella  loro  relazione colla mente: considerate da questa intieramente
spoglie della materie (1), e però la mente stessa è la  loro  potenza: [...OMISSIS...] . Nel qual luogo si osservi, che
si predicano l' altre cose, o in essa inesistono come in  loro  subietto (3). Di che segue che la sostanza; 2 E` sempre
la specie alla materia , chè materia e specie hanno tra  loro  non contrarietà ma opposizione come l' atto alla potenza, e
uno per sè. Considera l' unità che viene alle cose dalla  loro  esistenza individuale, e quella che loro viene dalle specie
alle cose dalla loro esistenza individuale, e quella che  loro  viene dalle specie e da' generi: e questa è quella che
conchiudere: 1 Che tutti gli intelligibili hanno la  loro  unità in un primo intelligibile, che li accoglie tutti in
dunque sono contenuti e unificati dal primo, l' essere. La  loro  moltiplicità poi non viene dall' intelligibile stesso, che
certe nature, certi corpi tendono e pervengono a quel  loro  ultimo atto, a quell' ultima specie, che si chiama mente.
di numero, chè qualunque differenza avessero le specie tra  loro  costituirebbero un genere e non potrebbero più specie aver
provare che agli Dei disconviene l' azione, e che non resta  loro  altro che la contemplazione. [...OMISSIS...] Ognuno sente
materiale. Così gli esseri intellettivi hanno per oggetto  loro  o specie, in cui contemplano il Bene eterno, Iddio
ed eterna (2). Ora se tutte le cose dipendono dalle  loro  cause formali, e queste non ci sarebbero se non ci fossero
tutte le cose ricevono continuamente l' essere e il vivere  loro  dalla prima ed eterna divina mente, verso cui tutte
negli altri animali; benchè egli esiti nell' attribuir  loro  la parte divina (1). Infatti se la parte divina non è che
alla posizione degli astri più o meno vicini alla terra nei  loro  corsi, attribuisce molta influenza sul riuscire o perfetta
uno o l' ente, nel quale siano gli enti determinati come in  loro  genere, di maniera che l' uno e l' ente come generi sieno
vuole che esse sieno ultimate, cioè venute all' ultimo  loro  atto, e quest' atto l' hanno quando sieno non solo
(3) e i principŒ , che sono lo stesso essere ed uno nelle  loro  applicazioni, ond' anco disse, che la mente era de'
eminente tutto ciò che è in esse; ma non le contiene colle  loro  determinazioni e co' loro limiti, che le impiccioliscono
in esse; ma non le contiene colle loro determinazioni e co'  loro  limiti, che le impiccioliscono (3). Onde dunque, secondo
notizie dunque delle cose inferiori non aggiungono, ma col  loro  miscuglio diminuiscono, secondo Aristotele, l' oggetto
unità e questa quiddità degli enti finiti è forse data  loro  dall' ultima specie cioè da Dio? Aristotele insegna
modo come le opere della natura dalla specie che è nel  loro  generante. Ed essendo identica questa specie, fa che come
dunque contiene in sè i singoli enti, ed è la ragione del  loro  essere ossia sussistere e della loro unità (3), di maniera
ed è la ragione del loro essere ossia sussistere e della  loro  unità (3), di maniera che niun ente della natura può esser
dà la forma e l' unità alle singole cose, ma è la specie  loro  preesistente, [...OMISSIS...] . Come dunque dice che «to
tutte le cose, ed è il principio identico delle  loro  differenze (2)? In questo senso dunque il Dio d' Aristotele
anche in tutti gli enti della natura «en tois usin» come  loro  essenza e causa formale, o specie; epperò tutte le specie e
che posero le idee come essenze eterne, che condussero la  loro  ricerca piuttosto logicamente che ontologicamente, e quindi
mente sia quella che dà a tutte le cose della natura le  loro  forme. Che anzi, come abbiamo notato già prima, falsamente
essere [...OMISSIS...] , ma più e meno, secondo che l' atto  loro  è più avanzato ed ultimato, perchè aver più atto è, per
di giudizŒ o di proposizioni, ma come vedemmo, nei primi  loro  termini che non ammettono definizione (1). Ora come dall'
natura intelligibile in atto: ma le cose naturali, cioè le  loro  forme, sono rese intelligibili in atto dall' uomo stesso.
stessa e la produzione delle cose, ma solo le accidentali  loro  mutazioni (5). - Come dunque pretende Aristotele d' aver
de' sensibili separate ed immobili, ma solo in essi come  loro  forme e così aventi in sè, insieme colla materia, il
Se sono diverse, perchè non si assegnano le cause delle  loro  differenze? E poi, come in tal caso compariscono? come
Ottimamente. Ma la forma che è in ciascuno, cioè la  loro  specie sostanziale (per fermarci a questa), tostochè è
delle materie, e quindi alla diversa forza e natura del  loro  appetito il giungere a forme diverse . Tutte queste dunque
uguali sono nelle menti, queste stesse idee hanno tra di  loro  qualche cosa di comune. Se hanno qualche cosa di comune,
per sè. Vi riescono quelli soli che arrivano col  loro  movimento ad uscire dalla loro potenzialità, il che è
quelli soli che arrivano col loro movimento ad uscire dalla  loro  potenzialità, il che è quanto dire riescono a spogliarsi
costituiscono una certa gerarchia di basso in altro, e i  loro  principŒ moventi sono quattro, [...OMISSIS...] (3), cioè il
così la mente dell' anima nostra a quelle cose che per  loro  natura sono manifestissime fra tutte »(2) », e alla sua
Queste sono essere come quello, ma si distinguono per la  loro  limitazione: così suppone che ci sia in fondo a tutto un
Ancora i principŒ, dice, sono i medesimi secondo la  loro  ragione «he to ana logon». Questa ragione comune è la
enti, e nega che ciò che è comune agli enti possa essere la  loro  essenza, e nega questo per la stessa ragione, anche de'
all' ultimo atto, che è pure il fine, ottimo e remoto, del  loro  movimento. Da quest' unità di tendenza nascono le loro
del loro movimento. Da quest' unità di tendenza nascono le  loro  qualità comuni ; ma anteriormente a queste c' è la radice
propriamente le specie degli enti naturali, ma bensì il  loro  comune principio, di cui dice: « « C' è negli esistenti un
il genere che si divide in ispecie non si predica delle  loro  differenze, e l' ente e l' uno si predicano delle
verso a cui tutti gli enti mondiali sono portati per un  loro  proprio impeto, [...OMISSIS...] , in tutt' essi insito per
principio formalissimo di tutti gli enti naturali, non è la  loro  essenza sostanziale, o la loro quiddità, che in tal caso
gli enti naturali, non è la loro essenza sostanziale, o la  loro  quiddità, che in tal caso sarebbero tutti un ente solo,
dunque l' esistenza eterna de' primi intelligibili e la  loro  società colla natura, viene la seconda questione: « « Qual
queste due cose le divida assolutamente tra loro, assegni  loro  due principŒ irreducibili. Nello stesso tempo però
e sedotti dall'immenso potere concentrato nelle  loro  mani, fondatori della dittatura ereditaria delle antiche
Essi non conoscevano e non conoscono Patria, fuorché la  loro  famiglia, la dinastia, l'egoismo di casta. Ma il disegno
Quei paesi espieranno lungamente, inevitabilmente la  loro  colpa nell'isolamento, nell'oppressione e nell'anarchia. Ma