e affidarono noi come dna tradizione gloriosa, e che da noi si ha da tramandare ai nostri figli, intatto e immaculato quanto lo consentano la legge
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mio capo le parole e le frasi che mancano, o che si sono alterate; nel qual lavoro mi move una curiosità d'indovinatore d'enigmi, che me lo rende
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che ballano le idee nel mio capo. Lo vuol vedere? È una miraviglia di scapigliatura intellettuale. Mentre lei lo sfoglierà, io le darò le spiegazioni
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una verità sgradita, la parola o la frase che esprimerebbe lo stesso pensiero senza ferirla nell' amor proprio? Che cosa importano le parole? Ma
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Per imparar la lingua io leggo assiduamente, oltre gli scrittori, il Vocabolario. Non lo leggo soltanto perchè è il solo libro che, se non tutta
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fare a poco per volta, a pezzi e bocconi, con l'animo tranquillo, quando ci si ha disposto lo spirito, e non di corsa, ma a rilento, accompagnandola
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tastava il viso, credendo che il suo Sfregia lo avesse lavorato d'intaglio. Ricordo sfruconare, che per lui era verbo omnibus. - Questa mattina mi sono
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-, all'orecchio della mamma può sonar male lo scherzo. Se dirai una manatina o uno scapaccioncino, dirai una parola che non e d'uso corrente. Pacchina è la
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parte, da questa strada, per avviarsi. - PIGLIARSI, per isposarsi. Pare che que' due SI PIGLINO. - Lo so DA PER ME , viene DA PER SÉ. - PILUCCARE uno
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Paralipomeni, e che dovrei poi aprire a Pirronismo o a Prammatica e ad altri vocaboli, se non lo facessi in questo punto. Zitto! Non li domando se di tutti quei
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questo quadro PER DI Raffaello. - E l'uso del PERCHÈ in quest'altro esempio: - La cagione PERCHÈ io lo cacciai di casa - più svelto che per la quale
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Quante cose, oltre la lingua, in quest' altro breve tratto che abbiamo percorso, e in altre poche pagine che possiamo precorrere con lo sguardo
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- Lo credo anch'io una buona cosa; ma allo studio della lingua non ci ho attitudine. - Oh bella! Che risponderebbe lei a chi le dicesse: - Non son
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contrapposto di valligiano, colligiano, senza trovarlo, ed eccolo qua: PIANIGIANO: me lo appiccico sulla fronte. PIANTACAROTE.... Ma questa è una parola
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, diceva quell'ubbriaco che si vedeva girar intorno le case e non riusciva a trovar la sua porta. - Far passare il vino da santa Chiara, degli osti che lo
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petto che lo mandò con le gambe levate. - E questo è l'ultimo vocabolo della processione del P, che se finisce poco bellamente con due scarpe per aria
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vaso forato, e che un'altra parte ti sfugga nell'atto che lo cerchi, e rimarrai scoraggiato da, quel disinganno, e quasi avvilito. Ebbene, sarai in
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solitudine, l'ultima forma d'attività della loro mente, come è per altri lo studio della natura. Col quale, infatti, ha questo di comune lo studio
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, e con l'alta matematica lo studio della tavola. pitagorica. Non occupandoci più d'altro che di lingua, finiamo con non cercare e non raccoglier più
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un'offesa alla lingua lo facesse veramente soffrire, egli destava, insieme con l'ammirazione del suo foto sacro, un sentimento di schietta pietà. Perché
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s'imprimono nette tutte le parole dello scritto su cui lo premi, e vedi poi, quando è un pezzo che l'usi ed è già nero in gran parte, come le parole vi
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- Lo studio della lingua è per le teste piccole, che, non avendo idee, hanno bisogno d'imparar parole.... - Lo crede davvero? Veda come andiamo
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- La lingua - dicon molti - s'impara leggendo. Lo crede davvero, signor mio? Ma se anche ella non legga che libri, dai quali la lingua si possa
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singolarmente delicato e irritabile. Non ti lasciar ingannare da chi lo nega e dice di ridersene. Che cosa importano le parole? Ma l'importanza loro, che
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proposito gioverà più che altro la consuetudine, che tu devi prendere, d'osservare la scorrettezza, la rozzezza, lo stento, le infinite miserie e
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col prossimo. Quando lo conobbi non era più giovane; ma anche da giovane dicevano i suoi vecchi amici che era sempre stato restio al parlare come un
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libro notissimo di scienza popolare, che è una delle opere più eloquenti e meglio scritte della letteratura scientifica d'Italia. Lo scienziato, ch'era
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lo dovessi mettere sulla carta. Fa' qualche volta, mentalmente, quest'altro esercizio, dopo che hai fatto o veduto qualche cosa, o sentito una
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grammatica e dall' inconsapevolezza dello sproposito. Ora, lascia che te lo dica, i tuoi figliuoli parlano con facilità ammirabile un italiano
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casa tua.... e in casa mia. Se dunque per " se no - è uno dei più preziosi, non lo puoi negare. Non me ne capisco per " non me n'intendo - non è men
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. - Come? A me pure? - Sì, signorino, a lei pure, e spero che me lo permetta, poichè sa che le voglio un gran bene. Per insegnar la, lingua ai tubi
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parla affettato è ridicolo e insopportabile. Non occorre ch'io ti dica che cos'è l'affettazione. Te lo dicono i modi proverbiali che la deridono: Star
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sembiante tutto dolcezza ella albergasse nel petto un animo così malvagio! Che schianto era stato per lei lo scoprire una nemica in quella donna, con
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sempre allo stesso punto; nessuno arricchirebbe mai il suo vocabolario d'una sola parola; dai dieci anni in su si rimpasterebbero sempre lo stesso
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squarciando o strozzando le vocali, e dando all'u un suono barbaro che trapassa l'orecchio come lo stridore d'un chiavistello arrugginito? E predichiamo
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quanto pió gli è possibile; e il romano ti dice che lo interressano le notizie della guera, che le sue crature son ghiotte delle brugne e ch'egli ha un
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inflessioni di voce loro proprie, e aspirando la e perfin nelle parole dov'essi non l' aspirano. Per questo lo chiamavamo l' amío Enrío, essendo Enrico
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fondo è un omo bono. - E quegli, scattando: - La grazia di quella bontà! Da un professore che boccia tutti il mio ragazzo non ce lo mando. Ma queste
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' appunto quella cosa sola. Nel parlare come nello scrivere, a ogni tratto, ella gira intorno al proprio pensiero, non lo esprime che a mezzo, ed è
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usuale od insolito, domandare a noi stessi, non solo se lo sapremmo nominare a chi non lo conoscesse, ma se glielo sapremmo descrivere nominando le sue
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mente. Per mantenermi nel possesso del mio materiale linguistico mi debbo rimettere ogni tanto in conversazione diretta coi grandi maestri da cui lo
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agitato d'immagini, che m'eccita il pensiero come lo spettacolo reale d'un vasto movimento svariatissimo d'esseri viventi e di cose. Quando entro nella
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