(fa lo stesso; poi, più ardita, si accosta al Mago e lo prende per la barba. Il fratello la imita): Come è folta! ... Potrebbe servirci da manto!
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Perché lo chiamano mago Sbuffante?
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Lo farà, forse, presto ... mamma Regina.
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Lo dirò a Sua Maestà il Re!
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E Sua Maestà, (sbuffa) se lo prese per forza? ...
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(seccatissimo, sbuffando più forte) Ce lo direte un'altra volta!
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Lo fa venire anche agli altri, Vostra Maestà!
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(spazientito, sbuffa con rabbia): Ce lo racconterete un'altra volta.
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(interrompendola): ... di rapa! Lo so; l'altra con la testa ... (Sbuffa.)
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(prende il gran vassoio col gallinaccio e lo porta via, uscendo sempre invisibile.)
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(sospirando): Lo sento un po' anch'io il maleficio; ma resisto. Non dormo, dormiglio. (Sbadiglia.)
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(guardando in cagnesco anche lo scalco) Certi scherzi non mi piacciono! Posso farvene pentire!
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Sarò vostro figlio anch'io ... (Bacia la mano alla Regina che lo abbraccia con tenerezza materna.)
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Troppo onore, Maestà! (Un servitore porta un terzo pasticcio e lo posa sul tavolino del Primo Ministro.)
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(a parte): Già; per cinquantuno! (Entrano lo scalco e i servitori che portano grandi vassoi con le pietanze fumanti. Posano davanti al Re quello che
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Sono un misero verme di terra che vi prega di fermarvi un momento! (Si precipita verso il Re e lo riscuote bruscamente.)
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(un po' imbarazzato): Mi pare ... Non lo rammento bene. LA REGINA DORMIGLIA: Sì, sì, quello che non ci volle vendere l'orto che formava tutta la sua
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Lo avrei pagato tre, quattro volte di più del suo valore! ... E il contadino, ostinato, rispondeva: - In casa mia il Re sono io, soltanto io!
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Lo apprenderanno vivendo un paio di mesi da vere talpe! (Le Cameriere cominciano a rattrappirsi, e, trasformate in grosse talpe, si dànno a scavarsi
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(allo scalco): Bravo! Incomincio anche oggi dall'arrosto ... lo voglio mangiare a modo mio! Che buon odore! ... (Mangiando avidamente.) Fate entrare
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(seccato): Ce lo direte un'altra volta. Ah! ... Siete il re Dormi? ... Tutti vi chiamano così. (Sbuffa.) E questa è la regina Dormiglia ... Tutti la
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Maestà ... Buona digestione! Appetito ne avete troppo. Voglio sposare la Reginotta ... Tornerò domani. (Va via. Il carnefice fa lo stesso portando
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era la maraviglia del vicinato. Divezzato da parecchi mesi, vestito, lavato, pettinato, la sua mamma lo metteva a sedere in un canto, per terra, sopra
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Grazie, Maestà! (Il Re lo guarda in cagnesco. Porta alla bocca un'altra fetta di gallinaccio, e fata Azzurra gliela leva di nuovo dalla forchetta e
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Lo dirò a Sua Maestà la Regina! (Il Reuccio e la Reginotta fanno una spallucciata, poi si accostano, chini, cautamente alla proda del ruscello. Il
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Non me ne parlate, Regina! Ci dev'essere stato un tradimento. Or ora mi si è presentato un giovane ... Centovite! Lo avete mai sentito nominare? Egli
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stesso tempo un servitore reca un gran vassoio con un nuovo grosso pasticcio che lo scalco si affretta ad affettare.)
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(tastandosi le braccia, lo stomaco e le gambe): Mi sembra di essere un altro! Prima potevo muovermi a stento; ora sono così agile, così magro, da
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PERSONAGGI Re Mangia-Mangia Lo Scaleo del Re Il primo Ministro Un Usciere del Re Centovite Un Vecchio Il Gran Mago Una Ragazzina. La Regina
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per il Re, il Ministro e lo scalco, che scalca il gallinaccio, fata Azzurra.)
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, dormiglia! ... E poi, la sventura di quei due figli! ... (Girando lo sguardo attorno) Dove sono andati? Dovrebbero essere qui. Uno con la testa di rapa
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, andate a cercare la chiave in tutti i cassetti della mia camera ... Spicciatevi! Non vedete come fremo? ... (Il Ministro esce di corsa.) Lo fate
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. Appena un fiore stava per sfogliarsi, egli lo coglieva e ne metteva i petali a seccare al sole, su larghe stuoie di canna. - Che ne fate, compare
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chiudeva gli occhi che, nella penombra della grotta, scintillavano come diamanti. Lo Stregone era occupato ad appoggiare le mani a questa o a quella
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smorfiettina: - Voglio la luna! Voglio la luna! Non osava dire intanto: - Vorrei essere una lucciola. Una mattina ella era uscita per lo stradale di
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stupìto di vedere tutti quei bambini che lo chiamavano: - Babbo! Babbo! - Che è questa novità? - domandò alla moglie. - Sono figliuoli nostri; ce li ha
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' gobba; non lo sapete? - C'è la Reginotta di Francia. - È un po' zoppina; non lo sapete? - C'è la Reginotta del Portogallo. - Ha un occhio storto; non
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una cagnetta zoppa! Zoppa, zoppetta, Cagna, cagnetta! - Vergognatevi di ridere sulla sciagura del Reuccio! - Io non rido né mi affanno: Lo vedremo tra
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C'era una volta un Re che aveva un unico figlio e lo teneva, come suol dirsi, tra la bambagia. Finché fu bambino, il Reuccio si sottomise a tutte le
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sentiva l'obbligo di ripetere la avvertenza fatta agli altri: - Qui non si fa credenza, lo sapete? E non era per mancanza di buon cuore. Non voleva
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viso, si strinsero nelle spalle, e il padre rispose: - Lo alleverai. Ma, bada, i bruchi càmpano poco. Chi fa il bozzolo, chi la crisalide, e si
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... che ...? Forse :non lo sapeva neppur lui. Ogni volta che i Ministri ne facevano una troppo grossa, il popolo mormorava forte: - Ma il Re non ha
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un sasso anche per sé e l'addentò. Il pezzettino che gli si era sgretolato nella bocca aveva un sapore strano, tra dolciastro ed asprigno. Lo divorò
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Non c'era anima viva in tutto il territorio di Fontanetto e nei dintorni, che non conoscesse il Dottorino. Erano vent'anni che lo chiamavano così
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