Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: lire

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IL MAESTRO DI SETTICLAVIO

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Boito, Camillo 3 occorrenze

Nipote mio, ho compiuto quest'oggi i miei novant'anni, e ho fatto il mio testamento. Lascio quasi tutti i miei soldi, circa un centinaio di mila lire

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ancora a letto. "Mi occorrono quattrini". "Non ne ho". "Isacco figlio di Abramo, mi abbisognano dugento lire, altrimenti non posso saldare una

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Madonna era tanto cara alla mia povera mamma, e, quando la pregavo, sorrideva anche a me; come sorride ora". "Insomma, le vuole le quindici lire?". "Almeno

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IL PAESE DI CUCCAGNA

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Serao, Matilde 18 occorrenze

, - interruppe il marchese, irritandosi, ma celando l'agitazione. - A me servono almeno cinquanta lire: ho un impegno d'onore, questa sera. Poi, domani era, - e

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servono quaranta lire. Io non le ho, quaranta lire, e per metterle da parte, mi ci vorrebbe un anno. Siccome ho saputo che siete tanto buona e fate tanti

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venti, cinquanta, centomila lire, in una serata! E in fondo agli occhi, subitamente pieni di malinconica cupidigia, gli si leggeva la gran passione

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dato le mille e cento lire che gli doveva, almeno una parte del debito verso il Governo sarebbe stata pagata, una piccola parte, è vero, ma almeno quella

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spendere settanta o ottanta lire senza neanche aver la consolazione di sapere che sua madre era stata seppellita in una tomba separata. Per qualche

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, assalito da un tremito. - Non dir bugie: hai altre cinquanta lire, dammele subito... - Eccellenza, le ho prese in prestito da un usuraio, debbo

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affittavano, dappertutto, per pochissime lire e che mettevano una nota buffa in quei vicoli oscuri, comparendo sin nei balconi dei primi piani, sbucando

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era divenuto appaltatore e riccone. Gli doveva più di duemila lire, a don Crescenzo, il barone Lamarra, e quando costui lo ebbe aspettato, per due o

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lire, Luisa, e non le avevo, sai che abbiamo tutto il denaro in giro. - Non giuoca, un padre di famiglia. - Per la felicità di noi tutti, Luisa, te lo

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lira, ogni settimana. - Non ci è male, non ci è male, - disse il lustrino, con aria convinta. - Io le ho da dare settantacinque lire, - rispose il

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furia di sorvegliare don Pasqualino. - Aspetto prima che mi paghiate quelle molte lire che mi dovete, - osservò lo strozzino. - State fresco, - mormorò

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voleva scacciarlo brutalmente, quanta pazienza aveva avuto! Ora, non poteva più tollerare, in casa Cavalcanti mancavano spesso le cinque lire per

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don Crescenzo, perché non aveva le molte lire da restituirgli, che gli doveva: ma quando veniva il venerdì, pur sapendo che essi eran ridotti, alla

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Cesare Fragalà, mentre il parrucchiere, a cui avea dato cinque lire e una di mancia, si licenziava silenziosamente, per non risvegliare la bambina

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il cui singulto seguitava, cupo, come un lamento. - Questa è la ricetta e queste sono cinque lire per spedirla, - disse il medico, rapidamente, facendo

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da un garzone vinaio, che era venuto a portargli una fattura da saldare, salvo l'avvocato Marzano che aveva preso un ambo di cinquanta lire, datogli

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discorso. - E avete gente, sempre? - Non sempre: secondo le giornate. - Vengono napoletani, eh? - Vengono. - Queste sono due lire, comprate un

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miei, fatti e non parole! - Sono le sessanta lire che gli date al mese, perché non faccia più il ciabattino e vi faccia la cabala! - interruppe

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