figlia crede" soggiunse sottovoce "che io fumo due sigari al giorno... Ooh, fff! sarebbe una pazzia. Io accumulo denaro. In cinque mesi venti lire! È
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contessa Fosca aprì tanto d'occhi. "Sicuramente. La liquidazione della sostanza di mio cognato ha dato ottantamila lire d'attivo." "Bene, pane e acqua
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lire a titolo di compenso per il lavoro scientifico incominciato l'anno precedente e da proseguire come e quando Silla crederebbe meglio. Ma egli non
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capitano, un ex garibaldino barbuto, aveva prese informazioni dirette al Palazzo. C'erano infatti 70.000 lire per un asilo d'infanzia e 30.000 lire per tre
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dote di Vostra madre che si trattennero sempre, un migliaio e mezzo di lire circa. E poi?" "E poi" proruppe Silla con forza "voglio sapere finalmente
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bagagli degli sposi, là del Palazzo. Vado a prenderli. Fronte indietro. Non si parte più. E poi, ieri sera, io dormiva pacifico come un "tre lire
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duecento lire di stipendio. Ci va?" Silla gli stese la mano, lo ringraziò con effusione. "Ma" diss'egli "non ho abilitazione." "Peuh! non è una
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Salvador ci sarà forse questione, perché c'è ordine all'erede di vender la possessione di Lomellina, onde soddisfare entro due anni le trecentoventimila lire
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sul cappellino d'estate; quel fichu che i forestieri pagano quindici lire nelle botteghe della Galleria, la popôla lo ha raffazzonato lei, frugando
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ci mangia duecento lire all'anno per metterci sossopra gli archivi municipali. Venite. Mi trasse per un sudicio chiassolo in un sito dietro la casa del
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di lire. «Ma io non presi che quanto mi occorreva per il viaggio. «Non insistè: però mi accorsi che questo mio rifiuto le faceva pena più di tutto il
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Pungolo Per nove anni di seguito ad ogni Natale egli portava al Fortis lo scartafaccio e ne riceveva una cinquantina di lire, poi passato il primo dell
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collaborazione a urli di lupo fruttava allora al Rovani circa ventimila lire l'anno. Con ragione diceva: « La Gazzetta è la mia marcìta! » Disgraziatamente, dopo
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