, il Rainaldi bada, nel nitido disegno delle forme e dei loro raccordi, alla «correzione della lingua... la qual consiste primamente negli attaccamenti
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trasforma in un insistente ritmo di curve ascendenti, ondulanti, a lingua di fiamma: con un’altra sorprendente metamorfosi, una pura struttura si
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veramente parlava una lingua, essi smozzicavano un barbaro gergo, tutti a prova favellando con lui andavano anch’essi balbettando il loro toscano, e
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’importante, appunto, è parlare in lingua invece che in gergo: come facevano, anche in architettura, non pochi gentiluomini piemontesi. L’Alfieri non è il
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della lingua di Omero, onde conoscere più da vicino le bellezze e le originalità di Sofocle, Euripide e Pericle.
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tengono fra loro diversità di tipo, di lingua, di tendenze e di costumi, così anco nei prodotti del genio e dell'arte differiranno sempre gli uni dagli
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di arte. Nè vale il dire «quel vocabolo non è di lingua nè corrisponde, usato in quel caso, al suo vero significato» gli artisti a ciò non guardano, e
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Secondo Damisch peraltro la coesistenza di elementi di natura iconica e indexicale e di dati propriamente simbolici, fa sì che sia la lingua
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= povera arte! Senza dire, poi, che, tradotto in altra lingua di diversa struttura sintattica dell’italiano, dove la collocazione dell’aggettivo sia
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tanto bella e grandiosa, ed opera tanto perfetta e gentile, che non so qual lingua o penna basterebbe a degnamente commendarla. Di Perino v’è una
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’Orlando Furioso? Lo Schlegel soleva giustamente consigliare coloro che non conoscevano la lingua dei Greci, di mettersi a studiare la loro scultura
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il proprio cuore, cercò il vero e lo ripigliò a guida. La lingua italiana, straziata in un modo dai contemporanei del Beccaria, in un altro modo dai
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i Toscani persuadersi che fosse buona lingua quella che di pianta trasportavasi dal trecento negli scritti moderni, senza scelta e senza serbare l
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, armi da parata, illustravano per exempla, ma con straordinaria efficacia evocativa, i diversi aspetti di questa lingua franca, che trovò nell’area alpina
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poesia stessa, per cui se non si conosce una lingua non si può, attraverso i soli suoni, senza la conoscenza di quel determinato «codice», accedere alla
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Così il poeta si serve di una lingua, in cui proprio consiste il repertorio (codice) che offre quel gruppo definito, ordinato, di elementi di
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, e, prima ancora, nella fonologia, evidenzia il fatto irrecusabile di una scelta ristretta, per ogni lingua, di unità distintive rispetto al numero
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istituisce, abbia la stessa struttura della lingua in cui viene espressa. Certamente la struttura della lingua rimane la stessa nella poesia come nel
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povero: gli uni pensano che l’immagine è un sistema assai rudimentale in rapporto alla lingua, e gli altri che la significazione non può esaurire la
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, e non metaforicamente, ma con le stesse caratteristiche, in una sostanza diversa, della lingua. Per sostenere dunque che l’arte è un linguaggio, e l
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’esempio più eloquente è dato dal fatto che per la poesia occorre conoscere la lingua in cui è scritta, e conoscere una lingua significa essere in
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costituire un codice senza messaggio. Un codice in cui, come in una lingua, si può distinguere una grammatica e una sintassi, anche se il parallelismo
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primo piano l’elegantissima figura di Europa, seduta sul bianco toro, che le bacia amorosamente il piede lambendolo con la lingua, mentre le ancelle la
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comprendiamo la lingua e dalla cui cultura siamo stati lungamente lontani. Perché un artista pachistano o afghano entri nella classifica dei cento più
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dalla facilità con cui è possibile farne nella lingua francese, in parte proprio a sottolineare come l’opera potesse e dovesse rivelare sensi
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La lingua inglese ha un suffisso («-ing») che ben esprime queste operazioni o eventi in divenire: associato a un verbo o a un nome, esso dà subito l
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ieratica bidimensionalità a tutta la cristianità. Anzi, la lingua cristiana visiva era teologicamente soprannaturale e come tale aveva rinunciato alla
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Santa Maria Novella a Firenze il suo sublime grande Cristo, quello morto nella carne, verde. Stava nascendo la lingua nuova della pittura.
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di ordini religiosi diversi, si affiancarono i conventi di francescani e domenicani dai quali sorse pure la nuova lingua italiana delle arti, da Giotto
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Concilio di Trento quando la Chiesa sentì il bisogno di coinvolgere tutti nella sua riforma e stimolò la nascita d’una lingua estetica che potesse
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duomo, Johann Christian Bach, tutti e due maturati in Italia per imparare la lingua musicale e cantata dell’opera. Così si formava un mito italiano
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La lingua estetica ha trovato il suo corrispondente etico: lusso, calma e voluttà. L’impero nel frattempo si ammorbidisce mentre aumentano le
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stessa estetica. Nel Cinquecento si stava formando la lingua visiva germanica in un costante spostarsi di artisti e intellettuali da un capo all’altro
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Vi è senz’altro, in questa esposizione, l’intuito d’una crisi di coscienza che non trova soluzione fuori dalla lingua già sancita ma la va a cercare
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alla lingua parlata e cioè nella letteratura, la quale segna profonde differenze di tono fra Octavio Paz e Vargas Llosa o Gabriel García Márquez
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MANIFIESTO BLANCO, in lingua spagnola. Rientrato in Italia, nell’aprile del 1947 Fontana invita artisti, letterati ed architetti ad iniziare uno scambio di
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quasi avessero già conosciuto l’umidità della nostra lingua. Anche i frammenti di oggetti e i capi di vestiario che capitano in questo cerchio
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con tal apparenza di elegante facilità, che dice all’anima tante cose nuove che nella nostra lingua non sapremmo ripetere. È una luce qual sarebbe
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persino di corrispondenza diretta fra il Ruffo e l'artista del quale nell'Archivio Ruffo si conserva una copia di lettera tradotta in lingua nostra
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di lingua, che sempre mi stimolarono a pubblicarlo.
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goffo burchio e all’altera nave; si fermano volentieri a copiare un gruppo di pali nel mezzo della laguna, o una lingua di terra con qualche pescatore di
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schiera teneva duro, adoperando, se il pennello non bastava, la lingua e la penna. Un dì nelle sale della Società promotrice, il giorno prima dell
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. L’arte è una lingua: e in una stessa lingua sanno spiegarsi bene i santi e le cortigiane.
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l'idea del bello è relativa a tante differenti cose fa ch’egli, dopo avere parlato, si morda spesso la lingua.
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il becco nella piana scodella della volpe, come questi non potrebbe cacciare la lingua nel lungo vaso della cicogna. Ma se cicogna e volpe
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finalmente una lingua naturale ed intesa da tutti: avrà ciò che le manca da un pezzo, uno stile.
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dipingere senza sapere una sillaba della lingua dell'Ja. La maestà dei Germani, lo sguardo torvo dell’Imperatore accasciato, l’allegoria politica
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Il Vautier è certo il più notevole pittore tra gli Svizzeri, i quali come non hanno una lingua, così non hanno un carattere generale d’arte. Certuni
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sentiva l’eco della lingua romana nella parola pura e gentile della sua moglie, una persona d’ingegno tutto retto e tutto mansueto — le due grandi
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composizione, e studiava col Rossetti la lingua francese spendendovi al mese tre scudi, il quarto o il terzo del suo peculio mensile.
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