dei bastimenti. Fu lì che una notte venne il vecchio asino di legno che muoveva le zampe e la testa in qua e in là. Signor Negretti! — chiamò. — Signor
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pappagallo disse: — Buon giorno, padrone! Si vedevano lí tutte le vostre compagne di scuola vestite come Principesse, con grandi diademi in testa
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conoscitore: — Boh! Boh! Boh! Allora Pic cominciò a brontolare: — Sarà, ma quel piumino li dev'essere un furbo che si conserva il colpo per dopo. Secondo
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ghirlanda di fiori in testa, e un vestito principesco, e passando non vide neppure Paolo Pietro. Il soldato del Re stava lí sull'attenti, com'era suo dovere
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spiedo, e se li mangiava come crostini. Io allora gli tolsi di mano lo spiedo e infilzai lui. Poi lo portai al re dei Topi bianchi che aveva già
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perché si svegliasse. Poi la signora Guardaboschi volle mostrar loro tutta la casa, e finalmente li accompagnò nella loro camera che era assai bella
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sogno. Tit la svegliò scuotendo il letto, e le disse che la carrozza li aspettava; dovevano, disse, andare in cerca di Bellissima. Era ancora notte, e
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vedevano molte cupole rosse come il sole con bandiere bianche e gialle sventolanti sulle cime. Doveva essere qualche ricchissimo regno. — Lí abita la
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Regina. Il mercante si alzò in piedi, e sollevò le braccia per la gioia. Col suo vocione, li ringraziò undici volte. Infine starnutò per liberarsi
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loro incontro. Li portò in un gran giardino con alberi pieni di datteri e di banane, vicino al mare e al deserto, dove due o tre tigri passeggiavano
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canino disse: — Voglio andare in quell'angolo del bosco; di lì, la luna si vede meglio. In quell'angolo del bosco, il canino domandò: — Negretti, non
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, perché il pessimo Pic già non li sentiva piú. Era scomparso, e certo oramai cominciava a spendere quelle magnifiche cento lire. Ahimè! Ora tutta la folla
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pietre in un forno, e ci faceva l'oro. — Poverini! Cosí é la vita! — esclamai, con voce profonda. E li invitai a colazione nel mio ricco palazzo tutto
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. Infine dissero con aria sdegnosa: — Giammai rinunceremo per un giorno a giuocare coi nostri cerchietti, col diabolo e con la trottola d'oro. Ce li
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Oggi sono interrogato in geografia. La maestra mi chiede i nomi dei pianeti del sistema solare, ma io sono distratto e non me li ricordo. - Giove
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. Luca però è uno spilungone e í suoi pantaloni per me erano troppo lunghi. Quando li ho provati Andrea e sua madre hanno cominciato a ridere come due
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accendini. Prima dipingeva sulle scatole di fiammiferi, ma siccome adesso tutti usano gli accendini, lui li dipinge e li vende. Ha una faccia marrone tutta
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che era lì all'incrocio si è awicinato, ha estratto dal taschino il blocchetto delle contravvenzioni, la penna e ha detto: - Uso del clacson in centro
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faceva le domande e la telecamera lo riprendeva, passò di lì un gruppo di scolari. Il più alto di loro, attirato dalla televisione e per fare lo
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e poi appoggio un momento la borsa sul tetto di una mercedes scura parcheggiata lì vicino, così posso coccolare meglio Nerone.
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, infervorati dalla ricerca del tesoro, siamo tutti lì che mangiamo a quattro palmenti. - Eccola! — grida piano Maristella sollevando il sacchetto con la borsa
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