costantemente ella li respingeva: costantemente essi ritornavano ad assalirla, ricondotti dall'età che era quella dei godimenti materiali, ricondotti dalle lunghe
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, annodandosi busti e sottane con certe mani rapide, coi volti bianchi di chi dorme di già. Uscivano di lì, ad una ad una, salutandosi brevemente, con un
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, il più elegante di Napoli, che aveva voluto accogliere le sue misere quindici lire: e pensava, Carmela, che il nome della sua madrina, detto lì era
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alle tre e mezzo, una lira di multa; dopo le tre e mezzo, ritenuta di una giornata. Era una crudeltà tener lì, in quei grandi cameroni nudi, male
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portata. - Stava lì, eh? - Sicuro. Con una donnetta, una francese. È un vecchio impenitente. Ha denari... è scapolo... allora.... - cercò di spiegare lei
Starita, in un posto dove tutti quanti li avrebbero visti; non voleva altro, per allora. Egli non era innamorato di Carmela, giacchè, alla sua età, egli lo
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tenesse inchiodata, lì, contro quella colonna, qualche ritorta di ferro che ella non potesse giungere a spezzare: si sentì avvinghiata coi piedi calzati di
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Ma!... Questi li porto a distendere?
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Li ameremmo come figli... ci parrebbero figli nostri...
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Sì, i confetti, i dolci della Badia... Li porterete ai bambini...
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7. Modo di servire i gamberi e le locuste. — Lavate 20 bei gamberi grossi; posti in tegame con acqua che li copra appena, più una cipolla, un po' di
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dell'acqua calda che li copra, un po' di sale, un po' di salvia, fateli cuocere teneri a cottura ridotta. Avrete in tegame 2 cipolle nette e tagliate a dadi
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nodi distanti un centimetro l'uno dall'altro; tagliate colle forbici i sanguinacci e poneteli in tegame sul fuoco con dell'acqua fredda, che li copra
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, legateli con filo spago dando loro bella forma e poneteli in una pentola di adatta grandezza con 5 litri di acqua fredda che li copra, un po' di sale, una
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ne sono di quattro specie: 1° Una bruna di mare che sta alle foci dei fiumi, e li risale; ha la carne rossa, assai delicata, abbonda nella Senna, e
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andar molto cauti nel farne uso e sopratutto per chi non li conosce. I migliori e meno sospetti sono il fungo reale (boletus esculentus), le spugnole
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calda con un po' d'aceto e sale; tagliateli a ruotelle e pelateli; posti in tegame con un po' d'acqua appena che li bagni, più il sugo di due limoni od un
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, lavatele; poste in tegame con acqua fredda che li copra ed un po' di sale, coprite e fatele bollire adagio; cotte tenere, quando cedono alla pressione
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bene, ma sono un po' ventosi. Gl'inglesi dopo averli ben cotti nell'acqua e sale in modo che restino ben verdi, li sgocciolano, quindi li servono caldi
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il sugo di un limone. — Son detti all'italiana se, cotti e conditi con burro e sugo li mischiate un po' d'uva di Malaga o d'uva passolina e dei pignoli.
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biondo; disponeteli sul piatto con un po' di formaggio tramezzo e sopra, umiditi di burro fuso e colorito serviteli; sono migliori se li fate prendere
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grasse); tagliati in due per traverso, poneteli in una marmitta di adatta grandezza con acqua che li copra, più 2 bicchieri d'aceto, 2 cipolle, una
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111. Composta di pesche o d'albicocche. — Siccome lo zucchero trattiene la cottura dei frutti, così l'acido o sugo del limone li conserva bianchi
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modo. — Potete conservarli ancor meglio se, dopo averli cotti, li immergerete un momento in una colla fatta con un ettogramma di colla di pesce fusa
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(i birri conducono via Cavaradossi; li segue Sciarrone: Tosca si avventa per seguir Cavaradossi, ma Scarpia si colloca innanzi la porta e la chiude
malato li richiede. Come medicina meccanica si usano in alcuni istituti gli esercizi sistematici respiratorii, ripetuti tre o quattro volte nella
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rispondono affermativamente, giacchè il lavoro svaga i malati, li esercita in una ginnastica moderata, e torna loro profittevole nel senso, che può servire ad
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I malati di petto, pertanto, nell'interesse proprio ed in quello di chi li assiste, devono non sputar mai altrove che nella sputacchiera, e usare di
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La vita dei noduli è assai breve: ben presto gli elementi che li costituiscono si alterano, muoiono e si trasformano in una massa bianco-gialliccia
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presenza nel mondo esterno sarà limitata a quei punti in cui si trovano gli animali che li producono e li diffondono intorno a sè, e meno difficile quindi
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linfatici, vi trovano una corrente che li porta in organi vicini o lontani, dove possono trovare terreno favorevole al loro ulteriore moltiplicarsi.
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Non raro è il diffondersi della tubercolosi dai polmoni alla membrana che li avvolge (pleura), e da questa alla membrana che avvolge il cuore
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tubercolari. Li trovò, invece, nella polvere di un villino annesso al sanatorio, nel quale, fra altri malati gravi, ve n'era uno così debole, che
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li sottrasse al contagio e salvò loro la vita.
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La conclusione che se ne ricava è consolante. I figli di genitori tubercolosi hanno tutta la probabilità di sfuggire alla sorte, che altrimenti li
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poc'aria, li rendono proclivi alle malattie in genere ed in specie alla tubercolosi.
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non aveva bisogno che di guadagnar tempo per l'inevitabile colloquio colla moglie. Anche lì tutto era ordinato. Macchinalmente si trasse il pastrano e