Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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mi sembra che vi dolga di lasciarli. Oh, non dubitate,  li  custodirò, li difenderò io; li troverete intatti al
che vi dolga di lasciarli. Oh, non dubitate, li custodirò,  li  difenderò io; li troverete intatti al ritorno. Volteggiano,
lasciarli. Oh, non dubitate, li custodirò, li difenderò io;  li  troverete intatti al ritorno. Volteggiano, stridono; è il
Questi  li  porto a distendere?
gli uomini! Chi  li  crede?
 Li  serba tutti per te, Nino!
 Li  ameremmo come figli... ci parrebbero figli nostri...
i confetti, i dolci della Badia...  Li  porterete ai bambini...
capelli  li  taglieremo un'altra volta... in bottega. Oggi è l'ultimo
arnesi  li  lascio fuori, se mai più tardi vostro suocero volesse
I miei interessi me  li  guardo io, da me, senza bisogno di quelli del pennacchio. E
dell'anima, l'uomo, la donna possono creare un sogno che  li  aiuti a vivere, che li aiuti a soffrire, che insegni loro a
la donna possono creare un sogno che li aiuti a vivere, che  li  aiuti a soffrire, che insegni loro a godere, che li conduca
che li aiuti a soffrire, che insegni loro a godere, che  li  conduca serenamente all'estremo loro giorno. Facciamo un
farli vivere come avrebbe voluto lei. Bisognava proprio che  li  cacciasse fuori di casa per farli andare pei campi, o a
e scappò alla ricerca dei figliuoli. Chi sa in che stato  li  avrebbe trovati ! Non credette ai propri occhi; — ed era
nascenti ! Rimase. Potè a stento dar loro la voce, e  li  spaventò mostrandosi a quel modo con le braccia aperte e
si rassicurarono e si slanciarono verso di lui; ma la nonna  li  trattenne pei braccini : — Non gli sporcate il vestito! Il
domandò : — Babbo, sei venuto per portarci via ? Il babbo  li  baciava e li tastava. Come erano sodi quei polpaccini,
Babbo, sei venuto per portarci via ? Il babbo li baciava e  li  tastava. Come erano sodi quei polpaccini, quelle braccine !
! E che bel rosso sotto la pelle abbronzata! — Maria non  li  riconoscerà! — balbettava. Eppure, poco dopo, voleva dare
figli miei, e ne faccio quel che voglio io! Nè per ora te  li  rendo; neppure se mandi i carabinieri! Il signor Borsino,
non seppe rispondere altrimenti che ripetendo : — Maria non  li  riconoscerà !
dentro!... Il Signore glieli renda a Padre Benvenuto che mi  li  ha gettati addosso per vendicarsi! Dopo che mi ha tolto, il
Entrano COLA, MASSAIO PAOLO, NEDDA e uomini e donne che,  li  accompagnano. I ragazzi affollano, spingendosi, urtandosi.
capo gli oggetti accatastati : — Quelli sono i letti. Ora  li  rizzeremo. Dormirete qui. Questa è la cucina. Quello è il
assorti com'erano in quel primo contatto inaspettato, che  li  aveva fatti uno dell'altra, più ancora dell'affezione e
più ancora dell'affezione e della comune sventura che già  li  univa. D'improvviso, una voce li riscosse. S'erano fermati
comune sventura che già li univa. D'improvviso, una voce  li  riscosse. S'erano fermati dopo molti sbalzi e urtoni, in un
alla donna, ch'era una contadina; e questa, ridacchiando,  li  depose alla sua volta, nel proprio barroccino: quasi vuoto,
vedendoli ridotti a quel modo. Ne prese in collo due,  li  portò alla fattoria, e torno a prendere in collo gli altri
rimedio per quei poveri bambini. Arrivò trafelato; e appena  li  vide, si dié un colpo alla fronte: — Madonna ! Erano loro
cantano a gara mentre leggo o scrivo. L'abitudine non me  li  fa sentire; bisogna che io presti attenzione per accorgermi
vista. Quando si fermarono davanti a un monumentino, appena  li  vidi deporre su di esso la corona e inginocchiarsi, mi
! E gli si erano slanciati incontro di corsa. Allora  li  aveva riconosciuti anche lui, e subito gli era sfuggita
che, non avendo voglia di correre come loro, spesso  li  perdeva di vista a metà di strada; e per quella mezza
Ma i contadini avevano ordine di lasciarli fare; e  li  lasciavano fare, brontolando però sotto voce, perchè poi
tollerare il maggio dell'anno passato. Dopo pochi minuti,  li  vide scoppiare in mezzo alle pecore che pascolavano
c'é piatti. E sospirò, come sollevato da un peso, quando  li  vide andar via di corsa, il maggiore avanti, col cestino in
gi l rizzati due lettini, uno accanto all'altro; e  li  aveva messi su il Drago, aiutato dalle bambine, che si
di lana, nuovi, perchè quelli delle sue figliuole se  li  erano mezzo mangiati le tignuole e non si potevano usare. —
— Che dobbiamo dire? — Il paternostro, l'avemmaria. — Non  li  sappiamo. Ah, stregaccia! Non gli aveva neppure insegnato
le accette, le donne coi tizzi accesi!... Il sindaco non  li  aveva aizzati contro il cavaliere? Il cavaliere contro il
da factotum di casa  Li  'Nguanti, era diventato in pochi mesi factotum del Fascio
aguzzavano l'avidità di quell'udienza di contadini o quando  li  incensava e li esaltava: - Voi soli siete buoni voi soli
di quell'udienza di contadini o quando li incensava e  li  esaltava: - Voi soli siete buoni voi soli siete degni, voi
morderti e tu hai paura, che fai? Chiudi gli occhi, rimani  li  impalato, e il cane ti piomba addosso e ti morde
paura di quel sembiante di animale, di mostro che pareva  li  attendesse al passaggio; e quasi non sapeva persuadersi che
impedire che le mosche vi spasseggiassero su. Enrichetta  li  aveva replicatamente contati; voleva vedere quanti il
apposta: venivano per l'appunto quando lei non stava  li  a guardare zitta zitta! E se si fossero scordati di venire?
porto a riposo, un prete, un uomo con una gamba di legno.  Li  vedevo parlare, agitarsi, ridere, e capivo tutte le cose
piccoli occhi porcini, di solito sfuggenti allo sguardo che  li  cercava. Io avevo preparato una specie di breve memoriale
incanalarla. Tobia leggeva i miei foglietti e mano mano me  li  restituiva, pensieroso. Pareva studiasse sul serio il modo
del mondo che non erano suoi. I bambini poveri, poi,  li  riteneva furbi, intesi per istinto a destare una pietà che
a che si era trattato di non spendere nulla, la signora  Li  'Nguanti non solamente non avea fiatato, ma aveva preso
sindaco che una volta si era permessa di dire del signor  Li  'Nguanti: Cavaliere di che? Ah! Chi lo aveva fatto
E.... e.... Quando entrava in quest'argomento, la signora  Li  'Nguanti non la finiva più. Per ciò nell'ultima lotta
- ella gridava al cavaliere. - Non sapete che farvene, se  li  spendete così? - Zitta! - rispondeva il cavaliere
— Non ne mangi neppur uno? — le domandò la zia. — No,  li  serbo tutti al Bambino, per quando si sveglia. — Oh, amore
Eh, ti piacciono i dolci? — Piacciono anche a te; te  li  fai tu stessa. — Ma io non ne mangio. — Perchè? Sei in
cavaliere don Mimmo  Li  'Nguanti era tornato a casa con un diavolo per capello,
ora che si avvicinavano le elezioni generali! Don Mimmo  Li  'Nguanti però non se la prendeva tanto col Deputato e col
- egli disse finalmente. E Cipolla, factotum di casa  Li  'Nguanti, che era di là a raccontare a modo suo alla
monelleria, a ogni seduta della Commissione, la mamma  li  menava nello stanzone in fondo al corridoio, e raccomandato
al corridoio, e raccomandato di non far troppo chiasso, ve  li  chiudeva a chiave, insieme coi bambini loro amici, quando
Scalandri disse loro : — Su, bambini, venite con me. E  li  condusse nel solito stanzone. — Giuocate qui, ma senza
troppo chiasso. Fatta questa raccomandazione, la signora  li  chiuse a chiave. — Perchè ci chiude a chiave la tua mamma?
trovati nell'altra stanza. L'audacia dell'esempio di Aldo  li  aveva tentati, esaltati, e in tutti era già vivissima la
della loro presenza, si voltò tutt'a un tratto e appena  li  vide esclamò: — Buffi quei signori! Sono andati via
a pugni. Nessuno fiatò. Il silenzio succeduto al tumulto  li  aveva sbalorditi. Ma Aldo, che s'era messo di buon umore,
mandra. — Dentro il pagliaio no ! — Perchè? — Perchè no.  Li  non ci può entrare nessuno. I ragazzi parvero convinti di
ordito una congiura. Sapevano che il pecoraio riponeva  li  dentro la ricotta che poi la sera egli soleva portare alla
nessuno protegge i giocattoli, abbandonati da tutti quando  li  abbandonano i bambini. Nelle sue corse rapide, il sorcio le
braccetto, che se egli non avesse saputo ch'erano loro, non  li  avrebbe riconosciuti. - Che cosa vuol dire aver quattrini!