Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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tende: quando l'albero è infranto e sommersa è la stiva,  li  rifiuta e, sdegnoso, li rimanda alla riva; e vi getta le
è infranto e sommersa è la stiva, li rifiuta e, sdegnoso,  li  rimanda alla riva; e vi getta le perle e le conchiglie, e,
indignazione rattenuta, da sé):  Li  compatisco perché sono cretini! (Alla Reginotta e al
e ridono. Le Cameriere, stizzite, afferrano alcuni sassi e  li  tirano contro la rana che non vuol lasciarsi prendere.)
nostro povero paese, ed il mondo tollera questi carnefici,  li  protegge, li impone all’Italia! Non si sa se più scellerati
paese, ed il mondo tollera questi carnefici, li protegge,  li  impone all’Italia! Non si sa se più scellerati i preti e
all’Italia! Non si sa se più scellerati i preti e chi  li  sorregge o più stupido questo miserabile popolo che li
chi li sorregge o più stupido questo miserabile popolo che  li  soffre nel suo seno e non fulmina, non annienta questi
famiglia è il matrimonio. Lega per la vita due esseri e  li  fa felici se veramente meritano d’esserlo. Dico «se lo
fedeli, cui uccise col mortifero veleno dell’errore. Egli  li  sottopone prima a tormenti per costringere la loro
quanto lo spirito satanico s’impossessi di loro, e  li  renda fermi nella infernale impenitenza. Non si lasciano
Ottobre giacevano tre feriti in attesa del convoglio che  li  trasportasse a Terni giunsero i soldati del papa e, degni
all'impotenza e alla violenza. Se il tempo lo permette  li  conducono fuori in uno sterrato pubblico adiacente. (C'è
vicini di banco. Questi subito a casa. Gli orfanelli, come  li  chiamano a volte affettuosamente i compagni (ma orfani non
Che vengano a riprenderseli. Il medico s'informa se i panni  li  tengono separati. Risulta che "in casa" ogni squadra prende
e istituto, il primo ingresso alla scuola pubblica  li  aveva traumatizzati. Ancora sono poco comunicativi,
stenta, i suoni informi. Manca poco che lo stesso medico  li  definisca subnormali. L'eccitazione da cui li vedo presi mi
stesso medico li definisca subnormali. L'eccitazione da cui  li  vedo presi mi disorienta. Franco è scarlatto dalle comine
fatto d'allungare la mano, la ritiro a mezz'aria. Se non  li  tocco, se non li accarezzo, stabilendo col contatto fisico
la mano, la ritiro a mezz'aria. Se non li tocco, se non  li  accarezzo, stabilendo col contatto fisico una concreta
per il senso acuito di benessere che procurano i suoni)  li  rende così miseramente felici da conturbare l'anima. Ah se
personale interesse, la terra ove nacquero, il popolo che  li  sorregge de’ suoi averi e del suo sangue, a spregevole
si addormenta. Di tratto in tratto apre gli occhi e sùbito  li  richiude.) Che famiglia reale disgraziata! Tutt'a un
un riscontro, padrone e signora diventavano furibondi,  li  maltrattavano quasi avessero voluto attentare alla vita dei
Ordini, per carità; sarà obbedito! E l'ordine fu questo: -  Li  mandino dalla nonna in campagna! - Dalla nonna? E parve
farli vivere come avrebbe voluto lei. Bisognava proprio che  li  cacciasse fuori di casa per farli andare pei campi, o a
e scappò alla ricerca dei figliuoli. Chi sa in che stato  li  a- vrebbe trovati! Non credette ai propri occhi; - ed era
giunchi nascenti! Rimase. Potè a stento dar loro la voce, e  li  spaventò mostrandosi a quel modo con le braccia aperte e
si rassicurarono e si slanciarono verso di lui; ma la nonna  li  trattenne pei braccini: - Non gli sporcate il vestito! Il
gli domandò: - Babbo, sei venuto per portarci via? Il babbo  li  baciava e li tastava. Come erano sodi quei polpaccini,
- Babbo, sei venuto per portarci via? Il babbo li baciava e  li  tastava. Come erano sodi quei polpaccini, quelle braccine!
E che bel rosso sotto la pelle abbronzata! - Maria non  li  riconoscerà! - balbettava. Eppure, poco dopo, voleva dare
figli miei, e ne faccio quel che voglio io! Nè per ora te  li  rendo; neppure se mandi i carabinieri! Il signor Borsino,
non seppe rispondere altrimenti che ripetendo: - Maria non  li  riconoscerà!
il proprio gusto, come farò io che, non avendo preferenze,  li  sceglierò tutt'e due.
senza fiato per la sorpresa. Il Maralli ha detto: - Ah!  Li  dentro c'è un incendiario! Bisogna chiamar le guardie!
il matrimonio di Luisa, non avendoli potuti più adoperare  li  avevo ficcati appunto su per la gola del camino nel salone
dove non andava mai nessuno, perché il babbo non me  li  trovasse, ché altrimenti me li avrebbe sequestrati.
perché il babbo non me li trovasse, ché altrimenti me  li  avrebbe sequestrati. Naturalmente la mia esclamazione è
semolino l'ha a noia come il fumo agli occhi; io, invece,  li  preferisco tutti e due, e siccome anche il dottore dice che
natìa, dove riabbracciarono i loro parenti e amici che  li  avevano già pianti come morti. Ma la vita tranquilla e la
quei due lupi di mare. Ben presto la nostalgia dell'oceano  li  invase e, all'apertura della nuova campagna di pesca,
a posta per loro! (Prende per mano il Re e la Regina, e  li  fa rizzare in piedi.) Ho visto, ho sentito quel Mago
E gli si erano slanciati incontro di corsa. Allora  li  aveva riconosciuti anche lui e subito gli era sfuggita
che, non avendo voglia di correre come loro, spesso  li  perdeva di vista a metà di strada; e per quella mezza
colo. Ma i contadini avevano ordine di lasciarli fare; e  li  lasciavano fare brontolando però sotto voce, perchè poi
tollerare il maggio dell'anno passato. Dopo pochi minuti,  li  vide scoppiare in mezzo alle pecore che pascolavano
c'è piatti. E sospirò, come sollevato da un peso, quando  li  vide andar via di corsa, il maggiore avanti, col cestino in
e il babbo, forse per stare più tranquillo in casa,  li  aveva mandati in campagna. Indurli a tornare alla fattoria,
vedendoli ridotti a quel modo. Ne prese in collo due,  li  portò alla fattoria, e tornò a prendere in collo gli altri
medio per quei poveri bambini. Arrivò trafelato; e appena  li  vide, si diè un colpo alla fronte: - Madonna! Erano loro
quelle belve, se sono in furore, non rispettano niente ...  Li  ha affrontati, li ha insultati, li ha minacciati di galera
sono in furore, non rispettano niente ... Li ha affrontati,  li  ha insultati, li ha minacciati di galera ... E allora:. -
rispettano niente ... Li ha affrontati, li ha insultati,  li  ha minacciati di galera ... E allora:. - Dàgli! - A iddu! A
dire: - Poichè ci si erano messi, dovevano compir l'opera.  Li  sfruttiamo, li trattiamo peggio di animali, li mettiamo su,
ci si erano messi, dovevano compir l'opera. Li sfruttiamo,  li  trattiamo peggio di animali, li mettiamo su, per cattivi
l'opera. Li sfruttiamo, li trattiamo peggio di animali,  li  mettiamo su, per cattivi fini, e poi sbraitiamo che il
perchè non ti hanno proprio ammazzato! Paolo però  li  ringraziava davvero. Da due giorni egli godeva una felicità
negli affari degli altri, specialmente in certi affari. E  li  lasciò soli.
ai soldati papalini,  li  eccitavano all’eroismo delle carneficine promettendo loro
- Compare, volete disfarvi di questi quattro sassi? C'è chi  li  pagherebbe tre volte più della stima. - Questi sassi son
tre volte più della stima. - Questi sassi son per me: Non  li  cederei neppure al Re. - Compare, volete disfarvi di questi
- Compare, volete disfarvi di questi quattro sassi? C'è chi  li  pagherebbe dieci volte più della stima. - Questi sassi son
dieci volte più della stima. - Questi sassi son per me: Non  li  cederei neppure al Re. Una volta, per caso, passò di lì
strano. Risponde a tutti: - Questi sassi son per me: Non  li  cederei neppure al Re. - Oh! Voglio vederlo. E fece
tanti poderi! Che se ne farebbe dei miei sassi? - Ma se lui  li  volesse? - Se lui li volesse? - Questi sassi son per me:
ne farebbe dei miei sassi? - Ma se lui li volesse? - Se lui  li  volesse? - Questi sassi son per me: Non li cederei neppure
- Se lui li volesse? - Questi sassi son per me: Non  li  cederei neppure al Re. Il Re fece finta di non aversela
me quei quattro sassi. La gente, quando saprà che son miei,  li  guarderà da lontano. - Maestà, non è vero nulla. Il mio
quei quattro sassi. La gente, quando saprà che sono miei,  li  guarderà da lontano. - Maestà, non è vero nulla. Il mio
nostra fede con la formola ingiunta da V. S. Se ricusano,  li  fa battere ben bene mentre che si accende il rogo.
la mamma non voleva lasciar passare questi eresiarchi, come  li  chiama lei, e il babbo invece li fece entrare in camera
questi eresiarchi, come li chiama lei, e il babbo invece  li  fece entrare in camera dell'avvocato che mi fece proprio
dalle finestre immense, che rimangon sempre mezzi al buio?  Li  conosco, pur troppo! Nel palazzo di famiglia, - il babbo
Essa consiste in due grandiosi cortili con portici, che  li  circondano, divisi da un lungo corridoio. Non avvi niente
lascio giudicare i miei lettori. Colesti piagnistei  li  ho ricordati qualche volta, alla lettura delle discussioni
della fortuna non solo è indifferente pei tapini ma  li  sprezza, li scaccia da sé, li scortica in mille modi. Cura
fortuna non solo è indifferente pei tapini ma li sprezza,  li  scaccia da sé, li scortica in mille modi. Cura di governo
è indifferente pei tapini ma li sprezza, li scaccia da sé,  li  scortica in mille modi. Cura di governo dovrebbe essere
il furto (paste in un bar). Genitori emigrati,  li  hanno lasciati soli. La sorella, tutta riccioli testa
bugie stanno scritte là." Obbligati, confermano. Però  li  picchiarono a pugni sul petto, ammanettati a sangue col
a pugni sul petto, ammanettati a sangue col filo di ferro,  li  fecero fuggire abbandonando il gregge, da dietro la siepe _
mesi di detenzione e di ozio, tengono testa a ogni accusa.  Li  indigna quella di furto. Filo di rame telegrafico: stava
di seta cincischiata cosparso di aeree ballerine. Dementi,  li  chiama il padre dell'imputato. Questo figlio unico che ho,
cui passiamo tutta la vita. I bimbi non ci disturbano, non  li  isoliamo. Vivono con noi. Sono padroni di tutto
e, nell'intimità, ne adottiamo la nomenclatura strampalata;  li  mettiamo a tavola con noi; vegliamo ai loro bisogni, li
li mettiamo a tavola con noi; vegliamo ai loro bisogni,  li  vezzeggiamo, li chiamiamo con nomignoli graziosi ed
a tavola con noi; vegliamo ai loro bisogni, li vezzeggiamo,  li  chiamiamo con nomignoli graziosi ed insensati. Ninì, Rirì,
che Don Pietro e Capobanda erano entrati nella vigna, non  li  rincorse per farli tornare addietro. Cavò dalla tasca lo
lui a farsela rendere: anche coi carabinieri, aggiungeva.  Li  aveva visti poco prima scendere per la strada del Monte.
per la strada del Monte. Cercavano gli amici . Ma non  li  avevano trovati. Ecco, li rivedeva laggiù, sotto Poggio
Cercavano gli amici . Ma non li avevano trovati. Ecco,  li  rivedeva laggiù, sotto Poggio d'Ortensio, uno a fianco
E hanno visto anche i volpacchiotti. Se trovano la tana, ve  li  affumicano dentro. Ma le volpi sono maliziose. Intanto,
dietro le colline. Altri stormi seguivano. Scurpiddu  li  guardava, li guardava pensando tristamente alla
le colline. Altri stormi seguivano. Scurpiddu li guardava,  li  guardava pensando tristamente alla prigioniera. Pensava
paura di quel sembiante di animale, di mostro che pareva  li  atten- desse al passaggio; e quasi non sapeva persuadersi
di bacelli! Ed ecco un bel piatto di bacelli. Il Reuccio se  li  mangiò con gran gusto, e dopo disse: - Mi sento meglio!
E sentito il tradimento di quel marito e quella moglie,  li  mandarono ad arrestare e, insieme con la loro figliuola, li
li mandarono ad arrestare e, insieme con la loro figliuola,  li  fecero buttare in prigione. La Reginotta sputò fuori l'erba
nave, in que' palischermi, non iscorgèvan più il mezzo che  li  avèa tratti alla pena, ma i figli di quelle selve, che
lor rabbia, ma i mùscoli delle patrie montagne, che già  li  donàvano di armi alla esistenza, alla difesa, all'offesa;
e le onte di un'ùnica storia; della sentenza perfino che  li  dannava a irremeàbile bando, non rammentàvano, ora, che il
sentìvano il piede malfermo su di un terreno, al quale non  li  legava connubio nessuno di are e di tombe, in mezzo di una
occhiali mi son stati regalati dal signor Venanzio e io  li  regalo a lei. Se li tenga e non cerchi altro!... -
stati regalati dal signor Venanzio e io li regalo a lei. Se  li  tenga e non cerchi altro!... -
prima volta  li  accompagnò la monaca. Adesso, fino al portone, l'aspirante.
mano m'informo dei bambini. Non ho coraggio di domandare se  li  picchiano, sono stati picchiati anche a scuola. Si comincia
classi differenziali, ma questi sono già differenziati (non  li  voleva nessuno, li ho presi io insieme agli altri "scarti")
ma questi sono già differenziati (non li voleva nessuno,  li  ho presi io insieme agli altri "scarti") sempre sforniti e
sono anzi residuati di guerra. Sicuro, dice l'aspirante,  li  portano fuori, sicuro, quando il tempo lo permette. Dentro
dell’invincibile antipatia che essi mi suscitano, io me  li  debba sempre trovar sulla via. Ma questa volta passiamocela
- Raccatti i cocci di quel puttino di terra cotta e  li  saldi insieme collo sputo. Il Re, sebbene di mala voglia,
Re, sebbene di mala voglia, raccattò i cocci del puttino e  li  saldò collo sputo. - Ed ora? - Ed ora - rispose il Mago -
la negazione di Dio. Esterminiamoli! La voce del popolo  li  ha colpiti del suo tremendo anatema. «Gli schiavi, gli
fra il popolo coll'aria mansueta del primo serpente. E noi  li  vediamo, li incontriamo nelle nostre vie - li accogliamo
coll'aria mansueta del primo serpente. E noi li vediamo,  li  incontriamo nelle nostre vie - li accogliamo nelle nostre
E noi li vediamo, li incontriamo nelle nostre vie -  li  accogliamo nelle nostre case - li riscaldiamo nel nostro
nelle nostre vie - li accogliamo nelle nostre case -  li  riscaldiamo nel nostro grembo - e istupiditi dall'oppio,
questo mondo, pieno di cuore e che vuol bene ai ragazzi e  li  sa compatire. Il signor Luigi, a quanto ho sentito, rimase
nella sua stanza da pranzo. In quanto ai fazzoletti  li  ho dati a Marinella dicendole di portarli in camera della
i latrati dei mastini dell'Orco e la voce di lui che se  li  chiamava dietro: - Té! Té! - Questa volta sono morto! -
un quintale ciascuno: venivano i facchini del corriere, se  li  issavano miracolosamente sulla schiena e li portavano giù
corriere, se li issavano miracolosamente sulla schiena e  li  portavano giù per le scale, sudando e imprecando.
addome, e da cui sporgevano solo la testa e le zampine. Se  li  disturbavo, si rintanavano di scatto nella loro casetta
Disapprovato da mia madre, ne portai a casa una dozzina e  li  misi in una bacinella, di cui avevo coperto il fondo con
che avevano provveduto alla loro infanzia acquatica,  li  trovavamo al mattino annegati, esausti dal troppo nuotare,
giardino-cortile, alla ricerca di un' acqua che non c' era.  Li  inseguimmo invano fra l' erba e i sassi; uno, il più
mo- nelleria, a ogni seduta della Commissione, la mamma  li  menava nello stanzone in fondo al corridoio, e raccomandato
al corridoio, e raccomandato di non far troppo chiasso, ve  li  chiudeva a chiave insieme coi bambini loro amici, quando ve
Scalandri disse loro: - Su, bambini, venite con me. E  li  condusse nel solito stanzone. - Giuocate qui, ma senza
troppo chiasso. Fatta questa raccomandazione, la signora  li  chiuse a chiave. - Perchè ci chiude a chiave la tua mamma?.
trovati nell'altra stanza. L'audacia dell'esempio di Aldo  li  aveva tentati, esaltati, e in tutti era già vivissima la
della loro presenza, si voltò tutt'a un tratto e appena  li  vide esclamò: - Buffi quei signori! Sono andati via
a pugni. Nessuno fiatò. Il silenzio succeduto al tumulto  li  aveva sbalorditi. Ma Aldo, che s'era messo di buon u- more,
non vuol dir niente. A me basta che mi intendano quando  li  chiamo. Ecco: Falce! E il ragazzo, che aveva appena dieci
vai in carcere finché non avrò fatto la prova. I ragazzi  li  tengo qui, nel palazzo reale. Il contadino si lasciò
mai moglie, Eccellenza! - E quei due ragazzi dunque? ... -  Li  ho trovati in una cesta dietro l'uscio. Chi sa di chi sono?
una cesta dietro l'uscio. Chi sa di chi sono? Se Sua Maestà  li  vuole, glieli regalo. Il Re disse: - Costui è matto! E
una stranezza da matto, si mise a ridere più forte. - E chi  li  ha fatti quei fantocci, giacché non sono uomini vivi? - Li
li ha fatti quei fantocci, giacché non sono uomini vivi? -  Li  ha fatti il Mago, mio padrone. Egli è morto e son rimasti a
come sul proprio ferro. «I nostri sono al loro posto.  Li  ho rimpiattati», disse Silvio, «tra le gambe dei cavalli di
più tempo incamminossi con Muzio sui passi di Scipio che  li  precedeva. Un’impresa di questo genere non presenta in Roma
ma senza cerimonie, mentre i birri fregavansi gli occhi, te  li  pigliarono tutti e incominciarono a legarli.
Acconcia-e-guasta? - Perché sì. I chiodi che avanzavano  li  rendeva, la colla no; la metteva da parte. - Perché, Mastro
intanto se la scialava meglio di un principe. Di dove  li  cavava tanti quattrini? La mattina andava al mercato per
pialla, succhiello, martello, sega, ogni cosa. Il Re  li  volle riposti in una stanza accanto alla sua camera, e per
ad aprire; gli arnesi stavano al loro posto per terra, dove  li  avevano buttati alla rinfusa. Appena richiuso l'uscio,
la Luisa, è più golosa lei di dolci che dieci ragazzi, e se  li  mangia tutti per sé. Se li tiene tutti chiusi nell'armadio
di dolci che dieci ragazzi, e se li mangia tutti per sé. Se  li  tiene tutti chiusi nell'armadio e ce n'ha di tutte le
una sirena. - Entrate, - ordinò la vecchia. Ciò detto  li  precedè in un corridoio scavato nella roccia, e li fece
detto li precedè in un corridoio scavato nella roccia, e  li  fece entrare in una sala sotterranea, dal cui soffitto pen-
di dia- manti, - aggiunse Nennella. La madre si alzò e  li  guardò come se non li conoscesse. Il babbo entrò, ed egli
aggiunse Nennella. La madre si alzò e li guardò come se non  li  conoscesse. Il babbo entrò, ed egli pure era canuto. I
ed egli pure era canuto. I diamanti scintillavano, allorchè  li  mi- sero sulla tavola, alla debole luce della lu- cerna.
stati assenti soltanto alcune ore. - Il babbo e la mamma  li  abbracciarono piangendo dalla gioia. La sera passata nella
felici di esser ritornati bambini. Il babbo e la mamma  li  aspettavano sulla porta della loro casupola; essi non erano