, quella sera, la Cecina non avea voglia di andare a letto. — Cecina, vieni a dormire. — Più tardi, Maestà; per ora non ho sonno. — Il Re aspettò, aspettò, e
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gettare in un fondo di carcere. Ma da quel giorno egli non ebbe più pace. Voleva andare a letto? E gli strappavano le coperte: — Maestà, non si dorme! —
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mamma cagna. Non c' era mai stato verso d' indurla a dormire nel suo letto. La Regina, sentendole ripetere ogni giorno: — Mamma cagna, mangiate; la mia
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-rospo che dormiva in fondo, sopra un letto lavorato d' oro e di pietre preziose, con cortinaggi di seta e lenzuola bianche più della spuma. E non aveva
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. Mangiò, bevve, e poco dopo le vennero le cascaggini. — Reginotta, dormite, dormite! - Il letto Parlava. Era uno stupore. Così tutti i giorni. Non le
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dei sassolini ali' impòsta della finestra. Chi poteva essere, a quell' ora? Si fece coraggio, saltò giù dal letto, aperse adagino adagino impòsta, e
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, una per lavarla, una per pettinarla, una per recarle la colazione, una per servirla a pranzo, una per metterla a letto. S' era già abituata e non ci
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