. La Letizia, nel chiuder l' uscio della dispensa, non s' era avvista d' aver serrato là dentro il sorcio bigio, entrato dietro a lei per rivedere il
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; guardò un istante lo spettacolo; poi rispose: - Ebbene, dite a Letizia che scenda un momento a chiamar quell'uomo. - I due fanciulli si
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proprio un topo superiore. Una bella mattina che la Letizia, rimasta come unica persona di servizio in casa Sernici, aveva lasciata dischiusa la porta
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stanze, e la contessa sgridar forte la Letizia, perchè aveva preso il viziaccio di lasciar ogni tanto la porta delle scale mezzo aperta, e il conte
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sempre più da presso: - Moschino! Moschino mio!... - Era la Rita. Un singhiozzo le rispondeva. Era Nello. La Letizia, anch' essa turbata, consigliava ai
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peggio era che il pelo non gli sarebbe cresciuto prima d' un par di mesi!... Rimase lì fino a sera, quando la Letizia lo sorprese e lo portò a tavola. - Oh
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. - Ve lo dirò domani, se state quieti: ora bisogna tornare a casa - rispose Dodò - perchè la padrona ha ordinato alla Letizia che le rifaccia il letto
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' insalatiera; la Lilia non c' era. Pensò allora alla guardaroba, e vi corse. - Che vuoi, professore? - domandò sorridendo la Letizia, che stava in quella
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sciupava le forme del parmigiano, e portarlo in cantina, dove poteva sbizzarrirsi con altri suoi compagni. Più d' una volta la Letizia aveva avuto quest
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regalo. Venticinque lire un topoi - esclamò la Letizia congiungendo le mani e pensando, certo, che in cantina ce n' erano a bizzeffe. - Vi do quaranta lire
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. - Letizia, prendete la candela, - ordinò il conte, dacchè la lumiera di mezzo al soffitto mandava in quell'angolo una luce troppo fioca. La cameriera
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ridotto il pelo di tutti i colori fuor che bianco, e più ruvido d' una spazzola di saggina. I ragazzi, aiutati da Letizia, prepararono una catinella d
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' insegnare alle sue bestioline le regole della buona creanza. La Letizia portò in tavola delle uova affogate, in un bel vassoio d' argento; e subito la
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Caciotta! - In quel frattempo la Letizia aveva preso la topina in mano, e l' andava palpando da tutte le parti. - Ora capisco! - gridò alla fine. - Sa
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topina potesse preparare a' suoi piccoli un nido più soffice; e la Letizia, che le aveva tenuto un po' il broncio per via de' tovaglioli, alla fine s
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la Letizia; voglio una scimmia che serva a tavola, come quella del capitano della Stella di Francia; poi conchiglie color di rosa, grandi come un
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lana di cui la signora si serviva per i suoi ricami. - Lilia, Lilia.... - brontolava spesso Letizia, spolverando il salotto - se ti vede la padrona, ti
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morbidi, la carta e gli stracci di tela, che la Letizia aveva ordine di cambiar tutt'i giorni nella canestra dei topi. E se, per caso, Bellino non
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moglie - ora andiamo a desinare. - A punto la Letizia stava apparecchiando. In quel frattempo, i topini domandavano tutti a Dodò: - Ebbene, hai capito
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passeri del tetto proseguirono la loro dura vita. Ma ora il sacrificio non pesava piú perché essi avevano il cuore felice e cantavano la loro letizia al
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esempio: allegrezza, gioia, desiderio, ricordo, avvenimento, momento, erano modi sbanditi dal suo dizionario; diceva: letizia, giubilo, vaghezza
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che prega dà lode a Dio, fa sorridere Gesù, dà letizia agli Angeli, dà refrigerio alle anime dei suoi poveri morti, fa contenti i suoi genitori
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avvenimento. Traspariva nel viso di ognuno una sincera letizia, come accade a tutti coloro che ad un tratto si sentono sollevati da un peso misterioso, da un
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fisarmonica. Il lavoro dona sempre letizia al cuore, specialmente il lavoro dei campi.
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nostre anime. Che bene produce nel corpo il cibo materiale? Ripara le forze perdute, le accresce e dà una serena letizia. Ebbene, Gesù vuol produrre
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questi sono pochi: due o tre, e alla fine si placano dinanzi alla fresca vivace letizia dei bambini. Uno dei brontoloni è Tito Madia, l'intagliatore in
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direttrice, la quale continuamente era presente, partecipando alla loro letizia; ma, rimettendo sempre la carreggiata, se d'una o l' altra sgarrasse. Passate
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letizia e di una serenità che gli allargavano il cuore. Era già trascorso un mese e mezzo da che la bufera lo aveva gettato su quell'isola deserta. Egli
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, eppure camminava senza sentir la fame nè i sassi della via: camminava pieno di speranza e di letizia. Giunse così a Porta Nuova, sotto il palazzo del
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