dell' ironia, le offese idiote della gelosia, la volgarità del rinfacciare. In una parola, egli saprà parlare alla intelligenza e al cuore di lei; non
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momento di servirle. Quando viene annunziato che « la signora è servita! », tutti, sull'esempio di lei, si alzano per passare nella sala da pranzo. Precede
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contado senese: « Bene, se va ben di lei! ». Va da sé che l'uomo saluta per primo la donna; e scoprendosi, non facendo soltanto l'atto di scoprirsi: il
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offrire il proprio posto o qualsiasi altra cosa - a una signora accompagnata, non si rivolge a lei direttamente, ma a chi l'accompagna. Chi ha ceduto
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sue amiche quelli che hanno già ballato con lei. Come, poi, non è opportuno censurare il modo di danzare del ballerino, cosí non è opportuno perdersi
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, l'insegnante nell'alunno, il passante in colui cui fa l'elemosina. Il peggior modo di qualificare una persona è dir di lei che « ha perduto ogni senso
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di formare le coppie, badando a mescolare parenti della sposa con parenti dello sposo. Gli sposi vanno alle sedie preparate per loro: lei a sinistra
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la maiuscola: Lei, La, Sua, ecc. Usa scrivere con la maiuscola anche i pronomi indiretti, incastrati in altre parole: scriverLe, salutarLa. In alcun
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il proprio, sedendo lei a destra. È delicato pregare l'ecclesiastico presente di benedire la mensa.
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Quante volte non c'è capitato di giudicare una persona dopo aver scambiato con lei soltanto poche parole? Certamente l'avran fatto altri con noi; e
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freschi nei vasi, dalla biancheria sempre candida e in ordine: lei corre, sorridente e silenziosa, dalla cantina alla cucina, dal salotto al giardino
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servizio, ma dalla signorina a lei affidata e da tutte le persone di famiglia. Gli uomini di casa la tratteranno con tutti i riguardi dovuti a una
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sieno con lei. Alle signorine non si bacia la mano; salvo che non si tratti di una prossima parente, o di una signorina non piú giovanissima cui si
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concisa espressione cordialmente amichevole o devota, secondo la persona cui si scrive e la natura della relazione con lei.
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Alcuni decenni addietro, si fece un simpatico tentativo: quello di usare il voi, invece del lei, rivolgendosi a signore. Il tentativo riuscí e la
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Veramente, il capo della casa è Lui; lui il responsabile di tutto l'andamento della famiglia. Ma, cavallerescamente, trattiamo prima di Lei, che
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lei, un po' per abilità del fotografo intelligente, che aveva capito a modo suo di che si trattava. Aveva capito che quell'immagine era destinata a un
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che maggiormente la confortò. Uno le mandò, da Roma - da Roma! - una piccola poesia d'amore, musicata, dedicata a lei. Ella aveva già un certo spirito
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di pensare dunque a lei, di essere all'altra riva del solitario oceano di sogni dov'ella viveva. Fu il suo primo amore lontano, tutto suo, poiché
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, per lei, umiliante? Non si mise piú alla finestra, per aspettare il passaggio della meteora: non andò piú, con le sorelle, a far visite alle amiche
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quella, e il sole, che sbaragliava le ultime rocciose nuvolette e splendeva alto sui monti, dorava il foglio dove lei scriveva e lucidava i suoi
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d'un'aureola quasi di mistero. Mistero creato dalla lontananza di lei e della sua terra, dalle vaghe notizie sulla sua vita quasi selvatica, ma sopra tutto
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Eppure un fatto che aveva dell'inverosimile, le avvenne: un fatto che superò tutte le altre vicende accadute fino a quel tempo, che a lei parevano
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razze schiave. Schiava non era certo, in quella casa, e tutto le veniva affidato, compresi i bambini, che dormivano con lei, e che lei si trascinava
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trovava un vivo argomento ai suoi nuovi racconti. La vita le sembrava piatta, incolore, sebbene invece dentro di lei sentisse muoversi un dramma di
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: «Si sarà spaventata, stanotte, povera padrona. Per colpa mia: e anche lei.» «Ma no, zio Elia: anzi ho avuto quasi piacere: non avevo mai sentito un
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nessuno del segreto; e fermamente decise di non occuparsene più. Potevano anche crederla visionaria, come del resto appariva a molti; e lei stessa non era
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dal suo fischio. Forse gli stessi fantastici riflessi che anche lei vedeva negli occhi degli animali, nelle foglie, nelle pietre. Adesso, nel sogno
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' sorridere alla famiglia cosí serena in apparenza, cosí travagliata in realtà. Beppa era allora assai fanciulla: era intelligentissima anche lei
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volle almeno accompagnarla per un tratto del viaggio, in ferrovia, e quando la lasciò gli parve di averla imbarcata sull'Atlantico. In fondo anche lei si
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gente era tutta fuori, come nelle sere d'estate; e canti e suoni di mandolino continuavano, di fuori, il coro in onore di Cosima: cosí a lei sembrava
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certo timore, poiché esse, specialmente Enza, non solo non giocano volentieri con lei, ma le prodigano pugni, spintoni e bòtte e parolacce: tutta
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, vera «mater doloris», sopra le fatiche da lei sostenute nella direzione della casa vedi Pane casalingo in «Corriere della Sera» del 19 gennaio 1936
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letto di Nanna, a lei Cosima, e alla piccola Beppa che ancora dormiva nella culla in camera dei genitori. Beppa aveva circa tre anni, ma ne dimostrava
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tasche misteriose che attiravano a lui i fanciulli come comandava Gesú: anzi, la manina di lei s'introdusse nella spaccatura di quella specie di
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cose le sembravano infinitamente grandi, trasformate in nuvole. Un altro spettacolo per lei meraviglioso era il fuoco. Tutti i camini erano accesi e
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fatto ch'ella si era sposata senza amore, ad un uomo di venti anni piú vecchio di lei, che la circondava di cure, che viveva solo per lei e la famiglia
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Fra questa gente e in questo ambiente è cresciuta dunque la piccola Cosima: adesso ha sette anni e va anche lei a scuola, con la sorella maggiore che
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: egli passava accanto a lei e alle altre ragazze anche maggiori e piú belle ed esperte di lei, senza neppure vederle; e se veniva a cercare Santus era
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carattere forte. Disse, con una certa umiltà: «Lei possiede sul Monte Orthobene, un bosco di lecci, che tutti gli anni affitta per il pascolo delle ghiande
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. Enza era già quasi una signorina, un po' strana, a volte taciturna a volte di una allegria insolente e isterica. Non si tardò ad accorgersi che lei e
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ragazza, mormorarono che per causa di lei la famiglia e l'intero parentado erano scherniti e disprezzati da tutta la gente benpensante, e che il disonore
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cominciarono a guardarla con una certa stupita diffidenza, se non pure a sbeffeggiarla e prevedere per lei un quasi losco avvenire, Andrea prese a
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si è piú vicini a Dio, e alla gloria. Come giungessero fino a lei i giornali illustrati non si sa: forse era Santus, o lo stesso Andrea a procurarli
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, poi, alla sua attesa si mischiava una vaga paura: paura che Antonino avesse saputo la grande novità, che anche lei era diventata una scrittrice, una
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non è un proprietario o un funzionario come converrebbe a lei. La bambina sul portone, sa queste cose, e considera i suoi vicini di casa come personaggi
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trascorrere con lei il tempo della novena, passò i giorni piú belli della sua vita. Fu proprio un sogno, bello, completo, pieno di cose misteriose, come i
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il Monte, già anch'esso coperto di nebbia: il grido dei corvi annunzia l'inverno. Ma ancora ci sono, per lei, momenti nei quali il cielo torna a
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