Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: lei

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Mia signora! Mia signora! Come può  lei  sopravvivere a questo diabolico inverno? - Mia signora! Mia
dov'è rinchiusa la Reginotta. Si sente la voce flebile di  lei  che canta:
dice che non è giusta che anche Virginia si sposi mentre  lei  deve marcire in casa, condannata a restare zittellona come
di sposare un socialista non c'è ragione di proibire a  lei  di sposare il De Renzis che è povero, ma è un giovane
oggi stesso?" "Domani. Son venuto a prendermi i comandi di  lei  e della sua signora. Se mai le occorresse qualche cosa da
c'è mia sorella Giulia." "La sua prediletta." "È vero: con  lei  me la intendo meglio che con le altre. Vuol molto bene a
Giulia, seguita dal dottor Mola. "Vengo col dottore, perché  lei  non cerchi scuse nè pretesti." Patrizio stava per alzarsi
alla Madonna delle Grazie!". Benissimo. E questa è fatta.  Lei  ora può correre dai suoi malati. Io torno di là. Com'è
i giorni. Non risponde? Le dispiace?" "Anzi, ringrazio  lei  e le sue sorelle." "Ringrazia a denti stretti. Parlo per
faccia una passeggiatina verso la Madonna delle Grazie.  Lei  è di casa là, con fra Lorenzo il custode. Ora che non c'è
che adattava palma su palma, dito su dito della destra di  lei  e di quella di Giulia, le faceva strana impressione, quasi
fortezza di carattere. Era stata forte di carattere anche  lei  se non allegra a quel modo; ma ora si sentiva fiaccata!
la fissò, quasi non avesse inteso bene. Un gran vuoto anche  lei  per la morte della suocera? Le pareva uno scherno.
È così buona, e può intendermi; deve aver sentito anche  lei  il gran bisogno di mettere un'altra persona a parte della
"Ma le pare?" "Mi dia del tu; è più spiccio." "Anche  lei  ... anche tu, allora." "Non ci riesco. Quando sarò
sciocchezza!" "Che sciocchezza?" "Niente! Niente! ... Se  lei  leggesse le lettere di Corrado! Otto, dieci pagine fitte
le lettere di Pa- trizio! Sì, aveva sofferto, lottato anche  lei  ... e aveva vinto! Ma poi?
la incontravo; a profonde scappellate, ricambiate da  lei  con lievi sorrisi che mi davano la lusinga d'una tacita
un'idea di lei. - Occorre qualcosa di bello, di elevato ...  Lei  che è giornalista, letterato ... poeta ... - Oh, Signora! -
Sono dirette a lei! ... Ormai, per me, non c'è altro che  lei  al mondo! - Tanto sciocchi ci riduciamo quando siamo
non la ritrasse, e continuò: - Facciamo noi ... cioè  lei  che se n'intende. L'onorevole si è rimesso a lei ...
... cioè lei che se n'intende. L'onorevole si è rimesso a  lei  ... Proprio, sa! - Ah, Signora! - Sì, sì; va bene! - ella
sorridevano. - Bisogna telegrafare e presto. Legga; metta  lei  le parentesi, qua e là ... Cominciai a baciarle
- Non importa. Gli elettori ... che vuole? Supplisca lei;  lei  che intende ... - Oh! Io intendo soltanto questo: che lei è
lei che intende ... - Oh! Io intendo soltanto questo: che  lei  è cosa divina! Che darei il mio sangue, l'anima mia per una
come in principio. - Ma io ho quasi quarant'anni, e  lei  può essermi figlio. La sciocchezza più grande la farebbe
può essermi figlio. La sciocchezza più grande la farebbe  lei  ... Io, che non ne ho fatte nel fiore degli anni, sarei
lei, faccia tutto lei; io accetto anticipatamente quel che  lei  avrà stabilito! - L'avvocato Ponteri si grattò la nuca -
le cose come stanno. Che si immagina lei? Sí, col divorzio,  lei  si libererebbe dalla sua signora, poiché c'è tra loro ...
e da vedove che ritentano spensieratamente la prova ... E  lei  si troverebbe - non è improbabile - daccapo! Che sugo c'è?
lei, faccia tutto lei; accetto anticipatamente quel che  lei  avrà stabilito». Un bel margine per un avvocato di
uguale ordine nelle idee. - In primis et ante omnia,  lei  non ha prove lampanti. - Ho qualche cosa di meglio: la
hanno negato ... Le donne! Chi ne capisce niente? E poi,  lei  ha avuto la debolezza di perdonare una prima volta ... -
Pro bono pacis. - Forse non aveva la coscienza netta neppur  lei  ... M'inganno? - Questo non vuol dire! Il marito ... è
cosa da niente. Nel suo caso, non si tratta d'altro;  lei  non ha figli. Ha perdonato una prima volta ... ? E torni a
vergognerei di aver alzato la mano a percuotere una donna.  Lei  non conosce mia moglie. È tale, che l'accopperebbe un
ha onta del suo passato. Dice che non sa spiegarsi neppur  lei  come sia avvenuto che ... E per ciò non sa perdonarmi di
recitar la parte del casto Giuseppe ... Avrei voluto veder  lei  nel cimento! ... E dopo, non me ne davo pace. La colmavo di
faceva rabbia ... Che quando, finalmente, apersi gli occhi,  lei  si sentí sollevata da un gran peso ... Si attendeva il
oro e pesante catena. - È il suo palmario, avvocato! Ma per  lei  - soggiungeva - varrà assai piú la mia gratitudine. È
Signore, spero che  Lei  mi perdonerà se alla Sua lettera del ... rispondo
nella Sua condizione, o in condizione simile, e che come  Lei  mi hanno scritto, mi trovo costretto a palesare qui almeno
mi trovo costretto a palesare qui almeno questo: che  Lei  ha ventisette anni, che vive in una piccola città, che ha
poco guadagno, una certa sicurezza e scarse gratificazioni.  Lei  desidera scrivere, e più precisamente narrare; ed infatti
ma vuole da me un consiglio e un indirizzo: come scrivere.  Lei  non mi pone, e non si pone, il dilemma fondamentale, cioè
mi mette fin dall' inizio in imbarazzo. Infatti, da quanto  Lei  mi dice si desume che Lei si rappresenta il raccontare come
in imbarazzo. Infatti, da quanto Lei mi dice si desume che  Lei  si rappresenta il raccontare come un mestiere, mentre
Le prescrivo, di tenersi caro il Suo impiego. Se veramente  Lei  ha sangue di scrittore, il tempo per scrivere lo troverà
un esercizio vitale, ed appassionante per il lettore:  Lei  che ha fatto gli studi classici certamente già lo sa. Lei
Lei che ha fatto gli studi classici certamente già lo sa.  Lei  però salta questo bivio ed aspetta da me consigli pratici e
perché appena scritta questa lettera la imposterò; così  Lei  potrà verificarne la validità. Dopo la maturazione, che
del significato originario di ogni vocabolo; se  Lei  ricorda ad esempio che "scatenare" voleva dire "liberare
percepiranno almeno che la scelta non è stata ovvia, che  Lei  ha lavorato per loro, che non ha seguito la linea della
che mi doveva parlare .... _ Non ho detto proprio così, se  lei  si ricorda: ho solo detto che sono al corrente di un affare
che cosa le ho potuto dire, ma insomma ... sì, ecco, io di  lei  so parecchie cose. Non ricordo che cosa le ho detto venerdì
quando s' invecchia capita un po' a tutti. Quella volta che  lei  faceva le scivolate su una pozzanghera gelata, e il
su una pozzanghera gelata, e il ghiaccio si è rotto, e  lei  si è ferito alla caviglia con una scheggia di ghiaccio. Non
farle vedere che sono bene informato. E quella volta che  lei  è entrato in camera di sua madre senza chiedere permesso, e
mentre si infilava le calze? E poi, molti anni dopo, quando  lei  ha soffiato la ragazza al suo collega, lì in negozio: ma
soffiato la ragazza al suo collega, lì in negozio: ma poi  lei  si è subito stancato, e l' ha piantata, e lei ha fatto una
ma poi lei si è subito stancato, e l' ha piantata, e  lei  ha fatto una brutta fine. Tutte queste cose erano vere, ma
si era impazientito, e chiese bruscamente: _ Insomma,  lei  che cosa vuole da me? _ Sono venuto per ucciderla, _
ma quello gli rispose con durezza: _ Sa, quello che  lei  desidera o non desidera conta fino a un certo punto. Non
mestiere mi piaccia tanto: mi piace press' a poco come a  lei  il suo, non so se mi spiego. Ma è il mio mestiere, non ne
mi piacerebbe saperne qualche cosa di più. _ Ma lo sa che  lei  è un bel tipo? Perché, quando, come, dove! Ha una
a tutti sapere certe cose, ma invece no: la gente come  lei  (o come me, del resto: quando siamo fuori servizio siamo
neppure armato: questo è solo un preavviso, nel caso che  lei  voglia prendere qualche provvedimento. Anche questo non
sciocchezza a caso". "Va bene" replicò la dama. "In pena,  lei  non avrà il suo caffè, stasera. O thè con noi, o niente". -
ma con divertimento, una delle Sue satire: quella in cui  Lei  incontra sulla Via Sacra un seccatore in cerca di
volta. Insomma, quel monumento "più perenne del bronzo" che  Lei  s' è pazientemente costruito sta ancora in piedi, anche se
maestri e con voti discreti. Sono sicuro che avrà meno pena  Lei  a leggere questa mia lettera di quanto ne abbia io a
li "desiderava". La prego di scusarmi, scrivo non solo a  Lei  e per Lei, ma anche per i miei lettori d' oggi, e non
cento pellegrini, carri che corrono senza cavalli. Anzi, se  Lei  potesse vedere la Roma d' oggi la troverebbe invasa: sono
quella che era nei Suoi voti: via, non è così modesta come  Lei  la descrive; oggi la definiremmo una seconda casa, e Le
definiremmo una seconda casa, e Le faremmo pagare tasse che  Lei  avrebbe pena a ricavare dai diritti d' autore o ad ottenere
la neve e rende l' erba ai prati, come a suo tempo ha detto  Lei  con l' eleganza consueta; ancora ci stringe il cuore l'
Il fatto che le hanno ordinato questa cura l'ha raccontato  lei  ieri sera alla mamma; ma lei crede che sia per una malattia
questa cura l'ha raccontato lei ieri sera alla mamma; ma  lei  crede che sia per una malattia di debolezza che il medico
e ha detto anzi, che se l'è levata di testa lui perché  lei  sta benissimo e che fa la cura unicamente per contentar suo
in camera della sua mamma, ciò che ha fatto subito; e di  lei  son sicuro, perché Marinella è una bambina piuttosto
di amore, una sera per commoverla le aveva detto: - Ah! ...  Lei  mi farà ammattire! E Giacinta, tagliando corto: - Ci vuol
era venuta la volta del Gessi. - Per lei, signorina, per  lei  sarei capace di ... di ... Non trovava la parola, diventato
dolorosamente tocca la sera che Andrea, uscito appresso a  lei  sulla terrazza per godere il lume di luna di quella
soffrisse? - Senta, signor Andrea, - rispose Giacinta -  Lei  mi vuol bene sinceramente; certe cose non mi sfuggono. A
mi vuol bene sinceramente; certe cose non mi sfuggono. A  lei  dirò dunque quel che non ho detto a nessuno: mi dimentichi!
Sono innamorato - le disse. La vecchia rideva. - Che! Che!  Lei  non ha presa ... - Questa volta è per davvero. - Tanto
chiese Antonio. _ Forse non mi sono spiegato bene, o forse  lei  non ha inteso il mio nome: io sono James Collins, quello
sentì sorpreso ed irritato. _ Ebbene? Ammettiamo pure che  lei  sia James Collins (e mi parrebbe opportuno che lei lo
pure che lei sia James Collins (e mi parrebbe opportuno che  lei  lo dimostrasse): ma che cosa vuole da me? In primo luogo,
vuole da me? In primo luogo, per sua stessa ammissione,  lei  non è che un personaggio, e non ha nessun diritto di
con le persone in carne ed ossa; in secondo luogo,  lei  ricorda benissimo che nell' ultimo racconto muore. Convengo
generoso da parte mia, che forse avrei potuto mostrare per  lei  un po' più di gratitudine: ma lei mi deve comprendere,
avrei potuto mostrare per lei un po' più di gratitudine: ma  lei  mi deve comprendere, tutti dobbiamo morire, personaggi e
non avevo nessun' altra maniera decente di concluderlo:  lei  doveva proprio morire, non avevo altra scelta. Qualsiasi
non lo si può mica paragonare al Don Chisciotte; ... e poi  lei  è ancora vivo ... a farla breve, noi personaggi moderni,
non appena gli riuscì d' interromperlo, disse: _  Lei  ... le sembrerà strano, ma io non la vedevo mica così _.
venga a taglio: ma a proposito, se ho capito bene, allora  lei  gode di un certo credito, laggiù, di una certa autorità? È
in bocca. Gli versò da bere, e mentre beveva disse: _  Lei  però non mi ha ancora raccontato perché è qui. Non dev'
lontana: _ Bisogna che prima le parli degli ambigeni. Se  lei  ci pensa, la nostra categoria non è poi così ben definita:
questa storia degli ambigeni. _ Le spiego subito: è che ...  lei  è un ambigeno. _ Io? _ Lei, sì. L' ho reso ambigeno io. Ho
dei racconti (eccoli qui, in questa busta) che hanno  lei  come protagonista. Non per ritorsione, e neppure per
vita notturna, non c' è neppure la luce elettrica), e  lei  mi interessava, la conoscevo bene, così ho scritto di lei.
deglutendo. _ Beh, sostanzialmente sì. Un po' arrotondati:  lei  che è del mestiere sa cosa intendo dire. Ecco qui: In
cosa ci faccio, o, con questa Matilde? Io sono sposato, e  lei  lo sa, e sa anche che non ho mai avuto niente da spartire
Matilde, né prima del matrimonio né dopo. _ Ma, mi scusi,  lei  che cosa ha fatto con me? Non ha scritto tutto quello che
che ha voluto? _ Sicuro, ma io ... insomma, io esisto e  lei  no. Lei, l' ho creata io, dalla prima pagina all' ultima,
e di cartaccia: quello che conta, sono le testimonianze, e  lei  ne ha scritto un bel numero con le sue stesse mani, e, per
sono qui: questi racconti glieli vorrei far leggere, così  lei  taglia quello che non le va. Ma non mi venga a dire che lei
lei taglia quello che non le va. Ma non mi venga a dire che  lei  è libero di fare di me quello che vuole, e io di lei no:
che lei è libero di fare di me quello che vuole, e io di  lei  no: questo è un sofisma bello e buono. Io sono vincolato a
è un sofisma bello e buono. Io sono vincolato a fare di  lei  un personaggio coerente con la sua persona, ma lei anche lo
fare di lei un personaggio coerente con la sua persona, ma  lei  anche lo era, una volta che mi ha concepito: ebbene, è
come un giovane sano, equilibrato e padrone di sé?  Lei  aveva tutti i diritti di farmi morire per droga, ma allora
di questo. Non lo dico per me, né per l' altro Antonio che  lei  ha cercato di costruire: lo dico per lei. Lei è un
Antonio che lei ha cercato di costruire: lo dico per lei.  Lei  è un inventore: bene, abbandoni le ambizioni letterarie e
rigata di rosso. - Nulla! - rispose - un bacio di piombo. E  lei  stessa aprì arditamente la marcia. Fu raccolta di terra la
da un resinoso chiarore, parèa che sulla faccia di  lei  fosse appena nevato. Non più, ne' suòi tratti, quella fera
piani gli occhi su Gualdo e gli arrise. Lo sguardo di  lei  sarèbbesi detto indrizzato. Vi si leggèa un'infinita
El se ricorda, sor cap? CAPO: Che cosa el dise? oh è  lei  sor Ballanzini. Servitor devotissimo. NARCISO: Stavo
viaggiadori... cossa vole che fasso mi? LUIGI: Non ha visto  lei  una signora giovine poco fa qui in sala? LA BALLANZINI: Una
lu? LUIGI: Son il marito di quella signora ch'era lì... E  lei  chi è? BALLANZINI: Son la moglie de quel signore grasso.
ma non ha le chiavi di casa. O povera Marianna. BALLANZINI:  Lei  el sarà on grand omo de talento, ma in sta faccenda chi,
L'è el me marì che parla, donca gh'ò diritto. cAPo:  Lei  mi guasterà la macchina e allora addio dispaccio. LUIGI:
venire con manico scopa. LUIGI: Signora Ballanzini  lei  fa torto a me, a mia moglie, a suo marito e anche un poco a
fa torto a me, a mia moglie, a suo marito e anche un poco a  lei  stessa. È meglio pigliar la cosa allegramente, cercar di
andremo tutti quanti a far colazione in casa Ballanzini, se  lei  c'invita. BALLANZINI: Poiché lei mi pare un uomo abbastanza
in casa Ballanzini, se lei c'invita. BALLANZINI: Poiché  lei  mi pare un uomo abbastanza sicuro del fatto suo, se el
svegliassi col cuore rassegnato o indifferente! - Ma dunque  lei  crede di amarlo ancora? - le disse il dottor Follini.
divento indiscreta. Ma che vuole? Nessuno sa intendermi.  Lei  solo mi tollera, mi compatisce, come una vera malata. -
la malattia non si attacchi al dottore! - È impossibile;  lei  sa bene ... Certamente, non era possibile. Perché s'era
E uscii di là consolata, come se la boccetta di filtro da  lei  datami contenesse davvero la mia salvezza ... Ma la buttai
le due braccia come un telegrafo - Che buon vento? -  Lei  non m'aspettava? - Ma sì, certo che l'aspettavamo tutti -
l'aspettavamo tutti - disse il notaio. - Però credevamo che  lei  venisse colla seconda corsa. - Ho dormito a Como. Ecco
Il suo amico che mi fece l'onore di domandarmi in di  lei  nome la mano della mia Elisa, le avrà portata la mia
incoraggiato appunto da quella risposta - disse Rubieri. -  Lei  può imaginarsi se io non sarei felice. Ma le dirò la
il notaio invitando lo scultore a seder dinanzi a sè. -  Lei  sa che da qualche tempo io vagheggio l'idea di ottenere
ho parlato e che deve far più ricca d'assai mia figlia che  lei  mi fa l'onore di chiedermi in isposa. Mia figlia è unica, e
chiedermi in isposa. Mia figlia è unica, e naturalmente...  Lei  è assessore e mi dicono che può tutto presso il conte
che il sindaco la stima assai, e fa tutto quello che  lei  gli suggerisce. - Non negherò che il conte sindaco abbia
ciò che io desidero ci corre. E poi c'è il Consiglio. - Ma  lei  appartiene alla maggioranza.... - Questo è vero! Se il
- Dunque una mano lava l'altra. Io le do mia figlia e  lei  mi fa ottenere la concessione. - Mi spiacerebbe che la
il padre. Siamo intesi? - Ma dal canto mio - rispose Aldo -  lei  può imaginarsi se non mi metterò colle mani e coi piedi
potrà distruggere o avvalorare secondo la verità. Io, come  lei  può ben pensare, non vorrei per tutto l'oro del mondo
io certo che mi lamenterò di questo fatto. Soltanto che...  lei  sa bene... le fanciulle talvolta amano più gli
sera del nostro Enrico... - Che cos'è accaduto? - Vedo che  lei  non sa nulla... e da un lato mi dispiace di dover essere
sua... - Ah quella donnaccia francese... forse... la di  lei  modella? - Precisamente. Don Ignazio si gettò sul cordone
Sei anni addietro era stato preso da furiosa passione per  lei  ed era finalmente riuscito ad esserne corrisposto con la
resa infelice. Il loro matrimonio, combinato dai parenti di  lei  per dolorosissime circostanze economiche, era divenuto,
ed era bastata la interessata conversazione avuta con  lei  nella serata per renderlo in pochi giorni furibondamente
osava piú di aggiungere altro, esitante. Le aveva dato del  lei  o del tu? Non avrebbe saputo dirlo. E non gli sembrava
è felice. Sono assai lieta di accertarmi di esser ormai per  lei  un ricordo, non so se tristo o indifferente, ma senza
delle ragioni che mi han consigliato di rivederla. Forse  lei  lo ignora: sono vedova da un anno ... Vo in America per
caso può interessare la sua curiosità di uomo colto.  Lei  è il primo, e sarà il solo, che ne apprenderà dalla mia
fuga di cinque anni fa, probabilmente male interpretata da  lei  e che ha dovuto recarle qualche dolore ... - Oh, Berta! ...
suo fantasma, D'Ortes, assai piú, oh assai piú! di quando  lei  mi era vicino, e sentivo la sua maliosa influenza ... Vede?
son fuggita via, pel suo bene e pel mio, come le scrissi,  lei  non si fece piú vivo con me neppure con una lettera di
ridotta, dopo cinque anni, soltanto un tenue ricordo per  lei  - riprese Berta, sorridendo a fior di labbra. - Ma il cuore
dolori e forse rimorsi, ma compensandoci però diversamente;  lei  con una felicità domestica che mi sembra immeritata; me con
potuto vedere la Clelia; appunto così s’era acceso per  lei  di altissimo affetto. Clelia vinceva di beltà le più
il suo fascino e la sua cultura attiravano verso  lei  gli omaggi divoti d'italiani e di stranieri, quando il suo
come gli altri, eravamo colpiti dalla grazia, e innanzi a  lei  ci sentivamo stupiti e fiacchi, e sentivamo che una volontà
e tutti eravamo travolti in un'onda di bene che, da  lei  emanava, che ci rendeva capaci di cento cose più forti di
di ogni bene che emanava da lei, ognuno di noi sarebbe con  lei  partito, dove ella volesse, con lei, ove ferveva il più
la carità, la fede, la speranza: abbiamo perduto, con  lei  il segreto della nostra vita di cristiani operosi e di
mi fa il Signore." "Quale grazia?" chiese l'infermo. "Che  Lei  pianga con me!" Così dicendo, Benedetto si levò
mano, palpitante. Bussò malgrado le tacite giaculatorie di  lei  che implorava la Madonna di allontanare quell'importuno.
non è seria, sarebbe impossibile di procedere contro di  Lei  e lo sanno. Chi non Le può scrivere ha saputo tutto questo,
in Chiesa, ho idee diverse dalle Sue. Non importa, dico.  Lei  sa chi sono io? Il delegato gliel'ha detto?" "No Signore."
di santità corre altri pericoli. Altre cose si dicono di  Lei  che non hanno a che fare, per questo stia tranquillo, col
provocare dei disordini. Ma c'è di più! Noi sappiamo che  Lei  è persona gradita al Papa il quale La vede spesso. Ora in
possibile. E sarà possibile a una condizione. Qui in Roma  Lei  ha dei nemici attivi, non di parte nostra, sa! non di parte
sint ut sunt" dico io "aut non erunt." Mi riferiscono che  Lei  è un cattolico largo. Ciò significa semplicemente che lei
Lei è un cattolico largo. Ciò significa semplicemente che  lei  non è cattolico. Tiriamo via. I Suoi nemici L'hanno
per mancato servizio di giurato; ma questa è una bazzecola.  Lei  si figura di avere guarito della gente a Jenne ed è
faremo in modo che la denuncia si ponga a dormire. Ma se  Lei  resta in Roma i Suoi nemici di Roma faranno un rumore così
così grande che non ci potremo fingere sordi. Bisogna che  Lei  se ne vada lontano; e subito! Meglio se va fuori d' Italia.
medicina illegale mia. Mi si poteva lasciare al mio posto.  Lei  e il Governo sono i peggiori miei nemici se mi offrono di
peggiori miei nemici se mi offrono di fuggire la giustizia.  Lei  faccia il Suo dovere di mandare i carabinieri ad arrestarmi
dice a Benedetto con piglio sprezzante: "Stia attento.  Lei  ha tre giorni per lasciare Roma. Ha capito?" Non cura di
che vi si manifestano, tendono tutte a separarsene. So che  Lei  è appunto un cattolico radicale, ch'è amico di un uomo
dai cattolici puri; e lo è certamente. Mi hanno detto che  Lei  è scolare di questo nobile eretico, che fa una propaganda
luterano della parola. "Curiosità ci punge di sapere" come  Lei  creda possibile ringiovanire questo povero vecchione di
la gravezza del capo. "Oh no" esclamò "adesso io rispondo!  Lei  dice che non è Pilato. Il vero è invece che io sono
dei servi di Cristo perché gli sono stato infedele e che  Lei  mi ripete proprio la domanda di Pilato: - Quid est veritas?
proprio la domanda di Pilato: - Quid est veritas? Ora  Lei  non è disposto a ricevere la Verità, come non vi era
le tenebre lo avvolgono e la luce non gli può arrivare.  Lei  opera tenebre. È facile di comprenderlo, Lei è il signor
può arrivare. Lei opera tenebre. È facile di comprenderlo,  Lei  è il signor ministro dell' Interno, La conosco di fama. Lei
Lei è il signor ministro dell' Interno, La conosco di fama.  Lei  non è nato per operare tenebre, vi è stata molta luce in
molta luce di Verità e di bontà; ma in questo momento  Lei  opera tenebre. Io sono questa notte qui perché Lei ha
momento Lei opera tenebre. Io sono questa notte qui perché  Lei  ha pattuito un mercato non confessabile. Lei dice di
qui perché Lei ha pattuito un mercato non confessabile.  Lei  dice di adorare la Verità, domanda a un fratello se
Le ha dato molto potere nel mondo; lo adoperi per il bene.  Lei  ch'è nato cattolico dice di essere protestante. Forse Lei
Lei ch'è nato cattolico dice di essere protestante. Forse  Lei  non conosce abbastanza il Cattolicismo per comprendere che
la pena." "M'intenda bene!" riprese Benedetto. "Sì, anche  Lei  è uno di questi sacerdoti. Parlo io forse di gaudenti
sacerdoti. Parlo io forse di gaudenti comuni? Parlo di  Lei  e di altri come Lei che si credono gente onesta perché non
io forse di gaudenti comuni? Parlo di Lei e di altri come  Lei  che si credono gente onesta perché non cacciano le mani nel
che in questo palazzo non si può servire Iddio ..." "Sa  Lei  ..." esclamò con ira il ministro incrociando le braccia sul
un modo diverso, eh senta, via! non è un Dio ragionevole!  Lei  si è permesso di vuotare un sacco di contumelie, un sacco
lì. Adesso lo facciamo noi che se non siamo Santi, almeno  Lei  vede quanto pazientemente trattiamo con i Santi. E senta."
ora tarda, la santità corre qualche pericolo. È meglio che  Lei  se ne vada." Stese la mano al campanello elettrico per
aveva vegliato, aveva scoperto, aveva agito. Solo per  lei  gli era stato dato di far fronte al ministro sapendo quale
la sua missione: "La signora mi ha ordinato di dirle, se  Lei  domanda, che i signori hanno mandato la carrozza perché
che i signori hanno mandato la carrozza perché sanno che  Lei  non sta bene e hanno pensato che qui, a quest'ora, non ne
ritorno da Praglia con lei, del momento in cui, lasciata  lei  al piede della salita di villa Diedo, si era allontanato
che soltanto lei, Jeanne, lo amasse davvero, che soltanto  lei  soffrisse del suo soffrire. Era la voce di lei che si
che soltanto lei soffrisse del suo soffrire. Era la voce di  lei  che si doleva di non essere riamata, la voce di lei che lo
voce di lei che si doleva di non essere riamata, la voce di  lei  che lo pregava di amore con una cantilena di Saint-Saëns,
l'altra cara, come la sua Elisa; piange di gratitudine a  lei  che ancora dal mondo ignoto gli è pia, gl'intenerisce il
di scapoloni pari suoi non è più una vita fatta per lei....  Lei  digerisce male, lei dorme male, diventa sempre più
non è più una vita fatta per lei.... Lei digerisce male,  lei  dorme male, diventa sempre più brontolone, bisbetico,
Certo questa vecchia cuffia è la zia dei buoni consigli.  Lei  conosce le due ragazze e saprà dirmi quale delle due ha più
imbarazzato. Signore.... NICOLÒ.. Signora.... TERESITA  Lei  ha bisogno di parlarmi. NICOLÒ.. Sissignora... cioè...
Sono io la zia delle signorine.... NICOLÒ. sorpreso. Ah,  lei  fa da madre alle due orfanelle.... Avvicinandosi riconosce
conosciamo. Ah, chi l'avrebbe detto dopo tanti anni? Lei,  lei  è la signora Teresita.... TERESITA fingendo di cader dalle
Teresita.... TERESITA fingendo di cader dalle nuvole. E  lei  è il signor Nicolò.... Guarda che combinazione! ma si è
si accomodi, signor Nicolò..... Indica la sedia e siede  lei  per la prima. NICOLÒ. ripetendo materialmente. Guarda che
si abbandona nella poltrona. Dunque è alla cuffia che  lei  desidera parlare. NICOLÒ. No, stia buona, ora le dirò il
Ma è certo che, se avessi potuto immaginare di trovar qui  lei  al posto della... cuffia... ride non sarei venuto. TERESITA
un po' offesa. Non merito dunque la sua confidenza? NICOLÒ.  Lei  merita tutto, ma il mio caso è di quelli che hanno bisogno
essere utile in questa casa. NICOLÒ. esitando. Ma scusi.  Lei  non aveva sposato quel marchese? TERESITA molto riservata.
mi perdoni.... TERESITA restando seduta. Ma che cosa fa?  lei  non mi ha ancora detto lo scopo della sua visita. NICOLÒ. È
materno. Bene, si accomodi. Giacomina mi ha scritto tutto.  Lei  è venuto a Incirano per uno scopo molto lodevole e molto
è finito di piangere. NICOLÒ. con una punta d'ironia. Beata  lei  che ha finito! Le donne son così facili a dimenticare....
forza dell'antica passione, posa un bacio sui capelli di  lei  e resta come fulminato dalla sua stessa audacia. Teresita,
a Nicolò che lascia cadere la penna. mentre intorno a  lei  si commerciavano gli affetti e si commettevano le più
la cupidigia, è la superbia che tende a distruggerle." "Ma  Lei  suppone l'amore da una parte sola" esclamò Silla "dalla
scintillava solo talvolta incontrando quello del conte. A  lei  Silla dirigeva mentalmente la sua eloquenza. Non ne aveva
c redeva così, e fino dai primi giorni si era regolato con  lei  secondo questa idea, opponendo alterezza ad alterezza, non
non senza una specie di voluttà amara che in presenza di  lei  gli stringeva forte il cuore. E ora gli pareva di
non veniva. Accennò allora la sedia vuota in faccia a  lei  e con un gesto della mano destra, senza muovere affatto la
proprio di non essere inferiore?" diss'ella. "Non so come  Lei  giuochi" rispose Silla movendo un alfiere. Ella mise un
nemico, e disse: "Vede, io so invece come giuoca Lei.  Lei  giuoca prudente. Ha paura di perdere, non di vincere." A
che lo posso fare abbastanza bene. Perché vorrebbe  Lei  che attaccassi?" "Perché allora la finirei più presto."
mano e rovesciando i pezzi. "Io non ho giuocato contro di  Lei  altra partita che questa, e credo che non giuocherò più."
bassi questi studi, dunque" diss'ella. "Oh, no." "Ah.  Lei  crede allora che sieno troppo alti per me?" "Non ho detto
bruscamente. "Non voglio sfingi davanti a me. Cosa scrive  Lei  con mio zio?" "Un libro noioso." "Capisco; ma di che
"Di canto?" "La marchesina ha un grande spirito!" "E  Lei  è molto orgoglioso!" "Forse." "E con quale diritto?"
futuro destino. "È dunque vero" disse Marina sottovoce "che  Lei  giuoca un'altra partita qui al Palazzo?" "Io?" rispose
al Palazzo?" "Io?" rispose Silla, sorpreso. "Non so cosa  Lei  voglia dire." "Oh, lo sa! Ma Lei giuoca coperto, giuoca
sorpreso. "Non so cosa Lei voglia dire." "Oh, lo sa! Ma  Lei  giuoca coperto, giuoca prudente, non ha ancora mosso la
così bene, che c'è da scambiarla per una volpe viva. Se  lei  vuol vederla, venga a casa mia e potrà levarsi questa
una casetta piú vecchia di lei, dove tutto era vecchio come  lei  e d'onde tutto è sparito con lei, molti e molti anni fa. Si
dall'università, rividi in casa nostra la spinetta a  lei  cosí cara. Mi rivenne subito alla mente quella scena
e penso che la canzonetta di Cimarosa ha dovuto essere per  lei  un'ineffabile consolazione nella lunga tristezza della
la signorina, quantunque il silenzio e l'atteggiamento di  lei  lo rendessero perplesso nel risolversi a dirle quel che gli
a un pregiudizio, di opporci a un'ingiustizia ... Io, che  lei  stima meno cattivo di parecchi, io sono un vigliacco ... me
colpo di pistola a una tempia! - Sarebbe vero dunque che  lei  non crede in Dio, lei? - domandò miss Elsa con dolcissimo
quando piove troppo, e ingombrino lo stradone. -  Lei  vuol sviare il discorso! - esclamò Paolo. - Non posso farle
- rispose miss Elsa con voce un po' velata. - Eh, via!  Lei  esagera, alla siciliana ... Ma che mi volesse bene, io lo
cospetto di tutti. Sì - ella soggiunse dopo breve pausa -  lei  ha ragione! Sciocca sono io, che non so ancora abituarmi al
accendere altre due o tre. Ha domandato, la prima cosa, se  Lei  è ancora q ui, al Palazzo. E poi si fece ripetere i
si fermò esitando. "Parli pure" disse. "Dopo che  Lei  l'ebbe portata via dalla camera del povero Cesare. E
dalla camera del povero Cesare. E specialmente... scusi,  Lei  l'ha rimproverata, per quello che ha detto là?" "A parole
Ella mi domanda allora... scusi, signor Silla,  Lei  è disgraziatamente immischiato nelle cose che sono successe
convenienze imperiose che dan no ragione a donna Marina, e  Lei  vorrà non dolersi, credo, se ho accettato di esporle il suo
"Non adoperiamo parolone e riflettiamo un po' di più.  Lei  crede in coscienza doversi costituir protettore della
della marchesina di Malombra? Non voglio esser severo con  Lei  perché in affari di cuore non lo sono mai, e perché dopo
almeno per un sentimento di decoro. Ma bisogna che  Lei  esca di scena. Vede, non è neanche il caso, parlando
che non ha la sua ragione intera? Dunque, cosa vuol far  Lei  qui? Lei non ha che a partire." Silla lottava fieramente
ha la sua ragione intera? Dunque, cosa vuol far Lei qui?  Lei  non ha che a partire." Silla lottava fieramente per
accertarsi delle disposizioni di donna Marina, parlando con  lei  stessa. Così giudicherà anche del suo stato di mente." "Io?
ricordando una certa scena dell'anno passato. Ha  Lei  una vera affezione per donna Marina?" "Perdoni, non si
sentimenti miei, adesso." "Basta, basta. Dunque le dico che  Lei  è persuaso di partire?" "No, le dica solo che mi faccia
Cesare, e di mezza Toscana, anche. Insomma, quanto a me, se  Lei  restasse fino a stasera, ne avrei certo piacere." Un forte
per la selva; non voglio interrompere il suo lavoro. Già  lei  si è fatto eremita a dirittura. Deve avere una cattiva idea
la strada, davanti a le porte di casa. E se li tengano! ...  Lei  dice: E le multe?" "Non dico nulla ..." "Potrebbe dirlo; i
... Ma quanto a studiare, è la mia disperazione. So che  lei  è un vero professore di matematiche! Fama volat! A
miei occhi, il ragazzo sarebbe costretto a studiare. E poi  lei  deve averci buona maniera per insinuarsi nell'a- nimo dei
allorché il sindaco gli domandò a bruciapelo: "E lei,  lei  che ne dice?" Patrizio lo guardò in viso con così ingenuo
ancora più l'accento, accostava la fronte a quel- la di  lei  con amoroso abbandono, come raramente soleva, mormorandole
che ne formava l'incanto era sparito. Tutti i lineamenti di  lei  parevano cambiati di punto in bianco, con quelle
Ratti, o qualche altro diceva una briosa stramberia, il di  lei  riso argentino partiva il primo pel salotto, come un razzo
- Il povero conte dev'essere imbecillito per questo. -  Lei  stia zitto! - disse la signora Mochi a Ratti. - È sempre
pareva allegrissima e faceva scoppiettare attorno a  lei  le sue frasi vibranti e frizzanti, il dottore s'era seduto
il Merli che conversava con Mochi e con l'ingegner Villa: -  Lei  fa bene a star sempre tra gli uomini seri - gli disse
faceva quell'uomo per leggerle cosí bene nel cuore? - Ah!  lei  dimentica che sono il suo medico - disse Follini con
cosí! - rifletteva il dottore. Il giorno dopo andò da  lei  un po' piú presto del solito. - Dunque è una cosa grave? -
il dottore. - È una ragione, ne convengo. Però, dopo tutto  lei  sentirà, di quando in quando, un'aspirazione verso qualche
delle grandi; i difetti diventare un merito. Da che cosa  lei  crede che dipenda il predominio di lui sul mio cuore? Quasi
anche subito. POETA Se non ci fosse lui .... E pensare che  lei  non ne voleva sapere! Ricorda due anni fa, che fatica, che
idee sbagliate. (Suadente) Non si può restare indietro,  lei  lo capisce benissimo. Bisogna tenere il passo coi tempi.
Del resto, non abbia preoccupazioni: il lavoro per  lei  non mancherà mai. Ricorda, tre anni fa, quando abbiamo
POETA (al telefono) È lei, Simpson? Salute. Senta:  lei  ricorda, vero, quel preventivo che mi aveva sottoposto ...
il Versificatore, quel modello per impieghi civili:  lei  me ne aveva parlato con un certo entusiasmo ... veda un po'
(Pausa). Ottimo: sì, è piuttosto urgente. Dieci minuti?  Lei  è molto gentile: l' attendo qui, nel mio ufficio. A presto.
via via più commossa) Maestro ... io ... io lavoro con  lei  da quindici anni ... ecco, mi perdoni, ma ... al suo posto
Non lo dico mica per me, sa: ma un poeta, un artista come  lei  ... come può rassegnarsi a mettersi in casa una macchina
gusto, la sua sensibilità ... Stavamo così bene, noi due,  lei  a dettare e io a scrivere ... e non solo a scrivere, a
È già fatto, maestro. Lo faccio sempre, anche quando  lei  non me lo dice. (Piangendo) Lo conosco, il mio mestiere.
Se qualcuno mi cerca, fammi chiamare qui. (Al poeta)  Lei  permette, non è vero? POETA (con un certo imbarazzo) Sì,
venuto io. Ma ... non sono ancora deciso sull' acquisto:  lei  capisce bene, volevo più che altro farmi un' idea concreta
tanti anni, no? E poi, non ho dimenticato certi servizi che  lei  ci ha reso, quello slogan per la nostra prima calcolatrice
Prima di tutto, sia ben chiaro: questo non è un poeta. Se  lei  cerca un poeta meccanico vero e proprio, dovrà aspettare
signorina, è meglio che veda anche lei. Penso che sarà  lei  a manovrare la macchina, vero? SEGRETARIA Non imparerò mai.
io le lascio l' apparecchio, a sua completa disposizione.  Lei  dia un' occhiata alle istruzioni, e poi provi, si
si è accorto della "gaffe") ... sia detto senza offesa,  lei  mi intende. C' è anche un dispositivo di blocco in caso di
tutta di licenze ... (Punto da curiosità puerile) Senta:  lei  pensi quello che vuole, ma io vorrei proprio provare. Siamo
male, in verità; discreto. A proposito, guardi un po' anche  lei  questo testo: c' è una parola strana, che non riusciamo a
SIMPSON Ha detto "speriamo"? Devo dedurne ... che  lei  ... insomma, che le sue impressioni sono state favorevoli?
dimenticato: ma sono rimasto senza, e non volevo privare  lei  della possibilità di provare l' apparecchio. Del resto, mi
ma ci sono, specie in questa stagione e a quest' ora, come  lei  mi insegna. A me pare, invece, che questo episodio avrebbe
ricordo, ecco, non ricordo .... SIMPSON (ride cordialmente)  Lei  vuole scherzare. Duemilasettecento, CIGenova, imballo al
mia provvigione: è tutto quanto posso fare per lei. POETA  Lei  è proprio un duro. Via, oggi non mi va di discutere: passi
suo cerchio una città. Tutto questo ha fatto Parthenope.  Lei  volle la città. Non più fanciulla, ma ora donna completa e
è venuto il consiglio, la guida, il soffio animatore. È  lei  la donna per eccellenza, la madre del popolo, la regina
la madre del popolo, la regina umana e clemente, da  lei  si appella la città; da lei la legge, da lei il costume, da
la regina umana e clemente, da lei si appella la città; da  lei  la legge, da lei il costume, da lei il costante esempio
e clemente, da lei si appella la città; da lei la legge, da  lei  il costume, da lei il costante esempio della fede e della
si appella la città; da lei la legge, da lei il costume, da  lei  il costante esempio della fede e della pietà. Due templi
si affaccia al vulcano, ella si smarrisce nelle vallate. È  lei  che rende la nostra città ebbra di luce e folle di colori:
rende la nostra città ebbra di luce e folle di colori: è  lei  che fa brillare le stelle nelle notti serene; è lei che
è lei che fa brillare le stelle nelle notti serene; è  lei  che rende irresistibile il profumo dell'arancio; è lei che
è lei che rende irresistibile il profumo dell'arancio; è  lei  che fa fosforeggiare il mare. Quando nelle giornate
comparire un'ombra bianca allacciata ad un'altra ombra, è  lei  col suo amante; quando sentiamo nell'aria un suono di
una eruzione spaventosa, è il suo fuoco che ci abbrucia. È  lei  che fa impazzire la città: è lei che la fa languire ed
fuoco che ci abbrucia. È lei che fa impazzire la città: è  lei  che la fa languire ed impallidire di amore: è lei la fa
città: è lei che la fa languire ed impallidire di amore: è  lei  la fa contorcere di passione nelle giornate violente
perdono, d'ascoltare la sua voce, di trattare con  lei  un sistema nuovo di vita per l'avvenire... prima che suo
la finestra, balbettò: "Non tocca, veramente, non tocca a  lei  chiedere scusa. Dicevo soltanto che non bisogna dar
apparenza di zelo e di benevolenza avvelenare il suo cuore.  Lei  sa se io soffro meno di lei di questo stato di cose; lei sa
avvelenare il suo cuore. Lei sa se io soffro meno di  lei  di questo stato di cose; lei sa tutti gli sforzi che ho
Lei sa se io soffro meno di lei di questo stato di cose;  lei  sa tutti gli sforzi che ho fatto perché Lorenzo lasciasse
moglie una donnina savia e giudiziosa fu appunto d'avere in  lei  un aiuto... non è così? Sfortunatamente una fila di
e vediamo di riparare, di lavorare per l'avvenire.  Lei  ha avuto la bontà di tornare in questa casa ed è già un bel
"Sì, per un poco, è naturale, e io non pretendo che  lei  abbia a dimenticare e a perdonare così subito. Il cuore è
la questione della campagna. Tutto è già pronto. Domani  lei  può venir via con me e ritirarsi in un bel sito quieto, che
tempo. Io non metto condizioni. Ciò che importa è che  lei  lasci subito Milano, dove son troppo vive le impressioni,
del male. In quanto a Lorenzo tra un mese, tra due deciderà  lei  quel che si merita." "Io non devo né posso avere una
bene... È forse una brutta maniera di voler bene, e  lei  meritava meglio; ma può dire che abbiamo operato con
affrettò a dire Arabella, socchiudendo gli occhi. "No, no,  lei  deve vedere e toccare con mano" insistette lui, mettendo
diritto di essere giudicato sulla base dei fatti, poiché  lei  ha creduto alle voci della gente e alle calunnie dei miei
numeri." "Scusi" disse Arabella alzandosi. "Non so perché  lei  mi fa questo discorso ch'io non sono in grado di capire. Me
sottovoce il vecchio suocero. "Non voglio nemmeno che  lei  si consideri come una nostra schiava... Guardi. Consegno a
si consideri come una nostra schiava... Guardi. Consegno a  lei  questo mio credito, queste mie carte. Le faccia vedere a
in casa Maccagno, suo suocero s'era mostrato verso di  lei  generoso e buono, e che l'offenderlo e il licenziarsi da
con una dura parola, oltre al non riparare nulla, metteva  lei  nella condizione di negare la giustizia. Per questo si
detto delle inutili asprezze a suo suocero, che verso di  lei  si era mostrato sempre buono e amoroso. Forse aveva ragione
e inutilmente su degli innocenti. Sentì che ora toccava a  lei  dir qualche cosa di meno amaro, di condurre il discorso a
del bene a qualcuno... insomma io non mi oppongo, disponga  lei  come crede meglio." "Che tu sia benedetta!" ripigliò con
ritraendosi un poco colla persona. Egli afferrò le mani di  lei  e tenendola così prigioniera: "Tutto si spezza nelle mie
grande, a cui Dio non trovi un rimedio ancor più grande.  Lei  è proprio malato, vedo bene. Ha bisogno di riposo, di
orecchini con una pietra dura nel mezzo. Una corniola,  lei  diceva. La borsa a tracolla dondolava piano e i capelli
splendesse grande e senza pietà. «Mettili» le aveva detto,  lei  gli aveva avvicinato l'orecchio perché glieli avvitasse e
Io la amo di più, aveva pensato Federico, io ho speso per  lei  quasi tutto quello che avevo. Altro che i guanti di
frastuono li costringeva a urlare. Altro spettava loro.  Lei  voleva un giorno diventare favolosamente ricca e allora li
questa stanza puzza come se ci stessero delle capre!  Lei  voleva vedere tutto, la Torre dove era stato rinchiuso il
naturale" di Jack lo Squartatore. Doveva ancora venire per  lei  il momento del rifiuto, lontano il giorno in cui avrebbe
buona ogni sua meraviglia quasi lui fosse stato Abelardo e  lei  Eloisa) e si era visto paziente tutto il Museo delle Cere
braccia lunghissime capaci di avvolgerla teneramente,  lei  inclinava la testa, il respiro appena avvertibile e la mano
le proprie rabbie, le proprie speranze. Perché alla fine  lei  avrebbe dovuto scegliere, non poteva essere altrimenti; e
che grondavano sulla sua smilza giacchetta. Appena a casa  lei  se li era avvolti in un asciugamano quasi fosse un turbante
sembrargli fuori luogo. «Non fare il maschio latino -  lei  aveva risposto, - non ci sei portato» e aveva tirato ancora
puntini rossi, niente bella. Federico stava per picchiarla,  lei  se ne era accorta e il sangue le era affluito al viso. Ma
aveva turbato. «Ann» l'aveva chiamata carezzandole il viso,  lei  si era messa a ridere «I am not Ann, I am Elke!» Si
anche essere pena e Federico la guarda passare in fretta,  lei  fa un cenno con la mano come per dire ci vediamo dopo, più
la mano di Federico la rassicura da lontano ma già  lei  svolta per via Tornabuoni. La giornata apre improvvise
addosso e Federico aveva accennato il gesto di spogliarsi,  lei  aveva riso piano «Ma che fai, stenditi cosi come sei». La
bianca, i piedi nudi stesi diritti. Il letto era stretto e  lei  si era spinta contro la parete per fargli posto e come
gli orecchini con le corniole brillare sul comodino. Anche  lei  li aveva visti. «Sono bellissimi, - aveva detto, - non ho
dove il mento si sollevava rotondo. «Stai bene così?»  lei  aveva chiesto, aveva chiuso gli occhi e le ciglia tremavano
«Bob!» risponde alzando le spalle, un romanesco strascicato  lei  che ha una madre russa di antica famiglia e un padre che
flottante cercano di recuperarle e farle tornare a riva.  Lei  è incantata dallo spettacolo. «Allora è per quella?»
vicina. Di dove, battèndogli forte il cuore, vide passare  lei  e allontanarsi e sparire. E gli sembrò, insieme, farsi
- e Mario ritornava fanciullo. Poi, sempre, si dipartiva da  lei  in un subbuglio di sangue, in un entusiasmo di proclamare
ritornava egli sempre con qualche selvaggio dono per  lei  ... Èrano, o frutta dagli ingenui gusti o gagliardi fiori
che già dividèvano seco l'allegra spensieratezza, per  lei  sospìrano ora e sògnan di lei. Nè la malinconìa, questa
immergendo lo sguardo nell'aurèola dei capelli di  lei  e nelle cilestri profondità de' suòi occhi e fra le labbra
intima che dovrebbero essere religiosamente rispettate.  Lei  mi dirà: «Oggidí si fruga impunemente nelle famiglie degli
del malcapitato. Le sembra giusto? Le sembra onesto? Eppure  lei  si è fatto complice di quest'infamia, pubblicando: Ci
grinza. «Ma la suocera ... !» scrive il corrispondente. Ah!  Lei  non conosce che terribile animale sia mia suocera. Pur
arditamente, assolutamente. Le attenuanti, come mi insegna  lei  che è avvocato, sono una conferma bell'e buona! Da questo
bell'e buona! Da questo giudichi mia suocera! Già, se  lei  la vedesse, se la sentisse strillare e sbraitare, costei
agitando mani che sembrano granfie, Dio ne scampi! -  lei  esclamerebbe: «È una diavolessa!» Io, piú remittente di
amico. Stiamo per volger le spalle alla quarantina. Io, se  lei  mi conoscesse di persona, le sembrerei un po' piú vecchio.
e dal suo pappagallo. (Non voglio piú chiamarli altrimenti,  lei  deve permettermelo). Sicuro, un altro equivoco. Se essi lo
imbecilli come colui che le ha scritto da Brusca. Lei, oh!  lei  è un'altra cosa; lei è giornalista per ... forse non lo sa
che le ha scritto da Brusca. Lei, oh! lei è un'altra cosa;  lei  è giornalista per ... forse non lo sa nemmeno lei perché. È
cosa; lei è giornalista per ... forse non lo sa nemmeno  lei  perché. È qualcosa di meglio: avvocato! Con ringraziamenti
- e se realmente è buona quanto dite, la guarigione di  lei  è sicura. - Ser Marco non disse nulla, ma pensava che se
di arance, che dispensava a tutti i poveri che erano a  lei  d'intorno; e Marco la sognò in mezzo a tanti sacchi
rivolse la donna, tremava come una foglia, e, richiesto da  lei  che cosa desiderasse, disse che bramava parlarle da solo a
Cerca di uccidere la Tigre della Selva Bruna, col sangue di  lei  bagna la lingua di Rosalba, e Rosalba parlerà. -
- Bernardo le narrò come avesse cono- sciuto il padre di  lei  in Levante, ed ag- giunse che doveva attenderlo in breve,
dirti di no. Ma questo matrimonio ... , non vedi? ... - È  lei  che l'ha voluto! La signora Teresa s'irritava: - Ve la
il padrone. "Ma ha da dire queste cose Lei? Ma tocca a  Lei  dire queste cose?" "Bene bene" rispondeva il povero prete
così tenero e saporito e i capperi in aceto preparati da  lei  avessero, per il malaugurato discorso, a passar senza lodi;
ne ardeva, i vetri ne sfolgoravano. Edith volle portar  lei  il caffè. Steinegge e don Innocenzo sedettero ad aspettarlo
del caffè. "Ma no" diceva "ma no, son mica cose da far  Lei  queste: Bene, faccia un po' come vuole, là!" Edith veniva a
non l'hanno mica fatto battere il telegrafo" disse dietro a  lei  Marta ch'era venuta a portare un cucchiaino. Don Innocenzo,
può saperlo dice che gli avrà detto d'andar via perché è  lei  che lo ha fatto andar via l'altra volta." "Ma non è
"No, sinora, no, non è partito; almeno credo. Lo ha visto  Lei  oggi, signor curato?" "Sì, l'ho incontrato sulla scala."
se non fosse sacerdote..." "0h, signora Edith!" "Sì, sì,  Lei  è una di queste anime. Lo credo e mi fa bene il crederlo,
niente, signora Edith. Ma sa cosa c'è di vero in questo che  Lei  ha detto? C'è che un sentimento puro d'interessi terreni,
un po' più lontano di prima. Lavoreremo. Otterremo, vedrà.  Lei  ha fatto benissimo intanto a non insistere, a non premere,
Io vedo i suoi pensieri. Povero papà, non può immaginarli  Lei  i cattivi compagni che ha avuto. Non han potuto guastare il
desiderava sapere se la signora Edith sarebbe andata anche  lei  in chiesa, perché allora avrebbero potuto uscire insieme e
tu" diss'egli. "Pensiamo alla mamma" rispose Edith. "Parli  lei  al Signore, gli domandi per noi la sua luce e la sua pace,
ma Edith volle contentar quella povera donna e salì con  lei  dall'inferma. In cucina due fanciulle giocavano sedute a
dirle una parola." Il prete comprese tosto dal volto di  lei  che doveva essere una parola grave, e si compose pure a
in silenzio. Passarono due minuti prima che le labbra di  lei  si aprissero. Don Innocenzo si pose a guardare attentamente
"Ho creduto" diss'ella "di dover raccontare tutto a  Lei  perché mi pare bene che Lei, andando al Palazzo, sappia
di vederla ferita, perché vi era pur qualche cosa in  lei  della sua propria giovinezza intemerata, di certi ideali
brillarono davanti a don Innocenzo. "Oh, signor curato,  Lei  che sa, come può credere? Come farei ciò mentre mio padre
sospettato di nulla. Quanto a me potrò anche dimenticare.  Lei  mi aiuti!" Povero prete, aiutare a combatter l'amore! Nella
bene. Potrebb'essere che Suo padre desiderasse veder  Lei  collocata, che questo pensiero gli procacciasse delle
di una famiglia cristiana ve ne sono tanti che  Lei  adesso non immagina neppure. Parlo per l'avvenire. Per
il bene temporale ed eterno di questa persona quanto  Lei  stessa? Perché l'altra persona non potrebbe serbare un
socchiuso di suo padre. Dormiva. Non vi poteva esser per  lei  sonno più dolce, più commovente del suo respiro placido,
indifferenza intorno al motivo sensuale, che allontanava da  lei  il suo giovine amante, e la stima immensa che essa gli
malgrado tutto, furono rovinati in un punto solo nel di  lei  cuore. Non le restava più dubbio. Enrico le aveva mentito.
Essa comprendeva che forse, ancorchè Enrico fosse tornato a  lei  subito, non lo avrebbe più amato come prima, non gli
voce era tanto sincera quand'egli le aveva detto di amarla  lei  sola! Ella non l'odiava ancora. Essa voleva riudire le sue
una parola? - soggiunse donna Eugenia. - Sì, la dica  lei  - sclamò il marchese - che sono certo non potrà essere che
donne abbiano perfettamente ragione. - Ma va bene! Anche  lei  adesso, insieme alle donne. Tutti addosso a me. La casa
un giorno, anzi, che dico, un'ora, un minuto. E vorrebbe  lei  che un uomo d'onore credesse di non essere un minuto prima
notaio. - Appena a sua figlia viene una buona ispirazione  lei  fa di tutto per cacciargliela indietro. - Guarda quello che
che altro? - le domandò sua madre. - Ma lascia fare a  lei  una buona volta, o benedetta donna! - gridò il padre. Poi
non precipitare.... - Oh, che donna! Ha più giudizio  lei  che tu. Si potrebbe desiderare forse un migliore partito? È
per le cambiali del mio pupillo il conte O'Stiary. -  Lei  è il procuratore della signora Bibiana Martorelli, n'è
Martorelli, n'è vero? - Per servirla. - Io spero che anche  lei  sarà del mio parere, che sia necessario trovare un mezzo di
stata fatta senza che io ne sappia nulla, e spero che  lei  sarà d'avviso che al giorno d'oggi chi vende si rovina e
assolutamente rinunciare ai proprii diritti. - Ah, quando  lei  parla di diritti - sclamò il notaio riscaldandosi - io le
Le osservo che oggi il conte è uscito dall'interdetto e  lei  non è più suo tutore. - Ma lei non pensa che io ho il mezzo
è uscito dall'interdetto e lei non è più suo tutore. - Ma  lei  non pensa che io ho il mezzo di far causa e di vincerla
garante, e a cui toccherebbe di pagare lo stesso. Del resto  lei  sa bene che noi potremmo in caso intaccare il signor conte
e molto lusingato dalle parole di quella soave bellezza. -  Lei  è venuto per aggiustare la faccenda del signor conte
non è vero? - Per servirla. - Ebbene io le prometto che  lei  non perderà niente e sarà pagato fino all'ultimo centesimo.
lire e io sono anche pronta a cederle a lei, se  lei  mi promette di non far del male a... mio cugino.... "Ho
"Qui c'è da trafficare il soldo." Poi soggiunse. -  Lei  però la mi pare ben giovine. - Ho diciott'anni. - Bella
- Bella età! - sclamò il Marliani. - Ma più bella assai per  lei  che per me. - In che modo? - Vede. Per essere padrone di
e tre gli altri si volsero a lui. - Non fa bisogno che  lei  si rivolga a questa signorina per essere pagato disse
istessa ad un procuratore di una persona da nominarsi, e  lei  sarà pagato fin all'ultima lira. E non ho più altro da
senza volerlo, la trattenne. - No - disse Enrico andando a  lei  e prendendole la mano che restava libera - per carità Elisa
signora Eugenia sottovoce. - Siniora - disse Leopoldina -  lei  deve scusare nostra venuta da lei. Noi venire per affare di
- sclamò un poco sorpresa donna Elena. - Sissignora.  Lei  deve sapere che sinior Aldo è mio promesso sposo da dieci
e in che cosa possa entrarci io, madre della Elisa. -  Lei  sapere certamente - disse la Leopoldina - che sinior
voglio. Mi secca di vederlo partire. - Faccia lei! Trovi  lei  il mezzo. Che cosa vuol mai che io le dica? Io, se anche
il mezzo. Che cosa vuol mai che io le dica? Io, se anche  lei  m'avesse lasciato fare, m'impegnavo di salvargli una parte
di sostanza. Non ha voluto? Peggio per lui! E non fu anche  lei  a lodarlo? - Enrico - ripigliò il marchese volgendosi al
d'un uomo che è risoluto a farsi intendere seriamente. -  Lei  dice delle cose impossibili; a questa cosa non c'è più da
la cara fanciulla che stava presso donna Eugenia. I di  lei  occhi, maravigliati, pieni di riconoscenza, intenti,
le imposte delle finestre socchiuse, seduta in un angolo; e  lei  stessa non sapeva perché. Sentiva che le mancava qualche
piccina piccina, e subito vide accendersi quello che  lei  chiamava il lanternino. Volò di qua e di là, presa da gioia
pazza. Avrebbe voluto essere inseguita da qualcuno, come  lei  soleva fare con le lucciole; ma nel giardino non c'era
azzurro. Le andavano dietro, le si affollavano attorno, e  lei  si divertiva a salire in alto, a volare da un punto
fresco. - Oh, che bella lucciola! Oh, che bella lucciola!  Lei  non sapeva che quello fosse il Reuccio; lo credette un
più accalorato. Il Reuccio tentava di afferrarla, e  lei  si schermiva, avanti, indietro. - Ah, lucciola cattiva! Se
- Vieni questa sera. Sarò in giardino; vedrai! Le mise  lei  stessa l'anello al mignolo della mano diritta, e le suggerì
se non che le altre volte durava appena un giorno, e  lei  stessa non sapeva perché. Sentiva che le mancava qualcosa,
più avuto nessuna ragione di vivere! E se fosse andata  lei  invece dell'altra, per avvertire il Reuccio che quella era
per due ore! Il Reuccio l'attendeva nel giardino.  Lei  cominciò a fare la graziosa, volando pei viali, per le
ti sposo. - Giuratelo! - Parola di Reuccio, lo giuro!  Lei  sentiva già la lieve puntura, e intanto indugiava. Sapeva
come ogni cosa grande: ama tanto la terra che gonfio in  lei  si espande; della rondin che porta dall'uno all'altro lido
le braccia e socchiudendo gli occhi: "una cosa orribile, se  lei  non ci aiuta, buona signora." "Che cosa?" chiese Arabella,
commovente al suo stesso orecchio. "Lei che è tanto buona,  lei  che è l'angelo di questa casa, lei, cara signora Arabella,
Tognino che per così poco non si uccidono due uomini. A  lei  vuol bene, a lei non dirà di no, e il Signore l'ha messa in
così poco non si uccidono due uomini. A lei vuol bene, a  lei  non dirà di no, e il Signore l'ha messa in questa casa,
mio suocero, e sarà la volta che ci parleremo chiaro." "Se  lei  non ci salva, io non so quel che farò nella mia
Siamo impigliati un po' tutti in quest'intrighi, e  lei  vede che io ne ho sofferto per la prima." Ferruccio
forza il mostrare di aver paura di un povero vecchio." "Sa  lei  quel che si dice?" interrogò di nuovo il suocero,
libri come lei, ma so leggere più in fondo di lei. Non solo  lei  non conosce i fatti, ma li conosce male, il che è peggio, e
e li giudica come li conosce. Avrei molto piacere che  lei  si tenesse fuori dagli affari che non la riguardano.
a tempo." "Non mi sono messa da me in questi affari che  lei  dice." "Lo so, lo so, ma ha fatto male a credere a ciò che
ciò che dei maligni interessati le hanno scritto..." "Ora è  lei  che giudica male..." "Maligni interessati, che io chiamerò
vile, un'accusa villana? Credette di poter rispondere anche  lei  un mare di aspre parole: ma non poté dirne una. Il viso
riassumeva tacitamente tutta la ripugnanza che suscitava in  lei  l'oltraggio dell'umana vigliaccheria. Quando finalmente
figliuola gli faceva paura. Essere male giudicato da  lei  parevagli un castigo troppo duro, che non poteva
stima, le prometto che ritirerò la querela, anzi autorizzo  lei  a mandare questa notizia a Ferruccio, per dimostrarle come
secondandone i capricci, scendendo in giardino con  lei  quando voleva giocare a palla, o a saltar la corda, o
sua età, che quasi evitata dalle compagne restava anche  lei  in disparte. - Lo hai tu il babbo? - le domandava questa
ella godeva, godeva senza fine nel vedere venire a  lei  tutti gli omaggi, tutti gli ossequi, tutte le adulazioni.
gli omaggi, tutti gli ossequi, tutte le adulazioni. Era  lei  la più nobile, la più potente, la più ricca, la più bella,
più ricca, la più bella, la più rispettata, la più temuta,  lei  duchessa, lei signora, lei regina di forza e di grazia. Oh
più bella, la più rispettata, la più temuta, lei duchessa,  lei  signora, lei regina di forza e di grazia. Oh poteva salire
più rispettata, la più temuta, lei duchessa, lei signora,  lei  regina di forza e di grazia. Oh poteva salire gloriosa i
impallidiva mortalmente e si mordeva le labbra. Non era  lei  la più amata. Le due donne s'incontravano nelle sale del