Ciò che porta a 120 x 6 = 720 le combinazioni possibili, e capaci di vivere, comprese le albine, indistinguibili esternamente.
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Le conseguenze teoricamente prevedibili da un simile incrocio e con un simile gioco di fattori sono pertanto le seguenti:
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Per le amebe le cose stanno presso a poco, di solito, allo stesso modo. Le amebe sono esseri molto più grossi e più
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che sono proprio le combinazioni del monoibridismo, le quali per la dominanza di Vg daranno il rapporto fenotipico 3:1, cioè i 3/4 di mosche con ali
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dir meglio, le varie sostanze, cui son dovute le qualità di ciascuna parte del corpo, e tanto più misteriosa diventa la trasmissione ereditaria di
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le proporzioni sono identiche, ma si applicano alle combinazioni opposte: anche qui dunque nell’83 % dei casi ritroviamo le combinazioni introdotte
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Ciò significa che nella femmina si formano le quattro categorie di gameti B Vg, B vg, b Vg, b vg, ma non egualmente numerose: l’83 % (41,5 + 41,5
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Lo stesso avviene per le coppie Bb, Cc, Hh, Ii, LI, Mm, nell’esempio su riferito, e soltanto le coppie Dd, Le, Ff, Gg si scambiano realmente di posto.
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§ 5. - Le aberrazioni cromosomiche.
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Le trasposizioni reciproche, e le inversioni, le quali consistono rispettivamente nello scambio di pezzi tra cromosomi non omologhi, e nella
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LE ORIGINI DELLA GENETICA. LE TEORIE DI Darwin, NÄGELI E WEISMANN
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§ 1. Le origini della genetica. — § 2. Le teorie di Darwin e Nägeli. L’idioplasma. — § 3. La teoria di A. Weismann: la continuità del plasma
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LE MUTAZIONI
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LE MUTAZIONI GENICHE
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§ 2. - Le mutazioni geniche.
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donde proviene, facendola divenire identica a questa. Le gemmule sono estremamente piccole, e possono circolare da cellula a cellula attraverso le
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§ 1. Le mutazioni cromosomiche P. D. — § 2. Le mutazioni del genoma. -— § 3. Le serie poliploidi. — § 4. Le mutazioni polisomiche.
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Comprendiamo sotto questo nome le mutazioni che interessano la struttura, o il numero dei cromosomi. Le prime, come già si è detto, si chiamano anche
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LE MUTAZIONI CROMOSOMICHE
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§ 1. - Le mutazioni cromosomiche.
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Lasciamo altre applicazioni della teoria, nonché le critiche che se ne possono fare e le difficoltà che si incontrano nella sua
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§ 2. - Le mutazioni del genoma.
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§ 3. - Le serie poliploidi.
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§ 4. - Le mutazioni polisomiche.
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erano presenti nel cromosoma soprannumerario, fu potuto dimostrare che il venticinquesimo cromosoma era differente. È probabile che le 12 razze, a 25
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Le mutazioni-cromosomiche, che abbiamo passato brevemente in rassegna, le mutazioni del genoma e le mutazioni polisomiche costituiscono altrettante
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Le mutazioni cromosomiche hanno probabilmente una notevole importanza agli effetti della evoluzione, come hanno dimostrato le recenti ricerche di
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Schema della linea germinale in Ascaris megalocephala. I cerchi indicano le cellule, le linee la loro relazione genetica; i cerchi pieni indicano le
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Osservazioni analoghe si possono fare in altri animali, anzi si deve riconoscere che le ricerche embriologiche negli animali superiori hanno spesso
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Si può dire dunque che la genetica studia le somiglianze e le differenze dei discendenti rispetto ai progenitori, e che essa si propone varî ordini
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E se così è, possono queste variazioni dar ragione della evoluzione delle specie, secondo che ammettono le teorie trasformiste? È questo il problema
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LE APPLICAZIONI DELLA GENETICA
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§ 5. - Le variazioni ereditarie.
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e collaboratori nella Drosophila, di Blakeslee e collaboratori nella Datura, ecc. I risultati principali sono che le trasposizioni, le inversioni, e
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. es. la statura dei singoli individui, registrando le nostre misure una per una, ci avvediamo, a lavoro ultimato, che son rappresentate numerosissime
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Cap. II - Le origini della genetica. Le teorie di Darwin, Naegeli,,Weismann.
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Pierantoni, U. - Le simbiosi fisiologiche e le attività dei plasmi cellulari., R.B., I, 1919.
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Ponse, K. - L’organe de Bidder et le déterminisme des caractères sexuels secondaires chez le crapaud (Bufo vulgaris). R. S. Z., XXXI, 1934.
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cap. II. — Le origini della Genetica. Le teorie di Darwin, Nageli,
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§ 5. - Le aberrazioni cromosomiche 203
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LE MUTAZIONI
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§ 2. - Le mutazioni geniche 253
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§ 3. - Le serie poliploidi 273
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§ 5. - Le variazioni ereditarie 367
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LE APPLICAZIONI DELLA GENETICA
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§ 3. - Le leggi del Galton.
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Ma il merito di avere ben chiarita la situazione spetta indubbiamente al Johannsen (1900-1903). Questo botanico iniziò le ricerche con l’intento di
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Negli insetti sociali, come le formiche, le api, le termiti, ecc. è dimostrato in molti casi, probabile in altri, che la dieta alimentare ha un
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che esse possano costituire un grado di passaggio fra le modificazioni, non ereditarie, e le mutazioni, ereditarie; quindi la loro importanza per la
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LE LEGGI DI Mendel. ENUNCIAZIONE
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