(Laggiù, nell’angolo, presso al bouddah che ride, si solleva lentamente la cortina di una porta. È Kyoto che introduce Osaka).
laggiù, là, nell’estremo fondo, il Fousiyama, alto come la brama degli umani anelanti alla gran pace del silenzio!
per le colline attorno. Laggiù laggiù, un branco di capre si arrampicava tra le rocce, brucando. E Scurpiddu tornava a cavar fuori dalla tasca il
tratto uno dà fuoco alla macchinetta, che si mette a correre in giro; pare un topolino, di laggiù, che vada lesto lesto e si lasci dietro mille fiammelle
si era affacciato dal ciglione da cui si scopriva tutta la vallata e, laggiù, laggiù, la masseria fra gli alberi e i fichi d'India. - Soldato
, li rivedeva laggiù, sotto Poggio d'Ortensio, uno a fianco all'altro, con le braccia che andavano e venivano come due pendoli e i fucili a tracolla
inutilmente. Aveva guardato attorno tra gli ulivi, lontano tra i melogranati e i peri di Casa di Mezzo, verso il canneto, verso il gelso bianco, laggiù ... Si
sarà contenta anche lei. Le dirò: Ce lo manda quell'angioletto! E a voce alta soggiunse: - Quella laggiù è la masseria. Si vedevano tra gli alberi i
burrone della Caldaietta dove cascava l'acqua del beveratoio che formava ruscello. Si distinguevano i sassi, i cespugli e le viottoline laggiù, ora
un altro marito laggiù, lontano, in quel paese di cui egli non rammentava il nome, sotto le montagne piene di neve: marito cattivo, che l'aveva
ciglione per andare fino a quel cristiano, egli la richiamò. - Scendete di qui: laggiù c'è il viottolo. Lo zi' Girolamo dapprima aveva indicato con la mano
arrampicato sul monte, con le torri del vecchio castello e i campanili delle chiese ritagliati sul cielo; e dall'altra parte, laggiù, quasi rannicchiato
l'occhio. Laggiù le ginestre finivano, il terreno si avvallava. Fitte macchie di rovi, vecchie piante di fichi d'India cingevano gli orli dove lo
Accademia della crusca
