guidarvi..." Quindici giorni dopo, Raul di Trencabar e il capitano Squacqueras, stanchi, laceri, con la barba incolta e i piedi gonfi, stavano
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torrenziale; l' erbe erano abbattute, i fiori laceri e pésti. Atterrito, ansimante, Moschino girò attorno gli occhietti neri; la notte era ormai scesa
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, che l'anno prima v'erano andati con un grùzzolo di danaro. Dio mio, com'erano laceri, affamati, macilenti! Facevano pietà ai sassi. Il racconto dei
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