vogliano atterrire un avversario. Il tono sempre uguale stanca; il tono stridulo o chioccio lacera i timpani e riesce sgradito; come, d'altra parte, riesce
verismo
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, se l'unghia del dolore vi lacera le carni; ecco ogni ardire si fiacca, la viltà vostra vi fa abbassare la fronte e piegare i ginocchi; allora, allora
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soffrire da due mesi, che mi son rimproverato, e di cui il rimorso mi lacera... Quello che io piango, Narcisa, è l'amore che ho provato e che non posso
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