genitori Rita e Nello, sedevano accosto, sfogliando un grosso libro, che la mamma aveva regalato loro perchè anche durante la ricreazione imparassero
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In casa Sernici era tornata la ricchezza di prima. Il conte, che aveva fatto coraggiosamente tanti sacrifizi, pur di pagare fino all' ultimo soldo i
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vicino e farci coraggio), c' era la famiglia Delpiano, composta solamente d' una giovane vedova, buona come un angelo, e del suo figlioletto Vittorio
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fiori di una forma inaspettata, dai colori vivi e smaglianti. La mamma di Rita e di Nello, ch' era una bella signora ancor giovane, e si chiamava la
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Moschino, lo abbiamo detto, era uno spiritello curioso, sempre in giro, sempre pronto a cambiar di luogo, con la smania dell'ignoto, con un desiderio
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L' audace topino scese i gradini con quanta furia gli permise la commozione dell'animo. Quell'andare incontro all'ignoto, massime la prima volta, è
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, Moschino credè vedere la Caciotta andar attorno per i salotti in cerca di lui, inquieta: credè udire la voce di Rita e di Nello chiamarlo per tutte le
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Di fuori, l' uragano continuava a imperversare; la forza del vento schiantava i rami degli alberi; contro le vetrate della scuderia l' acqua batteva
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rispondere: - Io sono Moschino dei conti Sernici, originario delle Indie. Mi trovo qui, a dirti la pura verità, perchè son fuggito di casa mia, volendo
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fosse rapido, che non avrebbe avuto la forza d' arrivarci.... Gli stridi di quel topino bigio assassinato gli arrivavano all' orecchio, penetranti come
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Ah, era proprio lui quel topolino! O Dodò, Dodò! come avevi ragione! I dentini gli battevano, non più per la gioia, ma per il freddo e per lo
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A un tratto, nel buio, brillò un lume che errava qua e là per il giardino. Su la ghiaia sonavano i passi di due o tre persone; su le foglie bagnate
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Alcuni giorni dopo quell' eroica avventura, Moschino, fosse la paura avuta o l'umido preso o il troppo zucchero mangiato per riconfortarsi lo stomaco
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giù per la veste, e via di corsa a traverso le stanze, andò a nascondersi in un cantuccio della cucina, perchè nessuno potesse notare la sua vergogna
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Ma io ve la riferisco in lingua topesca: si chiama La guerra dei topi e delle rane; attenti che incomincio. Il topo istruito si ripulì la bocca, si
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- Poverino! - esclamò la Ninì, quando Dodò, a questo punto; si fermò per pigliar fiato. E gli altri topi che fecero? - saltò su a domandare Moschino
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A questo punto Dodò tacque, perchè era l' ora del pranzo. Quel giorno la contessa stava meglio assai, e volle che i topini mangiassero sul letto con
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dimostrargli quanto noi gli siamo grati della bella storia che ci ha raccontata. - Ma sarà poi vera? - saltò su a dire Moschino. - Anche se non è vera la
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- E sai come Dodò fa la sentinella col fucile! - Davvero? - - Guarda! - Dodò, serio, grave, afferrava la sua piccola arma di legno, e restava lì
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Ma Vittorio da quell' orecchio non ci sentiva; e continuò a dar la caccia alla Ninì, finchè sua madre non lo chiamò ..a pranzo. Era un ragazzo di
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Dei passanti si fermarono, poichè di topi indiani non se ne veggono dimolti, e mai su la strada. La Ninì faceva pietà anche a quelli che avevano il
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A quando, a quando, da poco più di un mese, la Lilia scompariva, nè si facea più vedere per ore e ore: e ciò accadeva anche se Rita e Nello
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- Cattivo! cattivo! - si mise a singhiozzare la Lilia. - S' io non avessi la famiglia, alla quale non voglio dare dispiaceri anche maggiori, verrei
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Così dicendo, allungava la mano per carezzare il topo; ma questi spiccò un salto addietro, dimostrando il più gran terrore. - Eh, là.... là
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La Lilia ubbidì, svelta, perchè sapeva che Dodò era buono e non abusava della propria forza; ma ch'era terribile quando qualcuno lo faceva montar su
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venuto! - dicevano nella loro lingua Ragù. e la Caciotta. - Ben trovati! - rispose il forestiero. - Sei parente dei topi di scuderia? chiese Moschino
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quei pantaloni a coscia di pelle bianca serrati negli stivali neri ad alto gambale. Ciò che lo divertì più di tutto, fu la parrucca bianca con la coda
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poco o molto, conoscevano i topini di Casa Sernici; e il nome della Lilia, la sorcetta tutta bianca, non era nuovo per nessuno di loro. Ma chi può
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A Rita e a Nello la mamma aveva data una graziosa canestra con un coperchio ricamato in lana a rosoni rossi per farne un nido ai loro nuovi piccoli
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quello che la circondava le era nuovo e le tornava gradito, si fece animo e, per curiosità, allungò la linguetta e cominciò a leccare. Bono
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sofferte nella nostra vita da zingari. - Ragù, rassicurato su l' avvenire, dichiarò, volgendo qua e là la testina con gli occhi lucenti che piacevano
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Un giorno la contessa Sernici e i suoi bambini erano a colazione; e c'erano anche i due topi, perchè la piccola Rita s' era messa in testa d
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- Guarda chi t' ha rubato i tovaglioli.... - La Caciotta! Ah, birbona d'una Caciotta! - esclamò la donna, e buttatasi in ginocchio, s' affrettò a
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alcuno, a domandare notizie e a recare conforti alla moglie. Da quel giorno, la Caciotta fu trattata nella famiglia Sernici con ogni sorta di premure
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di Parigi la metà del bene che voglio a queste creaturine! - dichiarava la Rita, che pure, quand' era più bimba aveva adorata la stupenda puppattola
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in velluto. Gli autori di quest'opere erano i più famosi di tutto il mondo civile; giacchè la contessa Sernici aveva un'istruzione molto superiore, e
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descriveva con la rozza semplicità degli uomini usi a non far complimenti nè con la vita nè con la morte. A una certa pagina si vedeva il bastimento
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qua e là della merenda dei bimbi; ma se la contessa non chiudeva il proprio tavolino da lavoro, sparivano per incanto anche le matasse di seta e di
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morbidi, la carta e gli stracci di tela, che la Letizia aveva ordine di cambiar tutt'i giorni nella canestra dei topi. E se, per caso, Bellino non
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. Perchè la Ninì era così triste, mentre tutti di casa le volevan bene tanto e la colmavano di cure e di carezze? Era affettuosa quanto mai, ma non dava baci
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Forse pensava: - Non capisco come la Rita abbia così poca voglia d'imparare il piano, quando gli è tanto facile, ch'io lo suono senza avere imparato
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trattar il conte come trattava la Rita, e subito si mise furiosamente a baciarlo, a baciarlo, senza lasciargli tempo di dire una parola. Con uno
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' era fatta una cuccia di giornali vecchi, dove andava a sonnecchiare dopo la colazione fino all' ora del pranzo. Fin da' primi giorni aveva dimostrato
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- Bravo Dodò! - esclamava il conte, mentre la Rita e Nello, vedendo quell' armeggìo, si tenevano i fianchi dal ridere. Forse un solo vizio aveva Dodò
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lo lasciava fare, e gli dava de' buoni consigli. Zì, zì, tu sei un cattivo soggetto, Moschino! A me non la dài a intendere, zì, zì. Il primo dovere
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- Che ne dici? - conchiudeva Dodò aprendo a mezzo gli occhi, e guardando il fratello. - Dico che non è molto allegra, la storia - rispondeva Moschino
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dispiace davvero.... riprese il conte. - Ah Dodò, Dodò! ti punirò io, io ti punirò - soggiunse facendo un atto di minaccia verso la libreria. L
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