Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Numero di risultati: 364 in 8 pagine

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Fedora

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Colautti, Arturo 14 occorrenze

(Fedora, staccatasi la croce dalla collana, la consegna a Rouvel, che la esamina insieme a De Siriex e ad altri signori; mentre Olga si cerca d

(Borov, che ha raccolto da terra la croce di Fedora, ne mostra il castone vuoto a De Siriex, mentre Olga asciuga la fronte a Fedora e Loris la copre

(Olga risale, rotolando la bicicletta, fino al fondo del gran viale: De Siriex la segue, e stacca la sua dall’albero, cui era addossata: poi entrambi

(I cavalieri invitano le dame. Le coppie sfilano nel fondo verso la galleria vetrata. – La Contessa prende il braccio di Lazinski: un generale offre

(I tre uomini la depongono appiè dei gradini, mentre Olga e Marka le dispongono, sotto la testa un cumulo di guanciali.)

(Fedora s’è nuovamente gettata nelle braccia di Loris, che la stringe al suo petto e la bacia lunghissimamente.)

(Borov se ne va per la sinistra, stringendo la mano a parecchi signori. – Loris, annichilito, si sorregge alla spalliera del canapè.)

(Le signore s’alzano e circondano il concertista per complimentarlo. La Contessa, raggiante, va di gruppo in gruppo per attizzar l’entusiasmo

(Fedora resta a guardare pensosa; poi ridiscende. Sovra una mensola e una fotografia in un astuccio: la prende e la bacia.)

(Loris obbedisce come un fanciullo; Fedora gli prende il capo con le mani tremanti, e cerca con la bocca la sua.)

(Fedora, divincolatasi con uno sforzo supremo, rapidissimamente corre al tavolino, e tracanna d’un fiato la tazza di thè. – Loris non giunge in tempo

(Gl’invitati si congedano da Fedora. – Molta confusione nel fondo. La Principessa stringe a tutti la mano.– Le due sale si sfollano rapidamente.)

(Tutti questi signori discendono dal salone, conversando giocondamente con la Contessa, la quale ha lasciato il braccio di Rouvel per prendere quello

(Si fa il segno al modo ortodosso; indi bacia la croce, e se la ripone in petto. Tutti i servi si segnano insieme a lei. – Breve pausa.)

Iris

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Illica, Luigi 19 occorrenze

la Tua Grandezza io la sento!;

Sul dilicato corpo, capolavoro distrutto, giù nell’abisso ove in fogna si sfoga la grande città, incombono solo le tre sinistre notti, la notte senza

Iris non sente più le sue torture; – già vive, la fanciulla, di una vita tutta luce; – e al Grande amico che la guarda essa eleva la sua anima:

La Luce è l’idioma degli eterni. E Iris, già eterna, sente la sua anima divenire fulgida come un raggio, alla voce ben nota del suo Sole che la

Tu mi hai tolto la vista, ma io vedo la Tua Grandezza, o Divinità!;

Allora un grido – breve – supremo – poi negli occhi della mousmé passa la stranissima luce di un pensiero terribile; e Iris, forte, una Iris nuova

Non la luce, non l’armonia del Sole! Solo, su dalla tumultuante via, per le stuoie che la dimenticanza delle kamouro ha lasciato semiaperte, entra l

(Un norimon si fa largo nella folla; è quello di Osaka, che sporge fuori curiosamente la testa. Ed egli rivede così la fanciulla e il suo errore

con sé a… Nirvana! Allora le tre guèchas, improvvisamente, escono davanti al Teatro a danzare. La loro apparizione e la loro danza completano l

dov’è la pace dei campi intorno e il silenzio ristoratore come il riposo della tua vallea entro all’ampia circolare distesa di monti e, in alto, la

Dal labbro di Iris esce allora contro il mondo, il destino o la divinità la grande rampogna di una domanda: – Perché?…

Ecco la scena: la allegra casetta di Iris; – il suo giardino colla piccola siepe di biancospine in fiore; – nettamente ora spiccano i pallidi e

(e il taïkomati scompare dietro la cortina che cade come prima lasciando soli il giovane signore voluttuoso e la ingenua mousmé).

Così la avidità umana offende e martira l’agonia della fanciulla, e il senso del dolore – fierissimo e acuto – delle piccole membra dislocate e

Iris è svenuta; essa giace ora rivolta nel tetro velo del Vampiro, e intorno la Morte e la Bellezza vigilano ad eludere gli sguardi dei passanti.

E il taïkomati riflette! – La fronte sua corrugata a poco a poco si spiana e finalmente la bocca si impronta ad un sogghigno di soddisfazione!

E Iris, la mite, la buona Iris crede a quella falsa dolcezza! — Tacitamente essa ha abbandonato la siepe del suo giardino per accostarsi al Teatro, e

in un angolo un bouddah ride, i piccoli occhi sfuggenti, la enorme epa floscia giù a sfascio sul loto simbolico che gli fa da piedestallo.

(Ma dalla folla, compatta sotto la verandah, che la provocante e inaspettata audacia del giovane signore ha reso muta, alle grida Iris! Iris! di

XX Legislatura – Tornata del 28 gennaio 1898

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Chinaglia; Biancheri 13 occorrenze
  • 1898
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
  • UNITUSCIA
  • s
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Adunque che cosa è mancato perchè la vostra riunione non potesse dirsi lieta e libera? Avete discusso; avete sul vostro organo socialista protestato

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Dunque c'era la questione dell'argomento; la questione dei promotori.

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di discussione. Ma la ragione per la quale la legge ha voluto la dichiarazione preventiva rispetto alla materia da discutere è precisamente quella di

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In questo caso però il prefetto, quando ha impedito che si tenesse la riunione pubblica, determinò nel suo divieto le ragioni per le quali la

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S'affaccerà pure al nostro riconoscente pensiero la venerata immagine del Re Galantuomo che, per la fede inviolata, la Patria redenta acclamò Padre

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Non da fortuite circostanze nè da meno fortunata vicenda può esser scossa la nostra fiducia, nè mai penetrare nell'animo nostro lo sconforto che

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Ora l'uno intende che questa differenza vada ad aumentare la percentuale della riserva, l'altro che si possa aumentare l'emissione fino a 678 milioni

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capitali, in modo d'aver messo gli Istituti sotto la strettura di dover creare dei dividendi per un capitale relativamente troppo forte rispetto al mercato

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S'aggiunge la difficoltà che la liquidazione avvenne, o almeno una prima liquidazione, in marzo, e nel primo semestre le situazioni sono bimensili

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Ma neppure nel maggio la discussione ebbe luogo, ed ora, dopo altri sei mesi, ci troviamo innanzi la terza edizione del progetto, in cui la Sezione

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Nel dicembre del 1896, quando l'onorevole ministro per la prima volta presentò il disegno di legge, la pietra fondamentale del grande edificio della

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Nel 1896 lo Stato si è preso a titolo di tasse la cifra egregia di 2,077,515.85. La cifra del 1897 non ce l'ho, ma, siccome la legge non è variata ed

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6. Cassa nazionale di previdenza per la vecchiaia e per la invalidità degli operai. (66)

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SCURPIDDU

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Capuana, Luigi 4 occorrenze

La massaia quella sera aveva detto: - La tacchina non si è smarrita; è stata presa. Sospettava della moglie del mezzadro di Poggio Don Croce

Certe volte però Scurpiddu era triste, mùtolo; appena appena badava a Paola che lo seguiva con larghe volate lungo la strada, mentre egli conduceva i

Dietro le colline dell'Arcura, di del Benefizio, già si diffondeva il chiarore della luna piena che stava per sorgere. La serata era calma, il

A furia di sentirsi dire: E se ti ammazzavano? Scurpiddu concepiva ora la paura che avrebbe dovuto aver in quel momento; e non valevano a