Lo ZIO BRASI attraversa la scena dalla sinistra con un fascio di fieno in capo, che va a deporre sotto la tettoia. - COMARE CAMILLA sulla terrazza
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La piazzetta del villaggio, irregolare. ln fondo, a sinistra, il viale alberato che conduce alla chiesuola, e il muro di un orto che chiude la
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(scostando la mantellina)
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(al contadino ch'è sotto la tettoia):
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(la conduce nella prima stradicciuola a sinistra)
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(la gna' Nunzia rientra nella bettola)
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Mia moglie sa che la berretta la porto a modo mio
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(suona la messa una seconda volta)
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(dalla prima stradicciuola a sinistra, con la mantellina in capo, va a dare la chiave a suo marito)
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(via verso la chiesa colla zia Filomena)
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La gna' Lola?... La moglie di compar Alfìo?...
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(facendosi la croce)
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(accennando la panca accanto all' uscio)
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(spiegando la mantellina e mettendosela sul capo)
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(La gna' Nunzia è andata via. - Lo zio Brasi a Santuzza)
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(via verso la chiesa)
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(guardando verso la viottola in fondo a destra)
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La gente che può vederci!
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(lasciandosi cadere la mantellina sulle spalle)
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Alzati, non mi fare la commedia! Alzati o me ne vado.
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Lascia stare la gna' Lola ch'è per casa sua.
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Che colpa ci ho io? Vedete come son ridotta? La gna' Lola è meglio di me, lo so! Ha il collo e le mani cariche d'oro! Suo marito non le fa mancare
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Non la difendo. A me non me ne importa se suo marito la tiene come la Madonna sopra l'altare. Quello che m'importa è di non passare per uno che non
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Vedete se la difendete?
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LA GNA' LOLA dalla prima viottola a destra. TURIDDU e SANTUZZA
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Non v'incomodate per me, compare Turiddu, chè la strada la so coi mei piedi, e non voglio guastare i fiati vostri.
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(trattenendolo per la giacchetta)
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(suona la campana dell' elevazione)
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A che punto è la messa, comare Santa?
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(La gente comincia a tornare dalla chiesa e si disperde a destra e a sinistra. TURIDDU MACCA, LA GNA' LOLA, COMARE CAMILLA, LA GNA' NUNZIA, LA ZIA
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LO ZIO BRASI rientra un momento nello stallatico. COMARE CAMILLA s'avvia a casa sua. LA ZIA FILOMENA mette la chiave nella toppa. LA GNA' NUNZIA
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(via verso la chiesa)
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(entra in casa a lasciare la mantellina e torna subito)
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(ripiega la mantellina e se la mette sul braccio)
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(la gna' Nunzia rientra).
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, e la testa anche, e non mangia, e non dorme più, pensando sempre a una cosa, tutt'a un tratto gli arriva come una schioppettata la notizia: - Sai? la
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COMPAR ALFIO, dalla destra, TURIDDU, LO ZIO BRASI, LA GNA' LOLA, COMARE CAMILLA e LA ZIA FILOMENA
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TURIDDU e LA GNA' LOLA
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Non ci ho più nulla a fare con voi. Adesso è finita fra noi due. Non avete visto che ci siamo abbracciati e baciati per la vita e per la morte con
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LA GNA' NUNZIA attonita;LA GNA' LOLA in gran turbamento; COMARE CAMILLA che fa capolino dalla cantonata; LA ZIA FILOMENA sull'uscio di casa; LO ZIO
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(Tutti corrono verso il fondo, vociando; la gna' Nunzia colle mani nei capelli, fuori di sè. Due carabinieri attraversano correndo la scena. Cala la
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CASA Orlandi era tutta sottosopra. La contessina Bice si moriva di malattia di languore, dicevano gli uni: di mal sottile, dicevano gli altri. Nella
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ANNI sono, quando Barbara, orfanella, sposò Marcantonio, mugnaio, parve che chiappasse un terno a secco. Pazienza i 40 anni dello sposo, ma la prima
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: — Andiamo a Vaprio col tramvai. — E senza condursi dietro uno straccio di donna! Tanto è vero che volevano godersi la festa in santa pace. Giocarono alle
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notte. Il Canonico allibì, colla coroncina tuttora in mano, e le donne si fecero la croce, tendendo le orecchie, mentre i cani nel cortile abbaiavano
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rumore dinanzi al dottore, il quale giungeva calmo, col sorriso mentito in quell'attesa angosciosa. La contessa si rizzò senza poter dissimulare un
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Sorrento, 20 aprile. Sentite, non ne posso più. Aspetterò qui la vostra lettera sino a domani; domani, ultimo giorno d'aprile, non so quel che farò
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Ai parenti e agli amici che domandavano premurosi notizie dell' inferma, la contessa, rispondeva come l'altre volte, ritta in mezzo al salone, senza
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. La figlia le fissava sempre in viso quello sguardo. — Sì, mamma. Poi chiuse gli occhi, che sembravano neri, nelle orbite incavate. Successe un mortale
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Anna s'era ammalata. Prima accusò la stanchezza del viaggio, poi le commozioni, o un colpo d'aria. Stette circa tre mesi fra letto e lettuccio, e il
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