C'era una volta un Re molto giovane, che voleva prender moglie, ma voleva sposare la più bella ragazza del mondo. - E se non è di sangue reale? - gli
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in una pianura e chiamare la Sorte: - Sorte, o Sorte! Gli apparve una vecchia, colla conocchia e col fuso: - Perché mi hai tu chiamata? - Ti ho
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C'era una volta un Re e una Regina, che avevano una figliuola bruttissima e contraffatta nella persona, e non se ne davano pace. La tenevan rinchiusa
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C'era una volta un barbiere che faceva la barba alla povera gente. Scorticava le facce con un vecchio rasoio e vi trinciava braciole di quando in
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C'era una volta un contadino che aveva una figliuola. Egli andava a giornata; la figliuola filava stoppa o tesseva tela per conto delle vicine: così
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C'era una volta una bambina, figlia d'un calzolaio. La madre, cullandola, le cantava sempre: - Dormi, figlia Regina! Dormi, il Reuccio arriva! Il
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C'era una volta due sorelle rimaste orfane sin dall'infanzia: la maggiore bella quanto il Sole, diritta come un fuso, con una gran chioma che pareva
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C'era una volta un sarto, che campava la vita mettendo toppe e rivoltando vestiti usati. Nella sua botteguccia ci si vedeva appena; per ciò lavorava
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La gratitudine della Regina e la mia!
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(rimescolando sempre più forte, canta) E frulla! E frulla! E frulla! E frulla! E frulla! E frulla! (Il Reuccio e la Reginotta, intanto, brancicano
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Tante volte il bene bisogna farlo con la forza ... (La Fata stende un braccio, stacca la testa di rapa del Reuccio e la posa sopra uno dei tronchi
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Fate pure, Maestà ... Veglierò io in attesa del Mago. (La Regina si addormenta. Di tratto in tratto apre gli occhi e sùbito li richiude.) Che
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Prendiamola! ... (Alle Cameriere:) Prendetela! (Le due Cameriere tentano di afferrare la rana che saltella qua e là, ma non vi riescono. Il Reuccio e
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Raccontate, Regina! Io, intanto, mangio la frutta. (Torna a sedersi a tavola, e sbuccia e mangia fichi, prugne, pere, pesche, vuotando presto una
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Maestà, è la prima volta che la sento nominare! Giacché è Fata ... sarà buona come tutte le Fate!
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Ah, potentissimo Mago! Abbiate pazienza. Ecco il Reuccio e la Reginotta. (Scuote il Re e la Regina) Maestà! Maestà!
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Maestà ... Sono così debole che ho perduto la memoria. Un po' di quel pasticcio, Maestà, forse me la farebbe tornare!
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Ha trasalito! Vuole restare. Ecco: la rimetto nell'acqua. (Esegue. Si sente un piccolo tonfo e poi la parola: Grazie!)
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Viva il Re! Viva il Re! (La Regina osserva, stupìta, la trasformazione del Re che sembra un otre sgonfiato.)
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, Regina! Voglio accertarmi ... (Cerca in tutte le sue tasche la chiave della cella dov'è rinchiusa la Reginotta e non la trova. Al Ministro) Eccellenza
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Maestà, buon appetito! Vi faccio compagnia. Che buon odore! ... (Il Re la guarda, stupìto, e la lascia fare. La vecchia si serve dei meglio bocconi e
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C'era una volta un Re che aveva paura di morire prima di aver trovato pel suo Reuccio la più bella, la più ricca, la più buona Reginotta del mondo
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La signora Ernesta Villa era andata dalla Marulli a un'ora insolita, verso le undici di mattina: - Devo parlarti a quattr'occhi. La signora Teresa
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La mattina che la signora Villa e le Maiocchi, mamma e figlia, eran venute in casa Marulli per vedere il corredo arrivato da Milano e da Vienna
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Don Michele levatosi, secondo il solito alle sette albe, metteva la casa a rumore. Aveva tirato pei piedi la servotta che dormiva, nello stanzino
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La massaia quella sera aveva detto: - La tacchina non si è smarrita; è stata presa. Sospettava della moglie del mezzadro di Poggio Don Croce là
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Certe volte però Scurpiddu era triste, mùtolo; appena appena badava a Paola che lo seguiva con larghe volate lungo la strada, mentre egli conduceva i
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là, Narcis, che te set on boja). MARIANNA: Quando arriveranno le nostre rispettive metà? NARCISO: Non posson tardar molto, ma noi abbiam tempo di
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e la sera dopo la preghiera e dopo innumerevoli meriti acquistati, sono da me benedetti con la papale benedizione che V. S. mi concedette di largire
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Il periodo di grandezza e di gloria durante il quale la capitale del mondo maggiormente rifulse si chiuse colla Repubblica, e la maestà del sistema
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continuandosi ad assicurare ogni oggetto contro la violenza del mare. La Clelia proseguì colle mure alla sinistra
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il nemico di tutte le libertà, il protettore di tutti i tiranni, dopo diciassett’anni di perverso dominio colla stessa ipocrisia con cui la tenne
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e dopo alcuni minuti di esplorazione, diede moto a' suoi meccanismi, e scese rapidamente nella via di Riparazione, toccando terra presso la casa che
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presentimenti. La lettera dello sfortunato Malthus ha scosso la mia fede ... Temo che ogni sforzo della scienza per migliorare le sorti dell'umanità
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, l'argento dei suoi capelli ondosi scintilla come l'argento delle vette alpine che si profilano alle sue spalle e la bella maschera sembra un volto
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Piumadoro e Piombofino Il Re Porcaro Il Reuccio Gamberino La danza degli Gnomi I tre talismani La fiaccola dei desideri La lepre d'argento Nonsò La
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C'era una volta un Manovale povero, ma povero, che aveva tre figliuoli. La notte che gli nacque il maggiore, in casa non c'era neppure un pochino di
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da terra la so- rellina, la quale bussò lungamente. Tutt’e due, udendo quel lungo mar- tellìo, dissero: - Che cosa ci diranno quando apri- ranno la
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occhio di sole. Non desiderava altro che una cosa a questo mondo: avere un figlio maschio; e la Regina gli fece un figlio maschio. Ma il Re appena lo
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piccina, che le teneva compagnia. La gallina faceva certe ovina piccine come ceci, ma con una frittatina fatta con una di quelle ovina, la vecchina si
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C'era una volta un Re, che aveva tre figliuole: le due maggiori eran superbe e cattive, la minore, invece, era la più bella e buona creatura che ci
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Pagina 229
un solo superbo monologo, la selva stormì! Gli augelli si destano cantando alleluia, le vette si indorano, la valle è men buia, lontani comignoli la
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Lettor, che bella notte! La luna è argento fino, le nuvolette invece son zaffiro e rubino; come tiepida è l'aura, come tutto riposa! Oh l'antica
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con gli occhi di giorno, con le dita di notte. Continuava a palpare la pietra, dal pavimento fin dove arrivavano le sue braccia, come se leggesse e
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Dopo la tempesta viene la calma! Tre giorni fa il cielo era cupo, ora invece è sereno. La pace è conclusa, l'assedio è levato. Stamani, dal buco
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La chiesa di Sant'Eufemia è antichissima; fu fondata verso il 478 da San Senatore, vescovo di Milano, presso la casa di sua abitazione. Venne
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La chiesa di San Raffaele riconosce la sua erezione dal re Berengario; in seguito fu ricostrutta con disegno del Pellegrini: la grandiosa facciata
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La chiesa di San Sebastiano, di proprietà del Comune, è opera del Pellegrini, e devesi la sua erezione al voto fatto dai Milanesi durante la peste
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La Direzione centrale è in via Santa Margherita num. 18, ed è sede della Questura. _ V' hanno sei Sezioni distribuite per la città: la prima., via
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Il lavoro della donna fuori casa — La madre operaia — La necessità del lavoro femminile — L'ideale — La donna negli stabilimenti industriali — Il
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