Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Iris

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Illica, Luigi 50 occorrenze

Iris

la Tua Grandezza io la sento!;

Iris

Sul dilicato corpo, capolavoro distrutto, giù nell’abisso ove in fogna si sfoga la grande città, incombono solo le tre sinistre notti, la notte senza

Iris

Iris non sente più le sue torture; – già vive, la fanciulla, di una vita tutta luce; – e al Grande amico che la guarda essa eleva la sua anima:

Iris

La Luce è l’idioma degli eterni. E Iris, già eterna, sente la sua anima divenire fulgida come un raggio, alla voce ben nota del suo Sole che la

Iris

Tu mi hai tolto la vista, ma io vedo la Tua Grandezza, o Divinità!;

Iris

Allora un grido – breve – supremo – poi negli occhi della mousmé passa la stranissima luce di un pensiero terribile; e Iris, forte, una Iris nuova

Iris

Non la luce, non l’armonia del Sole! Solo, su dalla tumultuante via, per le stuoie che la dimenticanza delle kamouro ha lasciato semiaperte, entra l

Iris

(Un norimon si fa largo nella folla; è quello di Osaka, che sporge fuori curiosamente la testa. Ed egli rivede così la fanciulla e il suo errore

Iris

con sé a… Nirvana! Allora le tre guèchas, improvvisamente, escono davanti al Teatro a danzare. La loro apparizione e la loro danza completano l

Iris

dov’è la pace dei campi intorno e il silenzio ristoratore come il riposo della tua vallea entro all’ampia circolare distesa di monti e, in alto, la

Iris

Dal labbro di Iris esce allora contro il mondo, il destino o la divinità la grande rampogna di una domanda: – Perché?…

Iris

Ecco la scena: la allegra casetta di Iris; – il suo giardino colla piccola siepe di biancospine in fiore; – nettamente ora spiccano i pallidi e

Iris

(e il taïkomati scompare dietro la cortina che cade come prima lasciando soli il giovane signore voluttuoso e la ingenua mousmé).

Iris

Così la avidità umana offende e martira l’agonia della fanciulla, e il senso del dolore – fierissimo e acuto – delle piccole membra dislocate e

Iris

Iris è svenuta; essa giace ora rivolta nel tetro velo del Vampiro, e intorno la Morte e la Bellezza vigilano ad eludere gli sguardi dei passanti.

Iris

E il taïkomati riflette! – La fronte sua corrugata a poco a poco si spiana e finalmente la bocca si impronta ad un sogghigno di soddisfazione!

Iris

E Iris, la mite, la buona Iris crede a quella falsa dolcezza! — Tacitamente essa ha abbandonato la siepe del suo giardino per accostarsi al Teatro, e

Iris

in un angolo un bouddah ride, i piccoli occhi sfuggenti, la enorme epa floscia giù a sfascio sul loto simbolico che gli fa da piedestallo.

Iris

(Ma dalla folla, compatta sotto la verandah, che la provocante e inaspettata audacia del giovane signore ha reso muta, alle grida Iris! Iris! di

Iris

divide dalla piccola casa di Iris mormora la sua cadenza senza scopo, mesta o gaia secondo che la luce, che scende e vi pènetra, effonde nelle sue

Iris

Solo agli innocenti sorridono queste divine allucinazioni. – Le loro anime sono pure come la luce e la comprendono; – e se il Sole ha parole per lei

Iris

Io dico la Tua Grandezza! –

Iris

Ed è in quella trionfante visione che gli occhi della mousmé si chiudono, onde sul suo pallido viso è ancora la calma della tenera giovinezza

Iris

eccone una azzurro-cielo dopo la pioggia!,

Iris

In verità rassembrano fantastiche creazioni, così la penombra caliginosa li trasfigura! No; non sono gli enti permalosi e ad ora bonaccioni delle tue

Iris

(I due uomini si soffermano sul limitare e guardano la fanciulla seduta ancora avanti al tavolino dei colori. Anche così raggomitolata sulla piccola

Iris

Così – nella morte – la gentile suicida ancor sorride.

Iris

La Luce è l’idioma degli eterni.

Iris

(allora tutto l’orgoglio di Osaka si scuote. È una sfida? – Egli la raccoglie e dominando tutto, tutti con la potenza della sua voce, si rivolge a

Iris

Candide paone d’avorio sostengono la tua testa.

Iris

Oh, la suprema bontà che il Sole esprime!

Iris

– quella della gloria, quella del piacere, quella del denaro. – La più appariscente delle Case Verdi è ora la tua abitazione: – tu vi riposi sul rialzo

Iris

E Osaka la arresta d’un gesto assorto, ammirato!

Iris

Così sempre, chiamandola, il Sole la risveglia alla mattina.

Iris

(e la folla allora sorpresa fa largo al vecchio)

Iris

conforto di oggetti noti la di cui mancanza rattrista. La vita è fatta dell’amore di tutte le cose.

Iris

(La mousmé – che fantasiosamente sente il linguaggio caldo della Luce e lo traduce in bontà, carezze, promesse, è Iris; è lei che infantilmente si

Iris

riso di contentezza e di ansia felice che le illumina il viso, gridando con tutta la sua voce, la sua anima:

Iris

No, tu non sei più sola, Iris. – La luce scende a te.

Iris

Per la strada che, flessibile come un ramo di volubile, segue tortuosa le capricciose sinuosità di una riviera nel disegno bianco dei pruni selvaggi

Iris

la bellezza della Vita creata da Te penetra col Sole nella mia vecchia persona!

Iris

(si slancia verso Iris, ma Kyoto si frappone fra Osaka e la fanciulla)

Iris

Oh la suprema bontà che il Sole esprime al mondo coi suoi raggi!

Iris

(e il giovane rapido solleva la fanciulla, stretta a sé, avvinghiandola, mormorando nell’abbraccio:)

Iris

Iris, ove sei?… O fiori del piccolo giardino, ov’è ora la vostra Iris?…

Iris

Oh, splendore di leggiadria, eleganza, colori, ricami, fantasia di disegni, la veste che indossa Osaka!

Iris

(E la veste è strappata, e con gran violenza, uno respingendo l’altro, odiandosi, in quella rapina, senza parole, affannati, i cenciaioli si

Iris

(no! – ecco di nuovo e più distinto il bagliore di prima. È la veste di Iris…)

Iris

La fanciulla si volge sorpresa, gitta un grido e si ritrae paurosa. Nel rapido movimento la leggerissima veste, che dormendo le hanno indossata le

Iris

(una stridula risata è la risposta del giovane che volge con disgusto le spalle alla mousmé).

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