“Miele! Roba sopraffina!”. Tuffolino ha l’acquolina,
Una pratica invenzione può alleviar l’occupazione!
Ma una preda gigantesca d’improvviso abbocca l’esca,
E quel miele attira a frotte tutte l’api e vespe ghiotte:
L’animal straordinario or s’aggrappa al lampadario. Don Narciso lo minaccia: “Lascia andar, brutta bestiaccia!”
Don Narciso Caramella, dei “gagà” la vera stella, riordinare fa al mattino, l’elegante salottino.
Ma poi sente un oratore predicar a gran fervore: “Basta ormai con l’applaudire! Or dobbiam ricostruire”.
L’animale per la stanza, salta, prilla, vola, danza: resta male don Narciso sotto il turbine improvviso.