considerare, alla stregua di alcuni artisti teorici (come un Klee, un Kandinskij), importante per le sue teorizzazioni estetiche. Fontana era, invece
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. E penso a Kandinskij (di cui questa biennale presenta nel padiglione germanico l’opera giovanile) a Pevsner (il grande scultore costruttivista, il
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cromatiche precorre Klee e Kandinskij, l’uso ancor più importante e insolito d’una strutturazione della tela che non riflette più i dettami ottocenteschi ma
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adottando la terminologia coniata a suo tempo da Van Doesburg e da Kandinskij), fosse visto con incredibile ostilità dalla maggior parte degli artisti e dei
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Eppure il nuovo concretismo italiano si riallacciava, da un lato alla migliore tradizione dell’avanguardia europea (Mondrian, Klee, Kandinskij, Arp
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indiscussa grandezza) le due massime personalità pittoriche di Klee e di Kandinskij. E, queste ambigue ma avvincenti tinte, sono «colate» dentro gli
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settori di Kandinskij e in alcune «forme» quasi organiche di Gor'kij (all’armeno-americano la Biennale dedica nel padiglione centrale un’ottima mostra
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(Signac, Seurat), secessionisti (Van de Velde), costruttivisti (Pevsner, Gabo), concretisti (Kandinskij, Van Doesburg, Vantongerloo), ecc. per non parlare
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