Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: k

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ricavare R 1 basta moltiplicarle ordinatamente per 1, k,  k  1, k 2, k 3 e sommare.
R 1 basta moltiplicarle ordinatamente per 1, k, k 1,  k  2, k 3 e sommare.
R 1 basta moltiplicarle ordinatamente per 1, k, k 1, k 2,  k  3 e sommare.
h 2 =  k  (il che implica k > 0, salvo il caso h = k = 0).
h 2 = k (il che implica  k  > 0, salvo il caso h = k = 0).
h 2 = k (il che implica k > 0, salvo il caso h =  k  = 0).
la precedente h 2 > k) sono compatibili le tre eventualità  k  > 0, k 0 e k = 0.
h 2 > k) sono compatibili le tre eventualità k > 0,  k  0 e k = 0.
h 2 > k) sono compatibili le tre eventualità k > 0, k 0 e  k  = 0.
discussione, distinguiamo tre casi, secondo che è h 2  k  o h 2 > k o h 2 = h 2 = k.
distinguiamo tre casi, secondo che è h 2 k o h 2 >  k  o h 2 = h 2 = k.
Γ z = - B (k -  k  0),
h 2  k  (il che implica k >0).
h 2 k (il che implica  k  >0).
se h > 0,  k  = 0 (la h 2 > k è implicitamente soddisfatta) si ha
se h > 0, k = 0 (la h 2 >  k  è implicitamente soddisfatta) si ha
 k  - k 0 è ancora il divario della curvatura (con segno) fra
k -  k  0 è ancora il divario della curvatura (con segno) fra due
conviene immaginare la crosta  K  divisa in due parti mediante la superficie sferica di
di raggio ρ, che passa per il punto potenziato P. Diremo  K  1 la crosta esterna (di raggi R 1, ρ), K 2 la crosta
P. Diremo K 1 la crosta esterna (di raggi R 1, ρ),  K  2 la crosta interna (di raggi ρ, R 2). Ove si designino con
ρ, R 2). Ove si designino con U 1 ed U 2 i potenziali di  K  1, e di K 2 relativi ad un punto qualsiasi, e quindi in
Ove si designino con U 1 ed U 2 i potenziali di K 1, e di  K  2 relativi ad un punto qualsiasi, e quindi in particolare
Se h = 0, la h 2 >  k  implica k 0; e le radici della (50), date da
Se h = 0, la h 2 > k implica  k  0; e le radici della (50), date da
solito si usano i due interi  k  ed n (anzichè k ed n') per caratterizzare l'orbita.
solito si usano i due interi k ed n (anzichè  k  ed n') per caratterizzare l'orbita.
spettrale il «baricentro» dell'intensità, cioè il valore  k  di k definito da
il «baricentro» dell'intensità, cioè il valore k di  k  definito da
 K 
con applicazione al caso particolare in cui X = kx n, Y =  k  y n, Y = k y n (k, n costanti).
al caso particolare in cui X = kx n, Y = k y n, Y =  k  y n (k, n costanti).
dalle (185'), che nel caso attuale si scrivono, prendendo  k  = 1 (per k = 2 si avrebbe un sistema equivalente):
che nel caso attuale si scrivono, prendendo k = 1 (per  k  = 2 si avrebbe un sistema equivalente):
moltiplicazione di una matrice per una costante  k  si esegue moltiplicando ogni elemento della matrice per k:
- cosϑ  k 
 k  il coefficiente di proporzionalità, p il peso del
p il peso del rettangolo, α la sua area, mostrare che si ha  k  σ cos2 α = p sin α.
dà un'approssimazione un po' migliore della (329), e per  k  = 1 dà addirittura il risultato giusto.
dal § 12 che, in particolare, la matrice che nello schema  K  rappresenta l'osservabile K, cioè la stessa che serve a
 k  = + c;
quantità si ricava dalla (165) semplicemente cambiando  k  in k - 1: quindi
quantità si ricava dalla (165) semplicemente cambiando k in  k  - 1: quindi
un’elica circolare. - In base al n. prec., la componente  k  x t di t secondo k vale cosϑ; la differenza
- In base al n. prec., la componente k x t di t secondo  k  vale cosϑ; la differenza
per  k  = 1, 2, ...
ossia che A(k) si possa ritenere diverso da zero solo per  k  compreso entro un piccolo intervallo . Potremo allora
una variabile η, che assuma sempre valori piccoli, ponendo  k  = k0 + η, e quindi
=  k  log probabilità.
R dei gas perfetti e il numero di Avogadro. Il valore di  k  è
di termini del tipo (55) (con diverse λ e quindi diverse  k  e v) ognuna corrispondente ad una singola componente
scrivere tre di tali sistemi, corrispondenti a k=1,  k  =2, k=3), ed ammette soluzioni non nulle solo se