Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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 Jean  Dubuffet
RATOUIS DE LIMAY,  Jean  Baptiste Perroneau Painter and Pastellist 1715-1783.
preso in considerazione in questo volume, (come: Estève,  Jean  Bazaine, Lapique, Poliakoff, Jean Le Moal, Bram van Velde,
volume, (come: Estève, Jean Bazaine, Lapique, Poliakoff,  Jean  Le Moal, Bram van Velde, Roger Bissière) appunto perché
profano, come possiamo apprendere dal dipinto di  Jean  Fouquet, conservato nel Musée Royal des Beaux-Arts di
altri solisti come Frederic Rzewski, Giancarlo Cardini,  Jean  Charles François...
posto a parte va, per contro, riservato a  Jean  Dubuffet, certo una delle personalità più singolari
informale una maggior compiutezza e autonomia, e cioè  Jean  Fautrier.
come F. T. Marinetti, Aragon,  Jean  Cocteau hanno fiancheggiato ed incitato i ceramisti
di Orvieto, ipotizzando che il grande pittore francese  Jean  Fouquet, presente sicuramente a Roma negli anni Quaranta,
di Pisa). Lo stesso tipo di Crocefissione è adottato da  Jean  Pucelle, il grande miniatore francese del primo trecento;
nella storia dell’arte d’oggi quali Max Ernst, Joan Mirò,  Jean  Arp (senza contare il Picasso surrealista e il primo
e César hanno compresso le carrozzerie delle automobili;  Jean  Tinguely si è sbizzarrito a costruire strutture mobili con
e non solo per esso — che la personale del pittore francese  Jean  Fautrier. Diciamo «indifesa» perché i dipinti dell’artista,
ancora troppo poco apprezzato ritrattista del secolo XVIII.  Jean  Baptiste Perroneau fu in verità poco «chancé». Il suo
un'autentica eccezione entro il monotono conformismo  Jean  Dubuffet, Disegno di molta arte moderna, per la sua sempre
provvisorio», sono tra le rare dichiarazioni di poetica di  Jean  Tinguely, con Arman e con Christo tra i maggiori esponenti
occasione di ammirare una scelta delle opere del pittore  Jean  Pougny, pressoché inedito da noi. Ora, a distanza di quasi
all'“Africa Interiore” teorizzata dal poeta romantico  Jean  Paul Richter, il continente sconosciuto costituito
del pittore, era violoncellista e aveva sposato una russa;  Jean  nacque in Finlandia a Koukkala. A sedici anni, quando
a distinguere la misurazione di Lichtenstein da quella di  Jean  Tinguely sempre nei confronti dell’arte dei padri. Nelle
prime prese di posizione, i primi entusiastici consensi dei  Jean  Cocteau, degli André Salmon, dei Pierre Reverdy (il «poeta
rivista anarchica «Les temps nouveaux», diretta dall’amico  Jean  Grave, non ebbe seguito. Fu così, che dopo la morte
anche molto diversi, da Paul Virilio a Slavoj Žižek a  Jean  Clair, hanno ipotizzato che l’arte visiva sia meno adatta
fondamentali: i germogli di ciò che, nel 1989, Carole  Jean  Uhlaner ha chiamato «capitale relazionale» e che porta dal
degli oggetti messi in moto da meccanismi come quelli di  Jean  Tdnguely, di François Morellet e del gruppo francese
anche il suo inutile costo ci fanno pensare alle teorie di  Jean  Baudrillard, a cui si sono ispirati molti artisti che hanno