(1480-1521) e James Cook (1728-1779). Stelle esotiche di un cielo ignoto, ancora da battezzare, da raggruppare in nuove costellazioni.
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James Gregory perfezionò il metodo di Huygens: osservò un pianeta fino a quando gli parve che avesse la stessa luminosità di Sirio, poi passò a
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Passati 56 anni dal tentativo di Hooke, l’idea del telescopio fisso zenitale fu ripresa dal ricco astrofilo Samuel Molyneux e dall’astronomo James
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anche, nel 2016, il futuro telescopio spaziale “James Webb”.
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risaliva al 1690 e all’inglese John Flamsteed, altre erano dovute a James Bradley, Tobias Mayer e Charles Le Monnier.
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lascia cadere il discorso ma, intuendo che la pista è promettente, il 9 luglio ordina a James Challis (1803-1882) di cercare il pianeta sulla base delle
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Julius Scheiner all’Osservatorio di Potsdam e James Keeler all’Osservatorio di Lick (Usa) ottennero i primi dati davvero attendibili intorno al 1890
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Il prestigio di Plutone subì una brutta botta nel 1978 quando James W. Christy dell’US Naval Observatory a Flagstaff scoprì il suo satellite Caronte
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Nel 1934 il fisico inglese James Chadwick aveva scoperto il neutrone da appena due anni quando Zwicky firmò un articolo che introduceva una parola
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giustificare la distribuzione del momento angolare tra Sole e pianeti. James Clerk Maxwell, che aveva concepito la teoria degli anelli di Saturno come un
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planetario oltre al nostro, ma aveva ancora sostenitori la teoria dell’astronomo inglese James Jeans (1877-1946) secondo la quale per generare un sistema
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Mersenne nel 1636 e lo scozzese James Gregory nel 1663. Per un paio di secoli gli specchi faticarono a competere con le lenti perché era difficile
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nei libri di storia dell’astronomia si legge che questa prova venne solo con la scoperta dell’aberrazione della luce compiuta da James Bradley nel 1728
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