mi si concede il diritto pericoloso di esser giudice di me stesso, io credo che questo libro sia onesto, e che la sue lettura possa ispirare onesti
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o una corrente formata da una serie non interrotta di scintille, il sentimento è un'emanazione indefinita e indefinibile, che dal nostro io si porta
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nuovo clima si trovi. Ma qui, per procedere con progressione, dai piaceri più semplici saliremo ai più complessi ed elevati, dai sentimenti dell'io a
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coscienza è poco analitica; per cui non ci accorgiamo di amarci, e quindi non proviamo questo piacere. Nella giovinezza, i sentimenti dell'io sono
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Non credo necessario giustificare questa suddivisione, alla quale io non attribuisco alcuna importanza, ma che solo adotto come mezzo opportuno per
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I sentimenti puri dell'io, che partono da noi e in noi si riflettono, passando dagli affetti individuali a quelli che escono fuori di noi, formano un
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l'amore della scienza allo stato di purezza assoluta si conoscono appena come corpi rarissimi nei musei del bene; ed io temo ancora che i chimici i quali
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loro vanità. Io intanto perdono ad essi di buon cuore tutti i loro piaceri patologici, purchè riscattino le loro colpe con un tantino di sale. Tutti i
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che nel genere degli oggetti. Io, ad esempio, nella primissima età feci vero trasporto una raccolta di ciottolini, senz'esser mineralista; poi riunii in
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sentimenti più nobili, e diventa soltanto una colpa quando passa nel campo della pratica. Io conosco un giovane medico che si compiace infinitamente di
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l'altro essere al nostro sentimento, dà al piacere un carattere tutto nuovo, che distingue i piaceri freddi dell'io dalle gioie tiepide del tu. Man
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col piacere e col dolore, non è stata mai scritta e forse non lo sarà mai. Nè io tenterò di tracciarla, e le donne che mi leggeranno potranno accusarmi
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apparire del vostro angelo consolatore? Io sento ancora i baci che mia madre mi improntava caldi e ripetuti sulle mie guancie, sento ancora le sue parole
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sentimento è sempre nobile, perchè in esso l'egoismo è sempre vinto dalla generosità, e la formidabile parola dell'io è cancellata dalla grande rivale del
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dall'accordo della religione e della morale, misura la perfezione del culto di Dio, e beato chi potrà dire a se stesso: «Io sono un uomo religioso, perchè
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lo sviluppo di una forza, esige una lotta. No, il dovere non è largo dispensatore di gioie, ma i suoi cari e calmi conforti sono ineffabili, ed io ne
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quest'aspetto che alcuni economisti proclamano altamente che si debba in ogni caso impiegare i propri fondi su beni stabili e non sopra la carta; ma io trovo che
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cuore. Io non oso ammettere che la speranza possa arrivare a un eccesso di vita, a una vera lussuria di produzione da meritare l'appellativo datole da
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calde. Egli godè una crudele gioia, ed io che lo vidi ne ebbi paura. L'innocente sanguinario mi confessò che il sangue sparso lo aveva eccitato; e che
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, l'attrazione e la repulsione, il bene e il male, il piacere e il dolore... Fra i sentimenti dell'io, quelli che possono procurare le gioie negative più
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quali l'io risponde alla natura. Ma quando noi passiamo dal sentimento il più complesso alla più semplice azione intellettuale, ci sentiamo in un
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. Tutti questi mille accidenti si riflettono nello specchio della coscienza, dove l'io guarda e sorride. Non tutti quelli che pensano con voluttà
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temperare una fantasia troppo fervida. Io l'ho tenuta tranquilla per molti anni, dandole ogni giorno forti dosi di chimica e di microscopia.
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possono nè sommare nè dividere; e la memoria, che è l'unico anello che congiunge l'io dell'ieri coll'io del domani non ha saputo ancora ritrarre la
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acuto dell'osservatore più vedere una raffinata ipocrisia o un'ingenua delicatezza, invece io vi trovo un tratto di vero pudore del sentimento che mi
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i piedi a dismisura, come io ho veduto fare ad un celebre professore di chirurgia. Le risorse poi della vista e dell'intelletto rendono amenissima
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circostanze ambientali e l'uomo che in esse si trova, perchè essa non è che l'armonia completa del nostro io col mondo che lo circonda. Le felicità nè si
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dell'elaborazione intellettuale; ma è la riflessione del nostro io nel mondo che lo circonda, è il prolungamento indefinito nello spazio del fremito
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fondamento rifiutare ad essa le oscillazioni del piacere. Perchè ciò avvenga, non è necessario in alcun modo la coscienza dell'io analizzatore, e tanto
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leggere una sillaba sul muso dei nostri parenti lontani. Io sfido lo stesso Lavater a rappresentare la fisonomia di un luccio che gode nel ghermire una
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, il più potente è il centro cerebrale. La stessa sensazione può essere voluttuosa o torturante secondo lo stato dell'io. VI. - Non è dunque un paradosso
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sentire profondamente il dolore. Io la chiamo sensibilità elettiva per il piacere. XXII. - Questa facoltà è quella che concorre più d'ogni altra a
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modificazioni sono tanto meno marcate quanto più importante e fondamentale è la facoltà che si modifica. Così, io ritengo che la facoltà di generare sia una
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ancora bandito dalla mensa la tazza comune. Io confesso però che vedrei con dolore abbandonare dalle nazioni americane la cannuccia del mate per
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questioni il consenso universale ha tanta importanza, io oserei chiamar malati quei nasi che sanno deliziarsi con l'assa-fetida, con l'aglio e col corno
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in una sfera più elevata, direi quasi che salgono dal ceto medio nell'alta aristocrazia. È per questo che io oserei dire, con frase ardita, che la
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sinistra; qualche volta si soffregano le mani l'una contro l'altra. Io mi ricordo di avere baciato una volta, in un vero trasporto di gioia, il mio
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sera a se stesso: Che cosa ho io fatto di bene? X. Aver sempre nella propria libreria un libro nuovo, nella cantina una bottiglia piena, nel giardino
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simpatia per qualche colore: io, ad esempio, amo con trasporto l'azzurro. Nei paesi caldi si preferiscono i colori più vivi, mentre, là dove il sole
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, accattabrighe. Questi disgraziati sono pochissimi, ed io dubito assai dello stato fisiologico della loro costituzione cerebro-spinale. Il fatto comune
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