mio essueme mille forme, io sento due mortellini battermi sul cuore mortificandolo di colpi; io ho una vite d'acciaio che mi rotea nel petto come un
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d'autunno; io correva nelle vie infangate, affrettandomi a una casa dove qualcuno che mi amava moriva. Correvo col capo chino sotto la pioggia
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Io non amavo quell'uomo. Anzi non amavo nessuno in quel tempo. La mia indifferenza in fatto di sentimento era serena; non amavo, non avevo il
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accostavo a lui per seguire il fantasma. - Grazie - disse l'uomo trionfante. II fantasma sorrise dolcemente, ed io, che volevo urlare di dolore
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menzogna; perchè non mi amava, come io non l'amavo. Pensate al disgusto, al ribrezzo, alla stanchezza di due anni, ai giuramenti bugiardi fatti e
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- siete una donna odiosa, io vi detesto. Paola crollò lievemente il capo, come si fa per un malato incurabile, e si allontanò da Fulvio. La brigata si
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le lagrime che le salivano agli occhi. - Perchè, infine, io ero una creatura felice. Io godevo
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la giovinezza e il sole e la lietezza del mio paese e la giocondità dei miei amici! Io avevo la serena indifferenza, la più grande felicità umana, io
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, con qualche ufficiale, specialmente con un maggiore, alto, biondo, robusto, un colosso. - Signora mia - le diceva costui in inglese - io non so che
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cavaliere, Ià, innanzi al portone, nella notte, le dava tormento. Riaprì, domandò sottovoce: - Chi è? - Sono io - disse una nota voce. - Voi, maggiore
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magico succo che riveste dei colori più maliosi una persona plebea e deforme, adombrare un simbolo amoroso ed umano? Chi sa! Egli volle tutto, io credo: e
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veli del suo sogno, fra la bianca nuvola che Io avvolge, nella solitudine che lo assorbe, il fortunato può abbandonarsi alla sua profonda e cara visione
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Io mi rammento, signore e signori, di un assai vecchio e assai malinconico libro di Carlo Dickens, intitolato I tempi difficili. Emana dalle pagine
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- Raccontatela pure: tanto non vi sarà creduta da nessuno; ed io penso che la metteranno volentieri sul conto delle mille invenzioni di voialtri
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riverenza ai maggiori. Io posso anche essere un ignoto; ma a nessuno è ignoto il valore di Bendinello Sauli. - Non era un rispondere a tono; ma neanche poteva
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ho detto l'animo mio; non ho nulla da aggiungere. - Ah, io mi ucciderò! - No, caro, no!... Queste cose si dicono, ma poi non si fanno. Del resto
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, abbassando un po' il tono. - Cosi è accaduto una volta anche a me. Li ho avuti ancor io, i vostri grilli pel capo. E il mio signor padre me ne guarì, dandomi
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pensò, e per qualche minuto secondo Io credette ancora; tanto il caso di quella notte trascorsa
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cambiato casa appena undici volte; come a dire una volta ogni undici mesi. E non è stato mai per ismania di cambiare; fate che io trovi l'ubi consistam
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... - Benissimo. - E avete ragione, perché voi ci siete sempre stati, e ci avete preso il verso. Io, per vostra norma, non ce l'ho preso ancora; e mi ci secco
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libri a migliaia. Anche Io scoiattolo dimentica le noci che con tanta diligenza ha sotterrate qua e là; ma non è da credere che ciò gli avvenga per
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secondi, che gli parvero secoli, come impietrito, a guardare. Che in quella casa ci fossero le paure, Io aveva pensato più d'una volta, sentendo tutti
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protettor della casa. Che bella religione, dove ebbi io il primo posto! Poi n'è venuta un'altra, della quale non voglio dir male, Dio guardi! Il principale
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