sarebbe in parte miscere utile dulci, per cui l' uomo fert omne punctum), allora io, non pure nol biasimerei, ma lo loderei volentieri, posto che fosse
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, vedrà che esso è nuovo così per la forma come per l' intenzione. Scrivendo le presenti Vite, io ho avuto il proposito, come tutti gli altri, di
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ad alzarsi "C'è nessuna che abbia nulla da dire? "Io, scapp� fuori una vispa fanciulletta, la più grande delle minori, che si chiamava Egle, ed era
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mai il fine del nostro esercizio, che è quello di istruire dilettando. Io non voglio vedere il componimento prima che sia letto in presenza di tutte
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, stava per alzarsi, quando il maestro si volse a lei con queste parole. "Signorina, io mi era messo qui col proposito di farle qualche censura
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dottrine religioso de' Protestanti; e di questo la debbo biasimar forte, non perch' io sia intollerante, ma perchè il mutare religione mi pare troppo
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deboli forze, e volentieri mi sarei scusata dal trattarlo; ma ne ha potuto più la ubbidienza alla nostra buona direttrice, ed il non voler esser io che
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� fino da bambina le buone lettere, com'ella dice da sè nella dedica delle sue Lettere a Carlo Emanuele primo, con queste parole: "Appena io sapea
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donna sbigottì; e timidamente disse: Ma il signore ha sbagliato; io non ho chiesto se non dieci scudi. Il perchè, saliti ambedue su da lui, ed essa
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veramente. Me ne rallegro; e la conforto a continuare. "Io, seguitò la direttrice, vo' fare a tutte loro una domanda, per provare chi mi sa rispondere a tòno
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di conoscere La Fontaine e Racine: ma niuna seppe dir chi fossero Pradon e Campistron. Allora il maestro: "Io dunque dirò loro qualche cosa di essi
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scrocchietti, e, capitandogli il tordo, lo pelava, vi so dir io! Ma questo non è nulla: raccattava i cenci, i pezzi di carta e le cicche; teneva una
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origine; il perchè il naturale daessi e staessi e simili contraggono in dessi e stessi. La prova di ciò ch' io dico l' abbiamo apertissima nel verbo
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prima ebbe il maestro finito di parlare, se me lo permette, vorrei domandarle una cosa." "Domandi pure." "Io non ho mai capito come mai si debba dir Ella
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nel putridume, questo mi fa stomaco, nè io posso volerle bene, o averla in venerazione." "Sì interruppe la direttrice, la signorina ha ragione: sa
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sia fatta molto bene, ed in buona lingua toscana; ma io non posso ancor giudicarne: vi dico solo che una di esse è dedicata con lettera bellissima alla
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fosse: ora io son venuta qui apposta per levarvi tal curiosità. Così preluse la signora Giannina al suo discorso; e tosto mise mano in cotal forma: "La
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, e tu starai qui con me, dormirai nel mio letto, mangierai nella mia scodella, e lavorerai come faccio io." E la bambina disse di sì: cominciò a
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direttrice, mie care compagne, ha voluto ch' io vi narri oggi il valoroso atto di una fanciulla pisana chiamata Cinzica, il quale appena si
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Quando la volta passata lesse la signora Zaìra vi ricorderete eh' io dissi della gran compostezza di tutte le alunne, e della grande aspettazione che
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Vittorina incominciò di punto in bianco: "Io sono quella delle poetesse. Sei mesi fa mi toccò la Veronica Gambara, ora la Diamante Faìni: e forse Dio
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non ho voluto rinnovare oggi: ecco perchè ho voluto piuttosto aspettar io tutte loro." E levato il suo quadernetto dalla borsa, lesse: "Oggi non ho alle
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allora il maestro ripigliò: "Ora vorrei fare, io, per semplice curiosità, una domanda alla gentil signora Fulvia. "Eccomi tutta orecchie a udire il suo
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, salì al suo posto, e cominciò: " Bisogna ch' io mi faccia dal ringraziare la nostra cara direttrice per lo scambio fattomi del tema del mio discorso
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po' malazzata, e perchè il babbo e la mamma non vollero che io uscissi di casa, non potei venire a fare la mia lettura: oggi eccomi qui, ma vi confesso
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scrivere, non certamente perch' io lo meritassi, ma forse e senza forse per invogliarmi dello studio: e se tale fu il fine delle sue lodi, io lo accerto
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torto, o aveva ragione?" "Io non dir� se avesse ragione o torto: solo le dirò che questa è opinione di parecchi valentuomini. Per altro le darò a
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aguzzare l' ingegno. Vorrei che o la signora direttrice, o il signor maestro, mi dicessero se veramente sbaglio io a pensare cosìì." La direttrice accennò al
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, nè da chiamarsi beffardamente roba da donne; ma chi volesse per altro guardar ben bene, troverebbe alcune cose da riprendere. Io nol farò per altro
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, chiaro, e più proprio del francese toilette? Lo specchio è il più necessario arnese per abbigliarsi e dà subito la idea della cosa. Dunque se io dirò
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quarantacinque anni: il che da taluni è negato, i quali la dicono morta di malattia naturale. "Io, conchiuse la signora Sofia, non ho altro che dirvi: se ho
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stiamo in curiosità..." "Ho capito, - riprese il maestro. - Contentiamole. Io la domenica antipassata mostrai loro, a proposito della voce toelette
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direttrice vuol farmi star sempre attorno al teatro: sei mesi fa una commediante, adesso una cantante. Io sono ubbidiente, e l'ho scritta; ma sono anche
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Potrebbe qui muoversi il dubbio, se dai sonetti siano questi enimmi stati ridotti in stanze o da stanze in sonetti; ed io penderei per questa ultima
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propose di fare questo settimanale esercizio, io con altre compagne mie, si mormorò un pochino, e si disse che poco sarebbe stato utile, e meno che
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tutta festosa incominciò: "La cara nostra direttrice ha voluto ch'io vi racconti la vita d' un' antica mia patriotta, ed io che mi sento sempre una
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all'amor conjugale, di cui essa dette raro esempio: e dopo aver detto quel che ho detto io sulla caducità della bellezza, doveva chiudere il suo discorso
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vuole? io non ho mai letto altro che in scuola... Mi vergogno. "Il vergognarsi di comparire in pubblico fa segno di modestia e di animo gentile; ma qui
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chee non faccia molte e necessarie limitazioni. Prima di tutto io ho sempre insegnato, che per uso dee intendersi il modo che tengono, parlando, non la
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esclamò: "Bisogna proprio esser sante! Io per me, se mi fosse toccato un marito tanto cattivo, non ci avrei avuto pazienza." E lei, continuò la direttrice
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' io vi parli di certe donne messinesi; ed io ve ne parlo in virtù della santa ubbidienza, ma un po' contraggenio, perchè l' argomento mi svaga poco
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onorate condizioni. La donna rispose: a Padre, quando voi mi deste per isposa al mio signore, mi comandaste che sopra tutte le cose io gli fossi
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Gambara era aliena dalle mode? Ma che lo star su le mode è cosa da far molto torto a una donna?" "Io, signora Vittorina, non volli che ella toccasse
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, così io voglio legger loro i ricordi che una buona madre fiorentina diede alla figliuola il giorno avanti che andasse nella casa dello sposo. E
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"Oh! stamani voglio un po'dir la mia anch' io" "E che vuoi dire? "Sentirete. Ci sarà descritta la vita d'una brava ricamatrice; ed io vo' far certe
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, e papà e mammà vogliono che io stia a letto onde curarmi. Creda, mi rincresce; ma proprio non ho potuto. "Ho l'onore di segnarmi con tutto il
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il farsi bello delle fatiche altrui; ma non ostante io son certa che, mentre sentiva dirsi brava dalle sue compagne e da noi, la sua coscienza doveva
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