Lo avrei pagato tre, quattro volte di più del suo valore! ... E il contadino, ostinato, rispondeva: - In casa mia il Re sono io, soltanto io!
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Maestà, io mi chiamo ...
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Faccio io da scalco ... (Eseguisce.)
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Io non ho detto niente!
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(c.s.): Ma io ... non ho figlia!
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(risentito): Io mangio per uno! ... Sappiatelo!
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Maestà, non dimenticate che io sono il Re!
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(tra sé): Le avessi io cento vite! Quanto potrei mangiare! ...
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(offeso): Che intendete dire? Che io mangio per cinquanta persone?
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Sì, sì, Maestà! Vi aiuterò io a fare del bene.
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Il mago Sbuffante ha minor potere di me! È il suo castigo. Dona un fiore, e vuole un giardino; salva una vita e ne sopprime cento ... Io, no! Io
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(interrompendolo): Basta! Basta! Infine, che cosa volevo? ... Mangiare tutto io ... ed essere eterno!
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Eccola! ... L'ho presa io. (Alla rana:) Non aver paura! Non ti faremo alcun male! ...
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Ed io la più disgraziata delle figlie! (Entra il Re, seguito dal Primo Ministro.)
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Possibile? L'ho mangiato tutto io? Senza avvedermene, mi accade spesso! (A un servitore:) Un pasticcio per Sua Eccellenza ...
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(dall'interno): Ah! mamma! Ah, Regina! ... (Riprende a cantare.) Di speranza, di dolore Io più vivere non so!
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(tra sé): Già! Già! Io tremo dalla paura! Poco fa qui c'era qualcuno ... invisibile! (Prorompendo) Ah, Maestà! Maestà!
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(alle Dame, ai servitori): Voi butterete dalla finestra quello che io vi darò. Griderete ogni volta: Viva il Re!
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(interrompendolo): A questo penserò io. Voi non dovreste far altro, Maestà, che stare per parecchie ore con la bocca aperta.
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Conto i giorni, conto l'ore ... Dove sei? Perché non vieni? Di speranza e di dolore Io più vivere non so!
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(sbuffa): Io le capisco. Si fanno beffa di me! ... Dicono: - Una, due e tre! Smetti, Mago barbone! Non è roba da te!
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(da sé): Povere Cameriere! Fortuna che io non ho commesso niente di male contro la Fata! ... Altrimenti, in che cosa mi trasformerebbe? ... In asino
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Un momento! ... Io voglio avere una sola vita, da conservare tutta alla Regina, e al mio popolo. E prima di sposare, intendo sbarazzarmi delle altre
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pasticcio, che io scalco si affretta ad affettare.)
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Raccontate, Regina! Io, intanto, mangio la frutta. (Torna a sedersi a tavola, e sbuccia e mangia fichi, prugne, pere, pesche, vuotando presto una
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(destandosi completamente): Perdonate, potentissimo Mago ... La Regina ed io, insieme coi nostri figli ... Dove sono? (Al Ministro:) Cercateli
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Io so tutto, Maestà! So financo che avete perduto una chiave; ma a me non occorre. Entro pel buco della serratura. (La vecchia si alza da tavola, si
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scoprire ... mi picchierebbe a sangue! Datemi, Maestà, un po' di carne della pietanza che mangiate ... Dite che io ritrovi subito il gioiello perduto. Ah
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(intervenendo, lietamente) E siccome il più vecchio sono io ... Prima che passi un anno, un mese e un giorno Dentro la culla vi sorrida un figlio! E
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Almeno, io non sono riuscito a trovarla! (Ritornano le Dame accompagnate da servitori che portano biancheria da tavola, piatti, bottiglie d'acqua e
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del Primo Ministro.) Io non posso assistere alle udienze reali ... Il vedere mangiar troppo mi fa nausea! E il Re, invece, non sa far niente se non
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... Ma ora è una sola ... Ah! ... È lei! ... È lei! ... La "fata Rosabianca" che di giorno è rana, e di notte è Fata ... Dove c'è lei, io non posso far
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(al Ministro): Tentiamo di non farlo addormentare. Io mi sforzerò di stare più sveglia. IL MINISTRO: Sarà impossibile, Maestà! (Il Re sbadiglia più a
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Fate pure, Maestà ... Veglierò io in attesa del Mago. (La Regina si addormenta. Di tratto in tratto apre gli occhi e sùbito li richiude.) Che
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Non ancora, Maestà. State tranquilla ... L'appressarsi del Mago si sente in distanza: sbuffa così forte! ... Veglio io ... (Osservando il Re:) Povero
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(a tutti): Su, non perdiamo tempo; e poiché non è giusto che gli sponsali avvengano in una rozza stanza di carcere, io la muterò, con la potenza
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Mago. - Perché? Quel che deve accadere accadrà. È meglio ignorar l'avvenire. - Almeno mi metterò il cuore in pace! - Io non voglio sapere. Tenete le
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visto la più bella creatura del mondo, ma dice: "Vedermi, si, toccarmi, no!". E se io dovessi sposare, vorrei sposare soltanto lei. - Chi è? Dove si
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improvvisamente un vecchio con barba bianca, lunga fino ai ginocchi, che gli si pianta davanti minaccioso: - Chi ti ha permesso? ... Qui il padrone sono io
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comprarlo. - Io ne ho anche troppi, per vostra regola. - Ah! Ah! Ah! Ah! Si udì una risata sarcastica. Il compratore si voltò di qua, si voltò di là per
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qui. La mamma lo sgridò: - Certi scherzi non mi piacciono. - Ma io non scherzo ... Sentite? - Aveva picchiato con le nocche delle dita su la schiena
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regalati una Fata. Bel regalo! - soggiunse. - Io ne volevo uno solo, e questi sono più di cento! Dove li faremo dormire? Come potremo sfamarli? - Chi ce
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, per fortuna, figlio mio! - Sentite: mi sono smarrito in questa boscaglia, e non trovo la strada per uscirne. - Vi condurrò io. Aiutatemi intanto a
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? Ma poi continuava, senza più curarsi della presenza dei Ministri: - Io ti ho voluto sempre bene! Ti ho visto nascere, ti ho visto crescere. Venivo a
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... ma io posso diventare lucciola quando voglio. - In che modo? - Così e così! ... E le raccontò l'avventura. - Fammi provare! La sciocchina rispose
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... Andrò attorno chiedendo l'elemosina ... Ma io, Maestà, non volevo ingannarvi: mia figlia era sorda, muta e sciocca davvero. Splendore si fece
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stesso, quand'era venuto a sapere la cosa, aveva risposto col solito brio: "Ma che! Il comune dovrebbe ringraziarmi; sono io che fertilizzo il paese
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