l'educazione, comincia e finisce sui banchi della scuola. Il mirare quindi, come io feci, ad educare nel fanciullo simultaneamente il coltivatore e l'uomo, è
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innanzi, risparmiando anche qualcosa nelle buone annate. Ma ora i risparmi son consumati; io non valgo più a nulla: come si camperà? Chi lavorerà in mia
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vuoi, ragazzo mio, che questa virtù ti dia sempre appetito, e sonni tranquilli; se vuoi diventare quel buon coltivatore, che io mi proposi di farti
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lavori e nelle faccende di casa: non avviene mai che si bisticcino fra loro, o si guardino storto. Ma io ne conosco altri che non vanno guari d'accordo
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che vi perseguitano. Io terrò come fatto a me stesso quello che farete a pro degli altri, e ve ne compenserò chiamandovi a possedere il regno de
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guardia della casa, gli domandò: «Che cosa hai fatto nell'estate? Perchè non hai provvisto un po' di cibo per l'inverno?» «Io spesi (disse il grillo
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risparmiato a che serve? Che cosa si può fare con un povero soldo?». Io ti rispondo che molte volte la fortuna d'un giovane comincia da un soldo
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6. I genitori. Se ti domando, o giovinetto: quali persone ami di più al mondo? io già indovino la pronta risposta del tuo cuore, e della tua
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sporchi, che mette schifo. Forse che in casa di Geppino non c'è acqua per lavarsi? non c'è un pettine per ravviarsi i capelli? Io conosco molti ragazzi
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del tuo meglio per emendarti. Io conosco certi ragazzi cattivi che vanno in bizza, quando i genitori li correggono di un difetto, o li rimproverano
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